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(2) Ed è naturale. Come pretendere che i giovani contadini del Trentino, rozzi per quanto intelligenti, non s’ infarinino. — anche troppo! — delle parole e delle forme tedesche relative p. es. a! ser vizio militare (vesti, anni, bagagli, cibi, bevande, comandi etc.) se la lingua ufficiale d’ istruzione è la tedesca? A un dipresso si potrebbe ro applicare le stesse osservazioni all’ epoca dantesca, quando, come vedemmo, i « Signori -> erano meglio di oggi tedeschi — e della più bell' acqua, (3) Notiamo, dì volo

, che fino a poco tempo fa. non èra raro sen tire i popolani di Trento e Rovereto usare anche . vocaboli dialettali prettamente tedeschi per significare: fabbro, bottaio, falegname, ar maiuolo militare etc. V. una ragione di co desi? altra anomalia in: Malfatti , op. cit. 14 ) 4 Statuii della città di Riva, con un’ introduzione di T, Gar. etc, » Trento, Monauni, 1861. Qui s’intendono sempre i primi Statuti, compresi' nel voi, cit. ■■ ) ' 1 'ì •J

trentini non risalgono, di regola, che al secolo scorso o poco più su ; brilla però nel la deplorata scarsezza un documento prezioso e che torna precisamente al caso nostro: intendo gli Statu ii antichi della città di Riva (4), conferiti, come dicem- \i) Il nostro Malfatti ('«Idiomi parlati nel Trentino« in: Gior nale di filai. rom„ diretto dal Monaci , voi 11 , parte 1 } vorrebbe de rivare crosnobol dal ted. Krummschnabeb, ma forse più spontanea sembrerà la derivazione dal-sinonimo Kreuzschflabel

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1896

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Rivolgiamo ora la. nostra attenzione al fatto che nella stessa epoca, nella stessa città, nella casa stessa, s' incontrano Dante, Bartolomeo e Guglielmo. Fin da questo tempo {1303) Dante meditava ed ordiva le pri me fila della vasta tela ed attendeva, come è fuor di dubbio, alla prima cantica del Poema. Bartolomeo, d’altra parte, nobile continuatore delle paterne tradizio ni di magnificenza e cortesia — e uomo colto, per giun ta, non poteva non attribuirsi ad onore 1’ usare « be nigno riguardo

’ intera corte e ritenuto quale un famigliare meglio che un ospite, guida e precettore de’ minori fratelli Alboino e Cane ; dei quali, più tardi, doveva diventare il consigliere, dirò.'così, ufficiale; ve nerato sopra tutti eia Bartolomeo; zelante, entro e fuo ri) Boccacci ; « Origine, Vita e Stuelli di Dante » Neil’ediz. di Firenze MDCCXXIII p. io.

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1896

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— 6 9 — pari alla fama di colui che poteva- comandarle non che permetterle. Desolato il territorio, Azzolino, dimentico di Ve rona, s' incammina alla volta della sua Lassano per ag guerrirsi di tutto punto; e nella primavera del 1256 rièccolo già, per il canale del Brenta, alle porte della città ribelle. Devasta Pergine. borgata a due ore da Trento ; incendia villaggi ; distrugge fortezze. I Càstel- barco, già riavvicinatisi al vescovo Egnone nell’ora più felice delle prime ribellioni, ora sono

con quei dì Levino i primi ad abbandonarlo: (1) il vescovo dico, che della riscossa era l'anima, la vita, l’iniziatore e il banditore. Egnone, allora, li fulmina colle più severe censure. Ma quelli se ne ridono e più che mai se ne ride Azzolino. Trento si vide perduta. Come il tiranno prendesse la città, e se realmente, anzi, egli o i suoi v entras sero — nè gli scrittori Trentini, nè altri, eh’ io mi sap pia, raccontano. Ma, se chi crede al Verci non s’ ap- pon male, quelle orde imbestialite dal

lungo attende re, riuscite a penetrarvi, commisero nefandezze, che la fantasia e la leggenda del popolo certamente esage rò ; ma anche qui stupri, rapine, stragi, incendi. « Tut ti — così il Verci — tutti commiserarono gli infelici cittadini che andarono soggetti a tanti mali.» (2) E non è certo a stupire. Della ribellione di Trento parlano, più diffusamente de’ Trentini, il Monaco padovano , il Cronista estense , il Cronista padovano, Andrea Dandolo , il Muratori , il Dalla (1) V. Gar.\ Annali del

Principato Eccl. eie, sui documenti del Vescovo Alberti eie. Trento , Monauni, 1860; pp. 124 e IZ4. (2) Si. degli Ec. II, p. z2o.

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1896

Page 47 of 160

Ar ce et lacu municipium fuisse et terrete motti abstractum , velpotius casti dirutum (i) ... adirne indigena predicante». Non pareva vero che il testo del .Vannetti fosse l’esatto 1 Certo questi lasciò nella penna il « praesentia », ommesso pure dal Barìow, che mostra anche qui di citare di seconda mano, senza curarsi, in mancanza del le originali, di confrontare altre fonti. Proseguiamo. Un dotto compilatore di memorie storiche della città e del territorio di Trento, il padre Bonetti, il piccolo Muratori

perfetta traduzione ! (2) Bonétti', «Notizie storico-critiche della Chiesa di Trento» Trento 1762. (Bissert, II intorno Enrico III vescovo; pag. 47).

47 ligeri.e Castrobarcensi. » Ma non basta quest’ultima no tizia, dalla quale pare che Dante amasse di stare al fresco, per confermare che il Franco intendeva celebre il villaggio di Marco non tanto per la menzione che il Poeta fa della sua rovina, quanto per Ì1 suo soggiorno in quei luoghi. Più efficacemente lo prova il testo stesso del Franco, quale lo riporta il Telani ; ed è il seguen te : «... Màrtii pagum, Dantis poetae „ praesentia“ celeberrimium, ubi priscis temporibus amplum cum

del Trentino, riteneva un cento cinquant’ anni fa, la cosa come indiscussa : E quantunque si . sappia che il famoso Dante Alighieri, di Fazione Ghibellina, ebbe a rifugiarsi nelle nostre contrade, non si sà però che abbia fatto soggiorno in Trento sotto la protezione del nostro Vescovo, ma bensì in Marco, nella Valle Lagarina...» ( 2 ) (1 ) Si badi all’ espressione « terrae mota, vel potius caso, di rutum » che ritrae mirabilmente il dantesco : « O per tremuoto o per sostegno manco ». Pare ima

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1896

Page 145 of 160

— i 4 5 — mo altrove, dal vescovo di Trento nel 1274. Si noti, ancora, che i ricordati monumenti dialettali del seco lo scorso, appartengono, tranne pochi frammenti ripor tati sporadicamente da scrittori di cose nostre, alle parlate di Val d’Adige (centro: Rovereto } e della spon da settentrionale del Benaco (centro : Riva) (i). Ora Dante — mi convien dirlo, finalmente, — di questi ultimi dialetti credo, e con certezza, abbia inteso par lare: non già del dialetto della città di Trento, che

gli Statuti del la città di Riva. I quali ci offrono, con parecchi vo caboli della parlata odierna, ben numerosi esempi di infiltrazione germanica nel dialetto di quel tempo. La lingua degli Statuii non è, a dir vero, nè latina, nè italiana, nè tedesca; nè meno, come bene osserva il ti) In generale si cfr.: D. Reich : « Noti?, e doc. intorno al- 1 ’Ordine dei Crociferi in Trento », Trento.' 1881; e: Schneller : « Deutsche u. Romanen in Südtirol etc. » Ediz. cit. e: Innsbruck Wagner, 1878

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1905

Catalogo degli oggetti ammessi alla mostra di arte sacra tenuta a Trento in occassione del XV Centenario della morte di S. Vigilio (15 giugno - 15 luglio 1905)

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e figure di 8. Rocco, della Vergine ed altri Santi e la scritta sul lembo : P. Federìcus Bettinus plebanus Tel vi 1580. Alt 14. 449. Museo di Trento. 543 . Crocifisso con croce e piedestallo d’ebano con ini arsì metallici e madreperle incise. Cristo di bronzo. 91 X 33 ' 370. Chiesa dì S. Maria, Trento. 544. Campana di bronzo della chiesa di 8. Mar gherita (Casteìnuovo, Val Lugana). Nel campo replicato due volte T. e la scritta presso il lembo: +. XPS MNCIT XPS REGNAT XPS P.\ IMPT. MCCCLI. Alt

— 86 — 540. Croce di lamina d ? oro rinvenuta a Piedica- stello; primi secoli del cristianesimo. 439. Museo.di Trento. 541. Oggetti barbarici e croce d’oro cristiana dei primi tempi, rinvenuti in una tomba presso La vis. 440. Museo di Trento. Tirila di cotto delle ceneri di S. Valentino dell’ 860 con scritta ; de capite 'beati] pareli tini istae beatorum reliquiae sunt positae per hugucionem presi»terum de castro vici vezani. 213. Chiesa di Vezzano. 542. Campanello di bronzo con ornati, festoni

. 50 X 40. 450. Museo dì Trento. 545. Lampada di ottone, massiccia, con tré busti di donna. Alt. 72 crn. Sec. XV 81. Chiesa di Molveno. 546. Plaechetta di bronzo a rilievo rappres. la crocifissione, dorato. Sec. XVII 8 X 11. 193. Chiesa di 8. Anna, Vallarsa. 547. Due capse reliquiarii, una rappres. la Vergine col Bambino, e l’ altra una mano. 8X12. 415. Chiesa di Canale di Pergine.

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1905

Catalogo degli oggetti ammessi alla mostra di arte sacra tenuta a Trento in occassione del XV Centenario della morte di S. Vigilio (15 giugno - 15 luglio 1905)

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IV. INTAGLI 154. Trittico. Rappresenta l’ incoronazione della Vergine in altorilievo scolpito in legno ; a de stra S. Vigilio, ai piedi del quale genuflesso ' il donatore, che si crede il proposito della Cattedrale di Trento Ulrico Kneusel (f 1500), ^ e a s. S. Elena; due angeli sostengono il man-- j to della Vergine. Sull’interno dei battenti I figura di S. Rocco ed altro Santo, sull’ altro j quella di 8. Agata e S. Agnese. Ornati gotici, I fondi e parte delle vesti dorate o colorite

. Al- • T esterno è dipinta TAnnunziazione. Se e. XV | 1.09X1.35 m. 121. Chiesa di S. Valentino a Vezzano, : una volta dei Battati, di Sopramonte. 155. Trittico. Statua della Vergine coronata col l Bambino, a d. S. Vigilio e a s. S. Lucia. Nei ; battenti dalla parte interna S, Rocco e S, Set ; Bastiano in basso rilievo. Sotto in un quadro. i busti di G. 0. circondato dagli Apostoli. : Sopra cornice e cimiero, 1 ornati gotici, dorati. Sui battenti all’ esterno è dipinta V Aiinuh- ziazione. Sec. XVI. 1.13X2.23

. . Le due figure dì.8. Vigilio e di 8. Lucia sono di fat tura recente e cosi pure qualche accessorio. 215/Chiesa di Castagne, ora di S. Nicolò, Trento.

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1896

Page 113 of 160

o, come un tempo si diceva, a vassallo immediato- dell’ Impero, investiva il vescovo della Contea di Tren to. Ma la Diocesi di Trento — come fu rammentato altrove — verso il mezzodì della contea si estendeva a torno la riva settentrionale del Benaco, e, quanto a territorio lacustre, fino al noto trifinio fra il « trenti no pastore e quel di Brescia e il Veronese »; verso la Marca Trivigiana, abbracciava quella piccola parte della « terra prava » che ripetutamente fu indicalo; e però, tra

le chiese della diocesi di Feltre parecchie eran soggette alla Contea del Tirolo ; in fine, verso settentrione, comprendeva, si badi, una parte quasi totalmente germanizzata del Trentino, sotto Bolzano fino a Bressanone (ted. Brìxen, lat. Prisma), della quale città Paolo Diacono, contemporaneo dell’ Alighie ri, scriveva: «...Post Tridentum et Bolzanum, haec prima civitas reperitur Italiae quasi contigua ». £ * Il tomo quinto della voluminosa opera citata del- V Ughelli contiene documenti veramente

preziosi pel caso nostro ; ma chi non volesse sobbarcarsi a quella monotona e prolissa lettura, per la quale facilmente le mascelle dolgono dagli sbadigli, potrebbe consultare con profitto 1 citati « Annali » del vescovo Alberti, reintegrati dal Gar, o 1 documenti raccolti dal nostro Gentilotti, per convincersi che la comunità d’interessi politici e religiosi tra le genti trentine e il vescovo di Trento e i conti del Tirolo, e — per 1’ uno e per gli altri — gli imperatori, non cessarono affatto, dopo

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1896

Page 70 of 160

— ?o — Corte , il Ver ci ed altri ancora. 1 più s’ accordano nel- 1' asserire che Trento, dopo quell’ estremo esperimento della tirannide eceliniana, si sottrasse per sempre al giogo ; ma, secondo il Bone!li, l’ Alberti (i) e qualche altro, pare che Azzolino, fino a poco prima della sua morte, fosse potente ancora nella Lagarina e nel terri torio di Arco-, (a) E strano però che il Dalla Corte (3), troppo te nero, come suo costume, dei Castèlbarco ai quali dona lode anche quando loro spetterebbe

biasimo, attribuisca, in gran parte, l'onore della rivolta dei Trentini ad Al- drigkeito, mentre si hanno documenti che affermano tut- t’altro, Anche il Parisìo (4) citato dallo storico bassanese e dalYAmòrosi, —- e il Breniari nella sua « Storia di Las sano » e qualche altro trentino accennano ai Castelbar- co promotori della ribellione ; ma il fatto a me par questo : che i Castèlbarco non furono mai amici nè de' vescovi di Trento, nè de’ vicarii imperiali, ben sì, come avrebbe detto il Poeta

, « amici della ventura ss>; onta maggiore che se al Tiranno avessero serbata co stantemente la fede; e credo col Vercì e col Bonelli che tutta la gloria della riscossa sia da attribuirsi al ve scovo Egnone, al quale Azzolino da lungo tempo, per molte ragioni, era inviso ; la morte di quel partigiano di Azzolino che fu il podestà Sodegerio potette senza dubbio accrescere 1’audacia del vescovo e de’suoi; ma (1) Annali etc, Cfr.: p. 114, e anche: pp, 129, e 134. (2) II Verei, nell’ ofi. cit. riporta

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1905

Catalogo degli oggetti ammessi alla mostra di arte sacra tenuta a Trento in occassione del XV Centenario della morte di S. Vigilio (15 giugno - 15 luglio 1905)

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IL DIPINTI A. PITTORI TRENTINI GIROLAMO DA TRENTO. (Seconda metà del 866. XV e principio del XVI). — 9 . Madonna seduta, col Bambino in grembo; a destra S. Vigilio con piviale, mitra e pa storale, recante nella sinistra lo zoccolo. Dalla parte opposta 8. Giorgio chiuso in armatura di ferro e manto, la sinistra appoggiata al l’elsa della spada, e stringente nella destra il bastone di una bandiera bianca con croce rossa sventolante sopra il suo capo. Genufles so sotto a lui il canonico Giorgio

Nothaft in atto di pregare. Nel sommo del quadro due angeli che suonai! la tromba, e sotto a questi altri cinque, di cui tre suonano il liuto e altri due sostengono sopra il capo della Ver gine una corona d’oro; fondo d’oro, su legno: a. m. 1 . 93 , 1 . ni. 1.12. 324. Chiesa Cattedrale di. Trento. 10. Ecce Homo. Firmato: HIERONIMUS PICTOR F[ECIT] TRECENTI]. In alto, a destra, l’an no 1502. Legno, a. m. 0.65,1. m. 1.08. 466. Museo comunale di Trento. 11, La Madonna col Bambino, che tiene un cardel lino

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1896

Page 77 of 160

— 77 — triottica partigianeria, pur mossa, in materia dantesca, al veronese autore della Merofie; che vorrei affermare, (per ora soltanto di volo) che Dante non fu nemmeno a Trento, per la qual città avrebbe dovuto ragionevol mente passare se si fosse recato alle « fontane di Bren ta » e alla Chiarentana, durante questo viaggio nel Tren tino. A meno, che non avesse preferito — anche que sto non è , impossibile —— quella magnìfica escursione alpina che rallegra chi da Rovereto, per le amene

valli di Serrada e di Lavarone, raggiunge le rive dei due laghetti menzionati ; compiendo così, più brevemente, F ipotenusa (solo il grande amore per Dante mi può far ricorrere alle matematiche) del triangolo, i lati del quale sarebbero dati dalla via lungo VAdige (da Rove to a Trento), e da quella lungo il Fèrsina (da Trento fin presso alla Chiarentana); un po’ alla buona, inten diamoci. Ma siamo sempre nel campo delle supposizio ni; e chi mai vorrebbe provare? Forse il simpatico autore di « Dante

Alpinista ». (i) E non so, veramente, quali ragioni abbiano in dotto il Barlow a ritenere per provato che il Poeta, nella sua prima dimora a Verona non solo « ebbe occasione di conoscere le vicinanze, Val Lagarina, Rovereto, il lago dì (!) Ben a co », ma anche « Trento etc. » E tutto questo — come appare, in parte, anche dalla breve cita zione, — con tanta disinvoltura, senza nemmeno un bri ciolo dì discussione, sorvolando anzi — questa è poi (i) Ottone Brentarii « Dante Alpinista » Padova, Drucker

e Seinig. 1889. Gir.: a proposito óltre la accurata recensione della N. Antologia (1884) il « Bollett. delia Soc. dant. it. » fase. IX, p. 165 (giugno 1894).

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1905

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cinque maggiori, rappres. scene della passione di G. C. Il coperchio, pure ornato a fogliami e gemme, porta il Crocefisso e sul tutto una corona di forma imperiale con gemme ed ornati. Alt. 55 cm. 583. Chiesa del Seminario, Trento. 259. Calice con patena di lamina d’argento, dorato lavorato in rilievo con pattini, smalti, perle, gemme — Gli smalti raffig. scene della pas sione. Sec. XVII Alt. 29. 584. Chiesa del Seminario, Trento. 260. Calice di argento dorato con ornati a sbal zo ed a cesello, con

. Chiesa di S. Maria, Trento. 257. Croce astile di lamina di rame dorata con riporti di argento a sbalzo, negli angoli raggi dorati; palla di rame dorato con ornati d’ar gento; Crocefisso d’argento; nel rovescio, Io stesso lavoro colla Vergine ed il Bambino. Sec. XVII 30 X 63. 351. Chiesa di S. Maria Trento. 258. Ciborio.di lamina di rame dorata, lavorato a rilievo ed a cesello, tempestato di gemme con medaglioni a smalto, rappres. la Vergine, G. Cristo e la sigla dell’ Ordine dei Gesuiti, ed altri

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1905

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su legno rappresentanti gli Apostoli, 6 la Risurrezione: a. m. 0.48, L 0.27. In origine facevano parte di un tabernacolo della Chie sa parrocchiale di divezzano. 403. Cappuccini, Trento. 86. Il ritorno di Giacobbe. Tela, a. in. 0.79, 1. 1.17. 569. Minori Francescani, Trento.

CORREGGIO (Scuola del). — 74 . Sacra Famiglia. Tela a. m. 0.75, 1. m. 0.95. 308. Barone Luigi Salvadori, Trento. GIROLAMO ROMAN INO da Brescia (1485-1566). 75 . La Visitazione. Questo dipinto copriva anticamente un’ anta dell’ or gano di S. Maria Maggiore in Trento, die tanto ebbe a sof frire per un fulmine nel 1819. Raccolta allora a brandelli, la tela venne poi ricostituita e conservata dai nostri PP. Cap puccini, ai quali pur oggi appartiene. Tela, a. in. 1.27, 1. m. 1.73. 402. Cappuccini

di Trento. 76 . Ecce Homo. Legno, a. in. 2.12, 1. 1.08. 483. Chiesa di S. Apollinare, Trento. 77 . S. Apollinare. Legno, a. m. 2.1 2 , 1 . m. 1.08. 484. Chiesa di S. Apollinare, Trento. ALESSANDRO RONVIOINO, detto il Moretto, da Brescia (Scuola di). — 78 . Sacra Famiglia, Tela, a. m. 0.74, 1, in. 0.74. 398. Cappuccini, Trento. 79 . Martirio di S. Bartolomeo. Tela, a. m. 1.37, I, in. 1. 396. Chiesa parrocchiale di Brentonico. IACOPO DA PONTE, detto il PASSANO (1510- 1592). — 80 - 85 . Sei quadretti

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1905

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, a, m. l. 92, 1. m. 1.54. 399. Cappuccini, Trento. 42- Mose e Aronne minacciali ti il Faraone. Tela, a. ni. 2, 1. m. 1.10. 43 . Il miracolo della manna nel deserto. Tela, a. m. 2, 1. m. 1.20. 292. Chiesa del Suffragio, Trento. 44 . Il sacrificio di Aronne nel deserto. Ovale su tela a. in. 1.80, 1. in. 1.40, , 45. Il vitello d’ oro. Ovale su tela, a. in. 1.80, 1, m. 1.40. 291. Chiesa del Suffragio, Trento. 48. S. Giovanni Battista, che predica alle turbe. Tela, a. m. 0.85, 3. m. 0.60. 405. GB. Chiocchetti Trento

13 — 37 . Gesù coronato di spine. Tela a. m. 0.82, ]. m. 0.64. 178. Chiesa parrocchiale di Cavalese. 38 . L’Assunta. Tela. a. m. 0,86. I ni. 0.43. 467. Museo Comunale di Trento. 39 . Il Battesimo di Gesù Cristo. Tela, a. metri 0.86, 1. m. 0.43. 470. Museo coni, di Trento. IGNAZIO UNTERBERGER di Cavalese, (1748- 1707). — 40. L’ adorazione del SS. Sacramento. Tela, a. in. 0.91, 1. m. 0.46. 637. Museo com. di Trento. VALENTINO ROTISI di Moena (f 1782). — 4L La cena dell' Agnello Pasquale. Tela

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1905

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Ss. e 8. Gaetano da Tliiene. Sec. XVIII. Alt. m 0.40 larg. 0,30. 548. Sig. Matilde Villiotti, Trento. 442. Pianeta rossa di velluto antico con colonna ricamata d’ oro con figure. Sec. XVI. 594. Chiesa di Bolognano. 443. Frammenti di antiche pi aneto della Cattedrale, rappres. la salma di S. Vigilio trasportata dalla Rendena a Trento ; Sepoltura di 8. Vi gilio e sua canonizzazione; battaglia di Fie sole 561. Museo Diocesano.

— 74 433. Pianeta (e velo da calice) di color vinato ri camata in oro. Dono dell’ Arcivescovo Carlo E man. Sardagna nel 1840. 409. Chiesa di 8. Marco, Rovereto. 434. Coperta del letto di Pio VI nella sua perma nenza in Rovereto il 22 marzo 1782. Dono della fam. bar. Pizzini alla chiesa di S. Marco di Rovereto. 413. 435. Piviale di broccato d ; oro tessuto con fiori di seta. Secolo XVII. 414. Chiesa di S. Marco, Rovereto. 436. Pianeta tessuta d’ oro e argento, color rosso, con bordi d' oro

. Secolo XVII. 416. Chiesa di S. Martino, Trento. 437. Pianeta ricamata con seta torta, e filo d’oro, con stemma Spaur. Secolo XVI, riport. 1847. 427. Chiesa di Mezocorona. 438. Pianeta di broccato d’ argento e oro con maz zolini di fiori sparsi. Sec. XVIII. 428. Chiesa di Mezocorona. 439. Pianeta di broccato d’ argento a fiorami. Se colo XVIII. 504. Chiesa di Caldonazzo. 440. Pianeta violacea, tessuto di seta, oro e argento. 505. Chiesa di Caldonazzo. 441 . Ricamo di seta rappresentante la Vergine

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1896

Page 148 of 160

fa menzio ne il p. Tovaszi■ (Vedi anche: Ambrosi : « Scrittori etc. » op. cit. ; Aggiunte e Correzioni — e, oltre a quel poco che di Bonvesin da Riva ne dicono gli editori delle sue Rime, le notizie del Tiraboscht, an cor poco conosciute, a mio credere, in: Vet. Hum. Monum. I, 297) trovo u*,i Bonvesino del secolo XIV custode del castello di Tenne e rammento che certi fratelli Bonvicini si ritengono costruttori della torre Affienale di Riva di Trento (sec. XIII). — Il cognome Bon vicini esiste tuttora

— 148 — poemetti di Giacomino da Verona e dì qualche ano nimo scritto veronese della medesima epoca; (1) minor copia ne’ poemetti del Bescapè, la maggiore in quelli di Bonvesin da Riva (2) ; negli uni e negli altri, non di rado desinenze dialettali, forme avverbiali, voci del latino della decadenza — identiche: una delle più cu riose, per tacer del resto, è quella desinenza in: m an zi che in: n (bom per bona, buono ; som per io sono, e simili) che è caratteristica dei dialetti trentini del

centro e del mezzodì, e che oggidì è rimasta, chi be ne osservi, più a cotest’ ultimi che non al lombardo o al veronese. (1) Mnssafia: Monumenti antichi di dialetti italiani — Vienna, Ger&ìd, 1864. (2) Nella sala del consiglio comunale di Riva di Trento è di pinto il busto di fra Bonvesin da Riva tra quelli degli illustri con terranei, — Con quanta ragione s’ abbia in tal modo voluto afferma re 1’ antico poeta - frate (che del resto avea bella moglie e figli pa recchi) cittadino di Riva di Trento

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1905

Catalogo degli oggetti ammessi alla mostra di arte sacra tenuta a Trento in occassione del XV Centenario della morte di S. Vigilio (15 giugno - 15 luglio 1905)

Page 13 of 94

, 1. m, 0.55. 468. Museo coni, di Trento. 30. 8. Giuseppe in gloria. Tela, a. m. 0.45, L m. 0.55. 469. Museo coni, di Trento. 31. Il Transito della Vergine. Tela, a. ni. 0.95, 1. ni. 0.46. 420. Barone Tito Ciani Bassetti. 32. L’Assunta. Tela, a. m, 0.94, 1. m. 0.46. 421. Barone Tito Ciani Bassetti. FRANCESCO URTERRERGER di Cavalese (1706-1776). — 33. Incontro di S. Maria Maddalena con 8. Pie tro e S. Giovanni. Tela, a. ni.0.80, 1. in. 0.47, 321 Sig.a Agar De Carli-Betta, Trento. 34. S. Pietro, S. Giovanni

12 24. 25. Due Sante. Legno, a. m. 0.22, 1. m. 0.27. 525. 516. D.r Guido de Probizer, Rovereto. MICHELANGELO UNTERBERGER di Cavalese (1695-1758). — 26. Cristo risorto. Tela, a. ni. 0.78, 1. m. 0.47. 322. Sig.a Agar De Carli-Betta, Trento. 27. 8. Maria Maddalena portata in gloria. Ovale. Tela, a. ni. 0.56, 1. ni. 0.44. 323. Sig.a Agar De Carli-Betta, Trento. 28. L’ultima Cena.Tela, a. m. 0.43, 1. m. 0.67. 319. Sig.a Agar De Carli-Betta, Trento. 29. La Presentazione al tempio. Tela, a. metri 0,45

e S. Maria Maddalena al sepolcro di Cristo. Tela a. m. 0.80, 1. in. 0.47. 320. Sig.a Agar De Carli-Betta, Trento. 35. Busto di Gesù adolescente. Tela, a. in. 0.82, 1. m. 0.64. 178. Chiesa parrocchiale di Cavalese. 36. La Deposizione. Tela, a. m. 0.92, 1. m. 0.52, 681. 8. A. il Principe Vescovo, Trento.

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Cultural history, Ethnology, Music, Theatre

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1905

Catalogo degli oggetti ammessi alla mostra di arte sacra tenuta a Trento in occassione del XV Centenario della morte di S. Vigilio (15 giugno - 15 luglio 1905)

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■ à i-i. degli oggetti ammessi alla ostra di Arte Sacra tenuta a Trento in occasione del XV Centenario della morte di S, Yigilio (15 giugno — 15 luglio 1905) TRENTO

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1905

Catalogo degli oggetti ammessi alla mostra di arte sacra tenuta a Trento in occassione del XV Centenario della morte di S. Vigilio (15 giugno - 15 luglio 1905)

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CATALOGO *»» ILLUSTRATO di AKTE SACRA TENUTA A TRENTO IN OCCASIONE DEL XV CEN TENARIO DELLA MO RTE DI 8. VIGILIO 15 - VI - 15 - VII -1905 Trento - 1905 Tip, Comitato Diocesano 1

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1905

Catalogo degli oggetti ammessi alla mostra di arte sacra tenuta a Trento in occassione del XV Centenario della morte di S. Vigilio (15 giugno - 15 luglio 1905)

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1847, Santa Maria Maggiore. 25X73. Soc. XVII. 352. Chiesa di S. Maria, Trento. 314. Reliquiario (S. M assenza) dì rame dorato in forma di tempietto sormontato da una figura della Vergine. Sec. XIV-XV. Alt. 40. 361. Chiesa di S. Maria, Trento. 315. Calice di argento, con patena, dorato, lavorato a sbalzo cogli emblemi della passione di Cristo, ed uno smalto raffigurante l’Annunziazione. . Sec. XVIII. Alt. 26. 231. Chiesa di Castellano. 316. Lampada di bronzo, liscia, massiccia, con tre sirene

pietto gotico, nella quale il Crocefisso, sotto questo una lamina d’argento con la scritta : opus factum ex procuratione fratria francisi d. Creinoli; nel rovescio su di una cartella dorata: Nicolaus de Lionelis fecit. 1434 mensis aprilis. 35X20, 364. Chiesa di 8. Maria, Trento. 313. Crocifisso d’argento con base a pianta trian golare, con sei figurine; riquadri nei quali tre busti di Santi, sugli spigoli lo stemma Roc cabruna e sul lembo la scritta: Memoria del c.te Benedetto dovanoli! Podestà

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1905

Catalogo degli oggetti ammessi alla mostra di arte sacra tenuta a Trento in occassione del XV Centenario della morte di S. Vigilio (15 giugno - 15 luglio 1905)

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