— 89 — quasi indicifrabili documenti storici. Ci limiteremo a nominare al cune famiglie roveretane che diedero nel secolo XVI11 uomini il lustri alla patria : Focolari, Cobelli, Pizzini. Panzoldi, Piomarta, Avanzini, Bru- natti, Delaiti, Giuliani, Lindegg, Tabarellì, Partimi, Carpentari, Ro smini, Poli, Gasperini, Campolongo, Volani, Lorenzi, Tacchi, Mar chetti, e qualche altro ancora, che può trovarsi, chi lo voglia, nell’Indice e negli archivi dell’ 1. R. Accademia patria degli Agiati. Questa
società scientìfica, e letteraria sorse nel 1750 per o- pera del cav. Giuseppe Valeriano Vannetti, e della moglie sua Bianca Laura Saibante, del bar. Valeriano Malfatti, dell’abate Gio Batta Grasser e dell’abate G. Givanni, sopramenzionati. Rapida mente s’accrebbe, e frequentatissime erano le sue tornate, sicché nel 1753 pubblicò il suo statuto coi nomi dei soci che erano già 165, fra cui 41 Roveretani. Non essendo proposito nostro di stendere la storia dì questa società, accenneremo solo che fino
all’anno 1796 continuò sempre con egual calore le sue brillanti tornate, e ricchissimo di lavori accademici d’ogni maniera è l’archivio suo. Il clamore delle armi ne turbò la vita dal 1796 al 1812, e all’epoca di questa violenta dormizione eran 630 i suoi soci, di tutte le città italiane, di molte tedesche, francesi, spagnuole e perfino americane. Per noi, e pei nostri Roveretani lettori basti sapere, che 74 erano loro concit tadini. Del risorgimento di questa società, e della posteriore sua vita