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Category:
Arts, Archeology
Year:
1898
¬Il¬ castello del Buon Consiglio
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Page 11 of 109
Author: Wözl, Alois / Luigi Wözl
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 104 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accad. di scienze, lettere ed arti degli agiati, ser. 3, vol. 4, fasc. 3.4.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: II 7.075
Intern ID: 204191
10 (A 16) e. »OSTINO KR — IL castello DEI. BUON consiglio Nel 1811 il Castello fu nuovamente ridotto a Caserma. I mobili del Prefetto furono levati e venduti, le statue che an cora adornavano il giardino si trasportarono in Piazza del Duomo, del giardino si fece una piazza d’armi. Per i frequenti passaggi di truppe nel 1812 si rese necessaria la costruzione di forni alla maniera di quelli che si trovavano in piazza della Fiera dinnanzi alla Porta di S. Croce. Si castrassero nel pic colo cortile

del Castello, forse là dove tuttora stanno i fornì dell’annona militare. Si ripresero alacremente i lavori per met tere in difesa il Castello. Così sfavati le cose fin verso l’Ot tobre del 1813. Essendosi poi la Baviera unita all’alleanza europea, in seguito alle vittorie degli alleati l’armata francese venne a tro varsi in posizione scabrosa. Il maresciallo Fenner calava per iì Tiralo alla volta del mezzodì a grandi giornate, sicché il generale francese Giflenga si vide costretto ad abbandonare

ai 15 di Ottobre Trento, >) lasciando nel Castello una piccola guarnigione comandata dal capitano Tardi ni. Il valoroso capi tano che ancora sperava nel ritorno delle truppe francesi si rifiutò di consegnare il Castello alle truppe austriache, sicché queste per due giorni lo bombardarono; finalmente ai 31 di Ottobre il Tardimi venne alla resa a condizioni onorevoli. 1 danni causati dal bombardamento furono abbastanza signifi canti; il Graziadei annovera fra le parti maggiormente dan neggiate la torre verde

sulla riva dell’Adige vecchio, la torre grande e la loggia del Castel vecchio. 2 ) È certo che per le frequenti vicende di guerra il Castello ebbe a soffrire danni rilevanti e pare quasi impossibile che ad onta di tante devastazioni e rapine, sieno tuttora conser vati resti considerevoli di pitture e scolture. llGraziadei racconta elio i Francesi prima della loro partenza: « vendettero tutta la ferramenta ed nn elio le grandi ferrate dell’ap partamento principesco nella, piazza dei leoni in Castello

. » -) « La torre venie, la torre del Castello e l' ultima loggia sono in gran parte rovinate.»

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1898
¬Il¬ castello del Buon Consiglio
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Page 10 of 109
Author: Wözl, Alois / Luigi Wözl
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 104 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accad. di scienze, lettere ed arti degli agiati, ser. 3, vol. 4, fasc. 3.4.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: II 7.075
Intern ID: 204191
C. POSTINGEn — IT, CASTELLO 1>15L BUON CONSIGLIO (215) 9 con Trento fu assegnato alla Baviera. 1 ) Nell*Aprile del 1809 la città ritornò per breve tempo in mano degli Austriaci e dei sollevati tirolesi, finché al principio del 1810 le terre del Ve scovado sotto il nome di « Dipartimento dell’Alto Adige » di vennero parte integrante del Regno d’Italia. Durante la guerra, e Francesi ed Austriaci si posero all’o pera di fortificare la città, e precisamente il Castello di Trento. Si atterrarono

i viali ed i boschetti che lo contornavano, sì di strusse il giardino, si murarono fenestre, si piantò un cannone sulla torre, ed altri se ne collocarono sui bastioni, mettendo poi in assetto di difesa tutte le parti esterne ed interne del Castello. Entrato in città il Barone Antonio Smancini, fino allora Prefetto a Verona, quale Prefetto del Dipartimento dell’Alto Adige, vista la devastazione e gli sconci arrecati al Castello, impetrò ed ottenne dal Governo di Milano, ad onta delle pro teste da parte

militare, che il Castello non avesse più a ser vire da Caserma, ma si consegnasse alla Prefettura. Avutone il consenso, diede mano tantosto alle riattazioni : in breve tempo si ristaurarono le parti rovinate dell’edificio in maniera che il Prefetto potè prendere dimora nelle stanze del Vescovo che erano sopra il giardino, e gli impiegati e gli uffizi prefettizi si poterono collocare comodamente in Castello. 2 ) Il deposito delle polveri che fin allora era nel Castel vecchio, venne tras portato nella

Torre Vanga. ') Trattato di Presi) urge 20 Di cembro 1805, art. 8. (N. d. T.) 2 ) 11 Graziatici scrivo in proposito nell’anno 1810: «Arrivato il sig. Consigliere di Stato Barone Smancini e portatosi a visitare il Castello restò attonito in vedere che quella bellissima fabbrica fosse destinata a Caserma e non tardò punto di informare il Governo, che quel luogo doveva anzi servire per residenza del Prefetto, al che il Go verno subito condiscese. Fu quindi sul fatto dato inano a lavorare obbligando

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1898
¬Il¬ castello del Buon Consiglio
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Page 15 of 109
Author: Wözl, Alois / Luigi Wözl
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 104 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accad. di scienze, lettere ed arti degli agiati, ser. 3, vol. 4, fasc. 3.4.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: II 7.075
Intern ID: 204191
14 (220} c. postino er — il Castello pel hook consiglio Le vedute del Castello che si vennero in seguito pubblicando nelle piante della città di Trento, non sono probabilmente che riproduzioni della incisione del Braun-Hohenberg. Assai inte ressante è pure il disegno, eseguito all' inchiostro di China ed al bistro, che si trova nell’osteria della Colomba in contrada di S. Maria Maddalena in Trento e che rappresenta la veduta del Castello in sul finire della dominazione temporale dei Principi

Vescovi. Durante il mio soggiorno a Trento ho potuto far ese guire una copia esatta del disegno, che, fotografata e ridotta alla metà della grandezza dell'originale, ora si pubblica nella Tav. II. Mancano del tutto le piante antiche del Castello, ad ec cezione d'una sola che risale al secolo XVili, e che ci mostra la disposizione del II piano. Essa è preziosa specialmente per le indicazioni annessevi, che dichiarano la destinazione e rad dobbo delle singole stanze. Non ha data alcuna, anzi è incerta

antiche per unirla ad un inventario officioso del Castello all’epoca della secolarizzazione. Questa pianta, ridotta a pro porzioni molto minori, e con la copia esatta della leggenda, è riprodotta alla Tav. IH. Per maggior chiarezza furono segnate in nero le aggiunte fatte in seguito all'edificio. Oltre alle piante recenti del Castello che sono in pos sesso delle 1. R. Autorità militari merita menzione il rilievo architettonico del Castello fatto dall’ Essenwein >) allo scopo ') Descrisse brevemente

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1898
¬Il¬ castello del Buon Consiglio
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Page 8 of 109
Author: Wözl, Alois / Luigi Wözl
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 104 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accad. di scienze, lettere ed arti degli agiati, ser. 3, vol. 4, fasc. 3.4.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: II 7.075
Intern ID: 204191
IL CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO A TRENTO. Sul lembo orientale della città di Trento entro la cerchia delle mura edificate nell’anno 5.15 dopo Cr. da Teodorico re degli Ostrogoti, sorge sur una insensibile altura, quasi a piè della pendice del Monte Calmo un castello antico con una torre svelta e rotonda, separato dalla Città da una larga piazza dolcemente inclinata, detta della Mostra. È desso l’antica resi denza dei Vescovi di Trento, che dal secolo XI al XVili furono pure principi territoriali

: è il Castello del Buon Consiglio del quale tante volte occorre menzione nella Storia dei Principato di Trento. Maestosa è l’impressione che desta nello spettatore quel monumento coronato di merli, cinto da fosse, da mura e ba stioni, surto in varie epoche e tuttora abbastanza conservato. Alla vista del castello si ridestano le memorie dei tempi lontani, e dei fasti di quella vita principesca, ormai forse per sempre sparita. Sulle pòrte ove stavano a guardia ! superbi alabardieri vescovili, passeggia ora

la sentinella austriaca, e dalle fenestre non più prospettano i severi dignitari delia Corte vescovile, sibbene 1 visi duri e paffuti della soldatesca — il Castello è ridotto a Caserma,

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Category:
History
Year:
1904
¬La¬ famiglia Betta di Tierno Chiozzola Brentonico e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 4)
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Page 9 of 25
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 24 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 10, 1904, fasc. 2
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/4
Intern ID: 109553
podestà di Rovereto, a nome della Repubblica veneta, vendeva a Giacomo de Betta la decima di Sacco. Nella Cronaca di G. B. Betta e in diversi altri documenti si dice che la famiglia Betta possedeva il castello di Palt o Paldt, comperato dai Veneziani nel 1435; lessi attentamente quel docu mento, ma non mi fu possibile di trovare citata la compera del castello in questione. Il castello di Palt o Paldt (probabilmente castel Baldo) tro vasi nelle vicinanze di Tierno, — ora riedificato è proprietà

della famiglia Impalmi di Rovereto — ma per quanti libri consultassi, non mi fu possibile di trovar notizie di quel castello. Brentari nell’ottima sua guida del Trentino, fa menzione di un casolare Palt nel comune di Tierno, e porta nell’elenco dei feudi tenuti da Giovanni di Castelbarco nel 1339 anche il castello Pald. Negli Antiali dell’Alberti trovo citato nel 1277 un Zuccone di Baldo, e sua moglie Irmilla che il 26 luglio di quell’anno paga al vescovo di Trento, Federico Vanga la multa

di duecento lire veronesi per l'uccisione del figlio di Pietro di Mori, servo del Vescovato, oltre a ciò gli rimette la casa murata e il castello di Paldo, di cui viene poscia investito, insieme coi suoi eredi. Un Federico de Paldo appare nel 1259 in un concilio di nobili della Vallagarina, nel quale si trainava, sotto la direzione d’Ezzelino da Romano, una congiura contro il vescovo di Trento, Egnone di Piano. Un Federico è pure citato nel Codice Vanghiano in due documenti del 1216 e 1217. Nel Repertorio

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Category:
History
Year:
1903
¬La¬ famiglia Lindegg e le signorie di Lizzana, Mollenburg, Weissenberg, Marbach e Arndorf.- (Famiglie nobili trentine ; [1])
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Page 13 of 35
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 28, IV Taf. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 1
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/1
Intern ID: 109502
La casa, che i signori de Lindegg possedono tuttora in città fu pure acquistata a quei tempi; ma non mi fu dato rintracciarne il documento di compera, e neppur l’altro documento dell’acquisto del castello di Lizzana; di questi due possedimenti ebbi cognizione dal testamento di Baldassare. Del castello di Lizzana a quel tempo non si vedevano che le vesti già; di origine probabilmente romana, nel 1014 ospitò]’im peratore Arrigo II di passaggio nel suo ritorno dall’Italia. Appar teneva ai signori

di Lizzana, dei quali conosciamo un Iacopo di Lizzana, capitano del principe vescovo di Trento in tutta la vai Lagurina; al feudo si dava il titolo di comitato. Il castello di Liz zana passò poi in potere dei Castelbarco. I Veneziani nel giorno 15 settembre 1439 lo bombardarono, lo presero e lo distrussero. Ai 9 di gennaio 1580 Baldassare fu investito da Lodovico Madruzzo cardinale e principe vescovo di Trento, del diritto dei pascoli o della montagna di Monte Razzolo presso Rovereto, beni feudali, che

piazza del mercato) e casa del D. r Pizzini, a sera colle R. Madri di San Carlo valutata ragnesi 1605.22; a Pieve di Liz zana la casa sopra la chiesa con il maso e le pertinenze del Ca stello di Lizzana, boschi, campi e brolo, campo alle Moscatelle, compreso anche il brolo sopra la strada nominata il Prò del Moliti, confinanti a mattina la strada, che viene dal castello, a mezzod ì la via comunale, a sera la tenuta Sbudellati e la strada de Brion, a settentrione il Castello, bosco e cisterna sino

alla strada, valu tato ragnesi 3524.28, il castello di Lizzana, del quale però non tu esposto l’importo di stima; in Sacco un appezzamento di terreno del valore di ragnesi 115, un’altro campo del valore di ragnesi 211 ; in Vallarsa a Matassane un campo valutato ragnesi 850; a Tram billeno il maso delle Stadie valutato ragnesi 800.

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1898
¬Il¬ castello del Buon Consiglio
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Page 13 of 109
Author: Wözl, Alois / Luigi Wözl
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 104 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accad. di scienze, lettere ed arti degli agiati, ser. 3, vol. 4, fasc. 3.4.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: II 7.075
Intern ID: 204191
12 (218) C. POSTINGER — IL CASTELLO BEL BUON CONSIGLIO Mariani l ) e del minorità Benedetto Boneifi , 2 ) nonché le Miscel lanee raccolte in sette follanti dal Vescovo Francesco Felice degli Alberti (1758-1762) che contengono le copie di docu menti e di altri atti, tratte dall’antico Archivio vescovile. Un po’prima dell’occupazione francese venne a Trento il bolognese Francesco Bartoii che visitò pure il Castello. La descrizione de! suo viaggio data alle stampe nel 1780 col ti tolo : Le pitture

ed architetture della città di Trento e di pochi altri luoghi dei suo Principato t è interessante perchè ci dà una chiara idea della disposizione di ogni parte del Castello e perchè ci dimostra il periodo di decadenza cui ormai si andava incontro, li Bartoii è una delle ultime fonti donde si possa attingere prima della vandalica occupazione francese ; dopo di lui dobbiamo unicamente attenerci ai Diari! del Conte Gra- ziadei e del Pietrapiana che ci narrano con onesta sincerità gli avvenimenti dal 1796 al 1824

. La Biblioteca civica di Trento, che di buon grado si apre alle ricerche degli studiosi, possiede altri lavori di scrittori an tichi e moderni, che trattano del Castello e della città di Trento ; ma di massima importanza sono i documenti originali che ri guardano la fabbrica del palazzo, e gli inventari che fanno parte dell’antico Archivio vescovile, custodito ora nell'Archivio di Stato dell’ 1. R. Luogotenenza in Innsbruck, Avendo otte nuta la liberale licenza di esaminarli, ho potuto accennare in questo

lavoro a molte circostanze finora poco note. Le due vedute più antiche del Castello disegnate da Al berto Dtìrer (Durrero) si conservano nell' I. R. Biblioteca di Corte a Vienna (una si riproduce alla Tav. I), e rappresen tano il Castel vecchio con le loggia prospettanti la città. Fuor della cinta delle mura, dove oggi sta il bastione di mezzo, sorgeva in quel tempo una torre rotonda, robusta e bassa che fiancheggiava V ingresso al primo cortile. Un* altra veduta del *) Michelangelo Mariani ; Trento

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1898
¬Il¬ castello del Buon Consiglio
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Page 37 of 109
Author: Wözl, Alois / Luigi Wözl
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 104 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accad. di scienze, lettere ed arti degli agiati, ser. 3, vol. 4, fasc. 3.4.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: II 7.075
Intern ID: 204191
stava in sospetto per i sentimenti guelfi nel nuovo Vescovo, sicché imprese a creargli un antivescovo nella persona del Decano capitolare Udalrico dalla Porta, il quale appare come testimonio nell’atto d* infeudazione della casa nuova di Sodegerio sul Dosso del Mal Consiglio, ai due di Gennaio 1254. Che Sodegerio abbia costruita questa casa o castello, si eruisce pure da un documento con cui si con ferirono privilegi dal Vescovo Egnone ai comuni ed agli abi tanti delle Giudicarle in data 2! Giugno

1255. II documento è stato scrìtto « in Castro quocf aedificavit quondam Sodege- rius de Tito, qui fuit Potestas Tridenti, in quo nunc habitat D. Egno Dei grada Episcopus Tridentinus , • ) e ci dimostra che il Vescovo ai 21 di Giugno di quell’anno era in possesso del Castello edificato da Sodegerio, e che il suo avversario era già morto. -) La presa di possesso del Castello è confermata anche da una investitura a favore di Udalrico de Ponte, fatta ai 15 di Giugno 1255 « Tridenti in domo quae fuit

D. Sodegerii de Tito, quondam Potestatis Tridenti. » Il Vescovo Egnone tras portò dunque la sua sede vescovile dall’antico Palatium Epi- scopatus che era presso il Duomo, nel nuovo Castello che d’ora in poi fu detto di frequente Castrum Domini Episcopi — Domus nova Domini Episcopi; — e si considerò come re sidenza vescovile. Melle vicende dei secoli susseguenti, il Castello passava ') Vkrci. Storia degli lizze!ini. Bussano 1770, voi. 2, p. MI2. T le morte di Sodegerio avvenne fra il 5 e il 15 Giugno. Vedi

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1898
¬Il¬ castello del Buon Consiglio
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Page 38 of 109
Author: Wözl, Alois / Luigi Wözl
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 104 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accad. di scienze, lettere ed arti degli agiati, ser. 3, vol. 4, fasc. 3.4.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: II 7.075
Intern ID: 204191
I'. !'<)>TI.\<;KI; — LI, CASTKIjl/J 1,1-!I. MUON CONSUiUo (2^43) 37 alternativamente dalle mani dei vescovi a quelle di altri pa droni, e convien dire che il suo possesso fino al tempo della secolarizzazione del principato, fu pei Vescovi mai sempre dubbio e condizionato. Lo stesso Vescovo Egnone non potè godere a lungo della sua installazione, che già nel 1265 i Trentini, chiamato Mainardo Conte del Tirolo, cacciarono il Vescovo dal Castello, e lo con segnarono al Conte. Rientrato il Vescovo

nella sua residenza, nel 1268, a condizioni gravose, già nel 1270 dovette di nuovo abbandonare la città, e morì in esigilo nel 1274. Il successore, Arrigo II, eletto dal Papa Gregorio X, venne al possesso della città di Trento e del Castello del Buon Consiglio soltanto con l’aiuto dei Signori d' Arco, e dei Nobili di Zwingenstein. Per salvare infine il Castello dalle mire prepotenti di Mainardo Conte del Tirolo, ai 2 di Aprile 1277 ne fece donazione per petua ed irrevocabile sull’altare a S. Vigilio

, presente l’intero Capitolo.') Da quell’epoca in poi il Castello chiamossi del Buon Consiglio, anzicchè Casfrum Mali Consifii, quantunque ricorra ancor qualche volta l’antica denominazione. La donazione non ebbe però l’esito desiderato dal Vescovo, di salvare, cioè, il Castello dalle usurpazioni di Mainardo, perchè tre anni dopo, questi era di nuovo in possesso della rocca donata a S. Vigilio. Per 26 anni durò l’occupazione da parte di Mainardo e dei suoi eredi, mentre in assenza dei vescovi

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1898
¬Il¬ castello del Buon Consiglio
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Page 39 of 109
Author: Wözl, Alois / Luigi Wözl
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 104 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accad. di scienze, lettere ed arti degli agiati, ser. 3, vol. 4, fasc. 3.4.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: II 7.075
Intern ID: 204191
• W i’24i} C. f'osTi.NOKII — li, CASTMI./.n imi. HI FOX cassidi.lo nei pacifico possesso de! Castello. Morto che fu i! loro suc cessore, il Vescovo Nicolò di Alrain di Bruna (1338-1347), il Castello ritornò nelle mani del Margravio Lodovico di Bran- denburgo, secondo marito di Margherita MauItaseli, ed all’am ministrazione in spiritual/bus si provvidde nuovamente a mezzo di Vicari. Per i Vescovi trentini, che fino allora avevano strenua mente combattuto per la integrità dei loro possessi, sia

, assoggettarono il Vescovato alla dominazione del Conte del Tirolo, e gli diedero il mezzo di piegare sempre, anche le individualità poco arrendevoli, al suo volere col passare ora alla confisca delle temporalità, ora all'occupazione, ed ora al- l’interdetto della residenza vescovile. Di qui ebbero origine i frequenti sequestri del Castello del Buon Consiglio eseguiti dietro ordine del Governo d’ Innsbruck fino nel sec. XVIII. Il Vescovo Alberto Conte di Ortenburgo (1363-1390) re staurò durante il suo governo

, oltre a diversi altri Castelli, anche quello del Buon Consiglio che era stato fortemente dan neggiato dal terremoto del 1348. L’antico Castrum Civitatis sul Dosso di Trento in sul finire del sec. XIV doveva essere ormai rumato, perchè non si riteneva più oltre vantaggiosa la sua difesa mentre invece Si rivolge ogni cura al Castello del Buon Consiglio, che era strategicamente più importante. Del resto come si può inferire dalle parole « iigneum et late ritium j* del Pindo e del Bonelli, la struttura

architettonica del Castello doveva ancora essere assai semplice fino all’epoca p l>.r Ivìi.ki: : (irseli idi ti. 1 TvI. I>. 4o.i,

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1898
¬Il¬ castello del Buon Consiglio
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Page 32 of 109
Author: Wözl, Alois / Luigi Wözl
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 104 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accad. di scienze, lettere ed arti degli agiati, ser. 3, vol. 4, fasc. 3.4.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: II 7.075
Intern ID: 204191
Per quanto si può ricavare da queste linee, il Vescovo viene paragonato a Mosè che coll’aiuto divino cavò l’acqua dalla sorda pietra, mentre il Vescovo, appoggiato al suo in gegno, la scondusse dal vivo marmo. È probabile che la pietra sia stata levata dal Castel vecchio, per lastricare il cortile at torno alla fontana. Si opina che la parte più antica del Castello, sia la gran torre rotonda. La muratura massiccia della medesima è fatta per due terzi della sua altezza di bozze a guancialetto

città e sui contorni. Da questa guardia, per la sommità della vòlta si passa attraverso un foro chiuso da una ribalta, sul battuto della torre, dove si apre all’intorno un esteso pano rama. L’ingresso alla torre, dalla parte di mezzodì, .che è a livello del sottotetto dei fianchi del Castel vecchio, è congiunto a mezzo di scale, con gli spaldi del Castello. Sulla veduta del Castello del Braun-Hohenberger, e sul disegno del 1794, la torre ha un tetto a cupola, sormontato da una lantèrna. Il Ma nei

narra che vi fosse anche una campana, la quale ancora nel 1779 serviva a segnalare l’estrazione dei numeri del lotto, pur allora introdotto. Il tetto venne demolito all’epoca dell’oc cupazione francese; nel 1809 si alzò il battuto, e lo si foggiò a spaldo collocandovi un cannone. sparsa a comune utilità del Castello. Ivi di nuovo in altri sotterra nei cannoni sommergendosi, scorre al giardino sotto il Castello situato ove quasi dal lcingo corso divenuta lassa, da suddetti sotterranei con dotti

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1898
¬Il¬ castello del Buon Consiglio
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Page 33 of 109
Author: Wözl, Alois / Luigi Wözl
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 104 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accad. di scienze, lettere ed arti degli agiati, ser. 3, vol. 4, fasc. 3.4.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: II 7.075
Intern ID: 204191
32 (238) r. posTiNfiEn — il castello i>kl buon consiglio L ! interno delia torre, sotto la travatura della guardia, è tutto vuoto, come si potè convincersi con una illuminazione artificiale. Non vi è traccia alcuna dì vòlte ; dalle pareti spor gono mozziconi di travi che accennano all’antico scomparti mento in piani. Nel fondo spaventoso a vedersi, si scorge una gran pietra rotonda, spezzata, che probabilmente ricopre l’an tica cisterna abbandonata. li popolo chiama la torre col nome di torre

d’Augusto. Anche il Mariani condivide tale opinione, e ci narra che nei tempi anteriori abbia servito da carcere ai malfattori, e si chiamasse del Mal Consiglio. Dicesi anche che nel Castello abbia dimo rato Carlo Magno e che in quell’occasione abbia fatte alla Chiesa di Trento, larghe donazioni site in Riva e nelle Giu dicane. « Scd diploma des/deratur» dice !' Ippoliti, accennando a questa favola che nell’età di mezzo era tenuta per vera.*) Non v’è documento storico che comprovi resistenza della torre

e del Castello all’epoca romana o nei primordi del medio evo, quantunque non si possa negare che in quel luogo, prima ancora della fabbrica delle mura della città nell’anno 515 d. C. sorgesse una trincea con una torre sia per difesa dell passag gio dell’Adige presso il sobborgo di S. Martino, sia per ser rare la chiusa tra il fiume ed il pendio del Monte Calisi«, s) Questa difesa avrebbe però potuto a mala pena tener fronte alle devastazioni di tante orde guerriere che calarono nella valle -ai tempo

della immigrazione dei popoli. 1 documenti del sec. V, accennano invece con tutta pre cisione e chiarezza ad un castello che si trovava alla riva de stra dell’Adige dietro il sobborgo di Piè di Castello, sulla rupe rotonda e scoscesa da ogni lato, detta dalla sua forma il Verruca, ed oggidì il Doss Trento. Lassù v’era una rocca ben ’} Bai.th. Hiitoliti. Distocia Ducatus Tridenti ni ad. ann. 773. '-) Nel 1545 perirono in questa chiusa due paggi del Duca di Savoia, i quali in una notte oscura

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Category:
History
Year:
1905
¬Di¬ Felice e Gregorio Fontana : scienziati pomarolesi del secolo XVIII ; notizie biografiche e bibliografiche con lettere inedite, versi, ritratti ed autografi
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Page 111 of 118
Author: Adami, Casimiro / Casimiro Adami
Place: Rovereto
Publisher: Grandi
Physical description: LXII, 55 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Bibliogr. S. [XXXIX] - XLVIII
Subject heading: p.Fontana, Felice
Location mark: II A-2.964
Intern ID: 151463
ALCUNI CENNI DI POMAROLO Su in alto in cima allo scoglio ovvi il castello ne’ suoi ruderi informi a ri cordare la nebulosa lontana epoca della guerra e delle violenze. Al piano i campi ubertosi ed il paese vasto nell’allegria del sole, che lo bacia quasi con simpatia. È Pomarolo un gioiello della Valle Lagarina e per la posizione sua, e per la ricchezza dei suoi squisiti prodotti. E si chiederà quale possa essere la storia lontana del paese che per il merito dei figliuoli suoi

ha orgogliosamente un nome, augusto. Ma pur troppo per la storia tutto è mistero. Il castello potrebbe svelare i lontani reconditi segreti ma i ruderi tacciono, e perfino l’origine del nome di Varco apposto al maniero si avvolge nel dubbio e nelle supposizioni. Fu qui dove i Castelbarco ebbero la loro prima residenza lagarina. Fu qui che Carlo quarto figliolo del Re Giovanni di Boemia si trovò nel 1347 a convegno con Cane della Scala e con Guido Gonzaga signore di Mantova e cognato di Guglielmo di Castelbarco

, per trattare gli affari della sua succes sione al trono dell’ impero. Qui i Castelbarco tenevano con lusso e sfarzo la loro corte e quando loro piaceva venivano in carrozza per una comoda strada sia a Pomarolo dove era il loro palazzo, sia a Savignano dove avevano le stalle, i fienili e le scuderie, sia attraversando la Volpara, nella vicinissima frazione di Chiusole, che dopo il 1266 divenne la terra del Castello, messa a vedetta per i dazi e per le scorrerie pira tesche dell’Adige, e dove nel

1198 ebbe luogo la solenne investitura fatta dal vescovo Corrado di Trento a favore di Briano figlio di Aldrighetto condizionata fra altro al diritto nei vescovi trentini di poter avere libero ingresso nel castello quando che fosse ed in tempo di pace ed in tempo di guerra. Non è vero che a Chiusole vi fosse un castello, come taluno storico vorrebbe ricordare. Chiusole era luogo di quiete e di delizie, lontano dai rumori nella placida cura dei giardini e degli orti ubertosi alla sponda dell’Adige

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1898
¬Il¬ castello del Buon Consiglio
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Page 35 of 109
Author: Wözl, Alois / Luigi Wözl
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 104 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accad. di scienze, lettere ed arti degli agiati, ser. 3, vol. 4, fasc. 3.4.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: II 7.075
Intern ID: 204191
34 (240) C. POSTINGER — ir, CASTELLO del buon consiglio dopo la regolazione dell’Adige venne a trovarsi sulla sponda sinistra, mentre ancora nel secolo scorso a ragione si poteva dire vicino al Doss Trento. Fin verso la metà del secolo XIII non vi è documento attendibile che accenni ad un Castello sulla riva sinistra del l’Adige; appena nel 1250 si ha una investitura con cui il podestà Sodegerio de Tito « tanquam Rector et Provìsor Epi- scopatus Tridenti, in Domo nova Domini Imperatoria

» investe d’un pezzo di terra il Magister et Physicus Spinello. <) Fabbrica del Castello del Buon Consiglio. Da un documento redatto quattro anni dopo, cioè ai 2 di Gennaio dei 1254, nel quale Sodegerio de Tito viene dalla città di Trento investito per sè ed eredi della casa nuova sul Dosso del Malconsiglio, -) si può argomentare che questa sia la domus nova Imperatoria ; tuttavia non è lecito di escludere ogni dubbio. Una sola cosa è certa, che cioè la casa di Sode gerio, descritta nella investitura

del 1254 come domus nova in ci vi tate Tridenti, in contratti S. Martini super Dossum po sila juxta murum civitatis, qui vocatur Dossus de Mai Consilio, è il Castello del Buon Consìglio. Per viemmeglio comprendere la personalità di Sodegerio de Tito, ed il suo titolo fastoso, mi sia lecito di scorrere suc cintamente la storia del Principato di Trento. L’Imperatore Corrado II, separata la Contea di Trento dalla Marca di Verona, l’aveva data al fedele e valoroso Udal- rico II Vescovo di Trento (1027

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1898
¬Il¬ castello del Buon Consiglio
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Page 98 of 109
Author: Wözl, Alois / Luigi Wözl
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 104 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accad. di scienze, lettere ed arti degli agiati, ser. 3, vol. 4, fasc. 3.4.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: II 7.075
Intern ID: 204191
C. POSTINftKH — IL CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO (303) 97 città cinta di mura. Nello sfondo una brigata che siede a mensa; presso una fontana sta una dama con due cavalieri. 6. Sol in cancro. Da una casa in alto a sinistra esce una dama; sotto alla casa, una comitiva. Cinque uomini suo nano la fistola, a destra una cascina. 7. So/ in leone. Un gruppo di mietitori, a sinistra un contadino che affila la falce, in basso una caccia coi falconi. 8. Sol in virgine. La messe del grano; in basso due dame

ed un cavaliere in un frutteto. 9. Sol in libra. Un campo ed un pometo; a sinistra un castello donde esce una cavalcata di due dame ed un cavaliere. 10. Sol in scorpione. Vendemmia ; a sinistra un torchio, a destra un contadino intento a sgranellare l’uva su 6' un gratìccio. 11. Sol in sagittario . Una comitiva di caccia; i cacciatori a piedi ed a cavallo sono armati di spiedi. 12. Sol in Capricorno. Una città cinta di mura; i monti sono coperti di neve. A destra una carrozza con alla testa due cavalieri

maggior parte dei visitatori del Castello. Il solo Mattioli ci dà in tre ottave un’idea dell’antico lussur- reggiante addobbamento e perciò le riporteremo in chiusa di questo lavoro sul Castello del Buon Consiglio : Or avendo al mirar preso gran cura Oliò richiedcan cosi le cose belle Gimmo in un lungo corso d' ampie mura Ove per tutto è dell'opra d'Apollo.

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1898
¬Il¬ castello del Buon Consiglio
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Page 20 of 109
Author: Wözl, Alois / Luigi Wözl
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 104 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accad. di scienze, lettere ed arti degli agiati, ser. 3, vol. 4, fasc. 3.4.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: II 7.075
Intern ID: 204191
C. POSTI NO KH — II. CASTELLO DEL BUON CONSIfilJO (2'2ó) 19 tesca « juxta morem antiquum » riceveva il soldo dalla Cassa vescovile, abitava nel Castel vecchio, j ) Nel cortile ora descritto stava pure il « Granare », dal Mariani annoverato fra le meraviglie del Castello. Forse è l’attuale magazzino pel grano e per la farina dell’annona mi litare. Nell’interno del bastione settentrionale vi sono diverse celle con le pareti rivestite di legno, che probabilmente ser vivano da prigioni. Avanti

al sobborgo di S. Martino, verso la riva dell’Adige. Un documento del secolo XIII ne precisa la posi zione con le parole : « Castrum Boni Consiiii situm in civitate Tridenti in angolo prope Contratam S. Martini.»*) 11 Castello — una rocca dei tempi di mezzo, relativamente piccola e co ronata di merli — è fabbricato sul versante settentrionale del dosso che dal sobborgo di S. Martino va fino alla Torre del l’Aquila : dosso ormai del tutto sformato per la costruzione del palazzo desiano e per le estese cave

di pietra che si sono aperte sullo stesso versante. Fino al 1277 si chiamava sempre Dossus Mali Consiiii ; soltanto dopo la donazione del Castello sull’altare di S, Vigilio, fatta dal Vescovo Enrico II dei Conti ') Miscellanea Alberti. T. IV, f. 3!,ed Irroi.m Bald. Coinpen- ilinm rerum Triti. Instruction des Graion v. Tyrol, delTanno IMO. -) Guaziadei: Memorie storielle ossia Cronaca di Trento. *) Miscellanea Alberti. T. IV, e Codice Vangtiiano, p. 410: 1 lu nati o Castri B. C. Super Altare S. Vissi

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1898
¬Il¬ castello del Buon Consiglio
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Page 51 of 109
Author: Wözl, Alois / Luigi Wözl
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 104 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accad. di scienze, lettere ed arti degli agiati, ser. 3, vol. 4, fasc. 3.4.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: II 7.075
Intern ID: 204191
50 (256) C. POSTINOMI — IT. CASTRI,1,0 DLL 1UJON CONSIGLIO principeschi abitarono col loro seguito in Castello dove ven nero splendidamente ospitati. Annunciandosi nel 1686 l’arrivo delia sorella dell’ Imperatrice collo sposo di lei, il duca Carlo di Lorena, il Vescovo Francesco fece addobbare pomposamente le stanze della nuova aggiunta. Ampliò infine le stalle che stavano fuori del Castello lungo la via di S. Marco, le quali tuttora sono ben conservate, e servono ad uso di magazzini. Ancor

prima di quell’epoca, come si vede anche nell’in cisione di Braun-Hohenberger del 1581 (Fig. 1), sorgevano in quei pressi le stalle con un cortile ricinto, in cui era una fon tana ed un lavatoio posto sull’angolo di fronte al Castello. Il Bonetti nel voi. 3 dei Monumenta ci dà la seguente notizia circa alle costruzioni fatte da questo Vescovo: «Paia- tium episcopale quam magnificentissime a Magno Bernardo desio excitatum septentrionem versus non absque muftis ex- pensis adauxit, idque cum castro

vetcri copu/avft : qua de re ioquitur inscriptio : Franciscus de Albertis, Epìscopus, Prìnceps- que Tridentinus a fundamentis erexit 1686. fpsi praeterea de - bentur Tahularìum consilii aulici collectis in unum scriptum et actis an tea dispersis, et Equilìa satìs ampia et commoda infra castrum. » Morto il Vescovo Francesco degli Alberti Poja (1689), pare non si abbiano eseguiti altri rilevanti mutamenti.nel Castello del Buon Consiglio, come ormai veniva chiamato tutto il com plesso dei fabbricati che

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