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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Page 320 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
Maso Castello N. C. 17 p. ed. 35, 36, 37, 38 Da quando, nell'anno 1794, l'allora cappella del Castello dedicata a S. Maria di Loreto fu dichiarata chiesa cu- raziale, l'omonimo maso divenne il centro del comune di Vadena. Da una descrizione del territorio fatta da Staffier, sappiamo che Otto di Carinzia, conte di Tirolo, nel 1304 diede in dono a Enrico II di Rottemburgo il Castello di Vadena. 1 Staffier, perö, non cita al riguardo alcuna fonte documentale e neppure Stolz e in grado di addurre

prove al riguardo. 2 Identica notizia si trova peraltro anche nei documenti della diocesi di Trento dell'anno 1915. Nell'urbario di Enrico di Rottemburgo del 1350 e scritto che «gli eredi Tonigen debbono 13 libbre e 10 staia di segala per alcuni prati e un incolto ed, inoltre, 3 libbre e 2 capponi per un altro prato che in precedenza era ap- partenuto a Unger». Questi poderi sembrerebbero essere quelli del maso Castello perche negli urbari di Sig mund Gerstl essi sono detti «i prati vicino alla

vecchia casa di Vadena», e corrispondevano anch'essi un cen- so di 3 libbre (vedi il capitolo sul Maso Cervo). Per via della famiglia Gerstl il maso Castello nel corso del 16° secolo venne spesso chiamato Gerstlhof. Esso perö in seguito e passato dalla famiglia Gerstl nelle mani dei conti Kuen di Ora, tanto e vero che nel 1577 viene citato come proprietario del maso Castello, che fu giä dei Gerstl, il conte Blasius Kuen. 3 1 Kuen lo diedero sempre in affitto e ne affidarono 1'amministrazione

ad un fi- duciario. Sono noti i seguenti affittuari: Albrecht Mayr, anteriormente al 1567 4 ; Anton Malluschger fino al 1585. s Quest'ultimo, verosimilmente originario di Malosco in Val di Non, aveva sposato Ursula Fellentaler. Alla sua morte gli subentra Sebastian Khämer. 6 1 beni della massa ereditaria di Anton Malluschger, affittuario del maso Castello per ben 18 anni, ammontavano a 263 fiorini, 3 libbre e 3 Kreuzer, mentre i debiti assom- mavano a 423 fiorini, 1 libbra e 6 Kreuzer. I Kuen, che erano

durato piü a lungo del previsto, perche nel 1597 questi risulta essere ancor sempre l'affit- tuario dei Kuen al maso Castello di Vadena. 8 Tschusi pone termine all'affittanza nel 1604. Nel 1614 e nel 1630 viene fatto il nome di Peter Wertolin 9 ; nel 1634 e la volta di Mathias Paulander. 10 E' interessante apprendere, dall'urbario del Beneficio di S. Biagio di Castel Firmiano, che in quell'anno (1634) il proprietario del maso, Hans Jacob Khuen «zu Aur», aveva fatto il tentativo di accollare

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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Page 210 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
II Giudizio ed il Castello di Laimburg e Castelchiaro Le prime notizie sui due castelli sono di molto posteriori a quelle riguardanti Vadena. Dopo Vatina che compare giä nell'atto di donazione del 950 circa, Vadena figura anche in documenti datati 1181, 1185 e 1211. La prima specifica citazione di Laimburg (Castel del Varco) risale invece al 1269, mentre Castelchiaro e nominato per la prima volta solo nel 1339. Si puö perciö a buon diritto ritenere che, a prescindere dai ritrovamenti di origine

la data di costruzione del castello di Laimburg mi sembra importante tenere conto di una registrazione del 1350 finora trascurata e contenuta nell'urbario di Enrico IV di Rottemburgo. Essa cosi recita: «La decima riguardante Laimburg appartiene per due terzi ai Rottemburgo e per un terzo alla parrocchia di Caldaro. Questa decima e stata costituita dal vescovo Federico di Trento a favore del castello di Laimburg ed e documentata da un atto in possesso di Nikolaus Reifer.» 1 Il menzionato Reifer

(Novale) e Rafenstein (Sarentino), una torre a Trento ed un'altra a Bolzano ed inoltre il castello Reams nei Grigioni.’ Federico era zio del conte Alberto III di Tirolo, a quel tempo in forte ascesa. Se il vescovo Federico istituisce un censo a favore di Laimburg, cioe lo dota di una rendita fondiaria, significa che nel 1218 il castello giä esisteva. Solo Laimburg invero poteva considerarsi una «Haus» (domus) perche i masi confinanti, e cioe il maso Gereut (Greit) e il maso Stadl (Stadio), erano

sempre citati con questo termine ed inoltre perche il vocabolo «domus», usato nei vecchi documenti scritti in lingua latina, si riferiva specificatamente ad una dimora patrizia, anche se non fortificata, oppure alla parte abitabile e abitata di un castello. Sfortunatamente il suddetto documento non e reperibile ne nell'archivio di Caldaro ne nel Codice Wangianus. Indipendentemente dalla prova fomita dal menzionato urbario, l'esame dei resti delle mura consentono di datare sia il castello di Laimburg

che quello di Castelchiaro intorno alla prima metä del 13° secolo (Weingartner). Possiamo pertanto fondatamente ritenere che il castello di Laimburg sia stato fatto costruire dal vescovo Federico Vanga (1207-1218). C'e peraltro da chiedersi perche proprio il vescovo Federico avrebbe fatto costruire tale castello. I territori di Vadena e di Caldaro appartenevano invero ai conti di Appiano, feudatari del vescovo di Trento; essi perö fin dalla fine del 12° secolo erano in fase di declino economico

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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Page 324 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
nel 1799 posero per la cessione in affitto dei suddetti masi. Ogni singolo maso fu assegnato ad un fittavolo. I contratti prevedevano una durata di 9 anni. Gottlob von Menz diede in affitto il maso Castello a Johann Eisath di Nova Ponente. I relativi confini erano fissati come segue: a Oriente il fiume Adige, a sud la strada di pub- blico transito che conduceva al castello, a occidente il monte e a nord il maso Masetta. Eisath ottenne il ca- sale con la stalla ed il castello, Menz tenne per

per la riparazione delle funi, dei pontili e della chiatta. Le tariffe dei traghetti non potevano essere variate a di- screzione dell'affittuario e ne erano esentati gli abitanti del Castello, del maso Caneve, il mugnaio e il cerusi- co. Gottlob consegnö il casale, di nuova costruzione, e la stalla. Ogni anno in autunno il fittavolo era obbligato a mettere a disposizione al piano di sopra una camera da dormire per l'uccellatore e ad assicurargli i pasti. Il vino gli apparteneva in proporzione

poteva infine di- stillare grappa. 26 Le clausole contrattuali riguardanti il maso Castello erano le stesse, con la sola aggiunta delle seguenti. Il lat- te delle capre spettava al Menz ; a lui toccava anche un capretto ogni due nati vivi. Il rimanente bestiame, compresi i cavalli, appartenevano ad entrambi. 27 Nel 1800 Gottlob Menz fall!. 28 La vedova, Lisette Menz nata von Hafner, dopo aver riacquistato il maso dai creditori della massa fallimentare, diede inizio alla vendita dei singoli beni. Per

di traghettare gratis, perche avevano acconsentito che venisse costruito un pontile sul loro terreno. Il proprietario del traghetto si obbligava a versare annualmente alla «Cassa dei poveri» di Bronzolo la somma di 30 Kreuzer, si accollava tutte le obbligazioni verso la chiesa poste a carico del maso Castello dal contratto stipulato nel 1795 (cfr. Capitolo dedicato alla Chiesa) e rilevava, infine, sia il fittavolo del maso Ca stello: Romedi Zenon, sia quello del Maso Caneve: Balthasar Piffer. L'entitä

dell'onere cosi assunto dovette es sere troppo gravoso per i Bennoni, perche alla morte di Simon i suoi figli vendettero la proprietä a Domenico Ferrari di Calceranica, il quäle agiva in nome e per conto del fratello Don Gasparo Ferrari.’ 1 © Gli edifici ruiali del maso Castello © Il portico che immette nel maso Castello

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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Page 333 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
Menz, il vasto arativo di 20 Starland acquistato il 6. 7. 1710. 16 1 masi Schönaich, Castello e Pelhamer a quel tempo utilizzavano congiuntamente tre saltari: Johann Mayr, Stefan Pachner e Mathias Furlan. 17 Mediante vincoli di parentela la proprietä dei masi Schönaich e Castello passö dai Gugler alla famiglia Gu- mer 18 , e successivamente, per effetto del matrimonio di Mathias Dominikus Menz con Anna Maria Gumer, alla famiglia Menz. Nel 1757 proprietari sono i fratelli Menz: Mathias Dominicus

, Anton, Franz Anton, Jo hann Joseph. 19 Nel 1773 proprietario unico di entrambi risulta Franz Anton Menz von Schönfeld. 20 Il catasto del 1775 indica i confini dello Schönaichhof come segue: ad Oriente il vecchio braccio del fiume Adige, a sud i prati paludosi di proprietä di Anton Menz ed il viottolo che conduce alla chiesa, ad occidente i vigneti e i prati del medesimo e a nord i possedimenti e la carrareccia del maso Castello. Il nostro maso era un antico feudo principesco. Secondo certi vecchi

- to di acquisto dei masi Castello e Schönaich da parte della famiglia Ferrari di Calceranica nel 1817 si dice che quest'ultimo era stato ridotto in cenere da un fulmine, la sua esatta dislocazione risulta oggi assai difficile, tuttavia, sulla base di una pianta del 1774 la sua posizione potrebbe individuarsi a sud del cavalcavia che at- tualmente attraversa l'autostrada. All'indomani della spartizione della grande proprietä Ferrari, avvenuta in- torno al 1850 fra i fratelli Guiseppe e Gasparo, quelli che una

volta furono lo Schönaichhof, l'Urferhof nei pressi del traghetto sull'Adige e la cantina del Castello andarono a Gasparo Ferrari, mentre i masi Castello, Masetta e Rosi spettarono a Guiseppe Ferrari. Sul luogo dell'abbandonato camposanto Gasparo Ferrari nel 1863 costrui una nuova casa padronale, mentre nei masi Caneve e Urfer si insediarono i fittavoli. Gasparo Ferrari nel 1868 fu elevato dall'imperatore Francesco Giuseppe al rango nobiliare. 23 Il maso Urfer fu in buona parte spazzato via

dall'inondazione del 1882 e dovette essere risistemato completa- mente. Alla morte di Gasparo Ferrari esso venne ulteriormente diviso tra i suoi due figli, Titus ed Eduard, co me giä detto nel capitolo riguardante il maso Castello. Eduard ebbe il maso Caneve, Titus il maso Urfer e la proprietä che fu del maso Schönaich. 24 Dopo la morte di Titus von Ferrari; il 29. 9. 1927, il nostro maso fu dapprima acquistato da un certo Avancini di Brez in Val di Non e successivamente, nel 1933, da Giuseppe Mosna. Benche

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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Page 322 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
proprietario al defunto fittavolo erano: 2 paia di buoi da traino, 3 mucche, 2 vitelli, 2 cavalli, 5 staia di fru- mento, 9 di segala e alcune lunghe catene da pozzo. Christof Hofer morendo aveva invece lasciato: 5 mucche, 7 staia di granoturco e nessun cavallo. Negli anni seguenti il grande maso Castello sembra essere stato occupato anche da un secondo affittuario. Fra questi si ricordano: Leonhard Hörtinger 13 , Peter Mayr 1690' 4 , Josef Khelderer 1705, 1707 15 , Bartime Claudi Paurnfeint

di 24 nuove Tagmahd e 218 pertiche e confinava con un vecchio meandro del fiume, a quel tempo detto «Fossa», con i prati del maso Castello, col maso Steger e con lo stagno di quest'ultimo. L'antico maso Hittier ha conservato il suo nome nell'odierno toponimo «Hiller», corrispon- dente all'incirca alla particella fondiaria n. 600. Nel 1749 la proprietä si e trasmessa da Johann Baptista Gugler padre ad Anton Karl Gugler figlio, di Bolzano. 19 Dopo appena due anni Anton Karl Gugler la rivendette a Joseph

, un prato di 200 Starland. Infine un incolto in direzione del fiume Adige vasto 60 Starland». 21 Per il riscatto del diritto di pascolo della comunitä di Fondo il maso Castello versa 1 fiorino e 54 Kreuzer. Nel 1755 la proprietä del maso Castello viene ereditata da Johann Josef Gümmer. 22 Mediante il matrimonio di Eva Gumer con Franz Anton Menz essa nel 1760 passa dalla famiglia Gumer alla famiglia Menz di Schenfeldt. 23 Nel catasto tributario del 1775 sta scritto: «Franz Anton Menz possiede la casa

al n. 8, il Castello, la cappella di cui al n. 9, detta di Nostra Signora di Loreto e, ai piedi del monte, una fresca cantina con torchio e annessa piccola costruzione contrassegnata dal n. 11.» Il maso Castello era in origine un feudo principesco. Fin dai tempi antichi esso godeva il privilegio di posse- dere un forno per cuocere il pane (a quell'epoca non piü in esercizio) e un traghetto sul fiume Adige. Di tutti i terreni appartenenti a detto maso ogni anno una parte dei campi veniva messa a maggese e viceversa

una parte dei prati veniva trasformata in campi. Tale fatto ci fa comprendere che a quel tempo era in uso la rota- zione triplice o multipla delle coltivazioni. Nel 1791 diventa proprietario del maso quel Gottlob von Menz 24 , figlio di Franz Anton, che nel 1795 dovette giustificarsi a proposito dell'orologio del Campanile, delle campane e delle stazioni della Via Crucis della vecchia chiesa curaziale. 23 Nel 1799 i Menz risultano proprietari dei seguenti masi: maso Castello, maso Quer cia

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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Page 270 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
e i lavori in marmo. Quest'ultimi furono commissionati allo scultore Giuseppe Manzana da Castione di Brentonico dal borgomastro Dr. Giuseppe Ferrari. Il nuovo altare in marmo di Val Caregna avrebbe dovuto essere ultimato entro la Pasqua del 1846. Il vecchio ritratto di S. Maddalena doveva trovare collocazione sul nuovo altare. Il precedente altare di legno venne eliminato. 95 Da ultimo fu costruito il matroneo,- in luogo della finestra piü sopra ricordata fu aperto un passaggio che dal maso Castello

castello. Dai registri contabili della chiesa degli anni 1751-52 apprendiamo che il curato aveva inoltrato domanda di costruzione di una separata canonica. «La camera serviva alla perpetua sia per consumarvi i pasti sia per dor- mire ; solo la Stube era prowista di finestre e veniva quindi utilizzata dal curato come stanza di lavoro e da letto, ed inoltre per riporvi gli utensili di casa, i cibi e le provviste alimentari.» I lavori di manutenzione dell'edificio divennero col tempo insoddisfacenti

, soprattutto col passaggio della proprietä del castello dal fondatore Johann Baptist Gugler a Franz Anton Menz. Il curato Franz Englhofer il 6 febbraio 1794 scrisse al proprio parroco per chiedere di essere sostituito a far tempo dal maggio seguente; le porte della canonica erano fortemente danneggiate. 97 Verso il 1800 finalmente Gottlob Maria von Menz costrui una canonica a se stante e precisamente nel cortile intemo del castello; in tale occasione il curato ottenne un giardino ai piedi della montagna

e i masi si impegnarono a mettergli a disposizione una cantina. Dai conti della chiesa degli anni 1852-53 si desume che la scuola una volta era ospitata nel maso Castello, ma che venne perö sfrattata dai Ferrari. Nel 1839 il curato Andrea Pancheri dovette perciö sistemare anche quella in canonica e piü precisamente al pianoterra, dove una volta c'era la legnaia. 98 L'edificio era stato assai trascurato dal giä menzionato curato Pancheri, per cui non si trovava in buono stato. Si pensö allora ad una

di costruzione. La vecchia canonica fu distrutta lo stesso anno da un incendio che investi il castello.

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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Page 266 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
L'attuale chiesa parrocchiale Affinche la cappella del castello potesse adeguatamente prestarsi a diventare la pubblica casa del Signore, fu necessario fin dal 1797 intraprendere alcuni lavori di ristrutturazione. A tal scopo l'ufficio circondariale mise a disposizione la somma di 90 fiorini prelevandola dal fondo per il culto e versandola in tre rate annua- li di ugual importo. 84 1 lavori principali consistettero nell'erezione di un campanile e nella costruzione di un camposanto. A questo

riguardo , di estremo interesse risulta un' acquaforte risalente all'anno 1797, nella quäle appare anche il castello di Vadena. 85 Tra la cappella e il castello si puö notare la torre che, come punto di osservazione, ebbe modo di rendere preziosi servizi durante la guerra contro i Francesi. Questa torre si elevava al di sopra delle arcate della cantina e non assomigliava affatto al campanile di epoca successiva ; quest'ultimo, infatti, fu costruito dalla parte del monte. Solo piü tardi la cappella

. L'anniversario della consacrazione cadeva la domenica successiva alla Pasqua, detta «in albis» o bianca. Alla nostra chiesa erano state assegnate 24 messe all'anno. Poiche a quel tempo il maso Castello appartene- va a Siegmund Gerstl di Bolzano, possiamo dedurne che egli abbia fatto costruire ex novo la chiesetta di S. K Maria di Loreto o ristrutturare quella preesistente dedicata a S. Giacomo, dotandola di 24 messe all'anno. Stando ad una annotazione riportata nell'urbario di Siegmund Gerstl del 1521

, la suddetta cappella giä a quel tempo era pubblicamente frequentata («dopo aver aperto la cassetta delle elemosine della cappella di Vadena vi ho rinvenuto 1 marco e 8 lb».) L'atto visitale del 1749 afferma che la cappella del castello era «pubblica». Nel libro matricolare del 1774 sta scritto «Lauretana antiquissima tirolensis capella» e in quello del 1777 «ecclesia vetustissima» 89 . In base all'annuario diocesano del 1915 la chiesa fu costruita nel 1304. L'elenco delle chiese del distretto decanale

vergine Maria affiancata da due angeli 1 2 3 © La chiesa di S. Maddalena e l’attiguo maso Castello

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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Page 223 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
parte della scienza delle costruzioni fortificate, tuttavia non costituiva una regola fissa. Per secondo il nostro ipotetico assalitore in questo tratto veniva a trovarsi soprattutto esposto al tiro degli occupanti il castello, appostati sul cammino di ronda situato esternamente sotto la merlatura del muro di cinta. Quest'ultimo perö era sprovvisto sia di feritorie che di punti di osservazione. Il castello doveva perciö venir difeso dall'alto, cioe dal cammino di ronda. Il lato esterno del muro

esistono prati ne tantomeno pascoli c'e da credere che nel castello venivano tenuti pochissimi cavalli ed un numero ridotto di animali da corte, come capre, maiali, polli, oche e colombi. Il terzo portone (T), o portone principale della cinta muraria, si apriva sul cortile esterno ad altezza d'uomo. Era un'apertura ad arco tondo con intradosso. Nel corso degli ultimi lavori di restauro esso e stato murato. Dalla parte opposta, cioe verso est, una postierla quadrangolare (m) anch'essa provvista

di intradosso e in posizione elevata conduceva all'intemo del castello. Entrando per questo varco secondario ci si ritrovava in una corte interna (H). La metä nord-occidentale del castello era verosimilmente occupata da un palazzo a piü piani adibito ad abitazioni. Dalla corte, attraverso una porta a livello del terreno si entrava in un ampio locale (a) dalla pianta irregolare che serviva da cantina e da deposito. La parete esterna del palazzo era formata dal muro stesso di cinta. Nella parte interna

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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Page 222 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
del 1749 quella stessa zona doveva pagare 47 fiorini, 42 Kreuzer e 2 Vierer, mentre quella inferiore versava 50 fiorini, 28 Kreuzer e 3 Vierer. Descrizione di Castelchiaro Il castello e stato giä descritto dettagliatamente da Piper 84 e da Weingartner 85 rispettivamente nel 1903 e nel 1922. Visto da lontano il forte ha l'aspetto di una possente torre rotonda. Da Laimburg un sentiero sale a Castelchiaro costeggiando la nuova strada forestale nei pressi di un edificio abbandonato al margine dei

di amici della montagna il 24 dicembre 1988 hanno innalzato una imponente croce di legno. Da qui il sentiero s'inerpica ripidamente fino al portone estemo del castello (t), attraverso il quäle si accede ad un prima spianata o corte estema (VI). Di questa porta si possono ancora vedere solo le incavature che alloggiavano il palo di sbarramento. Qui, sul versante nord-orientale,il monte scende quasi a precipizio sul fondovalle. Sul davanti s'innalza un massiccio muro fortificato di cinta, alto 15 metri

e privo sia di porte che di finestre. L'assalitore che si fosse trovato ai piedi di questo muro avrebbe dovuto per prima cosa raggiungere il secondo portone, o portone intemo del castello. Il cammino da qui piega verso sinistra e percorre una rampa direttamente affiancata al muro. Il suddetto assalitore si trovava in tal modo doppiamente esposto. Innanzitutto egli era senza protezione dalla parte del castello perche impugnava lo scudo con il braccio sinistro. Questo sistema d'accesso al castello era

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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Page 211 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
di Appiano, il castello di Laimburg fu costruito da Raimprecht von Boimont. In tal modo il suddetto Raimprecht von Boimont, che nel 1228 fece ricostruire anche il castello che porta il suo nome, si sarebbe sottomesso ai conti di Appiano, di cui era Capitano. 7 Questo richiamo e certamente tratto dal documento del 3 agosto 1228, col quäle il vescovo Corrado di Trento ed il Capitolo del Duomo da una parte nonche i conti Ulrico ed Enrico di Appiano dall'altra pongono termine alla contesa che interessava

il territorio compreso fra Ronco presso Comaiano ed il castello di Laimburg. Questo documento fu dichiarato falso giä dal Voltellini* ed in seguito dimostrato incontrovertibilmente tale anche da Stolz. 9 Siffatta fonte non viene perciö piü presa in considerazione. La prima specifica menzione di Laimburg risale al 1269, anno in cui esso e dato in feudo dai fratelli Alberto II e Mainardo II di Tirolo-Gorizia ad un certo Enrico Laianus. Detto infeudamento faceva peraltro seguito alla precedente cessione

di Laimburg ai due conti da parte dello stesso Laianus. 9/1 Quest'ultimo era quindi giä stato proprietario del forte prima del 1269. A causa dell'importanza rivestita da Laian quäle primo documentato feudatario del castello e per aver dato ad esso il nome, sarä bene esaminare piü da vicino questo personaggio. In un Hainricus Laianarius ci imbattiamo a Bolzano 10 giä nel 1234, tuttavia non e dimostrabile se egli si identifichi con quello di Laimburg, tanto piü che nel 1237 ne vien citato un secondo

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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Page 256 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
. Tale prerogativa, fin dal tempo del Capitolare di Mantova del 787, di carolingia memoria, era appannaggio esclusivo delle cosid- dette «chiese battesimali». 27 La chiesa di S. Maria Maddalena a quel tempo non faceva ancora parte di que- ste. Vadena, come abbiamo giä visto, apparteneva alla parrocchia di S. Paolo e a questa spettava il diritto di riscuotere la decima dovuta dal solo maso Castello, che peraltro era uno dei piü grandi di Vadena. Tutti gli altri masi della zona di Vadena di sopra

dovevano la decima ad un'altra chiesa e precisamente a quella di S. Biagio di Castel Firmiano. 28 Quest'ultima chiesa viene citata giä nel 1309 col nome di Ecclesia S. Blasii de Formiano in un elenco dei benefici spettanti alla diocesi di Trento. 29 Si puö dedurne che il vescovo di quella cittä, proprietario del castello, aveva provveduto a dotare di congrue rendite il cappellano della chiesa di S. Biagio. Stando al libro urbario del 1632 relativo a tale decima, la suddetta chiesa aveva diritto

di riscuoterla dai seguenti masi di Vadena di sopra: Frizzi, Cervo, Rosi, Birti e Castello, il quäle ultimo risultava in tal modo soggetto ad una seconda decima. A prescindere dai singoli oneri riportati in detto urbario, che formano oggetto di piü detta- gliata trattazione nei capitoli che seguiranno, preme qui mettere in risalto che i masi di Vadena erano sotto- posti da parte della chiesa di S. Biagio a censi fondiari piü onerosi di quelli dovuti alla parrocchia di S. Paolo e alla stessa chiesa

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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Page 265 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
spesso a causa dell'acqua alta i defunti non potevano essere sepolti ma venivano trasportati su barche a Bronzolo. Ciö accadde ben dodici volte. Nell'ottobre 1791 e nel luglio 1792 la chiesa fu invasa dalla melma, dalla sab- bia e dai sassi; il Santissimo dovette essere piü volte portato al sicuro nella cappella del castello. La chiesa venne alla fine abbandonata al suo destino e su quello che una volta era stato il camposanto andarono a pas- colare gli animali. Il 12 giugno 1794, in occasione della

presentazione del rendiconto della chiesa, venne presa la decisione di avviare trattative con i signori von Menz allo scopo di trasformare la cappella del castello, dedicata a S. Maria di Loreto, in chiesa curaziale. 80 Il relativo accordo tra la comunitä di Vadena e Gottlob Maria von Menz fu stipulato il 2 luglio 1795. La cappella rimase proprietä dei Menz e i masi si obbligarono a versare 3 fiorini all'anno a titolo di canone di riconoscimento dell'appartenenza di essa al proprietario del castello. I Menz

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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Page 326 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
ai nostri- giorni ai vari discendenti di questa famiglia. Dapprima ai tre figli di Domenico: Michele Carlo, Giuseppe e Gasparo. Essi ingrandirono i loro possedimenti acquistando nel 1838 il maso Masetta e nel 1844 il maso Rosi (Dal Lago). Tali beni furono in seguito divisi fra Gasparo da una parte e gli altri due fratelli dall'altra. Gaspa ro ottenne la cantina del maso Castello, che da quel momento si chiamö maso Caneve, il terreno dell'ex Schö naichhof e l'Urferhof. Ai fratelli Michele Carlo

e Giuseppe toccö l'altra parte dell'enorme proprietä, cioe il ca stello, Masetta e Rosi (Dal Lago). Avendo studiato giurisprudenza Gasparo si diede, peraltro alla carriera im- piegatizia nell'ambito dell'imperial-regia amministrazione austriaca e nel 1868 fu elevato al rango nobiliare. Kaspar von Ferrari fece costruire nel 1863 la propria abitazione residenziale sul terreno ove una volta si tro- vava il cimitero (oggigiorno in detto palazzo e ospitato il ristorante «Al Castello») . Mori il 14. 3. 1883

beni. 33 Nel 1973 la proprietä si trasmise agli eredi di Guido: Dr. Ernst ed Eduard jr. Nel frattempo, perö, essa e stata ulteriormente alienata. 34 Il 29. 9. 1927 Titus von Ferrari moriva senza lasciare eredi maschi e nel 1933 il suo maso fu acquistato da- Giuseppe Mosna di Romano di Trento. Tale proprietä, una volta facente parte del maso Schönaich (Quercia), si trova ancor oggi nelle mani degli eredi Mosna. La parte settentrionale del maso Castello e rimasta fino ad oggi integra e indivisa

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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Page 255 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
suddetto maso un censo ammontante alla cospicua somma di 4 marchi e 2 libbre. Come seconda chiesa viene citata la piccola cap pella annessa al maso Castello, il quäle peraltro non doveva ad essa alcun tributo. Potrebbe perciö essersi verificato che mentre la chiesa attigua al maso Birti da sempre fosse dedicata a S. Maria Maddalena, la chie- setta dei maso Castello sia stata dedicata a S. Giacomo solo fino alla fine dei XVI secolo. Per effetto dei dif- fondersi verso nord dei culto di S. Maria

di Loreto, proveniente dall'Italia, e probabile che a suo tempo que- sto nuovo patrocinio sia stato trasferito alle chiese piü vecchie. 2 Per Josef Weingartner la cappella di S. Maria di Loreto annessa al maso Castello viene citata per la prima volta nel 1640. 3 Gli atti visitali vescovili la nominano invece giä nel 1507. 4 1 libri parrocchiali di Vadena registrano infine una «Lauretana antiquissima tirolensis capella» e una «ecclesia vetustissima in Vadine in arce». 5 Durante il Medioevo Vadena

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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Page 232 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
. Nell'urbario dei Rottemburgo del 1352-1380 si parla anche di una cappella; ai nostri giorni non e piü possibile stabilirne la probabile posizio- ne. La seconda traversa (R) e a sette metri di distanza dalla prima. Curiosamente qui lo spessore del muro e di 1,2 m, cioe spesso quanto il muro di cinta . La sua struttura e le strette finestre sono simili a quelle del muro di cinta addossato al mastio e questo fatto fa pensare che il palazzo faceva parte del nucleo originario del castello. Alla parete esterna

del palazzo era attaccato il muro di cinta, di cui si scorgono solo le fonda- menta. Verso il lato orientale ci sono altri resti di mura ; gli antichi fabbricati cingevano verosimilmente un cortile esterno o ricetto (H) a forma di L. Lo spessore di queste mura era piuttosto modesto (circa 90 cm) e sulla scorta della loro tipologia costruttiva si puo affermare che fossero di epoca successiva. A giudizio del Bitschnau esse risalgono alla seconda metä del 13° secolo. Il nuovo castello, di cui

di Laimburg. (A. Malfer, in: Der Schiern, 1963, pag. 23) © Muro a conci sul lato settentrionale del battifredo ® Porta murata sul fianco occidentale, e meno antico, del castello. 1

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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Page 242 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
di Trento, Federico di Wanga, e che spetta al ca- stello di Laimburg. A proposito si rimanda al capitolo sul castello. Il prossimo urbario dei Rottenburg e degli anni 1352-1380. 3 Le rendite nel giudizio di Caldaro cominciano a pag. 114r, quelle di Vadena a pag. 130r. Qui si legge: «questi sono i beni in feudo al mio signore» (seil, del Rottenburg); pertanto i masi dei Rottenburg a Vadena sono in prevalenza beni feudali, cioe avuti in feudo dal principe regionale, e derivanti dal vescovo di Trento e dai

con ti di Appiano. Qui troviamo tre masi a Castelchiaro, i masi attorno a Laimburg (Greit), Stadio, Piccolongo, Monte e Vadena. Un maso a Monte deve un censo alla cappella di Laimburg (a proposito vedasi il capitolo sul castello). Un grande prato paludoso (Au) verso Stadio viene diviso dal Rottenburg in cinque porzioni date a coloni diversi in enfiteusi. Sempre all'altezza di Stadio vi e un maso «presso il lago secco», il che fa pensare all'esistenza di un lago nel fondovalle. A Vadena vi e nel

1378 un maso di difficile localizzazione detto al «Krepsbach» (fosso dei gamberi). Inoltre viene menzionato il «Giesse», la fossa grande. Maso Castello (1797) - Schützen tirolesi attraversano l’Adige da Vadena a Bronzolo per attaccare i francesi che stanno saccheggiando un deposito di grano (Acquaforte)

16
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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Page 263 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
roco di S. Paolo a dir messa a Vadena all'infuori del 6 maggio, giorno della sagra, e in quello della festa di S. Maddalena. Come indennizzo per tutto ciö il curato godeva dei seguenti diritti. 1. Entrate di pertinenza della chiesa di Vadena per le messe compenso per i cooperatori la decima a carico del maso Castello: 8 staia di segala 2 staia di panico 2 staia di saggina 3 libbre di pesce dell'Adige (a Natale) messa in memoria di Katharina Gärdinger nata Sigweinin 39 fiorini 3 fiorini

a quella del fratello Anton Menz.) 3. Donazione di Anton Menz 300 fiorini 4. Donazione di Katharina Menzin nata Meyrlin 300 fiorini Totale 2600 fiorini Il sopraspecificato capitale venne investito nella Cooperativa tirolese di credito agrario e fruttava una ren- dita annua di 130 fiorini. In base all'atto costitutivo della fondazione alla curazia doveva venir sempre asse- gnato un sacerdote tedesco. 5. Contributo annuo corrisposto da Johann Baptista Gugler, proprietario del maso Castello 12 fiorini

(Con obbligo di officiare 12 messe all'anno nella cappella del castello. Per ulteriori 12 messe il Gugler si impegna a fornire alloggio al curato e alla sua perpetua.)

17
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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Page 228 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
Negli Ultimi anni i ruderi del castello sono stati sottoposti a numerosi interventi di restauro e a misure di sicurezza da parte della Sovrintendenza ai monumenti. Va infine ricordata la leggenda, tramandatasi verbalmente di generazione in generazione, secondo la quäle nelle mura del castello viveva anticamente una gallina d'oro con i suoi sette pulcini anch'essi d'oro . Questa leggenda ei riporta alla mente la gallina e i sette pulcini d'oro della principessa baiuvara e regina longobarda

Teodolinde conservati nel tesoro del duomo di Monza. Wolkenstein intorno al 1600 scrisse: »In posizione elevata, sopra Laimburg esiste una vecchia torre, Castelchiaro, adesso disabitata.» Descrizione di Laimburg Laimburg si trova sulla via che fin dai tempi antichi congiungeva la Val d'Adige con il lago di Caldaro. Lungo il tracciato che dal maso Stadio porta alla sella di Laimburg si puö chiaramente notare che il terreno e formato da un notevole Strato di sabbia fine e di depositi morenici. Il castello

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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Page 219 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
investito di potestä giurisdizionale minore, i casi piü gravi fino alla pena di morte erano di pertinenza del magistrato di Caldaro al quäle andavano trasmessi per competenza. Laimburg era per cosi dire un tribunale sussidiario. Nel 1387 viene citato anche un Giudizio di Vadena, ma questa denominazione deve intendersi riferita per estensione a quello di Laimburg. 62 Dall'urbario menzionato in precedenza apprendiamo che nell'omonimo castello esisteva una cappella che fruiva della rendita di 2 misure

, oppure il poco capiente mezzo utilizzato per il suo trasporto al castello. 65 Dal 1404 al 1410 un certo cavaliere von Weineck, forse Hans von Weineck, fu incaricato dell’amministrazio- ne di Castelchiaro, Laimburg e Kaldiff. 66 Enrico VI al culmine della potenza della sua casata fu invogliato ad allearsi col vescovo Giorgio di Trento e con una parte della nobiltä tirolese per opporsi al principe regionale Federico IV. Li accumunava in questa impresa il desiderio di indebolire lo strapotere

19
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Page 252 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
diritti avevano una origine assai remota, perche quelli dei Fiemmesi sui terreni paludosi di Caldaro e Termeno, ad esempio, sono citati giä in un documento dell'anno 1247.1 Nonesi di Fondo venivano alloggiati in Vadena di sopra per due anni presso il maso Birti e per 1 anno presso il maso Castello. Qui essi avevano diritto ad una stalla e ad una casera per la lavorazione del latte. Per il loro mantenimento i proprietari dei masi ricevevano latte e siero per un valore equivalente. Come giä detto

diritti di pesca, nel fiume e nelle fosse, risalgono infatti fino al medioevo. Sulla scorta di un documento nel frattempo rivelatosi falso, i signori di Boymont, in forza di un presunto attestato del 1228, reclamavano diritti di pesca nel tratto di fiume che da Vilpiano/ Nalles andava fino al traghetto di Vadena. (Vedasi il capitolo dedicato a: Traghetti e ponti.) Nel 1224 la casata dei Boymont si trasferi dall'omonimo castello a quello di Paiersberg sopra Nahes. Per questa ragione i Malpaga, nella

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