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Category:
History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1983
Castelrotto e Siusi nel passato : millennario Castelrotto-Siusi 983 - 1983
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Page 35 of 104
Author: Außerer, Karl / [Karl Ausserer]
Place: Brixen
Publisher: Athesia-Druck
Physical description: 92 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Riproduzione di un contributo literario del dott. Karl Ausserer, tratto dallo "Schlern" edizione 1931 a cura dell'Istituto di Studi per l'Alto Adige
Subject heading: g.Seis ; z.Geschichte 983-1983<br>g.Kastelruth ; z.Geschichte 983-1983
Location mark: II 48.999
Intern ID: 87773
Artnico di Castelrotto (1). TI nome Arnoldo, ehe io sappia, non compare mai nei Castelrotto, ne entro le piü ristretta cerchia dei Signori di Castelrotto, ne nei Pray. Forse dob- biamo vedere in questo « d. Arnoldus de Wolchenstein» Ful- timo rampollo di una stirpe che s’estingueva, la quäle aveva costruito il castello e da quello si denominava, il castello che Arnoldo aveva venduto ai Maulrappen. B) Castelveechio (Hauenstein) (2). Fe rovine di Castelveechio si scorgono da lungi, muraglie

ancora biancheggianti ergentisi sopra un’imponente roccia, tra il cupo verdeggiare della selva che si stende ai piedi dello Sci- liär. La loro situazione romantica nei mezzo del bosco sullo sfondo delle Cime di Razzes torreggianti verso il cielo, dona ad esse un singolare incanto, abbellito dal ricordo dell’ultimo trovatore Osvaldo di Selva (Wolkenstein) che anticamente fece in quel castello una lunga dimora. Anche per questo Castello le piü antiche vicende sono av- volte in eupe tenebre. Al tempo

in cui esso entra nella storia, vi dimoravano i Signori di Hauenstein, il cui frequente appa- rire nei documenti permette l’esposizione d’una sicura Serie genealogica sino alla loro estinzione e cioe sino al passaggio del Castello ai loro suecessori, i Wolkenstein. La leggenda ci narra che non lungi dal Castello giaceva una volta un lago; in quello, nelle chiare notti di luna, sciVolava (1) Voltelini H. v. : Die Süddtiroler Notariats Imbreviaturen des dreizehnten yahrhunderts. « Acta Tirolensia

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Category:
History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1983
Castelrotto e Siusi nel passato : millennario Castelrotto-Siusi 983 - 1983
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Page 46 of 104
Author: Außerer, Karl / [Karl Ausserer]
Place: Brixen
Publisher: Athesia-Druck
Physical description: 92 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Riproduzione di un contributo literario del dott. Karl Ausserer, tratto dallo "Schlern" edizione 1931 a cura dell'Istituto di Studi per l'Alto Adige
Subject heading: g.Seis ; z.Geschichte 983-1983<br>g.Kastelruth ; z.Geschichte 983-1983
Location mark: II 48.999
Intern ID: 87773
I Wolkenstein conservarono per secoli questi spiendidi domini che essi governarono sempre per mezzo di ammini- st.ratori feudali. Solo di tratto in tratto soggiornavano a Castel- vecchio. Del Castello in sö non si hanno piii notizie. Per primo Massimiliano Sittich di Wolkenstein —• il noto cronista n. l’ll maggio 1563 e m. nel 1620, il quäle nel 1577 si trovava al seguito del cardinale Andrea d’Austria e quindi in servizi di guerra in Spagna, Portogallo e Paesi Bassi — scrive nella sua Cronaca

compilata nel 1618 (1), le seguenti cose a proposito di Castel- vecchio sopra Siusi : «Yast mitten in ein grossen Walt ligt das alt Schloss Hauenstein so noch bewandt und er baut ist, und hat ein Peuergfreiten, Gilten, Gueter und ein schone grosse Waltung von allerley Holz als Lärchen, Feichten und Tannen zu Ziemberholz zue, auch zu Weinholtz, darin in Schloss ein Cappel stast San Marthin und Sand Sewastian ...». (Quasi nel mezzo di un gran bosco sorge il Castello Hauenstein ancora solido e ben

costruito, che ha vigili del fuoco, valori, terreni e un bosco bello ed esteso con ogni genere di legnami come larici e abeti rossi e bianchi da costruzione e da viti. Entro il Castello sta una Cappella dei Santi Martino e Sebastiano Oggi, essendo il Castello completamente diroccato, non si trova traccia dell’antica Cappella. Ma non potrei ancora stabilire con precisione l’epoca in cui il Castello cadde in rovina. Al principio del sec. xix era un rudere imponente per le potenti muraglie, come ci mostra

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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Page 132 of 412
Author: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Place: Brixen
Publisher: Weger
Physical description: 406 S. : zahlr. Ill.
Language: Italienisch
Notations: Literaturverz. S. 401 - 406
Subject heading: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Location mark: II 274.911
Intern ID: 510589
a Branzoll dove rimase fino al 1671: di qui la denominazione di Torre dei Capitano. Alle mansioni dei Capitano, ormai denominato "di Chiusa", si aggiunse owiamente anche quella di "Pfleger", di Curatore dei castello di Branzoll. Giä agli inizi dei 1600 perö le strutture dell’edificio cominciarono a mostrare i segni di una certa incuria, fino alla notte fatidica dei 15 luglio 1671 durante la quäle un incendio sviluppatosi nella stanza dell'archivio distrusse una buona parte dei fab- bricati dei castello

, mandando in fumo la documentazione storica dei Giudizio Cit tadino. Con il conseguente trasferimento dei Capitano in cittä nella residenza Neidegg, non si ritenne piü necessaria la ristrutturazione di Branzoll di cui, anzi, per motivi di sicurezza nel corso dei XVI11 secolo vennero abbattute le parti piü fatiscenti. La ro- vina dei castello nel 1874 venne donata daH'amministrazione vescovile alla cittä di Chiusa la quäle, 21 anni dopo, la rivendette al dott. Otto Piper (1841-1921) di Mo naco, noto

studioso di castelli medievali, che restaurö il solo mastio ricavandovi il proprio alloggio. 166 Nel giugno dei 1911 lo acquistö dal vecchio Piper l’antiquario Franz Lintner, ponendo subito mano all'opera di ricostruzione con il chiaro intento di "trasformare la fortezza, rinomato simbolo di Chiusa, secondo lo Stile di un anti- co castello cavalleresco”. 167 Il 22 giugno 1912 lo stesso Lintner rivendette Branzoll, in parte riedificato, a Karl Traut (1874-1934), colto rappresentante della borghe- sia

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Category:
History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1983
Castelrotto e Siusi nel passato : millennario Castelrotto-Siusi 983 - 1983
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Page 50 of 104
Author: Außerer, Karl / [Karl Ausserer]
Place: Brixen
Publisher: Athesia-Druck
Physical description: 92 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Riproduzione di un contributo literario del dott. Karl Ausserer, tratto dallo "Schlern" edizione 1931 a cura dell'Istituto di Studi per l'Alto Adige
Subject heading: g.Seis ; z.Geschichte 983-1983<br>g.Kastelruth ; z.Geschichte 983-1983
Location mark: II 48.999
Intern ID: 87773
Per mezzo del matrimonio di Giovanni de Zwingenstein con l’ultima dei Salego, la famiglia venne in possesso di Castel Salego e vi abitö. Nel 1473 il Vescovo di Bressanone Giorgio Golser investi Cristoforo di Zwingenstein di tutto Castel Salego. Essi non lo tennero perö a lungo, poiche giä il figlio di Cristoforo, Giovanni, vendette nel 1522 il Castello a Giovanni Grafinger. La memoria degli Zwingenstein sopravvive oggi an- cora nella Chiesa di S. Valentino, dove il loro stemma, visibile

nell’affresco, ricorda i lavori di restanro della Chiesa da essi impresi. I Grafinger (1) erano scesi nel Tirolo da Landshut in Baviera, e Giovanni Grafinger aveva sposato in prime nozze la vedova di Cristoforo di Zwingenstein, Caterina Römer di Mareccio (Maretsch) donde si spiega l’acquisto di Castel Salego. Perö giä suo figlio Enrico vendette il Castello nel 1552 a Cri stoforo di Wolkenstein-Rodengo. Secondo un Urbario di Salego dell’anno 1580, appartenevano al Castello alcuni feudi secondari nelle

giurisdizioni di Fiö, Castelrotto, Gudön, e Selva (2). Da quel tempo Castel Salego rimase in possesso dei Wolkenstein fino ad epoca recente e passö in altre mani solo in forza della vendita della foresta di Castelvecchio avvenuta nel 1887. Non ho potuto finora stabilire quando il Castello con la sua (1) Cfr. oltre a Mairhofer, Genealogie, Heufier zu Basen-. « Bei träge zur Geschickte des Tiroler Adels. Jahrbuch der k. k. herald. Ges. « Adler », nova Serie, vol. I, Vienna, 1891, pag. 66 {Die Grafinger

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Category:
History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1983
Castelrotto e Siusi nel passato : millennario Castelrotto-Siusi 983 - 1983
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Page 56 of 104
Author: Außerer, Karl / [Karl Ausserer]
Place: Brixen
Publisher: Athesia-Druck
Physical description: 92 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Riproduzione di un contributo literario del dott. Karl Ausserer, tratto dallo "Schlern" edizione 1931 a cura dell'Istituto di Studi per l'Alto Adige
Subject heading: g.Seis ; z.Geschichte 983-1983<br>g.Kastelruth ; z.Geschichte 983-1983
Location mark: II 48.999
Intern ID: 87773
titolo d’infeudazione, come giä ripetutamente aveva fatto, e convalidö la sua richiesta adducendo l’intenzione di voler disimpegnare il castello, perche non poteva piü fare a meno di esso (1). Piü tardi il Castello venne in possesso dei Kraus de Krau segg di Castelrotto, che lo vendettero, tra il 1740 e ill741, a Giovanni Francesco Saverio Leonardo Giovanelli di Gerstburg e Ilörtenberg. Il 18 aprile 1741 furono pagati 477 fiorini, 55. TI prezzo totale d’acquisto era di 11.000 fiorini. L’Erario

il 1813 e il 1814 questo canone fu abolito dal Governo bavarese (2). Sembra perö che il Castello fosse crollato da lungo tempo poiche il cronista Massimiliano Sittich de Wolkenstein scrive, ncl 1618 : « mer darvon hinab gegen Aichach da ist ein Kirchel bey S. Vigilien Kirchell und Malgrey darvon hine- umb ligt das zerfallen Schloss Aichach so ein Burgfreiten und Geuter Gilten zuehat » ( piü giü di li, di contro a Castel Rovereto, si trova una chiesetta, presso alla chiesetta e alla villa di S. Vigilio

e piü in la giace il castello diroccato di Aichach che ha annesso un territorio, campi e censo) (3). Oggi queste rovine con l’annessa casa colonica e tre masi in Castelrotto appartengono a Pietro de Giovanelli. (1) Innsbruck, Landesregierungsarchiv ., n. 3527. (2) Da cortesi informazioni dei conte Gottardo Traw di Inns bruck, al quäle porgo qni le piü. sentite grazie per le sue ripetute pre- stazioni. (3) Innsbruck, Landesmuseum, F. B. 3618, fol. 311.

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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Page 131 of 412
Author: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Place: Brixen
Publisher: Weger
Physical description: 406 S. : zahlr. Ill.
Language: Italienisch
Notations: Literaturverz. S. 401 - 406
Subject heading: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Location mark: II 274.911
Intern ID: 510589
La storia di questo castello si intreccia strettamente con quella di Sabiona e con le vi- cende che hanno caratterizzato lo sviluppo del Principato-vescovile di Sabiona tra il XIII e il XVII secolo. La fondazione di Branzoll in effetti si attribuisce tradizionalmen- te alle tensioni sorte a metä del '200 tra il Principe-vescovo Bruno von Kirchberg e la potente famiglia dei Signori di Sabiona. I due fratelli ribelli, Heinrich e Burkhard von Säben in un documento del 13 maggio 1256 sono definiti

addirittura awersari del vescovo, a significare l’awenuta perdita deH’ufficio di Capitani vescovili della fortez- za di Sabiona. Proprio negli anni 1255-56, con l’acuirsi del conflitto, essi si sarebbero costruiti la torre difensiva per rivalsa contro il vescovo e con l’intento di controllare l'accesso al castello di Sabiona, feudo perduto per l’infedeltä al loro signore. Come si accennava nel paragrafo dedicato alla fortezza dei vescovi di Bressanone ( par: 2.8.), lo storico Franz-Heinz Hye nega la tesi

la propria autoritä nel momento in cui essi non aves- sero ricevuto eredi. Cosi di fatto il castello permase oltre un secolo nelle mani dei Signori di Sabiona, cui nel frattempo si era aggiunto il predicato di "von Velthurns”, esercitandovi anche il potere giudiziario sulla sottostante cittadina. Che Branzoll comunque costituisse il punto culminante del sistema difensivo del sottostante forum chiusano, evolutosi successivamente nella cinta muraria, e ormai

10
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Category:
History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1983
Castelrotto e Siusi nel passato : millennario Castelrotto-Siusi 983 - 1983
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Page 36 of 104
Author: Außerer, Karl / [Karl Ausserer]
Place: Brixen
Publisher: Athesia-Druck
Physical description: 92 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Riproduzione di un contributo literario del dott. Karl Ausserer, tratto dallo "Schlern" edizione 1931 a cura dell'Istituto di Studi per l'Alto Adige
Subject heading: g.Seis ; z.Geschichte 983-1983<br>g.Kastelruth ; z.Geschichte 983-1983
Location mark: II 48.999
Intern ID: 87773
addietro era an- cora una sorgente medicamentosa, la « Magenwasserle » (l’acqua dello stomaco), con un piccolo stagno che pero va scompa- rendo. In quest’acqua dovremmo scorgere le vipere d’acqua con la coroncina d’oro ( Krönlnattern). L’orrida e romantica situazione del Castello e il soggiorno dell’avventuroso trovatore possono avere contribuito non poco alla formazione delle leggende che nacquero intorno al bosco di Hauenstein colla sua Rocca e lo Sciliär. Speriamo almeno che i pochi resti del

castello non- sparisca.no, che rimanga la cupa foresta e perduri nel futuro il romantico senso del luogo. La stirpe degli Hauenstein appare nei documenti alla fine del sec. XII. Avendo io giä trattato minutamente della storia degli Hauenstein (2), mi limiterö qui a darne pochi cenni. Ho accennato pure digiä alla possibile loro discendenza dai Sigaori di Castelrotto. Xell’anno 1256 Wernbrecht di Hauenstein ebbe dal Vescovo di Bressanone Finvestitura del castello, il quäle da allora rimase nelle mani

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Category:
History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1983
Castelrotto e Siusi nel passato : millennario Castelrotto-Siusi 983 - 1983
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Page 53 of 104
Author: Außerer, Karl / [Karl Ausserer]
Place: Brixen
Publisher: Athesia-Druck
Physical description: 92 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Riproduzione di un contributo literario del dott. Karl Ausserer, tratto dallo "Schlern" edizione 1931 a cura dell'Istituto di Studi per l'Alto Adige
Subject heading: g.Seis ; z.Geschichte 983-1983<br>g.Kastelruth ; z.Geschichte 983-1983
Location mark: II 48.999
Intern ID: 87773
Castelrotto, contesa durante la quäle egli prese illegalmente possesso della rocca sul colle di Castelrotto. I Castelrotto si rivolsero al loro feudatario, il Vescovo di Bressanone. Sembra tuttavia (die gli Aichach non abbiano ceduto, poiche si giunse all’assedio del castello da parte del Vescovo. L’ostinata resistenza degli Aichach dovette indurre il Vescovo a trasmettere il castello come feudo, per 300 Marchi, al Signore della regione, il conte Mai- nardo. Ai 31 maggio 1262, durante l’assedio del

castello, fu emes’so il titolo d’infeudazione. L’assedio perö -prosegui e, poco dopo, la fortezza cadde. Guglielmo il Vecchio e suo nipote, figlio del fratello Enrico, furono tratti prigionieri a Bressanone. dove dovettero prestare al Vescovo il giuramento di non vendicarsi (Urfehde). La terribile umiliazione cui gli Ai chach furono costretti per la disobbedienza verso il VeSeovo loro feudatario e sancita e tramandata al futuro in due docu- menti. Il Vescovo procedette con estrema severita. Egli volle

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Category:
History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1983
Castelrotto e Siusi nel passato : millennario Castelrotto-Siusi 983 - 1983
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Page 33 of 104
Author: Außerer, Karl / [Karl Ausserer]
Place: Brixen
Publisher: Athesia-Druck
Physical description: 92 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Riproduzione di un contributo literario del dott. Karl Ausserer, tratto dallo "Schlern" edizione 1931 a cura dell'Istituto di Studi per l'Alto Adige
Subject heading: g.Seis ; z.Geschichte 983-1983<br>g.Kastelruth ; z.Geschichte 983-1983
Location mark: II 48.999
Intern ID: 87773
ribelle e « demolitor ecclesie Brixinensis (1) » , sul quäle ritorno piü minutamente nel trattare la Storia di Castel Eovereto. Nel corso di questa lotta gli Aichach s’impadronirono della Eocca di Castelrotto. Gli Aichach, iuvitati dal Vescovo alla restituzione, vi si rifiutarono, e cosi si venne in seguito all’assedio e all’occupa- ziono del Castello da parte del Vescovo. La severitä con la quäle il Vescovo procedette contro i ribelli Guglielmo il Vec chio e Guglielmo il Giovane, figlio

al fratello del primo, En rico, dimostra che gli Aichach opposero ostinata resistenza e non vollero adattarsi alla sottomissione. Certamente in questa contesa fu distrutto il castello sul Poggio. Nei trattati di pace conchiusi tra il Vescovo e gli Ai chach e detto invero che questi dovevano abbandonare il ca- strurd con tutti gli annessi e rinunziare a qualsiasi diritto sulla Eocca, e per di piü in un documento aggiuntivo Guglielmo il Giovane veniva espressamente obbligato a fare rinunzia alla Torre

anteriore (2), ma forse questo passo dimostra appunto che del Castello originario non esisteva piü che la torre. Di que sta torre fu poi evidentemente ridata dal Vescovo l’investi- tura di Castelrotto, poiche nel 1287 Euperto Maulrappe la vendette al conte Mainardo del Tirolo per 84 m., insieme coi masi Eofner e Plan presso il Castel di Valle (Wolkenstein) (3). Poco appresso troviamo ancora u.na notizia assai impor- (1) Mairhofer, Urkundenbuch, pag. 128, n. 291. (2) 1264 Ag. 27 « ...turrim suam

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Category:
History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1983
Castelrotto e Siusi nel passato : millennario Castelrotto-Siusi 983 - 1983
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Page 49 of 104
Author: Außerer, Karl / [Karl Ausserer]
Place: Brixen
Publisher: Athesia-Druck
Physical description: 92 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Riproduzione di un contributo literario del dott. Karl Ausserer, tratto dallo "Schlern" edizione 1931 a cura dell'Istituto di Studi per l'Alto Adige
Subject heading: g.Seis ; z.Geschichte 983-1983<br>g.Kastelruth ; z.Geschichte 983-1983
Location mark: II 48.999
Intern ID: 87773
aperse per mezzo del sno secondo figlio Hartmann la linea dei Salego che tenne il Castello fino alla propria estinzione. Dei due figli di Ruperto (I), Enrico si chiamö espressamente « de Salek ». Questi ebbe cinque figli : Wandula, moglie di Enrico de Piray da Castel rotto, Grimoldo, Maza, sposata a Bernardo Flasche di Villandro, Elisabetta a Diemo di Campegno (de Campenn), e Giacomo, che continuö la stirpe. Nel 1298 questi ricevette l’investitura di Salego. Dei suoi due figli Artuico (V) e Völcklin

, il primo ebbe prole. Sposo Juta de Platsch e lasciö due figli, Parsifal e Gia como, dei quali perö solo il primo ebbe una figlia, di nome Giustina, con la quäle si estinse la linea. Giusti.na era sposata a Giovanni della Bastia (Zwingenstein). Gli Zwingenstein, il cui Castello avito di trovava in prossimitä della chiesa di S. Sebastia.no presso Auna (di sotto), appartenevano a una stirpe di ministerialPtrentini che nella lotta tra il Vescovo Enrico e il conte Mainardo del Tirolo erano rimasti fedeli

alla parte del Vescovo. Nel corso di questa contesa il loro ca stello fu distrutto. Il 12 dicembre 1275 ottennero l’investitura del Castello di Mea.no, fra Trento e Lavis. (3). (1) Bonelli : Notizie istorico-critiche della Chiesa di Trento, II, Trento, 1762, pag. 175 ; Kink, pagg. 54 e 89. (2) Mairhofer, Urkundenbuch, pag. 68, n. 176, e «Geschichts- freund », 1867, pag. 153, nota 1. (3) Cfr. Weingartner J. : Bozner Burgen, Innsbruck, 1922, pa- gina 194 ; Kink, Cod. Wang, pag. 402, n. 204

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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Page 119 of 412
Author: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Place: Brixen
Publisher: Weger
Physical description: 406 S. : zahlr. Ill.
Language: Italienisch
Notations: Literaturverz. S. 401 - 406
Subject heading: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Location mark: II 274.911
Intern ID: 510589
brissinense. 150 Esempio monumentale di "castello di frontiera" o "di strada” o "di fiume", 151 esso era naturalmente protetto dalla sua posizione e armato dalle ragguar- devoli opere difensive di cui era stato dotato, i quattro torrioni e la possente cinta muraria; lo adornava inoltre un dignitoso palazzo principesco con la curia regia, il “Königlicher Saal", e nemmeno il rifornimento d'acqua era piü un problema dopo la realizzazione del pozzo. Un simile gioiello edilizio e militare non poteva

, attraversava sotto il debole governo dell'irresoluto Georg III von Österreich (1525-1539), figlio illegittimo dell'imperato- re Massimiliano I d'Asburgo. Un antico scritto, un tempo leggibile aH'interno della chiesa della Croce, raccontava i fatti di quella notte nel tedesco fiorito dell'epoca: "Correndo l’anno 15 3 5 152 , la notte di S. Cassiano fra l’una e le due questo castello fu incendiato da un fulmine e arso; si suppose quäle causa il fatto che il giorno prima si era danzato nella sala dedicata

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