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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2010
Schlanders und seine Geschichte [2] : Dorfbuch der Marktgemeinde Schlanders : von 1815 bis zur Gegenwart
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Pagina 606 di 612
Autore: Kofler, Heinrich [Red.] ; Schlanders / red. von Heinrich Kofler. Hrsg. von der Marktgemeinde Schlanders
Luogo: Lana
Editore: Tappeiner
Descrizione fisica: 606 S. : Ill., Kt.
Lingua: Deutsch
Soggetto: g.Schlanders ; s.Heimatkunde<br>g.Schlanders ; z.Geschichte
Segnatura: III A-29.436/2
ID interno: 524851
problema e conseguentemente a seconda del comportamento di ciascuno. Questo si e verificato a Silandro e certamente non solo a Silandro. Forse proprio per la maniera di affrontare il problema ciascuno a modo proprio, magari criticando il metodo scelto dall’al- tro, la popolazione di lingua italiana, almeno in questo paese, in ge- nere, non ha formato «gruppo». Si sa che nelle relazioni private, tra singoli o tra piccoli gruppi, si determinano perö rapporti spesso particolari; la vita

di ciascuno o di ciascuna famiglia di lingua italiana a Silandro puö quindi avere o aver avuto, con singoli o singole famiglie di lingua tedesca, rappor ti ottimi, completamente diversi da quelli ipotizzabili tenendo solo conto della situazione politica ufficialmente conosciuta. Tracciata questa suddivisione, a grandi linee e in tre parti, del pe- riodo da prendere in considerazione, si puö affermare che la secon da e la terza sono le parti che meritano la maggiore attenzione e per le quali e inevitabile

persone, for- manti 53 famiglie di lingua italiana; tale numero corrisponde evidentemente a quello complessivo di persone e famiglie di lingua italiana residenti nel comune a detta data, ma immigrate anche in anni precedenti. A integrazione dei dati teste riferiti, dalla consulta- zione di altri documenti giacenti presso l’archivio comunale di Si landro e stato possibile rilevare quanto segue: - le persone di lingua tedesca, residenti al momento dell’annes- sione, erano 2459; - i nati dalla data

. I numeri piü sopra riportati non significano naturalmente che in quegli anni il numero degli abitanti di lingua italiana a Silandro e aumentato di quanto rispettivamente specificato; infatti, se e vero che molti arrivavano, e anche vero che altri se ne andavano, magari dopo una breve o brevissima permanenza (bisogna infatti tener pre sente che molti capi famiglia appartenevano all’esercito, ai carabi- nieri, ai finanzieri o erano impiegati statali, tutti, quindi, soggetti a trasferimenti, sia d’ufficio

, sia a domanda; e non bisogna nemme- no dimenticare che l’impatto con la societä e col sistema di vita lo cale non era certo dei piü facili). Per dare un’idea di questo andirivieni, e stato possibile trarre, sempre dai documenti comunali, il numero di persone provenienti da province diverse da quella di Bolzano, pertanto presumibilmen te di lingua italiana, che hanno preso la residenza a Silandro e di quante sono emigrate verso altre province italiane, dal 1936 al 1940: arrivate 457, partite 328

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1997
Egna : Alto Adige - Sudtirolo ; [nel passato e nel presente]
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Pagina 621 di 750
Autore: Gritsch, Helmut [Red.] ; Verein für die Ortspflege <Neumarkt> / edito: Verein für die Ortspflege Neumarkt. Redazione generale: Helmuth Gritsch
Luogo: Egna
Editore: Verein für die Ortspflege
Descrizione fisica: 740 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Neumarkt <Südtirol> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 153.498
ID interno: 135678
1919 si propone che presso le scuole popolari si tenga un corso ad Egna, con previsti 58 scolari e un maestro, ed un altro a Laghetti con 111 alunni previsti. 12 Successivamente la cosiddetta «lex Corbino» (in realtä era un decreto) del 28 settem- bre del 1921, ma pubblicato «alla italiana» solo in dicembre, cioe a scuola ampiamente iniziata, obbliga ogni scolaro di famiglia italiana a frequentare una scuola elementare italiana. Non poche famiglie italiane sentono questo obbligo come un peso

figlio Felix Longo che «e ancora piü pericoloso per la giovane etä che lo rende un passionato e zelantissimo propagandista ai nostri danni». 14 Alla fine, Credaro riesce a far si che gli iscritti alla prima classe della scuola elementare italiana di Egna siano 16. Piü complicata la questione a Laghetti. «Credaro, avendo verificato che su 146 alunni 141 appartenevano a famiglie italiane - leggiamo sull’<Archivio> di Ettore Tolomei, figura ingombrante nella storia dell’Alto Adige e ad Egna incombente

- si credette in forza per introdurre la lingua italiana nella scuola e nell’asilo di Laghetti.» Il «Deutscher Verband», una Volkspartei antelitteram, l’unione di raccolta formata da liberali, popolari e tedesco nazionali, protesta; le due maestre negano i locali, appoggiate dal sindaco. Credaro a quel punto scioglie il consiglio comunale e nomina un commissa rio nella persona di Carlo Trenner, ma il D. V. convince i genitori a disertare la scuola in- viando i ragazzi a Salorno, Magre, Termeno e Cortaccia

. Trenner allora multa le fami glie renitenti anche se l’Ufficio Centrale Nuove Province sospenderä l’applicazione del- le multe. All’arrivo di Credaro, per una visita ufficiale, i bambini presenti sono appena 23. Una conferenza dei genitori, indetta il 10 giugno dal D. V., riesce a rendere nuova- mente deserta la scuola, ma il caso Laghetti diventa un problema nazionale con articoli e polemiche sulla stampa italiana e tedesca. Si rinnovano opposte pressioni. Il curato don Emanuel Zia giä nel settembre

del 1919 si era giustificato con il vesco- vo sostenendo di non aver preso posizione ne pro, ne contro la scuola italiana, ma dando puntuale resoconto dell’ampia agitazione della popolazione. Il Govemo alfine ordina di costituire «scuole colle due prime classi italiane con un’ora di tedesco e la terza di lin gua tedesca con un’ora di italiano». 15 Gli asili italiani di Salorno, Egna e Laghetti, anticipiamo qui, verranno inaugurati nel 1924. Quanto al barone von Longo, il borgomastro ebbe altri

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 279 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: 1 Karte
Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
del paese. Durante il regno di Maria Teresa si ebbe la prima importante riforma scolastica. Fino al 1829 le lezioni si tennero in lingua tedesca. La scuola italiana fu introdotta per la prima volta dal curato Andrea Pancheri nell'inverno 1829/30. Questi introdusse anche l'uso di tenere i registri parrocchiali in lingua italiana. Da allora in poi la scuola elementare di Vadena, ad eccezione di un breve periodo interme- dio, fu solo italiana. A quel tempo le lezioni si tenevano in un piccolo

edificio situato nel cortile interno del maso Castello dei signori Ferrari. Il relativo canone d'affitto formö oggetto di controversia con il Comune. In occasione del sopralluogo effettuato il 24. 3. 1873 l'ispettore scolastico distrettuale Dr. Josef Egger fece il seguente commento: «Fino a trent'anni addietro la scuola era ancora tedesca, ora e solo italiana.» Fece altre- si notare che era nell'interesse della gioventü di Vadena imparare anche la lingua tedesca e dovere delle autoritä governative

piü regolari, perche il summenzionato Bacciglieri cedette ben presto l'incarico a sua moglie, la quäle, quando nel 1876 si ammalö, lo affidö a sua volta ai propri domestici. Nel 1876 questa scuola venne chiusa e gli alunni confluirono in parte a Ora e in parte a Vadena, dove nel frattempo (1862) era stato costruito un nuovo edificio scolastico e una nuova canonica. Venuto meno il monopolio della scuola italiana a Vadena, ebbe inizio nel 1876 una lunga diatriba a favore dell'una o dell'altra scuola

, sostenuta da una parte dal Deutscher Schulverein e dall'altra dalla Lega naziona- le italiana. In questa sede non desidero entrare nel merito dei singoli episodi di una contesa che si e consu- mata ai danni di non pochi alunni.

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2011
Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Pagina 28 di 259
Autore: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
Luogo: Bolzano
Editore: La Fabbrica del Tempo
Descrizione fisica: 256 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text dt. und ital.
Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Segnatura: II 305.880
ID interno: 555919
trasmesso in lingua tedesca e non in lingua italiana. Parimenti, il 23 maggio del 1868 il giudice distrettuale di Caldaro spedi 25 libriccini di preghiera in tedesco elegantemente rilegati come premio agli scolari di Vadena che nell’inverno precedente avevano studiato tedesco. Il capocomune conte Thun ringraziö il benefattore e dichiarö che avrebbe distribuito il libriccino piü avanti, appena gli scolari sarebbero stati in grado di capire ciö che leggevano. La scuola nei decenni seguenti divenne sempre

1873 Pinsegnamento in italiano fu completamente eliminato. Il comune protestö ma non prese altre iniziative, cosi la scuola rimase in tedesco. Solo nel 1897 i capifamiglia chiesero che la scuola italiana fosse reintrodotta. Il comune appoggiö la richiesta, ma le autoritä scolastiche non le diedero seguito. I toni del conflitto nazionale si erano nel frattempo alzati ed entrambe le nazionalitä si accanirono nella lotta per la scuola. Da parte tedesca la questione era gestita dal Deutscher

Schulverein, da parte italia na dalla Lega Nazionale. Poiche lo Stato non reagi, la Lega Nazionale, sostenuta dai proprietari terrieri, prese Piniziativa e apri nel 1900 a Piccolongo e nel 1903 a Vadena una scuola privata italiana. Con l’aiuto di donazioni venne costruito anche un edificio scolastico. Nel 1908 segui un asilo, che fu posto a fianco dell’asilo tedesco fondato negli anni Ottanta dell’Ottocento. La maggioranza dei bambim frequentava questa scuola. Con Pentrata in guerra dell’Italia la scuola

fu chiusa d’autoritä e venne autorizzata solo la scuola pubblica comunale tedesca. Dopo la fine della guerra e l’annes- sione, la scuola pubblica divenne nel 1919 esclusivamente italiana e tale rimase fino all’autunno del 1943. Dopo che il controllo fu assunto dai rappresentanti del Terzo Reich, venne nuovamente aperta una scuola in lingua tedesca e quella italiana fu chiusa pochi giorni dopo l’inizio dell’anno scolastico. Nel 1945, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, la situazione cambiö

nuovamente. La scuola divenne di nuovo italiana, la scuola tedesca nel 1945/46 era solo privata. Dopo alcuni conflitti e qualche difhcoltä iniziale nel 1946 entrambi i gruppi linguistici ebbero la propria scuola - dal 1959 nello stesso edificio scolastico - e anche due sezioni di scuola per Pinfanzia. Da 65 anni dunque la scuola e stata sottratta alle contese ed entrambi i gruppi linguistici godono in questo ambito degli stessi diritti. Nei contrasti politici di carattere nazionalista fra il XIX

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2010
Schlanders und seine Geschichte [2] : Dorfbuch der Marktgemeinde Schlanders : von 1815 bis zur Gegenwart
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Pagina 608 di 612
Autore: Kofler, Heinrich [Red.] ; Schlanders / red. von Heinrich Kofler. Hrsg. von der Marktgemeinde Schlanders
Luogo: Lana
Editore: Tappeiner
Descrizione fisica: 606 S. : Ill., Kt.
Lingua: Deutsch
Soggetto: g.Schlanders ; s.Heimatkunde<br>g.Schlanders ; z.Geschichte
Segnatura: III A-29.436/2
ID interno: 524851
Provincia. II fenomeno di cui trattasi e stato piü evidente (oltre che subito dopo quel momento particolare della vita italiana rappresentato dalla data dell’8/9/1943, come giä precedentemente rilevato) negli anni sessanta; e questo per motivi abbastanza logici e facilmente de- ducibili che hanno, non solo casualmente, coinciso con un periodo piuttosto burrascoso della vita socio-politica altoatesina; ecco alcu- ni di tali motivi: - molti capifamiglia, giunti in etä giä matura (etä in cui non e fa- cile

per esso e per quella terra. Piano piano, rimanere o lasciare Silandro, per le famiglie di lin- gua italiana, dipendeva sempre meno da avvenimenti storici, da fat- tori politici o ambientali e sempre piü da quelli legati all’economia, al corso normale della vita, alle molteplici situazioni diverse da fa- miglia a famiglia. Si verificavano addirittura rientri di famiglie che, dopo essersi formate e ambientate a Silandro, lo avevano abbandonato, andan- do ad abitare in altre regioni per motivi

di lingua italiana appartenenti pri ma, a dipendenti di pubblici uffici per la soppressione degli uffici stessi, successivamente a ufficiali e sottoufficiali delhesercito, dopo che le caserme sono state chiuse; giä, perche lo stesso fenomeno si e certamente presentato anche in molte localitä di altre regioni, dove uffici finanziari sono stati ridotti per una generale ristrutturazione del settore, dove altre caserme sono state chiuse per la riduzione dei ranghi; riduzioni e chiusure sempre programmate

a livello na- zionale. In questo tentativo di effettuare, in uno spazio relativamente bre- ve, un’analisi della storia degli abitanti di lingua italiana di Silandro, sotto certi aspetti piuttosto complessa, e stato quasi inevitabile pro- cedere per gradi, nei tentativo di rendere il tutto piü facilmente comprensibile. Soltanto dopo certe premesse, distinzioni e conside- razioni, che hanno perö obbligato a una certa frammentazione del discorso, e ora possibile scendere un po’ piü nei particolare

. La probabile presenza di qualche abitante di lingua italiana a Si landro si perde nei piü lontano passato, mescolandosi tra l’andiri- vieni di uomini e culture che, come inizialmente evidenziato, hanno percorso in ogni senso e per molteplici motivi la «comoda» valle dell’Adige. Ciascun uomo lascia tracce di qualche tipo dietro di se, piü o me no evidenti, piü o meno durature nei tempo. Quelle di un certo rilie vo attualmente ancora rilevabili attraverso scritti, denominazioni o ricordi, si riferiscono

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 278 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
il flusso migratorio dall’Italia abbia raggiunto una cifra stimabile tra le 55 e le 56000 unitä, assumendo soprattutto negli anni Trenta la fisionomia di una migrazione di massa.” 505 Un solo esempio: se, a Chiusa cittä, nel 1910 695 abitanti erano censiti come "te- deschi" e 10 come "altri", gia nel 1921 accanto ai 785 cittadini di lingua tedesca ne apparivano 57 di lingua italiana. 506 Piü in generale, con il censimento del '21 "si evidenzia l'ingresso della classe impie- gatizia e militare italiana

. (...) Il numero dei comuni a maggioranza italiana sale da due a cinque. Si delineano chiaramente due linee di crescita degli italiani in Sudti- rolo: la Val dAdige da Merano fino a Salorno (...). La seconda linea di penetrazione e la linea del Brennero lungo l’Isarco, dove ferrovieri e doganieri in diversi comuni creano delle minoranze italiane." 507 Non pochi operai italiani del resto erano giunti a Chiusa per i lavori seguiti alla ca- tastrofe del ’21 e, altri se ne aggiunsero come manovalanza nella

realizzazione di alcune importanti opere volute proprio dalFamministrazione fascista. Le mutate proporzioni numeriche tra cittadini di lingua tedesca e di lingua italiana in quegli anni si rawisano anche nella scuola. Un interessante documento di que- sto fenomeno lo fornisce l’”Archivio per FAlto Adige” il quäle, nel 1930, attesta che in provincia "la percentuale degli alunni di famiglia italiana sale al 55% dal 33% dell'anno precedente", dando nel contempo entusiastica notizia del fatto che

"la bi- blioteca scolastica di Chiusa si arricchisce di nuovi volumi, donati dal benemerito Comitato Lombardo”. 508 504 R.Steininger, cit., in Ferrandi - Pallaver 2007, p. 162. 505 G.Mezzalira, L’immigrazione italiana in Alto Adige negli anni Venti, in Bonoldi - Obermair 2006, p. 97. 506 Hye 2001, p. 243. Intorno al Ventennio e nei primi anni del Secondo Dopoguerra si stabi- lirono a Chiusa, provenienti soprattutto dalle valli del Trentino (Val di Non, Val di Sole ...), gruppi di persone che ben presto

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 288 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: 1 Karte
Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
dell'Adige, le quali davano luogo a malsane paludi che ammorbavano l'aria, determinavano un continuo andirivieni di fittavoli e di servi agricoli. Col 1780 ebbe inizio una forte immigrazione di fittavoli di lingua italiana. A questo fenomeno fece seguito, poco dopo, il progressive trapasso dei masi nelle mani di famiglie trentine. La maggior parte dei masi venne venduta dalle famiglie di lingua tedesca a quelle di lingua italiana dal 1795 al 1818. Con l'avvento dei pro- prietari di lingua

italiana (Ferrari, Tevini, Zamboni, Saibanti, ecc.) a Vadena cresce ovviamente anche il numero dei fittavoli e dei lavoratori agricoli di lingua italiana. In merito alle cause di questa immigrazione molto si e scritto. Quasi tutte le spiegazioni sono concordi nel ritenere che gli immigrati di lingua italiana si adattavano di piü al clima malsano e alle sfavorevoli condizioni di vita Offerte dagli onerosi contratti d'affitto. L'eccesso di popolazione agricola nel Trentino ha inoltre sicuramente avuto

Otto Stolz quando afferma: «L'immigrazione italiana nella valle dell'Adige tedesca e stata causata da ragioni economiche.» 3 Solo piü tardi, a partire cioe dalla seconda metä dei secolo scorso, il fenomeno dello sviluppo demografico dei due gruppi linguistici e stato influenzato anche da fattori politici. Note Wopfner, Hermann: Güterteilung und Über bevölkerung tirolischer Landbezirke im 16., 17. und 18. Jahrhundert, in: Südostdeutsche Forschungen, Lipsia 1938, pgg. 202-232 Pattreider, Michael

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2005
1000 anni di Lagundo
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Pagina 660 di 810
Autore: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Luogo: Bolzano
Editore: Athesiadruck
Descrizione fisica: 801 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Soggetto: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
ID interno: 609844
a entrambe le sezioni. All'ONAIRC fu garantita l'assoluta autonomia nell'amministrazione e nella stesura del programma didattico. II contratto, della durata di un anno, poteva essere disdetto solamente „per ragioni straord i na rie". 19 Negli anni seguenti si registrö un calo dei bambini di lingua italiana con- tro un incremento della popolazione tedesca, tanto che si rese necessario accogliere sempre piü bambini di lingua tedesca nella sezione italiana. Nel luglio del 1956, la maestra d'asilo

della sezione italiana dichiara, ad esempio, che la maggior parte dei suoi allievi e di madrelingua tedesca e che l'integrazione dei due gruppi etnici e talvolta impresa difficile e avvilente. 20 La direttrice dell'ONAIRC attribuisce questa situazione sia aIla costruzione di una grande casa destinata a coloro che sono ritornati dopo aver optato per la Germania, sia al fatto che l'edificio della scuola materna e inadeguato ad accogliere tanti bambini. 21 Giä nel 1953 il sindaco le aveva fatto capire

sezione tedesca della scuola materna di Lagundo passö al comune, nonostante le proteste dell'ONAIR: questa obiettö che non esistevano particolari motivi che giustificassero la disdetta. 25 Si dovette cosl acquistare un nuovo arredo, visto il fermo rifiuto del l'ONAI R di cedere i mobili al comune. 26 Anna Wielander di Silandro fu la nuova maestra d'asilo. Ora esistevano una sezione italiana, con 15 bambini, aggregata aIla „Federazione Provinciale Scuole Materne", e una sezione tedesca. Quest'ultima

, costituita da 34 bambini, fu diretta da Anna Wielander fino 1962, anno in cui venneaggiunta una seconda sezione tedesca. Le maestre incaricate dal comune furono Marianne Silier di Lagundo - successivamente direttrice della struttura per 20 anni - e Waltraud Höllrigl di Merano. La sezione italiana, invece, fu trasferita nel convento di Maria Steinach, dove rimase fino al 1980. 27 L'intendenza scolastica aveva invitato ripetutamente il comune a costruire una nuova scuola materna. Nel 1962 l'amministrazione

accolse la richiesta decidendoall'unanimitä la costruzione di un nuovo edificio. 28 L'architetto Willi Gutweniger aveva giä elaborato un progetto preliminare che prevedeva tre sezioni, ma la Regione non mise a disposizione i mezzi necessari. Anche La sezione italiana dell'asilo di Lagundo, sistemata dal 1962 al 1980 nel convento di Maria Steinach (foto del 1963 circa). Dietro a sinistra: la maestra Francesco Vianello Corazza; a destra: la cuoca Gemma Menegoni Cristoforetti. Prima fila, da sinistra

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Libri
Categoria:
Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1990
1000 anni Lana : libro commemorativo ; Lana 990 - 1990
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Pagina 189 di 216
Autore: Andreatta, Richard / ed. dal Comune di Lana. [Autori: Richard Andreatta ...]
Luogo: Lana
Descrizione fisica: 208 S. : zahlr. Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Mille anni Lana
Soggetto: g.Lana ; z.Geschichte 990-1990
Segnatura: III A-34.267
ID interno: 584565
alloggio per la loro famiglia, o nelle case apposita- mente costruite dalla ditta a Simgo o nei pae- si limitrofi. Diversi di loro si stabilirono anche a Lana. Ricordiamo ad esempio Vittono e Gaetano Marchetti ed Angelo Martini; tutti operai che per recarsi al lavoro erano co- stretti a fare quotidianamente la spola tra La na e Simgo in bicicletta. Un’altra attivitä che occupö molti lavora- ton di lingua italiana a Lana, ma in un perio- do di gran lunga successivo, fu la centrale elettrica Enel che

, la consistenza del gruppo italiano si e ri- dotta, passando dal migliaio di persone dell’ immediato “dopo-opzioni" alle circa 600-700 persone di oggi. Nel 1947 il vescovo della diocesi mons. Oreste Rauzi (allora Lana faceva parte del la diocesi di Trento) venne a Lana in visita Pastorale. In quell’occasione due dei mae- stri di lingua italiana, Ada Pasquazzo e Re- mo Vismtamer, parlarono al presule facendo presente che sarebbe stato bene che per una miglior vita spirituale del migliaio di cit- tadmi di lmgua

italiana di Lana fosse asse- gnato alla parrocchia un sacerdote della lo ro lingua. La richiesta venne accolta, ed a partire dall’ottobre del 1947 fu inviato a La na don Decimo Franceschini, con l’incarico della cura d’amme della popolazione italia na. Nello stesso periodo la scuola elemen tare di lmgua italiana registrö un numero record di alunm, con ben cmque classi fre- quentate da 20-25 alunni ciascuna. La scuo la dell’epoca aveva sede nell’edificio antistante il convento delle suore di Lanegg

divenne quindi sede di tenen- za, per tornare poi quäle semplice stazione in tempi piü calmi, anche se 1’ultimo atto di- namitardo, che ha colpito la condotta della centrale Enel al pari di molte famiglie di lm gua tedesca che abitano in zona, risale ap- pena all'agosto del 1988. In quell'occasione si svolse una manifestazione di protesta alla quäle presero parte persone di entrambi i gruppi linguistici, compreso il sindaco Franz Lösch. La vita della comunitä italiana si e comun- que sviluppata

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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Arte, archeologia , Sociologia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2006
Kunst, Kultur, Gesellschaft.- (Brixen ; 2)
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Pagina 400 di 442
Autore: Fuchs, Barbara [Hrsg.] / im Auftrag des Vereins »Prihsna 901 - 2001« hrsg. von Barbara Fuchs ...
Luogo: Bozen [u.a.]
Editore: Athesiaverl. [u.a]
Descrizione fisica: 435 S. : Ill.
Lingua: Deutsch
Soggetto: g.Brixen ; s.Kunst ; z.Geschichte ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Brixen ; s.Kultur ; z.Geschichte ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Brixen ; z.Sozialgeschichte ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: III 221.587/2
ID interno: 425505
Abkürzungs-, Quellen- und Literaturverzeichnis Abkürzungen AC Associazione calcistica AC Azione Cattolica ACLI Associazione Cattolica dei Lavo- ratori Italiani ACV Allgemeiner Deutscher Cäcilien- Verein ADMO Associazione Donatori Midollo Osseo AFP Archiv der Familie Peer AIDO Associazione Italiana Donatori Organi AIFO Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau AMG Allied Military governement/Alli ierte Militärverwaltung AMI Autonomo Movimento Indipen- dente ASCI Associazione Scoutistica

Cattolica Italiana ASTAT Landesinstitut für Statistik ATP Association of Tennis Professionals AVIS Associazione Volontan Italiani del Sangue AVS Alpenverein Südtirol AVULSS Associazione Volontari Unitä Locali Socio-Sanitarie BMV Beatae Mariae Virginis/Englische Fräulein BSV Bund Südtiroler Volksbühnen BTV Brixner Tennis Verein BVK Bodenverbesserungskonsortium CAI Club Alpino Italiano CLN Comitato di Liberazione Nazionale CONI Comitato Olimpico Nazionale Italiano CTG Centro Turistico Giovanile DABx

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 403 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
, Francesco (1993): Josef Schöpf e le sue opere in Alto Adige. Provincia Autonoma di Bolzano - Assessorato Istruzione e Cultura in lingua italiana Bierbrauer, Volker - nothdurfter, hans (1988): Die Ausgrabungen im spätantik-frühmitte lalterlichen Bischofssitz Sabiona-Säben, in "Schiern" 62, 5/6 bitschnau, MARTIN (1977): Säben, in O.Trapp (a cura di), Tiroler Burgenbuch. Eisacktal, vol. 4, Bolzano bonoldi, ANDREA - obermair, Hannes (a cura di) (2006): Tra Roma e Bolzano, nazione e pro vincia nel Ventennio

fascista - Zwischen Rom und Bozen, Staat und Provinz im italienischen Faschismus, Cittä di Bolzano bravi, ferruccio (1986): Toponomastica italiana nella provincia di Bolzano. Bolzano: Centro di Studi Atesini breda, gianni (2001): Tra i monti di corallo, Bolzano: C.A.I. Alto Adige Cessi, Francesco (a cura di) (1968): Valentino Rovisi pittore: 1715-1783, 1° - 2° parte, in "Col- lana Artisti Trentini", Trento CHEVALIER, JEAN - gheerbrant, alain (1986): Dizionario dei simboli. Voll. I-II, Milano: Rizzoli

conta, gioia (1991): Alto Adige. I luoghi dell’arte. Val d'Isarco e valli laterali. Val Sarentina. Vol. II, Provincia Autonoma di Bolzano - Assessorato alla Pubblica Istruzione e Cultura in lingua italiana conta, gioia (1999): Alto Adige. I luoghi dell’arte. Val Pusteria. Valli ladine. Vol. V, Provincia Autonoma di Bolzano - Assessorato alla Pubblica Istruzione e Cultura in lingua italiana Cornet, Albert Andreas (1939): Die Jenner von Vergutz, Sebegg und Bärburg. „Beihefte zum Jahrbuch

- Assessorato alla Scuola e Cultura in lingua italiana dematteis, luigi (1986): Case contadine del Sud-Tirolo. "Quaderni di cultura alpina”, Ivrea: Priuli e Verlucca di michele, Andrea (1999): I podestä italiani della provincia di Bolzano, in: Faschismus in der Provinz-Fascismo in provincia, "Geschichte und Region/Storia e regione”, anno VIII, Bolzano

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Libri
Categoria:
Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1990
1000 anni Lana : libro commemorativo ; Lana 990 - 1990
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Pagina 187 di 216
Autore: Andreatta, Richard / ed. dal Comune di Lana. [Autori: Richard Andreatta ...]
Luogo: Lana
Descrizione fisica: 208 S. : zahlr. Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Mille anni Lana
Soggetto: g.Lana ; z.Geschichte 990-1990
Segnatura: III A-34.267
ID interno: 584565
A cominciare dagli anm ’20, m seguito dell’annessione dell'Alto Adige all'Italia, con una certa lentezza la comunitä italiana pre- se a svilupparsi. Fu, come accadde del re- sto in tutto 1’Alto Adige, nel periodo del fascismo che si registrö una vera crescita della popolazione italiana. Non si trattö co- munque solamente di un fatto di carattere politico, ma come vedremo tra breve - l'af- flusso da altre provmce fu mcentivato soprat- tutto dalle molte possibilitä di lavoro e, sia pure con

maggiori difficoltä, dalla possibili- tä di reperire anche un alloggio per la fami- glia. Questi fattori portarono dunque anche a Lana un consistente gruppo di persone di lingua italiana: non si trattava solo di operai o di lavoratori di fatica in genere, ma anche di impiegati e funzionan. L'anno della svolta fu ll 1923, quando cioe divenne obbligatono l'insegnamento scola- stico nella sola lingua italiana, e quasi tutti gli insegnanti dovettero pertanto venire da altre provmce italiane

ed il Veneto in prima fila, affluirono altri lavoratori, che gradata- mente trasferirono a Lana anche la loro fa- miglia. Ma ci fu ben poco tempo per accorgersi di questi mutamenti di carattere sociale: la guerra era alle porte, ed il gruppo ltaliano di Lana non ne fu immune. Bisognö per la veritä attendere il 1943 perche si arrivasse ad una chiamata generalizzata alla visita di leva. Bastö comunque perche la comunitä italiana di Lana contasse due vittime sul cam- po, Paolo Mores (alpmo caduto sul fronte

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2005
Truden
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Pagina 372 di 783
Autore: Pernter, Michael [Red.] / hrsg. von der Gemeinde Truden. [Koordination: Michael Pernter]
Luogo: Lana
Editore: Tappeiner
Descrizione fisica: 744 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Deutsch
Commenti: Literaturangaben. - Beil. 2 u.d.T.: Cronaca di Trodena
Soggetto: g.Truden ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Truden ; z.Geschichte ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: III 242.329
ID interno: 420970
, Pubblicazioni di verifiche 3/3), Trento 1978. Cembran, Rolando: „Baon Auer“. Die Odyssee des Standschützenbatail lons Auer Nr. IX (1915-1918), Calliano 1993. Cembran, Rolando: Die Fleimstalbahn - auch ein Stück Auerer Geschich te, in: Kotznloater 6 (1993) 1, 14-17. Colocci-Vespucci, Adriano: Diario del commissariato „lingua e coltura“ (1918-19), Seconda edizione fuori commercio, Roma 1935. Corsini, Umberto: La politica interna italiana per l’Alto Adige negli anni 1945—1946, in: Studi Trentini di Scienze

Storiche 67 , Sez. I, Nr. 4, 1988. Corsini, Umberto: L’introduzione della toponomastica italiana in Alto Adige, in: Problemi della toponomastica italiana in Alto Adige, Me- morie della Societä Geografica Italiana 38 (1985), 57-74. Corsini, Umberto: Celestino Endrici e il suo tempo, in: Celestino Endrici (1866-1940) vescovo di Trento. Atti del convegno: Trento 23 maggio 1991, Centro di cultura „A. Rosmini“, 13-37. Corsini, Umberto/Lill, Rudolf: Südtirol 1918-1946, Bozen 1988. De Felice, Renzo: Mussolini

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2011
Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Pagina 126 di 259
Autore: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
Luogo: Bolzano
Editore: La Fabbrica del Tempo
Descrizione fisica: 256 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text dt. und ital.
Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Segnatura: II 305.880
ID interno: 555919
tentativi non si riusci piü a riavere la scuola italiana. Nel 1900 la Lega Nazionale, sostenuta dai proprietari terrieri del comune, apri a Piccolongo e nel 1903 a Vadena una scuola privata italiana e una scuola per Pinfanzia. Dal 1919 al 1943 la scuola fu di nuovo esclusivamente italiana. Durante gli anm della Operationszone Alpenvorland / Zona di operazioni delle Prealpi (1943-45) fu riaperta una scuola in lingua tedesca, mentre quella italiana fu chiusa. Nel 1945 la situazione cambiö nuovamente

: fu riaperta la scuola italiana e chiusa quella tedesca, che perö nel 1945/46 fu portata avanti come scuola privata. Dal 1946 finalmente entrambi i gruppi linguistici hanno la propria scuola - dal 1959 nello stesso edihcio scolastico - e anche due sezioni di scuola per Pinfanzia. Das Schicksal der Pfattner Volksschule spiegelt gewissermaßen die Lage seiner Bewohner wider. Die Schule wurde 1830 vom Kuraten Antonio Pancheri aus Dambel am Nonsberg errichtet. Bis 1868 wurde auf Italienisch unterrichtet

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2010
Schlanders und seine Geschichte [2] : Dorfbuch der Marktgemeinde Schlanders : von 1815 bis zur Gegenwart
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Pagina 602 di 612
Autore: Kofler, Heinrich [Red.] ; Schlanders / red. von Heinrich Kofler. Hrsg. von der Marktgemeinde Schlanders
Luogo: Lana
Editore: Tappeiner
Descrizione fisica: 606 S. : Ill., Kt.
Lingua: Deutsch
Soggetto: g.Schlanders ; s.Heimatkunde<br>g.Schlanders ; z.Geschichte
Segnatura: III A-29.436/2
ID interno: 524851
il secolo appena trascorso in diverse parti del mondo, per aver- ne la conferma. II censimento successivo a quello del 1910, si tenne nel 1921. A tale data non esisteva piü la zona distrettuale di Merano confi- gurata come in precedenza specificato. I testi statistici riportano il «Distretto di Silandro» comprendente i Comuni della Val Veno- sta; la stessa zona che nei precedenti censimenti era suddivisa in due distretti giudiziali: di Glorenza e Silandro. Se la popolazione di lingua italiana nei due

distretto erano:852-607 = 245. Questi Ultimi dati evidenziano un certo aumento della presenza di abitanti di lingua italiana in Silandro e negli altri centri della Val Vanosta. Lo stesso fenomeno si riscontrerebbe osservando i dati riferiti al- l’intero Südtirol; giä, perche questo dipendeva principalmente da un avvenimento storico importantissimo, estrememente incisivo sulle sorti deh’intera popolazione sudtirolese: la I guerra mondiale. Detto fenomeno, posto in rilievo da aridi dati statistici, anche

di confine giä delhlmpero austro-ungarico, quali: l’Istria, il Trentino, ma soprattutto il Südtirol. Mentre per la maggior parte delle popolazioni dei primi due territori teste menzionati entrati a far parte delhltalia, il fatto non costitui, in linea generale, un grosso trauma, anzi, rappresentö la realizzazione di un sogno accarezzato da tempo, in quanto popolazioni di lingua e cultura quasi esclusiva- mente italiana, per quella del Südtirol, prevalentemente di lingua e cultura tedesca (tranne nelle

probabilmente piü facilmente superabili, se agli inizi degli anni« venti» non si fosse ve- rificato, in Italia, un fatto rivelatosi successivamente di capitale importanza storica per il mondo intero: la nascita e l’avvento al potere del fascismo. Gli effetti del nuovo regime politico, arbitro della vita italiana dal 1922 al 1943 sulla vita di tutti i giorni e quindi sulla storia della popolazione locale, furono enormi. Nonostante si mirasse alla generale unitarietä della popolazione in campo nazio- Gli

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1997
Egna : Alto Adige - Sudtirolo ; [nel passato e nel presente]
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Pagina 644 di 750
Autore: Gritsch, Helmut [Red.] ; Verein für die Ortspflege <Neumarkt> / edito: Verein für die Ortspflege Neumarkt. Redazione generale: Helmuth Gritsch
Luogo: Egna
Editore: Verein für die Ortspflege
Descrizione fisica: 740 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Neumarkt <Südtirol> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 153.498
ID interno: 135678
«La scuola italiana della Lega Nazionale in Vadena funzionava regolarmente con un maestro assegnato dal Governatorato». La scuola di Vadena, con annesso giardino infantile, era l’unica scuola italiana in Alto Adige ed era «stata soppressa appena scoppiata la prima guerra mondiale», come si legge nelTallegato 42 alla relazione 1 maggio-31 luglio 1919. Se- condo Guido Canali, in La scuola di Vadena e di Piccolungo pubblicato in «Atesia Augusta» nov.-dic. 1942, la scuola italiana di Vadena era sorta tra

il 1829 e il 1830 per merito di sacerdoti italiani; nel 1876 era stato assunto un maestro tedesco, ma la scuola rinasce nel 1902-1903 ad iniziativa della Lega Nazionale. A Piccolungo una scuola privata con insegnamento italiano inizia il 14 novembre 1901 su iniziativa di Silvio Viesi. Canali segnala che ai Pochi di Salorno l’insegnamento in italiano cessa nel 1869 e che a Termeno c’era una scuola con istruzione in lingua italiana nel 1846. 12 Questi dati sono tratti da Luigi Credaro, Le scuole

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2005
Truden
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Pagina 274 di 783
Autore: Pernter, Michael [Red.] / hrsg. von der Gemeinde Truden. [Koordination: Michael Pernter]
Luogo: Lana
Editore: Tappeiner
Descrizione fisica: 744 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Deutsch
Commenti: Literaturangaben. - Beil. 2 u.d.T.: Cronaca di Trodena
Soggetto: g.Truden ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Truden ; z.Geschichte ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: III 242.329
ID interno: 420970
I curati di Trodena e Anterivo avevano impartita l’istruzione del catechismo nella scuola in lingua italiana usando del Test del Fedrizzi negli anni 1926-1927-1928 con buon risultato. Ha destato penosa impressione il fatto che i due Curati hanno abbandonato la scuola per raccogliere gli scolari in Chiesa o in canonica a dare l’insegnamento suddetto unicamente in lingua tedesca. Ragioni didattiche e pastorali consigliano evidentemente i Curati dei due paesi del Decanato di Cavalese di ritornare

in scuola per impartire l’insegnamento del catechismo in lingua italiana, pur usando in caso di biso- gno come lingua di raffronto anche la tedesca, come ripetutamente fu insi- nuato dalle autoritä scolastiche. Non conviene raccogliere in ambiente fred- do gli alunni, caricarli di troppe ore col farli frequentare oltre quelle di scuo la anche le ore del catechismo parrocchiale. Mano mano nascerä una negli- genza nella frequentazione della catechesi parrocchiale. In ogni caso e evi dente il vantaggio che

porta seco l’insegnare in scuola, sia per profitto sia an che dal lato pastorale. D’altra parte devesi osservare che qui trattasi di due paesi siti in una regione prettamente italiana, cosiche non e giustificata l’eccezione, anzi per tutto il complesso di affari che quei paesi trattano, e uti- lissimo che conoscano anche la religione in lingua italiana. E questa dunque una questione pastorale e fu abuso ed errore che gente non chiamata abbia dato l’ordine di insegnare il catechismo unicamente

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1997
Egna : Alto Adige - Sudtirolo ; [nel passato e nel presente]
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Pagina 53 di 750
Autore: Gritsch, Helmut [Red.] ; Verein für die Ortspflege <Neumarkt> / edito: Verein für die Ortspflege Neumarkt. Redazione generale: Helmuth Gritsch
Luogo: Egna
Editore: Verein für die Ortspflege
Descrizione fisica: 740 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Neumarkt <Südtirol> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 153.498
ID interno: 135678
si rifä al ba- luardo romano Endide - rimane nella denominazione italiana Egna e nella denominazio- ne tedesca della giurisdizione Enn. Poiche anche la toponomastica dei campi sia nel territorio del Comune che in quello della giurisdizione di Egna e quasi esclusivamente di origine tedesca, la rete di insedia menti pretedeschi di questo territorio non dev’essere stata particolarmente fitta nel XII e XIII secolo. Il fondovalle, inospitale a causa del forte impaludamento, era allora scarsa- mente abitato

seguirä un pe- riodo di colonizzazione esclusivamente tedesca, che si protrarrä dal XIV secolo fino al 1700 circa; questo fatto e dimostrato per il periodo dal 1500 al 1700 da fonti italiane, che sono state pubblicate dal tutt’altro che germanofilo Ettore Tolomei. La formazione del paesaggio culturale della Bassa Atesina e opera esclusiva di contadini tedeschi. Non c’e stata continuitä insediativa tra l’antico periodo romano e l’odierna Bassa Atesina di lin gua italiana. In contrasto con quanto

affermato da C. Battisti, va sottolineato il fatto che gli abitanti di lingua romanza del XII e XIII secolo non hanno niente in comune con gli immigrati italiani del XVIII secolo. Nel vasto materiale pubblicato da Tolomei, oltre ai nomi romanzi diffusi su tutto il territorio delle Alpi, compaiono solo nomi tedeschi. Se Battisti sostiene che i nomi tedeschi sono stati imposti alla popolazione italiana da fun- zionari tedeschi, bisogna dire che nel materiale edito da Tolomei si tratta di nomi tra- mandati

da un’autoritä italiana, e piü precisamente veneziana, quindi di un’amministra- zione che non poteva avere nessun interesse ad imporre alla popolazione dei nomi tede schi inesistenti. Certamente la Bassa Atesina e tra i territori tirolesi che sono stati tedeschizzati piü tardi. Un’attivita di colonizzazione tedesca poteva essersi sviluppata difficilmente prima

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