ammirare un lumicino colorato, un bel viso, il ricco abito di un signore; la voce, die gli sta pronta nella strozza (leve uscirne, deve uscirne con tutta forza , e eli,' non trova l'occasione da ciò nella vendita delle sue cianciafruscolc grida egualmente senza motivo. I canti durano dal mattino fino a tarda notte, nessuno si preoccupa del domani, nessuno si commove per le gravi questioni politiche del momento - una divina spensieratezza domina le menti. E questa spensieratezza si spinge a tale
camicia, che non muta mai, di corti calzoni tenuti stretti in vita da una cintura di pelle e di un berretto di lana, clic una volta fu rosso. Suo ornamento sono diversi amuleti e medaglie coll’immagine della Santissima Madonna del Carmine c del non meno venerato San Gennaro. Egli vive di pane e-vino, di aria e sole, sobrio come una cicala, che si pasco di rugiada; egli si rido della società civile, a cui non lo avvincono legami di sangue o di consuetudine, che non comprende e non invidia , a’ cui
stabile collocamento nella Dogana. I figli di questo lazzarone rincivilito o ritornano allo stato primitivo , ovvero sal gono un gradino pii, su c diventano mozzi di stalla o fattorini. Di qui s’ apre loro 1’ adito a di ventar cocchieri ; conduttori di quelle leggere carrozzelle, che sono una specialità del paese, op pure proprietarii di un piccolo esercizio. I figli di costoro ritornano di rado ai costumi del laz zarone, diventano servitori di piazza o di famiglie private, camerieri nelle varie
clic per un’ora di letizia, por assicurarsi il godimento di una festa o di un pranzo, si vendono le cose più indispensabili , fosse anche lo stesso letto. Questa leggerezza tocca, il suo punto culmi nante nei lazzaroni, la razza lazzarona. Il vero lazzarone ò stato alla scuola di Diogene e. dei filosofi, e non ne ha riportato che la sua cesta, eolia quale egli si guadagna la vita , in cui abita e dorme, come il suo grande proto tipo nella tanto celebrata botte. Il suo vestiario compone»! di una
affetti e dolori non partecipa. Il mondo è per lui qui, egli vi si sente re, e qui b il suo teatro; egli pone la sua residenza dove appunto gli talenta, e in essa domina una celeste giovialità. Ila di continuo sulle labbra sentenze e canzoni, b un epigrammatico greco. Di solito non si ammoglia , perché se lo fa , deve darsi a un mestiere determinato. Codesto mestiere k in ogni caso quello del facchino, che si apposta sul mercato fin che lo si pigli a nolo per pochi soldi , ovvero fin che trovi uno