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Books
Category:
History
Year:
1899
¬I¬ Principi tridentini ed i Conti del Tirolo
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Page 29 of 161
Author: Pilati, Silvino / Silvino Pilati. Con appendice Il Trentino nella confederazione germanica
Place: Riva del Garda
Publisher: Miori
Physical description: 159 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trient <Hochstift> ; g.Tirol<br>g.Trentino ; g.Deutschland ; z.Geschichte
Location mark: II 102.520
Intern ID: 240670
— 27 — . Principe; ma pur troppo dopo soli 12 anni di go verno, dovette cedere al destino comune degli uomini (1218). 3. — Mors tua , vita mea. La morte del Principe Vanga fu la risurrezione e la vita del Conte del Tiralo. • Finché la mente - e la mano di queir illustre Vescovo dirigevano le sorti del Principato, Alberto conte del Tiralo si stava quieto e da buon feudatario esercitava F ufficio di avvocato della Chiesa di Trento a seconda dei desideri vescovili. Ma tosto che si spense quella

vita preziosa e sulla sede tridentina fu posto Alberto di Ravenstein ( 1219 j, il Conte tirolese alzò la testa e, vedendosi necessario prese baldanza. Alberto IV ebbe la pretesa di voler imitare nel reggere il Principato, la-politica del suo predecessore; ma non seppe conoscere, che gli mancavano quelle virtù, queir altezza di spirito e quella prudente energia, che son necessarie ■ per compiere grandi imprese. Fu, é vero, uomo attivissimo specialmente nel rivendicare i diritti della. Chiesa, e nei

pochi anni che visse, lavorò assai.; ma aveva bisogno di un appoggio di un consigliere. L’astuto Alberto del' Tirolo, conosciuta questa" necessità del Principe tridentino, gli stese la mano e gli offerse la sua cooperazione ; ed Alberto grato di questa attenzione, F accettò. Allora le'relazioni fra questi due potenti si fecero intime ,e F ingenuo e leale Vescovo, non prevedendo le fatali conseguenze di quésta intimità preparò, senza volerlo, al Principato delle note assai dolorose. .

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Books
Category:
History
Year:
1903
¬La¬ famiglia Lindegg e le signorie di Lizzana, Mollenburg, Weissenberg, Marbach e Arndorf.- (Famiglie nobili trentine ; [1])
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Page 30 of 35
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 28, IV Taf. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 1
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/1
Intern ID: 109502
1661 marzo 1. — Atto notarile e accordo fra le vedove Margareta de Grün thal del fu Giovanni Gasparo de Lindegg e Maria Giustina dei baroni di Poymont- Payersberg del fu Melchiore de Lindegg per la trasmissione della signoria di Mol lenburg a Cristoforo Adamo figlio del fu Melchiore de Lindegg. 1662 dicembre 27. — Hanns André von Weichselberg a nome del mino renne Cristoforo Adamo de Lindegg dà l’investitura del feudo di Mollenburg a suo zio Giovanni Alberto de Lindegg. 1669 febbraio

27. — Giovanni Alberto de Lindegg trasmette di nuovo al nipote Cristoforo Adamo de Lindegg la signoria di Mollenburg. 1676 dicembre 7. — Atto notarile nel quale Baldassare de Lindegg stante la grave età rinuncia a favore di suo fratello minore Giovanni Alberto alla si gnoria di Mollenburg verso il compenso annuo di fiorini cento. 1687 gennaio 9. — Baldassare e Melchiore del fu Giovanni Alberto de Lin degg, Giovanni del fu Gasparo Sigismondo de Lindegg, e Giorgio Massimiliano del fu Baldassare de Lindegg

Sigismondo de Lin degg per 12.000 fiorini. 1708 gennaio 20. — Testamento di Melchiore de Lindegg figlio di Cri stoforo. 1717 ottobre 2. — Testamento di Lucia de Lindegg figlia di Francesco Giuseppe moglie al D. r Gottardo Ramponi. 1720 gennaio 22. — Testamento di Anna de Lindegg figlia di Francesco Giuseppe moglie a Francesco Giulio de Scbultbaus di Lavis, 1734 marzo 26. — Documento col quale venne investito della signoria di Mollenburg Baldassare Sigismondo de Lindegg figlio di Giovanni Alberto, e Gio

vanni Alberto Antonio figlio di Melchiore Sigismondo. 1735 novembre 27. — Testamento del Padre Carmelitano Gasparo de Lindegg 1768 agosto 8. — Testamento di Baldassare Nicolò de Lindegg. 1776 dicembre 7. Codicillo al testamento di Baldassare Nicolò de Lindegg, 1777 aprile 1. — L'imperatrice Maria Teresa elevò Maria Melchiore de Lin degg al rango di barone, migliorando il suo stemma. 1853 ottobre 31. — Protocollo assunto in Vienna per il fedecommesso di Mollenburg, e trasmissione dello stesso

3
Books
Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Saibante di Verona e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 8)
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Page 13 of 43
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 38 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/8
Intern ID: 165263
La famiglia saibante di Verona e rovereto 11 nove parti, mezzo quinto e un ottavo erano proprietà particolari ...di Marc’ Antonio; di un terzo di due terzi di un quinto della decima .ritratta dalle uve della regola di Rovereto e di una parte di 24 delle .uve, dei grani grossi e minuti di tutta la regola e villaggio di.Lizzana, le quali rate di decime or dette erano possedute'da Alberto ; meno una quarta di tutte le sopracitate decime, che appar teneva alla chiesa parrocchiale. , Alberto sposò

nel 1537 Barbara, figlia di Pietro Castelletti, ; signore di Nomi, dalla quale ebbe un’unica figlia Bianca, a suo tempo passata sposa al conte Ciò. Battista Serrati di Ferrara. Alberto passò poi a seconde nozze impalmando Anna Spolverini di Verona, dalla quale nacque un figlio Giuseppe, ammogliatosi con Isabella Guarini di, Ferrara, e due figlie, Pantasilea sposa in primi voti . a Gaspa.ro Troilo, in secondi voti ne! 1581 a Giulio Marin, podestà di Rovereto, e Paola che divenne moglie di Giulio

Martini di Gra disca. Anna Spolverini, seconda moglie di Alberto, fece il suo .testamento in data 22 novembre 1587, a rogiti Giulio Zucco, lasciando erede sua nipote Barbara, figlia di Giuseppe, suo figlio. ; Alberto, fu eletto provveditore a Rovereto nel 1533, 1536, 1543, .1547,4550 e 1553, dimorò quasi sempre nella nostra città ed è nomi nato nella lettera d’investitura del 1537 e 1553; mòri ai 12 otto bre 1555. Suo figlio Giuseppe morì nel 1580 senza lasciar figli maschi, cosicché anche questo ramo

della famiglia si spense. Giuseppe è ricordato nelle lettere d’investitura del 1558 e 1579. Delle sue due figlie, Luna Brigida sposò Gasparo Frizzi, l’altra Barbara Nicolò Antonelli di Verona. Pietro nel 1549 fu provveditore della città di Rovereto e nel, 1537 è ricordato dalla lettera d’investitura. Morì celibe. Paolo morì nel 1530 dopo aver fatto téstàmento in data Il agosto 1530, nel quale lasciava eredi i suoi fratelli Gio. Mafia, Marc’Antonio, Alberto e Andrea, e si ricordò pure del figlio

4
Books
Category:
History
Year:
(1841)
Della storia e della condizione del Trentino nell'antico e nel medio evo ; 2
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Page 185 of 322
Author: Frapporti, Giuseppe / di Giuseppe Frapporti
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: IV S., S. [200] - 556
Language: Italienisch
Location mark: II 102.297/2
Intern ID: 319142
400 no generale dei Veronesi venisse in potere della repubblica di Verona, la quale vi mandasse gover natori Antonio Nògarola, e Pace Lazize suoi citta dini. Air incontro in documenti trentini non solo non trovasi indizio di questo avvenimento, ina Be nedetto Bonelli produsse autorità comprovanti, aver nel detto anno Alberto IV tenuto pacificamente il ducato, giacché trovatasi nella sua euria trentina, riceveva omaggio da parecchi vassalli, e tacca ri storare il borgo di Egri a. Con altri

documenti alla mano dimostrò il Bonelli non essere nel 1225 sta ta la Lagarina occupata dai Veronesi, ma da Ja copo di Lizana vassallo della chiesa di Trento, e che nel 1222 Ripa ubbidiva pure ad Alberto. Che che ne sia di queste attestazioni, non è improbabi le che o nemici esterni o domestici ab bini o costret to a fuggir del ducato, mentre sappiamo di certo essersi lui rammingando recato a Capita appo Fe derigo II nel 1223, ed in questo forzato o sponta-- neo esiglio essere lui morto lo stesso anno

. Ad Alberto successe Gerardo cremonese, ar- eidiano del capitolo tridentino , ed a quanto asse riscono, con sedato da Onorio III, Resse fino al 1232, e fu f epoca del suo vescovado contrasse- guata da funestissimo incendio che nel 1226 ri dusse in cenere buona parte della città. Così in Trento le cose. Era intahto nella cat tedra brissinese a Corrado succeduto Bertoldo, ed a Bertoldo Arrigo prima arcidiacono d’Àquileja, il quale prodotte pacificamente le cose fino all’anno 1229 venne finalmente dalla

rapacità di Alberto

8
Books
Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Saibante di Verona e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 8)
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Page 35 of 43
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 38 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/8
Intern ID: 165263
1546 febbraio 15. — Documento di dote di Anna figlia di Paolo Spolverini, moglie di Alberto Saldante, a rogiti Girolamo Piacentini. (Cannelli). 1553 dicembre 19. — Cristoforo dei Signori di Madruzzo, principe vescovo di Trento investe dei feudi ecclesiastici di famiglia, Marc’ Antonio per sè e per i suoi fratelli Alberto ed Andrea, per Pietro, Giovanni, Camillo e Luigi q. Gio. Francesco. (Codex Clesianus, XV, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1555 ottobre 14. — Testamento

, Camillo, Luigi fratelli q. Gio. Francesco, per Scipione, Gio. Paolo, Ottaviano, Cesare fratelli q. Marc’ Antonio e per Giuseppe q. Alberto. (Codex Clesianus, XV, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck), 1560 giugno 2. •— Testamento di Andrea q. Giovanni Saibante, a rogiti Righetto Righettini. (Cannelli, Reg. N. 190). 1560 novembre 19. — Documento di dote di Isabella, figlia di Marc’ Antonio, Saibante moglie di Marco q. Antonio Avanzo, a rogiti Righetto Righettini. ■ (Cannelli). 1566

, moglie di Giuseppe q. Alberto Saibante, a rogiti Camillo Oraziani. (Cannelli). 1575 ottobre 15. — Testamento di Pietro q. Gio. Francesco Saibante, a rogiti Gio. Battista Nascimbeni. (Cannelli, Reg. N, 726). 1576 settembre 13. — Testamento di Michele Saibante, a rogiti Giuseppe Resmini. (Archivio notarile, Rovereto). 1578 ottobre 17. — Testamento di Armerina q. Gio. Nicolò moglie di Paolo Lazzarini, a rogiti G. Resmini. (Archivio notarile, Rovereto).

10
Books
Category:
History
Year:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Page 193 of 377
Author: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Location mark: II 102.606
Intern ID: 272018
la sua sede vescovile, per 1' autorevole interposizione dell’ impe ratore e per le calde insistenze del Pontefice. Presto dopo ei mori e nel principato vescovile gli succedette Alberto li di Ortenburgo (1363 - 1390), al quale tenne dietro Giorgio I dì Lichtenstein (1390- 1419), durante il governo de’ quali, nella seconda metà dpi secolo XIV, i rapporti loro coi Conti del Ti- rolo furono abbastanza amichevoli. Frattanto la seconda linea, che diremo Goriziana, dei Conti del Tirolo si era venuta

ad estinguere. Lodovico di Brandeburgo morì il 18 settembre del 1361. La contessa Margherita non aveva avuto da lui che un unico figliuolo, Mainando 111. Questi, giovinetto poco più che ventenne, prese in moglie una figliuola di Alberto Duca d’Austria, ma pre sto dopo mori, il 13 gennaio del 1363, senza lasciare figliuoli. La madre allora, rimasta sola, senza più speranza di successione diretta, cedette i suoi diritti sulla contea del Tirolo ai cognati di suo figlio, i tre fratelli Alberto, Rodolfo

di Brandeburgo e il gio vinetto figlio dì lui Mai nardo III, 1’ astuto Duca Rodolfo d’Austria era 1 entrato, il 9 ottobre del 1357, in trattative segrete col conte Alberto di Ortenburgo in Lubiana, promettendo a lui di adoperarsi presso il pontefice per fargli ottenere la nomina alla sede vescovile di Trento, se egli dal canto suo s’impegnasse di governare il princi pato in tutto secondo i voleri del Duca.-*). Rodolfo infatti seppe così fi v. Au'hons IIuber, Geschichte der Vereinìgung Ttrols rnìt Oester

11
Books
Category:
History
Year:
1899
¬I¬ Principi tridentini ed i Conti del Tirolo
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Page 30 of 161
Author: Pilati, Silvino / Silvino Pilati. Con appendice Il Trentino nella confederazione germanica
Place: Riva del Garda
Publisher: Miori
Physical description: 159 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trient <Hochstift> ; g.Tirol<br>g.Trentino ; g.Deutschland ; z.Geschichte
Location mark: II 102.520
Intern ID: 240670
Alberto Conte del Tirolo, dopo aver legato al suo carro il Vescovo tridentino, si accosta al Mu nicipio 6 tanto lavora in suo favore, die si fa eleggere un’altra volta Podestà di Trento (1222). Avuta questa carica, egli resta il Padrone del Prin cipato e lo amministra a suo beneplacito. In fatti noi lo vediamo introdursi in tutti gli affari più importanti, trattare da solo, ovvero per procuratore le questioni più gravi, intentare, condurre e pro ferire definitive sentenze! finalmente

lo troviamo, o primo nominato, o primo firmato in quasi tutti i pubblici documenti. Ecco rovinata e quasi distrutta l’opera si bene incominciata dal Vanga! Il misero Alberto IV non s’accorse mai, che con questo suo modo di agire, al Conte del Tirolo avea concesso il permesso di fare uno dei passi più arditi e più fatali alla indipendenza del Principato tridentino. Egli, nella sua semplicità., considerò sempre il Signore tirolese, come un amico sincero, un devoto feudatario ed un zelante avvocato della

Chiesa di 8. Vigilio ! E con questa persuasione scese tranquil lamente nella tomba. 4. — Il cremonese Gerardo I, arcidiacono della Chiesa Tridentina, ebbe la cattedra di 8. Vigilio nell'anno (1223). « Alberto, Conte del Tirolo, continuava ad essere Podestà di Trento ed in questo ufficio non cessava di esercitare sulla città un tirannico influsso. Il Vescovo a rimediare non ci pensava, ed era proprio dei tempi il difetto di umanità,, ' che regnava nei Principi verso le classi inferiori

13
Books
Category:
History
Year:
(1841)
Della storia e della condizione del Trentino nell'antico e nel medio evo ; 2
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Page 137 of 322
Author: Frapporti, Giuseppe / di Giuseppe Frapporti
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: IV S., S. [200] - 556
Language: Italienisch
Location mark: II 102.297/2
Intern ID: 319142
Z47 ni. che Alberto non contento dell’opere di difesa con cui avea cercato di tutelarsi, spingeva ora in campo i vassalli di Val del Brenta , i Fortini vero nesi chiamava a’ stipendi, la somma delle cose affidava a Federigo d’Arco, ed a Bertoldo di Ti ralo spediva per celeri ajuti. Pe’ quali provvedi menti i Ghibellini che la maggior parte tenevano del superiore Trentino poterono impedire l’arrivo de’ guelfi rinforzi, ai quali parendo ornai espediente d’aspettar la parte avversaria

ne’ tu ti ssi mi luoghi del basso Adige, bisognò lasciar compiere agli im periali l’impresa di Bauzano, e l’assoggettamento degli alpigiani. Non paghi dell’esito 'di quella fa zione, e non vedendo movimento per parte de’ Guelfi, traevano i Ghibellini verso la vai Lagarina: cruna gii imperiali di Trento, i valligiani sudditi della chiesa, i mercenari veronesi, una inano di sgherri del conte Bertoldo, e d’altri Germani co mandati da Federigo «l’Arco: col grosso marciava 10 stesso Alberto. Tenevano i Guelfi

la destra del l’Adige dal confine veronese fino a Mario , ed era 11 loro campo formato di fuorusciti trentini, de 5 mi liti dei comuni, de’ soccorsi di quel di Verona, du ci i Castrabarci. I quali intesa la marcia degli avversari, levate le stanze, e passato l’Adige a Banano ne, movendo in battaglia fin a Roboreto, trovativi i Ghibellini, v’appiccarono atroce certa me, ch’ebbe a finire con i strage di questi, e colla morte del principe Alberto. Dicono che scortisi nella mischia il vescovo ed Azo

16
Books
Category:
History
Year:
(1841)
Della storia e della condizione del Trentino nell'antico e nel medio evo ; 2
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Page 200 of 322
Author: Frapporti, Giuseppe / di Giuseppe Frapporti
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: IV S., S. [200] - 556
Language: Italienisch
Location mark: II 102.297/2
Intern ID: 319142
dichiarò nulle perchè estorte le concessioni fatte a Ma inardo. Il relativo documento, come quello che la infelice situazione del vescovo e della citta mette in luce, si reca qui per esteso. « L’anno Domini 1356, li 2 Maggio in una stanza del Castel nuovo di inesser Egenone per ì) la dio grazia vescovo di Trento, alla presenza di «j Giovanni giudice, di messer Qdelrico ed Alberto * di Sejario, d’Arnoldo notajo trentino e d’altri, messer Odelrico decano, Odelrico arcidiacono, ;; Corrado

secretarlo, messer Bonoino, Alberto, «Gozalcuso, e Bonifacio canonici trentini fecero «la infrascritta protestazione, e dissero per se e « per tutti gli altri canonici, pel capitolo e pel cle- ?» io, pe’ nobili, vassalli, e ministeriali e pel popo- « lo della città e della diocesi trentina e del loro „ distretto, volere ed intendere d’esser tenuti e al }} presente ed in avvenire alla detta protestazione; che ciò è avendo Ài derigo, vescovo dell’avvoca tala e d’altri feudi spontaneamente e liberamente

«investito Alberto conte di Tirolo.... di fatto, non « di diritto, e con danno e pregiudieio massimo del- « la chiesa e del capitolo trentino, avendo spreza- « to quest’ultimo e non richiestolo, quando senza ì> incommodo se lo poteva e di diritto doveva ri- « chiedere in sì grande ed ardua bisogna, special- n mente per la ragione che il detto feudo di cui fu ;; investito per se per la moglie 6 pe 5 figli, d’ambi «i sessi il prefato conte, mutata la prima forma « d’investitura fatta dai vescovi

17
Books
Category:
History
Year:
(1841)
Della storia e della condizione del Trentino nell'antico e nel medio evo ; 2
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Page 129 of 322
Author: Frapporti, Giuseppe / di Giuseppe Frapporti
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: IV S., S. [200] - 556
Language: Italienisch
Location mark: II 102.297/2
Intern ID: 319142
Z39 (1160), cominciarono ad accennar chiaramente ove sarebbero riusciti. Fu quindi celerissimamente in armi l’intera provìncia, ed erano ordinati i par titi per questo modo. Per lo imperatore Bertoldo di Tiro lo, che solo era restato al governo delle sue usurpazioni, giacché il fratello Adalberto se guito uvea il Barbarossa nella calata, il vescovo principe Alberto di Trento, Gundibaldo di castel Porgine, i conti d’Arco profughi bavaresi raccolti già da Altemanno e da lui infeudati di qualche

parte della giurisdizione su quel comune, le valli •dell 5 A visio. del Noce, e i contadi d’Aia, di Mori, e di Naco coeredi per la presenza ed instanza de’ gastaldioni del vescovo Alberto. Pel papa e per la libertà i signori d’Appiano, Trento, tutti i co muni . eccetto i sopramentovati, e gli antesignani della trentina libertà, i Castrobarci. Da qua! parte Ripa ed Arco abbiano inclinato non si può con- ghiettarare per mancanza di documenti: santo Er manno di Brissina lunge egualmente da ogni fiero

proposito, e solo anelante a volare ove fosse stato luogo ad opera di pace e di carità, tenevasi quasi angelo mediatore fra le creature ed il cielo. Presago della tempesta il vescovo Alberto, sollecito, per se e per le cose del suo signore, mu niva affrettatamente castel Belvedere antica rocca fra Montagnaga e Vigo., che fronteggiava il Per- ginese e gran parte dell’agro urbano, i castelli di Madruccio, di 8 tonico d’Enne a fidatissimi vas salli raccomandava, ragguagliava Federigo del l’operato

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