volumi e tutti relativi alle pratiche, sessioni, discussioni, delibe razioni compiute e prese dal Concilio : preziosa suppellettile, che potrebbe giovare ad un esame critico, storico, filosofico, secondo lo spirito moderno sull’opera del Concilio, che fu una cappa di piombo infuocato messa al pensiero umano, mentre si svegliava appena colla rivo luzione della Riforma. Oggidì la Biblioteca tridentina conta quasi quarantamila volumi: ed è in continuo aumento, poiché, oltre le somme stabilite nel
bilancio municipale onde tenerne in corrente il corredo di opere scientifiche e letterarie moderne d’ogni nazione, sono frequenti i doni ed i lasciti di benemeriti cittadini vogliosi di contribuire per la loro parte nell’accrescimento del tesoro della scienza cittadina. Il Museo, non certo importante quanto la Biblioteca, ha origine ancora più recente di questa. Il primo nucleo generatore dèi Musco tridentino si formò col lascito del conte Be nedetto Giovanelli, il quale morendo, nel 1846, lasciò alla
vasi, tavoli, piatti, scolture, figure, armi, utensili, strumenti musicali, raccolti dal donatore che fu il cav. dott. Giuseppe Grazioli. E ad arricchire il patrio Museo vollero con lodevole slancio concorrere parecchi giovani e studiosi signori della città; che dando la scalata ai monti, percorrendo le valli, penetrando nelle grotte, scavando nella terra, cacciando, pescando, erborizzando, fornirono al Museo una raccolta completa delle ( particolarità notevoli della fauna, della flora e del regno
minerale nella loro regione. Sotto questo rapporto, specialmente, il Museo tridentino è interessante a visitarsi ed a studiarsi, poiché dà un quadro abbastanza completo delle condizioni e produzioni della natura locale, cominciando dagli animali superiori, e procedendo agli inferiori, sino agli insetti ed agli aracnidi. - Interessante è pure l’erbario classico di flora generale e quello particolare della regione :