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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1834
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 2
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Seite 304 von 347
Autor: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Ort: Sondrio
Verlag: Della Cagnoletta
Umfang: 344 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Veltlin ; z.Geschichte
Signatur: II 101.215/2
Intern-ID: 118980
OO'J di bello e di buono con die il fatto adoniavasì. E non essend* ad »spellarsi, come a proposito osserva uno storico di que’ tempi ( Capriata ), che tanti principi della sicurezza e indipendenza dei quali , in questo fatto tratta vasi dovessero mai soffrire che il duca di Feria, con attentati di questa natura, loro insidiasse, doveva accertarsi die durissimi incontri nel praticarli proverebbe e nel condurli ad un terniine. Stato sarebbe per gli interessi del re, miglioro consiglio, e più

alla condizione de’ tempi con facente, il non stuzzicare di più con tale e tanta novità gli animi de’ principi e de’ popoli italiani già molto irritati, e del- l’impero spagmioio molto scontenti. Pei successi delle guerre precedenti, fatti più baldanzosi, disposti erano a porre da canto ogni rispetto alla regia autorità, per sottrarsi all’imminente pe ricolo. Nemmeno i francesi, che le fomentavano, avrebbero giam mai sofferto che riuscite fossero in lutto conformi al genio degli spagnuoli. Perchè

non essendo i francesi mossi da altro che dallo scopo di costringere, col travagliarli, i grigioni ad attaccarsi alla Francia è chiarissimo che, onde non crescesse la grandezza spa glinola, nè lesa rimanesse la libertà dei principi italiani, nè > transiti di Francia in Italia fossero tulli intercetti, tutto avreb bero ad..-prato perchè il possesso di questi paesi non cadesse agli spaglinoli. E oltre a ciò, sebbene la corte di Spagna tolto avesse a proteggere i v»bellini, le istruzioni al Feria

, precisamente ri pugnavano a tale novità, E gli esempi dell’imperatore Farlo V di Filippo II trattenere dovevano il duca da siffatti movimenti I quali principi, tutto che scorto avessero agevole, e insieme dì grande utilità l’acquisto della Valtellina; sebbene assai desiderata ne avessero la signoria, pure, stimandolo affare di molte susse guenti difficoltà e origine di poco onorevoli contrasti, se u© erano astenuti. Ma più fresco e più vivo l’esempio era delle commozioni ec citatesi per la fabbrica del

forte di Fucntes, quand’ anche av venuta su quel di Milano, poiché, pel solo pericolo della Vai- tellina , lurbaronsi francesi, grigioni, svizzeri e veneziani, e certamente alcun che di grande avvenuto sarebbe, se gl' intemi dissidi della Bezia concesso al conte governatore non avessero dì terminar® quel forte, e recati gli altri principi attorno a parteg giar© fra loro. Che non doveva adunque temere il Feria nella presente occasione, nella quale tratta vasi d’usurpare 1' intiera provìncia, dTiw

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Bücher
Jahr:
1893
Memorie di Fiavè e delle Giudicarie
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Seite 15 von 34
Autor: Baroldi, Luigi / Luigi Baroldi
Ort: Trento
Verlag: Monauni
Umfang: 32 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 89.160
Intern-ID: 346047
14 IL La fedeltà dei gìudicariesi ai loro Principi Vescovi. La storia ci-apprende che non le bocche dei fucili, nò le selve di irte baionette sono la, migliore difesa, dei troni, ma bensì la coscienza dei popoli. La religione di Cristo ■ordina di dare a. Cesare quello che è di Cesare, di ubbidire alle autorità costituite anche se perverse, la religione di Cristo Ira sempre riprovato e riprova, ogni sorta di ribellione; i martiri morivano, ma non congiuravano contro i loro car nefici. La. storia

, pure ci apprende che quando i popoli si man tennero fedeli a Dio, furono sudditi docili ed obbedienti, e i principi trovarono nella, religione lo scudo pili valido a difesa dei loro troni; quando invece cessarono di dare a Dìo quello che è di Dio, cessarono pure di dare a Cesare quello che è di Cesare, e colle ribellioni religiose andarono a pari passo anche le rivolte civili. Nelle Giudicane,-dove si conservò e si conserva ancora, serena quella fede predicatavi dal giovane romano., si conservò pur

sempre un tradizionale attaccamento .aiploro principi ; anzi se le Giudicarle hanno comune colle altre valli la gloria, •d’esser state culla d’uomini insigni nelle scienze e nelle arti, a preferenza di tutti gli altri sudditi del principato hanno il vanto incontesta,bile d’ essere stati sempre le valli M, fedeli ai loro Principi Vescovi. Ed in modo particolare, fra le valli delle Giudicarle, quest’amena conca è quella, che porta la preminenza sovra le altre. In questa memoria^vennero raccolti ì fatti

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Seite 9 von 499
Autor: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Ort: Sondrio
Verlag: Della Cagnoletta
Umfang: 487, VIII S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Veltlin ; z.Geschichte
Signatur: II 101.215/3
Intern-ID: 118982
i indie agli alili potentati cattolici ili avere, in conseguenza «Iella rivolta, potuto pubblicare la celebre bolla in Coena Domini, quella bolla che , come osserva anche il Giannone , abbaile del tutto la pori està dei principi sui loro stati e sottopone il governo civile alla romana censura; quella bolla la cui pubblicazione vietarono i principi tutti c gli altri stati cattolici e persino il cattolico monarca «li .Spagna ; quella bolla clic scomunicando in genere j fautori degli eretici

, senza limitare in materia religiosa, poneva in balia del papa lo scomunicare i principi cattolici i quali, per qualunque interesse distalo, facessero leghi cogli ere tici , persuadendo ai popoli che quel, principe non senta bene della fede, e possa quindi rovesciarsi dal trono;, il che videsi in Francia nella persona, di Enrico III, il quale, perchè prese a proteggere i ginevrini, diede pretesto a gesuiti d* insegnare d've potessero t popoli a Itti ribellarsi. Quella bolla che scomunica tutti coloro

bolla la quale sco munica tutti i principi, i quali nei loro stati impongono nuovi pedaggi, gabelle, dazi o accrescono gli antichi , fuori dei cast dalla, legge loro jfcrrnessi, o dalla licenza speciale clic n* aves sero ottenuto dalla. Sede Apostolica, onde, giusta questo arti colo , Martino 'Beccano insognò clic il principe -per ragione della sua amministrazione, diviene tiranno se tirannicamente amministra il principato', gravando i .sudditi di ingiunti 1 esa zioni , vendendo gli uffici dei

giudici , facendo leggi » c0 " mode ecc. Cosi per questa scomunica , come osserva acconcia mente *1 lodato Giannone, sarà in arbitrio del papa dichiarare tiranno un principe, concitare i popoli e torlo dal trono se, volendo imporre tributi , non ne avrà pi ima da lui ottenuta licenza. 'Cosiceli«: i principi a bròmi aprano al papa gli arcani de* tare» »iati, eli ni-itiiTentino i propii bisogni |«c*r ottenere di impone nuove gabelle od aggravare le antiche. Da qui ddTatti cavi» pretesto Bonifacio Vili

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1841)
Della storia e della condizione del Trentino nell'antico e nel medio evo ; 2
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Seite 157 von 322
Autor: Frapporti, Giuseppe / di Giuseppe Frapporti
Ort: Trento
Verlag: Monauni
Umfang: IV S., S. [200] - 556
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.297/2
Intern-ID: 319142
primo ile*' signori ilei tempi di meno era stato Ar richì langobardo duca di Benevento; avevano dopo di lui gli imperatori franchi re dell’Italia chiamati ne 1 loro capitolari principi i più illustri vassalli, e 8' era cominciato codesto titolo a diffonder talmente nel XII secolo, che Alberico nella sua cronaca ma noscritta all’ anno 1234 avvertiva » darsi esso in Germania agli arcivescovi, ai vescovi, a certi più }) chiari abati, a’ duchi, a qualche marchese, e lan- -, gravio, ed al palatino

del Reno ». Ai trentini ve scovi eompetea quindi giusta Alberico l’appella zione di principi e come a vescovi e come a du chi. Ed è per quanto appare da’ documenti, ad Alberto II, che nel 1161 si comparte dal Bar barossa per la prima volta il titolo di principe ( 1^se non che 0 debbo risi desiderare documenti anteriori in cui a’ suoi antecessori era già tal di gnità stata accordata, od era già per consuetudine qualche tempo prima passata tale appellazione.in di ritto. mentre in altro anterior

documento del 1145 il ducato trentino retto da' vescovi trovasi detto già principato (2). Che i vescovi, divenuti in forza delle imperiali concessioni, principi dello impero e dell’intero du cato governatori, non abbiano però potuto mai sulla città esercitare che debolissimo influsso, è cosa che in parte sarà apparsa bastevolmente chiara a? lettori dalla prima sezione di questo discorso, e fi) V, Bandii. Notizie St. crìt. Tom. 2 pag. 417. (2) » j) » » » » 3 g2.

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Sprachwissenschaft
Jahr:
(1990)
Ladinia : sföi culturâl dai Ladins dles Dolomites ; 14. 1990
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Seite 313 von 376
Ort: San Martin de Tor
Verlag: Ist. Ladin Micurá de Rü
Umfang: 372 S. : Ill., Kt.
Sprache: Deutsch; Italienisch; Ladinisch
Anmerkungen: Arbeitsbericht 5 zum Ald I = Relazione di lavoro 5 per l'ALD I / Roland Bauer ..., 1990</br> Asche, Roswitha: ¬Die¬ Ritzungen an den Holzhütten der Bergwiesen Prades und Cialneur : Beispiele einer weit verbreiteten kreativen Betätigung der Almleute / Roswitha Asche, 1990</br> Complojer, Franz: Disparità di trattamento accusate dai ladini viventi nella regione Trentino-Alto Adige con particolare riguardo alle istituzioni legislative della regione e delle due province autonome / Franz Complojer, 1990</br> Complojer, Franz: Disparità di trattamento accusate dal gruppo linguistico ladino vivente nella regione Trentino-Alto Adige riguardanti l'amministrazione degli enti locali ed altre posizioni di svantaggio di natura istituzionale / Franz Complojer, 1990</br> Dorsch, Helga: ¬Die¬ Marienkirche in Sëlva/Wolkenstein von den Anfängen bis zum Ende des 19. Jahrhunderts / Helga Dorsch, 1990</br> Goebl, Hans: «Ma il distintivo necessario del determinato tipo sta appunto nella simultanea presenza o nella particolar combinazione di quei caratteri» : methodische und wissenschaftsgeschichtliche Bemerkungen zum Diskussionskomplex «Unità Ladina» / Hans Goebl, 1990</br> Iliescu, Maria: ¬Der¬ repräsentative Wortschatz der romanischen Sprachen : das Rätoromanische / Maria Iliescu, 1990</br> Kattenbusch, Dieter: «Co che la grafia y la gramatica ladina ie nasciudes» : zur Entstehung der grödnerischen Orthographie und Grammatik / Dieter Kattenbusch, 1990</br> Gsell, Otto: Beiträge und Materialien zur Etymologie des Dolomitenladinischen (M - P) / Otto Gsell. - 1990</br> Rabeder, Gernot: Über die Auffindung und Bedeutung der Conturineshöhlr (lad. Ander dles Conturines) / G. Rabeder, 1990</br> Stolzenburg, Andreas: ¬Der¬ Grödner Maler Bernardin Pitschieler/Piceller / Andreas Stolzenburg, 1990</br> Tecchiati, Umberto: Aggiornamento sullo stato delle ricerche archeologiche nell'abitato dell'età del bronzo di Sotciastel in Val Badia (Bolzano) / Umberto Tecchiati, 1990</br> Trapp, Eugen: ¬Das¬ Denkmal für Katharina Lanz in Fodom/Buchenstein / Eugen Trapp, 1990
Schlagwort: g.Ladiner ; f.Zeitschrift<br />g.Ladinisch ; f.Zeitschrift
Signatur: II Z 1.092/14(1990)
Intern-ID: 340831
questa materia non si può, infatti, ammettere la validità della regola lex specia lis derogat lege generali. Questo perchè le regole dell'ordinamento più "speciali” devono appunto basarsi, cioè uniformarsi, al principio costituzionale "genera le" che sta alla base dello stesso ordinamento. Fra i due generi di norme (i principi generali della Costituzione da un lato e le altre leggi costituzionali dall’altro) intercorre una differenza di rango, se non formale, 13) certamente sostanziale

la minoranza di lingua tedesca, ma, contemporaneamente, lo viola nei punti dove protegge la minoranza ladina in modo meno efficace o, addirittura, la ignora. 16) Questi punti, che sono in aperto contrasto con i principi fondamentali citati, dovranno così essere corretti dal legislatore in ottemperanza all’obbligo costituzionale accennato. In perfetta armonia con i due principi costituzionali fondamentali citati, ai quali lo statuto dovrà essere uniformato nelle parti in cui viola il principio

di uguaglianza, si trova l’art. 2 dello statuto, il quale così dispone: "Nella Regione è riconosciuta parità di diritti ai cittadini, qualunque sia il gruppo linguistico al quale appartengono, e sono salvaguardate le rispettive caratteristiche etniche e culturali". Questo disposto rispecchia perfettamente i due principi di cui agli artt. 3 e 6 della Costituzione e costituisce dunque la norma fondamentale alla quale deve ispirarsi l’intero statuto, il quale, attualmente, se ne discosta in parecchi punti

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1765)
Monumenta veteris ecclesiae Brixinensis : quae sub clementissimis auspiciis eminentissimi, & celsissimi principis Christophori Bartholomaei e Comitibus Migazziis &c. &c. [Hauptbd.]
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Seite 12 von 76
Autor: Resch, Joseph / a ruinis vindicavit, & nunc primum in lucem edidit Josephus Reschius
Ort: Brixen
Verlag: Krapf
Umfang: 64 S. : Ill.
Sprache: Lateinisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Brixen / Mariä Himmelfahrt ; s.Inschrift</br>g.Südtirol ; s.Grabinschrift
Signatur: III 335.433
Intern-ID: 601621
fulcone rujhco repreejentante. HIERONYMO OTTONI EPISCOPO BRiXINENSI, CVIVS OSSA CVM SPE IMMORTALITATIS ’ SONJTVM .NOVJSSlkifi TYB^E HIC EXSPECTANT. ' DANIEL EPISCOPIS BRIXINENSIS MEMORIA ; ERGO P.P. Obiit idem Hieronymus Otto die V].Martii.An. 1-627. PRINCIPI VIGILANTISSIMO DANIELI EPISCOPO BRIXINENSI DE HAC ECCLESIA OPTIME MERITO. OBIIT ANNO M. DC. XXVIII. MEMORIE ERGO POSITVM. 23, Authenticum Monumentum Coftni Minerbeti Epifcopi Cortonenfis , quod fpeciofo - opere marmoreis quefguris editum

SVCCESSOR POSVIT. 26. Authenticum Epitaphium Amomi Crofeni Epi fcopi Brix. in cujus medio fuh mitra pedo & palma fcutum exhibet in area > i.& 4» Agnum & Aquilam , in 2. & 3, jlipitem cum Cruce. ANTONIO CROSINO MERITISSIMO VIGILANTISSIMOINTeGERRIMQ EPISCOPO ET PRINCIPI BRIXINENSI. A BELLINENSI ECCLESIA VNANIMI VOTO AD HANC-TRANSLATO PI£ DEMORTVO XIV. MARTII Anno M.DC.LXIII. «TATIS LXXX1I. EPISCOPATVS XXX. SACERDOTII LXIII. REGIMINIS XVI. Anno M.DC.LX1III. GRAJiE LATINL BTRVSC«. BREVI HOC SARCOPHAGO

CONDVNTVR ELOQVENT1A PROBITAS FIDES. COSMVS MINERBETVS . PATRITIVS FLORENTINVS EPISCOPVS CORTONENSIS INVIDA MORTE.INTERCEPTVS. ■ GERMANIA MONVMENTVM ITALIA: SVI DESIDERIVM RELIQyiT. KALENDIS MAIJ.- ANNO R. S. 013 . 13 . C..XXVIII. SERENISS. FERDINAND9 II. M. D. ETRVRIA, REDVX CO MITI C ARISSIMO GRAT? P. 24, Epitaphium Auth. Danielii Jc^en Epifc, Brix, iLLSTR.mo ET REVER.mo D, DANIEL! EPISCOPO AC PRINCIPI BRIXINENSI BENE MERITO ET PIE DEFVNCTO DIE XXIV. SEPTEMBRIS ANNO M.DC. XXVIII. CVJVS OSSA HIC

. in 4. & s Tellicanus, PAVLINO EPISCOPO S. R. I. PRINCIPI BRIXINENSI IN GRATAM MEMORIAM JO ANNES FRANC1SCVS EX ILLVSTRISSIMA R VENI ANA PROSAPIA • SVCCESSOR , POSVIT. 28. Epitaphium Auth. Joannis rranc. Com. Kfuen* Epifcopi Brix. ubi fub mitra pedo & palma fcu tum , in cujus area 1. & 2. Agnus & Aquila, in 3. & <S. Leo, in 4. & s> lunis portis apertis . ANNO M. DCC. II- DIE III. APRILIS OBIIT R‘£V£KENMSSIV,VS *T CeT-SISSIMVS Dominvs r IO ANNES FRANCISCVS E COMITIBVS DE KHVEN EPISCOPVS ET S. R. L PRINCEPS

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