Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 1
299 azzardato, dacché i francesi, per lungo tratto, non avevano che Ve' pochi alla rinfusa uniti dai dintorni dii Como, e chiusi sub bilo nel castello di Musso- Ponevasi dal Badino ad effetto il con'* SJ glio, quando opportune gli giunsero di Germania tre compagne tedesche, colle quali, senza contrasto navigò a Sorico, e quivi rimase aspettando il cardinale, del cui sollecito arrivo teneva cer tezza, Dopo due giorni, venutovi con Galeazzo S. Severino dalla parte di Coira, comparve il porporato
i Zoo ). Il dì appresso viaggio verso Como , dove dopo lieve contrasto dei francesi, venne da quei cittadini ricevuto. Uscitine poi colle truppe alla volta di Milano. Di sì lieti principi, giunta al Moro novella, presa anch’egli la via d’Italia, con assai truppe tedesche, era il dì 27 in Bormio. Vi- aveva riposato tutto il giorno seguente, e il 29, precèduto ili Valtellina da suoi parziali Ghibellini, era vi accolto con plauso. Usciva ne Àscan io quando Lodovico entrava in Como, ricevutovi
con vigóre l'attacco, e i francesi, anche per quello diremo , cesserò al duca, il quale entratovi colle sue genti, mentre dispone per starvi teeglio al sicuro, ingrossa l'oste nemica per nuove truppe con dotte da Luigi De La Tremouille, che intende quindi a ritorte Novara. Unitosi perciò al Trivulzio il De Ugni e cosi accozzato nn esercito di mille cinquecento lancio, dieci mila fanti svizzeri e sei mila francesi, cominciasi a battere furiosamente la piazza. affare nuli’ostante ito sarebbe, se non