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Linguistics
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1938
Ladinia e Italia : [discorso inaugurale letto l'11 gennaio 1917 nell'adunanza solenne del R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere]
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Page 58 of 61
Author: Salvioni, Carlo / Carlo Salvioni
Place: Milano
Publisher: Padoan
Physical description: 63 S.. - 3a ed.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Ladiner;g.Italien
Location mark: II 93.321
Intern ID: 230069
(55) Dico ' dissolve perchè gli effetti del tedesca si av vertono non solo nel vocabolario, ma anche, e più gagliarda mente, nella sintassi, e persino nella fonetica (alludo all' ado zione dell'aspirata h prima in parole tedesche che la conten gono, poi in altre; v. Pult, Le parler de Sent, § 177, Luci §§ 92, 107), e nella morfologia (AG vii 466, 477)- La com penetrazione del tedesco è tale e tanta, che la conoscenza di questa lingua è di singolare ajuto nell 'apprendimento del la dino grigione

, e che non di rado il passo d'un testo ladino lo si penetra meglio col ritradurselo in tedesco. Sull'argomento, v. principalmente Ascoli, AG vii 556 sgg,, e Brandstetter, Das schweizerdeutsche Lehngut im Romontschen (Lucerna 1905). (55') Sulle ultime erosioni della terra ladina, v. Pult, An nalas XXIX 172. (56) V,, anche per quello che segue. Del Vecchio, Le valli della morente italianità. Il ' Ladino,, al bivio, nella Nuova Antologia del 1912 (fase, del 1 novembre); Per l'italianità delle valli

ladine in Rivista Pedagogica vi (1913) fase. 3; Le valli retiche e la questione del Ladino nell' Almanacco Italiano del Bemporad, a. 1915. Vedi ancora Fanfulla della Do menica 1906 num. 4, e II Marzocco del 1912, num. 37. — Da parte grigione e svizzera: P. Lansel, Ni Italians ni Tudais-chs (s. ind. tip.; ma estratto dal Fögl d'Engiadina marzo-feb- brajo 1913); P. Tuor, Nus Romontschs ed il Talian (in Igl Ischi XVI [1913] 321-53); C. D [ecurtins], Il 'Ladino „ al bivio di Giorgio Del Vecchio, nella

Casetta Romontscha, 1913 num. 28, e La lutte des Rhéto-Romanches pour lem langue maternelle in La Liberti (di Friburgo-Svizzera) 1913 num. 225; G. de Reynold, La Suisse rhétoromane, Ginevra 1913 (estr. - dalla Semaine littérairc 1913, nn. del 13, 20 e 27 sett.). E purtroppo non ho visti un articolo che, secondo il Lansel,

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Linguistics
Year:
1938
Ladinia e Italia : [discorso inaugurale letto l'11 gennaio 1917 nell'adunanza solenne del R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere]
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Page 20 of 61
Author: Salvioni, Carlo / Carlo Salvioni
Place: Milano
Publisher: Padoan
Physical description: 63 S.. - 3a ed.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Ladiner;g.Italien
Location mark: II 93.321
Intern ID: 230069
presione dell' -e finale. E così, assai meglio ricondurre mo ogni vera traccia del -s nella valle padana prima, in altre parti d'Italia poi, a uno stadio arcaico della lingua nostra, in cui il s finale si conservava anche tra noi, e nella quale allora pur tra noi vigeva la declinazione coi due casi al plurale; venendone perciò che il criterio di scriminativo tra Romania orientale e Romania occiden tale, del quale già s'è detto, ci riporti a una fase storica relativamente recente. Certo è che

già le antiche scrit ture di Lombardia nulla più sanno di un s finale. Ma l'Ascoli stesso (AG i 45Ón), parlando di testi di autori lombardi, che erroneamente si attribuivano al sec. duo decimo o alla prima metà del decimoterzo, e che, rico piati nella Venezia, si risentono del linguaggio dei co pisti e hanno perciò anche il -s di 2* singolare, non si peritava di rispondere a chi appunto e giustamente giu dicava veneto quel -s, che trattandosi di così antica età veniva meno ogni sicurezza

di argomenti critici. Rite neva egli dunque possibile che, un secolo prima di Bon- vesin da Riva, a Milano ancora possedessero il -s. È chiaro perciò che questo del s finale conservato è un tratto molto pallido. Tanto meno probante poi, in quanto il -s pur tra i ladini non ha la stessa resistenza che altrove. Così manca esso assolutamente nella prima plurale, la qual persona nel latino, e quindi in Francia, Spagna e Sardegna, è una delle sedi cospicue del nostro suono; manca quasi sempre, nell'Engandina

almeno, alla finale dei neutri sigmatici del, tipo pectus, tcmpus, man-

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Year:
1938
Ladinia e Italia : [discorso inaugurale letto l'11 gennaio 1917 nell'adunanza solenne del R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere]
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Page 48 of 61
Author: Salvioni, Carlo / Carlo Salvioni
Place: Milano
Publisher: Padoan
Physical description: 63 S.. - 3a ed.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Ladiner;g.Italien
Location mark: II 93.321
Intern ID: 230069
NOTE (i) E' una verità del resto già asserita da altri. Il trentino dott. Carlo Battisti, libero docente di lingue romanze a Vienna, la affermava a pp, 22-3 del suo articolo su Lingua e dialetti nel Trentino (Trento 1910. Estr. dal periodico Pro cultura I, fase, 3); e la teoria traduceva in atto ne' suoi Testi dialettali italiani. Parte prima. Italia settentrionale (Halle a, S., 1914), accogliendo nella sezione veneta i saggi friulani e tridentino- orientali, nella lombarda quelli grigioni

, a p. 32 della mono grafia di cui nella 49* di queste note, affermi probabile che le zone italiana e ladina abbiano un giorno costituito un'unità; la quale affermazione è pure implicita, e anzi più recisa, nel fatto che, a p. 99, l'esempio ladino compaja sotto l'insegna di a Italien ». — All'affermazione generica del Battisti ha ribat tuto, in forma pure generica, il molto benemerito dott. Rob. von Planta, in Annalas della Società Reto-romantscha xxix 329-31. — 5i —

. — Il dott. Giacomo Jud, dell'Università dì Zurigo, studioso tra i più versati nella materia e di cui è da anni annunciato uno studio su i rap porti lessicali tra ladini e Italia centrale, in un suo lavoro (v. Archiv f. d. Studium d. neueren Spr. cxxvn [1912] 4180) dice di accogliere « intenzionalmente » sotto la stessa sigla gli esempi che gli vengono dall'Italia e dalla Ladinia. Ed e forse da considerare come un commentario di quella « intenzione », se un allievo dello stesso Jud, il Herzog

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1938
Ladinia e Italia : [discorso inaugurale letto l'11 gennaio 1917 nell'adunanza solenne del R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere]
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Page 27 of 61
Author: Salvioni, Carlo / Carlo Salvioni
Place: Milano
Publisher: Padoan
Physical description: 63 S.. - 3a ed.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Ladiner;g.Italien
Location mark: II 93.321
Intern ID: 230069
cui primo elemento sia una nasale o un l, in casi cioè come sono nella Valle del Ticino pün ponte, cäm cam po (20, che non vanno confusi coi franc, pont champ (pò sa) che dipendono da una norma ben più compren siva e propria di quella lingua, — Nel trattamento del nesso latino et di parole come foetus, i Grigioni seguono una doppia via. La Sopraselva va colla Lombardia (e più oltre colla Provenza e colla Spagna) riducendo il nesso a e (lomb. e'), onde tectum vi è tee. Ma l 'En- gadina

, in accordo colla Ladinia centrale e orientale, ha la risoluzione più specificamente italiana, la quale già s'incontra a Brescia, nella Venezia e nell'Emilia, e ado pera tet (21). — Nella risoluzione di un e iniziale o di un e risultante dalle formule tj e c) del latino volgare, la Ladinia va coll'talia, dicendo, p, es,, cient cento, brac braccio. E così adoperano del resto già a Bormio, e, in altra direzione, nel l'Ossola e nella Valsesia. — Il s im puro è pronunciato ne' Grigioni come s, precisamente

come in molte valli cisalpine e prealpine, giù giù sino a Como e al Lago d'Orta. E s'inganna il Meyer-Lübke parlando di influenze retiche, e addirittura vaneggia accampando la possibilità di influssi germanici (22). I quali fatti, cui altri se ne possono facilmente ag giungere, controbilanciano ad esuberanza qualche con senso speciale coi parlari di Francia, come quello certo assai notevole che consiste nella risoluzione per. una gut turale dell'elemento consonante de' dittonghi discen- — 3o —

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1938
Ladinia e Italia : [discorso inaugurale letto l'11 gennaio 1917 nell'adunanza solenne del R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere]
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Page 18 of 61
Author: Salvioni, Carlo / Carlo Salvioni
Place: Milano
Publisher: Padoan
Physical description: 63 S.. - 3a ed.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Ladiner;g.Italien
Location mark: II 93.321
Intern ID: 230069
, s'intende ; spetterebbe perciò alla Romania orientale e la Ladinia all'occi dentale. Sennonché le tracce del -s non mancherebbero alla stessa Italia transappenninica; e ben più che tracce o succedanei, ma lo stesso -s in carne od ossa era ben vivo, nella 2 persona singolare del verbo, per grandi tratti della Venezia medievale, e s'ode tuttodì in parti del Piemonte. Più aliena n'è la Lombardia, poiché non mi pare di dovermi prevalere dell'imperativo sista! «sia tu» de' milanesi, potendo questo

rappresentare una combinazione col pronome tanto antica, che il suo s, come quella delle forinole interrogative crédistu o fàstu ecc. a Venezia e nel Piemonte, potrebbe ragguagliarsi a quello di festa ecc. (4); e meno ancora mi prevarrò dell '-i? o -i, il che nella Lombardia orientale e in parte del novarese è la desinenza plurale dei feminili in -a, e il Meyer-Liibke riporta ad -as. Ma sicura traccia di un s finale che deve aver risonato in Lombardia fino a non ha guari, è Va finale nella stessa categoria

Uno di questi fatti negativi, è la conservazione del s finale latino; fatto importantissimo per ciò ch'esso si intrecci con un fenomeno morfologico: l'aversi cioè, a seconda che il $ rimanga o scompaja, l'accusativo o il no minativo latino quale base del plurale neo-latino. Su di che s'impernia la divisione della Romania in orientale e occidentale, caratterizzata questa dalla conservazione del s e dalla prevalenza definitiva dell'accusativo, quella dal -s silente e dal nominativo. L'Italia

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Year:
1938
Ladinia e Italia : [discorso inaugurale letto l'11 gennaio 1917 nell'adunanza solenne del R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere]
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Page 46 of 61
Author: Salvioni, Carlo / Carlo Salvioni
Place: Milano
Publisher: Padoan
Physical description: 63 S.. - 3a ed.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Ladiner;g.Italien
Location mark: II 93.321
Intern ID: 230069
di sè, quasi anche a giustificazione del loro essere politico, che il loro paese sia come il crogiuolo di tre civiltà diverse, che, fondendosi lì in una sola, danno luogo a una civiltà nuova, la quale poi dovrebb'essere la civiltà dell'avveni re. Su di che non mi compete un giudizio. Ma tra quelle civiltà del crogiuolo vi dovrebb'essere anche l'italiana; sull'efficacia della quale nella compagine elvetica, sarà lecita ogni riserva, vista la tenuità numerica e la rasse gnata accidia di chi dovrebbe

rappresentarla e favorirla. Ma se nel Ticino son pochi e tiepidi, la loro solidarietà coi Grigioni non solo accrescerebbe senz'altro, per il maggior numero l'efficacia degli italiani nella Svizzera, ma più s'accrescerebbe, questa efficacia, per opera della intraprendenza, della operosità, della tenacia grigioni, le quali virtù fanno sì che nella vita elvetica quel can tone ben più conti che la sua consistenza numerica non comporterebbe. Acquisiti i ladini alla civiltà italiana, rinvigorita mercè loro

efficacia civile e politica degli ita liani della Svizzera, quella forza sarebbe insieme forza

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Year:
1938
Ladinia e Italia : [discorso inaugurale letto l'11 gennaio 1917 nell'adunanza solenne del R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere]
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Page 50 of 61
Author: Salvioni, Carlo / Carlo Salvioni
Place: Milano
Publisher: Padoan
Physical description: 63 S.. - 3a ed.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Ladiner;g.Italien
Location mark: II 93.321
Intern ID: 230069
(4) Per l'ugual ragione, non attribuiremo importanza al -s della prima parte del composto berg. londesdé, tic. lünezdt, RILomb. xxxix 516, che importa poi la conservazione del -s pure nella parole non composto (piem. luncs, e così m&rtes, göves). E ricorderò qui anche in lomb. ponzé ecc., RILomb. xxxix 582 n, ZRPh. xxxviii 29 n, dove interviene « bronzo ». — Del -s del cremon. cantàves -avate ecc., v. St. di fil. rom. vii 211; e della possibilità di ^ = n o s, v, ib. 195. Qui sia ricordato pure

, vo voi), e aver per avventura determinato duoi. fio) Così nella Leventina: prow prato, di fronte al part, in -ò; a Cossogno (Pallanza): prow risp. -o; e in altri paesi del pallanzese: plur. praj di fronte a partic. -a, ecc. ecc.

di vedere in esso come il riflesso di un -es, risultante dalla fusione dell'-a<? del nominativo e dall'-ai del l'accusativo, il cui -s fosse ammutolito posteriormente alla ca duta dell'-e finale. (9) Ritorna nel monast. ih Pròvìs (con -s posteriormente aggiunto), che è in Creston x 931, ma dove non si capisce bene se sia appellativo o nome locale. — Dalla Val Monastero si ha anche ripetutamente il masc. duoi due, e insieme trai (e trais). Quest'ultimo può stare, naturalmente, per trails] (cfr. no noi

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1938
Ladinia e Italia : [discorso inaugurale letto l'11 gennaio 1917 nell'adunanza solenne del R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere]
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Page 21 of 61
Author: Salvioni, Carlo / Carlo Salvioni
Place: Milano
Publisher: Padoan
Physical description: 63 S.. - 3a ed.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Ladiner;g.Italien
Location mark: II 93.321
Intern ID: 230069
ca in molti avverbi, nella risposta dei latini plus minus (ma sopras, mcinz), magis, melius, foris, — A questo parziale sagrificio del -s va poi parallelo, quasi a dimo strare che pur su quest'altro punto non sia possibile un taglio netto tra ladini e italiani, va parallelo un parziale riconoscimento dell' -2 di plurale mascolino pur tra i ladini. Il quale troviamo non solo nella sezione orientale e centrale, senza che sia sempre necessario ripeterlo dal l'Italia, ma pur ne' Grigioni, e anzi

appunto tra quelli de' ladini grigioni che più son remoti dall'Italia, nella Sopraselva. Qui, in particolari condizioni sintattiche, si aveva 1'-/ finale, e cioè 1'-/ del nominativo plurale latino, nell'aggettivo e nel participio e si conserva tuttodì in modo assoluto nel plurale del partic, dei verbi in -are, corrispondendo dunque p urtai al nostro portati. E que ste condizioni dovevan essere pur quelle dell'Engadina, s'è lecito inferirne dal preziosissimo cimelio ch'è il plur. provi prati (9), che

dev'essere un *prai rifatto sul giusto sing, pro, e dove non solo abbiamo 1' -i, grazie alle con dizioni arcaiche in cui anche altrove ci si offre il rifles so di questa parola (10), ma pure Yo diventato ö grazie all' -i finale; fenomeno che richiama singolarmente l'al ta Italia e più singolarmente ancora le condizioni di Posch iavo e Bormio. Poche parole spenderemo intorno al secondo carat tere negativo. Riguarda esso la conservazione del l di parole quali fiamma, damare, glarea, plenus , ecc., cui

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Year:
1938
Ladinia e Italia : [discorso inaugurale letto l'11 gennaio 1917 nell'adunanza solenne del R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere]
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Page 39 of 61
Author: Salvioni, Carlo / Carlo Salvioni
Place: Milano
Publisher: Padoan
Physical description: 63 S.. - 3a ed.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Ladiner;g.Italien
Location mark: II 93.321
Intern ID: 230069
nella vita sociale. I termini del mondo latino, prima piantati lungo il Danubio, sono stati così rimossi e tra sportati sul filo dei nostri monti. Dal M. E. sino ad oggi, l'egemonia tedesca è andata accentuandosi d'anno in anno nelle nostre valli, e mai è stata meno contesta ta che appunto oggi. Le nostre valli s'aprono verso il settentrione o quantomeno sono ad esso unite dai mi gliori mezzi di comunicazione. Nella nostra vita politi ca federale e cantonale prevalgono i tedeschi, che sono la grande

be. Quando l'impero franco andò diviso tra i figli di Lodovico il Pio, la Rezia venne assegnata alla Germa nia, per restare con questa unita sino al raggiungimento della sua piena indipendenza politica. Nello stesso tem po, il vescovado di Coirà veniva staccato da Milano e fatto suffraganeo di Magonza. Dagli anni 842-3 data dunque la decisione. Da allora in poi lo spirito tedesco ha avuto ne' Grigioni un sopravvento assoluto, nella vi ta politica come ne' rapporti religiosi, nel diritto come

maggioranza del popolo svizzero e la buona metà del popolo grigione. Tedesca è la nostra scuola, salva l'elementare che manteniamo non senza fatica. Tedesche le scuole tecniche, commerciali, industriali, le scuole normali e il seminario; noi frequentiamo quasi soltanto ginnasi tedeschi... e compiamo la nostra istru zione in università tedesche. Dalla Svizzera tedesca, inoltre, ci viene l'impulso a quella vita industriale e commerciale che trasforma i nostri villaggi e valli. Te desco ci tocca parlare per

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1938
Ladinia e Italia : [discorso inaugurale letto l'11 gennaio 1917 nell'adunanza solenne del R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere]
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Page 19 of 61
Author: Salvioni, Carlo / Carlo Salvioni
Place: Milano
Publisher: Padoan
Physical description: 63 S.. - 3a ed.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Ladiner;g.Italien
Location mark: II 93.321
Intern ID: 230069
parecchie vallate alpine, dove per le « le porte » si dice i porta, ed è un vezzo che si spinge sino al contado di Lugano, così come nelle stesse valli è -a la desinenza della 2 a persona singolare del verbo: tu canta tu canti. Questo -a soprattutto nella declinazione, non si spiega che dall'uscita -as, col s ammutolito in giorni o noi vi cini; e così andrà verosimilmente spiegato Y -a di fem minile plur, in qualche varietà della Lunigiana (5) e quello di 2 a pers. singolare in Corsica

(6). Un'altra trac cia di s finale conservato, traccia alla quale io non credo ma è tenuta buona dal Meyer-Liibke, avremmo in deri vati come il mant. crivlonz, vagliatore, che trova la sua corrispondenza nella serie grigione di te ss un z tessitore, ecc. (7). Quanto al -s veneziano, l'Asc, (AG 1 461) lo ri conduce, e si intuisce il perchè storico di tale opinione, al Friuli, cioè al ladino, ma esso ritorna altrove nella Venezia, e, a non voler ammettere, — cosa non affer mata nemmeno dall'Ascoli, — che

vi sia arrivato dalla capitale, non varrebbe allora la speciale ragione che certo l'Ascoli ha in mente per questa; e il Meyer-Liibke alla sua volta ripeterebbe dal retico, cioè dal ladino, quell'ßj- che secondo lui starebbe a base del plurale fem minile bergamasco in -e (8) senz'avvedersi del groviglio di problemi che a una tale spiegazione si connettereb bero, primo quello dell'età della evoluzione da -as ad e: la quale a veder mio dovrebb'essere quanto mai antica, tanto antica che quell' -e avrebbe

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1938
Ladinia e Italia : [discorso inaugurale letto l'11 gennaio 1917 nell'adunanza solenne del R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere]
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Page 37 of 61
Author: Salvioni, Carlo / Carlo Salvioni
Place: Milano
Publisher: Padoan
Physical description: 63 S.. - 3a ed.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Ladiner;g.Italien
Location mark: II 93.321
Intern ID: 230069
la Gardena e nella Gadera, ha bandito definitivamente dalla scuola l'italiano, riducendo l'istruzione elementa re, da trilingue che era, a tedesca, tollerando il ladino solo nella i a classe, avendone bisogno, per avviare, mer cè di esso, i ragazzi all'apprendimento del tedesco. Uni co baluardo della ladinità e dell'italianità rimane lassù la chiesa la quale però anch'essa non sempre può sot trarsi alle pressioni dell'autorità tedesca. Ne' Grigioni, dove lo stato, tedesco, non perseguita

volutamente il ladino, la salvezza del loro territorio e della lor lingua dipende, in una certa misura, dai ladini stessi. Ma siccome per salvarsi primo requisito è la vo lontà di salvarsi, così giova anzitutto chiederci se questa volontà ci sia. E ne può veramente dubitare chi sa della generale indifferenza in mezzo alla quale si compie il dilagare del tedesco, chi anzi sa che l'avvento di questo è desiderato, favorito dai ladini stessi, i quali spontanea mente fanno nelle loro scuole un largo posto

al tedesco; sa che genitori, ancora ladini essi stessi, parlano soltan to tedesco coi loro figliuoli, perchè l'apprendimento di questo riesca loro in seguito più facile; sa che i vantaggi pratici del tedesco son costantemente posti in rilievo, e che insomma i ladini sono troppo persuasi che l'uomo non vive dì solo spirito. Da qui allo spregio che, per attestazione dei loro scrittori stessi, essi nutrono per il loro umile linguaggio, è breve il passo. Pure un movimento in favore della lor lingua è surto

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1938
Ladinia e Italia : [discorso inaugurale letto l'11 gennaio 1917 nell'adunanza solenne del R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere]
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Page 23 of 61
Author: Salvioni, Carlo / Carlo Salvioni
Place: Milano
Publisher: Padoan
Physical description: 63 S.. - 3a ed.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Ladiner;g.Italien
Location mark: II 93.321
Intern ID: 230069
rebbe, secondo Carlo Mayer (13), dai primi decenni del see. Xu, secondo altri da un secolo più tardi. In quel tempo dunque, i tedeschi udirono Platino, Ablasca, e in tal forma se n'appropriarono e conservarono i nomi. Del resto, son da richiamare per i nostri nessi, le consi derazioni d'ordine generale, cronologico e storico, che si son fatte per il s finale. E veniamo al terzo carattere, quello positivo o inno vativo, In Francia e tra i ladini, le forinole latine ca e ga si alterano col

sostituire alla gutturale una palatale, la quale può poi, così in Francia, far posto a una sibilante. È questo il fenomeno fonetico per cui di fronte al lat. campus, all'it. campo, si hanno il lad. camp (kjamp). il franc, champ. Ad esso partecipano largamente le valli alpine lombarde, soprattutto nel tratto che va dal Sem- pione allo Spinga; e si discende con esso sino alle prime prealpi, riuscendoci ancora di constatarlo, sul Lago Maggiore, nella Valle Vedasca e nella opposta Valle Ca- nobbina. L'Ascoli

ne traeva un gran conforto per la sua anfizona lombardo-ladina. Ma del fenomeno manca proprio ogni traccia ne' dialetti della pianura padana? Per il Piemonte, le cui alte valli, qua franco-provenzali là provenzaleggianti, gli rappresentan quello che a noi e ai veneti i ladini, vi sono esempi calzanti, già rilevati dall'Ascoli (AG 11 128 n), ai quali sarà da aggiungere, come caso difficilmente spiegabile per altra via, il verbo cugé coricare (14). Per la Venezia, antichi documenti (v. AG 1 450, 403

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1938
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Page 26 of 61
Author: Salvioni, Carlo / Carlo Salvioni
Place: Milano
Publisher: Padoan
Physical description: 63 S.. - 3a ed.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Ladiner;g.Italien
Location mark: II 93.321
Intern ID: 230069
limitando il discorso, come la discrezione vuole, a pochi fatti. E, cominciando dalla fonetica, richiamerò 1' -ài dei participi, che già per altra ragione ci preoccupava. Ora quell' -ài, o un suo succedaneo, si nota in tutti i dialetti del Ticino e dell'Ossola e giù giù per altre valli del La go Maggiore e oltre, sino al Canavese (18). E al plur. -ài va parallelo un sing. ~àu, che o schietto come nella Sopraselva, o chiuso in un monottongo, come nell'En- gadina, si riode in tante valli cisalpine

che del rèsto, esse, e più ancora i loro manoscritti, com paiono in età relativamente tarda. Ci siamo fin qui industriati, non senza speranza di esservi riusciti, a scuotere le prove che, a contrapporre l'uno all'altro ladino ed italiano, si solevano trarre da certi caratteri fonetici. Rimane ora da assolvere un altro compito: di stabilire cioè, all'infuori delle note comu nanze gallo-reto-padane, dei fatti in cui ladino (e qui m'attengo al ladino grigione) e italiano particolarmente consentano

, e s'udiva per sino nel territorio pavese (19). È cospicuo fenomeno so prasilvano che le formule toniche ti e di volgano la den tale in una palatina, e si dica, p. es. pisci vestire gis dì. L'uguale evoluzione ritorna, tra noi, in Valle Cavargna, tra il Ceresio e il Lario. E lo stesso trattamento subisce del resto un -ti finale atono, col che siam richiamati so prattutto alla Lombardia orientale, ma anche, per certi esempi, alla occidentale. — Lo stesso dialetto di Sopra selva sagrifica la seconda

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Page 42 of 61
Author: Salvioni, Carlo / Carlo Salvioni
Place: Milano
Publisher: Padoan
Physical description: 63 S.. - 3a ed.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Ladiner;g.Italien
Location mark: II 93.321
Intern ID: 230069
che sua proposta trascuri un po' la psiche grigione e svizzera, non mi par proprio che dalle sue righe tra- lucan propositi men che onesti, e alla sua rettitudine e sapienza ha del resto reso pubblico omaggio un gran de ladino, molto benemerito della sua piccola nazione, l'operoso e testé scomparso prof. C. Decurtins. In ogni modo, la consistenza o inconsistenza delle ragioni va di scussa con altri mezzi che non siano delle suspicioni, atte solo ad intorbidare la controversia. Nè vorremmo dire

che migliori argomenti non sieno stati opposti, gar batamente, onestamente, eloquentemente opposti, non solo dal Tuor ma e da Pietro Lansel, gentile poeta la dino, il cui articolo si raccomanda a noi anche per la ricchezza dell'informazione. Ai quali ha fatto eco dalla Svizzera francese il valoroso letterato G. de Reynold. Tra le loro ragioni, gli intellettuali ladini adducono im prima che se anche a loro piacesse di propugnare l'ado zione dell'italiano nella scuola, troverebbero nel popolo

, — in quel popolo che apre tanto volentieri le braccia a tutto ch'è tedesco, — un'avversione invincibile. Se essi lo dicono, sarà. Ma quella che chiamiam classe colta e di rigente ce appunto, anche in una evolutissima democra zia, per guidare, non per essere guidata; per consigliare il meglio, per avviarvi saggiamente e coi dovuti riguar di la massa, non per darla senz'altro vinta ai ciechi istinti di questa. Oppongono anche che introdurre l'ita liano sarebbe per essi un cadere dalla padella nella bra

ce, cioè sfuggire alla jattura del tedesco, per cadere in

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Books
Category:
Linguistics
Year:
1938
Ladinia e Italia : [discorso inaugurale letto l'11 gennaio 1917 nell'adunanza solenne del R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere]
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Page 22 of 61
Author: Salvioni, Carlo / Carlo Salvioni
Place: Milano
Publisher: Padoan
Physical description: 63 S.. - 3a ed.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Ladiner;g.Italien
Location mark: II 93.321
Intern ID: 230069
piena, ecc. E l'alta Italia va con la lingua letteraria, direi colla lingua di tutta Italia, dove qualche parte dell'Abruz zo non paresse conservare il / (plandà piantare); dico « paresse » perchè il Merlo ha reso ben probabile che si tratti lì di un pi secondario. Ma nell'alta Italia, i più an tichi monumenti della Venezia ancora offrono esclusi vamente il / conservato, e nella Lombardia, mi parreb be eccessivo di considerare come una mera ricostruzione il vegloni che antichissimi documenti

latini (Ro. xxxv 230) offron quale progenitore del moderno vcgü. E tra i moderni dialetti della valle padana, quel / è conser vato, non solo in valli alpine, ma pure in qualche valle bergamasca e bresciana, e ne sono belle tracce negli stes si dialetti cittadini di Bergamo e Brescia (11). Ma circa alle possibili prove che il / sia stato sagrificato di recente pure in territori della Lombardia occidentale, dove il nostro / è da secoli tenacemente ricusato, valgano forse i nomi svizzeri per Chiavenna

, Monte-Pi Ottino e Bia sed, che sono Cleven, Piati ver e Ablentsch (12). Il primo può veramente essere stato trasmesso dai romanci, così come essi hanno a noi trasmesso il nome di Glarona per Claris; e d'altronde il passaggio attraverso il Settimo è ben antico; ma gli altri mi pajon proprio dovuti ai con tatti diretti tra i tedeschi della valle della Reuss e i lom bardi della valle del Ticino; i quali contatti non pote rono raggiungere una qualche importanza se non dopo che, col l'aver gettato

un ponte sulla Schöllenen, il pas saggio del Gottardo fu reso possibile; e il ponte date-

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