¬La¬ famiglia Saibante di Verona e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 8)
La famiglia saibante di Verona e rovereto 11 nove parti, mezzo quinto e un ottavo erano proprietà particolari ...di Marc’ Antonio; di un terzo di due terzi di un quinto della decima .ritratta dalle uve della regola di Rovereto e di una parte di 24 delle .uve, dei grani grossi e minuti di tutta la regola e villaggio di.Lizzana, le quali rate di decime or dette erano possedute'da Alberto ; meno una quarta di tutte le sopracitate decime, che appar teneva alla chiesa parrocchiale. , Alberto sposò
nel 1537 Barbara, figlia di Pietro Castelletti, ; signore di Nomi, dalla quale ebbe un’unica figlia Bianca, a suo tempo passata sposa al conte Ciò. Battista Serrati di Ferrara. Alberto passò poi a seconde nozze impalmando Anna Spolverini di Verona, dalla quale nacque un figlio Giuseppe, ammogliatosi con Isabella Guarini di, Ferrara, e due figlie, Pantasilea sposa in primi voti . a Gaspa.ro Troilo, in secondi voti ne! 1581 a Giulio Marin, podestà di Rovereto, e Paola che divenne moglie di Giulio
Martini di Gra disca. Anna Spolverini, seconda moglie di Alberto, fece il suo .testamento in data 22 novembre 1587, a rogiti Giulio Zucco, lasciando erede sua nipote Barbara, figlia di Giuseppe, suo figlio. ; Alberto, fu eletto provveditore a Rovereto nel 1533, 1536, 1543, .1547,4550 e 1553, dimorò quasi sempre nella nostra città ed è nomi nato nella lettera d’investitura del 1537 e 1553; mòri ai 12 otto bre 1555. Suo figlio Giuseppe morì nel 1580 senza lasciar figli maschi, cosicché anche questo ramo
della famiglia si spense. Giuseppe è ricordato nelle lettere d’investitura del 1558 e 1579. Delle sue due figlie, Luna Brigida sposò Gasparo Frizzi, l’altra Barbara Nicolò Antonelli di Verona. Pietro nel 1549 fu provveditore della città di Rovereto e nel, 1537 è ricordato dalla lettera d’investitura. Morì celibe. Paolo morì nel 1530 dopo aver fatto téstàmento in data Il agosto 1530, nel quale lasciava eredi i suoi fratelli Gio. Mafia, Marc’Antonio, Alberto e Andrea, e si ricordò pure del figlio