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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
2007
Quale Università per l'Europa? : XXVI. Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien ; governance, rapporti con il territorio, costituzione dei profili = Governance, regionale Ausrichtung, Profilbildung = ¬Eine¬ Universität für Europa :.- (Studi italo-tedeschi ; 26 )
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Seite 230 von 608
Autor: De Gennaro, Ivo [Red.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (26 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXIX, 571 S. : graph. Darst.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Schlagwort: g.Europa ; s.Hochschulreform ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II 341.269
Intern-ID: 611986
• apertura dell’organo esecutivo e di quello di controllo a personalità esterne qualificate (rettore, cancelliere, membri del consiglio del- Tuniversità); • riunione della competenza decisionale sotto il profilo tecnico e finanziario secondo ambiti tematici presso il rettorato o il deca- nato; • chiara attribuzione della competenza decisionale e della relativa re- sponsabilità a organi con autonomia operativa e singoli responsabili (rettorato, rettore, cancelliere, decanato, decano, deeano

degli studi); • composizione degli interessi attuata mediante i poteri decisiona- li del senato in cui sono rappresentati i gruppi che compongono l’università, nonché in forma consultiva mediante I pareri espressi nei confronti del rettorato e del consiglio dell’università. Considerazioni finali Ho cercato di esporre in estrema sintesi i motivi che hanno spinto a introdurre delle riforme nelle università tedesche. Tali riforme si fon- dano sui seguenti principi basilari: • rafforzamento

dell’autonomia; • riforma delTorganizzazione degli studi: • riforma interna dell’università. Ho fornito uno spaccato di una strategia di riforma globale del Land Baden-Wiirttemberg, illustrando la sua nuova organizzazione universitaria prevista dalla nuova legge sulTuniversità, che entrerà in vigore FO1/01/2005. Negli altri Lânder tedeschi gli sviluppi sono si- mili; tuttavia, il Baden-Württemberg è chiaramente all’avanguardia in questo processo. Questa riforma organizzativa è necessaria affinché

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
2007
Quale Università per l'Europa? : XXVI. Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien ; governance, rapporti con il territorio, costituzione dei profili = Governance, regionale Ausrichtung, Profilbildung = ¬Eine¬ Universität für Europa :.- (Studi italo-tedeschi ; 26 )
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Seite 214 von 608
Autor: De Gennaro, Ivo [Red.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (26 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXIX, 571 S. : graph. Darst.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Schlagwort: g.Europa ; s.Hochschulreform ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II 341.269
Intern-ID: 611986
conseguenza di ciò è che gli organi di am- ministrazione debbano anche avere la facoltà di reperire risorse. • L’ università sarà quindi diretta da un rettorato composto da un retto- re, con le funzioni di presidente del consiglio di amministrazione, dai pro-rettori e dal cancelliere. II rettore e il cancelliere rivestono a tempo pieno la carica di membri del consiglio di amministrazio- ne. • Oltre alle descritte competenze di bilancio consistenti nella pianificazione del bilancio e della gestione

to e la professionalizzazione delle strutture dirigenziali, di fare un uso adeguato deirautonomia acquisita. Le proposte contenute nel rapporto Leitungsstrukturen im Hochschulbereich (le strutture dirigenziali in am- bito universitario) della Conferenza dei Ministri dell’istruzione di tutti i Lander federali (settembre 1996) approfondirono tale impostazione. Un principio della riforma dell’organizzazione delle università del Baden-Württemberg è rappresentato da una netta separazione tra

le re- sponsabilità politiche, strategiche e operative. Tale linea viene portata avanti con coerenza nella quarta fase della riforma universitaria del Baden-Württemberg, che sarà realizzata nel 2005. Queste ampie rifor- me legislative sono state preparate da una commissione sulle strutture universitarie del Land, composta da esperti estremamente qualificati, che ha consegnato nel 1998 la propria relazione finale. La nuova struttura organizzativa è definita dalle seguenti linee guida: • In base a questa

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Kategorie:
Philosophie, Psychologie
Jahr:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Seite 606 von 648
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXIII, 619 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Schlagwort: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II 341.268
Intern-ID: 611988
unidimensionale del tempo neH’antichità”, proposta da Antonio Ponsetto. Nelle loro analisi temporali, rilevava il relatore, Husserl e Heidegger distinguono, dal tempo vissuto in modo originario o autenti- co, una forma derivata o inautentica del tempo. In Husserl, si tratta del tempo oggettivo, a differenza del tempo della coscienza temporale inte- riore, mentre in Essere e tempo di Heidegger si parla del tempo volgare, a differenza del tempo estatico del Dasein autentico. II tempo oggettivo

e il tempo volgare sono accomunati dal fatto di essere misurabili. II tempo misurabile ha il carattere del numero, e proprio tale carattere è il segno della sua non-originarietà. Per questo motivo, la definizione aristotelica del tempo, in cui quest’ultimo viene determinato come nu- mero, è citato da Heidegger come esempio paradigmatico del concetto volgare di tempo. Tuttavia, affermava Ponsetto, tale svalutazione del carattere numerico del tempo resta alla superficie della comprensione del tempo

in Aristotele; infatti, dietro alla equiparazione aristotelica di tempo e numero sta, nascostamente, un pensiero dell’analisi del tempo sviluppata nel Timeo platonico, che Heidegger non ha notato. Inoltre, Pesclusione del numero dal fenomeno originario del tempo è fenomenologi camente insufficiente rispetto alla struttura del tempo stes- so. Husserl e Heidegger non hanno visto che, nella definizione aristotelica del tempo, il numero è inteso come identità mossa o in mo- vimento. Ciò è potuto accadere perché

essi non hanno svolto in modo fenomenologicamente radicale Panalisi fenomenologica della defini- zione del tempo in Aristotele. Quest’ultimo pensa il tempo come rap- porto fra due poli. Se si intende in questo senso il carattere numerico del tempo, si deve dire, contro Heidegger e Husserl, che tale carattere non è una determinazione secondaria del tempo, ma, al contrario, ne costituisce il nucleo essenziale. Dunque, Heidegger e Husserl non han- no visto come nella definizione del tempo, fornita

da Aristotele, sia contenuta la concezione del tempo della fenomenologia. In altre parole: la comprensione fenomenologica del tempo si pone in una continuità rispetto a quella dell’antichità. Con il contributo di Roberto Cipriani, “La concezione sociologica 580

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Kategorie:
Philosophie, Psychologie
Jahr:
2010
Cultura animi : scritti in onore di Roberto Cotteri = Festschrift für Roberto Cotteri
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Seite 248 von 540
Autor: Cotteri, Roberto [Gefeierte Pers.] ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXXIII, 499 S. : graph. Darst.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 19
Intern-ID: 615266
metà del XIX Sexolo, in: Atti dell’Accademia degli agiati. Contributi della classe di Scienze umane di lettere ed arti, CCXLIII (serie VII, vol. III A), Accademia degli agiati, Rovereto-Calliano 1993, pp. 181-200: 183-4. 14 Per ulteriori informazioni sul musicista roveretano a cui, peraltro, Bridi dedicó una biografía nel 1826, cfr. Pasqui Domenico, art. in: Carlini, A./Lunelli, C. (cur.), Dizionario dei musicisti trentini, Comune di Trento-Biblioteca comunale di Trento, Trento 1992, pp. 235

genio musicale fra Neoclassicismo e Romanticismo, in: Tiella, M./Vettori, R. (cur.), Strumenti per Mozart, Accademia roveretana di Musica antica-Istituto per la ricerca organologica e il restauro (Milano), Longo Editore, Rovereto 1991, pp. 29-45. Per quanto riguarda l’impianto del giardino bridiano e relativo significato ‘esoterico’, cfr. Bisesti, L./Muzi, E., Un’architettura iniziatica, II giardino Bridi a Rovereto dall''abbandono al recupero. Relazione storica, Tesi di laurea, Facoltà

., Biographie W. A. Mozart’s. Nach Originalbriefen, Sammlungen alles iiber ihn Geschirebenen. Mit vielen neuen Beylagen, Steindriicken, Musikblattern und einem Fac-simile von Georg Nikolaus von Nissen [...] nach dessen Tode herausgegeben von Constanze, Wittwe von Nissen, früher Wittwe Mozart, Breitkopf & Hartel, Leipzig 1828. Si noti che Bridi fu anche tra i sottoscrittori del volume appena citato (ivi, vol. I, p. XXXVII). 19 Cfr. Nissen-Mozart, C., Tage Buch meines Brief Wechsels in Betref der Mozartischen

autori di musica, le di cui immagini adornano il tempietto dedicato a quest’arte, che si trova nel mio luogo di campagna, e dove ho esposti alcuni miei pensamenti sopra il presente deterioramento della scuola del canto [...]», cfr. Bridi, G.A., 212

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Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater
Jahr:
2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Seite 69 von 292
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XVII, 266 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Schlagwort: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Signatur: II 341.266
Intern-ID: 611990
Vavrille, mezzosoprano, Luca Canonici, tenore, Eldar Aliev, basso; coro “I Musici Cantori” di Trento (dir. Sandro Filip- pi), coro “Castelbarco” di Avio (dir. Luigi Azzolini), coro del “Teatro Sociale di Trento” (dir. Luigi Azzolini); direttore Cristian Mandeal. 19) R. ABRAM, Teatro Puccini di Merano, Merano 1989. 20) “Im ersten Akte, als nach der grofíen Arie der Frau Bellincioni stürmischer Beifall das Haus durchbrauste, ertönten mehrere scharfe grelle Pfiffe aus dem Stehparterre, was im Publikums

11) Pianista e didatta mantovano, 12) Impresario-violinista-direttore d’orchestra morto nel 1883, direttore del teatro veneziano “S. Benedetto” all’epoca Ín cui andó in scena il secondo allestimento di Traviata, il 6 maggio 1854, ad un anno dalla sfortunata ‘prima’ alla Fenice. 13) Del cast internazionale facevano parte Basch di Pest, Koberwein di Vienna, Clement di Innsbruck, Riotti e Cantarelli, 14) La ‘prima’ programmata per giovedi 17 febbraio venne rinviata all’indomani “wegen

unvollendeter schenischen Vorbereitung”, Bozner Zeitung. L’opera, nel cui cast figurava anche Moscow del teatro di Norimberga, venne replicata domenica 20, martedi 22 febbraio e martedi 14 marzo 1876. 15) Esecutori il coro della “Ceska Filharmonie” di Praga diretto da Josef Veselka, solisti Raina Kabaiwanska soprano, Vera Soukupova contralto, Lajos Kozma tenore, Vito Maria Brunetti basso. 16) Esecutori: European Festival Orchestra, European Festival Chorus, solisti Stef- ka Estatieva soprano, Uta Palzer

mezzosoprano, Maurice Stern tenore, Frangi- sco Voutisinos basso, direttore Theodore Hollenbach 17) Solisti: Francesca Scaini soprano, Andrea Edina Ulbrich mezzosoprano, Mario Carrara tenore, Peter Daaliysky basso; Coro “Castelbarco” di Avio diretto da L. Azzolini; Coro “I Musici Cantori” di Trento diretto da S. Filippi; Coro “Lan- destheater-Innsbruck” diretto da C. Büchler; orchestra “Haydn” e Tiroler Sym- phonieorchester Innsbruck; direttore Georg Schmöhe. 18) Solisti Olga Romanko, soprano, Annie

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Kategorie:
Philosophie, Psychologie
Jahr:
2010
Cultura animi : scritti in onore di Roberto Cotteri = Festschrift für Roberto Cotteri
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Seite 148 von 540
Autor: Cotteri, Roberto [Gefeierte Pers.] ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXXIII, 499 S. : graph. Darst.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 19
Intern-ID: 615266
, rimasto incompiuto, De vulgari eloquentia. Scritto nei primi anni del Trecento, esso pose il problema d’una lingua comune a tutta la lirica italiana (non semplicemente toscana o siciliana e simili). Una lingua sovraregionale, quindi; anche se i confini della sua Italia certamente non coincidevano in tutto con quelli attuali. Ne era esclusa Torino, con Trento e Alessandria. II trattato dantesco fu reso noto peró solo nel primo Cinquecento da Giangiorgio Trissino, che lo tradusse, e lo utilizzó

di nozione comune nel XIX secolo. La lingua, scrisse ad esempio, in Italia, Luigi Settembrini, è la «prima manifestazione del sentimento nazionale» (Ricordanze della mia viia, I, 7). 1 In tal senso, la ricorrente «questione della lingua» che ha caratterizzato a lungo la storia d’Italia è significativa. E vero che la lingua in questione fu, per molti secoli, solo quella letteraria, non parlata; ma si trattava pur sempre di lingua italiana. E d’obbligo iniziare da Dante e dal suo trattato latino

- abusivamente - nella sua proposta del volgare cortigiano. Un altro momento fondamentale è rappresentato dalle Prose della volgar lingua (1525) del veneziano Pietro Bembo. Rompendo con quelle che erano state le soluzioni linguistiche di koiné dei poeti quattrocenteschi, e inserendosi nelle discussioni del suo tempo, tra le quali rientrava anche la proposta di Trissino, Bembo indicó per la comune lingua letteraria poetica il modello del Petrarca del Canzoniere e dei Triumphi e, in via secondaria, di Dante

; e, per la prosa, il modello del Boccaccio del Decameron. Bembo fece testo, e la lingua letteraria italiana fu condizionata per tre secoli dal suo scritto e dall’esempio fomito dalle sue Rime (1530), che in realtà proponevano una lingua arcaica e in parte morta (come bene avvertirono i letterati fiorentini del tempo, inizialmente ostili). Nel Settecento - secolo per piú versi anche in Italia rivoluzionario e scardinatore - cornincia una crisi feconda e radicale, che via via mette molte cose

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Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater
Jahr:
2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Seite 173 von 292
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XVII, 266 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Schlagwort: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Signatur: II 341.266
Intern-ID: 611990
, und nur einer höheren Vergel- tung iiberantwortetWotan, il ‘trauriger Gott’ di Wagner, soccombe tuttavia per aver violato quelle stesse leggi di cui egli stesso è il ga- rante, sicché il suo destino non puó oltrepassar la misura della “mensch- liche Kriminal-Justiz”: portato per cosi dire dinanzi a quel tribunale del ‘rein Menschlichen’, che Siegfried e Brünnhilde incarnano, risulta colpevole e viene condannato. Resta in questa Weltanschauung, sia nelle Opere Romantiche che nei Musikdramen, un posto per la storia

del suo tempo, descritta da Peter Wapnewski: se Wotan, infatti, è un ‘trauriger Gotf rassegnato, condannato ad abdieare, se Siegfried e Brünnhilde si sacrificano per il trionfo del ‘rein Menschliches’, per i Nibelunghi, caduti come Lucifero dalla sfera del divino in quella del Male puro, non vi puó essere redenzione alcuna, Pestinzione della loro specie non è degna di compianto. Per Schlegel, “die Verbrecher der Fabel, [sindj sozusagen, iiber die menschliche Kriminal-Justiz hinaus

e la sua specifica dimensione? Wagner aveva tentato ancora negli anni Quaranta - dopo Pepocale svolta compiuta nel Fliegender Ffollander verso le fonti del mito - di cimentarsi con la ricostruzione e l’adattamento, per le scene operistiche, di soggetti storici: aveva infatti in animo di comporre un’opera su Federico I Barbarossa ed i ‘Wibe- lungen’ ed una su Federico II. In quest’ultimo caso egli si rese tuttavia conto ben presto che una ‘definizione storica’ (“historische Fixierung”) della figura gli

e filologici, di abbracciare con un solo sguar- do la dimensione mitica e quella storica: Barbarossa e Siegfried sono gli eredi, gli ultimi rappresentanti della monarchia originaria, l’uno nella storia, l’altro nel mito; il progetto tuttavia, anche in questo caso, si arenó. La definizione del carattere di personaggi storici doveva dunque esser demandata alla fantasia del compositore, un principio che si 152

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Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater
Jahr:
2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Seite 243 von 292
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XVII, 266 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Schlagwort: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Signatur: II 341.266
Intern-ID: 611990
49) Vedi, ad esempio, CLAUDIO SARTORI, Giuseppe Verdi, in La Musica. Enci- clopedia storica, sotto la direzione di Guido Maria Gatti, a cura di Alberto Basso, Torino, UTET, vol. IV, 1960, p. 747: “A Verdi si rimprovera, attribuen- dogliene la maggiore responsabilità, Eoscurantismo dellTtalia del secolo scorso per la musica strumentale, cameristica e sinfonica, che costó tanta fatica e chi dovette, prima di tutto resistendo e opponendosi a lui e alla sua opera e alla sua denigrazione, risalire

la china. Ed è indubbiamente vero. Verdi fu musicista di teatro, sineeramente ed esclusivamente: prima spontaneamente, rispondendo al richiamo della propria naturale sensibilità di drammaturgo nato, poi per neces- sità di cose, essendogli mancata la preparazione tecnica e culturale necessaria, infine programmaticamente per fedeltà agli ideali della propria giovinezza, quasi ostinandosi a negare agli italiani, come erano state negate a lui stesso, possibi- lità veramente creatrici al di fuori del campo

melodrammatico. E qui il baratro della sua ignoranza si riveló enorme, nella sconoscenza assoluta delle passate glorie strumentali della sua gente”. 50) Vedi sua lettera a Verdi, del 18 gennaio 1895, contenente parole di grande ammirazione per il Falstafe, in F. ABBIATI, op. cit., IV, p. 567. 51) Lettera del 26 dicembre 1883, in G. Verdi, I copialettere cit., p. 629. 52) Lettera del 30 marzo 1879, in Verdi intimo, op. cit., pp. 227-233. 53) A. VON WINTERFELD, Unterhaltungen in Verdis Tuskulum, “Deutsche

Re- vue”, Stuttgart, XII, 1887, pp. 327-332; quindi con il titolo Persönliche Erin- nerungen an Verdi in “Neue Musik-Zeitung”, Stuttgart - Leipzig, XXII, 5, 1901, pp. 57-58; questa testimonianza, raccolta nella primavera del 1883, si puó ora leggere Ín traduzione italiana in M. CONATI, Verdi. Interviste e incontri cit., pp. 146-156. 54) R LEVI, Domenico Morelli nella vita e nell’arte, Torino, Roux, 1906, p. 158. 55) ANTONIO GRAMSCI, Letteratura e vita nazionale, Roma, Editori Riuniti, 1971

, p. 42. 56) A. LUZIO, Carteggi verdiani cit., III, p. 162. 57) Lettera del 14 aprile 1892, in G. VERDI, / Copialettere cit., p. 376. 58) Verdi intimo, op. cit., p. 182. 59) Ibidem, p. 297. 60) Lettera del 15 febbraio 1883, Ín G. VERDI, / Copialettere cit., p. 323. 61) Nel giugno del 1873 al Collegio dei Nobili di Napoli fu eseguita la Cena degli Apostoli, quando Verdi ne era ornai ripartito. Fra dicembre del 1880 e febbraio del 1881 a Milano, alla vigilia dell’arrivo del compositore per il nuovo Simon Boccanegra

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Kategorie:
Philosophie, Psychologie
Jahr:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Seite 158 von 648
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXIII, 619 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Schlagwort: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II 341.268
Intern-ID: 611988
’20 da Giovanni Vidari (1921) e riveduta da Augusto Guerra nel 1969. Un’altra traduzione an- ch’essa nota è quella di Pietro Chiodi del 1970 20 . È nel 1983 che un allievo di Augusto Guerra, Paolo Manganaro, pubblica presso l’editore Guida di Napoli “L’antropologia di Kant” 21 . Successivamente vorrei ricordare la ri- cerca che ho condotto presso l’istituto storico italo-germanico di Trento e pubblicata nel 1987 22 , e la ricerca di un allievo di Giuseppe Riconda, Gían Michele Tortolone: Esperienza

prie del sapere antropologico - pragmatico (come la coincidenza di co- noscenza dell’ uomo e conoscenza del mondo), con la filosofia critica e con le prospettive fenomenologiche. Nella prima direzione va ricondotta la discussione tra Dilthey e Adickes sull’origine del nuovo sapere intravisto da Kant 15 . Alla secon- da si puó far risalire l’interpretazione di Kant data da Paul Natorp e la discussione tra Cassirer e Heidegger che per motivi divergenti concor- dano con la tesi dell estraneità

dell’Antropologia pragmatica nei con- fronti del pensiero critico 16 . Gli sviluppi delle due direzioni di ricerca indicate si ripresentano complessamente intrecciate nella seconda metà del Novecento. Vorrei ricordare da un lato gli studi di Norbert Hinske 17 , che sottolineando l’importanza della psychologia empirica, si muovono nel senso di una ricostruzione unitaria del pensiero kantiano e deH’integrazione tra an- tropologia pragmatica e pensiero critico; dairaltro la tesi “geografica” ripresa, invece

, da Friedrich Kaulbach, sulla base dello scritto di Kant Che cosa significa orientarsi nel pensiero” scritto discusso e criticato da Heidegger in “Essere e Tempo” in chiave antitrascendentale 18 . Nel suo saggio Kaulbach legge il mondo dell’ antropologia secondo la con- tinuità tra la nozione pragmatica di conoscenza del mondo e il concetto husserliano di mondo della vita. 19 . 2) In Italia fino a tutti gli anni ’70 è mancato uno studio sull’Antropo- logia pragmatica, tradotta come è noto negli anni

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
2007
Quale Università per l'Europa? : XXVI. Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien ; governance, rapporti con il territorio, costituzione dei profili = Governance, regionale Ausrichtung, Profilbildung = ¬Eine¬ Universität für Europa :.- (Studi italo-tedeschi ; 26 )
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Seite 240 von 608
Autor: De Gennaro, Ivo [Red.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (26 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXIX, 571 S. : graph. Darst.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Schlagwort: g.Europa ; s.Hochschulreform ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II 341.269
Intern-ID: 611986
PROF. DR. DIETMAR HOYNINGEN-HUENE Dr. von Trotha, Lei ha ragione a dire che non bisogna far nascere Timpressione che nel Baden-Württemberg stiamo iniziando soltanto adesso la riforma universitaria. Nel 2005 entriamo nella quarta fase, che è una fase relativamente avanzata del processo di riforma. Vista la durata in carica relativamente lunga dei consiglieri di amministrazione a tempo pieno - si tratta del rettore e del cancelliere - prevista nella nuova legge, si è deciso di introdurre

la possibilità di sollevarli dalTincarico. Per i rettori esterni, che non sono stati eletti in seno al collegio docenti, questo naturalmente genera un problema di sostentamento, e a questo riguardo è ovvio che tali cariche debbono essere retribuite in modo adeguato. In linea di massima, la riforma del sistema retributivo dei professori universitari, che pure entra in vigore nel 2005 nel Baden-Württemberg, offre questa possibilità. II problema del coinvolgimento dei decani di facoltà nella direzione

discutere e prendere decisioni sui problemi alTordine del giorno. Ho appena partecipato ai lavori di una commissione per i problemi strutturali delTuniversità della Bassa Sassonia, incaricata di organizza- re Taccorpamento di tre Fachhochschulen in un unico grande ateneo altamente efficiente. In quella sede, si sono avute discussioni appassio- nate sulTargomento di cui stiamo parlando. E, in effetti, in quel caso era difficile decidere se raccomandare un rettorato forte che concilias- se gli interessi

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Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater
Jahr:
2000
Johann Sebastian Bach (1685 - 1750) nel 250° anniversario della morte : XXI Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Johann Sebastian Bach (1685 - 1750) zur 250. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 21 )
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Seite 157 von 432
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Bach, Johann Sebastian [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (21 : 2000 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: IX, 406 S. : Noten
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Schlagwort: p.Bach, Johann Sebastian ; f.Kongress ; g.Meran <2000>
Signatur: II 341.265
Intern-ID: 611991
elaborazione. In tal senso, nell’arco del movimento, gli episodi tendo- no frequentemente a tracciare un percorso di progressivo allontana- mento dalla sostanza tematica del ritornello e allorché nella parte solistica predominano nuove idee e figurazioni virtuosistiche il nesso con la sostanza tematica stessa viene garantito da consistenti riferi- menti al ritornello sotto forma di interpolazioni ed elaborazioni moti- viche nel ripieno orchestrale. I movimenti iniziali del coneerto per violino

BWV 1042 e di quello per tre clavicembali BWV 1063 o il finale del doppio concerto BWV 1060 rappresentano esempi illumi- nanti al riguardo. II passaggio dall’episodio al ritornello successivo puó essere di contro sfumato attraverso addentature sintattiche tra i periodi: gli episodi si concludono con una linea solistica che prosegue oltre il punto d’articolazione innestandosi per cosi dire sullo stacco del ritornello orchestrale, come avviene nel primo movimento del concer- to per violino BWV 1041

, oppure nell’epilogo anticipano sezioni del ritornello seguente, come nei movimenti iniziali del Concerto brande- burghese n° 4 BWV 1049 e del doppio concerto BWV 1061; o, an- cora, l’attacco del ritornello coincide con una delle sezioni intermedie, escludendo quindi il motto iniziale, e cade sull’armonia di dominante anziché di tonica (per esempio: primo movimento del concerto per violino BWV 1042, bb. 25 e 43). Se nei concerti di Bach coesistono episodi integrati col ritornello, episodi dal profilo

tematico indipen- dente ed episodi puramente figurali, divengono un principio l’interrelazione tematica e il raggruppamento per cosi dire strofico degli episodi stessi, di cui Bach puó anche avere colto lo spunto nel già citato concerto vivaldiano op. III n° 8 RV 522. Oltre che alla coesione complessiva della struttura, queste corrispondenze contribui- scono spesso a determinare un effetto di ricapitolazione quando l’ultimo episodio ripropone la sostanza tematiea del primo ed eventualmente anche

di altri episodi segnando il ritorno alla tonalità d’impianto (pri- mo movimento del Concerto brandeburghese n° 1 BWV 1046, bb. 13- 18 e 58-63, 34-43 e 63-72; primo movimento del doppio concerto BWV 1061, bb. 13-28 e 141-156). Non soltanto la sistematicità ma 134

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Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater
Jahr:
2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Seite 240 von 292
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XVII, 266 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Schlagwort: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Signatur: II 341.266
Intern-ID: 611990
! ”. 5) Si tratta del Grofier Festmarsch zur Eröffnung der hundertjàhrigen Gedenkfeier der Unabhàngigkeitserklàrung der Vereinigten Staaten von Nordamerika G-Dur (Wagner Werk-Verzeichnis, 110), composto tra febbraio e marzo del 1876, ed eseguito per la prima volta il 10 maggio 1876 a Philadelphia per l’inaugurazione delPEsposizione Mondiale, sotto la direzione di Theodore Thomas. 6) “Herr Verdi hat von seinem Verleger Ricordi fair das unbedingte Auffuhrungs- und Eigenthumsrecht seines Requiem circa eine halbe

la cifra richiesta da Wagner: “5000 dollari”, cifra che non risulta da alcuna parte dell’epistolario wagneriano). 7) “Gazzetta musicale di Milano” del 18 dicembre 1842, p. 221: vedi anche la rubrica Notizie varie del 6 e del 13 novembre 1842 a pp. 196 e 200. 8) Ivi, 28 settembre 1851, p. 184. 9) “L’Italia musicale”, numeri vari da febbraio all’agosto del 1854; vedi in parti- colare i numeri del 10 e del 27 maggio, e del 9 agosto. 10) Lettera del 9 aprile 1864, in Verdi intimo. Carteggio di Giuseppe

Verdi con il conte Opprandino Arrivabene, a cura di Annibale Alberti, [Milano], Mondadori, 1931, p. 41. 11) Lettera del 4 marzo 1869, in GIUSEPPE VERDI, Autobiografia dalle lettere, a cura di Aldo Oberdorfer, nuova edizione, interamente riveduta con anno- tazioni e aggiunte a cura di M. Conati, Milano, Rizzoli, 1981 [rist. 2001], p. 425. 12) Lettera del 22 novembre 1871, in FRANCO ABBIATI, Giuseppe Verdi, Milano, Ricordi, 1959; vol. III, p. 512. 13) LEONARDO PINZAUTI, Prospettive per uno studio

sulla musica a Firenze nell’Ottocento, “Nuova Rivista Musicale Italiana” II, 2: marzo-aprile, 1968, pp. 265-266. 14) RICCARDO WAGNER, Opera e dramma, Torino, F.lli Bocca, 1894. 15) Su esplicita richiesta del conte di Cavour (10 gennaio 1861) il compositore aveva accettato, benché riluttante, di essere candidato alle elezioni del primo 219

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Kategorie:
Philosophie, Psychologie
Jahr:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Seite 508 von 648
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXIII, 619 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Schlagwort: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II 341.268
Intern-ID: 611988
rale lo stesso ambito del trascendentale. Potremmo affermare che nello schematismo trascendentale, tipico prodotto delPattività delVEinbildungskraft, le categorie kantiane, da forme logiche pure ed atemporali, si “storicizzerebbero ,, ; nel conereto esereizio conoscitivo esse assumerebbero un determinato aspetto temporale. Nel noto volu- me Kant und das Problem der Metaphysik, Heidegger interpreta questo decisivo processo gnoseologico come una “finitizzazione stessa del- l’io”, una

“temporalizzazione ,, della soggettività trascendentale ad ope- ra delVEinbiidungskraft e dello schematismo 27 ; Heidegger definisce, quindi, le strutture del trascendentale in un senso ontologico e giunge a parlare del criticismo come di una “metafisica della finitudine umana”, aecentuando proprio Pazione determinante dello schematismo e del- l’immaginazione produttiva nel costituire la radieale temporalità del Dasein. Anche Fichte, in continuità eon i testi kantiani, sottolinea la stretta connessione tra

Einbildungskraft e temporalità dell’io: una delle diffe- renze essenziah rispetto a Kant, si potrebbe tuttavia individuare nella considerazione fichtiana della genesi stessa del tempo ad opera del- l’immaginazione produttiva. È quest’ultimo punto che segnerebbe un vero e proprio distacco di Fichte nei confronti della prospettiva kantiana sul significato del tempo esposta nell’estetica trascendentale e nella già ricordata dottrina dello schematismo. II tempo, in Fichte, diverrebbe una creazione stessa dell’io

, una produzione inconscia dell’originario oscillare (schweben) dell’immaginazione tra i termini opposti delFio e del non-io. Nella Grundlage tale processo di formazione della coscien- za del tempo viene in tal modo descritto: “Questo librarsi dell’immagi- nazione fra termini che non si possono unificare, questo suo coníiitto (Widerstreit) con se stessa, è ciò che, eome si mostrerà in futuro, esten- de ad momento del tempo lo stato dell’io in essa (zu einem Zeit-Momente ausdehnt) ,m . Ci sono parse

incisive le parole con le quali Fichte rileva che “per lameraragione pura è tutto contemporaneo; soltanto per Fim- maginazione v’é un tempo (nur fiir die Einbildungskraft gibt es eine Zeit)” 29 , Se il prodursi della realtà avviene nel librarsi e nell’originario “protendersi verso” (hinschauen) dell ’ immaginazione produttiva, la stes- sa coscienza del tempo troverebbe la sua genesi nello Schweben del- 482

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Kategorie:
Philosophie, Psychologie
Jahr:
2010
Cultura animi : scritti in onore di Roberto Cotteri = Festschrift für Roberto Cotteri
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Seite 179 von 540
Autor: Cotteri, Roberto [Gefeierte Pers.] ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXXIII, 499 S. : graph. Darst.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 19
Intern-ID: 615266
esperienza di non pochi anni ci dice che questo è un pronostico fallito; che lo studio gramrnaticale del latino nella scuola media unica è un inutile tormento e perció un insensato perditempo. M’inchino alla evidenza: e recito il mio atto di contrizione» 5 . Ma non era finita, perché un anno dopo Marchesi tornava di nuovo alla primitiva idea del latino per tutti, ammonendo: «stiano attenti gli amici della scuola, stiano attenti gli uomini del governo. La partita che si gioca oggi è pericolosa

assai, e la posta è molto grande. Se a undici anni puó sembrare troppo presto per cominciare a studiare il latino, a quattordici anni certamente è troppo tardi» 6 . L’esaltazione del ruolo del latino procede di pari passo con quella della scuola classica e della cultura umanistica. Anche in questo caso, però, ció non avviene senza ripensamenti: cosi, se all’inizio del 1945 egli aveva sentenziato che «la cultura umanistiea giova a tutti: Íl giomo in cui decadesse, sarebbe notte nel mondo» 7 , nel

1949 egli porrà le scuole classiche fra i ‘fattori distruttivi’ che «hanno preparato la tragedia del ceto medio italiano, il quale nelle sue case prolifiche e impoverite ha lo studente universitario o il diplomato o il laureato, e non il tecnico, il meccanieo, l’artigiano e l’operaio qualificato» 8 ; ció nonostante la frase del 1945 ritoma nell’identica formulazione dieci anni dopo 9 . Nell’articolo fortemente critico del 1949, invece, Marchesi aveva proposto di ridimensionare la seuola classica

e di ridurre e concentrare lo studio del latino, «perché non bisogna esagerare il magico potere del latino sulle capacità espressive dell’uomo colto. 11 latino, quello che si dovrebbe imparare nella scuola, non è piú una lingua viva. II latino vivo è quello che parliamo noi oggi»; e aveva saggiamente concluso che «il latino si studia non per parlarlo, ma per imparare a scrivere bene l’italiano» 10 . Si eapisce che, quando parla di studio del latino, Marchesi pensa al tormento della grammatica e della

sintassi, funzionali al ben tradurre dall’italiano al latino. Col passare degli anni, peró, anche in questo campo egli matura convinzioni diverse: sicché nello stesso articolo del 1955 in cui ripropone l’antica frase a elogio della cultura umanistica, egli si chiede se sia opportuno risuscitare «la pratica della lingua latina» e la sua risposta è sostanzialmente affermativa: perché è vero che la lingua latina è lingua morta, ma per risuscitarla basta rivolgersi agli umanisti, primi fra tutti Francesco

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Kategorie:
Philosophie, Psychologie
Jahr:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Seite 260 von 648
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXIII, 619 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Schlagwort: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II 341.268
Intern-ID: 611988
già il titolo principale dell’opera (“I limiti del senso”) immette in un livello speculativamente elevato, non inferiore a quello in cui si colloca l’interrogativo kantiano sulla possibilità dei giudizi sintetici a priori.il programma kantiano di fondare una metafisica su basi di concettua- lizzazione trascendentale non è incompatibile con quello analitico ed anzi in certa misura gli corrisponde e ne costituisce un precedente. Strawson sembra apprezzare della Critica kantiana in primo luogo

l’im- pegno di tener distinto il conoscere empirico dall’analisi delle condi- zioni trascendentali di ogni conoscenza, già a partire dalFestetica, vale a dire dall’intuizione che consente la collocazione degli oggetti del- l’esperienza nello spazio e nel tempo. Egli dichiara di poter condividere una conclusione estremamente generale del kantismo: “ogni corso di esperienza di cui possiamo formulare una coerente concezione deve essere - potenzialmente - l’esperienza di un soggetto autocosciente

e in quanto tale deve presentare una connessione intema e concettuale. Questa connessione costituisce (almeno in parte) la condizione in base alla quale questa esperienza puó essere un’esperienza di un mondo oggettivo, che determina il corso dell’esperienza stessa.” (Ivi, p. 104) Strawson sembra insoddisfatto di ciò che è per Kant l’a-priori, e nello svolgere la sua critica della critica kantiana evidenzia la connessione fra i risultati del- Eanalitica trascendentale e lo svelamento delle illusioni del

conoscere, al di là di ogni possibile esperienza, Dio, l’anima e il cosmo. (Ivi, p. 143) “Kant attacca la concezione secondo cui ognuno di noi, in base al solo fatto delEesperienza cosciente, sa di esistere come ció che Cartesio chia- mava una sostanza pensante, cioé come un soggetto di pensieri ed espe- rienze che ha una natura immateriale, permanente, non composta e in- dividuale e che è in grado di esistere in modo del tutto indipendente dal corpo o dalla materia.” (Ivi, p. 149). Si vede come

Strawson chiami in giudizio Kant di fronte al tribunale della filosofia analitica e come rive- li, al tempo stesso, i legami íra Eelaborazione kantiana e il programma analitico (non neo-positivistico) di chiarificazione concettuale disim- pegnata da ogni rilevazione o constatazione empirica. Con tutti i suoi difetti, le sue imperfezioni, le sue contraddizioni, le sue ambiguità e oscurità, il programma kantiano costituisce un paradigma di filosofia analitica avanti lettera e anticipa per cosi dire

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Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sozialwissenschaften
Jahr:
2005
¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Seite 71 von 420
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXI, 393 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Schlagwort: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II Z 759/27(2004)
Intern-ID: 611993
La formalità di questa razionalità viene in luce con evidenza nel pensiero di Hobbes, che inaugura la nuova scienza politica che si pre- senta nella veste del diritto naturale e che ha una rilevanza nella sua diffusione ben superiore a quanto possono credere coloro che nell’am- bito del giusnaturalismo lo criticano, senza magari accorgersi che la loro critica non tocca Lassetto fondamentale del nuovo pensiero della politica, che ha operato una rottura epocale nei confronti di una tradi- zione

delle opinioni, non puó portare che a situazioni conflittuali e all’im- possibilità di un ordine stabile. Ció a cui tende Hobbes, come dice nella prefazione del De cive, è di giungere ad una concezione univoca del giusto, valida per tutti, e costante, non variabile continuamente a secon- da del contenuto del comando e del punto di vista soggettivo di chi pretende di giudicare. In questa direzione diviene giusto ubbidire alle leggi. Si badi bene che in tal modo si presenta un nuovo concetto di legge

, che, come si vede dalla definizione, è fondamento di questa solu- zione moderna della questione della giustizia. Ha il carattere di legge il comando di colui che è stato autorizzato ad esprimerlo per tutto il corpo politico. Lo sviluppo del ragionamento del Leviatano attraverso tre stadi è noto: dallo stato di natura, in cui gli uomini sono pensati come uguali e liberi, alle leggi di natura, che, me- diante il calcolo razionale, indicano la via della pace e della cessione del diritto a tutto

, âl patto sociale in cui si costituisce nello stesso tempo la persona civile e colui che la rappresenta. È il sovrano-rappresentante che, a partire dal patto, sarà l’unico ad esprimere la volontà della perso- na civile e dunque del soggetto collettivo, del popolo. Questo incarna la figura deWunico giudice, che per tutti i giusnaturalisti costituisce la figura necessaria affinché ci sia pace, ordine e una condizione stabile in cui sia prevedibile che tutti si comportano secondo la legge. Anche se le 47

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Kategorie:
Philosophie, Psychologie
Jahr:
2010
Cultura animi : scritti in onore di Roberto Cotteri = Festschrift für Roberto Cotteri
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Seite 473 von 540
Autor: Cotteri, Roberto [Gefeierte Pers.] ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXXIII, 499 S. : graph. Darst.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 19
Intern-ID: 615266
Milano 1989, pp. 205-227, p. 205) e studia in profondità tutte le potenzialità della facoltà delPimmaginazione produttiva: essa è organo del\'«innovazione semantica, caratteristica dell’uso metaforico del linguaggio» {ivi, tr. it., p. 209), opera nella costruzione dello schema narrativo del racconto e «applicata all’azione [...] ha una funzione proiettiva che appartiene al dinamismo stesso dell’agire» (ivi, tr. it., p. 215). Ricoeur considera Pimmaginazione una “cerniera tra il teoretico

linguaggio hegeliano) delPalterità e per il sentimento soggettivo dell’empatia (PEinfühlung di eui parlano i fenomenologi tedeschi) nei confronti dell’altro; a tal proposito egli parla dell’“appercezione analogica” dell’altro come processo Ínteriore di “trasferimento in immaginazione”: «dire che Paltro pensa come me, che prova come me pena e piacere, significa poter immaginare ció che io penserei e proverei se fossi al suo posto. Questo trasferimento in immaginazione del mio “qui” al suo “là” è la radice

di ció che io chiamo empatia» (ivi, tr. it, p. 218). 20 Ricoeur, P., Percorsi del riconoscimento. Tre studi, op. cit., p. 113. Ivi, p. 111. 22 A partire dallo scritto del 1975 La métaphore vive Ricoeur si inizia a confrontare con le teorie degli “atti di discorso” nelle quali viene particolarmente messa in risalto quella che egli defínisce come «capacità creatrice del linguaggio (puissance créatrice du langage)» (Ricoeur, P., La métaphore vive, Seuil, Paris 1975; tr. it. e cura di Grampa

Acts, Cambridge Univ. Press, London 1969; tr, it. di Cardona, G.R., Atti linguistici. Saggio di filosofia del linguaggio, Boringhieri, Torino 1976. 23 Ricoeur, P., Percorsi del riconoscimento. Tre studi, op. cit., p. 111. 24 Ricoeur, P., Le Juste 1, Éd. Esprit, Paris 1995; tr. it. di Iannotta, D., 11 Giusto, Vol. I, Effatà, Cantalupa-Torino 2005, p. 42. 25 Ivi, p, 112. Sulla nozione di homme capable come filo conduttore delle ricerche antropologiche ricoeuriane cfr. gli studi contenuti nel volume

: M, Foessel, O. Mongin (a cura di), Paul Ricoeur. De l’homme coupable à l’homme capable, ADPF, Paris 2005. 26 Ricoeur, P., Percorsi del riconoscimento. Tre studi, op. cit., p. 122. 27 A proposito della correlazione tra capacità d’imputazione d’un azione ad una persona ed attribuzione della responsabilità Ricoeur ricorda quanto afferma il Dictionnaire de Trévoux del 1771: «imputare un’azione a qualcuno significa attribuirgliela quale suo vero e proprio autore, metterla per cosi dire sul suo conto

17
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Kategorie:
Philosophie, Psychologie
Jahr:
2010
Cultura animi : scritti in onore di Roberto Cotteri = Festschrift für Roberto Cotteri
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Seite 113 von 540
Autor: Cotteri, Roberto [Gefeierte Pers.] ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXXIII, 499 S. : graph. Darst.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 19
Intern-ID: 615266
Id., Lo stormire del vento tra le piante, Testi e percorsi leopardiani, Marsilio, Venezia 2003, pp. 199-235. 22 Verter. Opera originale tedesca del celebre signor Goethe trasportata in italiano dal D[ottor].M[ichelangelo].S[alom]., Venezia, presso Giuseppe Rosa,1796, rispettivamente a p. 125 e a p. 165. Son miei i corsivi riguardanti l’affinità di parole chiave tra il testo leopardiano e quello goethiano in traduzione. 23 Alla luce degli inequivocabili riscontri testuali che sorreggono

l’analisi di questi versi, non puó non lasciare molto perplessi l’affermazione secondo cui «questo è forse l’unico luogo della poesia leopardiana in cui la tempesta viene rappresentata in positivo» (Felici, L., L’Olimpo abbandonato. Leopardi tra “favole antiche” e disperati affetti”, Marsilio, Venezia 2005, p.57). 24 Blasueci, L., Suil'ossianismo leopardiano, cit,, p. 213. Dubbi non possono non insorgere anche per quanto lo studioso afferma poche righe piú avanti: «Ma il motivo del piacere nella

tempesta, e piú in generale del piacere nei pericoli, é, come sappiamo, tipicamente ossianico, e questa volta documentabile con precisi riscontri testuali [...]». In realtà, sin dal primo riscontro del testo ossianico riportato (La morte di Cucullino, vv. 255-256) si nota che il cuore dell’eroe cresce, e s ’allegra non per i pericoli di un uragano o temporale, bensi nel fragor dell’acciar. Del resto, i testi leopardiani interessati, compreso il passo di Zib. del 18 novembre 1821, che Blasucci cita

subito dopo e che io qui cito piú avanti, non giustificano la confusione tra piaceri della tempesta e piaceri dei pericoli in generale. A p. 809, poi, lo studioso, fa un’ulteriore passo e, tenendo peró fuori l’insueto gaudio di Saffo, ribattezza questo motivo del piacere dei pericoli come piacere del rischio in se stesso: una defínizione semplicemente fuorviante nel caso dei luoghi leopardiani presi in esame. L'insueto gaudio di Saffo è invece fugacemente liquidato come «ultima risorsa del disperato

[...]» in Lonari, G., L’oro di Omero. L’ “Iliade”, Sqffo: antichissimi di Leopardi, Marsilio, Venezia 2005, pp. 82-83: l’esclusione subita da Saffo sia dall’esperienza dell’amore sia dalla dotazione del bello che è Ín natura, spingendola alla disperazione, spiegherebbe perché la poetessa venga a esser attratta da un gaudio insueto. 25 Camerino, G.A., L ’invenzione poetica in Leopardi. Percorsi e forme, Napoli, Liguori (“Critica e letteratura”), 1998; cfr. almeno le pp. 110-115. 26 Zib. 2118. 27 Leopardi

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Bücher
Kategorie:
Philosophie, Psychologie
Jahr:
2010
Cultura animi : scritti in onore di Roberto Cotteri = Festschrift für Roberto Cotteri
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Seite 472 von 540
Autor: Cotteri, Roberto [Gefeierte Pers.] ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXXIII, 499 S. : graph. Darst.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 19
Intern-ID: 615266
Turoldö, F., Verità del metodo. Indagini su Paul Ricoeur, II Poligrafo, Padova 2000, in particolare p. 149 ss. 10 Ricoeur, P., Sè come un altro, op, cit., p. 101. 11 Ricoeur cita questi autori come coloro con i quali «ha tentato piü sistematicamente di mettere a confronto Termeneutica di origine fenomenologica» (ivi, p. 413). 12 Ricoeur, P., Philosophie de la volontê. 1 Le volontarie et l’involontaire, Aubier, Paris 1950; tr. it, di Bonato, M., Filosofia della volontà 1. II volontario

e l’involontario, Marietti, Genova 1990, p. 13. 13 Cfr. Husserl, E., Idées directrices pour une phénoménologie, tr, fr, di Ricoeur, P., Gallimard, Paris 1950. 14 Ricoeur, P., La mèmoire, l’histoire, l’oubli, Seuil, Paris 2000; tr. it. e Prefazione di Iannotta, D., La memoria, la storia, l’oblio, Raffaello Cortina, Milano 2003, p. 494. 15 Ivi, p. 494. 16 Ricoeur, P., Percorsi del riconoscimento. Tre studi, op. cit,, p. 145. Le tematiche della memoria e della promessa sono trattate soprattutto negli ultimi

scritti del filosofo in relazione al “riconscimento del sè” e a quella che egli definisce «fenomenologia dell’uomo capace (phénoménologie de l’homme capable)» (ivi, p. 107): «con la memoria e con la promessa la problematiea del riconoscimento di sè raggiunge simultaneamente due sommità. L’una si rivolge verso il passato, l’altra verso il futuro. Ma vanno pensate insieme nel presente vivente del rieonoscimento di sè, grazie ad alcuni tratti che esse possiedono in comune. In primo luogo si inscrivono

in maniera originale nel ciclo delle capacità dell’uomo capace» (ivi, p. 127). A proposito del “poter promettere” viene anche sottolineato come questo sia un atto linguistico performativo che presuppone e si fonda sulle altre capacità del soggetto: «il poter promettere presuppone il poter dire, il poter agire sul mondo, il poter raccontare e dare forma all’idea dell’unità narrativa di una vita, infíne il poter imputare a sè stessi l’origine dei propri atti. Ma la fenomenologia della promessa si concentra

in riferimento all’accezione aristotelica dell’essere come “potenza”. 19 Ricoeur, P., Promenade au fil d’un chemin, in Turoldo, F., Verità del metodo. Indagini su Paul Ricoeur, op, cit., pp. 15-16. Condividiamo l’interpretazione di Jean Greisch secondo la quale Ricoeur in tutti i suoi scritti avrebbe tentato di portare alla luce le implicazioni contenute nella teoria dell’immaginazione produttiva (produktive Einbildungskraft) di Kant. La concezione del soggetto come homme capable, messa chiaramente

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Bücher
Kategorie:
Philosophie, Psychologie
Jahr:
2010
Cultura animi : scritti in onore di Roberto Cotteri = Festschrift für Roberto Cotteri
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Seite 322 von 540
Autor: Cotteri, Roberto [Gefeierte Pers.] ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXXIII, 499 S. : graph. Darst.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 19
Intern-ID: 615266
critico, in: Hintze, O., Storia, Sociologia, Istituzioni, a cura di G. Di Costanzo, Napoli 1990, pp. 163-221. 7 Cfr. Troeltsch, E., Deutscher Geist und Westeuropa. Gesammelte kulturphilosophische Aufsatze und Reden, hrsg. von Hans Baron, Tübingen 1925; inoltre Garin, E., la voce “Storicismo”, in: Enciclopedia del Novecento, Roma 1984, VII, pp. 213-231; Schiera, P., Otto Hintze, Napoli 1974. Lo “straordinario saggio sullo storicismo” di Hintze è “probabilmente il piü importante tra i tiumerosi

“speranze fallaci” per muovere le forze morali e spingerle all’azione (p, 164). Gli accenti di Hintze ricordano quelli di Weber a conclusioni del saggio II lavoro politico come professione. Cfr. Weber, M., II lavoro intellettuale come professione. Due saggi, nota introduttiva di D, Cantimori, Torino 1960. 9 Cfr. Hintze, O., Troeltsch e i problemi dello storicismo, cit. p. 163. Anche Marianne Weber sottolinea il valore epocale del Tramonto: “l’opera di Oswald Spengler ... stava attirando l’interesse del

mondo intero”. Cfr. Weber, M., Max Weber. Una biografia, cit. p. 767. Su Spengler “guru” opposto a Weber scienziato cfr. l’introduzione di Roth, G., ivi, p. 41 e sgg. 10 “Visione del mondo (Weltanschauung) e struttura categoriale (Kategorialstruktur) sono certamente unite alla radice, ma una differenziazione tra le due mi sembra che sia comunque auspicabile e anche realizzabile” (cfr. Hintze, O., Troeltsch e i problemi dello storicismo, cit. p. 166). 11 Cfr. Chabod, F., Uno storico tedesco

contemporaneo, cit. p. 260. II punto in questione ha in effetti un interesse morale e politico che si rischiara e si potenzia in rapporto alle “esaltazioni spengleriane”; cfr. Tessitore, F., Troeltsch politico. La risoluzione del problema valore-utilità contiene quella del rapporto tra morale e politica intese come rapporto tra morale individuale e morale applicata allo stato. Nella loro divaricazione nasce la questione storica del disciplinamento. Laddove è affermata la loro armonia la questione non

si pone. (“Noi affermiamo che v’è piena e perfetta analogia tra l’una e l’altra sfera di azione: la ricerca dell’utile per l’individuo ha il suo analogo nell’affermazione della potenza dello stato”. Cfr. Lamanna, E.P., L 'amoralismo politico (1916), in: II beneper il bene, con Íntr. di P. Piovani, Firenze 1967, p. 56. 12 Cfr Piovani, P., la voce “Etica”, in: Enciclopedia del Novecento, Roma 1977 p. 826. 13 Su questo problema-rapporto interverranno i piü grandi pensatori tedeschi del primo Novecento

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Bücher
Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater
Jahr:
2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Seite 164 von 292
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XVII, 266 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Schlagwort: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Signatur: II 341.266
Intern-ID: 611990
A1 di là del fatto che non sono sorti dalle ceneri del teatro antico, il teatro inglese e spagnolo moderni hanno, secondo Schlegel, molti tratti in comune: in negativo, il fatto che non rispettano le unità di luogo e di tempo pseudo-aristoteliche - non piú di Manzoni, che si espresse in proposito nei suoi scritti teorici, soprattutto nella prefazio- ne a II Conte di Carmagnola (1816-19), nella Lettera al signor Chau- vet sull ’unità di tempo e di luogo nella tragedia, 1820, e nei Materiali

estetici, pubblicati postumi; in positivo, il fatto che essi mescolano la componente comica con quella tragica e sono entrambi permeati dallo spirito della poesia romantiea, la quale, come annota Schlegel, “dra- matisch ausgesprochen wird”, Siamo giunti cosi a toccare un com- plesso centrale di idee, sul quale hanno meditato sia Verdi che Wagner. La commistione di generi teatrali differenti, fra loro contrastanti, ope- rata da Verdi, una eommistione che negli anni Quaranta del XIX se- colo suscitava

ancora scalpore e che trovó in Rigoletto la sua piu alta espressione artistica - Le Rois s ’amuse destó uno degli scandali teatrali piu grandi del secolo, in seguito al quale si intentó addirittura un processo contro Lautore -, è notoriamente una componente della dram- maturgia shakespeariana, che Verdi e il suo tempo acquisirono attra- verso la mediazione del dramma ‘romantico’ di Victor Hugo (Shake- speare era peró familiare a Verdi sin dall’infanzia, il che spiega l’indignazione con la quale egli

reagi, nella lettera del 28 aprile 1865 a Léon Escudier, ai rimproveri mossigli per il Macbeth, indignazione che esprime la serietà e la passione con le quali egli si poneva nei confronti del grande modello rappresentato dal teatro shakespeariano). A proposito del rapporto di Verdi col dramma antico si cita sempre la sua lettera del 22 aprile 1853 al librettista Antonio Somma, nella quale il compositore non solo riconosce il primato di Shakespeare sui tragici greci, bensi critica anche la ‘monotonia

’ dell’opera italiana coeva. Si ricordi che Alessandro Manzoni, nella summenzionata Léttre del 1820 s’era espresso piú cautamente sulla commistione del comico e del serio, del tono ‘basso’ con quello sublime, sebbene egli ricono- scesse senza limitazioni la genialità di Shakespeare. Schlegel, da parte sua, definisce l’essenza dello spirito romantico, in contrapposizione all’antichità classica, nei termini seguenti: “Die antike Kunst und Poesie geht auf strenge Sonderung des Ungleichartigen, die romantische

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