Egna : Alto Adige - Sudtirolo ; [nel passato e nel presente]
1919 si propone che presso le scuole popolari si tenga un corso ad Egna, con previsti 58 scolari e un maestro, ed un altro a Laghetti con 111 alunni previsti. 12 Successivamente la cosiddetta «lex Corbino» (in realtä era un decreto) del 28 settem- bre del 1921, ma pubblicato «alla italiana» solo in dicembre, cioe a scuola ampiamente iniziata, obbliga ogni scolaro di famiglia italiana a frequentare una scuola elementare italiana. Non poche famiglie italiane sentono questo obbligo come un peso
figlio Felix Longo che «e ancora piü pericoloso per la giovane etä che lo rende un passionato e zelantissimo propagandista ai nostri danni». 14 Alla fine, Credaro riesce a far si che gli iscritti alla prima classe della scuola elementare italiana di Egna siano 16. Piü complicata la questione a Laghetti. «Credaro, avendo verificato che su 146 alunni 141 appartenevano a famiglie italiane - leggiamo sull’<Archivio> di Ettore Tolomei, figura ingombrante nella storia dell’Alto Adige e ad Egna incombente
- si credette in forza per introdurre la lingua italiana nella scuola e nell’asilo di Laghetti.» Il «Deutscher Verband», una Volkspartei antelitteram, l’unione di raccolta formata da liberali, popolari e tedesco nazionali, protesta; le due maestre negano i locali, appoggiate dal sindaco. Credaro a quel punto scioglie il consiglio comunale e nomina un commissa rio nella persona di Carlo Trenner, ma il D. V. convince i genitori a disertare la scuola in- viando i ragazzi a Salorno, Magre, Termeno e Cortaccia
. Trenner allora multa le fami glie renitenti anche se l’Ufficio Centrale Nuove Province sospenderä l’applicazione del- le multe. All’arrivo di Credaro, per una visita ufficiale, i bambini presenti sono appena 23. Una conferenza dei genitori, indetta il 10 giugno dal D. V., riesce a rendere nuova- mente deserta la scuola, ma il caso Laghetti diventa un problema nazionale con articoli e polemiche sulla stampa italiana e tedesca. Si rinnovano opposte pressioni. Il curato don Emanuel Zia giä nel settembre
del 1919 si era giustificato con il vesco- vo sostenendo di non aver preso posizione ne pro, ne contro la scuola italiana, ma dando puntuale resoconto dell’ampia agitazione della popolazione. Il Govemo alfine ordina di costituire «scuole colle due prime classi italiane con un’ora di tedesco e la terza di lin gua tedesca con un’ora di italiano». 15 Gli asili italiani di Salorno, Egna e Laghetti, anticipiamo qui, verranno inaugurati nel 1924. Quanto al barone von Longo, il borgomastro ebbe altri