scoglio. Riferendosi la prima pergamena elio abbiamo intorno ai Dui nati al 1139 o contenendo essa un compromesso di confina mene fra Trieste e Duino, è da ammettere elio essi vi abitassero molto prima, cioè fin dal secalo undecimo, non già dal duodecimo come auimettcsi comunemente. 11 gradato abbandono del castello antico, cagionato dallo mutazioni dei tempi, dai danni sofferti e dall’-angustia stessa dello spazio, portò seco anche il gradato suo deperimento. Ciò avveniva fra il secolo
XV e XVII, dopo del quale non parlasi più di eastel vecchio e eastel nuovo. I secoli posteriori andarono lentamente preparando quella veneranda ruina, a cui non fu estranea la mano stessa dei terrazzani, finché la nobile sua proprietaria attualo si accinse a salvarlo non solo dal tempo, ma anche dai profanatori, col chiuderne 1’ ingresso e instaurarlo. ) fisici ebbero agio ancora sullo scorcio del cinquecento di osservare nell’antico castello di Duino un fenomeno, per il quale anche dopo il suo
inesplicabili o non si conosceva la relaziono che avevano fra loro, dobbiamo tanto più ammirare l’ingegno di chi dairosservaziono del caso avvenuto a Duino, seppe tosto trarre una pratica utilità, inventando so non un parafulmine, mi annunciatore del fulmine , Era costume, anche dopo l’erezione del nuovo castello, che la guardia posta presso il torrione della rócca antica, all’ avvici narsi d 5 una procella ne desse l’avviso a quelli eh’erano per maro o sparsi nei campi, affinchè potessero sottrarsi a tempo
al pericolo, riparando alla spiaggia ed allo case. L’allarmo si dava col tirare un filo di ferro, che stava in comunicazione colla campana del castello. Avvenne un giorno che, al momento di prossima burrasca, la guardia toccasse per caso colla punta della sua alabarda il filo indicato, dal quale tosto si sprigionò una fulgida e lunga scintilla. Questa osservazione bastò, perchè un monaco del vicino cenobio \ ' 1 Filiasi, 1 Vendi primi e secondi. Voi. IVj jwg. 47, • / ' / .- V