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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 445 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
ancora si sapeva degli impiegali destinati al disimpegno dei due uffici, e nulla dell’estensione che sarebbe per prendere la nuova autorità. Il Commissario continuava però a procedere con le sue ordinazioni; ordinava che nessuno venisse assunto al collegio dei Dottori senza partecipazione fatta al tribunale, e faceva altri ordini diretti a limitare la libertà di coloro che intendevano battere la carriera del Foro. Si ordinava che i giudici s’uniformassero al disposto del codice giu diziario

, e ne applicassero le leggi sino all’arrivo del nuovo codice ; rimaneva il Pretorio quale tribunale di prima istanza pei non nobili, e pubblicato il nuovo codice, se ne spedì copia a tutti 1 giudici e tribunali del principato. E così volgendo le còse, ogni giurisdizione del Foro ecclesiastico vescovile andava a cessare (l marzo 1804). A dì 19 marzo il commissario Strobel andava ad Innsbruck per ri prendere la carica che avea momentaneamente abbandonata, lasciando appena incominciata 1 ' opera di sistemazione

, 0 sovrastante nelle ventilazioni ereditarie del ceto nobile il signor Antonio Sardagna, già consigliere neirAmministrativo. A vicepresidente fu eletto il conte Alberto degli Alberti; ma per gli affari di giustizia non contemplati da questo tribunale rimaneva lo statu quo , e di essi ogni gravame o ricorso doveasi portare all’ appellatorio d’ Innsbruck. Il tribunale circolare componevasì del Welsperg come capitano, di due aggiunti, eh’ erano i signori Riccabona di Flemme e il barone Giuseppi Bor daglia Taxis

, del segretario Pietro Ducati, e da altri che facevano da scrivani e da attuari. Del resto anche in questo tribunale c’ era poco di definito ; e in genere la costituzione del paese mancava ancora di una stabile base. Occorreva che le,si desse T ultima mano, ed a questo fine venne un nuovo Commissario (4 maggio) nella persona del sig. Blencitz, consigliere aulico del Supremo Tribunale di giustizia in Vienna. Ma la guerra s’era intanto riaccesa tra la Francia e la Gran Bretagna, Quest’ ultima fece

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 491 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
(l6 agosto), per deliberare su questa petizione; ma un ordine supe riore fa sospendere la sessione ed ingiunge di consegnare le carte • relative all’oggetto pel quale era stata indetta 1 )- In Trento l’i. r. Capitano avea pure chiesto copia del protocollo di sessione (25 luglio), e diramata una circolare alle Preture ordinando di vietare alle rappre sentanze comunali dei varj distretti di trattare su questo argomento, S’apriva intanto al Trentino la ferrovìa di Verona-Trento (23 marzo 1859

), e P°’ la linea di congiunzione da Trento a Bolzano (ìó maggio); ed alla ferrovia s’aggiungeva l’introduzione dei fili te legrafici, e della luce a gas (18 marzo 1859), con cui venne illu minata la prima volta la città di Trento. Era allora podestà il conte Gaetano Manci, egregio patriotta e solerte reggitore della pubblica cosa; ma i suoi principi politici non erano conformi alle viste deì- l’i. r. Governo, onde sì pensò di sostituire a lui un podestà gover nativo, e d’impedire con misure di repressione, che

si rinnovassero in paese le agitazioni per qualsiasi idea di separazione. Dimesso il podestà Manci (24 giugno 1860), il Municipio dì Trento fu governato, in via provvisoria, dal conte Vincenzo Consolati; il quale ne rasse gnava la carica (12 luglio) al Consigliere Alessio degli Attlmayer, che l’assumeva in nome del Governo. E poco prima (4 aprile) era stato ordinato il sequestro dei beni de’ cittadini emigrati dalla patria, e poi, nel giorno stesso della destituzione del conte Manci, venivano arrestati

in Trento, in Rovereto, Ala, Riva e Borgo, parecchi cittadini, una quindicina circa, e mandati nell’ interno della Monarchia a domicìlio coatto. Per 1’ effettuazione dei sequestri ordinati sui beni de cittadini emigrati si nominarono i notari signori Moar, Boscarolli e Negri ; ma questi se ne sottrarono, rinunciando senza riserva al notariato. - Nel marzo 1861 era stato ordinata la prima eiezione dei de putati alla dieta d’ Innsbruck, la quale va composta di 68 membri, figurando in primo luogo le caste

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 256 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
veniva eletto a sostituire il Balclungo, eh’ era morto il giorno 3 marzo-, ma durante il corso delle trattazioni, pervenuta in Trento la notizia della malattia e morte vicina del Pontefice, il cardinale desio, con lettere regie, fu ricercato a portarsi a Roma insieme con il cardinale Matteo Long, arcivescovo di Salisburgo. Prese seco il suo cancelliere Antonio Quetta. e l’Assemblea, per V assenza di lui, impedita a pro cedere negli affari, Fu di nuovo interrotta. Muore il Papa (25 set tembre

) ; il re Ferdinando avea commesso ai suoi oratori di prestarsi, ' perchè venga promosso al pontificato il cardinale Bernardo; ma Cle mente. morendo, avea raccomandato Alessandro Farnese, e i car dinali intervenuti nel conclave convennero nel nominarlo (12 ottobre). Vi aderirono anche quelli di parte imperiale, per la cagione, che il Farnese avea sempre mostrato, massime in sede vacante, di non temere il concilio *). Si disse Paolo HI; ed appena Bernardo fu reduce in Trento, riconvocaronsi gl’ Imperiali

serenissima Repubblica 1 ). E mentre ciò si compiva, il nostro Cardinale vescovo ritornava in Germania per assistere il re Ferdinando nel tentativo fatto per to gliere le differenze pendenti traini eil Vaivoda di Transilvania circa la corona d’Ungheria; e reduce dì là, partiva da Trento alla volta di Padova allo scopo di larvisi curare da un male che lo travagliava, Carlo V avea nel frattempo spinte le sue armi sino alla costa settentrionale dell’Àfrica contro i Corsari, che erano arrivati a pos sedere

sua corona. Restituì a Muley gli Stati 1) Db Leva: Opera citata, IH, pag. 139. 2) Vedi p. Mobizzo : Storia del Congresso dì Trento ecc. Borgo, Mar chetto, 1884, op. in 8 . — Sententia di Trento dei 7 giugno 1535, M '88 della Bibl. Com. di Trento, N. 1167. - . ’

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 290 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
minati suoi commissaij Nicolò de Polweiter, Luca Römer e il Doti. Antonio Schrottenberger ; i quali, come vennero a Trento, rassegna rono ai Consoli le loro credenziali. Non vi trovarono ostacolo da parte della cittadinanza -, e nell’ anno seguente Massimiliano li poneva sotto sequestro il principato, e vi nominava suo commissario Francesco Hendl. Indi rimise la causa del Vescovo al Foro imperiale residente nella città di Spira, ed ivi si fece quella nota, che venne pubblicata 1’ anno 1571 col

titolo di Notula Spirensis, e non fu accettata. Rima sero per ciò le cose come s’ erano poste ; e intanto si riaccendeva la questione per il possesso dei Quattro Vicariati. Se Io contendevano ì Madruzzi ed i Castelbarco ; e dopo lunghe contese esacerbate da vicendevoli aggressioni, vennero alla risoluzione di rassegnare la causa all’ Imperatore. Questi con lettera dei 25 settembre 1573 la unisce a quella del Vescovo e ne commette l’esame ai commissarj residenti in Trento, e nondimeno la cosa ebbe

XIII, il quale non fece tanta festa nel dì del suo esaltamento, quanta ne fece per la notizia della strage fatta in Francia degli Ugonotti nella troppo celebre notte dì san Bartolameo (24 agosto 1572). In Trento è poi da notare lo scoppio di quella pestilenza, che partita da qui, scese ad invadere la Venezia e la Lombardia. Si narra che sulla fine del marzo 1574 si manifestarono in Trento parecchi casi di peste ; ed è detto, che il contagio fosse stato portato da un . fo restiere venditore di merci

, o da un Trentino che andato alla fiera 1) Perini : I Castelli del Tiralo , II, pag. 35. 2) Manci: Annali di Trento, MSS. della Bib. eli Trento, 1, pa g. 463

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 174 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
le relative prebende; cosa cbe i canonici, temendo non fosse valida, rimisero al pontefice, e fu. da lui confermata 3 ), Indi (1396) assolse le pievi di Cles e di san Zeno in Anaunia dall’ obbligo della costruzione del ponte Carrara 1 *') ; concesse ( 1399 ) ai nobili di Trento e a quelli delle pievi di Lomaso la esenzione dai pubblici servigi e dalle col lette, e imposte prediali 5 ), e riconobbe unitamente al suo capitolo (25 decembre) in faccia ad Alberto e Leopoldo conti del Tirolo i patti stipulati

morì. Ma Roberto nell’ anno stesso della sua incoronazione passava le Alpi, e prendeva la .vja di Trento per scendere in Italia, sollecitato da Bonifacio IX, dai Fio- rentini e dai Lucchesi, che temevano della potenza che v’avea con seguita Gian Galeazzo. Costui sino dall’anno 1395 avea ottenuto da Venceslao il titolo di duca di Milano, ed ora, accettata la signorìa dì Siena, rispondeva fieramente contro l’ invito di restituire all’ Impero il ducato milanese, ed armava per combattere l’Imperatore

. Roberto presso al Garda veniva assalito da Facino Cane di Casale che. di fendeva per Gian Galeazzo la città di Brescia, e v’ebbe la peggio (21 ottobre). Chiedeva denari, e questi tardando a> venire, si decise di far ritorno in Germania, Il nostro Vescovo nel tempo, che Roberto fu in Trento, ot tenne da lui con diploma dei 16 ottobre 1401 la facoltà di esigere *) Bonelli : Notizie citate , 111, pag. 239. *) Statuto di Trento. Trento, 1714, pag. 113. Bonelli : Notizie citate , III, pag, 235. 4 ) Alberti

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Kategorie:
Wirtschaft
Jahr:
1902
Mezzo secolo
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Seite 60 von 139
Autor: Camera di Commercio e di Industria <Rovereto> / Camera di Commercio e di Industria in Rovereto
Ort: Rovereto
Verlag: Grandi
Umfang: 107, XXVI S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: k.Camera di Commercio e di Industria in Rovereto;z.Geschichte 1852-1902
Signatur: III 1.381
Intern-ID: 223883
Contro questa sentenza interpose gravame la Procura di stato e il Tribunale di appello in Innsbruck con decisione 28 novembre 1863, accogliendo il gravame, riformava la sentenza del primo giudice e, riconoscendo colpevole Antonio Cofler del crimine di perturba zione della publica tranquillità e del delitto di sedizione, lo con dannava per il primo capo d'accusa a quattro mesi di carcere ina sprito con un digiuno al mese e per il secondo con l'arresto di due settimane. La suprema Corte

l'indimenticabile Presidente alle sofferenze del carcere. La Camera intanto rimase sciolta fino al 19 settembre 1867. Ricostituita, non trascurò egualmente occasione alcuna per chiedere ed appoggiare i diritti dell'autonomia del Trentino. Nel 1869, invitata dalla Sezione di luogotenenza in Trento a delegare un membro nel Comitato che doveva studiare la pro posta di istituire due o più Consorzi agrari distrettuali per il Tirolo meridionale tedesco, la Camera negava la sua collaborazione os servando: „Allora

perchè si prenda parte a discus sioni di una Società agraria i cui studi ed esperimenti hanno per base condizioni affatto diverse.' Nel 1871, rimettendo al Ministro del commercio una copia dell'indirizzo che i Municipi e Comuni del distretto camerale ave vano presentato all'Imperatore in occasione della sua visita a Trento, chiedendo una completa autonomia provinciale con dieta propria,

8
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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 331 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
16 Corte. 1 canonici, per tutte queste sue qualità, ne vagheggiavano Y elezione, e convocati per la nomina del successore, pensavano alla fortuna eh’ egli solo potea rendere al vescovato, allora ridotto a gravi angustie - non avea più di nove mila scudi d’ entrata -, la lite dispen diosissima con i Castelbarco, pel possesso dei Quattro Vicariati, pen deva ancora indecisa al tribunale dell' Impero, e poi c erano liti da intraprendere per il mantenimento dei diritti della chiesa contro gli eredi

suonò forte, malgrado che 1’ organista n’ avesse messa tutta la sua arte, ed al Castello la cam panella solita a suonare nell’ elezione del vescovo, si ruppe al primo tocco 1 ). H papa poi, senza essere con il popolo, sì rifiuta di con fermare quella elezione, e non riconosce l’Arciduca per legittimo ve scovo di Trento. E non di meno 1’ eletto si tenne fermo, ed ottenuta dall’Imperatore, suo cugino, la solenne investitura delle regalie (26 aprile 1660), prese il temporale possesso del principato

che fu firmata dalle parti il dì 27 settembre 1662. A Giangiacomo Sizzo era stato commesso il maneggio dell’ affare ; I’ arciduca Sigismondo vi si faceva rappresentare da Ignazio Weinard, ed erano deputati per il Conte Ciriaco Troies, Cristoforo Udalrico de Fach, Giacomo Fair, Giangiacomo Arparei e il segretario Haus mann. Ne furono prodotti i gravami, e posti in discussione, fatte le 1) Motivi dell’ elezione a Vescovo di Trento dell’Arciduca Sigismondo, Vedi Appendice, N. 20. 2) Mangi : Annali

9
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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 61 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
61 le ordinarie incombenze di cancelleria, di registratura e scritturazione venivano affidate ai Notari, il cui collegio formava in Trento una delle più rispettabili istituzioni. Del resto i Comuni dipendenti dal Principe o da’ suoi vassalli aveano una costituzione affatto diversa da quella dì Trento. Essi, in genere, si tenevano ad una propria Carta di Regola, ad un proprio statuto, ed aveano un sindaco, e regolani, e anziani e giurati, nonché un luogo di giudicatura, in cui in dati giorni

da serj pensieri per le domestiche ribellioni, e questa circostanza li anima a raccogliersi e ad intendersi circa l’elezione del nuovo vescovo. Deliberano di non volere un Vescovo che fosse nominato da Arrigo; danno mano al Comune, eccitano le genti ad essere con loro, e si dichiarano Guelfi. Ma la maggior parte dei feudatarj della Chiesa di san Vigilio, tutti uomini dì puro sangue ghibellino, se la intesero con Adalberto di Venosta, fedele vassallo dello sfortunato Arrigo ; e questi scese a Trento

vescovo di Costanza in qualità di legati pontifici, e questi, come disposero le cose in favore di Arrigo il figlio, ripresero la via di Roma. Arrigo V li fa accompagnare da una ambasceria composta dì vescovi e di baroni, tra’ quali era Gebardo o Geberardo, suo cancelliere italiano, di recente da lui nominato Vescovo di Trento. Era l’anno 1106, e i legati pontifici e gli ambasciatori regi scendevano per la valle dell’Adige ; ma, giunti ad un certo punto, Adalberto di Venosta li assale, li svaligia

10
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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 419 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
contemporaneamente il governo d’ Innsbruck ordina che il Consìglio Amministrativo austriaco sia ripreso. La Reggenza sì raccoglie per istabilire il da farsi, e conchiude di eseguire gli ordini dei Principe, onde avvenne che si videro in Trento stabiliti due Con sigli, due Tribunali, uno principesco e l’altro austriaco. I canonici reggenti ritirano le chiavi del Castello e degli Archiv] ; e mentre le cose andavano di questo passo, arriva al Magistrato la notizia del- 1’ armistizio conchiuso tra 1’ arciduca Carlo

e il Generale in capo del- 1’ armata d'Italia; armistizio che fu precursore della pace, i cut pre liminari furon segnati a Leoben a dì 17 aprile. Ai 19 dello stesso mese giungeva in Trento il consigliere Filippo Baroni di Cavalcabò incaricato dal governo d’ Innsbruck di assumere la presidenza del Consiglio amministrativo ; ma la Reggenza faceva ostacolo al buon ordinamento di esso. C’erano due tribunali, due autorità che si con trastavano la preminenza, e c’ era nel popolo tutto quel disgusto che inette

: Cronaca de’ falli accaduti in Trento in occasione della guerra Ira Vimp. Casa d’Austria e la Francia . MSS. della Blbl. di Trento, 11 aprile 1797. 2) Pietrapìana: Cronaca citata, 13 aprile 1797. a ) Pietrapìana: Cronaca citata , 20 aprile 1797.

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 51 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
51 (iQ 26), e per Trento e Verona giunge a Milano, dove, e in Monza, viene incoronato. Nei piani di Roncaglia al Po, presso Piacenza, convoca una dieta generale, nella quale detta una costituzione in materia feudale che rimase celebre nella storia. Arrivato a Roma, ottiene da papa Giovanni XIX (26 marzo 1027) la corona dell’Im pero ; e poi, contento di questa, nomina l’arcivescovo Ariberto suo vicario, e torna in Germania. Nell’ andarvi, in Brescia (31 maggio) segna un ^diploma, con il quale

concede in perpetuo, ed a rimedio dell’ anima sua, ad Udalrico II vescovo di Trento, il Comitato Tren tino con tutte quelle utilità con le quali aveanlo goduto i duchi, i conti ed i marchesi. Vi eccettua soltanto le cose appartenenti alla chiesa di Feltre, il cui dominio, nel temporale, avea per confine la chiesetta di san Desiderio in Campolongo 1 ). Questa chiesetta si ri corda nel nome di un piccolo casale che dista circa cinque chilom. da Levico ?) ; ed è a supporsi che la donazione del temporale

fatta al vescovo di Feltre sia anteriore a quella conferita al vescovo di Trento ; ma di essa non è memoria. 3 ) Indi Corrado, continuando il viaggio di Germania, al monte Ritten dona allo stesso vescovo Udalrico le contee di Bolzano e di Venosta; e giunto a Stegen presso Bruneck (7,giugno), concede ad istanza del vescovo Artvigo, alla chiesa di Bressanone il comitato una volta tenuto da Guelfo, guerriero ambizioso e tiranno, che resosi ribelle era stato spogliato de' suoi beni e bandito dall

al viaggiatore , Borgo, 1880, pag. 86. 3) Montebello : Notizie citate , pag. 26. - 4 ) Malfatti : I confini del Principato dt Trento , pag. „ 12 e seg. 5 ) Bonelli : Notizie hlorica-critiche eco. II, pag. 371. 6 ) Egger. : Geschichte Tirols, I, pag. 180.

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 338 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
Teodorico e dì Margherita dei conti Thunn di Castel Brughiero ; nac que a dì 7 novembre 1621 nel castello di Tono in Anaunia, ed ebbe dallo zio Cristoforo, per cessione, il canonicato dì Trento (1641). Carlo Emanuele Madruzzo lo nominò arcidiacono della sua catte drale (1662), e nell’ anno seguente fu creato vescovo principe di Bressanone. Confermato vescovo di Trento, il Magistrato consolare invia a complimentarlo il capoconsole Alessandrini e il console Be vilacqua, e gli fa pervenire 500

fu fatta giustizia. Nel- 1 ’ 'occasione che fu concordato il possesso arrivarono in Trento i Commissarj Wolkenstein e Buffa, ingiungendogli di giurare le com pattazioni, le bolle pontificie e la Notula di Spira ; e tali molestie durarono sino all' arrivo del vescovo, che si effettuò ai 3 i marzo dell’anno 1670, senza alcuna pompa, nè alcun segno di pubblica esultanza 1 ). Nell’ anno precedente a questo arrivo Candia era caduta in 'mano de’Turchi (tó settembre 1669), e la infausta nuova tanto amareggiò

il pontefice, che cadde infermo, e morì (9 decembre). E nello stesso anno i nostri cronisti trovano da registrare una grande agitazione prodotta nelle popolazioni d’ Innsbruck e di Hall per le forti scosse di tremuoto, che vi si fecero sentire, e i danni che ne ri portarono in più luoghi i fabbricati. Trento ne fu esente, ina nell’ anno successivo (16 luglio 1670) n’ebbe una fortissima, che fu creduta come un residuo di quelle che furon sentite al di là del Brenner A papa Clemente IX, dopo un intervallo

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 292 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
bazzicavano alla sua Corte, e volevano con il di lui mezzo estirpare la Riforma dai luoghi stessi dov’era nata. Il nostro Vescovo gli era confidente ; e, come le cose sue furono regolate nel modo che abbiamo accennato, egli fa ritorno alla sua sede, e s’ accorda con l’Arciduca, segnando la convenuta compattazione (3 maggio 1578), ed obbligandosi di farla giurare dalla città di Trento, dalle altre città, e giurisdizioni, e non meno*chedai sudditi del vescovato 1 )- L’Arciduca dal canto suo, per tu telare

l’adempimento delle condizioni contenute nella carta di conven zione, nominò in suoi procuratori il capitano provinciale di Long’AdRe Luca Reiner, il barone di Wolkenstein de Rodeneg e il consigliere Francesco Hendl 2 ); e fatto ciò, il Vescovo entra nel possesso del suo principato e riceve dall’ Imperatore 1’ investitura delle regalie (13 cri u . gno 1579)- Indi promulga la legge o costituzione (u settembre), che s’aggiunse allo Statuto di Trento con il titolo: Forma costituendi census in Episcopatu

Tridentino ; visita la diocesi, e va alla dieta imperiale di Augusta (1582) in qualità di legato pontificio, prendendo seco 1’ arcidiacono Roccabruna e Giorgio Alberti. Era severo sostenitore dei decreti del concilio tridentino, e per questo, prima di partire per Au gusta, dispone che il suo zelo non fosse punto alterato. Il Magistrato consolare avea in que giorni (13 febbraio 1582) conferita la licenza di porre una stamparia in Trento a Luigi Tortelli padovano, e il nostro Cardinale comanda al suo

vicario Silvio a Prato d’invigilare sulla stessa, perchè non vengano stampati, nè spacciati libri tocchi o so spetti di eresia, e di essere ben oculato con questi, e con le persone che entrassero nel suo vescovato, affinchè non vi entrino eretici o non vi se n' annidassero 3 ). La città di Trento,' le valli del Nosio e la Lagarina non fecero ostacolo all’ accettazione della nuova convenzione firmata dal Vescovo cori il Conte del Tiralo, nè alla prestazione del chiesto giuramento I soli Giudicariesi

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 456 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
MI E mentre qui si combatteva, altri corpi di Austriaci e Tirolesi ca lavano da Trento, a destra ed a sinistra dell’Adige. Era con essi il supremo comandante Chasteller, il quale corre sul luogo della pugna, animando i suoi alla vittoria. Il combattimento fu gagliardo e san guinoso da ambe le partì, e in fine la fortuna piegò in favore degli Austriaci. Egual sorte ebbero le armi maneggiate tra gli uni e gli altri sulla destra del fiume (25 aprile), onde avvenne, che i Francesi risolsero

più un Francese nel Trentino, e da per tutto il governo bavarese avea cessato. Molti impiegati addetti allo stesso, all’arrivo degli Austriaci erano corsi a ripararsi in Ve rona, ed in Trento il commissario per Sua Maestà Cesarea, Giuseppe de Hormayr, avea ingiunto al conte Welsperg (24 aprile) d’ uscire di città entro tre giorni. 11 conte a questa intimazione rispondeva di essere nato suddito austriaco, d’avere servito l’Austria fedelmente finch’ ella tenne il Tiralo, e cesso questo alla Baviera

, dì avere usato della medesima fedeltà in servìzio del nuovo governo, e di avere per ciò fatto il suo dovere, per la qual cosa a lui non rimane che di rassegnarsi alla sorte che gli sarà per toccare 3 ). Fu tradotto a Bres sanone scortato da parecchi dragoni, e mentre era colà venivano incaricati a disimpegnare, gli affari del governo i consiglieri commis sariali, e venivano istituiti in Trento ed in Lavis dei comitati prov- visorj per la sussistenza delle truppe, e si inviavano lettere al Vescovo

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 442 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
127 corona molti altri uomini nati e cresciuti all’ombra di lei. Tra questi nominiamo Clemente Baroni di Cavalcatici Saccense, Giangiacomo Cresseri, Pietro Paolo Dall’Arme, Antonio Gaudenti e Ignazio Sar- dagna di Trento; Simon Pietro jun. e Francesco Stefano Bartolomei di Pergine; Francesco Antonio Alpruni di Borgo; Jacopo Tartarotti, fratello del celebre critico, Carlo Rosmini, Costantino Lorenzi, de mentino Vanetti tutti da Rovereto, e Giuseppe Pederzani di Villa Lagarina, ambidue grandi

, e la vita sua non va senza il merito di avere suggellata l'opera incominciata dal valoroso Ro- veretano. Morì nell’ottobre del 1S02, quando la Rivoluzione rendeva impossibile il ritorno delle vecchie istituzioni. In Trento i Gesuiti, che furono i principali autori del nostro decadimento intellettuale, aveano cessato di esservi sino dall’anno 1773 ; il Vescovo, che avea condannato alle fiamme il libro del Tartarotti, era morto nel 1762, e tutti gli altri, eh’ ebbero parte diretta nel perseguitare i due

di Bissingen alla fine del decembre scorso vomiva ri chiamato in Innsbruck, e il 2 gennaio 180S ritornava in Trento, e non più investito del carattere di prima, essendo stato destinato a fungere un’ altra missione nella capitale della cessata Veneta Repub blica. A lui subentrava nel governo del Tirolo il vicepresidente Gian-

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Bücher
Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 90 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
, e fa, che il Comune di Trento, prendendo animo dalla nuova di scordia, s’ accordasse con lui nell’ attendere dal tempo 1’ opportunità necessaria per irrompere contro gli autori della pace. Il Vescovo si trova per ciò di nuovo impacciato ; e, viste le difficoltà che si op ponevano per ricomporre il suo Stato all’ ordine ed alla quiete, prende la risoluzione di andarsene e di abbandonare per sempre le troppo difficili e infortunate cure del principato. Passa I’ alpe, e nel borgo di Eniponto (Innsbruck

), presenti il conte Egenone di Ultimi, Ermanno di Livo, Ottone di Formiano, Musone e Pelarino di Trento, Arrigo Suappo di Livo ed altri, il giorno IO marzo 1205, si dichiara di avere statuito di servire a Dio, facendo voto di entrare in una comunione religiosa. Respinge energicamente ogni preghiera diretta a farlo de sistere da tale determinazione, e, protestando di non ricevere altro dono dalla mano degli uomini, fuorché per volere o comando del suo superiore, l'abbate l 2 entra nel monastero di san

, e i magistrati della città, risoluti di nulla concedere al Vescovo, ne cu rarono T amministrazione, e dì concerto con Alberto conte del Tirolo, allora nominato podestà di Trento, s’ opposero ad ogni tentativo, che Corrado faceva nell’ intendimento di riacquistare il rinunciato domìnio. E finalmente il Pontefice, condannando le pretese di quei Vescovo, ordina al Capitolo della Chiesa trentina, per mezzo de’ suoi legati Visone, vescovo di Treviso, e Alberto, prete mantovano, di nominare il nuovo pastore entro

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 205 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
CAPO XXIII. Giovanni (IV) Hinderbach. (1465— 1486). - Il Capitolo di Trento, alla morte di Giorgio II, nominò vescovo Giovanni Hinderbach (5 ottobre 1465), malgrado il divieto, che avea ricevuto dal pontefice Paolo II, il quale volea per sè la nomina del successore. Era Assiano, canonico di Passiria e preposito della cat tedrale trentina. Contava quarantasette anni di età, avea assolti i proprj studj nell' università di Padova, ed era uomo di grande ingegno e molta dottrina. Si trovava in Roma

, rinun ciando, sotto pena di spergiuro, al diritto di eleggere in avvenire il proprio vescovo j ). Fu confermato nel giorno stesso della capitolare rinuncia (12 maggio 1466); manon prese possesso della sua diocesi prima dei 21 settembre, costretto a rimanere in Roma per ragioni della sua ambasciata. E intanto 1 ’ arciduca Sigismondo continuava a reggere nel temporale il vescovato di Trento ; ed è noto, che nel- 1 ’ assenza del Vescovo eletto, Giovanni di Povo, canonico ed economo delle entrate

vescovili, di consenso con gli altri canonici, accordò a Sigismondo di Thunn, costituito capitano di Trento dall’Arciduca predetto, il salario di quaranta marche di Merano per la custodia e il governo della città, un lauto trattamento per la dì lui persona e famiglia, le cose necessarie a fornire ed a mantenere cinque cavalli, e il necessario per tenere presidiato il castello, e per pagare il suo nuncio. nel caso che per servizio del vescovato avesse da recarsi in Innsbruck. Indi l’arciduca Sigismondo

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 139 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
XI, un Trevigiano succeduto a Bonifacio Vili, saputa la morte del vescovo Filippo, trasferì alla Chiesa di Trento Bartolomeo Quirini (10 gennaio 1304), patrizio veneto allora vescovo di Novara. È detto, che il Papa, non appena trasferito alla nuova diocesi, lo avesse adoperato in qualità di nuncio in Germania per riconciliare 1 ’ Imperatore col vescovo elettore di Magonza, il quale si doleva di certe spogliazioni fatte da Cesare alla sua Chiesa 5 ). Ritornato di là, venne ad un nuovo accomodamento con i conti

deh Tiralo,, in virtù del quale, ottenuta loro l’assoluzione, il Vescovo sarebbe riposto con piena giurisdizione nel dominio della città e delle terre spettanti alla Chiesa di Trento, ad eccezione di Pergine che rimase in potere dei Conti. Nel frattempo moriva (22 settembre 1305) Lodovico, ultimoge nito de’ figli di Mainardo II, e i fratelli superstiti, Ottone ed Arrigo, uniformati alle intenzioni del vescovo Bartolomeo, non fecero ostacolo agli atti di sovranità da luì iniziati. È noto, eh’ egli

a dì 24 decem bre 1306 prese possesso della città di Trento, e che in quel giorno fece lauta mensa, alla quale intervennero, oltre il decano del Capitolo e molti canonici, gli abbati di san Lòrenzo, di san Michele e di Augia, t) Alberti : Annali cit. pag. 201 e seg. —Dello stesso: Miscellanea , MSS. VI fog. 17-24. 2) Bonelli: Notizie citate , II, pag. 633, . 3 ) Frapporti: Opera citata, pag, 447. 4 ) Boxklli : Monumenta ecc. pag. 82 . 5 ) Alberti: Annali cit. pag. 211,

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