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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Pagina 12 di 42
Luogo: Torino
Editore: Ute
Descrizione fisica: S. 163 - 202 : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Segnatura: III 215.967
ID interno: 359312
truppe repubblicane. L'altro fu un episodio della insurrezione del Tirolo, capitanata da Andrea Hofer, contro i Bavaresi ed i Francesi alleati e dominanti, nel Trentino e sul Tirolo propriamente rietto. Il 5 ot tobre 1809 i Tirolesi seguaci di Hofer, che presso Lavis difendevano il maggior ponte dell'Adige, assaliti con forze assai superiori dai Francesi, vennero ricac ciati nel paese ed inseguiti perfino nelle case, ove molti furono uccisi a colpi di baionetta. Dopo Lavis, San Michele è il paese più

importante del distretto. Si trova sulla linea del Brennero, che vi fa stazione, e quasi di fronte all'imboccatura della valle di Non. Il paese è antico, ma si va rimodernando al soffio fecóndo delle industrie che vi prosperano evi portano un alito di benessere morale e materiale. A San Michele havvi un grandioso Istituto agrario per la provincia del Trentino, con podere modello, affinchè le nuove generazioni vi abbiano a trarre utili, pratici e moderni insegnamenti nella coltura delle loro terre e per

la prosperità della regione. Sopra un poggio presso San Michele, ridotto ormai ad abitazioni rurali, trovansi gli avanzi del castello feu dale di Corona, celebre nelle vicende medioevali del Trentino, posseduto ab antiquo dai signori di Piano, poi dai conti del Tirolo, che in bisogno sempre di quattrini lo impegnarono a Bortolo e Pietro Zenobio, patrizi veneziani, dai quali passò alla famiglia dei conti Albrizzi, pure di Venezia. IV. Distretto di CIVEZZANO. — Il distretto di Civezzano, confinante con quello

i torrentelli Siila, Bosco, Bedol, Regnana e Prada. È regione quant'altra mai pittoresca. Civezzano, capoluogo del distretto, a 709 metri sul livello del mare, è un villaggio cospicuo con 1856 abitanti, case in gran parte moderne, belle vie e ben pulite. La sua chiesa decanale, eretta per ordine del munifico cardinale Bernardo desio, principe-vescovo di Trento, è di buona architettura, dovuta ad Antonio Medaglia, comense. È forse, architettonicamente, la migliore dell'agro tridentino, essendone in special

modo ammirato il portale ed il tetto in istile neogotico lombardo. Vi si conservano quadri pregevoli, tra cui una Sacra Famiglia di Jacopo da Ponte, bassanese, una fra le glorie della scuola veneta nel secolo XVI. Civezzano è patria di Giambattista Borsieri, uno dei Kanifeld, illustrazione delle scienze mediche in Italia nella seconda metà del secolo XVIII. Visse gran parte della operosissima vita in Milano e Pavia. In questo distretto, non del tutto alpestre, si notano quattro laghetti, cioè

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Libri
Categoria:
Generale, opere di consultazione
Anno:
(1933)
Adressbuch des Kurortes Meran (Meran, Obermais, Untermais, Gratsch), sowie der Gemeinden des politischen Bezirkes Meran mit den Gerichtsbezirken Meran, Lana, Passeier und dem Markte Schlanders; 1933
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Pagina 118 di 268
Luogo: Meran
Editore: Pötzelberger
Descrizione fisica: 263 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: 12.1933 u.d.T.: Indicatore di Merano
Soggetto: g.Meran;f.Adressbuch</br>g.Meran <Region>;f.Adressbuch
Segnatura: I Z 3.362/1933
ID interno: 587514
12 Decani Carlo, farmacista, II, via Fiuggi 1, Trutzmauer Decker Elsa v., nata v, Zedlitz, II, via Dante Alighieri, Castello Knillenberg .^ap Dedek Roberto, III, via dell'armonia 10 a De Ferrari, I, via al. Cantiere 1 a Deflorian Giorgio, commerciante, III, via Roma 64, Schrems a Deflorian Vigilio, muratore, III, via Roma 79 De Fonzo Alfredo, messo comunale, III, via S, Michele del Carso 6 De Francesco Angelo, vigile urbano, III, viale del Piave (,13 Defranceschi Luigi, vigile urbano, I, via Portici

Dallago - Degasperi Dallago Costantino, muratore, II, via Cadorna 23 Dallago Enrico, vigile urbano, I, via Portici 81 ap Leonardo de, comm,, presidente del R. Corte di Appello, II, via Winkel 33, Ultenbof, Tei. 1567 Luigi, conduttore della filovia, II, via Dante Alighieri 11 Dall Antonio Leo, cameriere capo, I, corso Armando Diaz 19a Dallasera Enrico, arrotino, I, via Portici 97 Dallasera Enrico, maestro arrotino, II, via Dante Alighieri 99a, Giustina ap Dalla Zuana Nazario> imprenditore

costruzioni e lavori in asfalto e cemento, L vicolo del Monastero 6, Claudia a DallFarra Giuseppe, impresa automobilistica, I, via 4 novembre 22 a Dalpiaz Camillo, muratore, III, via Ronchi 7 a Dalporte Emilio, meccanico, appaltatore, III, via Hagen 18, Hecher p Dal Ri Leone, segretario dell’Az, Eleitr Cons,, III, Lungo Passera A, Man zoni 33, Bruno Dalsass Eduino, vigile urbano, I, via Vinller 5 D'Amato Angelo cav. dott,, commiss, della P. S. (stanza 12), I, via C. Wolf 12 a Dami Desiderio, facchino

, I, via Mainardo 8 Danek Stanislao, maggiore generale a r.,,II, via Wink-él 19, Schäffler Dann Maria, cassiera, II, via Pianta 3, Staffier a Danninger Carlo, .portiere, ,1, via Portici 85 Danninger Luigia, lavanderia, I, via Portici 85 a Dante Valentino, ombrellaio, I, via Portici 25 a Dapoz Cassiano, pittore accadem., restauratore, II, via Fiuggi 1, Trutzmauer a Dapper Francesco, III, via S. Maria del Conforto 7, Sibille Daprà Filippo, erbivendolo, I, via ; Portici 71 a Da Pra Giuseppe, manovale

Winkel 14, Elsenburg Debiasi Maria, commessa, I, via Portici 53 Debiasi Oliva ved., nata Zanolt, I, via del [Bersaglio 6, Sud a De Bona Carlo dott,, ragioniere, esercente la proE in materia di economia 3 commercio, presid. officina municip, del Gas e presid. Unione Naz. Uff, in cong., I, corso Goethe 6, Möser, Tel, 1431 De Borei Gedeone, impiegato comunale, I, via V, Monti 5 a De Bosio Annibaie, impiegato d'albergo, II, via Pflanzenstein 14 De Bosio Gino, rappresentante, II, via Pflanzenstein

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Pagina 25 di 42
Luogo: Torino
Editore: Ute
Descrizione fisica: S. 163 - 202 : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Segnatura: III 215.967
ID interno: 359312
186 Appendice protettorato dell'Austria sul Trentino, col pretesto della comune difesa dei territori posseduti dal conte del Tiralo, dai principi-vescovi di Trento e da quelli di Bressanone. Durante il reggimento del cardinale Bernardo Clesio, cominciato nel 1514, Trento fu teatro di una nuova sommossa popolare contro i feudatari e l'alto clero ; sommossa che, essendosi estesa nel contado, prese il nome di Guerra Rustica. Fu domata dàlie forze •ve scovili unite a quelle del conte del Tiralo

ed i capi fi nirono o per mano del carnefice o nelle segrete del castello e della Tor Verde. Il punto culminante dello splendore, per il princi pato di Trento, fu durante il vescovado del cardinale Cristoforo Mad ruzzo, conosciuto più specialmente nella storia col nome di Cardinale del Concilio. Com'è noto il Concilio Ecumenico, che prese il nome di Trento dal luogo nel quale tenne il maggior nu mero delle sue sessioni, fu organizzato ed indetto per riformare e disciplinare

in Trento la sede del Concilio. Questo si apri il 15 dicembre 1545 e si chiuse il di 4 dicembre 1563, dopo molte interruzioni e sospensioni, dopo es sere stato traslocato una volta in Bologna (1547), per suggestione di Paolo HI Farnese e per il desiderio di molti Padri ai quali non conveniva il soggiorno di Trento; indi, per la volontà perentoria di Carlo Tela condiscendenza del nuovo papa, Giulio HI, riportato a Trento. Durante le sessioni del Concilio il cardinale Cristoforo Madruzzo provvide con

munificenza ad ospi tare nel castello del Buon Consiglio, nella villa degli Alberi, nei principali palazzi della città pontefici, car dinali, vescovi, prelati d'ogni titolo, legati d'impera tori, re, principi, repubbliche che venivano a sotto mettere al Concilio questioni, reclami, desiderati. Ciò portò molto in alto il prestigio e la potenza di Casa Madruzzo ; sicché, alla morte del cardinale Cri stoforo, avvenuta in Tivoli presso Borna nel 1561, gli fa nominato successore nel principato vescovile il suo

dell'arciduca Leopoldo, già vescovo di Gurk e d'Augusta; questi, avendo rinunziato, fu eletto Ernesto conte di Harrak. cardinale ed arcivescovo di Praga; indi Sigismondo Alfonso conte di Thun. Indi, per quasi un secolo, si elessero degli Italiani, cioè: Francesco degli Alberti, di Poja; Giuseppe Vittorio degli Alberti, di Enno ; Gian Michele conte di Sporo. Nel 1725 si ritornò ai Tedeschi col conte Antonio di Waldenstein, per oltre trent'anni. 11 terzultimo ed il penultimo dei principi-vescovi di Trento

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Libri
Categoria:
Generale, opere di consultazione
Anno:
(1933)
Adressbuch des Kurortes Meran (Meran, Obermais, Untermais, Gratsch), sowie der Gemeinden des politischen Bezirkes Meran mit den Gerichtsbezirken Meran, Lana, Passeier und dem Markte Schlanders; 1933
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Pagina 217 di 268
Luogo: Meran
Editore: Pötzelberger
Descrizione fisica: 263 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: 12.1933 u.d.T.: Indicatore di Merano
Soggetto: g.Meran;f.Adressbuch</br>g.Meran <Region>;f.Adressbuch
Segnatura: I Z 3.362/1933
ID interno: 587514
. 95, Maya Stütze! Debora ved., negozio confezioni Stiitzel, I, corso A.. Diaz 16, Gritsch Sulzbacher Rosa, commessa, I, via Mainando 3 Sulzer Clara, I, via S. Francesco d'Assisi 4, Carolinum Sulzer Rosa, domestica, III, via S, Michele del Carso 2 a Sulzmann Adolfo, maestro pittore, II, via Dante Alighieri 28 Suìzmann Emilia, II, via Dante Alighieri 28 a Suppan Mattia, verniciatore, I, corso Principe Umberto 11 a Suppan Wally, I, corso Principe Umberto 11 . a Süss Giovanni, massaggiatore e infermiere

Stofferin - Swab Stofferin Erta, commessa, III, viale del Piave 21 Stohwasser Osvaldo, capocuoco, II, via Knillenberg 14, Hotel Pare a Stoll Giovarmi, insegnante comunale a r., I, via Mainando 24, Àschberger Stori Carolina ved,, nata Rolliseli, III, via Grabmayr 19, Helvetia Stotz Emilia, sarta, III, Lungo Passera A. Manzoni 14 a Straganz Pia ved,, nata Weissenbach, III, via Pio Zingerle 1 Strak Oscar, II, via Winkel 11, Hofer a Stransfcy Carlo, agente assicur. «Zurigo» contro gl infortuni

riproduzioni di paesaggi e panorami, e casa editrice di cartoline, III, via Grabmayr 42, Magnolia Stricker Rosa ved,, lavandaia, II, via Nova 1, Solinoli a Strimmer Giuseppe dott., R, notaio, interprete giurato, I, corso Armando Diaz 30, Hilpold; studio: I, via Mainardo 2, Palazzo dell Istituto di Risp. e Prestito, Tel. 2036 ^ a Stringar! Nino, impiegato delle tramvie di Lana, corrispondente del «wraz zettino» di Venezia, I, via Portici 108 a Strobel Oreste Nob. de Commi,, generale a r., commissario del

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Libri
Categoria:
Scienze naturali, agricoltura, economia domestica
Anno:
1924
¬L'¬economia agraria nel Trentino : saggio economico-sociale.- (Quaderno mensile ; 12)
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Pagina 14 di 113
Autore: Ruatti, Giuseppe / Giuseppe Ruatti
Luogo: Venezia
Editore: Ferrari
Descrizione fisica: 88 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino;s.Landwirtschaft
Segnatura: II 214.199
ID interno: 351985
Adige, sul quale si tragit tavano verso Verona e verso Bolzano le merci locali ; diversi punti come Lavis, Sacco, S; Michele, ecc,, erano scali importanti per il commercio fluviale; Bolzano era 1’ultima tappa della navigazione atesina. Per lunghi secoli la cittadinanza dell’ Isarco fu l’inter mediaria del commercio fra il Nord ed il Sud: colà convenivano i commercianti italiani e tedeschi, gli uni attraverso Venezia a vendere ed esportare, gli altri a comperare per le città della Germania

Absburgo ebbero sempre delie attenzioni speciali per i vini trentini, che godettero privi legi ed esenzioni ; e si comprendono facilmente le recondite ragioni di tali preferenze. Del resto I’ economia rurale era regolata dagli statuti e dalle carte di regola che i Comuni, come quelli dell’Italia settentrionale, s’erano introdotte ed approvate. Anzi l’amministrazione vescovile sia civile che giudiziaria si uniformava alle libertà comunali delle popolazioni trentine, le quali rendevano omaggio

al loro principe Vescovo quando questi aveva giurato di rispettare le consuetudini ed r loro diritti. Fiemme serbò, lottando contro gli Absburgo e contro i Vescovi, la propria autonomia civile e giudiziaria; le Giudicane ebbero pure un regime democratico privo di ogni inframmettenza nobiliare. Politicamente iL Trentino godette un momento di gloria verso il 1500 quando resse le sorti del Principato il cardinale Bernardo Clesio, il mecenate delle arti ed il protet tore del rinascimento. Una schiera

di eletti artisti costruì, allargando, la sontuosa residenza del Castello del Buon Consiglio : il Romanino ed il Brusasorci ornarono le belle sale coll'arte divina del loro ingegno cinquecentesco; sorsero palazzi in purissimo stile rinascimento che ancor oggi abbelliscono le contrade di Trento; sotto il Clesio vennero fatti i preparativi per accogliere degnamente 3 partecipanti al Concilio triden tino, che doveva fermare l’onda della Riforma germanica minacciosa ormai per l’intera Europa. Ai successori

del Clesio, ai Madruzzo, venne concesso l’onore d’ospitare con signorilità e splendore principesco gli illustri delegati dei Concilio (1545-1563). In seguilo all’importazione di rilevantissime quantità d’oro e d’argento durante l’epoca del Concilio, la vita rincarò straordinariamente. Però il Concilio influì favorevolmente sullo sviluppo dell’industria serica, che mosse i suoi primi passi da Rovereto. Già prima del 1500 furono piantati i gelsi nella Valle Lagarina durante il dominio deila

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 78 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE T0MMAS1 — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — Pag. 28, Fig. 31 Pag. 28, Fig-. 32 Pag-. 28, Fig. 33 Pag. 29, Fig. 34 Pag-. 29, Fig. 35 Pag-. 29, Fig. 36 Pag. 31, Fig. 37 Iscrizione sul modiglione a sinistra entrando nel cortile mediocvale del Castello vecchio risguardante il Principe Vescovo Giovanni IV Hinderbach. Capitello primo del cortile del Castello vecchio, con iscrizione. Capitello secondo, con iscrizione e MCCCCLXXV. Capitello terzo d'angolo, con iscrizione. Capitello della

galleria laterale con iscrizione. Cortile del Castello vecchio, in prospettiva. Tabella di marmo a specchio colle iscrizioni greca e latina : Conoscite stesso; al terzo piano. Galleria con nove fori di finestre gotiche del Castello vecchio al terzo piano. Iscrizione risguardante l'acquedotto del Castello vecchio. Stemma con le imprese del Principe Vescovo Bernardo Clesio c sovrastante iscrizione della data del principio della parte del rinascimento, sull'angolo della rustica. Stemma del Principe

Vescovo Giovanni IV Hinderbach e sotto stante iscrizione sulla facciata della sporgenza a mezzo cerchio a sinistra della Figura 14. Stemma del Principe Vescovo Bernardo Clesio sull'angolo del cor nicione della parte del rinascimento sopra la Figura 14. Stemma del Cardinale Bernardo Clesio sul cornicione dell'angolo esterno della parte del rinascimento. Iscrizione nella cantina sopra un quadro di pietra, data di fabbrica con la medaglia di Bernardo Clesio. Medaglia di Bernardo Clesio dell'anno 1519

. Affreschi delle pareti e della volta del locale dell'assaggio dei vini davanti alla grande cantina. Portale d'entrata della parte del rinascimento. Primo piano della parte del rinascimento: Facciata della Grande Loggia nel Cortile dei Leoni. Vista in prospettiva della Grande Loggia con la scala che mette al secondo piano. Giuditta e Oloferne, affresco nella Grande Loggia. Damme e cavalieri che cantano al suono del Liuto. Porta coll'iscrizione che dal locale della scala No. 128 mette al bagno No. 129

. Frammenti degli affreschi delle pareti del corridoio No. 130 tra le stanze da bagno. Porta coll'iscrizione che dalla Grande Loggia mette nel locale No. 134. Ritratto del pittore Girolamo Romanino. Ritratto di Bernardo Clesio nella lunetta sopra la porta d'entrala dal cortile dei Leoni nella sala delle Udienze No. 138. L'Autore certo per la prima volta ha fatto i rilievi precisi e da diversi fotografi eseguire fotografie di tutte le parti di questa sala ancora nel tempo quando serviva per le casse dei

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 77 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMAS1 — CASTELLO DEL BUON CONS1QLIO IN TRENTO — CONTENUTO DELL'OPERA. Frontespizio. Pag. 1, 2 Pag. 3 Pag 4 4, 5 5, 8, 9 5 Prefazione; pubblicazione e progetto di restauro del Castello. Descrizione storica generale del Castello, Porta di S. Martino, Torre Verde, Porta Aquila. Aspetto esterno e interno del Castello, Porta di S. Vigilio. Bastioni e mura di circonvallazione, porte d'entrata nel cortile anteriore. Torre (Romana) di Augusto. Entrata nel Castello Vecchio e rampa nel Cortile

dei Leoni. Parte medioevale del Castello. Pianterreno: Cortile con arcate e sovrastanti gallerie e loggia gotica, parete postica del cortile. •. 7—10, 72 Cappelle della Residenza ed Oratorio. Primo, secondo, terzo e quarto piano: Stanze d'alloggio, locali ad uso d'ufficio per Prelati ed altri Digni tari, grande sala per le festività ed i ricevimenti di Re ed altri alti personaggi, origine e uso del Castello Vecchio, Palatium episco pale, Castrum Boni e Mali Consilii ; 9—11 progettati ristauri

; 11, 12, 16, 38-51, 54-57, 59-63 Mura della città, Torresella, Torre di Port'Aquila; 11, 12, 63 lavori di ristauro eseguiti e da eseguirsi. Parte del rinascimento del Castello. Facciata principale, bastioni, parti accessorie, fortificazioni. Pag. 13,15,16,18,19—21, 26,28—36,38, 39, 63, 71, 72 ristauri progettati in tutti i piani. Pianterreno : Pag. 12 Prigioni; J3—17 locale per l'assaggio del vino, cantine, locali accessori, Piccola Loggia, gioco del pallone, entrata principale, scalone. Primo Piano: Pag

. 13, 14, 16, 17, 38, 63, 67 Cortile dei Leoni; 18—20, 27, 31 — 33, 38, 66 Grande Loggia; 19 stanzt da bagno; 20—23, 67, 69 Sala Rotonda; 22, 23 conti di artisti; 25 Architetti del Palazzo del rinascimento; 26 Sala delle Figure; 26—28 Sala delle Udienze; 28, 29 Sala degli Stucchi o: ssia del Camino Nero; 29, 30 Refettorio; 30 Locale di Passaggio; 30, 31 Cappella. Secondo Piano: Vestibolo, stanze sopra la Grande Loggia; 33, 34 stan?e presso la Biblioteca e Biblioteca; 34, 35 Sala Rotonda; 35, 36, 38, 66 Sala , 39 Sala degli

Scarlatti. •. 5-7 Pag. 8, 9 Pag. 12, 13 Pag. 31-33 Pag. 41 Pag. 41 Pag. 42 Grande; 36—38, 66, 68 Stua Grande; Torre di Port'Aquila: Sala in primo piano. Sala al secondo piano- Quadri dei mesi : Januarius; 42, 43, 59—61 Februarius (quadro del Torneo); 43 Martius; 43, 44 Apriiis; 44, 45 Maius; 45—47 Junius; 47, 48 Julius; 48, 49 Augustus; 49 Septembris; 49, 50 Octobris; 50 Novembris; 50, 51 Decembris. Pag. 51—53, 57, 58 Sull'epoca e sugli artisti dei quadri, ragguagli con le opere di Giotto, di Simone

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Pagina 17 di 42
Luogo: Torino
Editore: Ute
Descrizione fisica: S. 163 - 202 : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Segnatura: III 215.967
ID interno: 359312
178 Appendice impronte. Michelangelo Mariani, nella sua opera Trento con il Sacro Concilio ed altri notabili, edita net 1672, parla di queste pitture cosi: « Sono le pitture di questi luoghi di città assai lodevoli, ma cedono a quelle « che stanno in faccia della torre del Duomo su la « piazza, dove in gran varietà portano le figure a s scurcio, motto e geroglifico, rispondendo quelle che « si veggono nella Torre stessa e dirimpetto ». Delle pitture della Torre non si hanno più tracce; queste

delle due Case ai Portici, assai interessanti per l'arte, sono ancora abbastanza bene consertate. Credesi siano dovute al pittore vicentino, ben noto nella storia del l'arte veneta, Marcello Fogolino. Santa Maria Maggiore. — Dopo il Duomo è fra gli edifr/.i sacri di Trento, per bellezza di architettura e per memorie storiche, il più importante. Sorge sulla piazzetta omonima, nel luogo ov'era anticamente l'an tica chiesetta di Santa Maria della Neve, prima par rocchia che fu chiamata in sussidio

della cattedrale di San Vigilio. Fu latta costruire dal principe-vescovo cardinale Bernardo Clesio nella prima metà del se colo XVI. È ad una sola navata, ampia, grandiosa, con tre altari per lato in marini preziosi, ma di disegno barocco, come la moda del secolo decadente portava. I dipìnti che adornano gli altari e le pareti della chiesa appartengono alla scuola veneta. Fra questi uno è di G. B. Gignaroli; vari altri, alquanto interessanti, sono di dubbio autore; il quadro veramente prezioso con

servato in questa Chiesa è quello nel secondo altare a sinistra, opera sempre attribuita al Moretto, ma che recentemente si volle attribuire al Morone. Questa storica chiesa venne ora ristaurata ; la fac ciata fu quasi per intiero modificata su disegno del l'architetto Emilio Paor. In essa tennero le loro sessioni i Padri del Concilio, ed un gran quadro, che, coperto da un tendile, si mostra solo dietro speciale richiesta, nel coro, rappresenta una seduta del Concilio stesso, nel l'ordine

e disposizione a cui pei loro gradi avevano diritto. L'organo, grandiosa opera del lombardo Bartolomeo Amtegnate, aveva 2180 canne : fu distrutto da un in cendio causato dal fulmine nel 1819. La cantoria, in marmo di Carrara, ha belle scolture attribuite a Tullio Lombardo. * * * Chiese di minore importanza, non prive di merito architettonico, sono: la Chiesa dell'A rinunziato, eretta nel 1719 su disegno di Antonio Brusinello, con bella cupola.dipinta da Francesco Fontebasso da Venezia; — la Chiesa del

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Pagina 15 di 42
Luogo: Torino
Editore: Ute
Descrizione fisica: S. 163 - 202 : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Segnatura: III 215.967
ID interno: 359312
176 Appendice di Trento fu cominciato nella prima metà delI'XI se colo per volontà fiel vescovo Ulderico II ; proseguito, dopo lunga interruzione, dal 1 d29 al 1149, dal ve scovo Allamanno, da cui fu consacrato, coll'intervento del vescovo di Concordia e del patriarca d'Aquileja ; fu rifatto e compito tra il 1207 ed il 1218, per le cure del vescovo Federico di Vanga, cancelliere dell'impe ratore Ottone. Chi sia stato l'architetto della prima costruzione non è noto ; ma ciò che di essa rimane

, nelle tre absidi specialmente, la dice della gran fa miglia dei Maestri Comacini ed indubhianiente di quella stessa razza da cui uscirono le cattedrali di Mo dena e di Ferrara, colle quali Ila le maggiori rassomi glianze. Noto è invece il nome dell'autore dell'ultima rinnovazione dell'insigne monumento e del suo com pimento. E questi fu un maestro Adamo da Àrogno, località dell'antica diocesi comense, poco discosta dalla sponda orientale del lago di Lugano, tra Bissone e Campione: i due paesi da cui

usci il maggior numero di cotesti valentissimi artisti. Il Selvatico, nella sua Storia dell'architettura, at tribuisce al comasco monaco Adamo da Atrogno (come egli stesso scrive alterando l'ortografia del nome) il disegno del Duomo tridentino, ch'egli considera coirne uno dei capì più splendidi dell'arte lombarda e dice di essere « il modello più sicuro dell'arte edificatoria « usata dai Comacini ». Che quel tempio, osserva lo storiografo dei Maestri Comacini, Giuseppe Merzario, appartenga

cattedrale ad un maestro comacino, e l'opera dovuta all'iniziativa sua ed all'ingegno di maestro Adamo ci viene descritta da un'epigrafe ben nota. È incisa profondamente in carat teri gotici non ineleganti, forse della seconda metà del secolo XIII, finiti con molta cura ». L'epigrafe che il Cipolla riporta nel testo Ialino dice: a Nell'anno del « Signore 1212, l'ultimo giorno di febbraio... inco- « minció l'opera di questa chiesa, e costrusse maestro « Adamo da Arogno della diocesi di Como (Magister

frontispizio del duomo di Parma e in altre cattedrali italiane; negli archetti, nei fregi, nelle cornici della parte esterna della tribuna, nelle navate, nella cupola ottangolare, nell'abside di forma elittica. La parte architettonica, anche nei suoi particolari minimi, nei dettagli decorativi, è quanto di più rimar chevole offre il duomo di Trento al visitatore, sia allo esterno che allo interno-, ove le tre navate archiacute, sorrette da piedritti mistilinei, completano e confer mano l'impressione

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 70 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMASI — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — somma sia stata adoperata per lavori straordinari della „Stua Grande', perchè l'importo di 112 fiorini rainesi sborsati per i dipinti di questa sala sembra troppo esiguo per questi lavori. Dopo aver discussa ulteriormente la questione risguar- dante gli organi dell'esecuzione dei lavori, di quella parte del Castello che rìsale all'epoca del rinascimento, ritor niamo volentieri a trattare quanto concerne la compila zione dei progetti

ed osserviamo, come fu già accennato più sopra, che la supposizione essere Giovanni Maria Fal conetto l'autore dei medesimi è ovvia e motivata. Falconetto da Verona è nato circa l'anno 1468 e morì prima del 1540. Egli era conosciuto quale pittore e valente architetto ; studiò gli edifici antichi di Roma, ove fu più volte e si trattenne lungo tempo si recò a Spoleto e a Venezia e visitò gli antichi edifici di Pola ecc. Quale architetto egli edificò nel 1524 la Loggia e il Casino, nel 1528 la Porta

S. Giovanni, nel 1530 la Porta Savonarola in Padova; pose le fondamenta della chiesa di S. Maria delle Grazie e del castello di Osopo. Nell'anno 1533 gli venne affidata la direzione dei lavori della cap pella del Santo in Padova. Quale pittore dipinse nel 1490 le ale dell'organo di S. Zeno in Verona, ove eseguì principalmente molti affreschi di grande importanza. Negli anni 1506—1508 Falconetto fu occupato a Trento, per incarico del Capitolo, nell' esecuzione del grande or gano del Duomo, quale

progettante delle parti architetto niche e con suo fratello Tommaso eseguì i lavori di pittura dell'organo. Nell'anno 1514 egli ritornò a Trento, dove restaurò la pala dell'altare di S.Vigilio nel Duomo. In quell'anno pre cisamente fu consacrato il Principe Vescovo Bernardo Clesio, che agli 8 di settembre celebrò la prima sua Messa nel Duomo. E quindi chiaro che Falconetto fu introdotto alla Corte del Principe Vescovo Bernardo. Siccome il Ve scovo già fin dal suo primo ingresso nel Castel Vecchio dimostrò

inclinazione per l'immediato abbellimento ed in grandimento della Residenza, non è da escludere il caso che Falconetto abbia ricevuto l'incarico di compilare il progetto della parte del rinascimento del Castello, tanto più che ambedue questi personaggi furono in Roma e co nobbero per certo le parti del Vaticano, donde, come ab biamo osservato più sopra, fu presa l'ispirazione per l'ese cuzione del Castello. Falconetto fu anche in Mantova, ed ha lavorato pei Gonzaga. In questa occasione egli dovrebbe aver

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 79 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMASI — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — Pag. 69, Fig-. 61 Dettaglio dell'affresco (l'imperatore Vespasiano) nella Sala Rotonda Seite 69, Fig\ 61 descritta a pag. 20. Pag - . 69,' Fig. 62 Dettaglio dell'affresco (Antonio colla testa di Pompeo) nella Sala Seite 69, Fig - . 62 Rotonda descritta a pag\ 20. Pag - . 70, Fig. 63 Iscrizione dell'incominciamento della fabbrica sull'angolo della Seite 70, Fig. 63 rustica, nella parte eretta dal Principe Vescovo Francesco Alberti di Poja

. Pag. 70, Fig. 64 Stemma del Principe Vescovo Alberti sull'angolo del cornicione Seite 70, Fig. 64 nella parte da lui edificata. Pag. 73, Fig. 65 Facciata postica del Castello dopo i progettati ristauri; inoltre le Seite 73, Fig. 65 antiche mura, la Porta S. Martino e Torre Verde. Pag. 74, Fig. 66 Monete dei, Principi Vescovi Nicolò Alram (un grosso) e Bernardo Seite 74, Fig. 66 Clesio (un tallero coniato nel 1520). Quest' ultima porta l'iscri zione: BERNARD • EP • TRIDENTIN • ETATIS • SUE XXXVII

der Münze im Jahre 1521 annehmen, stimmen diese mit dem Geburtsdatum überein, weil von Cles im Jahre 1519 das 35. und im Jahre 1521 das 37. Jahr seines Alters antrat. TAVOLE prese dai rilievi fatti e dai disegni e acquarelli originali compilati dall'Autore. Pianta del pianterreno, in un colore. Pianta del primo piano coi pavimenti, in un colore. Pianta del secondo, terzo e quarto piano coi pavimenti, in un colore. Soffitti dei locali del primo piano della parte del rinascimento, in un colore- Dettaglio

del soffitto e spaccato longitudinale della Grande Loggia al primo piano, della parte del rinascimento, in policromia. Dettaglio del soffitto della Sala Rotonda delle parte del rinascimento e di quelli delle Sale barocche al primo piano, in policromia. Dettaglio dei soffitti delle Sale: del Camino Nero, delle Udienze e delle Figure al primo piano, in policromia. Soffitti dei locali della parte del rinascimento secondo piano, in un colore. Spaccato longitudinale della Torre Romana, del Castello

vecchio e della parte del rinascimento, in un colore. Spaccato trasversale della parte del rinascimento, in un colore. Facciata principale di tutte le parti del Castello, prospettante verso la città, presa all'interno dei bastioni, in un colore. TAFELN nach den vom Verfasser gemachten Aufnahmen und angefertigten Originalabzeichnungen und Aquarellen. Tafel l. Grundriss des Parterres, einfarbig. Tafel 11. Grundriss des ersten Stockes mit den Fussböden, einfarbig. Tafel III. Grundriss des zweiten

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Pagina 19 di 42
Luogo: Torino
Editore: Ute
Descrizione fisica: S. 163 - 202 : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Segnatura: III 215.967
ID interno: 359312
180 Appendice Fin quasi ai nostri tempi il castello del Buon Con siglio era legato per un braccio delle mura, ora demo lite, alla Torre Verde. — È questo un singolare edifizio, le cui origini si vorrebbero far risalire nientemeno che al periodo etrusco. Ma senza andare tanto alto certo è che la Torre Verde è edifizio vetustissimo, anteriore forse alla cinta murata di Teodorico. Forse è sòrta sulle rovine o sulle fondamenta di qualche propugna colo che si collegava all'antica rocca o torre

d'Augusto. Nelle fazioni medioevali la Torre Verde ha servito da prigione pei colpevoli dei più gravi delitti ed era la più terribile delle prigioni tridentine, una vera sepol tura, perchè il suolo su cui poggia, costituito dall'an tico alveo del fiume, è permeabile ed acquitrinoso, stillante di continuo umidità nelle piccole segrete che erano nei sotterranei della torre. Ora la Torre Verde non è che un massiccio torrione circolare, costrutto in pietra bugnata corrosa dal tempo, sormontato da un tetto

cospicui dati alla patria dalla famiglia Vanga — ora estinta — va ricordato il prin cipe-vescovo Federico, del quale si conserva nella Bi blioteca civica un pregevole codice da lui appunto detto Vanghiano. Anche la Torre Vanga funzionò da prigione, certo più umana ed abitabile della Torre Verde, e quivi per la rivolta popolare, provocata dalla durezza del principe- vescovo Giorgio di Lichtenstein e dalle angherie dei suoi mercenari, scoppiata nei primordi del 400, fu appunto rinchiuso quel principe

caduto in potere del popolo, capitanato da Rodolfo dei Bellenzani. La prigionia del principe mitrato non fu lunga, perchè Enrico di Rottemburgo seppe vincere i rivoltosi e togliere di mezzo il loro capo ; ma fu però buono ammonimento per il vescovo stesso e dei suoi succes sori, che tennero in seguito sistemi di governo più miti ed umani. Antico Palazzo del Pretorio. — Sorge sulla piazza Grande, nel lato orientale di questa. Il palazzo del Pretorio era l'antica residenza dei principi-vescovi, avanti

che facessero rimodernare e ricostrnrre il ca stello del Buon Consiglio. Il Mariani, nel suo Trento con il Sacro Concilio et notabili, dice questo edifizio tanto antico che ospiti in esso « furono persino i pre decessori di San Vigilio ». Lasciamo al cronista tridentino ìa responsabilità della sua affermazione. La parte più antica di questo edifizio è il torrione costruito in pietra viva, merlato, nel quale è conservata l'antica campana del Comune, detta Renf/a, perchè chiamava, coi suoi rintocchi

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 76 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMASI — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — APPENDICE. Tutte le esposizioni di questa mia opera sono fondate in prima linea sulla relazione che unitamente al progetto di ristauro presentai d. d. Trieste, 30 Ottobre 1896, all' i. r. Ministero pel Culto ed Istruzione. In essa indicai ì Luoghi principali in cui si trovano tutt'ora oggetti apparte nenti al Castello e che devono rimettersi al loro posto durante i ristauri. Inoltre nell'Archivio dell'i, r. Luogotenenza di Innsbruck

si trovano molti preziosi documenti, appartenenti all' Archivio Principesco Vescovile di Trento, che risguardano il Castello, dai quali vennero dedotti molti dati per la sua storia. Anche nella Biblioteca civica di Trento possiamo trovare lavori che trattano del Castello. Nel Museo annesso alla Biblioteca, come abbiamo detto altrove, sono conservati diversi frammenti appartenenti al Castello. Una grande quantità di atti preziosi appartenenti all'Archivio Princi pesco Vescovile in Trento la riscontriamo

specialmente nel* i. e. r. Archivio della Casa e Corte e dello Stato in Vienna. La fonte a cui ogni scrittore dovette ricorrere e il Poemetto-pubbli cato in Venezia presso Marcolini nel 1539 — del celebre Pier Andrea Mattioli, senese, il quale essendo adetto alla Corte di Bernardo Clesio, vide e descrisse il Castello nei tempi di sua pompa maggiore. Diamo in fine un elenco di autori ed opere pubblicate prima del 1905, anno in cui la presente opera fu mandata alle stampe, e che trattano più o meno del

Vescovo Francesco Felice degli Alberti (1758—1762), contenenti copie di documenti e di altri importanti atti. Benedetto Bonelli : „Monumenta ecclesiaetridentinae. ' Trento 1760-1765. Francesco Bartoli, Socio d'onore dell'Accademia Clementina di Bologna: „Le Pitture, Sculture ed Architetture della città di Trento e di altri luoghi' 1780. (Il manoscritto si conserva nella Biblioteca di Trento.) Diari del Conte Graziadei e del Pietrapiana, 1796—1824. Sigismondo Manci: „Annali di Trento fino al 1824

.' August von Essenwein: Abbozzo (dichiarato ineseguìbile) dì ristauri con ingrandimenti e rinovamenti (tendenti al gotico). Circa il 1860. Luigi de Campi: „Documento inedito sui dipinti del Castello di Trento. Foglietto volante „Pro Tione', 1895. Dr. Luigi Wözl, i. e- r. Medico di Stato Maggiore: Descrizione del Castello pubblicata nelle Relazioni (Mitteilungen) dell' i. r. Commissione Centrale pei Monumenti artistici e storici 1897. Carlo Teodoro Postingher i. r. Capitano distrettuale: Traduzione

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 15 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMASI — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — riormente. I locali contenuti nel fabbricato anteriore (No. 87—92, 122—124), servivano per il deposito di gra naglie e come magazzini. Sopra la porta, che dalla rampa mette nel locale N.122, si trova lo stemma di Bernardo Clesio, scolpito in pietra, e sulla facciata postica lo stemma con le imprese dello stesso, portante la data 1538, dipinto a fresco. Per l'entrata a queste parti del Ca stello venne poscia aperta la porta nelle mura

al davanti vicino all'ultimo bastione. Sull'angolo principale della rustica nel Palazzo del rinascimento, dirimpetto all'entrata di Via S.Marco, si legge l'is crizione della Fig. 14. Nella seconda linea, per mancanza di spazio, si unì di rettamente il „TRIDEN' coli' „A' e col „FUN'. Al di sotto una lastra di pietra bianca trentina porta le imprese del Cardinal Clesio. Sulla parte sporgente semicircolare della facciata principale si trova lo stemma del Vescovo Hinderbach con sotto un'iscrizione del Clesio

(Fig. 15). Sopra questo stemma sta un grande affresco del Fogolino, rappresentante l'arma e le imprese dello stesso Cardinale: esso dev'es sere prontamente ristaurato, perchè non si perdano le tracce. Il fregio del cornicione della facciata principale, con putti, leoni, arabeschi e palme su fondo turchino, fu pure dipinto dal Fogolino. Sull'angolo principale si trova scolpito lo stemma del Cardinale, sormontato dalla mitra vescovile (Fig. 16), e all'estremità, a destra di chi guarda, si legge

la data del compimento delle parti principali del Pa lazzo (Fig. 17). Süll' angolo pende lo stemma col cappello cardinalizio. Gli affreschi di questo fregio si trovano in cattivo stato, ed è necessa rio ristaurarli presto. Dall'iscrizione della Fig. 15 risulta, che il Vescovo Giovanni Hinderbach ha incominciata questa parte del fabbricato in forma di torre e il Cardinale Clesio l'ha continuata. Gli spaziosi locali del pianterreno (Tav.I) erano destinati ad uso di cantina. Al tempo dell'Hin derbach

si dovrebbero attri buire anche i muri e la volta del locale N.98. Il muro sul davanti è straordinaria mente grosso; il muro postico poi, che forma il sostegno al Cortile dei Leoni, non è esattamente in posizione ver ticale rispetto a quello del primo piano; per di più anche i muri del locale fatto a rotonda sono assai grossi: da questi fatti dobbiamo dedurre, che tali parti del fabbri cato furono incominciate come fortezza, senza finestre, in modo simile a quelle delle parti basse del Castello vecchio

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Pagina 27 di 42
Luogo: Torino
Editore: Ute
Descrizione fisica: S. 163 - 202 : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Segnatura: III 215.967
ID interno: 359312
188 Appendice Il castello di Pergine appartiene al primo periodo del medioevo e si ritiene opera dei Longobardi, che 10 avrebbero eretto in luogo del fortilizio antichissimo di Tenna, opera romana, distrutta,sembra, dai Franchi nel VI secolo e della quale oggi non si hanno più ve stigia. Fin dal secolo XI il castello diPergine fu tenuto da signori fendali, per lo più messi dagli imperatori tedeschi scendenti in Italia. Contro uno di costoro, Guidobaido di Baviera, i Perginesi, stanchi delle ves

sazioni continue che loro erano imposte, si ribellarono, chiamando l'aiuto di Vicenza. Fra le varie vicende sue 11 castello di Pergine conta pur quella di essere stato vole di danaro per le sue imprese, ad Àlbredo dei si gnori di Mezocorona per 1200 lire piccole. Nel se colo XIII passò ai conti del Tirolo, che vi posero uno dei loro ufficiali con truppe tedesche, dopo che, ad opera di Siccone da Caldonazzo, militante per il mar chese di Brandeburgo, n'ebbero cacciati i Carraresi di Padova, che

vi avevano piantato dominio. Il cardinale Bernardo Clesio, cedendo certi diritti della Chiesa tri dentina su Bolzano, lo ebbe in compenso dall'arciduca Ferdinando d'Austria e da quel momento il castello di Pergine restò sotto la giurisdizione dei principi- vescovi di Trento. Anche ora è proprietà della Mensa impegnato dal vescovo guerriero Egnone, abbisogne- [ vescovile di Trento. Altri luoghi interessanti del distretto di Pergine sono: Vigalzano, con 906 ab., 2 chi lometri al nord da Pergine e meno

di 5 dal lago di Caldonazzo, la cui parte morta, detta Stagno di San Cristoforo, costituisce la palude che fu con tante fatiche pro sciugata da Tommaso Mayer, e che forma la parte principale e feconda del territorio di questo Comune; — Madrano, eoi piccoli paeselli di Nogarè, Seregnano ,.Serso, che si trovano all'altezza di 6 a 700 in. sul livello del mare, sul corso del torrente Siila, verso la valle del Fersina; — Viarago, con 658 ab., a quasi 700 metri sul, mare, sulla destra del Fersina, in amena

posizione; — Sant'Orsola, con 862 ab., a circa 1000 metri sul livello del mare ; — Palù, il villaggio più alto del Perginese, a 1403 metri sul livello del mare, con 550 ab.; è all'estremità della valle del Fersina, presso un laghetto dal quale il fiume trae le sue origini. È d'aspetto in tutto alpino. Le sue case sono fatte con tronchi d'albero appena dirozzati, sovrapposti gli uni agli altri. Gli abitanti di Palù sono tutti pastori. Parlano un dialetto durissimo, un misto di veneto e di tedesco

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Libri
Anno:
[ca.1956]
Guida di Cavalese e di Carano, Daiano, Varena, Castello, Molina, Predaia, Stramentizzo
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Pagina 17 di 37
Autore: De Marchi, Giuseppe ; / Giuseppe De Marchi
Luogo: Rovereto
Editore: Manfrini
Descrizione fisica: 35 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: I 100.175
ID interno: 329331
quadri del Rovisi (dì Moena), del Vanzo Carlo e Francesco di Cavalese, del Trogher, del Lampi Francesco, dell'Alberti Giuseppe, del più antico dei pittori valligiani Giovaneili Orazio di Carano, discepolo del Palma, di Pietro da Cortona, del Tiepolo Giov. Battista, di Hajbert, Calot, Vincenzi Antonio, Corani ed altri (vedi « Pierri me attraverso i secoli» di Franzellin). Scuole, - Le SCUOLE ELEMENTARI sono sistemale in un moderno edifìcio, presso il Teatro e sono dotate della più moderna

attrezzatura - SCUOLA DI AVVIAMENTO COMMERCIALE - SCUOLA MEDIA INFERIORE - ISTITUTO DEGLI ORFANELLI DELL'ADDOLORATA con scuole per apprendisti. EDIFICI PUBBLICI IMPORTANTI Palali® del Municipio in Piazza Scopol i. - Moderna costruzione, ricavata dalla vecchia caserma, dove l'Austria teneva una guarnigione di soldati, prima del 1914. Palazzo delle Foreste sulla strada delle Dolomiti. • Vi ha sede l'ammi nistrazione delle foreste del demanio regionale di Cadino e Paneveggio, ampi appezzamenti boschivi

, proprietà, almeno in parte dei feudatari, passati poi al demanio austriaco e nel 1918 a quello IItaliano, In seguito alta costituzione della Regione Trentino-Alto Adige furono ceduti a quest'ultima. Da queste selve proviene il legname d'abete assai pregiato e ricercato ed in piccola parte anche quello di risonanza, per costruzione dì strumenti a corda. Accanto all'Ufficio menzionato sta quello del Corpo Forestale dello Stato, Ispettorato distrettuale e sovraintendente alla custodia dei boschi dei

singoli Comuni e privati. I Conti del Tirolo tenevano a Cavalese un Ufficio Supremo delle Selve per i boschi di loro proprietà. L'Ufficio Forestale risale al 1555 e si deve alla sua continuata e rigorosa sorveglianza, nonché alla sua esperta guida, se (e selve della valle sono ancora la miniera d'oro verde. Da ricordarsi la curiosa campagna contro i caprini, cresciuti a dismisura e che scatenò una mezza rivoluzione. Nel parco vicino si possono osservare pregiate piante di bosco. Palazzo della Pretura

. - Moderna costruzione dove trovano sede : la Pretura, l'Ufficio Imposte Dirette, l'Ufficio del Registro, il Libro Tavolare, l'ufficio dell'Ufficiale Giudiziario e l'Ufficio del Catasto. Sul retro sono siste mate le carceri. Palazzo della Comunità Generale. - In origine era la residenza del Principi Vescovi di Trento, che fin dal secolo XI, soggiornavano nella stagione estiva in questa zona, preferendola a tante altre, dove avevano i loro castelli. Verso il XIV secolo eressero una propria casa « casa

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Libri
Categoria:
Religione, teologia
Anno:
1903
Eco delle feste del decimoquinto centenario dei SS. Martiri Anauniensi : la pieve di Sanzeno ; notizie topografiche, civili ed ecclesiastiche
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Pagina 57 di 160
Autore: Morizzo, Marco / raccolte e compilate da Marco Morizzo
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 135 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; s.Märtyrer ; <br />g.Sanzeno ; z.Kirchengeschichte
Segnatura: II 102.542
ID interno: 150490
santuario di s. Romedio, con la osservazione però,, che tale diritto il detto conte debba esercitarlo unicamente per mezzo del suo luogotenente della famiglia dei Thunn di Castelfondo. Su bito dopo i due fratelli fanno di ciò avvertito l'imperatore, che era anche conte del Tirolo, ed egli da parte sua ordina che sia pagata alla curia romana la somma di fiorini 30 camerali, quale tassa ri chiesta per il ricevuto privilegio. Il conte Sigismondo de Thunn compie la fabbrica della cap pella di s. Michele nel

Anno Dni MCCCCCVII — 0 Rex gloriae, Geriste veni cum pace — Peter Laminger macht mich zu Lob sancì Romedi *). Ai 24 novembre il vescovo di Trento, Giorgio de Neideck, in vestiva i fratelli Giorgio e Antonio di Coredo di tutti e singoli i feudi che aveano avuto dalla chiesa di Trento i loro antecessori, tra i quali ernvi quello del mulino presso F acqua di s. Romedio e quello dei tre casali «nelle pertinenze di Tavon, presso la chiesa di s. Pietro, « a pud ecclesiaiii s. Petri » al Palù. 1518

. — Muore il parroco don Lorenzoni e gli succede Parroco di Sameno: don Gianfrancesco de Betta da Tierno di Mori, investito del beneficio ai 2 maggio. 1514, — Leone X papa addì 8 gennaio, in vista specialmente dei meriti, della pietà e della liberalità usata sempre verso il san tuario di s. Romedio dai nobilissimi fratelli Cristoforo e Bernardino de Thunn, allora luogotenenti imperiali per il conte del Tìrolo in Castelfondo, dietro loro domanda, conferisce al detto conte il diritto- di patronato sul

santuario di s. Romedio, già da tempo in cominciata. 1.515. —-Il principe vescovo e cardinale Bernardo Clesio con atto 14 dicembre ratifica e conferma il diritto concesso dal papa ai Thunn di Castelfondo, quali luogotenenti del conte del Tirolo, ivi giurisdicente, riguardo alla nomina del priore di s. Romedio. 1510. — Il parroco Betta passa all' arcipretura di Mori, e perciò ai 17 giugno viene nominato dal papa Parroco di Sanzeno: don Vincenzo, napolitano. Priore di san Romedio: don Giovanni Riepper

, canonico della cattedrale di Trento, vicario generale, già cappellano del vescovo e pievano di Cembra. *) A 7 ersione: « L' anno del Signore .1507 — O Cristo lie della, gloria, vieni colla pace. — Pietro- Laminger mi fece in lode di san Romedio

18
Libri
Anno:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Pagina 121 di 379
Autore: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Luogo: Milano
Editore: Aliprandi
Descrizione fisica: 374 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: III 79.502
ID interno: 333735
Trento ed il Trentino ri 7 colle quali il Papato pose argine al dilagare della Riforma ed aggiogò al suo carro da nume indiano per altri tre secoli buona parte della civile umanità. Nelle tombe, che tante volte meglio di qualunque altro monumento narrano la storia vissuta del paese, contenute dalla cattedrale tridentina, .vanno distinte quella più o meno autentica del vescovo sant’Adalpreto, primo predicatore del Cristianesimo in questa vallata, difesa da una densa inferriata, con una placca

dorata coll’episodio a cesello del martirio del santo: e quella più interessante, perche veramente autentica, di Roberto Sanseverino, duce dei Veneziani alla battaglia di Calliano contro Sigismondo d’Austria. Questo monumentò di mediocre disegno, dovuto secondo gli eruditi del paese ad un Luca Moro, oltre del ritratto del valoroso guerriero porta due epitaffi, l’uno 'in tedesco e l’altro in latino: quest’ultimo, abbastanza contorto, dice cosi: Italiae victor, Severina Stirpe Robertus Sigmundutn

Australem sensit in arma Ducem, Ter proceres Veneti bello petiere Tritientmn, Ter victi, bic vinctus ecce Robertus adest. Altri monumenti sepolcrali che si coordinano alla storia tridentina sono quelli dei principi vescovi: Giorgio di ' Lichtenstein nella navata meridionale, c Cristoforo Sizzò di Noris nella navata settentrionale: poi le arche funerarie di Pier Andrea Mattioli, sanese, medico del car dinale Bernardo Clesio, scienziato chiarissimo per quei tempie commentatore di Dioscoride: poi quella

di Liduino Piccolomini, preposito del Capitolo tridentino e della stessa famiglia sanese dalla quale era uscito Enea Silvio— pure canonico nella cattedrale di Trento— che' fu poi Pio II, animo d’artista, dotto e mite: letterato più fortunato, che non pontefice e politico. E di questo basta. Usciti dal Duomo, sia per la porta maggiore, sia per l’antico portale che è sulla fiancata settentrionale, se attraversiamo la piazza e prendiamo la via che corre un po’ divergente dalla via Larga, arriviamo in pochi

minuti a Santa Maria Maggiore, fra gli edifici sacri tridentini il più cospicuo, dopo la cattedrale — ma lontano già le cento-miglia dall’avere ih valore architettonico, artistico di questa. Non c’è confronto- possibile. Questa chiesa di Santa Maria Maggiore, eretta per volontà del cardinale Bernardo- Clesio, non ha nulla che la distingua dalle tante costruzioni di questo genere del secolo XV e del XVI. È di una f sola navata-: ampia, spaziosa, e' suo maggior valore è d’aver servito di teatro

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Libri
Categoria:
Religione, teologia
Anno:
1911
¬La¬ corrispondenza del Cardinal Cristoforo Madruzzo nell'Archivio di Stato di Innsbruck : coll'elenco delle lettere e documenti, un indice dei nomi e dei luoghi e una riproduzione del quadro del Cardinal Madruzzo del Tiziano, già esistente a Trento
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Pagina 9 di 53
Autore: Galante, Andrea / Andrea Galante
Luogo: Innsbruck
Editore: Libr. Acad. Wagneriana
Descrizione fisica: XII, 35 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: III 58.093
ID interno: 318469
avuto altra volta ad occuparci in un breve studio, di cui riassumi;)mo (i precisiamo qui i dati principali ')■ Al principio del sec. XIX, in seguito alla secolarizzazione dei principati ecclesiastici di Trento e di Bressanone, i loro archivi 2 ) venivano trasportati ad Innsbruck, dove, non ostante che una pai-te del materiale sia, passata in seguito altrove, essi costituirono uno dei fondi principali del l'importante Archivio di Stato annesso alla i. r. Luogotenenza di Innsbruck

3 ). Al 1 luglio 1805 l'archivista Gassler 4 ), che era stato incaricato dell'esame degli archivii di Venezia, Trento e Bres sanone. faceva trasportare da Trento ad Innsbruck, in sedici casse del peso complessivo di cin quantadue quintali, l'archivio del vescovato di Trento e questo materiale si trova ora principal mente raccolto nella Sezione XLVI dell'Archivio di Innnsbruck, che consta di settantadue fasci coli. Già nell'ottobre del 1805 veniva spedita a Vienna quella parte dei documenti dell'Archivio

di Trento, che il Gassler destinava all'Archivio di Corte di Vienna, passato quindi temporaneamente in seguito agli avvenimenti politici di quell'anno, in Ungheria, come una parte del materiale dell'Archivio di Innsbruck passava poi. in conseguenza delle vicende politiche del Tirolo, a Fri burgo, a Strasburgo ed a Monaco. Ma ciò malgrado e non ostante che nel 1861 fosse passata da Innsbruck a Vienna l'importantissima corrispondenza del Card. Bernardo Clesio' 1 ) assieme ad una serie di documenti

compresi fra il 1325 ed il 1644, un materiale preziosissimo relativo ali antico Principato di Trento ed alla sua diocesi è rimasto presso l'Archivio di Stato di Innsbruck, che apparirà anche meglio in tutta sua importanza quando sarà compiuta la registra/ione del vastissimo materiale già appartenente all' Archivio di Trento vescovile, iniziata dalla solerte Direzione dell' Ar chivio di Stato di Innsbruck Già varii anni or sono la Direzione dell'Archivio procedeva con lodevole sollecitudine

a raccogliere ed ordinare cronologicamente una serie di lettere e documenti del Card. Madruzzo, che comprende gli anni 1539—1567, ed è questa la sezione più importante della „Corrispondenza Madruzziana', che forma l'oggetto del presente studio, nelle parti che si riferiscono al Card. Cristo foro Madruzzo. d' Italia nd un giornalista oltramontano sopra il libro intitolato: Notizie, istorico-critiche intorni) al lì. M. Adelpreto ter., 1 760 Lucca specialmente pag. 2 —10. Contro il Tartarotti sono

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
(1760)
Notizie istorico-critiche intorno al B. M. Adelpreto, vescovo e comprotettore della chiesa di Trento ed intorno ad altri vescovi della Germania, e dell' Italia a tempi dello scisma di Federigo I. imperadore ; Vol. 1
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Pagina 367 di 503
Autore: Bonelli, Benedetto / Benedetto Bonelli
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: XVII, 462 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: III 103.346/1
ID interno: 337105
Notizie I/lorico-Crìt. del B. ^làtìp. barcenfi , dopo la morte del prelodato Bonifacio feguita nel 1238. 5 confederati col Tiranno Ezelino di Romano, il quale molti danni e ftra- gi portò anche al Territorio Trentino, ogni ragion volea, che F. Bar« rolommeo non deftaflfe il vefpajo, e fi teneflfe in filenzio. Oltreché ef- fendo allora pretto i Trentini notiflìmo il Martirio del B. Adelpreto, ed anche troppo frefca la memoria del medefimo , ben potè F. Bartolom- meo pattarlo fotto filenzio

Congregazione della Madre di Dio nel fuo Viario Sagro per le Cbiefe di Lucca pag. 211. e r e //, \ Si rammenti pur anche il noftro Sig. Critico di ciò che fcrifle de Qrigi-, (a) Veggafi la Dìffertazione Up iß olare zìnncàla : propter beneficia ; quae fecit Domi- deli' Indulgenza della Torziuncola conceduta da nut in ilio loco adbuc faciet iyc. Vedi la Gesù Crißo a S. Francefco d' dell'Edi- Storia Letteraria d'Italia Vol.Vili. pag.431. zione di Trento per Francefco Michele Bat- Che fe non ottante

un'Indulgenza così ac- tìfti pag. 67. e fegg. Il pretendere di fven- certata, così Angolare , e così autenticata tarla con unaLetteruccia inferita nelle Me- dal Cielo, potè non efprimerfi da S. Bona- morie Valvaflenfi , per altro dettata più ventura, come altronde troppo nota e pa_ dall impegno, che dall amore del vero, va- lefe , né difputata per anche ; per non dif_ niflìma cofa a rne fembra. famigliarne ragione potè paflar fotto filen- ($) Sono ivi pag. 214- notabiliqueite pa- zio F. Bartolommeo il nome

condiziona- negaffe pofeia l'Indulgenza della Porziun- tamente conceduta dal Cielo, venne pefeia cola, come Papale, non cftante il filenzio dafovraumana voce confirmata in coelo. Che di S. Bonaventura ; gli fletti come più in- però fimil voce celefte, pofteriore a tal con- teri, ed ancora accrefciuti d'un teftimonio ceflìone Papale, rende maggiormente ere- dì più 3 pubblicati dal P. Msnfi 5 ftr do- dìbile 1 anteriore celefte vifione ^ e farà crebbero, malgrado Y obbiettato filenzio del fempre vero, che

£ CC . nnrp ^nnferif^'iw rà ° d T e> bcnefiz .' d -'< Dio fi accerta appo la Hierarcbia Francifcana del Signore conferiti al facro Luogo della Por- P. Diego di Lequile To. i. Cap. 5.

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