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Title A - Z
Title Z - A
Books
Category:
History
Year:
1839
Sopra qualche punto della storia trentina : discorsi
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Page 40 of 42
Author: Filosi, Francesco / di Francesco Filos
Place: Rovereto
Publisher: Marchesani
Physical description: 40 S.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.612
Intern ID: 321774
getture, sulle quali ancor a, nostri giorni si è senza mag gior successo disputato. Secondo questi autori abbracciava il Ducato di Trento la Valle dell’Adige da Bolzano fino ad Ossenigo, le Valli Sugali a , di Non, di Sole, di Fieni- jne, di Ledro, del Sarca.colle Giudicane. Se non che possono muoversi fondati dubbi se al tempo de Langobardi le Giudicarle alla Provincia di Tren to, oppur di Brescia appartenessero, e gli storici monu menti al testano anzi la loro appartenenza a Brescia,

Egli è dunque su queste moderne denominazioni cbe 6 *j sono fabbricati i nomi antichi di Meta Langobardica fì Teutonica Iraducendo la parola Mezzo corrompimento di Medium per Meta. Cadeva così in acconcio a piantare una ipotesi storica derivando le parole Lombardo e Te desco da una antichità che in questo rapporto non eb bero mai. Se dunque rimane provato sul fondamento della sto.* Ha, dei documenti, e della lingua, cbe Eppan era Lon gobardo. meli’anno 5 go cioè 21 anni dopo l’ingresso dei

Langobardi nel Trentino, che Formigaria era nel regno d’Italia nel 9^6; che Langobardi sì dicevano gli abitanti di Caldaio e di Termeno, che il vero nome delle due ville è Medium e. non Meta, ne verrà di conseguenza, <clie i moderni loro nomi non possono marcare conlini antichi, cadrà l’ipotesi fondata sopra quei nomi, e per ciò male si appongono coloro che a nostri giorni usano in latino Mela Langobardica, e Teutonica in luogo dj jMedulin Scinoti Peiri , e Medium Corona ], Dimostrato il contine del

Ducato di Trento col Du calo Franco della Bajoaria non sarà fuor di luogo..il far parola degli altri suoi confini. Ma se fu possibile di..determinarlo a settentrione egli è perchè da questa parte toccando L’estero pbbe la storia occasione di .rammemorarne i limiti. Ma vano tornò ogni studio di conterminarlo in quelle parli, ove coi Ducati di Brescia, di Verona, di Vicenza e di Treviso confinava, Girolamo Tarlami l i, Clemente. Baroni, il bar. di Morniayr altro non seppero fornire die verosimili con

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Books
Category:
History
Year:
1839
Sopra qualche punto della storia trentina : discorsi
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Page 7 of 42
Author: Filosi, Francesco / di Francesco Filos
Place: Rovereto
Publisher: Marchesani
Physical description: 40 S.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.612
Intern ID: 321774
0 Milano Baroni Di Bauli e Mazzetti, che più del difello no rende la soverchia farragine malagevoli le ricerche. Fra i punti storici che dubbj, e nei loro fondamenti vacillanti mi apparvero a tre fermai principalmente la mia attenzione, e sì della verità divenni sollecito, che posi studio in cerca di nuovi dati, sui quali diffmire le dubbie opinioni. E benché i punti che d impugnare im prendo difesi siano dall" autorità di valenti scrittori, non perciò temo d 5 essere di temerità notato, oVe

si rifletta non valere nella storia 1' autorità in paragone de 5 fatti e de’ documenti. 1/ esito di queste ricerche io l'offro qui a lei sig: Conte, che della patria storia non meno che della patria è amantissimo, c de' buoni studj tenero coltivatore , ri putando a ventura di poter con questo lavoro, qual ch’ei pur sia, il suo al mio nome associare in un momento de' più solenni, e de 5 più avventurosi di sua vita , sì che testimonio per me a Lei faccia è rimanga d ossequio, d’ estimazione p d’ affetto

degli storici dissentiva erano in prima l’origine delle popolazioni tedesche sulle alpi Trentine, Veronesi e Vicentine derivata dai Cimbri sconfitti dal Console Mario : in secondo l’identità dei Nanni coi Ce narmi da qualche storico sostenuta , e finalmente il con line fra il Ducato di Trento del Regno de’ Longobardi, p il Ducato di Bajoaria del Regno de’ Franchi stabilito al Nosio sull’ appoggio di due paesi Mezzolombardo c Mezzotedesco.

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Books
Category:
History
Year:
1893
Breve descrizione della pretura di Roveredo del 1766
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Page 40 of 51
Author: DeCristani de Rallo, Nicolò / Nicolò de Cristani de Rallo
Place: Rovereto
Publisher: Tipogr. Grigoletti
Physical description: IV, 43 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Rovereto ; z.Geschichte 1766
Location mark: II 105.341
Intern ID: 149762
33 Essendo stata ultimamente ordinata dalla Corte una tavola, che indichi le merci , le loro qualità, quantità e prezzo airincirca, coi nomi dei fabbricanti , negozianti e corrispondenti, è indicibile quanto allarme abbia cagionato in Roveredo un tale comandamento. Benché non si abbia mancato di far intendere ai negozianti che la Corte desi dera queste notizie a solo oggetto di avanzare il com mercio, pure (oltre che non comunicano volontieri il se greto del loro traffico) temevano di vedere

perciò da lon tano un foriere infausto di qualche innovazione, e ciò tanto più accresceva il loro timore, quanto che poco prima, cioè nel mese d’ottobre 1763 videro introdotto nelli dazi il peso sporco, cosa, che gli aveva resi timidi preventiva mente. All'incontro si ponno fare con vantaggio stabilimenti, i quali non apportino cambiamento all’ essenza del com mercio, ma abbiano per oggetto l’ingrandimento di quello, in quanto dieno luogo alla diligenza ed assiduità, e la sag gia libertà promovano

. A tal effetto, per rapporto alli lavori, sarebbe utile la diminuzione di molti giorni festivi. Siccome per lungo tratto di cammino non si trova sì facilmente un popolo, che con tanta utilità sìa diligente, così nessuno soffre tanto quant’egli in questo punto per la moltiplicità di feste. Ol tre di che, avendo li roveretani un genio sollevato e vi vace, non fanno altro i giorni festivi, che evitare in essi una vita voluttuosa, benché in sé loro costume non sia de’ piu attivi. In quanto al consumo poi

recherebbe un ottimo ser vizio l’erezione d J una o più fattorie, particolarmente in vari lontani paesi, come l’Inghilterra, e ciò principalmente quando il prodotto della seta diventasse molto maggiore. Li presenti negozianti di Roveredo bene spesso non s’arrischiano d’affidare la loro seta a mercatanti assai lontani, perchè abbastanza non li conoscono; non solo potrebbe essere rimediato a questo per mezzo d’una fat toria, ma oltre l’informazione della situazione attuale dei loro corrispondenti

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Books
Category:
History
Year:
1904
¬La¬ famiglia Betta di Tierno Chiozzola Brentonico e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 4)
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Page 9 of 25
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 24 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 10, 1904, fasc. 2
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/4
Intern ID: 109553
di duecento lire veronesi per l'uccisione del figlio di Pietro di Mori, servo del Vescovato, oltre a ciò gli rimette la casa murata e il castello di Paldo, di cui viene poscia investito, insieme coi suoi eredi. Un Federico de Paldo appare nel 1259 in un concilio di nobili della Vallagarina, nel quale si trainava, sotto la direzione d’Ezzelino da Romano, una congiura contro il vescovo di Trento, Egnone di Piano. Un Federico è pure citato nel Codice Vanghiano in due documenti del 1216 e 1217. Nel Repertorio

podestà di Rovereto, a nome della Repubblica veneta, vendeva a Giacomo de Betta la decima di Sacco. Nella Cronaca di G. B. Betta e in diversi altri documenti si dice che la famiglia Betta possedeva il castello di Palt o Paldt, comperato dai Veneziani nel 1435; lessi attentamente quel docu mento, ma non mi fu possibile di trovare citata la compera del castello in questione. Il castello di Palt o Paldt (probabilmente castel Baldo) tro vasi nelle vicinanze di Tierno, — ora riedificato è proprietà

dei feudi ecclesiastici trentini e nel codice de siano fra i feudi che nel 1365 toccarono ad Antonio di Castel barco è citato il dossmn castri Bandi. Nei documenti da me com pulsati trovai nell’anno 1476 un Ogni ben e e Guglielmo fratelli de Baldo; e questo è quanto, di più non mi consta. Nel 1476 la famiglia Betta rappresentata da una parte da Giovanni e Francesco, figli di Guglielmo, e dall’altra parte da Benassuto, Domenico, Alberto, Valentino e Bernardino, figli di Giacomo addivennero alla

spartizione dei loro beni che avevano comperato dai Veneziani e da altri. Le pratiche di divisione du-

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Books
Category:
History
Year:
1904
¬La¬ famiglia Betta dal Toldo.- (Famiglie nobili trentine ; 3)
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Page 27 of 58
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 54 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 10, 1904, fasc. 1
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/3
Intern ID: 109552
di Trento ho veduto di fresco cancellato Tarma della nostra fa miglia, che vi era sopra la sepoltura di Francesco Betta“; e sotto il 1756. „Ritorno da Trento dove con mio dispiacere trovo che hanno disfatto, l’altare di Santa Caterina, nella chiesa di San Marco degli Agostiniani, della nostra casa nella cui pala vi erano i ritratti dei nostri antichi Betti, e vi hanno eretto un altro altare.“ Le notizie intorno alla vita di Francesco Betta coi relativi documenti mi furono gentilmente comunicate

dal signor Ottone de Betta di Verona, nel cui archivio trovasi una copia autentica dei documenti, gli originali dei quali conservatisi nell’Archivio dei conti Martini di Calliano. Il secondo figlio di Alvise, Bartolameo, fu capitano e castellano di Parma; mori nel 1571, compianto da tutti, a soli 45 anni. Il duca Ottavio in quell’occasione mandò a Francesco Betta suo fra tello una lettera di condoglianza, accompagnata da una del suo segretario Gio Battista Pico. La lettera del duca era del

d ha fatta, siccome voi, e vostri riconoscerete dagli effetti in tutte le occasioni, die si porgeranno, onde possiamo fare a Voi ed a loro qualche benefizio ; e rimettendoci a quel dì più che vi scriverà per nostra parte il Pico nostro Segretario, preghiamo Dio che vi conservi in bona grazia sua. Di Piacenza alli X di aprile 1572. Quella del suo segretario diceva: Mag. c0 Sig/ mìo Oss.no Io non potrei significare a V. 8. il dispiacere che questi Principi nostri Padroni hanno sentito della morte della fel

. mem. del Cap.o Bartolomeo suo fra tello, cognoscendo benissimo di aver perso uno dei più grati e amorevoli servitori che abbiano al servizio loro, ed invece hanno molta ragione a sentirne dispiacere. Di me poi non voglio dir altro a V. S. se non che siccome non cedevo a qual sivoglia altro amico, e servitor, che avesse al mondo il desiderio di servir lui e tutta la Casa sua, così ella può esser certa, che ho sentito di questa perdita la mia parte di dispiacere, e me ne condoglio con V. S. con

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Books
Category:
Law, Politics
Year:
1905
¬Dei¬ diritti di farmacia della città e del distretto di Rovereto
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Page 18 of 26
Author: Perini, Quintilio / Q. Perini
Place: Rovereto
Publisher: Tipogr. Grandi
Physical description: 11 S.
Language: Italienisch
Notations: Perini, Quintilio: Appunti sui diritti di farmacia della città e distretto di Trento / Q. Perini. - 1905 - In: ¬Dei¬ diritti di farmacia della città e del distretto di Rovereto ; 13 S. - Sign.: II 109.712
Location mark: II 109.712
Intern ID: 202119
Gerloni e Angelini in Trento e quella di Maffei in Cles spetterebbe tale diritto. In seguito poi a posteriori ricerche il Circolo di Trento dà. con documento 14 ottobre 1830, più ampie relazioni sui diritti di farmacia del circondario riportando l’elenco di tutte le farmacie del distretto coi loro corrispondenti diritti, che vado qui trascrivendo còlle seguenti osservazioni: Alle farmacìe Gerloni e Angelini spetta certamente il diritto reale alienabile, ma non quello radicato, perchè non fu lor dato

di affermare con sicurezza di prove, che la farmacia era stata, al meno per 32 anni prima del 22 aprile 1775, posseduta senza inter ruzione dalla medesima casa; altrettanto dicasi di quella Maffei in Cles. L’ Ufficio del Circolo di Trento, esaminate le istanze dei qui elencati farmacisti, dichiarò di ritenerle di diritto personale per non aver essi provato chiaramente con documenti l'esistenza della loro farmacia prima del 1775, nè aver potuto sostenere che prima di questo tempo fossero passate

Mengoni in Rumo, di Gasparo Ziller in Sanzeno, di Cristano Berretti in Taio e di Giuseppe Bertagnolli in Fondo. Per le altre qui sotto elencate i loro proprietari non hanno presentato nessun documento, che comprovasse il diritto

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Books
Category:
History
Year:
1893
Breve descrizione della pretura di Roveredo del 1766
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Page 15 of 51
Author: DeCristani de Rallo, Nicolò / Nicolò de Cristani de Rallo
Place: Rovereto
Publisher: Tipogr. Grigoletti
Physical description: IV, 43 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Rovereto ; z.Geschichte 1766
Location mark: II 105.341
Intern ID: 149762
cordò alla Pretura, la dolcezza del Governo Austriaco, la vantaggiosa situazione per ricavare le sete dall’Italia e spedirle in Germania, e finalmente il commodo di far girare coll’acqua gli edilìzi, furono possenti impulsi per i forastieri: l’esempio di questi e la povertà svegliarono una vivace emulazione nelli terrieri, i quali, datisi al Commercio, colla loro destrezza ed abilità si procurarono le più felici conseguenze. Allorché li Negozianti forestieri non si collocavano personalmente

in Roveredo lasciavano la Direzione dei loro Negozi allj terrieri, somministrando loro Capitali ed in grand parte facendo Società. A poco a poco li ter rieri che negoziavano con esteri capitali, si sono posti in istato di restituire il danaro ed appropriarsi il Negozio. Presentemente non si contano che uno o due Negozi di Capitalisti forestieri. Per l’esito delle sete preparate e tinte li Roveretani per lungo trattò di tempo non sapevano servirsi d’altro mòdo, che di mandarle alla sorte nelle fiere

di Bolzano, ed esitarle così parte alle fioranti, che colà frequentavano, parte alli Bolzanesi stessi. Da 50 anni in qua ha comin ciato Roveredo a trafficare direttamente con altri paesi ed al presente spedisce a drittura le sue sete lavorate e tinte in Austria, Boemia, Sassonia, Slesia , Brandeburgo e quasi per tutte le città di Germania, siccome ancora nelli Svizzeri, in Prussia, Polonia, Danimarca, Svezia, Moscovia, Olanda ed Inghilterra. Presentemente si contano in Ro veredo 23 Negozi e nel 1740 non

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Books
Category:
History
Year:
1893
Breve descrizione della pretura di Roveredo del 1766
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Page 34 of 51
Author: DeCristani de Rallo, Nicolò / Nicolò de Cristani de Rallo
Place: Rovereto
Publisher: Tipogr. Grigoletti
Physical description: IV, 43 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Rovereto ; z.Geschichte 1766
Location mark: II 105.341
Intern ID: 149762
2t abbonda di viveri ; Roveredo deve procurarseli da paesi forastieri e molti dal territorio veronese stesso. Da ciò conseguentemente si deduce che in Roveredo, (benché esente dal dazio per le cose di proprio consumo) il vitto dee essere più caro che in Verona; locchè influisce di molto nelle manifatture. Avendo io paragonate con diligente esame le spese del lavoriere della seta di Verona e di Roveredo coll’im porto de' dazi e condotte fino a Bolzano, tanto da una città quanto dall’altra

, ho ritrovato che una libbra peso viennese di seta veronese lavorata e posta in Bolzano costa c, ni 26 meno della roveretana, ammettendo anche che li veronesi pagano meno i bozzoli e la seta cruda, locchè cagiona , che tanta ne viene trasportata qui per contrabbando. Ad onta d’una sì notabile differenza di prezzo, Ro veredo ha fatto tanto coll’arte singolare de’ suoi lavoranti, colla destrezza ed abilità de’ negozianti e colla bellezza de’ colori, che si stima con buon fondamento che il com mercio

, che da colà si spediscono, che dove per una libbra italiana si pagavano soldi 10 (che fanno c. ni 6) ora si paga un soldo solo, che ridotto a peso e moneta di Vienna viene a stare ad un carantano la libbra. La repubblica di Venezia ascriver deve a questo suo favore pel commercio, che ora li veronesi si sono resi più industriosi e diligenti ed approfittano della vantag giosa loro situazione. Hanno incominciato in fatti a lavorare certe sorta

11
Books
Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Page 9 of 47
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/9
Intern ID: 165264
Chi esce da Rovereto dalla parte settentrionale, appena fuori di città ha sotto gli occhi il panorama più bello della valle Lagarina. Le alte montagne colle loro ripide pendici, coi selvaggi dirupi intersecati da boschetti e solcati da burroni incavati dalle acque piovane, formano una grandiosa cornice ai villaggi che vi si cullano in mezzo. Al piede del monte il terreno digrada dolcemente in colline coltivate a vite, poi si appiana e si estende alla riva del fiume Adige. Sporgono qua

e là delle rupi solitarie, sulle quali si vedono le rovine e i ruderi di antiche castella feudali: Pradaglia, Castelcorno, Castellano, Castelnuovo, Castelbarco e Castelletto, ai piedi del quale trovasi il paese di Nomi. Della giurisdizione di Nomi si conoscono alcuni documenti, che risalgono al secolo xu. Feudo vescovile passò da uno all’altro signore, finche per le gravissime discordie fra le famiglie Castel barco e Lodron si pensò di alienarlo. Nel 1494 mediante atto datato da Kempten, lunedì dopo

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Books
Category:
History
Year:
1839
Sopra qualche punto della storia trentina : discorsi
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Page 16 of 42
Author: Filosi, Francesco / di Francesco Filos
Place: Rovereto
Publisher: Marchesani
Physical description: 40 S.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.612
Intern ID: 321774
e mo derni furono col confronto delle rispettive loro lingue dai dotti determinate. Con questa sicura guida andarono anche gli autori accennati in traccia dell' origine di queste popolazioni, nè di lungo studio ebbero d’ uopo a comprendere essere la lingua di questa gente la tedesca, le di cui parole han no più affinità coi dialetti, che in Germania non meno che in Italia la buona lingua corrompono. Fin qui andavano dritti, ma giunti Franco, Maffei, e Pezzo allo scoprimento della lingua smarrirono la via

Queste popolazioni hanno da tempi immemorabili le loro sedi nei così detti sette Comuni Vicentini, nei tre dici Comuni Veronesi, e nel Trentino nella valle di Fol- garia distretto di Galliano, nel Cavarono distretto di Le- vico, e nella valle del Fersina distretto di Tergine. Di tutt 3 i segnali caratteristici, ai quali le nazioni si riconoscono, e della diversa, o della comune loro ori gine fanno fede, il più essenziale e incontrastabile è al certo la lingua, e molte affinità di popoli antichi

, e senza più oltre ricercare conchiusero essere questa gente i rimasugli dei Cimbri da Mario a Verona sconfìtti, e che sfuggiti alla strage si dispersero nelle vicine monta gne , vi stabilirono la loro dimora, e fino a noi si pro pagarono. Questa origine è presa tanto alta, che travedere non lascia come mai nel corso di tanti secoli da Mario fino a noi, questi Cimbri colla lor lingua primitiva siansi inalterabili conservati attraverso quelle grandi rivoluzioni, che le nazioni mischiarono e mutarono

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Books
Category:
History
Year:
1904
Storia di Rovereto
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Page 87 of 226
Author: Bertanza, Giovanni ; Chiesa, Gustavo [Bearb.] / Giovanni Bertanza
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 227 S.. - 2. ed., aumemtata e migliorata / per cura di Gustavo Chiesa
Language: Italienisch
Subject heading: g.Rovereto ; z.Geschichte
Location mark: II A-582
Intern ID: 102507
— 89 — quasi indicifrabili documenti storici. Ci limiteremo a nominare al cune famiglie roveretane che diedero nel secolo XVI11 uomini il lustri alla patria : Focolari, Cobelli, Pizzini. Panzoldi, Piomarta, Avanzini, Bru- natti, Delaiti, Giuliani, Lindegg, Tabarellì, Partimi, Carpentari, Ro smini, Poli, Gasperini, Campolongo, Volani, Lorenzi, Tacchi, Mar chetti, e qualche altro ancora, che può trovarsi, chi lo voglia, nell’Indice e negli archivi dell’ 1. R. Accademia patria degli Agiati. Questa

società scientìfica, e letteraria sorse nel 1750 per o- pera del cav. Giuseppe Valeriano Vannetti, e della moglie sua Bianca Laura Saibante, del bar. Valeriano Malfatti, dell’abate Gio Batta Grasser e dell’abate G. Givanni, sopramenzionati. Rapida mente s’accrebbe, e frequentatissime erano le sue tornate, sicché nel 1753 pubblicò il suo statuto coi nomi dei soci che erano già 165, fra cui 41 Roveretani. Non essendo proposito nostro di stendere la storia dì questa società, accenneremo solo che fino

all’anno 1796 continuò sempre con egual calore le sue brillanti tornate, e ricchissimo di lavori accademici d’ogni maniera è l’archivio suo. Il clamore delle armi ne turbò la vita dal 1796 al 1812, e all’epoca di questa violenta dormizione eran 630 i suoi soci, di tutte le città italiane, di molte tedesche, francesi, spagnuole e perfino americane. Per noi, e pei nostri Roveretani lettori basti sapere, che 74 erano loro concit tadini. Del risorgimento di questa società, e della posteriore sua vita

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Books
Category:
History
Year:
1909
¬La¬ famiglia Lodron di Castelnuovo e Castellano.- (Famiglie nobili trentine ; 17)
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Page 9 of 61
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 56 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 15, 1909, fasc. 1
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/17
Intern ID: 165296
cardo de Brandis, e in secondi a Giovanni Wolkenstein, Lucia, che prese per marito Bertoldo Federici, signore di Ossana (non Bortolameo Orsone, come cita il Pesti), Ginevra, che sposò Fi lippo Gaiini, Bortolamea che s’accompagnò ad un Sanguinazzi, nobile padovano, Paride, Martino, Bortolameo e Giorgio. Nei documenti dell’epoca figurano come signori delle due giuridizioni Paride e Martino. Quest’ultimo, nato ai 14 maggio 1448, per la morte del fratello Paride (1485) d’accordo coll’arci duca

Sigismondo e la Serenissima terminò la vertenza coi Castel- barco, poiché rimanevano ancor insoluti settemila fiorini per i feudi di Castellano e Castelnuovo. Questo importo fu poi sbor sato dalla repubblica di Venezia per conto dei Lodron- suoi alleati 0). Nel 1490 Martino a nome dei suoi nipoti mandò un’istanza all’imperatore Massimiliano per fargli conoscere che Aldeno ap partenne sempre alla giuridizione di Castelnuovo e che avendo Matteo Castelbarco venduto all’imperatore il castello di Nomi aveva

alienato una parte del feudo di Castellano ( 2 ). La vendita del castello avvenne soltanto nel 1494. Avendo poi Massimiliano ven duto la giurisdizione di Nomi compreso Aldeno ai Castelletti, ne nacque una lunga lite fra i feudatari di Nomi ed i Lodron che durò fino al 1657 ( 3 ). Il giorno 23 marzo 1498 Udalrico de Lichtenstein, vescovo di Trento, concede pieno perdono a Martino e Giorgio e ai lóro nipoti del qm Paride per le rapine, grassazioni, estorsioni e omicidi da loro consumati ed accorda anzi

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Books
Category:
History
Year:
1907
¬La¬ famiglia Savioli di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 13)
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Page 6 of 23
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 18 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 13, 1907, fasc. 3/4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/13
Intern ID: 165269
un tale sviluppo, che ben presto, come appare da un documento del 1564, procurò lavoro a cinque cento lavoratori, ed i prodotti ebbero un sì gran consumo sulle piazze commerciali della Germania, che le corti stesse dell’ impero addobbarono le loro sale coi drappi e damaschi roveretani (vedi processo Del Bene). Non solo come maestro dell’arte serica il nostro Girolamo si fece onore, ma riportò benemerenze anche nella vita politica cittadina, che per tre volte nel 1551, 1554 e 1558 fu nominato

Bustoli. Da Antonio nacque Giovanni che fu a suo tempo padre di Girolamo. Questi istituì con alcuni lavoratori l'impianto di quei telai che con tanto lusso e splendore promossero e diedero incremento all’arte tessile nella nostra città. Girolamo nei documenti di quel tempo è citato col nome di magister texendorum pannorum seri corum seu damasticorii vel velutarii. Ebbe due sorelle, Angela che sposò Gio. lacobo Orefici e Lucrezia che si accompagnò a Gio. Francesco Sbardellati. La nuova industria prese

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Books
Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Pizzini di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 10)
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Page 38 of 44
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 40 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 3/4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/10
Intern ID: 165265
a Giulio Pizzini. (Archivio Pizzini, Rovereto XXXVii 1/13). 1652 luglio 24. — L’imperatore Ferdinando 111 nomina Gian Antonio Piz zini e j suoi figli Gian Giacomo e Giovanni e loro discendenti nobili del «acro romano impero, col titolo di Tliurberg. {Archivio Pizzini, Rovereto XXXVIII/10). 1652 ottobre 3. — Divisione di beni tra Giovanni e Gian Giacomo Pizzini. A rogiti Giovanni Passerini. (Archivio notarile di Rovereto, Giudizio di Rovereto). 1653 marzo 20. — Testamento di Antonia, figlia di Giovanni

A rogiti Antonio Malinverno. (Archivio Pizzini, Rovereto XVIII/2). 1668 gennaio. — Presa di possesso della curazia di Isera da -parte di Grazi® Pizzini qm. -Grazio. A rogiti Costantino Frisinghelli. (Archivio notarile in Rovereto, Giudizio -di Nogaredo). 1668 maggio 21. -— Contratto di matrimonio di Enriche-tsta Fa podi e Bor- toiomao Pizzini. (Biblioteca civica, Rovereto). 3670 agosto 27. — L’imperatore Leopoldo I -conferì a Bartolomeo Pizzini il titolo di conte palatino coi privilegi annessi a questo

grado. (Copia -neU’Archivio notarile di-Rovereto, annesso alle diverse concessioni di di plomi -di notaio e di stemma gentilizio). 3670-169.9. — Vari .documenti di compera, vendita -e-di permute, .apparte nenti .ai fratelli .don Lodovico e dottor Giulio Pizzini. A rogiti Carlo Francesco Frisinghelli. (Archivio notarile in Rovereto, Giudizio di Nogaredo).

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Books
Category:
History
Year:
1839
Sopra qualche punto della storia trentina : discorsi
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Page 21 of 42
Author: Filosi, Francesco / di Francesco Filos
Place: Rovereto
Publisher: Marchesani
Physical description: 40 S.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.612
Intern ID: 321774
tedesca, ma facendo discendere le tre popola zioni dagli All emani, e quindi risalire la loro esistenza al quinto secolo cadde nell’altro di confondere l'antica lingua germanica colla moderna. Agostino Dal Pozzo dopo avere egli pure dimostrato come l’attuale linguaggio di questi abitatori delle alpi al tro non sia che un dialetto dell’idioma tedesco, conget tura, die ben potessero i Cimbri essersi in queste come anche in altre montagne rifuggiti, ma che il presente linguaggio sia stato introdotto per

altre invasioni di popoli Germanici. Ala anche queste invasioni ripugnano alla sto ria , e in difficoltà insormontabili urta la conquista par ziale da piccolo popolo falla in piccolo territorio. Meglio di tutti ha collo nel segno Menzel nelle sue storie dei Tedeschi. Dopo avere per tedesche riconosciute queste popolazioni, e aver della loro lingua ragionato, cosi con- eliiiide : « Le Comunità, che in oggi ancor parlano le- ” desco nelle vicinanze di Verona, e che. da molli si 55 riguardano come

discendenti dai Cimbri, sono coloni- " sii Suevi, che assai più tardi colà si trasportarono. « E in vero questa conclusione del Menzel sembra to sto a prima giunta la più verosimile e naturale, ove sì l’inetta all’analogia della lingua di questi coloni coi dialetti Tirolesi e Suevo riconosciuta anche da Hormayr, e ove si consideri che dalla Suvvia sono gli abitanti in ogni, tempo emigrati ad estere colonie, e clic nei secoli di mezzo in pareechj dei monti da questi coloni abitati si scavavano miniere

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