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Books
Category:
History
Year:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Page 315 of 377
Author: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Location mark: II 102.606
Intern ID: 272018
ottenuto 1' ufficio di capitano nel castello di Beiforte. Alla fami glia ili lui passò quindi il disgraziato castello. Ala nè egli nò i suoi se ne curarono, sicché il castello andò sempre più decadendo. Nel 1556 essi lo cedettero ai lvuhen -Belasi, e questi agli Spani*, i quali alla lor volta lo cedettero al barone Bartolameo de Boz zoli dì Crociana, i cui fratelli Io ebbero il 13 Ottobre 166/. Dai de Bozzoli il castello passò nuovamente agli Spam*, da questi ai Ber!ago, dai quali lo comperò

poi il 28 settembre 1041 il coirle Domenico Vigilio Spaur, Signore di Flavòn e di Zambana, per 24300 fiorini renani (ragnesi). Ma morto lui nel 1045, i suoi eredi lo rivendettero il 25 Maggio 1050, pel medesimo prezzo ad An tonio del Monte eli e aveva in moglie un Antonia della nobile e antica famiglia tri dentina de Saraci ni I ). Non avendo avuto da ossa figliuoli, il Del Monte lasciò in eredità il castello, a*suoi nipoti Antonio e Leonardo Sai-acini; i quali nel 1700 ottennero da Leopoldo

I la regolare investitura feudale del castello e della giurisdizione, non più come feudo pignora tizio, sibbene come fondo ereditario mascolino. I loro discendenti sono ancora oggidì in possesso delle mine del castello. Biacche questo nei continui e rapidi passaggi da uno ad altro proprietario, i più dei quali non vi risiedevano nemmeno, ma vi ponevano capitani o vicari elio lo custodissero alla meglio, era andato sempre più decadendo. Becero bensì qualche tenta tivo i 8 araci ni per instaurarlo e ridurlo

allo splendore d’ una volta, ma presto dopo, nuovamente abbandonato a se, cadde in totale rovina. Nel 1785 la piccola giurisdigione di Beiforte cessò d avere una sua propria amministrazione o un suo spe ciale Vicario e venne unita o incorporata a quella di Sporo e Flavòn. Anche il castello antico di Sporo-Ruina era intanto venuto sempre più minando. Nel 1721 osso era ancora aiutato, ma poco dopo esso pure fu abbandonato, o nel 1789 venne anzi demo- ') Aulica lanugini, eli cui si ricordano no fui

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Category:
Geography, Travel guides
Year:
1902
Trentino occidentale ; P. 2 : Campo Rotaliano, valle di Non, val di Sole, i monti del Trentino occidentale.- (Guida del Trentino ; Vol. 4)
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Page 175 of 320
Place: Bassano del Grappa
Publisher: Pozzato
Physical description: VIII, 298 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; f.Führer
Location mark: I 101.436/4
Intern ID: 334156
da Brez ; dopo altri 15 min. si piega a des, su per ameni prati ondulati, e poi, traverso un bosco di faggi e noci, e sulla sin. (V una vailetta, per la carreggiabile che conduce al Castello de 8. Anna (v. p. 146) a 20 min. da Àrsio. 29. Castello di Castelfondo e Castelfondo* Chi viene da Fondo, due minuti dopo passato il pilastro che segna il Km. 38.6, lasciata la postale piega a des., e passa tosto il vecchio Pontalto, sulla Novella, e continua sulla des. del profondo burrone, nel quale, non

visto, mor mora il torrente; ed in 10 min. giunge al Castello di Castelfondo (ni. 895). Esso sorge sopra una pic cola altura, tutta cinta da profondi, angusti od oscuri bur roni, ed accessibile, senza ponte, da un solo lato, verso settentrione, mediante una lingua di terra eha lo unisce alle campagne del villaggio di cui porta il nome. La si gnorile abitazione è tutta cinta da folto bosco di pini e di abeti ; e dalle fenestre della torre, e dal piazzale che s’ apre a mezzodì, si gode una vista

incantevole su buona parte della Val di Non, collo sfondo grandioso del gruppo di Brenta. Le acque della Rabìòla (che bagna a sera il dosso su cui sorge il castello) giù nel bosco, precipitando nella cupa voragine, formano una pittoresca ed alta cascata, e vanno poi a confondere le loro acque con quelle della No vella, che bagna il dosso a mattina, Vigilio inama suppone (e ci sembra con molto fondamento) che o qui, o nelle vicinanze, esistesse, anteriore al castello attuale, un castello che, per la sua

posizione in fondo alla valle, cioè nella sua estrema parte settentrionale,, siasi de nominato Castrimi fundum^ e che esso abbia dato il proprio nome al territorio circostante. Tale antico castello potrebbe risalire all’ epoca dei Romani, ì quali io avrebbero eretto a difesa della strada che veniva dai passo delle Palàde. Esso sorgeva probabilmente ove ora è il paese di Castel fondo, ove furono scoperte grosse muraglie, una lapide, e molte monete romane. Il castello attuale è formato di un’ alta

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Books
Year:
1891
Notizie storico-statistiche sulla Val di Fiemme
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Page 55 of 200
Author: Delvaj, Giorgio / Giorgio Delvaj
Place: Trento
Publisher: Scotoni e Vitti
Physical description: 200 S.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.579
Intern ID: 330479
di Fiemme « congregati more solito » sotto il porticato di 8. Ma ria di Fiemme fecero un laudo riguardante i boschi ed i de gnami della Valle 1 ). Or bene coiai con chi uso benché r iter un tesi alla semplice e pura amministrazione economica di Fiemme fu placidato e ratificato da Delaido di Castello « Beg.ano ». Co me ciò? Castello come Deg anato formava una Signoria appar tenente a quest’ora, senza dubbio, al Conte del Tirolo, Capo o Rappresentante di essa Signoria, come altrove si disse — era

il così detto Degano; epperò se esso qui comparisce a ratificar il conchiuso fieni mese non può 'essere stato che qual rappre sentante del Conte, e non di Castello come facente parte della Comunità di Fiemme, poiché ad esso con chiuso eran presenti altri rappresentanti di Castello come parte della Comunità ; e del resto Castello come tale non aveva diritto speciale a rati ficar i laudi di quella. Per la qual cosa non v’ ha dubbio che il conte a quel tempo tenesse la Valle sotto controlleria

. Ai 4 giugno del 1276 dopo diuturne molestie ed attentati ai diritti vescovili da parte del Conte sia sotto il Vescovo Egnone sia sotto il costui successore Enrico (1274-1289), si venne, fra questo ed esso Conte ad una tregua stipulata al Ponte-Alto im Val di Non, e nel dicembre dello stesso anno fulor dettata' la- pace in Ulma dall' Imperator Rodolfo che ne era stato eletto arbitro supremo. Con essa, fra l’altro, fu disposto che venisse distrutto il castello, di. Fiemme e gli abitanti della Valle: dessero

entro la festa di Risurrezione venti marche d’argento al Vescovo e venti al Conte 2 ). Da ciò risulta che anche dopo il. 1270 Mainacelo dalla sua rocca di Castello aveva continuato a tener Fiemme sotto suo arbitrio; ma/che però, se non avanti, o in occasione della tregua di Pont’Alto o della pace di Ulma aveva promesso di lasciarla in libertà. E perchè la cosa avve nisse di fatto e fosse reso impossibile un ulteriore dominio del Conte si pose qual condizione lo smantellamento della rocca di Castello

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Books
Category:
History
Year:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Page 134 of 377
Author: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Location mark: II 102.606
Intern ID: 272018
scovi solevano imporle a tatti quando concedevano il permesso di erigere un castello '). I discendenti loro, che fissarono stabile dimora nel nuovo castello presero il nome de Caldès (de Cal- desio) rinunciando a quello di Cagno 2 ). La linea de'Cagno che continuò ad abitare nell'avito ca stello venne a spegnersi presto dopo con un Godescalco che aveva in moglie un Elica figliuola di Amano di Castel fondo, dalla quale non ebbe figliuoli. La prosperità della sua famiglia pare fosse già venuta

al meno, giacché egli vendette, verso il 1270, a N ai nardo li, Conte del Tirolo, non solo il castello de'suoi padri presso Cagno, ma anche il castello di Castel fondo a lui pervenuto come dote della moglie Elica. Poiché pare che in questo tempo e con essa venisse pure ad estinguersi l’antica famiglia che traeva il nome da Castel fondo, di cui un Dm Joannis de Ca stro fundo è nominato come già estinto in un documento del 1172 3 ). Famiglia Lavo. Più ricca e potente di queste nominate pare fosse, nel

secolo XII, la famiglia de Lieo. Del suo castello, posto all imboccatura della valle di Rumo, nel Mezzalune, non rimangono tracci e 4 ), e la famiglia da secoli si è estinta, come quella di Cagliò. ') Circa alle condizioni, cfr. Ja nota a pag. 123. "’) Intorno a questa famiglia vedi, il mio: Nobile famiglia dei Caldesió o Caldès nell' 'Archivio Trentino, XVIII (1903). *) v. Bonelu, Notizie ccc. 2,° pag. 455. In quest’anno 1172 un En- nco figliuolo di Giovanni di Casielfondo ottiene il permesso dal

Vescovo Alberto di fabbricarsi un castello nella valle dotta Giara, presso Egna, e d'allora in poi egli è detto Bus Henricus.de Egna ed c capostipite di una famiglia di tal nome che fiorì molto nel secolo successivo nella valle del l’Adige. Ma altri discendenti di Giovanni continuarono a dimorare in Castel- tondo, fra questi VAviano padre di Elica, v. I. Egger, Bischof Heinrich Jf ecc. parte 2," pag. 24, ne\V Archiv... Tirol. 1, 345, n.° 75. — V. Cod. Vaiig. n.° 13 doc. 3 Aprile 1172, Ilenricus

de Egna fdius quondam d,ni Johannis de Castro Fundo. Intorno a questa famiglia puoi vedere il mio: Il castello e la giuri sdizione di Castel fondo, nell’ Archivio Trentino XV (1900) e Cesare Festi, Genealogìa dei Signori Dinasti de Egna, negli Atti dell’Accademia degli Agiati di Rovereto, del 1904. 4 ) Pare che il castello di Livo sia stato, come parecchi altri, ridotto a casa colonica, la quale, secondo la tradizione, sarebbe fra quel gruppo clic

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Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1902
Trentino occidentale ; P. 2 : Campo Rotaliano, valle di Non, val di Sole, i monti del Trentino occidentale.- (Guida del Trentino ; Vol. 4)
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Page 178 of 320
Place: Bassano del Grappa
Publisher: Pozzato
Physical description: VIII, 298 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; f.Führer
Location mark: I 101.436/4
Intern ID: 334156
Il castello' apparteneva in origine alla famiglia de Castro- fundo, estintasi nel sec. XIII, Nel 1265 passò a Mainardo li conte del Tiralo, Nel 1355 dal marchese Lodovico di Bran de borgo conte del Tiralo fu dato in feudo ad Enrico IV di Rottenburgo. Da questa famiglia il castello passò nel 1410 mi duchi d* Austria conti del Tiralo, che di questo feudo furono regolarmente investiti, dal 1424 in poi, dai vescovi di Trento, Nel 1471 il castello venne in .possesso della fa miglia de Thun (de Tono

) colla giurisdizione relativa, e con quella di Ars io che vi era unita. La dinastia eli Castelfondo, oltre 1' omonimo vicino vil laggio, comprendeva Sonale, con Ma-lgazon, S. Felice, Brez, come pure (più lontani, alle falde del Roèn) i villaggi di Don e Ambiar, Ruffe, Tavon. ÀI bivio che è dopo il castello, si scende a des. fra bosco, e-tosto si risale per la carreggiabile, dalla quale il castello si presenta assai pittoresco; e si vedono-anche Castel Vigna, Dambel, Brez, Armo, e, nello sfondo del

paesaggio, il gruppo di Brenta, Su a des. è Dovena. Si entra nella valletta della Maèiòla , e si continua sulla des, del rivo, avendo di fronte Castelfondo e Rama, ed a sin. Salobbi. Bai castello in 1 / 4 cT ora sì arriva a Castelfondo (m. 947 ; c. 68, ab. 630 il paese, col castello, Vigna e Cotogna ; c. 121, ab. 1129 il comune, con. Dorma e Rama; scuola). In principio del paese è una bella casa (ora Lorenzetti) con stemma, le lettere G. B, C, (G. IL Campi) e la data 1686. Sono numerose le buone case

. la lapide sepolcrale d 1 un capitano; e dietro Pattar maggiore è dipinta un’inscrizione, colla data 11 Novembre 1530 che ricorda « lo magnifico misscr Ber li hard ino Domino' della Bacchetta del Castello. » In principio della chiesa a sin. sono due quadretti, assai curiosi, di sog getto storico P uno, allegorico P altro. Fenestre con vetri dipinti, Dalla porta della chiesa si vedono da lungi il Roen,

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Books
Category:
History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
2012
Selva Gardena attraverso i secoli : dai primordi a rinomata stazione turistica
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Page 45 of 420
Author: Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / edito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ... - Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / dito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ...
Place: Bolzano
Publisher: Athesia Druck
Physical description: 416 S. : zahlr. Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1a ed. Literaturverz. S. 407 - 410
Subject heading: g.Wolkenstein <Grödner Tal> ; z.Geschichte ; f.Bildband
Location mark: III 343.180
Intern ID: 615084
della famiglia nobile di conti, che ha comandato qui per centinaia di anni, sembra dunque provenire dal la nostra bella montagna che è proprio il simbolo della valle: il Sassolungo, che un tempo si chiamava appunto sasso o monte nelle nuvole (in tedesco Wolkenstein). Nei primi tempi il castello a Vailunga aveva sicuramente cinque piani; davanti una specie di cortile tra mura che costituivano anche una sicurezza; e dietro, in direzione dell'albero dello Stevia, un serbatoio per l'acqua (profondo

2 m, largo 1,2 m) visibile ancora oggi. L'acqua doveva probabilmente esservi porta ta e il serbatoio era più che altro una riserva. Infine è ancora da provare dove fosse il castello antico (Vecchio Wolkenstein) che doveva trovarsi lì vicino, verso valle o a ovest. Marx Sittich von Wolken stein (1563-1620) parla di "due vecchie stalle e un castello" che dovevano essere vicino al "Nuovo Wolkenstein" (Schlern Schriften del 1936). Il Castello di Vailunga potrebbe anche essere servito come punto di controllo

, dato che si trovava vicino al sentiero Paian (primo sentiero attraverso la Val Gardena), che sicuramente, prima di raggiungere il Passo Gardena, arrivava qua passando per Juac, Daunèi, Vailunga e, attraverso il bosco del Costabella (Pastura) e "Uedli", attraversava poi Pian e la Val Frea fino al passo Gardena. Così vediamo su un ritratto del conte Engelhard Dietrich von Wolkenstein dell'anno 1644 nel Castello Summersberg (Gudon) un'ombra dell'antico ma niero di Vailunga sotto le rovine del medesimo

, attaccato alle rocce dello Ste via. La teoria di un castello ancor più antico sotto le rovine del Castello attac cato alla Steviola acquista così un certo valore. Questo è anche dimostrato dal fatto che ancora oggi ci sono a 200 m sotto le rovine del castello resti di mura che potrebbero anche essere state le stalle dove c'era la possibilità di attaccare i cavalli e lasciar riposare i cavalieri. La ghiaia caduta ha intanto coperto quasi tutto e solo nuovi scavi archeologici potrebbero fare luce sulle

è più o meno il blasone del Comune di Selva. Konrad fu il primo a chiamarsi ufficialmente von Wolkenstein e ad avvalersi del nuovo stemma. Suo figlio Federico, che è stato il primo discendente dei Wolkenstein, si pensa abbia abitato per poco nel Castello di Vailunga, perchè si accasò nel castello Trostburg a Ponte Gardena, dopo averne sposato la Selva Gardena attraverso i secoli La storia di Selva 43

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Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1891
Trentino orientale ; P. 1 : Val d'Adige inferiore e valli del Brenta e dell'Astico.- (Guida del Trentino ; Vol. 3)
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Page 95 of 486
Place: Bassano del Grappa
Publisher: Pozzato
Physical description: IV, 459 S. : Ill.. - 2. ed.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; f.Führer
Location mark: I 101.436/3
Intern ID: 334153
1, VALLE DELL’.ADIGE. I. 7. panorama ancora piti vasto che alla Madonna; o sj vedono ben 40 villaggi. La rocca di Lizzami (come quella di Pradaglia che le.sta di fronte sull'altra sponda dell’Adige), è forse opera ilei tempi di Augusto (Baroni, Idea deila Storia di Vaile Infa rina, p, 151), eretta dalla patrizia famiglia Licinia, che le diede il nome. Nulla ci dice, la storia però di quel castello sino al 1014, quando vi dimorò l’imperatore Enrico'li (Muratori, A. I, M. E., Dis. XIX). Nel sec

. XII vi troviamo il guelfo Iacopino conte di Li zza n a e signore di Rovereto, che dopo molte guerre e sventure divenne signore di tutta la valle. La sua unica figlia Sofia (che, lui vivo, gli .moriva il figlio Luigi) portò in dote al marito Castelbarco il castello colle dipendenze. Dal sec, XII al XV signoreggiarono qui i Ca stelbarco, sino a quel Guglielmo che nel 1439 vide rovinato il castello, dalle artiglierie di Venezia (Sanuto, e Magata, Cronaca Veronese, P, li, voi. 1, p. 164), che poi

lo distrussero come anche i castelli di Albano e Nomosino. Da quel tempo il castello più non risorse; e non resta che qualche avanzo dell 1 antico mu raglio ne ed una cisterna. Sul colle sorge ora una villa' dei Baroni Lindegg. Guglielmo di Castelbarco, signore di, Lizzana, fu grande amico degli Scaligeri, da Alberto (1301) sino a Can Grande (1329), Guglielmo fu anche nominato podestà di Verona nel 1284-(Dalla ' Corte, Storia di Verona , T. II. Lib. X. p, 50), rieletto nel 1285, confermato nel 1289. Nel 1302

andò a Verona ambasciatore di Filippo P. V..di Trento per far pace con Bartolomeo,-Guglielmo e gli Scaligeri ebbero-, in-seguito continue ami che voti relazioni. Egli inori nei, ,1320 (secondo il. Corte) O' 1319 1 (secondo lo Zoili) a Lizzami; ma il suo corpo fu sepolto a Verona, Visse sempre la. tradizione che Dante abbia dimorato, ospite di Guglielmo, nel -castello di Lizzana.. venutovi da Verona, ove era ospite degli Scaligeri; celie--di lassù abbia vista la mina che-nel fianco tAdif/e percosse

, (Fra I vari ■ lavori scritti sull’argomento- vedi spe cialmente : Giuseppe Telaci, Intorno ' alla dimora di lìmite al castello 'di Lizzana,- Rovereto; Marchesani, 1834; Lettera di Giuseppe Tetani in aggiunta ad altra lettera sita intorno alla dimòra di Dante al castello dì Lizzana;- Id. ib. 1835; Raffaele- Zotti, Sulla.• visita e dimora di Dante nel Trentino; Rovereto, Canino, . 186-4). Il prof.- Lutteri. aveva .scritta questa epigrafe, da iporsi sul -luogo -ove sorgeva il castello: Opra di mano

29
Books
Category:
History
Year:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Page 142 of 377
Author: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Location mark: II 102.606
Intern ID: 272018
IL GOVERNO VESCOVILE 137 Notize più abbondanti e sicure possiamo raccogliere in torno alla: Famiglia d’Arsio o d’Arz. L’antico castello di questa fami glia stava sui ripidi fianchi del Monte Ozol, al di sopra del villaggio di Carnalèz, e alquanto lontano quindi dal villaggio di Arz. Lrese il nome da questo e non da! villaggio più vicino, perchè probabil mente quand’ esso fu fabbricato Carnalèz non esisteva ancora. L’eti mologia e il significato del nome Arz è oscura, giacche non pare pro babile

eh' esso derivi dal latino tira ? 1 ). Oggidì del castello non resta che un breve tratto di robusta muraglia; tutto il resto è minato insieme colle frane profonde e ripidissime che solcano in quel punto il monte, biancheggianti da lontano come neve. Quando queste frane siansi formate non sappiamo, ma esse sono relativamente recenti. Allorché il castello fu eretto, il fianco del monte era senza dub bio ancora intatto e tutto verdeggiante, coperto probabilmente anche di folta boscaglia di pini e d’abeti

, mentre oggi è tutto nudo e serve appena di povero pascolo a pecore e a capre 2 ). Nel secolo XII il castello apparteneva alla famiglia de Pia no ( Eppan ), la quale a quanto pare pretendeva che fosse bene allodiale e vi teneva forse come capitano, un Warimberio d’Arz, che è il più antico di questo cognome che noi incontriamo. Egli assiste come testimonio all’atto del 23 Luglio 1185, col quale il principe vescovo Alberto I indusse il conte Udalrico d’Eppan a riconoscere come feudo vescovile

il Castello è' kn {Castrimi Arce), ') Il lat. ariv, arcis avrebbe dato in dialetto Are (come mare da marci- dus; (Ime da falx, falcis ecc.) e non Arz , come tutti pronunciano. Poi non si vede perchè proprio questo dovrebbe essere stato designato col nome ge nerico di /1 ree, mentre pure tante altre arci vi furono e v’ erano. Si dovreb bero trovar Arz c Arsii da per tutto nelle valli nostre. ") Verso il 1334 il vecchio castello doveva essere già in parte diroc cato, perchè il 5 Luglio di quest’ anno

il re Enrico, Conte del Tirolo, con cede a Nicolò de Arz di fabbricarsi un nuovo castello a Dossalto , che è il Castello di S. Anna , sul ciglio del profondo avvallamento in cui scorre la Novella. Anche questo fu in grati parto distrutto o rovinato da un incendio, e ora non vi restano che poche muraglie, una casa colonica e una piccola cappella dedicata a 8. Anna. Da oltre ottani ’anni la famiglia de’Conti Arz trasportò la sua dimora in una bella casa signorile nel villaggio di Arz. .

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Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1902
Trentino occidentale ; P. 2 : Campo Rotaliano, valle di Non, val di Sole, i monti del Trentino occidentale.- (Guida del Trentino ; Vol. 4)
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Page 229 of 320
Place: Bassano del Grappa
Publisher: Pozzato
Physical description: VIII, 298 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; f.Führer
Location mark: I 101.436/4
Intern ID: 334156
dal recinto superiore si può en trare nella torretta che guarda ad 0, quadrata, con vòlta, e sopra essa altri due piani pure a vòlta; e sotto essa (che difendeva T ingresso) altra vòlta. Le rovine, erge n tesi sui vari ripiani del dosso, sono pittoresche ed interes santi. — Si erede sia questo il Castnm Tesano, distrutto dai Franchi nel 590, Esso risorse ; ed un cronista Steiger (Perini, Statistica, II, pag. 296) ricorda un Ursino (fratello del duca longobardo di Trento) padrone dì questo castello

; e forse da ciò furono indotti il Brandis ed il Ladurner a parlare d* una famìglia Ursana. Col nome di Castrimi Vui- sanae si trova nominato nel 1191 ; od era parte integrale del patrimonio dei principi vescovi di Trento, che ne ebbero sempre grandi cure, e lo ampliarono e fortificarono, e lo ritennero per vari secoli in immediato possesso. 11 castello aveva una curia episcopali un palaiium ed una chiesa Sancii NichaeliSi che esisteva già nel 1213, e dalla quale venne poi al castello il nome

di castrimi Sancii Michaelis* A quel- l' importantissimo castello volse lo sguardo l’avido conte Mai nardo del Tirolo, che nel 1276 vi pose un suo capitano. In seguito il castello fu ora dei vescovi ed ora dei conti, e andò, non si sa nò come nè quando, distrutto. Nel 1412 F arciduca Federico concesse a Giacomino de Federicis di Erbano in Valcamonica il permesso di rifabbricare il ca stello. Nel 1430 Federico de Federicis, figlio di Giacomino, ottenne V investitura anche dal vescovo, ina senza diritto

dì giurisdizione. Nel 1508 il castello fu preso dai Veneziani, ma quindi da essi abbandonato, ed occupato dall 1 arciduca Sigismondo, che lo rese più forte. Nel 1525 il castello cadde, dopo soli due giorni d’ assedio, nelle mani dei contadini ri belli ; ina fu presto ripreso, I nipoti di Federico de Federicis (Michele, Gerolamo e Federico, figli dì Bertoldo dì Ossana) nel 1527 ottennero la inféudazione del castello. Verso il 1560 Cristoforo Federici, capitano delle valli di Non e dì Loie,

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Books
Category:
Arts, Archeology
Year:
1898
¬Il¬ castello del Buon Consiglio
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Page 10 of 109
Author: Wözl, Alois / Luigi Wözl
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 104 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accad. di scienze, lettere ed arti degli agiati, ser. 3, vol. 4, fasc. 3.4.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: II 7.075
Intern ID: 204191
C. POSTINGEn — IT, CASTELLO 1>15L BUON CONSIGLIO (215) 9 con Trento fu assegnato alla Baviera. 1 ) Nell*Aprile del 1809 la città ritornò per breve tempo in mano degli Austriaci e dei sollevati tirolesi, finché al principio del 1810 le terre del Ve scovado sotto il nome di « Dipartimento dell’Alto Adige » di vennero parte integrante del Regno d’Italia. Durante la guerra, e Francesi ed Austriaci si posero all’o pera di fortificare la città, e precisamente il Castello di Trento. Si atterrarono

i viali ed i boschetti che lo contornavano, sì di strusse il giardino, si murarono fenestre, si piantò un cannone sulla torre, ed altri se ne collocarono sui bastioni, mettendo poi in assetto di difesa tutte le parti esterne ed interne del Castello. Entrato in città il Barone Antonio Smancini, fino allora Prefetto a Verona, quale Prefetto del Dipartimento dell’Alto Adige, vista la devastazione e gli sconci arrecati al Castello, impetrò ed ottenne dal Governo di Milano, ad onta delle pro teste da parte

militare, che il Castello non avesse più a ser vire da Caserma, ma si consegnasse alla Prefettura. Avutone il consenso, diede mano tantosto alle riattazioni : in breve tempo si ristaurarono le parti rovinate dell’edificio in maniera che il Prefetto potè prendere dimora nelle stanze del Vescovo che erano sopra il giardino, e gli impiegati e gli uffizi prefettizi si poterono collocare comodamente in Castello. 2 ) Il deposito delle polveri che fin allora era nel Castel vecchio, venne tras portato nella

Torre Vanga. ') Trattato di Presi) urge 20 Di cembro 1805, art. 8. (N. d. T.) 2 ) 11 Graziatici scrivo in proposito nell’anno 1810: «Arrivato il sig. Consigliere di Stato Barone Smancini e portatosi a visitare il Castello restò attonito in vedere che quella bellissima fabbrica fosse destinata a Caserma e non tardò punto di informare il Governo, che quel luogo doveva anzi servire per residenza del Prefetto, al che il Go verno subito condiscese. Fu quindi sul fatto dato inano a lavorare obbligando

32
Books
Year:
1891
Notizie storico-statistiche sulla Val di Fiemme
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Page 140 of 200
Author: Delvaj, Giorgio / Giorgio Delvaj
Place: Trento
Publisher: Scotoni e Vitti
Physical description: 200 S.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.579
Intern ID: 330479
' — 142 — ^ . V ■ 1605, da esso anno in poi si doveva stare a quello. Tirolese, mentre per l’avanti si ricorreva a quello di Trento. Colla permuta seguita fra l’Arciduca Sigismondo ed i Firmian nell’anno 1473 4 ), questi conseguirono nella Giurisdi- • zione di Castello molte rendite oltre molte altre nella Valle fra cui la metà delle decime che in essa egli godeva, restando però a lui il diritto giurisdizionale del Comitato. Sotto uno dei Principi Cardinali di Trento (die pare sia stato

Lodovico) si.fecero delle trattative per permutar Trodena .con Castello; ma la cosa restò inefettuata. L’Arciduca Ferdinando Carlo trovandosi stretto da ur genti bisogni pecuniari Panno 1648 infeudava della Giurisdi zione-di'Königsberg, Salorno, Enn-Caìdif la famiglia Zenobio veneta, e quindi anche, il Vicariato di Castello passò ad essa. . Coll' art. XIV dell'infausto Trattato dei 24 luglio 1777 fra ària Teresa ed il Vescovo di Trento la giurisdizione di Castello,, sciolta dal vincolo feudale verso

casa Zenobio, venne cessa al Vescovo, e da lui incorporata alla giurisdizion di Flemme. La Sovrana si riservò però « quo ad proprietatem le selve, le case, i fondi ed altre simili cose camerali», beni che ai giorni nostri spettano all’Erario. Nell'atto 24 luglio 1777 era detto solamente che si cedeva Castello coi suoi Nasi; per il che restava dubbio sulla cessione delle altre Ville della Giu risdizione; e però con Atto dei 27 ottobre 1778 il Governo au- striaco-Tirolese dichiarò che nella cessione

del Giudìzio di Ca stello s’intendevano comprese anche le Case Romane, le Ville di Molina, Stramentizzo, Capitana, Valfloriana ed Antefivo con quella parte di Paneveggio che è situata nella Valle di Flemme. Il Véscovo ricompensava l’Austria per la cession di Castello colle giurisdizioni dì Levino e Termeno, e per quella di Ante rivo colia piccola giurisdizion di Grames, di cui erano infeu dati i Signori Barbi di Segonzano, I Zenobio a loro volta pei loro diritti feudali sulla giurisdizion

di Castello vennero rein- / tegrati da Casa d’Austria con Termeno ; la dove ì Barbi conti nuarono a tenere la loro giurisdizione a nome di detta Casa, i) A pag. 46 invece che 1493 leggasi 1473.

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Books
Year:
1891
Notizie storico-statistiche sulla Val di Fiemme
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Page 24 of 200
Author: Delvaj, Giorgio / Giorgio Delvaj
Place: Trento
Publisher: Scotoni e Vitti
Physical description: 200 S.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.579
Intern ID: 330479
— 26 — aver soggiornato per breve tempo nel luogo che ricevette il suo nome, ! M. r Alberti nella sua Miscellanea ricorda il Breve di fondazione delle Chiese di Caldano, di Termeno e di Castello, che si pretende, osserva egli, con scorate da S. Vigilio, Esso chiaro scrittore non dice qual Castello sia stato quello accen nato dal Breve: il Carperò nell’indice degli «Annali Alberti» lo mette «Castello di Flemme»; per il che si dovrebbe tenere che S. Vigilio sìastato nella Valle e l’abbia

evangelizzata. Ma prima di tutto è da osservarsi che l'Albert! di dette chiese scrive «si pretendono consacrate da S. Vigilio»; non s’appoggia quindi che su una qualche tradizione che io non intendo punto riget tare ; ma l’Alberti e la tradizione a cui s’ appogiò intende pro prio pel detto «Castello» quello di Fiemme? Non consta punto; e non ò neanche possibile che la detta tradizione od asserzione parli della Chiesa di Castello di Fiemme, Se la tradizione avesse accennato a quella Chiesa, essa tradizione

dovrebbe sussistere in Fiemme.; ma .non vi corre punto. Quindi non può essere stata la Chiesa dì Castello di Fiemme la supposta consacrata da 8. Vi gilio, ma sì quella di qualche -altro castello del Trentino. Bel resto ci sa assai improbabile che 8. Vigilio dalla sponda destra dell’Adige sulla quale si sarebbe trovato, oppure anche da Trento siasi portato nella nostra Valle tanto lontana, sì riposta e silvestre senza aver lasciato traccia di se in altre consacrazioni o predicazioni sulla vìa percorsa

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Books
Category:
Natural sciences, Agriculture, Domestic economy
Year:
-1927
Bozner Weinkost ; 19. 1927
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Page 52 of 80
Place: Bozen
Publisher: Organisationskomitee der Bozner Weinkost bei der Handelskammer Bozen
Physical description: 80 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Subject heading: g.Südtirol ; s.Weinwirtschaft ; f.Ausstellung ; g.Bozen<br>g.Südtirol ; s.Weinwirtschaft ; f.Zeitschrift
Location mark: II Z 593/19(1927)
Intern ID: 482457
, Marlengo, Popphof (Castello Lebenberg collina, colt, mista) Menz Giuseppe, Marlengo, Popphof (Borgogna nero) . Mumelter H. e Figli, Bolzano, Commercio vini all’ingrosso (S. Giustina-Laitacher, coll, mista) Mumelter H, e Figli, Bolzano, Commercio vini all’ingrosso (Borgogna nero) . Niedermayr J. Fr., Sehreckbichl - Cornaiano, Marklhof (Borgogna nero-Marklhof) . Riegler Giorgio, 8. Pietro, Diemhof (8. Pietro collina, coll, mista) .......... Vonhun e Ebner, Bolzano, Cantina vini (Laita cher, colt. mista

) . . . . Vonbiin e Ebner, Bolzano, Cantina vini (8. Pie- Iro collina, schiava) Gruppo 11° b: 1. Vini bianchi da bottiglia : (Boscarolli F., Merano, Castello li am e f z (Riesling renano) . ... ; Carli Rodolfo, Xalles, Castello Schwanburg (Borgogna bianco) . . . , . ... . : Cembran Antonio, Bolzano, Freiberg erb of ^ (Riesling, Castello Goyen) . . . . . , . - Eisenniayr Em., Bolzano, Batzenhäusl (Borgogna bianco) . . . . FerstI Baronessa Maria, Bressanone, Seeburg (Seeburger Traminer aromatico) Frank Cav

. Cristoforo, Gries-Bolzano, Rebenhof (Castello 8. Valentino Riesling renano - Bor gogna) - Frank Cav. Christoforo, Gries-Bolzano, Rebenhof (Castello 8. Valentino, Borgogna bianco) . . 1924 1924 1924 1925 1924 1925 1923 1925 1925 1925 1925 1924 1924 1924 1925 1910 1921 1925 1925 1924

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Books
Category:
Arts, Archeology
Year:
1898
¬Il¬ castello del Buon Consiglio
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Page 15 of 109
Author: Wözl, Alois / Luigi Wözl
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 104 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accad. di scienze, lettere ed arti degli agiati, ser. 3, vol. 4, fasc. 3.4.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: II 7.075
Intern ID: 204191
14 (220} c. postino er — il Castello pel hook consiglio Le vedute del Castello che si vennero in seguito pubblicando nelle piante della città di Trento, non sono probabilmente che riproduzioni della incisione del Braun-Hohenberg. Assai inte ressante è pure il disegno, eseguito all' inchiostro di China ed al bistro, che si trova nell’osteria della Colomba in contrada di S. Maria Maddalena in Trento e che rappresenta la veduta del Castello in sul finire della dominazione temporale dei Principi

Vescovi. Durante il mio soggiorno a Trento ho potuto far ese guire una copia esatta del disegno, che, fotografata e ridotta alla metà della grandezza dell'originale, ora si pubblica nella Tav. II. Mancano del tutto le piante antiche del Castello, ad ec cezione d'una sola che risale al secolo XVili, e che ci mostra la disposizione del II piano. Essa è preziosa specialmente per le indicazioni annessevi, che dichiarano la destinazione e rad dobbo delle singole stanze. Non ha data alcuna, anzi è incerta

antiche per unirla ad un inventario officioso del Castello all’epoca della secolarizzazione. Questa pianta, ridotta a pro porzioni molto minori, e con la copia esatta della leggenda, è riprodotta alla Tav. IH. Per maggior chiarezza furono segnate in nero le aggiunte fatte in seguito all'edificio. Oltre alle piante recenti del Castello che sono in pos sesso delle 1. R. Autorità militari merita menzione il rilievo architettonico del Castello fatto dall’ Essenwein >) allo scopo ') Descrisse brevemente

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Books
Category:
History
Year:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Page 242 of 377
Author: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Location mark: II 102.606
Intern ID: 272018
1’ avvicinarsi dei tumultuanti chiusero lo porte e alle loro richie ste minaccioso risposero, elle essi v’ erano stati posti a difesa dal Vicario generale dalle Valli, e che non avrebbero mai con segnato ad altri che a lui il castello. Trovato chiuso questo, i contadini vi posero assedio e intanto sfogarono Tira loro contro la casa vescovile di Córedo, ove abitava uno dei Massari delle Valli, Antonio della Valle, spezzando le porte e le finestre e de vastando barbaramente quanto capitò loro

dinanzi. Nella notte successiva, T Inaura e il Guarosco corsero di paese in paese per eccitare la gente alla rivolta, facendo suonare in ogni villaggio campana a martello per radunare in armi quanti più fosse pos sibile c condurli a dare T assalto al castello di Córedo. Il giorno dopo infatti il numero degli insorti, intorno ad esso, era aumen tato a ben quattromila persone. Tutto ormai era apparecchiato e pronto per dare la scalata alle mura, e por sfondare le porto, quando comparve improvviso

a difesa del castello, Limone de Tono con oltre quattrocento soldati provetti e bone armati. Da circa sei anni egli era stato posto dal duca Sigismondo, conte del Tirolo, come suo capitano nel castello di Castellando, e di qui, tosto eli’ ebbe notizia di quanto accadeva, accorse pronta mente, colla gente che potè raccogliere, al castello di Córedo. Sperava da prima che la sola sua presenza, e l’aspetto risoluto delle sue milizie sarebbero bastati a intimorire o discacciare quella accozzaglia

disordinata di contadini. Ma visto poi il numero so- verchiante di essi, in confronto de’ suoi, e la loro irritazione, ben comprendendo clic nulla avrebbe ottenuto colla forza, sceso pruden temente a parlamentare con essi cercando un po’colla persuasione, un po' colle minacele, di calmarli e di ridurli al dovere. Ma nè quella nè queste a nulla giovarono. Petulantemente gli risposero, che sul pa tibolo eh’ egli aveva inalzato nel cortile del proprio castello di Ca- stolfondo, o sul quale minacciava di far

morire chi non si fosse arreso agli ordini suoi, su quel patibolo essi avrebbero impiccato e lui e la sua famiglia, ove egli non si fosso tosto ritirato di là. Punto inti moriti, stavano già per inalzare alla lor volta le forche innanzi al castello, per mostrare ai custodi di esso quale sorte sarebbe loro toccata se non avessero tosto aperte le porte, quando Si-

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Books
Category:
History
Year:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Page 307 of 377
Author: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Location mark: II 102.606
Intern ID: 272018
costruito non sappiamo; pare anteriore al secolo XII c nelle vec chie carte è designato semplicemente col nome di Castel Sporo, perchè non ne esisteva ancora un altro dal quale dovesse essere distinto. Più tardi si disse anche Castel Roinnn, nome che pare sia derivato da quello di una famiglia dinas ti a le, che per lungo tempo lo ebbe in feudo, denominata in tedesco Rubein l ). Dalla piccola chiesetta che v’ era nel castello qualche volta esso era detto anche Castello 8. Anna. Questo castello

-trovavasi sull' antica via la quale dal passo di Molveno e di And alo, metteva, come altrove abbiamo detto, a 8p or minore e di qui proseguiva sull’altipiano di Percolo e.di Quetta per Medie! e Cles, e vi stava non sappiamo se a custo dia o non piuttosto ad insidia dei passeggeri che vi transitavano. La famiglia primitiva e originaria de Sporo, che dal castello aveva preso il nome, s' era venuta ad estinguere già nel secolo XIII, e nella seconda metà di questo secolo il castello colla giu risdizione che

Enrico II, perchè già nella pace detta di Ponte Alto, del Giugno 1276, era stabilito che questo castello .dovesse essere restituito dal conte al vescovo, ma elio in compenso il conte ricevesse altri beni e vassalli spettanti alla chiesa di Trento, posti fuori della Valle di Non 2 ) e più vicini agli altri possedimenti suoi. Probabilmente voleva«! cosi accennare ai feudi dei Signori di Ulten c di Piano (Eppan). E quindi da credere che Mainardo potesse dimostrare di avere comprato, una di quelle sue

compere forzate, e non usurpato il castello. Ma nè là pennuta, q Era questo il cognome primitivo di Volcmaro di Rurgslall; Rubein da Rmoeùi, donde Rovina ■(?). $) v. Ai.heuti, Annali, p. 166.

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Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1900
Trentino occidentale ; P. 1 : Valle del Sarca e del Chiese.- (Guida del Trentino ; Vol. 2)
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Page 261 of 377
Place: Bassano del Grappa
Publisher: Pozzato
Physical description: IV, 357 S. : Ill.. - 2. ed.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; f.Führer
Location mark: I 101.436/2
Intern ID: 334149
di Cirnego, più in alto, a */ 2 ora di distanza, è Castello (ni. 797 ; c, 66, ab. 690; curazia; scuola di 2 classi). La chiesetta di 8. Giorgio fu dichiarata curazia le il 25 Agosto 1867. Più io alto, sulla via che conduce ai Buoni prati, che si estendono a sera del Monte Melino (m. 1422) sorge la Cappella dei morti (in, 949). Traversate quelle vaste praterie, sparse di fienili, sì può scendere in Val di Paone. Il Gne sotti (p. 33) dice che la villa di Castello è « cosi denomi nate, per quanto corre voce

, dal Castello distrutto. » Altro castello, dì cui non resta traccia, era a Cimego, sopra la eli i osa]. La postale scende ancora. Verso N, in cima ad un col lctto, si scorge la chiesuola di 8. Martino (che è di qua da Cotogna) e più a N, e più in basso, Castel Romano. [ Il nome stesso del castello indica che esso è d' origine romana. Scrive il Gnesotti (o. c., p. 32) : « Non è troppo ardita là congettura, ritrovandovisi ivi sotto una Villa chia mata Bologna^ cosa ordinaria presso altri Castelli

di ere zione Romana. Anzi potrebbe supporsi che vi fosse stata nel piano della Valle una di quelle Chiuse da' Romani usata, sussistendo pur ora una Contrada nel piano dì Bono dirim petto al castello nominata elusone, forse indicando la Chiusa che tra lì monti e T fiume Chiesi intercludeva ogni passo. Entro la Casa parrocchiale a piano terra vi si scorge tutt'ora come la porta di una antica torre, e sopra un colle si all'in contro di Castel Romano, come sopra il Chiesi presso la Villa di Bersene

vi era altro Castello, o Fortezza chiamato Graailia ora appianato, ma di cui vi è memoria nell' archivio Pan-occhiale eli Bono. » 11 Castel Romano 1 (ora ridotto a fienile e casa di contadini), appartiene ancora alla famiglia dei conti di Godrone, che lo possedevano come feudo prin cipesco, ma però senza diritto della giurisdizione, che ap-

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Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1900
Trentino occidentale ; P. 1 : Valle del Sarca e del Chiese.- (Guida del Trentino ; Vol. 2)
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Page 258 of 377
Place: Bassano del Grappa
Publisher: Pozzato
Physical description: IV, 357 S. : Ill.. - 2. ed.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; f.Führer
Location mark: I 101.436/2
Intern ID: 334149
e con tutti gli altri onori, privilegi e immunità che spet tavano a quel castello o castellani a. La signoria dei conti cF Arco sul castello di Caramala durò per tutto il se e. XIV e per quasi tutta la prima metà del secolo successivo. I d’ Arco ebbero a sostenere continue guerre contro i conti di Lodrone. Le ultime investiture di Caramala ai d' Arco sono del 1390, 1391,. 1425, concesse ai fratelli Vinciguerra II ed Antonio ; e questa è anzi loro data solennemente dal vescovo Alessandro

,, di Mazovia in ricompensa del valido aiuto da essi prestatogli nel combattere Paride eli Lodrone 6 nel cacciarlo dalla Rocca di Breguzzo e da Castel Romano. Nel 1438, nella guerra tra i Veneziani ed i Visconti, tene vano per questi il vescovo di Trento ed i conti d' Arco, e per quelli il valoroso conte Paride di Lodrone che, cacciato da Castel Romano, se ne era poco dopo nuovamente impa dronito; ed egli, il 22 Gennaio 1439, vinse completamente le truppe che assediavano quel castello, facendo prigioniero

il conte Galeazzo d’Arco (v. p. 204). Nicolò Piccinino, ge nerale dei Visconti, mosse da Nozza sino a Castel Romano per vendicare la sconfìtta; ma dovette ritirarsi, e abban donar la valle, nella quale passarono ai Lodroni tutti i possessi dei conti d’Arco, compreso il castello di Caramala, che questi non riebbero mai più. Quello che i Lodroni ab biano fatto del castello di Caramala non si sa di preciso ; ina tutto induce a credere che essi lo abbiano lasciato cadere in rovina. In una carta del 1526

si parla ancora di luoghi posti de la dai castel Caramala ; in carta del 1534 sì parla di «no Iodio dito al dos de Caramala. Il castello doveva sin d" allora essere in rovina; nè è forse infondata la tradizione che narra essersene adoperate le pietre per la fabbrica dei campanile della parrocchiale, eretto appunto sul principio del sec. XVI. Un 1 altra leggenda, raccolta dalle bocche dei più vecchi del paese, è la seguente, cosi rac contata dal Papaleoni, il quale crede possa basare sopra un fatto vero

, che potrebbe essere avvenuto nel sec. Xlll: € Narrano che un tempo i Conti del castello e il popolo di Condì no vivessero in buona armonia, quando quelli sta bilirono che ogni fanciulla del villaggio, che prendesse ma rito, dovesse passare presso di loro la prima notte dopo le nozze. Il nuovo balzello non piacque, naturalmente ai po polani; tuttavia attesero 1 due o tre anni, nella speranza di esserne liberati, ma quando videro che ogni tentativo paci-

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Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1902
Trentino occidentale ; P. 2 : Campo Rotaliano, valle di Non, val di Sole, i monti del Trentino occidentale.- (Guida del Trentino ; Vol. 4)
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Page 222 of 320
Place: Bassano del Grappa
Publisher: Pozzato
Physical description: VIII, 298 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; f.Führer
Location mark: I 101.436/4
Intern ID: 334156
foro, colla curazia eretta nel 1724 per i due comunelli uniti, Il paesello fu rifabbricato dopo F incendio che lo distrusse nel 1692], 11 Noce e la postale girano ad arco il cono di deiezione su cui è Mezzana; e quindi si arriva in vista dell* Alta Val di Sole, della parte più pittoresca della valle del Noce, con Termenago, Ossari a col suo castello, Fucine, Cortina, il campanile di Pelizzano. Passato un pìccolo ponte di legno sopra un torrentello che scende da des. (Km. 78,5), per un breve

tratto di strada si perde di vista ogni paese, e si cre derebbe di essere in un’ alta e deserta valle alpina, vestita eli praterie e percorsa eia un torrente ; ma presto, oltre i paesi nominati, si vedono Castello e G usi ano ; e la scena verso 0 si ripresenta sempre più splendida. Al Km. 79.2 giù a des, sul Noce un ponte dì legno che conduce alle seghe ; su a des, presso Castello un alto ponte in muratura. Al Km. ,79.5 si giunge sul ponte di legno sul ruscello Go rediva, E questo senza dubbio

il punto più pittoresco della valle, ecl uno elei più pittoreschi dì tutto il Trentino. À des., via oltre il suo ampio e verde cono di deiezione, scende il Co redi va, per un burro noi no fiancheggiato da alte rupi; sulla sin, di questo, sull 1 alto ciglione della rupe a picco, si aggrappano ed addossano, intorno alla chiesa dalla tor- ricella merlata, ed ai resti del castello, le case di Castello ; più ad 0, sempre in alto, sopra una terrazza, distendonsi le case di Stravelino ; più a sin., su alto

terrazzone, si di stendono in fila le case del grosso paese di Termenago, col suo alto campanile aguzzo, ed altro campaniluccio an tico; in basso, sul cono di deiezione,, sulla des. del torrente, sono sparse una dozzina di casuccc, e poche altre sulla sin, ; verso Termenago e Stravelino sale a scaglioni la costa, tutta a campi sostenuti da muriccioli ; verso 0 ve do usi Pelizzano, Ossana col suo castello, Fucine, Cusiano; verso E, Mez zana ; e la costa sulla des. del Noce è tutta vestita di bosco

, E un quadro stupendo. [Per ripida carreggiabile si sale a Termenago e Castello. Termenago (in. 1145; c, 74, ab. 267, colle quattro case dì Ciajano ; scuola) è in assai bella posizione, ed à.buoni fab bricati. La chiesa di 8. Nicolò (dichiarata curazia nel 1606) è nuova, 'coperta di"rame, e con elegante campanile, fornito di cinque buone campane della fonderia Pruneri . Sotto il paese, a SE, fra esso e la postale, si stendono le praterie

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Books
Category:
Arts, Archeology
Year:
1898
¬Il¬ castello del Buon Consiglio
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Page 8 of 109
Author: Wözl, Alois / Luigi Wözl
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 104 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accad. di scienze, lettere ed arti degli agiati, ser. 3, vol. 4, fasc. 3.4.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: II 7.075
Intern ID: 204191
IL CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO A TRENTO. Sul lembo orientale della città di Trento entro la cerchia delle mura edificate nell’anno 5.15 dopo Cr. da Teodorico re degli Ostrogoti, sorge sur una insensibile altura, quasi a piè della pendice del Monte Calmo un castello antico con una torre svelta e rotonda, separato dalla Città da una larga piazza dolcemente inclinata, detta della Mostra. È desso l’antica resi denza dei Vescovi di Trento, che dal secolo XI al XVili furono pure principi territoriali

: è il Castello del Buon Consiglio del quale tante volte occorre menzione nella Storia dei Principato di Trento. Maestosa è l’impressione che desta nello spettatore quel monumento coronato di merli, cinto da fosse, da mura e ba stioni, surto in varie epoche e tuttora abbastanza conservato. Alla vista del castello si ridestano le memorie dei tempi lontani, e dei fasti di quella vita principesca, ormai forse per sempre sparita. Sulle pòrte ove stavano a guardia ! superbi alabardieri vescovili, passeggia ora

la sentinella austriaca, e dalle fenestre non più prospettano i severi dignitari delia Corte vescovile, sibbene 1 visi duri e paffuti della soldatesca — il Castello è ridotto a Caserma,

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