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Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 114 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
volta, e sotto un nuovo aspetto, infondata e lodevole. . Dopo le esaurienti dimostrazioni del Malfatti 11 non occorre davvero eh’ io torni a provare. « che 1’ elemento latino fu sempre il più numeroso e civile nella città « dì Trento e nelle valli intorno, e che il Trentino nel medio evo fu italiano per « lingua non mfcno che lo sia oggidì». 1 2 3 4 Dirò solo che se, quando negli ultimi c men geniali anni di sua vita dettava stizzosamente il De vulgati elogiteli Ha, la parlata di Trento parve

. n. f > 2, pag. 156. (2) Cfr. Agostino Perini, I castelli del Tiralo, voli. 3, Trento-Milano, 1831-39. (3) B. Malfatti, Degli idiomi eoe., ed cit. ; Etnografia trentina (lederà al prof. li Monaci) nel- 1 ’ Ardi. star, fer Trieste, V Istria c il Trentino. I. 1; Libro della cittadinanza di Trento, ibid., I 239 (4) Malfatti, Degli idiomi ccc. (5) Si confrontino questi passi del De fuIgari claquentia, clic rito nella ottima edizione die teste ne procurò Pio Rajna (Firenze, 1896) : « Vidimi- Tridentum atque

poi Di che, trattandosi di una regione estrema dell'Italia, appartata, montuosa ed irta di castella i cui feudatari non amavano facilitare le comunicazioni tra luogo e luo go ed anzi qualche volta rendevano essi stessi malsicure le strade " non sarebbe troppo da meravigliare ; mentre la stessa Firenze appena nei primi anni del dugento cominciò a prendere parte alla nuova vita nazionale, ma non così che nella seconda metà del secolo non avesse ancor bisogno, a sentir Giovanni Villani, che ser

a Dante impura, ciò perde ogni valore poiché ei la mette insieme, oltre che a quella di Torino, anche a quella della eroica e allora ben pura Alessandria. Veramente egli le dice anche « turpissime», ma «turpissime» chiama pur le dolci parlate toscane, e più turpe di ogni altra d’Italia la lontana. A ben giudicare, anzi, il giudi zio di Dante sulla parlata trentina le torna a titolo d’onore, poiché ne risulta che nella sua rapida e inquieta e impaziente ricerca del volgare illustre, ossia della lingua

, ma io spero che sarà ben accetto anche ogni piccolo fatto o indizio di' io possa addurre, il quale giovi a rendere meno desolante la lacuna che abbiamo constatata nella storia della cultura trentina, anche perchè ad altri non salti per caso in testa di trarre da quella chi sa quale nuovo rin calzo alla tesi sostenuta dagli Schneller e dai Bidermann, che il Trentino non fosse anche allora in tutto e per tutto pienamente italiano. Quella tesi è ormai sfatata; pur non sarà male che-la si mostri anche una

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 41 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
ogni altro paese da lungo tempo , civile, fu abitato molto tempo prima che la storia scritta lo ricordi. In sullo schiudersi dell’ ultima età geolo- logica ci si affacciano i primi abitatori stanziati nelle caverne di Vezzano, del Colombo presso Mori, alla Busa dell’ Adamo presso Lizzana, sui covoli del Doss Trento, sui laghi di Garda, di Loppio e di Teflago, a Mezocorona, con tracce in tutte le valli del Trentino, ma specialmente sulla riva destra dell’Adige. I loro manufatti sono la pietra

scheggiata, la levigata, l’osso, rozze paste, accenni, al bronzo. A quali popoli apparte nessero,' è arduo compito stabilirlo ; ma basti affermare che trovano paralleli molti e. raffronti non pochi nella suppellettile delle terremare del Pò abitate dagli Italici. Non difettano armi ed utensili di rame (Flavon, Trento) che segnano il passaggio dalla pietra al bronzo. Quest’ ultimo periodo poi si rispecchia nelle stazioni al Dos del Gia- mcolo presso Tuenno con una-primizia archeologica, una forma

stre sorti, mentre in quelle provinole in processo di tempo noi troviamo tedeschi, slavi, serbi, croati, ruteni e rumeni, quest’ ultimi soli portatori di un dialetto italico. E se nella Rumenia si mantenne e sviluppò un linguaggio del tronco italico, convien cre dere che le colonie ivi dedotte ai tempi di Augusto e di Trajano imperatori, composte di genti italiche, si insediassero in un paese o deserto affatto, o talmente scarso di famiglie indigene, che queste scomparvero di fronte alla nuova

sovrapposizione italica. . Se il Trentino ha assunto la lingua, la civiltà ed i costumi specifici d’ Italia, contrariamente a quanto avvenne nei paesi assoggettati nella stessa epoca al dominio di Roma, non basta tener conto, delle condizioni peculiari nostre ed attribuire alla postura, ai continui contatti, alle relazioni intime coll’ Italia il rapido assimilarsi dell’ e- lemento primitivo col latino, ma conviene studiare tale influenza nell’ infanzia di queste popolazioni, nell’ indole, nella natura, nella

da fondere; nei bronzi arcaici di Mezocorona e di Galliano, nonché nei rinvenimenti staccati, sparsi in pres soché tutte le vaili Trentine. Tutte queste stazioni trovano riscontri nei depositi coevi italiani, e se a noi mancano fino ad ora le materie caratteristiche della regione padana, ciò vuol dire che le nostre condizioni del suolo, tutto irto di catene di monti, frasta gliato da rivi, da torrenti, solcato da un grande fiume, non rendevano necessarie per la difesa personale quelle tipiche costruzioni

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 35 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
e irradiata dalla magnificenza signorile, è succeduta per noi, non facciamo coro agli adoratori del passato, che trovano de’ begli effetti rettorici nella finzione di ciò che non fu e nella sconoscenza di ciò che è. La vita ha per noi un altro significata. I nostri maggiori concentrarono, noi disccntriamo. Per essi la forza, la grandezza, il lustro crebbero attorno al nocciolo della potenza di pochi ; per noi il lustro, la grandezza, la forza, simili a frammenti di un astro in isfacelo

, precipitarmi travolti dal peso della materialità. Ma nel. crollo di questo vecchio edilizio civile, qualcosa di più alto, qualcosa di più vigoroso si elabora ; un’ anima nuova irrompe anelante a libertà nel mondo, che attonito chiede a se stesso' donde viene quest’ urto potente. Anche a noi, come alle ultime generazioni medievali, sta sott’ occhio lo spet tacolo del passato, disgregata compagine volta in distruzione, e dell’ avvenire, che s’illumina all’irruente splendidezza mattinale d’una grande idea

e di servile ammirazio ne, all’ ozio luculentò e all’ arbitrio intemperante dei prediletti dalla fortuna, noi lavoratori modesti, poveri di forze, ma coraggiosi anche nella rassegnazione all’ ine luttabile, disavvezzi dalle ridenti fantasie, ma capaci ancora d’ ideali, inalzando nella città nostra un monumento a Dante Allighieri, affermiamo in guisa ignota a tutto il passato la dignità del popolo. ' Dante Allighieri per il popolo scrisse, per far parte del suo pensiero al popolo abbandonò 1’ antico

, spesso e a lungo inonorato nei successivi, solo nella età nostra ottiene il culto a cui veracemente aspirò, 1’universale, vivo e schietto culto del popolo. Luisa Anzoletti.

. E noi, fra questi monti dall’aspetto solitario c sdegnoso come la mente del pensatore, noi alleati alle fortune di quella terra in cui prima albeggiò 1’ età nuova inaugurata dall’ Allighieri, noi in giorni a cui la ricchezza, il potere, il fasto, non sono che un ricordo storico e rovine onde 1’ archeologo cerca nei monumenti nostri le perdute reliquie, abbiamo udito 1’ immortale chiamata che dall’ anima di Dante ci giunse traverso i secoli. Noi soli, che non assistiamo più, paghi di stupore

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 78 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
Italia, di dolore ostello; .e in verità lo sdegno è reso con tutto il vigore nella figura che, col pugno stretto e il braccio serrato alla vita, sembra lanciare 1’ anatema con lo sguardo fulmineo: ma v’ è tanta violenza ed esagerazione in quei tratti, di'essi cadono quasi nel grottesco. Non così si poteva rendere la nobile fierezza e la profondità di pensiero del carattere dantesco. - Le feste del Centenario' rimarranno fra le più grandiose e spontanee dimostrar zioni di un popolo libero

a gloria di un grande cittadino. E non solo l’Italia, ma tutto il - mondo civile rese omaggio in quella occasione al padre della nostra lingua. Non meno commoventi riuscirono le feste dantesche che nel giugno di quell’ anno furon celebrate a Ravenna. Proprio nei giorni che a Firenze si onorava la memoria del Poeta, quasi la fortuna volesse arridere manifestamente alla nobile dimostrazione, le sua ossa trafugate, come vedemmo, misteriosamente in tempi lontani, mentre dai più si credevano custodite

. Un’altra statua dantesca, votata nel 1865, fu scoperta nel ’71 a Mantova, la patria di Virgilio ; opera di Pasquale Miglioretti, sorge nella piazza del Broletto, di fronte al palazzo della Ragione che tiene incastrata nel muro l’antica effigie del Maestro'del-, 1’Alighieri. Rappresenta la statua Dante fuggiasco : lavoro, essa pure, mediocre L’ultimo monumento sorgeva hèl-tS-z a Napoli, nella piazza del Mercatello, una delle piu belle della ridente città. Decretato dal Municipio nel’67, e affidato per

nell’urna, si scoprivano per caso dentro un muro del convento di S. Francesco. Fu un religioso pellegrinaggio da tutta Italia a visitare le reliquie venerate, che ven nero poi rinchiuse nell’antica arca lapidea , dove le avea composte dapprima la pietà del Polentano. 35 ) Nè le pubbliche onoranze all’ Alighieri nel sesto Centenario sono limitate alle ■ due città che gli diedero la culla e la tomba. A Verona, - dove Dante trovò « lo suo primo rifugio e il primo ostello », gli s’ innalza un monumento

; « ma quella faccia arcigna, più assai che la austerità e i severi concentramenti del pen si satore, mi ritrae gli stizzosi , dispetti di un brontolone. Poteva esserlo Dante vivo, ma «non deve darne segno l’apoteosi del suo sconfinato intellètto qual’ è là sua statua ono- « raria. » "") Si direbbe che appunto la vastità del genio di Dante, la molteplicità degli aspetti onde si manifesta la sua grandezza, abbiano reso impossibile, anche ai migliori artisti, di renderne con lo scalpello la sublimità

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 16 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
crepuscolo vespertino ne reggia la mole augusta del nostro Duomo, e ogni profilo della sua maesto sa e aggraziata architet tura spicca netto e vivo nella varietà armonica dell’ insieme solenne, pa re che scorra su per quelle fosche mura il fre mito delle età spente : dai giorni remoti in cui il romano Vigilio, tras formando parte della sua Quando nel roseo I! Duomo. casa, qui edificava la chiesuola dedicata ai santi Gervasio e Protasio, che fu la culla della nostra Cattedrale (5), alla ferrea

età della dominazione longobarda, all’ alba civile del libero comune, sino al fastoso cinquecento. Qui il Barbaro sopredificò al Romano, qui lasciò il Franco vestigia dell’ arte sua, qui 1’ arte tutta italiana del secolo undecimo e duodecimo, di cui sono splendidi monumenti il San Zeno di Verona, il San Lorenzo di Genova, il Duomo di Pisa, in centrandosi con 1’ arte che dalla Germania scendeva in Italia, vi si fuse insieme in un puro amplesso, vi si accordò nello scompartire le ardue navi

della facciata, negli ornamenti bizzarri delle porte decorate di sculture simboliche, colle colonne appoggiate sul dorso di mostruosi animali o su figure romane accoccolate, come la graziosissima colonnina del protiro a oriente, che a metà attorce e annoda insieme i suoi quattro fusti colla cedevolezza di un vinco. Edificato, qual è nella sua struttura presente, in quattro riprese, col concorso di varj stili e a lunghi intervalli di tempo, è mirabile come il nostro Duomo mantenga 1’ impronta di una

rara unità (6); caratteristica questa, che più ci colpisce e che lo di stingue dalle stesse chiese sue consorelle di stile lombardo, per una tal quale capricciosa originalità disimpacciata da regole fisse, ma che seguendo un tipo ideale d’ ordine e di gusto eccellente in se, divien canone e norma a se stessa: coinè a se lo diviene la libera fantasia del genio. Pare che un artefice solo, composto di molti, sia andato avanti non altro seguendo che il proprio istinto, ma colla sicurezza che

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 81 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
Fiore, Firenze 1857, PP* 9*37*89); dèi resto, la maggior chiesa fiorentina continua ancor per qualche tempo ad essere il santuario della vita civile (si pensi al Certame Coronario del 144il, finché, nella seconda metà del sec. XV, co mincia a prenderne il posto il palazzo della Signoria, (12) Del Lungo, Esilio di Dante , doc. XIV. (13} Tempie - Leader e Marcotti, Giovanni Acuto, Firenze 1889, pp. 219 sg., 232 sg. E da notarsi, che anche il monumento marmoreo all’ Acuto, decretato nel 1393 con una

che, oltre agli espositori ufficiali, altri leggessero contemporaneamente in pubblico il Dante: così son tolte di mézzo le coincidenze di date, e si spiega come, nel 1431 p. e., compaiano nelle memorie del tempo i nomi di tre pubblici lettori; come, men tre frate Antonio è nominato lettore di D. nello Studio per il 1432, un Antonio da Castello S. Niccolò com menti in quello stesso anno il Poema al popolo nella .chiesa del /Beato Fiorenzo (cfr. Wesselofski, Il Paradiso degli Alberti

le cagioni del bando inflitto e non mantenuto «al Tolentinate (cfr. Klette, Beiträge cit., Ili, 1890, p. 44 sg). Del resto, noi dubitiamo assai che questa Oratio de laudibus Dantis, vibrante di sincero amor patrio, appartenga al Filelfo, benché in qualche codice ip. e. il Palatino della Nazionale di Firenze, n°5i, c. 100 a) apparisca perfino, nella didascalia, come pronunciata da lui. Queste didascalie sono frcquentamentc errate: cosi quella del discorso pubblicalo nel Sepulchrum D. fp. 43 sgg.) che

è intitolato Or al ione d' uno discepolo del Filelfo in laude e chonmendatione dello illusi riss, poeta Dante, mentre nel discorso non v' è accenno al Poeta, ma si parla delle virtù dell’ uomo prudente. Di simili orazio ni morali, tenute in S. M. del Fiore da scolari dello Studio, si ha un altro esempio nel cod. Palai, di Firenze n.o 598 c. 40 a. Conviene notare che il famoso tempio, in quel tempo non del tutto finito, fu consacrato solo nel 1436 da papa Eugenio IV (cfr. Guasti, La cupola di S. M. del

Provvisione che ricorda il tenore di quella per ì poeti fiorentini del 1396, non ebbe, come questa, esecuzione; c che per il celebre condottiero, come per Dante, la Signoria si contentò di fame dipingere molti anni più tardi 1' effigie ilei Duomo. (14) Del Lungo, o. c„ doc. XI. Provvisione dei 23 dicembre 1396, approvata con 151 fave nere contro 51 bianche. (15) Cfr. Voigt, Die Wiederbelebung des classischen AUerihums, 3.a ediz., Berlin 1893, voi. I, p. 282 sgg. (16) Cosi confessa lo stesso Niccoli nel

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 44 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
la tradizione latina. Il Trentino trova vasi verso il mille nelle stesse condizioni politiche colle vicine provincie della Lombardia e della Venezia, e così ebbe ad accogliere i me desimi fermenti di rigenerazione civile; ma staccato il Trentino dalla marca Trevigiana, la. sua storia vien tolta alla córrente fecondatrice della vita nazionale per anelare ad immiserire nella gora della vita provinciale, vita di interessi non sempre suoi e di intendimenti meschini. Nel bujo del medio evo la nostra lingua corse

che presso i Romani si chiamava Caput aut navem, innestato fra noi, prése il nóme dalle impressioni della moneta medioevale, cróce ed aquila. Caduto l’impero, si avvicendarono stirpi d’ ogni razza e risma, che lasciarono • dovunque traccie del loro efferato dominio. Ma tutte codeste razze randagie subirono la sorte di quei popoli che violenti cedono all' influenza della coltura, abbracciando le forme tutte dell' incivilimento dei vinti, coi quali non addivennero mai ad una fusione politica

tempi infelici, ma non subì forti cambiamenti. Lo dimostrano il Codice Vanghiano ed altri documenti ■coevi, i quali ci portano espressione, forma e nomi prettamente italiani, che estrinsecano . la nazionalità del popolo pél quale furono dettati. I Municipi, allora, come adesso, cu stodi gelosi di un glorioso passato che ci lascia sperare non inglorioso avvenire, vere istituzioni italiche, he conservano le tradizioni e la forma. I primi nostri statuti munici pali ed i popolani della Società dei

Battuti furono italiani ; e se, mentre attraverso un periodo nel quale agli imperatori Germanici interessava moltissimo di tener aperte e guardate a mezzo di loro fidi e connazionali le porte d’ Italia, una serie di Vescovi-di nazionalità non nostra resse per tré secoli i destini del paese; mentre la feudalità, per dovuta dipendenza dall’Impero, era tedesca e usava fino a noi correnteménte quella lingua; mentre i Conti del Tiralo per avidità di dominio tenevano da.noi ufficiali tede schi ; se ad onta

di tutto ciò noi abbiamo conservato intatto il retaggio dei nostri avi, dobbiamo convenire che le radici della nostra lingua e nazionalità' fossero ben salde e profonde, per resistere a tanto cimento. •• • É un conforto la storia, perchè il passato ci autorizza colla logica dei fatti a giudicare del futuro. La lingua, il risultato di. una lunga evoluzione, è opera del popolo e non di pochi individui forestieri; quello e non questi costituiscono il substrato nel Trentino: italico il primo, decise

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 36 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
, VI, f. 103. — Dal coro del Duomo si saliva, alla cappella di san Biagio per una scala che esiste tuttora. Quella di san Giovanni Battista era sotto 1’antica sagrestia. Ambedue queste'cappelle furono distrutte ora è-un secolo e più. Cf. Luigi Woezl, Alcune notizie intorno al Palazzo Pretorio in Trento. Archivio trentino, Anno IV. (6) L' effettiva unità di maniera nella costruzione del nostro Duomo, sebbene edificato inlerrotta- mente, a lunghi intervalli di tempo e con varietà di forme, fu in ispecie

qualche impronta dell* arte germanica, non ostante il suo carattere lombardo, anche nella porta delia facciata; e però gli sembra che essa potrebbe appartenere alla stessa epoca, cioè alla prima metà del XI secolo. (8) G. Frapporti, Della Storia e della Condizione del Trentino nell'antico e nel medio evo, Tren to, Monauni, 1840, pag. 334. (9) Cf. il Toneatti, Saggio d illustrazione del Duomo di Trento . (10) Le arti del disegno in Italia, parte II. Medioevo, nell 'Italia del Dott. F. Vallardi pag. 283

NOTE. (1) Luigi Viardot, Les merveilles de la peìniure , Paris 1868, pagi 294 « Avec lui (Francesco Guardi) dans sa specialité étroite, mais charmante, 5’ est terminée la grande .écolc qu’ avait inauguròe Bellini et qu’ illustrèrent Giorgion, Titièn, Tintoret. Veronese, Sebasticn del Piombo. » (2) Vita di Alessandro Vittoria Scultore Trentino composta dal Conte Benedetto dei Giovanelli e rifusa e accresciuta da Tommaso Gar. Trento 1858. (3) Notizie Storiche intorno ai Pittori Lampi del Sac

. Luigi Rosati Prof, nell' i. r. Ginnasio di Trento. Estratto del Programma dell' i. r. Ginnasio di Trento alla fine dell'anno scol. 1892-93. (4) L' università di Padova contava dal 1441 fino alla metà del nostro secolo ventiquattro profes sori oriundi dal Trentino. Ve n' ebbero atta Sapienza di Pisa, alla Università di Pavia; Firenze conserva ì lavori anatomici del trentino Felice Fontana; i documenti Ietterarj nostri fornirebbero messe di nomi d’artefici delia penna, di eruditi, scienziati

, latinisti, rimatori, fra cui qualche poeta, per una storia della lette- ratura trentina. (5) Le auliche mura romane attraversavano diagonalmente la piazza del Duomo nella direzione della torre. La piccola chiesa e là casa di Sàn \ igilio trovavansi nello spazio compreso fra le prime mura della città e il Fersina — che sembra scorresse allora per la presente via Calepina — c in questo luogo si mantenne anche in seguito 1’ abitazione dei Vescovi; la quale doveva essere un odifizio composto di più case

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Category:
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Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 37 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
L’ ARTE MONUMENTALE A TRENTO (11) Per la illustrazione dì questi restauri cf. V articolo citato del Cipolla. Cf. anche per impor tanti notizie la eccellente Guida del Trentino di Ottone Brentarì, Passano, Pozzato, 1891, I posteri compiranno ciò che per noi resta ancora nei voti, onde la nostra cattedrale abbia in ogni sua parte il dovuto' finimento artistico, sia nella facciata, sia nuli 1 interno, e mediante P abolizione degl' intrusi barocchismi, che non giungeranno mai a render meno

osservato dal Selvatico e da Scipione Maffei, che nella sua Dissertazione intorno alla santità e martirio del B. Adelpreto , P*?- 356, nota <7, ne parla, ‘stimandoló lavoro di età anteriore a Cimabue. TJn giorno vi abbiam veduta ap poggiata una grande scala a pinoli. Non sarebbe buono, senza aspettare un altro editto Pacca, che gli addetti al servizio della chiesa conoscessero il valore di questi oggetti e il dovere di rispettarli? • (14) Il Falconetto, 'proscritto da Verona, dimorò in Trento come esule

di questo se colo fece applicare il mazzuolo ai troppo prodighi stucchi di maestro Girolamo Aliprandi nella cappella del Crocifisso, qualcosa si potrebbe ancor fare, subito, di altamente richiesto dalla decenza del santo luogo. Senza gravi sacrihzj, si potrebbe sgombrare la chiesa da quell’ esercito in rotta di sgangherate pancacce, che vi spargono il disordine e la miseria; potrebbe esser levato via il pulpito, che vanta già un lungo servizio, c assegnarsi diverso luogo a quell’altra turba profana

di attrezzi e di scale d'ogni dimensione, che usurpano gli aditi del santua rio in omaggio alla comodità. Ma forse si è già pensato a togliere tali inconvenienze; e in ogni modo queste mie esortazioni non hanno certo il pregio della novità. Di negligenza nella cura degli arredi, poi, e fin anco del rito, non sarebbe in alcun modo da far rimprovero solo al presente, pare, poiché troviamo raccomandato m un Directoràun Chorale ad usum Sacrìstìac EccL Catkedr. Tridentinae del 1757? che la nostra Catte drale

intelligente, coll’opera di artisti che non permettono di rimpiangere e invidiare il passato. Così, per esempio, vedemmo lo scorso aprile inaugurarsi nella città di Siena, — V alma mater del celestiali pittori trecentisti — l’oratorio di Santa Caterina, che, a cura e a spese del sacerdote Gaspare Olmi, Alessandro Franchi, emulo di quegli antichi maestri, decorava — coadiuvato dal Prof. Mari nelli — di sette grandi affreschi, rappresentanti varj fatti miracolosi della vita della Benincnsa. E 1’ avita Siena

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 110 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
domanda presso le rispettive autorità politiche distrettuali 0 di polizia esibendo un esemplare dello stampato da affigersi. Una questua di casa in casa non è compresa nella presente concessione. . >' Per V i. r. Luogotenente " . RUNGG Pag-, 84. Programma di Concorso (Approvato dal Comitato nell’Adunanza plenaria dei 15 Febbraio 1891). Art. 1; Il -Comitato invita gli artisti acl un Concorso per il progetto del Monumento che si deve erigere a Trento a Dante Alighieri considerato quale « (renio tutelare

Pag-, Li Nota i). AlV Illustrissimo Signor avvocalo D.r CARLO BORDI Preside?iic del comitato esecutivo per 1' erezione di un monumento a Dante Alighieri in Trento. Trento, li y Marzo iSgo. ^lesivamente alla insinuazione fattami in dd.o 16 febbvajo ed alla ■posteriore domanda dd.o 3 vi. corr. ho V onore di partecipare alla S. V. L, che nulla, osta acche dal Comitato esecutivo -per V erezione d' un moniimcnto a. Dante Alighieri in Trento venga aperta una pubblica, sottoscrizione coi mezzo della

della lingua e della civiltà italiana nel Trentino »• Art. / 2. A questo scopo il Comitato dispone di Ccntovcnticinque mila Lire italiane. Art. ' 3. Qualunque sia la forma ideata, nel Monumento spiccherà la statua del Poeta fuso in bronzo, a luto, alta non meno di cinque metri. 1,1 piedestallo sarà di marmo o di granito. Art. 4. Il Monumento sorgerà nella Piazza della Stazione o nelle sue immediate adiacenze, in modo pere» ■ .ch’osso si scorga chiaramente dalla scalinata della Stazione della

Ferrovia. Latro questi confini, \b - Comitato lascia all’Artista piena libertà di proporre l’area che gli sembri più adatta. Art. 5* H modello,del Monumento dovrà essere di tutto rilievo e nella proporzione di uno a cinque. Art. 6. ' Lo accompagnerà una relazione scritta ove siano indicati i materiali da impiegarsi, con offerta di eseguire e di porre in opera tutti i lavori, eccetto solo le fondamenta, per un importo che non . superi le Centoveuticinque mila Lire. . - Art.' 7. Tutti i concorrenti

dovranno serbare l’incognito e contrassegnare le opere loro con un motto che ' sarà ripetuto in capo alla Relazione (Art. 6ì e sopra una busta suggellata, contenente 1’ indicazione del nome del casato dell’Autore e del suo recapito .in Trento. Si apriranno'solo le buste dbi con correnti le cui opere saranno state prescelte per 1’esecuzione, o premiate. Art. 8. TI Comifato provvederà nel miglior modo possibile che i progetti vengano esposti al pubblico du- - •: rante gli ultimi venti giorni del

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 106 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
Apollonio. . ★ Molte e grandi agevolezze fece il Comune di Trento, che non dimenticò inài il suo nobile ufficio di naturai patrono dell’impresa. Due anni fa modificava a sue spese il giardino pubblico tutt’ in giro al Monumento. E nella memorabile seduta dei 9 Marzo 1894 il Consiglio Comunale, accolta con voto unanime la preghiera del Comitato che a 'suo tempo volesse ricevere in consegna il Monumento per conservarlo in perpetuo come un sacro deposito dei tridentini, in .conferma di tanta promessa

pacifico, non ostante le gravi..offese dèi'gèrnianizzatori.-Avevo pensate queste: INCHINIAMOCI ITALIANI'-- INCHINATEVI * STRANIERI — DEH- RIALZIAMOCI-AFFRATELLATI-NELLA- GIUSTIZIA — ; (2) Il disegno allegato .-. dà una . chiara idea del modo con cui in costruito il Monumento. L’ anima è. di-grossi " toccotti, di pietra di Trento, disposti a strali- orizzontali. Ciascun pezzo di gradito è congiùnto .con la muratura che gli sta a tergo mediante grappe, di .rame. La statua è assicurata sul capitello con

mane capitali, alte 12 cm. e profonde 1 cm. PIETRA - FONDAMENTALE-DEL - MONUMENTO-DEI-TRIDENTINI A- DANTE- ALIGHIERI — MOSTRÒ-CIÒ-CHE-POTEA-LA-LINGUA-NOSTRA — XX-APR- MDCCCLXXXXIII. Fu murata nel giusto mezzo dello scavo alla presenza dell’artista, del Podestà di Trento e di alcuni membri del Comitato. Poi venne coperta con un lastrone di marmo rosso. Ogni cosa, scrive l’ingegnere Apollonio nel suo giornale, con quella re ligione che meritano le cose grandi. Dentro il Maggio le fondamenta erano

decretava che il gior no dell’inaugurazione vi fosse posta in nome del Comune una grandiosa corona, (lj Questa lapide era stata posta per incidervi la sentenza-di Dante mentovata nella Circolare del Co mitato. Poi parve opportuno noti tarlo l non vorremmo che i posteri avessero a pensare che qui fossero \molti spregiatori della lingua materna; che non è vero; Io desidererei sostituirvi poche solenni paróle, e dovrebbero pssere come la morale, dell’ opera e un’ indubbia dichinrazione del suo fine

staffe fortis sime ; il Paradiso e il Purgatorio posano su cuscinetti di bronzo.. Inoltre per consiglio dell’ ing. Doni.- Fogaroli, elettrotecnico del Comune di Trento, tutti i. bronzi del Monumento furono collegati tra-loro e col suolo mediante due cavi di rame onde*scemare il pericolo del fulmine. • ■

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 93 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
SO TL MONUMENTO A DANTE A TRENTO Poi l’avv. Dordi parlò. Ma non c’ era bisogno di commovere la folla, già troppo commossa. A voti unanimi si accoglievano queste proposte del Comitato : « L' assemblea, nel mentre fa plauso al progetto di erigere in Trento un degno monumento al Divino Poeta, per i motivi e con gii intendimenti espressi nella circolare del Comitato promotore, già resa di pubblica ragione mediante la stampa ; visto 1’ unanime consenso della più eletta parte del paese tridentino

; sentite le odierne dichiarazioni del Comitato ; delibera : 1.0 di metter tosto mano all'opera, aprendo senza indugio pubbliche sottoscri zioni, e di portarla a compimento nel più breve tempo possibile. 2.0 Di affidarne l’incarico ad un Comitato, esecutivo permanente di 35 membri, fra cui un presidente, un segretario ed un tesoriere, residenti in Trento, da eleggersi oggi stesso (f), i quali si debbano aggiungere almeno altrettante persone, scelte nella città e in altri luoghi del paese, ove

. Parolini : a Molina di.Val di Ledro : Agostino Zecchini: a Civezza- no : Avv. Adeodato Parolari: a Calli ano: Conte Fermo Martini : a Villa Lagarina: Silvio Marzani : a Mo- ri: Riccardo Grigolli... Nella Sessione plenaria dei 12 Marzo 1890 il Comitato approvava il Regolamento interno /ed eleg geva dal proprio seno una Giunta permanerne composta del Presidente, del segretario, del tesoriere e dei Signori : Silvio Dorigoni ed Antonio Tambosi, coi sostituti D.r Vittorio de Riccabona e D.r Riccànlo Ferrari

raccoglieranno le . offerte e cureranno lo scopo comune secondo le istruzioni del Comitato. Esse formano parte integrante del medesimo € po tranno assistere.a tutte le sessioni con voto deliberativo. 3. 0 Il Comitato si darà da sè un regolamento e si completerà da se se alcuno dei. suoi membri .venisse a mancare; ammanirà i fondi in tutti quei modi che reputerà più efficaci; e curerà il compimento dell'opera, prendendo i debiti accordi con le autorità ed adottando, ove occorra, qualsiasi provvedimento

reputasse necessario od opportuno senza bisogno di consultare l’assemblea.» dì I.’Assemblea elesse: Presidente : Carlo Dordi ; segretario : Guglielmo Rauzi ; tesoriere : Giovanni Peclrotti ; membri residenti a Trento: Annibaie Apollonio, ing.; Don Emanuele Bazzanella, dep.°; avv. Luigi Brugnara, dep.; Bar.. Giov. Ciani, dep.; D.r Carlo De Pretìs, ing.; Silvio Dorigoni; D.r Riccardo Terràri; Conte Sigismondo Mauri ; Avv. Augusto de Pànizza, dep.; D.r Vittorio de Riccabona; Cesare Scotoni; Antonio Tambosi

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 122 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
1(1 fi i.a rrr/n'RA conti il Arco, e do che più monta, a Sodegeno da Tito e ad Lzzclino eia K ornai io. iNon sara et-li il poeta i La cosa è possibile tanto piti che epici nobile ghibellino può benissimo essere poi andato nella imperiale Pisa e avervi presa stabile dimora. Con maggior sicurezza trovo però in Trento altri nomi noti alla storia delle lettere nostre, e proprio al tempo in cui è più probabile l’abbia visitata TAllighieri. Alludo agli anni 1304 —1307, in cui ne fu vescovo saggio

ed operoso il patrizio vene ziano Bartolomeo Guiditi dopo avere retto la diocesi di Castello nella sua patria e poi ondili di Xovara. 11 vescovo condusse allora seco a Trento molti ufficiali e parecchi suoi parenti, Ira i quali Andrea, cui fu affiliata con titolo di visconte la podesteria della città, Matteo e il Pievano Xieolò. Ma è questi il rimatore gentile die non senza garbo imitò le liriche di Dante e degli altri poeti dallo s/il uovo! Sentite: Un Spino è zittito elianti al core, ci quale si radona

una novella de una donna lauto adorna c Iella, che *n lei medesimi s' innamora Amore ; ncnJiò la v-jd-g de si ali valore. tùie revcirama o<ui'om dea far a quella, u mostra die Ideiate sia con ella, a uuisa e modo di dolce/e* .strofe . . . Con Bartolomeo e Xieolò è probabile sia stato allora a Trento anche Giovanni Ouirinì, altro e maggiore lirico imitatore di Dante, del quale ili conoscente e caldissimo ammiratore.A nelle era allora in Trento, notaio e scriba del vescovo, evi prese stabile dimora

, maestro Bongiovanni Bonandree da Bologna, che fu pur egli uno dei nostri antichi rimatori e ci lasciò un curioso libretto di regole del dittare in latino e in vol gare. :i Al Bonandree va principalmente attribuita la nuova redazione degli statuti di Trento ordinata dai Ouirinì. Può averla egli stesa in tedesco,. come pretendeva il signor Tomaschek? Xè il Ouirinì nè i suoi ufficiali comprendevano altre lingue die 1 ’ italiana e la latina. Basti dire che al banchetto per l’insediamento del Olii

fu in ottimi rapporti con Guglielmo di Castelbarco, probabile ospite del poeta, al quale confermò il possesso del Dosso di Brentonico e degli altri aviti castelli, compreso quello di Scrravalle, il cui territorio giunge proprio tino alla mina die nel fianco di cjiin da Trento 1' Adipe- percosse <> p>r tromi:otn <> por sostegno mancai: (il Oddone Zcnaui .SW sonetti iti w/acov j\'ieen/i< Quiriti/ (por Io nozze i.'adni - d-' limono). P.oltqMia. R. Tipografia. 1887. (2^ Le Al!',- limo dirotto 1 ccentomontc

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 117 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
; e se Franco Sacchetti nella sua novella LXI ci presenta un Guglielmo di Castelbarco avaro e prepotente, o lo calunnia, o in tende parlare di un omonimo di lui. Ili. Contro lo potenza dei feudatari, anche in Trento sorse e crebbe la forza del Comune come nelle altre città dell’ alta e della media Italia, benché gli imperatori pre ferissero vedere la città nella mani tiranniche d’ un vescovo loro devoto, piuttosto di dover trattare con un popolo libero e indipendente ogni qual volta avessero voluto calare

strettamenta agli Scali geri ed entrando presto in relazioni politiche anche con Venezia. Crebbe così la loro potenza,' tanto che Guglielmo di Castelbarco fu uno de’ più grandi Signori del primo trecento, e degno invero di ospitare 1’ Allighieri, perchè fornito di tutte le doti che il poeta voleva nella nobiltà: cortesia e valore, il pregio della, borsa e della spada. Splen dido, liberale, mecenate delle arti, egli non ! sfigura accanto al suo grande amico ed alleato, il magnifico messer Cane della Scala

, forti del- l’appoggio imperiale, furono, come quelli delle altre città italiane, veri Signori della città, sì che poco mancò che il Vescovo non vi perdesse allora ogni dominio temporale. Con la morte di quel magnanimo decadde però anche la vita comunale trentina, nè i Vescovi seppero d’ altra parte resistere alle potenze dei Conti del Titolo ; onde, accanto alla rinnovata ma diminuita e mal tollerata signoria vescovile, s’ ebbe poi in Trento anche la pressura del Capitano tirolese. Tuttavia

Come i d’ Arco anche i Castelbarco s’ imparentarono con le famiglie più nobili dell'alta Italia; ma mentre i conti d’Arco, quasi seguendo i corsi delle acque del Sarca che, dopo aver lambito il colle su cui sorge il castello onde trassero il nome, per il Garda argenteo vanno a farsi fiume giù per i verdi paschi mantovani, finirono ad essere grande parte della storia della città di Virgilio e di Sordello, i Castelbarco par la valle dell’ Adige scesero a Verona e vi misero salde radici, unendosi

in Lombardia. La vita comunale in Trento erà già nel suo pieno svolgimento nel 1182, quando per soffocarla il Barbarossa sentenziò chela città fosse privata dei Consoli e in tutto dipendesse dal Vescovo. Ma fu sentenza eh’ ebbe effetto ben scarso, che Tren to seguitò ad eleggersi i Consoli, e poi eòlie ancor essa i Podestà, che vi venivano di anno in anno dalle altre città italiane, come si costumò presso tutti i nostri Comuni. Al tempo di Federigo II i podestà ghibellini di Trento, toscani o napoletani

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 119 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
Lazzaro da Lucca testò ricordato. Donna Liorduliva era moglie d' un notaio trentino, dal quali: obito due figlie bellissime. L bellissima era essa, pingue e carnosa, per atte stazione del finte cronista, che, malgrado del suo ascetismo, di donne si intendeva assai bone: buona roba la avrebbero eletta nel cinquecento! Lazzaro so Xazzinio> di Ghenir- dino (dandone da Lucca, che renne podestà a Trento sulla line del 1257. 1 ora a sua volta un bel cavaliere, prode nelle anni e a,ssai ricco, che

e Riccomn ; tanto più che quest’ ultimo, già console Legnano in patria e figlio del giudice Urbiciano, c proprio il padre di l’.miii^iunta. i'.oriA'^iiiiHA tìa 1 .uvea - il jnniìs invinior rylimoi um ri vinoni m, che sull'alto del l’urna iorio fa omaggio al dolco s/il uovo dell' Allighici'!. Goni' è facile immaginare, Amor clic :i cor pernii vallo s' apprende prese quel di Jmco.i doibi bella persona di Fiordoliva e lo rese immemore della mno-lie ( 1 ) Il suo nome manca tanto nella lista, dei podestà

di Trento compilata dal p. Tpva’/zi o pubblicala nell Archivio ahinco per '/'virate, /'latria e if '/’ventina, tfT. e sc^q.- quanto in ((nella che ria diede 1 ' Ambrosi nei suoi Commentavi dell7 storia tren'/na, Rovereto jSSp. ][. 115 e sc-"-T Saiimbene ci parla (.Iella -in podesteria ;i Tronto s;n/,;i precisarne 1‘epoca ; ma questa risulta chiara dn<pi Annali dell Alberti M renio lttoo). A corre/.ione di quelle liste si noti pure, clic i podestà entravano in ullicio sulla Ime dell’an no solare.

aveva app 1 na toccata la qua. cantina. Suo padre era signore di Villa Basilica nella Val di Niccolo, ed egli era già stato podestà di Genova nel 1226 e di Leggio d'Emilia nel 1229. A Reggio per at testazione di bai imbene s' era segnalato per aver dato principio alla costruzione delle mura e latto fare un ponte e la porta Ilermme, sulla quale egli stesso per giovenile superbia fece scolpire la propria immagine in marino, a cavallo. là già a Genova ci s' era acqui stata grande fama di cavaliere

gentile e di prode capitano: Bartolommeo Scriba non ce lo raffigura diversamente da Saiimbene : bel cavaliere, liberale, sapiente, amoroso. Idra insemina il vero tipo del Podestà del cingente; amante delle armi, delle cacce, delle feste, delle donne c certamente anche dei suoni e dei canti pili clic delle Decretali e del Di gesto. Il cronista genovese ci ricorda anche la sua famiglia, ima vera e propria Corte, dove non mancavano dei giudici che aveve.no quella circospezione e quella prudenza che forse

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 18 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
L’ARTE MONUMENTALE A TRENTO g Udalrico II, che fu il primo vescovo di Trento investito da Corrado il Salico del Comilato di Trento e di Bolzano, dette principio alla erezione del tempio, quale oggi lo vediamo, nella prima metà del secolo undecimo; al cui inizio apparteneva la cripta destinata a custodire le ceneri di santa Massenza ; e taluni critici (7), vi fanno ri salire la struttura essenziale della crociera e delle tre navi, nonché le due interne scalee lungo le pareti laterali, salenti

dell’anima redenta che * aspira a perfezione e nella vita terrena mai non raggiunge il suo ideale supremo, non posero mai un termine all’opera d’ingrandimento, d'abbellimento e di restauro; pare che un’età trasmetta all’altra il retaggio di quella cura che inantien vivo lo spirito del tempio colla sua la boriosa e incessante attività. - Cosi il secolo decimoquarto segue recando anch'esso. la sua collaborazione al l’opera della cattedrale nostra, e vien eretto il lato meridionale, a spese di Guglielmo

fosse ancora in costruzione alla metà, del secolo decimoquinto, e dà motivo a crederlo lo stemma del vescovo Giorgio II di Hack, inciso nella chiave di una delle crociere della navata principale. La cupola ottagonale, finalmente, che al Selvatico pare di concetto lombardesco (io), veniva eretta per cura di Bernardo Clesio nel 1515, e ne eseguirono la-costruzione i due artefici Martino da Corno e Antonio Medalia da Pelo superiore, che lavoravano nelle cave di marmo trentine per il Castello vescovile

con agile sveltezza alla tribuna, che fermano, come ca ratteristica affatto originale del nostro Duomo, 1’ attenzione degl’ intelligenti. La costruzione venne ripresa e proseguita un secolo appresso dal Vescovo ba varese Alternando, che vi aggiunse parte delle gallerie esterne e la facciata coi torrioni, dei quali fu condotto a termine solo quello a sinistra, e che di fatto recherebbero indizio dell’ uso tedesco. Alternando, « pietoso straniero che edificò in terra non sua » (8), il cui nome

di Castelbarco, che con questa pia liberalità intese espiare il delitto di un antenato suo, Aldrighetto, uccisore del vescovo Adelpreto due secoli addietro. Il munifico cavaliere, che dicesi ospitasse Dante nel suo castello di Lizzana, contribuì assai al felice sviluppo dell’architettura sacra sul primo apparire dello stile gotico - italiano ; e ne fanno fede col nostro Duomo le chiese di Sant’Anastasia e di San Fermo in Verona, alla cui erezione egli generosamente concorse. (9) Sembra che la volta del Duomo

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 13 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
L’ARTE MONUMENTALE A TRENTO eli’ era alla scuola del Sansovino, egli potesse produrre capolavori quali il bassorilievo nel palazzo degli Arnaldi in Vicenza e le figure dei quattro Fiumi nella Libreria vec chia di San Marco. Da questa scuola trentina sarebbe uscito fra i primi quel France sco di maestro Sardo da Trento, che lavorò in Verona sul cominciare del quattrocen to; e poi Girolamo da Trento, del quale il nostro museo possiede una tavola assai pregiata, c Antonio Fantucci, lodato incisore

, e il mosaicista Leopoldo dal Pozzo, e il Dosso treniino, — come lo dice il Mattioli — che è forse quello che dipinse in San Fermo e Rustico a Verona, e i Vicentini, e la pittrice Fede Galizia, che diciottenne fece il bel ritratto di Paolo Meriggia conservato con un’ altra tela di lei nell’Ambrosiana di Milano; c giù e giù tanti altri pittori, incisori, scultori, senza dire dei molti che nati in Trento o nelle valli circostanti, fiorirono altrove.,- V’ebbe dunque nel nostro passato e gusto del bello e culto

stucchi di bella fattura che si vedono negli ap partamenti di qualche casa signorile e in qualche cappella ; i depositi con isculture non dispregevoli nelle chiese ; gli affreschi di cui si abbellivano con tanta giocondità estetica le facciate delle case ; le statue di bronzo del palazzo Galasso, ricordate come opere eccellenti da scrittori di tre secoli fa; certe porte, certe finestre, certi terrazzini, che mettono qua e là nella prospettiva delle nostre vie una nota di buon gusto e di eleganza

privati, per esempio, possedettero quadri, per lo più ritratti, del nostro Lampi, chiamato da ta- - luno il Vati Dyk del suo tempo, buon numero dei quali, scampati alle vicissitudini dei ripostigli e delle soffitte, fan fede di quello che troviamo detto intorno all’ attività del pittore anannicsc, durante le sue varie dimore in Trento! ( 3 ) Ma, mi sia permessa un’ osservazione. Se allora ogni cospicua famiglia trentina volle avere dei ritratti da lui dipinti, — pei quali non è senza opportunità

delle arti e ar tefici che illustrerebbero il nome trentino; nè lor mancarono da cittadini privati il favore e 1’ impulso. Lo attestano, sparsi vestigi d’ un patrimonio onde furon arbitri la varia fortuna d’instabili possessori e il sole e l’aria libera e l’assidua gradina del tempo, quei membri d’ architettura ornamentale che fregiano, talora abbastanza bene conservati, qualche palazzo, qualche chiesa, rivelanti il fare del cinquecento ; come alcune teste nei medaglioni del palazzo Tabarelli, gli

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 99 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
IL MONUMENTO A DANTE A TRENTO - 35 Nell’ Agosto cominciarono ad arrivare le cassò. Il Comune' aveva posto a dispo sizione del Comitato il vastissimo palazzo delle scuole, terminato allora allora. In pochi giorni tutti i locali furono, occupati dai bozzetti, ognuno dei quali per le notevoli propor zioni (i : 5) pareva un piccolo monumento. Ce 11’era 42. Trento s’allietava d’ artisti giunti da ogni parte d’ Italia. Ogni cosa era già disposta in bell’ ordine ; le sale addobbate, il pubblico

i concorrenti ad una. più'rigorosa osservanza del tema prescritto dal Programma di concorso. II 19. Ottobre (III* sessione plenaria) il Comitato • sanciva- 1 ’ operato dèlia Coni-., missione. -Aperte le schede, si trovò che i tre artisti ammessi‘al concorso ristretto, erano i signori -Ettore Ximènes di- Palermo (Conca d’Oro), "Giuseppe Grandi di.Milano (Tanto ;• nomini) e Cesare ’ Zecchi di Firenze (Ghibellino). ,11., Comitato assegnava poi fior. 400. .cadauno'.agli artisti-Andrea .Malfatti di Trento

,'.lodevolissima la .figura del Dante — ma‘si giudicava; comune -nella composizione generale, apparivano tròppo grandi le figure laterali, punto' felice 'il Caronte, e iton .bene compósta la parte inferiore del basamento,' massime nei lati. ‘ • ) ' . Nel' progètto N- c Ì9 .(Tanto nomini) era lodevole-la semplicità'e sobrietà deb concetto,*sebbene molto diverso da ciò che desiderava il Comitato.:',piaceva il basamento molto, 'caratteristico ed ammira vasi in .tutto un tocco sicuro, ; affascinante, maestrevole

d’oro. Tanto nomini nullum par elogium ,e Ghibellino. E, per dare esecuzione agli articoli 11 e 12 del Programma, delibera di‘invitare i tre artisti a rie presentare i loro progetti entro il mese di Marzo 1892 con quelle modificazioni che. ritenessero opportuno di farvi secondo le osservazioni. esposte, nel rapporto, degli artisti. E conforme a tale deliberato stabilisce che sia fin d’ ora pagato agli autori dei tre boz zetti 1’ importo di fi. 800.— per cadauno. . f - • La Commissione propone

inoltre al Comitato che vengano assegnati quattro compensi straordinaij eguali agli autori dei bozzetti, distinti coi N.‘ 21, 31, 4-0 e 41 e coi 'motti : Contro Corrente , Fratellanza, O donna in cui là mia speranza vige e A more. » - . - , ' . ’ I membri profani della Commissione, considefando che gli artisti non avevano trovato alcun progettò degno di venir eseguito, accettarono la proposta senza discussione. Fu anche stabilito, che gli artisti nella loro relazione' avrebbero richiamato

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 12 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
’ egli era, si può credere non avrebbe lasciato alla sua patria qualche opera del suo ingegno, una statua, un bassorilievo, un busto, alcuno dei suoi inimitabili lavori di plastica o di cesello, se gli fosse stato chiesto? — È vero che molti anni addietro, nel 1552, quando era partito come fuggiasco da Venezia, dopo la sua temporanea rottura col Sansovino, e solo, a piedi, col suo fardclletto in ispalla, nel cuore dell’ inverno, era venuto per le valli dell’ Astice giù da Lavarono a Trento, e qui

stette molti mesi, ebbe a scolpire in marmo il ritratto del Cardinale Madruzzo, e in plastica fece quello del proprio padre e di vaij signori e prelati del Concìlio. Ma di questi, compreso il ritratto d’un suo nipotino, qui pure scolpito in quel periodo di tempo, neppur uno fu conservato; non si sa in che mani capitassero, non si sa come perirono. Trento deve alla generosità di un Monsignore se non rimase priva d’ un unico cimelio del suo più illustre artefice dello scalpello: dev.e a Mons. Meschini

v’ è di strano e deplorevole nella nostra diseredazione del più il lustre retaggio patrio nella scultura, non ci avvenga d’immaginare ‘ tuttavia che que st’ arte e le sue sorelle e la cultura in generale avessero fra noi tardivo nascimento. Non fu all'opposto senza memorabili antecedenti il periodo aureo desiano, prolungatosi nel cinquecento sotto i Madruzzo, durante il quale una numerosa famiglia di artefici insigni versò a piene mani fra le nostre mura le maraviglie del marmo e dei colori, lasciandovi

il busto del Senatore Lorenzo Cappello, scolpito da Alessandro Vittoria, che il museo cittadino possiede. E sarà senza rammarico clic non vedremo nel testamento di questo artista gentile, — che oltre alle donazioni fatte ai suoi congiunti e discepoli, s' era anche ricordato di un desiderio pel defunto Impe ratore Massimiliano, lasciando al figlio di lui, Rodolfo, il ritratto di Francesco Parmi giano, e che altro prezioso ricordo lasciò pure alla Signoria veneta, — sarà senza ram marico, dico, che non

vedremo ricordata da lui, in quelle ultime volontà, la patria sua? che visiteremo a Venezia il bel sepolcro da lui stesso erettosi nella chiesa di San Zaccaria, e i molti ritratti in pietra, in istucco, in pittura, che in quella città lo ricor dano? che penseremo alle ventiquattro chiese ivi « fastose dei lavori di lui », e al Duomo di Trau in Dalmazia, ricco di quattro Apostoli di viva pietra, opera al Vittoria felicemente commessa, e la più bella che si ammiri in quella cattedrale? Da quanto

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Books
Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 38 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
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28 L’ ARTE MONUMENTALE A TRENTO (17) Cf. il Toneatti op. cit. pag. 107, dove è menzione, dì quel valentuomo, uno dei Conservatori dei monumenti antichi, per cura del quale vennero raschiati e affreschi e iscrizioni a graffio latine e volgari, giudicate anteriori al tempo di Dante, che appartenevano agli altari di legno, appoggiati in tempo non remoto ai pilastri delle navate. Che costui, degno veramente dei tre tratti di corda da darseli subito, assegnati dal cardinale Altieri ai guastatori

, fili nella pe nisola Sorrentina — aveva nel 1300 una chiesa propria, di fronte a Santa Maria ; e un tempietto dedicato all* Arcangelo Michele sorgeva a custodia dei cimitero, che a* tempi in cui i sepolcri non erano ancora prescritti fuor de' guardi pietosi) occupava la piazza attuale di Santa Maria. Quivi ora s’inalza la colonna commemora- - tiva del terzo centenario del Concilio, sulla quale poggia la statua della Madonna,; lavoro dell’Oradìm, che fino al 1830 trovavasi sopra la porta della

e ora della nobile famiglia Ga- ravaglia de Soresina) a concorrenza col Romanino. Cf. in proposito c anche per la casa Monte, la dilìgente e poetica illustrazione II « Cantone » a Trento , di Giuseppe Alberti. Trento, Stab. Giovanni Lippe! ed. 1895. (22) Primi cenobi ti del monastero di San Lorenzo, forse il pii antico della città, furono i Benedettini ' cistercensi dell’abazia di Vallaita, chiamativi dal Vescovo Altemanno nei 1136; ai quali succedettero i Domani- ' cani, che nel 1235 ebbero per

cessione questo cenobio. Ne vituperò le memorie un-abate Lanfranco, di perversi costumi, accusato dai suoi monaci nel 1177 di aver distrutto V anima sua e quella dei suoi frati e i bèni del ' monastero. Cf. R. Predelli — Attiche pergamene dellAbazia di S. Lorenzo in Trento, in « Archivio stor. p. Trieste, V Istria ed il Trentino dir. da S. Morpurgo ed A. Zenatli », voi. Ili — Roma 1884 (23) Alhesi Supremum Tridenti Vale MDCCCLVIII. Distici elegiaci di Francesco Moar, nei quali più. vivo sentimento

di memorie antiche senza superiore licenza, fosse stato dell’ avviso di quel* l’altro, non so se Conservatore di monumenti antichi anche lui, il quale, come ci fa sapere il Panizza nel suo scritto Di alcune ÌMude dei Battuti dì Rendena nel sec. XIV , Archivio Trentino, anno II, fece bruciare anni sono dei dipinti ragguardevoli, rappresentanti i Battuti , che si conservavano nella chiesa parrocchiale di Lomaso, perchè si credeva raffigurassero « maschere antiche o diavoli che tentano chi prega ». Questa

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