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Title A - Z
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Books
Category:
History
Year:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Page 241 of 499
Author: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Place: Sondrio
Publisher: Della Cagnoletta
Physical description: 487, VIII S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Veltlin ; z.Geschichte
Location mark: II 101.215/3
Intern ID: 118982
, vestito da vil lico, il proprio cameriere ad esplorare sul monte sovrastante a Pizzo, ed egli stesso, venuto da Milano con alcuni cavalleggieri, conducendo milleduecento soldati del proprio reggimento e cento italiani sotto gli ordini di Gaspare Paolo Bombabello, ascese avanti giorno il monte, mentre parte di queste truppe marcia vano in piano sotto Ferdinando Cristoforo Fux, in un coi ca valli comandati da Scipione degli Afflitti. Ma gli alleati, cono sciuto il disegno del Pappenlieim , mandarono

tosto alcuni uo mini a vegliare sul monte, se non che il loro caporale, vedendo avvicinarsi i nemici, e supponendoli di quelli delia lega, si mosse co’ suoi per unirsi ai medesimi e quindi caddero tutti prigioni. Nel piano assalirono gli spaglinoli le trincee di Pizzo, e dopo averne cacciati i difensori, le distrussero. Il colonnello Ulisse De Salis, fece che subito alcuni de’ suoi salissero il monte sopra il villaggio detto Loteno, e colà marciò pure il capitano Giovanni Pietro Guller. Il Ruvinella

, sebbene ammalalo, montò anch’egli a cavallo, e Fortunato Spredier, figlio allo storico, ebbe a custodire co’ suoi il posto al monastero in Dona, d’onde i nemici, come avvenuto era anche nel monte, furono vigoro samente respinti. Il cavaliere Filippo Trotti con quaranta ita liani, appostossi tra gli sfasciumi del castello di Cordona, mentre la maggior parte dei bernesi posersi in quello di Chi a verni a. La compagnia di Guidone Neocastro, con alcuni altri, da una trincea al confluente del Liro

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Category:
History
Year:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Page 414 of 499
Author: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Place: Sondrio
Publisher: Della Cagnoletta
Physical description: 487, VIII S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Veltlin ; z.Geschichte
Location mark: II 101.215/3
Intern ID: 118982
§12 isfìlarc a Poscliiavo e di là farsi nel milanese. Rimandò quindi a Tirano i reggimenti di La Frézélierc e di Lecques ; ma il Roano, die veduto aveva possibile il movimento supposto dal Canisi, aveva già spacciati a Fascinavo due reggimenti. "Voleva Fernamondo sorprendere il reggimento svizzero di Ro dolfo Creder in Bormio, poscia attaccare i bagni da tutti i lati. Per questo con cinquecento moschettieri aveva fatto passare dallo spagnuolo colonnello Ilerrer il monte Cristallo, ma il grosso

il passo delle scale, ne fece attaccare e mettere in pezzi da duecento moschettieri le guardie. Il Fernamondo , stando in Fraele deliberava da quale di quei passi meglio con venisse uscire, e avvidesi, ma tardi, che tutti erano chiusi. Al sorgere del 5i ottobre, d’ordine del Roano, aveva il Du Lande a trovarsi al monte del Gallo con quattro compagnie del proprio reggimento, col reggimento svizzero del colonnello Schmid, e coi gregari della Bassa Engaddina, per caricare i nemici, quando attaccati

potevano eseguirsi se non dopo molti rigiri, dopo raggiunto ì’alto del monte, d’onde poscia piombare sul nemico.. Aveva serbato a sé medesimo il secondo, nel proposito di, con tutti i cavalli e il rimanente dei fanti, caricare nella valle di Pedenoce, tosto che il Canisi si mostrasse dal monte che vi sovrastava. Lavasi il comando del terzo al marchese di Vandy con sei compagnie di fanti, e doveva tentare di prendere i trincera meli ti degli imperiali presso il forte dei bagni, onde obbligarli

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Category:
History
Year:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Page 220 of 499
Author: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Place: Sondrio
Publisher: Della Cagnoletta
Physical description: 487, VIII S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Veltlin ; z.Geschichte
Location mark: II 101.215/3
Intern ID: 118982
418 clic stavano in sul monte. A frenare queste mosse, e scomporre questi disegni, nel bujo, spedissi il luogotenente colonnello Ulisse De Salis con trecento, e vi accorsero, oltre il Melandro, l’aptante di campo Vali io e il generale d’ artiglieria La Boussiere. Il Salis impaziente di ordini, assunti sedici de’ suoi, penetrò nella Valle de' Ratti, ov’erano circa quarantacinque cappelletti s venticinque allemanni. Il nemico mostravasi il dì appresso colle truppe leg gieri e a lungo

penheim dare tanto di agio; ma perchè non aveva egli ordine di pi u oltre inseguire ed avanzarsi nella Valle, oltrepassato Mantello, soprasleitc, e scrisse al Feria per istruzioni e frat tanto, asceso il monte sopra Traona; pose quartiere nella chiesa di S. Giovanni, e così ebbevi alcuna tacita tregua. Gli alleati pero non avevano le cagioni del Pappenheim di starsene in armi più di quanto «ccorresse a riprendere fiato. Per il che dal mi litare consiglio fin mossi assalire il nemico all’ apparire dell

' otto ottobre. Aggiungevano coraggio i nuovi ajuti in genti arrivali dalla Svizzera , e le abbondanti provviste d' artiglieria e di mu nizioni da Venezia. Quindi, il Melandra co* suoi albanesi e due cento del duca di Candala, avviossi a Nello e al monte, onde, scendendo sopra S. Giovanni, cacciarne quelli che nella circo stante selva appiattati lenevansi ed in sicuro. Per ben quattro ore disputo-»! a fuoco su quelle ripidezze; ma finalmente dovette il Pappenheim sloggiare, con perdita, a suo dire

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Category:
History
Year:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Page 221 of 499
Author: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Place: Sondrio
Publisher: Della Cagnoletta
Physical description: 487, VIII S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Veltlin ; z.Geschichte
Location mark: II 101.215/3
Intern ID: 118982
219 pagmie di normanni e duecento altri soldati, crasi, battendo la pianura, avviata a Traona, secondando i movimenti di quei del Mela udrà al posto di 8. Giovanni. La cavallerìa del Pap- penheim pretese far di se mostra avanti Cercino; ma incon trata dal Maubuisson e dal capitano degli albanesi, con due squadroni di cavalli, prese la fuga e soprastelte a Mantello, mentre i fanti guadagnavano il monte. Dalla sinistra dell’ Adda presso le trincee di 8. Pietro, il capitano La Serra con alcuni del

Vaubecourt e dì altri, camminava lunghesso la riva, seco traendo un cannone da campagna. I salice! stavano in guardia al monte, mentre i gallici cavalli teuevansi pronti a valicar 1 ’ Adda , quando loro fosse avvenuto indurre a battaglia il ne mico accovacciato in Mantello ; ma questo alla prima scarica di cannone, abbandonò prontamente anche quel postò. Arroge a ciò che il duca governatore istruendo il Pappenheim sitila qua lità det movimenti da operarsi, ave vagli, il dicemmo, ordinato <Tastenersi dal

fatto potente, diede numerosa guarnigione a Colico e alla vicina Torretta onde im pedire agli alleati l’inoltrarsi da quella parte nel milanese, elu dendo il disegno formato dal Coeuvres, e da vari indizi svelato. Si valse poscia dei marrajuoli per costruire ridotti fin sulla som mità del monte sovrastante alla Riva, e ad eseguire altre opere, come squarci nello scoglio, onde vietare a nemici il riprendere quelle posizioni e riuscir molesti al presidio.

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