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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
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Pagina 138 di 335
Autore: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Luogo: Milano
Editore: Civelli
Descrizione fisica: XLVI, XIII, 278 S.
Lingua: Deutsch
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Segnatura: III 154.332
ID interno: 138326
Lateranese. Il preposto interviene come deputato alle diete della provincia. Il governo bavaro nell’anno 4807 mise quest’afaadia sotto amministrazione ed i canonici ottennero una pensione* il di- scioglimento formale seguì sotto il governo italico e i beni furono incorporati al Monte Napoleone. L’ ultimo prelato mori nel 4848 e con lui era svanita ogni speranza di veder ristabilita la prepositura di Gries, ma cac ciali ultimamente i prelati di Muri dalla Svizzera essi 1’ ottennero dall’ imperatore

82 GE! Villaggio di monte situato 1 miglia a settentrione da Merano. GRAUN, V. Comosi. GRADINO. Circolo di'Trento, comune del distretto di Cembra. Abitanti 381, case 73, Estimo fior, menni. 8,588 car. 7. Villaggio di monte situalo alla destra dell’A visio. GRAZIE. Frazione del comune di Sacco, distretto della città di Roveredo, circolo dello stesso nome. Quivi era la villa di dementino Va lletti celebre scrittore Roveretano 3 era il luogo di convegno* dei più distinti lette rati di quel tempo

, ricordata sovente nei versi del Pindemonte e nelle prose del Cesari. GRESTA. Castello e dinastia situato nel comune di Gardumo, distretto di Mori, circolo di Roveredo. Questo castello era un feudo dell’antica famiglia Castelbarco. Un ramo di questa famiglia si stabilì in questo feudo e dallo stesso assunse il nome di Gresta. Estinte tutte le altre diramazioni della casa Ca stelbarco, ì baroni di Gresta accamparono i loro diritti di successione nei feudi della casa specialmente nei quattro vicariati

della Val Lagarina. Dopo lunghe querele e litigi agitati alle diete dei principi del l’impero furono riconosciuti i diritti dei baroni di Gresta, e i principi di Trento furono costretti a restituire i quattro vi cariati. I baroni di Gresta riassunsero il nome di Castelbarco e dagli stessi deriva immediatamente 1’ attuale famiglia stabi lita in Milano. GRESTA. Frazione del comune di Se- gonzano, distretto di Cembra, circolo di Trento. Piccolo villaggio con espositore filiale della parecchia

e decanato di Cambra. Abitanti 403. * GRIES. Circolo di Bolzano, comune del distretto della città di Bolzano. Abitanti 4782, case 269. Estimo fior, meram. 547,434 car, 43. II territorio di questo esteso comune è dei più fertili di tutta la valle dell’Adige. La rendita principale è prodotta dal vino essendo le campagne quasi tutte piantate di viti sostenute a forma di pergolati e coltivate con diligenza meravigliosa. Quello però che costituisce la rendita è l'abbon danza e non già la squisitezza dei vini

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Libri
Anno:
o. J.
Aufsätze über Johann Baptist Franzelin
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Pagina 41 di 90
Luogo: Ohne Ort
Descrizione fisica: Getr. Zählung
Lingua: Deutsch
Commenti: 10 Xerokopien in Mappe. - Fingierter Titel!<br />Cardinal Franzelin gestorben. - 1886 - In: Aufsätze über Johann Baptist Franzelin ; Sign.: III A-1.632/1 <br />De primo schemate constitutionis dogmaticae disquisitio coram 24 patribus deputatis habita a Ioanne B. Frenzelin S.I., consultore Commissionis theologicae. - 1890 - In: Aufsätze über Johann Baptist Franzelin ; Sign.: III A-1.632/2 <br />Hubert: Cardinal Franzelin / [Hubert]. - 1887 - In: Aufsätze über Johann Baptist Franzelin ; Sign.: III A-1.632/3 <br />Jean-Baptiste Franzelin. - 1892 - In: Aufsätze über Johann Baptist Franzelin ; Sign.: III A-1.632/4 <br />Lanz, Arnaldo: Giovanni Battista Franzelin / [Arnaldo Lanz]. - 1950 - In: Aufsätze über Johann Baptist Franzelin ; Sign.: III A-1.632/5 <br />Bernard, Pierre: Jean-Baptiste Franzelin / [P. Bernard]. - 1915 - In: Aufsätze über Johann Baptist Franzelin ; Sign.: III A-1.632/6 <br />¬Der¬ neuernannte Kardinal aus Tirol. - 1876 - In: Aufsätze über Johann Baptist Franzelin ; Sign.: III A-1.632/7 <br />Merk, August: Kardinal Franzelin und die Inspiration / von August Merk. - 1926 - In: Aufsätze über Johann Baptist Franzelin ; Sign.: III A-1.632/8 <br />Lauchert, ...: Johann Baptist Franzelin / Lauchert. - 1878 - In: Aufsätze über Johann Baptist Franzelin ; Sign.: III A-1.632/9 <br />De vita Ioannis Baptistae Franzelin, e Societate Iesu S.R.E. Presb. Cardinalis, commentarius. - 1887 - In: Aufsätze über Johann Baptist Franzelin ; Sign.: III A-1.632/10
Segnatura: III A-1.632/1-10
ID interno: 345436
provincia di Roma comprende la zona nord-ovest dei colli laziali e su una superficie di 150 kmq. conta : 50.000 ab. dei quali 49.950 ■ cattolici; parrocchie 17, sacerdoti secolari 28, reli- i giosi 75; seminario minore (1948); patroni i ss. Filippo e Giacomo apostoli ; festa il 1 maggio. • F. è l’erede della vicina Tusculo, che fu sede 7 di un principato di prisci-Latini e, diventata muni cipio, si mantenne fedele alleata di Roma. Tuscolo i nell’alto medioevo fu celebre come feudo di origine i dei conti

1701 FRANZELIN GIOVANNI BATTISTA - FRASHOKEREÌT 1702 deìl'cin. card. G. B. . Roma 1S87; Sommervonel, III, coll. >>LO-51 ; G. Filocrassi, La realtà uggcltiva’deUe specie eucaristiche secondo il card. F .. in Gregoriamtm, 19(1937). PP- 395 - 409 . Arnaldo Lanz FRANZINI, Antonio. - Scrittore ascetico, n. a Mariana (Corsica) il 12 genn. 1696, m. a Napoli il 27 apr. 1764. Ammesso nella Congregazione della Missione a Roma, già sacerdote, il 27 ott. 1723, fu per parecchi anni direttore del noviziato

della sua comunità. In quel tempo scrisse il Diario spirituale (Napoli 1778), scelta di fatti edificanti, tratti dalle vite dei santi e oppor tunamente legati da considerazioni ascetiche. Ebbe pa recchie edizioni; in francese fu tradotto dal sulpiziano Lasausse e pubblicato con il titolo : L’heureuse année, 011 l'année sanctifice par la Meditation des seniences et des exemples des saint's (Rouen 1798). limi..: [E. Rosset], A Totices bibliogr. sin les écrivains de la Cohgr. de la Mission , Angoulème

Tuscolo, i quali, tra il sec. x ed il xii, f- dominarono Roma e dettero alla chiesa molti papi. 7 Nel 1191 Tuscolo venne completamente rasa al suolo V dai Romani e gran parte della popolazione, compreso ! il vescovo, andò ad aumentare quella esistente in- tomo alle due chiese di S. Maria e di S. Sebastiano ff « in Frascata ». Tuttavia F. rimase località di modesta |t importanza, che nel 1410 veniva concessa da Gio ii' vanni XXIII a Giovanni e Nicola Colonna. Nel 1500 %. divenne dominio della S. Sede

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1805
Periodi istorici e topografia delle Valli di Non e Sole nel Tirolo Meridionale
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Pagina 50 di 159
Autore: Maffei, Giacomo Antonio ¬de¬ / Jac. Ant. di Maffei
Luogo: Roveredo
Editore: Marchesani
Descrizione fisica: X, 144 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte
Segnatura: III 102.554
ID interno: 255010
dall' incendio di questa guerra . Nel sobborgo della città d' Innsbrack , detto oggi la cijta di Maria Teresa, in una colonna in mezzo alla contrada si ritrova la Seguente iscrizione: Murice Vir- gini Mairi Immaculata filine diva Anna ob hostes , iam Bava-,-um quam Galium anno MDCCIIL Tyrolim invadente* } utrimque tarnen 3 & OEniponto qui dem in festo Sanaa? ■Anna Tridento autem in nativitate E. M» V> dcpulsos Tyrolensis Provincia in vsrpt- taam debite? gratitudinis tesseravi praesens monumtntmn

Ì9 ßat Secolo XFIIL fino ni principio dèi XIX JL /Unga quiete godettero questi paesi sotto 1 1' impero* del religiosissima Imperatore Leopoldo I>, finché vennero a cambiarsi le-cose negli ultimi anni della sua vita Poiché' in Novembre dell' anno' 1700 morto- senza suc cessione Carlo II. Re di Spagna con un testamento, nel quale chiamava suo erede Filippo Borbone' Diica d' Angicy, la Casa d' A>ustria< di Germa nia mosse le sue pretensioni per antecedefìti patri di famigliale per

i< Francesi della fede di Vittorio Amadea Duca di Savoja , il Vandomo-da Lodovico XIV. allora Re di Erancia fu richiama to i® Lombardia, il quale verso il fine di Settembre ritrovossi già col suo quartier generale a San Benedetto 1 sul Mantovano, dopo avere inutilmente sacrificato .molta, gente in quella sua infelice spedizione del Trentino ia). Le nostre Valli dell' Anaunia non soffrirono alcuna invasione nemica, höh essendosi i francesi inoltrati nemmeno nelle sette Pievi, ma lasciatisi ve dere soltanto

a Rang della Fiere di Banale. Occuparono solo- il tratto dal Lago di Garda fino all'Adige, e pervennero fino in faccia a Trento, dove ii Vandomo- ricevette 1' ordine della ritirata. Dovettero però concorrere al le marcie militari, e a varie spese, perchè anche il monte Tonale fu pre sidiato*. Hon ci resta- memoria della somma di queste spese; ma abbiamo e una O) Muratori Annali d' Italia all'anno 1^03. La città di' Trento il di 4 di Set tembre celebra annualmente la memoria della sua preservazione

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Libri
Categoria:
Tecnologia, matematica, statistica
Anno:
1933
Opere pubbliche : edilizia, idraulica, strade, ferrovie, porti, archeologia ; rassegna mensile illustrata "; An. 3. 1933, n. 6/7)
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Pagina 141 di 172
Descrizione fisica: S. 225 - 374, XIII - XVI : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Südtirol;s.Öffentliches Gebäude
Segnatura: III A-60
ID interno: 243817
di ancoraggio, con una larghezza di m. 4, una monta alPintradosso di m. 2,28 e uno spessore di cm. 40 in chiave, e cm. 65 alla imposta, armato complessivamente di 96 tondi longiludinali del diametro di mm. 16, con pavimentazione del piano stradale in cubetti di porfido. Il ponte venne aperto al transito il giorno 1° settembre 1931. Passeggiate e giardini pubblici. Nelle immediate vicinanze del Piazzale della Stazione ferroviaria e di Via Alfonso La Marmora, prima del 1924 vi erano delle vaste aree, in parte

coltivate ari orto ed in parte adibite a piaz zali di deposito, le quali, oltre a deturpare l’este tica di quella zona importante della città e creare una impressione di abbandono a chiunque vi ar rivasse dalla ferrovia, erano altresì molto favorevoli allo sviluppo della polvere, che ogni minimo alito di vento levava a nugoli con grande molestia degli alberghi e dei fabbricati limitrofi. Per ovviare agli inconvenienti surriferiti e per dare un aspetto signorile all’accesso più importante della città

, negli anni 1924-25 e 1927 si è prov veduto alla sistemazione delle immediate adia cenze della Piazza della Stazione e della Piazza Schiller, in parchi pubblici, con aiuole ben alberate e contornate in pietra artificiale e ringhiere, con numerosi viali e piazzette. Nel 1929 venne, inoltre, eretta una fontana saliente con pompa da 400 litri al minuto primo. Fra i lavori di pubhlico interesse è inoltre da notarsi il prolungamento della Passeggiata Tap- peiner che, dipartendosi alcune centinaia di metri

a nord della trattoria Silvana, dopo un percorso di circa 1700 metri, va a sboccare nella Via Laurin di Quarazze. Tale lavoro richiese una spesa com plessiva di L. 460.000. Il nuovo tratto di passeggiata offre, a chi lo percorre, una tale varietà di panorami e di sensa zioni da renderlo un vero ornamento del ridente pendìo del Monte S. Benedetto. La posizione soleggiata, il romantico tracciato attraverso verdi prati e falde rocciose, il susse guirsi di tratti incavati nella ripida roccia, la linea

metres, a curve of 2,28 at thè intrados, a depth of 40 cm. at. thè keystone and 65 cm. at thè puint whcre it is embedded in the imposts. It is reinforced by 96 longitudinal iron rods 16 mm. in diameter, and is paved with porphyry blocks. The bridge was opened to thè public on September 1. 1931. Public pronienades and garden s In tlie immediate vieinity of Piazzale della Sta- zione and Via Alfonso La Marmora, thè re vere vast open arcas beforc 1924 wbicb were part.ly cultivated as market gardens and

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Sport, gioco
Anno:
1939
Ortles, Adamello, Brenta, Baldo e Adiacenze.- (Da rifugio a rifugio ; 3)
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Pagina 144 di 387
Autore: Club Alpino Italiano
Luogo: Milano
Editore: Arti grafiche E. Calamandrei
Descrizione fisica: 291 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Ortlergruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Adamellogruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Brentagruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Monte-Baldo-Gebiet;s.Schutzhütte;f.Führer
Segnatura: I 87.740/3
ID interno: 328724
110 Carta, pag. 104. ÓKTLES-CEVEDALE Rif. Semi. rettamente sul Passo della Sforzellina (m. 3006; ore 1.30), che offre la vista magnifica del Gruppo di Brenta, della Pre- sanella, dei monti della V. di Péio, della V. di Rabbi e delle Maddalene. Per chiazze di neve e detriti si discende nella Valletta; si continua per buon sentiero lungo la sponda sinistra del T. Noce fino al Bàito (m. 2350). Poco prima della confluenza del rio che bagna la V. Piana, si passa sulla sponda destra e si prosegue fin

sotto le estreme pendici settentrionali della Punta di Ercavallo e fino alla mulattiera proveniente dalla V. Montozzo. A Pian di Palli (m. 1790; ore 2.15-3.45), si ri passa sulla sinistra e si continua per la buona carrareccia della V. del Monte, che porta a Péio (m. 1579; ore 1.45-5.30). ASCENSIONI 364 PIZZO TRESEEO (m. 3602; ore 3.30). - Si ritorna verso valle, e, prima del Ponte di Pietra, per detriti si raggiunge la Vedretta Dosegù e si continua lasciando a destra la serac- cata. Tenendosi

a sinistra, si arriva al costone SO del Pizzo Tresero, di cui si raggiunge la sella nevosa che mette sulla Vedretta Tresero. Alla sella, si prende a destra per cresta e, senza difficoltà, si raggiunge la 365 PUNTA PEDRANZINI (m. 3596; ore 3.30). - Dalla precedente, in ore 0.15; oppure dal ramo occidentale della Vedretta Dosegù alla seiletta aperta fra il Pizzo Tresero a O e la Punta Pedranzini a E, si sale per la cresta 366 CIsÌADOSEGÙ(m.3555;ore3).- Dalla cima precedente per cresta (ore 0.30). 367 PUNTA

coperti dalla col tre ghiacciata. 368 M. MANTELLO (m. 3537 ; ore 3). - Seguendo l'itinerario N.° 367 si ar riva sulla selletta (m. 3505; ore 2.30); di qui per la cresta facilmente alla vetta. CIMA DI VILLACORNA (m. 369 3452). -1) Dalla precedente, per cre sta (ore 0.30 -3.30). - II) Dal ramo orientale della Vedretta Dosegù si marcia in direzione E e si raggiunge la sella (m. 3411; ore,2.30) fra il M. Mantello e la Cima di Villacorna, donde alla vetta (ore 0.15 -2.45). „ ^ PIZZO DI V. UMBRINA (m. 370

3224; ore 2.30). - Dal ramo occiden tale della. Vedretta Dosegù, tenen dosi a destra e alzandosi per la mo rena sinistra fino alla base occiden tale del Pizzo di V. Umbrina; quindi per le rocce abbastanza facili e poi per la cresta SO. PUNTA DELLA SFORZELLI- 371 NA (m. 3101; ore 2). - I) Dal Passo della Sforzellina (v. N.° 363) per la cresta, di cui si percorre il versante occidentale, su rocce mobili dappri ma, quindi per il crinale, toccando una selletta, una piccola forcola e un'anticima

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
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Pagina 283 di 335
Autore: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Luogo: Milano
Editore: Civelli
Descrizione fisica: XLVI, XIII, 278 S.
Lingua: Deutsch
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Segnatura: III 154.332
ID interno: 138326
Tre con decreto dei 30 settembre -1773 ottenne I’ Abolizione del § 97 e della costituzionè della -pena di morte di Curio V dui § 430 ol ,§ 450. 1 notnj trentini cercarono però sempre di deviare da queste disposizioni e si tennero alle abitudini dello Statuto. I/mtròduzione di iin ergastolo in Tren to segui soltanto sotto l'ultimo principe temporale Pietro Vigilio. I malfattori erano inviali alle galene di Venezia , e soltanto sopra un rifiutò della repubblica di rice verli, si', passò

all’istituzione dell’ergastolo e per aver* i fondi necessnrj s'introdusse ili Trento il giuoco del lòtto. Benedetto Gen- lilolii biasimò la seconda istituzione come immorale nè bastantemente giustificata dalla necessità della primo. Il Barbacovi la difese coH’òpnscolo intitolato ■: Osserva zioni del consigliere Barbacovi sopra dite voli deì signor Canonico Gemiloitipre sentali al capriolo, ecc, Trento, 1789. La parte dèi sitidaci divìdevasi in -133 copi 0 paragrafi r cui sVaggiunsero niellile decisioni

glie non potevano far provvigione oltre il loro bisógno ; tant’oltre era spinto questo principio che 'un’ordinanza '(43) proibiva db comperare -più di 4 stajù di frumento in un giorno. Le ordinazioni ottava e nona stabili vano che transitando bestiami del princi pato si dovesse lasciare al macello della città lo quinta parie, e che i cittadini die-volessero vendere i proprj fuòri del principato dovessero lasciare e vendere a quello delja città la metà dei-medesimi, Tutti i venditori della città

; i vitelli dovevano avere ’ quattro settimane j gli agnelli ■ ed ,i.' capretti tre settimane per essere macellati. ì post e le misure portavano tutte il segno d’un bollo comunale. Se alcuno fossé stato trovato senza 1' impronta di questo segno era multalo, nò potendo pa gare la multa passava per tre mesi in fondo di torre. . L’industria era libera: soltanto 1’eser cente doveva prestare cauzione, per l’os servanza delle prescrizioni, Alcuni articoli si potevano vendere soltanto, in certi luo ghi della

città e in certe; ore del'giorno. Nelle domeniche e nelle feste era proibito il tener aperte le botteghe anche in tempo di fiera. r Le strade, i confini, i canali , i fabbri cati, è simili oggetti formavano lina parte importante della giurisdizione, de’ sindaci e venivano decisi dietro un’ispezione sul luogo. Essi decidevano coli’intervento dei giurati in via sommaria senza un formale processo. Decidevano pure nelle cause di mercédi [ino alle 45 lire meranesi; la que rela doveva però portarsi entro

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Sport, gioco
Anno:
1939
Ortles, Adamello, Brenta, Baldo e Adiacenze.- (Da rifugio a rifugio ; 3)
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Pagina 186 di 387
Autore: Club Alpino Italiano
Luogo: Milano
Editore: Arti grafiche E. Calamandrei
Descrizione fisica: 291 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Ortlergruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Adamellogruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Brentagruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Monte-Baldo-Gebiet;s.Schutzhütte;f.Führer
Segnatura: I 87.740/3
ID interno: 328724
138 Carte,V-120 e 136. ADAMELLO i-PEESANELLA Ri f. Lanfranchi. ca del pendio, occorre normalmente superare un largo crepaccio (atten zione!). Raggiunta l'insellatura fra le due cime, che corrisponde alla Sella di Free fi field ( m . 3400 circa; ore 1-5.30) dove si apre d'improvviso la visione della Presanella e della V. Ifardis, si passa sull'altro ver sante. calando qualche metro in mo do da poter costeggiare presso il labbro inferiore il largo crepaccio corrente sul fianco E della C. di Ver

miglio, e da poter raggiungere, con cammino quasi orizzontale, la vastis sima sella fra quest'ultima e la Pre sanella (attenzione alle cornici verso V. di Sole!). Per il tondeggiante cono nevoso, in ultimo rotto da qualche roccia affiorante, si sale senza ulte riori difficoltà al segnale trigonome trico della Presanella (m. 3556; ore 1-6.30). Panorama grandioso, dal Bosa al Bernina, all'Órtles, alle Passirie, Brednie, Dolomiti di Fassa e di S. Martino; somma mente bello sull'Adamello e sulle Valli

di Sole e Rendena. - La discesa in V. di Nardis si effettua seguendo per circa 500 metri il fianco meridio nale delia cresta SE, quindi calando direttamente per il ghiacciaio a S, assai ripido e in parte crepacciato, mirando alia base (m. 3083) delle erte rocce di una sorta di alto spal lone proveniente dal M. Bianco della Presanella (m. 3368). Rag giunte le rocce stesse e superati al cuni crepacci, si entra ìn una zona pianeggiante, dalla quale si esce con marcia a sinistra per afferrare la morena

. Dapprima sul sommo di questa, nuda e mobile, poscia sulla prosecuzione della medesima, or mai coperta di vegetazione (e già lontana dal ghiacciaio, ritiratosi as sai più a monte) si raggiunge il Ri fugio della Presanella (m. 22C5; ore 3.30). CIMA DI VERMIGLIO (m. 3458) M. GABBIOL (m. 3465). - Dal Passo di Cércen (m. 3045; ore 1.30) raggiunto per l'itinerario 1*.° 455, se ne può compiere la traversata da S a N, seguendo quasi sempre la cresta, o il suo fianco occidentale, a pochi me tri sotto di essa

ha per sfondo le piti elevate cime del Gruppo della Presanella, con le audacissime elevate pareti ghiacciate di M. Cércen, Cima di Vermiglio, Presanella, Cima d'Annoia, e una grande vedretta tor mentata da crepacci (la Vedretta della Presanella). L'accesso al medesimo costituisce quindi da solo una stupenda gita per ammirare da presso il fantastico scenario di alta montagna. Consta di un fabbricato in muratura con 16 alloggi, aperto con servizio d'alberghetto dal 1° luglio al 20 settembre. Chiavi

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Economia
Anno:
1928
¬La¬ grande guida descrittiva illustrata delle stazioni climatiche delle Dolomiti e dell'Alto Adige : raccolta e ricostruita con i dati ufficiali dei Comitati di cura, societa d'abbellimento = Großer illustrierter Führer der Dolomiten-Kurorte und des Alto Adige
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Pagina 58 di 71
Autore: Colasanti, Luigi [Hrsg.] / ed. e dir. da Luigi Colasanti
Luogo: Bolzano
Editore: Colasanti
Descrizione fisica: 63 S.
Lingua: Italienisch; Deutsch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Südtirol;s.Gaststätte;f.Verzeichnis
Segnatura: III 65.649
ID interno: 311719
delle Aurine. Alla Cascata di Rioriva: in trenta minuti passando per S. Maurizio e seguendo dopo le ultime case la via bassa, poi per il ponte della Rioriva, a sinistra nel bo schetto, oltre i ghiaioni selvaggi fino alla cascata dello stesso, vista nel burrone, da qui in serpentine si sale alla seconda ca scata e si prosegue per un sentiero fresco ed ombreggiato, fino al ponticello che so vrasta la voragine in cui il ruscello si precipita con parecchie cascatelle. Passata ia palanda sul ruscello

, un sentiero attra versa il bosco e conduce al Tovo, da cui si ritorna a Campo Tures con bella vista della Yia di Val Riva, ricca di panorami. A Caminata mezz'ora, e a Santa Val- burga mezz'ora. Passato il caffè Prato „Maso Prato', un sentiero attraversa i campi e conduce alla fermata di Caminata, da qui a Cantuccio e, attraversando il ponte al villaggio. Poi la via sale il Corno di Santa Valburga e seguendo il segnavia rosso, raggiunge la vecchia Cappella leggen daria omonima. Da qui si gode il panorama

su tutto l'esteso bacino di Campo Tures, con i suoi numerosi paeselli, la Valle di Rio Selva, come pure la parte meridionale della valle ricca di castella, percorsa dal fiume azzurro. A Molini di Tures mezz'ora. I)a Campo Tures si prende la via maestra pas sando vicino alla chiesa gotica (costruita nel 1527, se ne raccomanda la visita), e si giunge presto a Molini di Tures allo sbocco della valle di Rioselva, dove conduce una strada costruita da poco. Passato il villaggio, in mezz'ora si arriva alla

chiesa, dove si ammira una romantica cascatella. La Valle di Riva 1600 m. Da Campo Tures si va verso levante sulla nuova strada della Valle suddetta. Lasciando dietro di sè S. Maurizio, Maso Tovo con la sua cascata schiumeggiante, si arriva nella gola selvag gia e selvosa di Val di Riva ricca di monti, di roccie e di boschi. Alla „Sega' è rag giunta la Cima di Riva, quella strada si biforca, l'una conduce al Rifugio Forcella Val Fredda in 4 ore, e l'altra più in dentro nella valle, presso il secondo

, da Rio Bianco in ore 3 e 30, da Selva dei Molini in ore 3 e 30. Ma gnifico panorama in tutte le direzioni spe cialmente sul gruppo delle alpi Aurine sul gruppo delle Vedrette Giganti, e su quelle delle Dolomiti. Dal rifugio Monte Spico su buona mulattiera si può eseguire la traversata al rifugio di Neves in 4 ore. Nel periodo estivo, dai primi di luglio ai primi di ottobre, il rifugio fa servizio di albergo, con pernottamento e ristorante. Rifugio di Neves, della commissione centrale dei rifugi del

8
Libri
Categoria:
Geografia, guide , Sport, gioco
Anno:
1939
Ortles, Adamello, Brenta, Baldo e Adiacenze.- (Da rifugio a rifugio ; 3)
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Pagina 197 di 387
Autore: Club Alpino Italiano
Luogo: Milano
Editore: Arti grafiche E. Calamandrei
Descrizione fisica: 291 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Ortlergruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Adamellogruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Brentagruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Monte-Baldo-Gebiet;s.Schutzhütte;f.Führer
Segnatura: I 87.740/3
ID interno: 328724
Rit. detta Presumila. ADAMELLO-PRESANELLA Carta, pag. 136. 145 Giunti lungo la morena sinistra (N) della Vedr. di Nardis, al piede delle rocce, a quota 3083, al sommo della vallecola compresa fra le morene laterali della piccola vedretta sul fianco del M. Nero e della Vedretta di Nardis, volgere decisamente a destra, portandosi al centro dell'alto gradone roccioso sopra stante, su per le rocce di questo, erte, ma solide, si raggiunge un alto nevaio triangolare, superando il quale si giunge age

volmente in vetta al M. Bianco o Presanella Piccola (m. 3368; ore 4). Attenendosi ora al versante ovest della cresta ghiacciata (alcuni passaggi delicati), si sale in direz. NO alla vetta della Presanella (m. 3556; ore 1.30-5.30). Di là si cala lungo il ca- lottone, per rocce e neve, in direzione O alla larga insellatura fra la Presanella e la C. di Vermiglio.'Quindi, volgendo a S sotto quest'ultima, tenendosi presso al labbro inferiore della crepaccia terminale, si va alla Sella di Freshfield

(m. 2493; ore 7.30 ; combinata con la traversata della Presanella ore 9). ASCENSIONI 198 COSTONE DI NARDIS (m. 2802; j m. 2801. Dove la cresta si fa impra- ore 2.30).- Lunga costiera a NE del ticabile, ci si abbassa alquanto sul Rifugio, con tre vette elegantissime, versante di Nardis, per riprenderla Si sale per le difficili rocce del ver- più in alto e seguirla fino alla vetta, sante SE. AGO DI NARDIS (m. 3290; ore 502 499 CIME DEI QUATTRO CANTO- 3.30). - Per la via della Presanella, NI (m. 3024; ore

3.30). - Per le dif- tino al sommo della morena sotto le ficili rocce del versante SE o per la rocce (m. 2084), presso le quali si cresta NO, dalla Bocchetta di entra sul ghiacciaio. Traversandolo M. Nero. decisamente in direzione O, si va •ì00 CIMON DELLE ROCCHETTE alla b^se del bifido torrione, che si (m. 3239; ore 3.15). - Traversare il scala per la cresta, con passaggi ai- torrente glaciale sotto il Rifugio e quanto difficili. salire per pendii erbosi, morene e M. BOTTERI (m. 3286; ore

9
Libri
Categoria:
Geografia, guide , Sport, gioco
Anno:
1939
Ortles, Adamello, Brenta, Baldo e Adiacenze.- (Da rifugio a rifugio ; 3)
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Pagina 11 di 387
Autore: Club Alpino Italiano
Luogo: Milano
Editore: Arti grafiche E. Calamandrei
Descrizione fisica: 291 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Ortlergruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Adamellogruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Brentagruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Monte-Baldo-Gebiet;s.Schutzhütte;f.Führer
Segnatura: I 87.740/3
ID interno: 328724
INDICE ANALITICO 9 Vermiglio e di Péio, pag. 104. — Gruppo delTAdamello con l'Alta Val Cà- monica, pag. 120. — Gruppo della Presanella con la Valle di Genova, pag. 136. — Gruppo dell'Adamello con la Val Gludicàrie, pag. 152. — Gruppo di Brenta 'sottogruppi centrale e meridionale) col sottogruppo della Paganella, pag, 200. — Gruppo di Brenta (parte meridionale) coi mas sicci della Cima Brenta e della Cima Tosa, pag. 216. — Le Alpi di Val di Non e il Gruppo di Brenta (parte settentrionale), pag

di Mezzocorona. — XXVIII. Rif. G. e C. Lanfranchi. — XXIX. Rif. Denza. — XXX. Rif. Segantini in Val d'Ämola. — XXXI. Rif. della Pre sanella. — XXXII. Alberghetto di Fontana Bona nel Pian di Génova. — XXXIII. Rif. Gabriele Rosa al Lago della Vacca. — XXXIV. Rif. Bré- scia al Passo Dernal. — XXXV. Rif. Paolo Prudenzini in Val Salarno. — XXXVI. Rif. Fianco Tonolini al Battone. — XXXVII. La Conca del Baitone. — XXXVIII. Rif. Garibaldi al Lago di Venerócolo. — XXXIX L'Adamello, parete Nord. — XL. Il Corno Bianco

e la Vedretta del Man- drone.— XLI. Rif. « Ai Caduti dell'Adamello » alla Lòbbia Alta.— XLII. La Seraccata della Lòbbia e del Mandrone col Grozzon di Làres. — XLIII. Rif. Cesare Battisti alla Paganella. — XLIV. Rif. Pedrotti (in alto) e Rif. della Tosa (in basso). — XLV. Cima Tosa e Cima Margherita, da Pozza Tra montana. — XXVI. Campanile Basso e Brenta Alta. — XLVII. La Punta Campiglio col Rifugio dei Brentei. — XLVIII. Cima XII Apòstoli col ri fugio omonimo. — XLIX. Rif. Tucket e Sella col panorama

dell'Adamello. — L. Cima Sella, Bocca di Tucket e Cima Brenta. — LI. Busa di Castelaz con la Bàita del Pastore. — LII. Cima di Brenta (dalla Cima Sella). — LUI. Cima di Vallon. — LIV. Il Gruppo centrale di Brentafdalla Capanna dello Spinale. — LV. Rif. Antonio Stoppani con la Pietra Grande. — LVI. Rif. Péller. — LVII. Rif. Candriai. — LVIII. Rif. alle Vaneze. — LIX. Rif. Bondione alle Viotte. — LX. Alb. al Lago di Cei. — LXI. Rif. Damiano Chiesa sull'Altissimo. — LXII. Alb. Madonna della Neve in Val

10
Libri
Categoria:
Geografia, guide , Sport, gioco
Anno:
1929
Alpi pusteresi, aurine, breonie, passirie e venoste.- (Da rifugio a rifugio ; 1)
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Pagina 104 di 287
Autore: Club Alpino Italiano
Luogo: Milano
Editore: Arti grafiche E. Calamandrei
Descrizione fisica: 200 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Zillertaler Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Stubaier Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Ötztaler Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Rieserfernergruppe;s.Schutzhütte;f.Führer
Segnatura: I 87.740/1
ID interno: 328719
Generalità. GRUPPO DI FÜNDRES Carta, qui contro. 69 si sviluppa in direzione S, solcato nel mezzo dalla lunga e pittoresca V. di Vàlles. Le due catene si mantengono abbastanza elevate; nella orientale spicca la Cima di Valmala (m. 3018) ; nella occidentale il Picco della Croce (m. 3155). Quest'ultima è la parte più pittoresca del nucleo e vanta nel Lago Selvaggio (m. 2536), il maggiore specchio d'acqua della plaga. rifugi. Rifugio M. Spico (m. 2423); Rifugio al Lago della Pàusa (m. 2312); 154

Rifugio di Valles (m. 2309); Rifugio al Picco della Croce (m. 2344). vie di accesso. Si accede ai vari rifugi del gruppo dalle seguenti stazioni ferroviarie 155 a) della linea Yerona-Brénnero: Vipiteno (m. 948); Miiles (m. 984); Campo Trens (m. 941); b) della linea Fortezza-Dobbiaco ; Riomolino di Pusteria (m. 777); Vandói£s di Sotto (m. 756); S. Sigismondo di Punteria (m. 786); Brunico (m. 835); c ) della linea Brunico-Campo Tures: Campo Türes (m. 867). Punti di partenza dal fondovalle: Littago

, a mezzodì e sotto la vetta del M. Spico (m. 2523), 157 uno dei più interessanti e più facilmente accessibili belvederi della plaga. Si trova all'estremo lembo della stupenda giogaia, chiamata comune mente Cresta di Val di Pel va, che si distacca verso S dal Passo di Néves, formando un grande arco e andando a dominare la larga amena piana di Campo Türes. La cresta separa la V. di Rio Bianco dalla V. di Selva. Il Rifugio fu distrutto, ma è in via di ricostruzione (1929). ACCESSI. a) Da CAMPO TÜRES (m. 874

11
Libri
Categoria:
Geografia, guide , Linguistica
Anno:
(2002)
Ladinia : sföi culturâl dai Ladins dles Dolomites ; 24/25. 2000/2001
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Pagina 30 di 508
Luogo: San Martin de Tor
Editore: Ist. Ladin Micurá de Rü
Descrizione fisica: 503 S. : Ill., Kt.
Lingua: Deutsch; Italienisch; Ladinisch
Commenti: Craffonara, Lois: ¬Na¬ parora de comié / Lois Craffonara, 2002</br> Craffonara, Lois: ¬Die¬ Studentenverbindung "Ladinia" (1910 - 1920), ihr Wappen und ihre Zeitschrift / Lois Craffonara, 2002</br> Dorsch, Helga: ¬Ein¬ Hochzeitsgedicht von Antone Agreiter aus dem Jahre 1838 / Helga Dorsch, 2002</br> Frontull, Jepele: Chronik des Pfarr-Chores Enneberg / Jepele Frontull. Transkribiert von Barbara Kostner, 2002</br> Goebl, Hans: Externe Sprachgeschichte des Rätoromanischen (Bündnerromanisch, Dolomitenladinisch, Friaulisch) : ein Überblick / Hans Goebl, 2002</br> Hederer, Kerstin: ¬Der¬ Salzburger Hofmaler Jacob Zanusi : (1679 - 1742) / Kerstin Hederer, 2002</br> Kostner, Barbara: Canti religiosi in lingua italiana in Val Badia : tradizione orale contemporanea e fonti scritte / Barbara Kostner, 2002</br> Kronbichler, Johann: ¬Das¬ künstlerische Werk Jacob Zanusis / Johann Kronbichler, 2002</br> Mischì, Giovanni: ¬Die¬ Freilegung und Sanierung eines Kalkbrennofens in Lungiarü/Campill enthüllt und verlebendigt ein interessantes Stück Lokalgeschichte / Giovanni Mischì, 2002</br> Nagler, Annamaria: ¬I¬ "Fastentücher" (Draps dla Pasciun) / Annamaria Nagler, 2002</br> Pancheri, Roberto: ¬Un'¬ aggiunta al catalogo di Giacomo Zanussi / Roberto Pancheri, 2002</br> Planker, Stefan: Relazione sulla scoperta archeologica del castello Stetteneck in Val Gardena / Stefan Planker ; Herwig Prinoth, 2002</br> Richebuono, Giuseppe: Stralci da alcuni documenti degli archivi di Innsbruck riguardanti la Ladinia / Giuseppe Richebuono, 2002</br> Richebuono, Giuseppe: Visite pastorali e sacerdoti della Ladinia dal 1572 al 1688 / Giuseppe Richebuono, 2002</br> Sotriffer, Toni: ¬Der¬ Grödner Lehrer und Organist Mathias Ploner : (1770 - 1845) ; Leben und Werk im Lichte seiner Tagebuchaufzeichungen / Toni Sotriffer, 2002</br> Steinberger, Johann: Historische Beschreibung des kaiserl. königl. Staats-Guts Ennenberg, Kreises Pusterthal, Landes Tyrol / Johann Steinberger. Hrsg. und mit Anmerk. vers. von Lois Craffonara. - [Nachdr. der Ausg. 1802], 2002</br> Tecchiati, Umberto: ¬Una¬ fibula di tipo celtico dal bosco di Plaies in Val Badia : quota ca. 1620 m/slm. / Umberto Tecchiati, 2002</br> Thiele, Sylvia: ¬Die¬ gadertalischen und grödnerischen Personalpronomina / Sylvia Thiele, 2002</br> Videsott, Paul: Dolomitenladinische linguistische Bibliographie 1999 - 2000 - 2001 / Paul Videsott, 2002
Soggetto: g.Ladiner ; f.Zeitschrift<br />g.Ladinisch ; f.Zeitschrift
Segnatura: II Z 1.092/24-25(2000-2001)
ID interno: 355235
d’inverno a causa delle nevicate restavano isolati anche per due settimane. Nel 1613 era ancora pievano De Tonno, cooperatore Christian Caligar di Caprile, bravo e diligente. - Col Non si sa quando Col / Colle Santa Lucia ottenne un proprio curatore d’ani me; nel 1572 risulta “provisor”, sostituto provvisorio da sei mesi, Francesco Cla rius della diocesi di Padova. Nel 1577 e 1582 risulta curato Francesco Villanus della diocesi di Trieste. Nel 1582 il vescovo ausiliare amministrò la cresima

a 80 persone. Nel 1594 troviamo Domenico de Pedrinis, della diocesi di Ceneda (ora Vit torio Veneto) che celebrava tutti i giorni e predicava ogni domenica. Nel 1603 era curato da tre anni Pietro Rizardinus della diocesi di Aquileia, che non insegnava il catechismo e frequentava donne di dubbia fama. Il curato del 1609 Gianbattista Zandonella della diocesi di Aquileia, nato a Dosoledo nel Comélico, teneva anche scuola. I visitatori lo sorpresero mentre giocava ai dadi senza veste sacerdotale

e lo invitarono a comportarsi meglio. Nel 1611 lo stesso Zandonella non insegnava il catechismo e fu ammonito perché celebrava la messa “satis absurde”; nel 1613 i visitatori constatarono che recita va anche la formula dell’assoluzione manchevolmente e lo ritennero perciò poco adatto alla cura d’anime. - Ciauril (Caprile) La curazia fu istituita nel 1485 e rimase aggregata alla diocesi di Bressano ne fino al 1810. Nel 1577 vi troviamo Floriano Zugga, della diocesi di Ancona; nel 1582 era curato il francescano

Benedetto de Bixia, di Como; i visitatori gli proibirono di celebrare, perché il permesso di risiedere fuori del convento era sca duto da un pezzo. Nel 1594 era curato Antonio Vezelius (Vecellio), cadorino (forse un paren te di Tiziano?), della diocesi di Aquileia, lodato dalla popolazione. Nel 1603 lo stesso Vecellio risulta curato da piu di 20 anni; i visitatori lo definirono un “vec chio Diogene”, buono e semplice, il cui unico difetto era di alzare un po’ troppo il gomito qualche volta. Nel 1609 era

curato Onorio Paganus, della diocesi di Belluno; i visitatori tro varono nell’acqua del fonte battesimale degli scorpioni! Nel 1611 troviamo cura to da un anno Francesco Bianchettini della diocesi di Ceneda, che chiese di poter eliminare in chiesa un dipinto dell’inferno, scandaloso perché fra i diavoli c’era no quasi soltanto sacerdoti.

12
Libri
Categoria:
Geografia, guide , Linguistica
Anno:
(2011)
Ladinia : revista scientifica dl Istitut Ladin Micurà de Rü ; 35. 2011
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Pagina 196 di 427
Luogo: San Martin de Tor
Editore: Ist. Ladin Micurá de Rü
Descrizione fisica: 419 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Deutsch; Italienisch; Ladinisch
Commenti: ALD-II: 7. Arbeitsbericht (2010 - 2011) / Hans Goebl ..., 2011</br> Bernardi, Rut: Frühe ladinische Texte aus Col/Colle Santa Lucia / Rut Bernardi ; Paul Videsott, 2011</br> Borghi, Guido: Possono i toponimi Fursìl, Fèrsina, Festornìgo, Fodóm risalire all'indoeuropeo preistorico attraverso il sostrato preromano venetico? / Guido Borghi, 2011</br> Casalicchio, Jan: ¬L'¬ uso del gerundio con i verbi di percezione gardenesi / Jan Casalicchio, 2011</br> Eichenhofer, Wolfgang: Bemerkungen zu diversen Etymologien im NVRST / Wolfgang Eichenhofer ; 6</br> Piazza, Sabine: Armenfürsorge in der Gemeinde St. Ulrich : eine mikrogeschichtliche Untersuchung mit Fokus auf das 19. Jahrhundert / Sabine Piazza, 2011</br> Principali risultati delle ricerche archeologiche nei siti della recente età del Ferro di Ortisei (Ciamp da Mauriz, Via Roma, Col de Flam) / Umberto Tecchiati ..., 2011</br> Verdini, Massimiliano: ¬Lo¬ Zibaldone poetico di Alessandro Goglia : plurilinguismo letterario a Gorizia tra XVIII e XIX secolo / Massimiliano Verdini, 2011</br> Zanello, Gabriele: ¬Il¬ vocabolario della lingua friulana di Giorgio Faggin : 25 anni dopo / Gabriele Zanello, 2011
Soggetto: g.Ladiner ; f.Zeitschrift<br />g.Ladinisch ; f.Zeitschrift
Segnatura: II Z 1.092/35(2011)
ID interno: 563400
M acor aveva colto con esattezza il velo di malumore con cui da una parte del mondo culturale udinese, e segnatamente dalla Società Filologica Friulana., era stato accolto il nuovo vocabolario. Il 25 gennaio 1986 l’ultimo punto all’ordine del giorno per il Comitato direttivo della Società si era aperto addirittura con pro positi di censura, successivamente rientrati grazie alla discussione assembleare e ad alcuni inviti alla prudenza. 21 Tuttavia, nel numero 2 di “Sot la Nape” (giugno 1986

), la Società riservava all’opera una attenta recensione a firma di Piera R izzo - latti . Dopo una sommaria presentazione delle caratteristiche del vocabolario e delle sue differenze rispetto al Nuovo Pirona, la studiosa si soffermava sull’“im- portantissimo apparato di citazioni d’autore”, sottolineando che esso, a motivo della presenza preponderante di autori dell’ultimo cinquantennio, pur rappresen tando “un Thesaurus’ della lingua friulana non va assolutamente considerato come un vocabolario ‘storico

’.” 22 Tra i meriti riconosciuti, la R izzolatti segna lava il notevole equilibrio che preserva F aggin da “inutili eccessi di purismo”, il rigore linguistico, la cautela (“ma non rigidità”) nei confronti dei neologismi, la ricchezza del materiale raccolto e ordinato, l’accuratezza e la chiarezza delle definizioni, l’abbondanza di espressioni idiomatiche, lo spazio riservato alle ri correnze e alle variazioni semantiche, la chiarezza dell’impostazione tipografica. Tutta la seconda metà della recensione

, invece, era riservata alla questione grafica e alle sue implicazioni fonologiche: i vantaggi dell’uso delle cosiddette pipe (anche in situazioni di bassa resa funzionale, come nel caso del grafema s ), 23 l’opzione di carattere etimologico per alcune consonanti finali (ove le sonore esprimono le sorde corrispondenti). Le perplessità riguardano due problemi: innanzitutto l’adozione della x veneta per la sibilante sonora iniziale o intervocalica, e in se condo luogo “l’accumulo di consonanti nelle

la grafia utilizzata. Frau è contrario perché ‘dicendo di no a Del Bianco, diciamo di no a un vocabolario conoscendo le critiche che ci vengono fatte’. L’assemblea discute sul problema e prevale la tesi che se presentazione verrà fatta dell’opera di Faggin nella sede della Filologica, dovrà avvenire con un libero dibattito. [...] Moretti afferma che il lavoro di Faggin è un fatto culturale, che va dibattuto e soprat tutto in questa sede. Menis ribadisce il concetto [...]” (dal verbale del Comitato

13
Libri
Categoria:
Geografia, guide , Sport, gioco
Anno:
1929
Alpi pusteresi, aurine, breonie, passirie e venoste.- (Da rifugio a rifugio ; 1)
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Pagina 100 di 287
Autore: Club Alpino Italiano
Luogo: Milano
Editore: Arti grafiche E. Calamandrei
Descrizione fisica: 200 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Zillertaler Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Stubaier Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Ötztaler Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Rieserfernergruppe;s.Schutzhütte;f.Führer
Segnatura: I 87.740/1
ID interno: 328719
la V. di Rio Bianco e la V. di Selva e Lappago; la seconda, lunga circa km. 15, è circa tre volte la prima. Si tratta di una grande cresta, che dalle propaggini meridionali della Cima di Campo e dal Passo di Néves si sviluppa in direzione S fino al Passo di V. dei Covoni; quindi volge decisamente verso E, andando a culminare nel M. Spico (m. 2523) e di là declinando verso la piana di Campo Tùres. La cresta presenta nel primo tratto una serie di vette aguzze e la più parte brulle, mentre più innanzi le cime

sono poco elevate sulla dorsale, dove ar rivano i pascoli. La vetta più alta della cresta è la Croda Bianca (m. 2718). Un comodo sentiero si snoda lungo la dorsale rinomata per i suoi numerosi belvederi. U nucleo centrale è più esteso del precedente ed è compreso fra la V. di Selva e Lappago e la V. di Fundres, fra la Pusteria — tratto da Vandóies di Sotto a Brunico — e la V. di Tùres. Aìfè limitato dalle ultime propag gini meridionali delle Punte Bianche. Il nucleo si estende a mezzodì del Passo

Ponte di Ghiaccio e si sviluppa in direzione S fino al M. del Passo (m. 2425), dopo il quale presenta un gruppetto di cime abbastanza elevate: M. Gruppo (m. 2809), Croda Rossa (m. 2757), M. Grigio (m. 2827) e Rocca dei Camosci (m. 2715), che formano la piccola conca occupata dal Lago della Pàusa, col rifugio omonimo. Al centro dell'unica cresta secondaria che, a questo punto, si dirama verso O, si eleva la Cima Terento (m. 2738). Il nucleo ora si sviluppa in direzione E ; qui però le cime sono meno

elevate ed hanno un'altezza media di m. 2400; il versante settentrionale è alquanto ripido, ma coperto abbondantemente di bosco; il meridionale declina più dolce mente e nelle plaghe inferiori ai m. 1500 è disseminato di casolari e di piccoli centri abitati. H nucleo occidentale è il più importante per estensione, complessità di massicci, bellezza ed elevazione di vette, fra le quali il Picco della Croce (m. 3155), la Cima di Valmala (m. 3018) e Cima Grava (m. 3058). Si distacca dalla catena

spartiacque a SO della Forcella Bassa della Punta Bianca. Nel primo tratto il nucleo volge in direzione O, formando la testata della V. di Fùndres. A mezzodì della C. Grava, dopo il Passo di Fùndres (m. 2574),

14
Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
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Pagina 54 di 335
Autore: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Luogo: Milano
Editore: Civelli
Descrizione fisica: XLVI, XIII, 278 S.
Lingua: Deutsch
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Segnatura: III 154.332
ID interno: 138326
poscia i Longobardi, governarono questa provincia per Duchi, i quali avevano ampia autorità in ogni easy di amministrazione. I re d’Italia francesi, posto fine al regnare de’Longobardi, comandarono qui come nel resto del regno, dividendo il potere col clero c coi'nobilì.e mandandovi Duchi ancor essi. Ài modo stesso imperarono i Re italiani dòpo I’ estinzione della francese dinastia, c non altra mente fecero gl’ Imperatori tedeschi che furono ré d’Italia. Entro questo perìodo però i governatori ebbero

•1790 sacerdoti secolari 502 . sacerdoti regolari 296 monache io ordini religiosi cioè, di S. Benedetto^ de’ canonici regolari di S. Agostino de’ Francescani, de’ Cappuccini, dei Minori conventuali dell’ Immacolata , dello vergini Inglesi, delle Orsoline, di S. Chiara, delle Servite, delle Benedettine delle Figli« della Carità , delle Suore del terzo Ordine di S. Francesco, delle Suore di S. Vincenzo di Paola. Quando Trento col suo ampio territorio formava parte dell’antica Rezia, reg- gevasi

titolo ora di Duchi, ora di Conti, ed ora di Marchesi. E convicn notare che, già dal tempo in cui reggevano i Franchici vescovi di Trento ebbero, ora più, ora meno, parte ancor essi al temporale governo. II vescovo Odescalchi usò, nel secolo nono, de* beni della Chiesa per animare c premiare chi la difendeva , non facendolo il Re , dagli Ungaci oppressori. II vescovo Manasse fu, nel decimo secolo, Marchese, ed ebbe soldati, cui coman dava per un suo chcrieo. Ottone Magno ed i suoi successori

il tilolo e la dignità di Principi. Alcuni Conti del vicino Tirolo , fallisi avvocati o proiettori della Chiesa di Trento contrastarono ai Vescovi la temporale si-

15
Libri
Anno:
1894
Scrittori ed artisti trentini
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Pagina 221 di 554
Autore: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: 553 S.. - 2. ed., notevolmente accresciuta e corretta
Lingua: Italienisch
Segnatura: II A-3.847
ID interno: 154518
accompagnato dai trentino Ab. Donati, e ritornato in patria, fu avviato dal *1 1 Padre in Innsbruck allo scopo-dì applicarsi agli studj legali. *) La Basìlica di S. Antonio di Padova descritta ed illustrata dal P’ Bernardo Gonzati M. C. con tavole (Padova, 1852-53). *J Delaiti (prof. Carlo) Della vita e degli scritti del f, Antonio [smaghi ro ve retano (Rovereto, Atti deli Acc. degli Agiati, 1885, pag. 87-98).

Fallito di S. Francesco nel Convento, del Santo in Padova. Compita l’opera dell’amico 3 ), con gentile pensiero pose inano a farne un estratto che dovesse servire a chi visita quel ce lebre monumento Medioevale. Lo diede alle stampe col tìtolo di Guida della Basìlica di S. Antonio etc. (Padova, 1863); ma la sua salute incominciava a deperire, e tuttavia lieto di avere potuto tradurre in atto il pensiero dell’ amico, si compose alla pace eterna, ch’ebbe a conseguire il dì 17 agosto 1864

2 ).' ■— Giovanni Manincor, prete e professore nella scuola reale superiore di Rovereto, scrìsse le Memorie storiche sopra la vaile di Non (Trento, 1856); Alcune osservazioni sopra qualche punto storico della valle dì Non (Rovereto, Atti della Acc. degli Ag. 1888) e Del dialetto della valle di Non (Jbid., 1891)- Nacque a Casez nell’Anaunia li 13 nov. 1809, e morì a Levi co colpito d’apoplessia il dì 2* * settembre 1891. La storia antica e i monumenti che si riferiscono ad essa ebbero cultori veramente distinti

16
Libri
Categoria:
Geografia, guide , Sport, gioco
Anno:
1929
Alpi pusteresi, aurine, breonie, passirie e venoste.- (Da rifugio a rifugio ; 1)
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Pagina 204 di 287
Autore: Club Alpino Italiano
Luogo: Milano
Editore: Arti grafiche E. Calamandrei
Descrizione fisica: 200 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Zillertaler Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Stubaier Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Ötztaler Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Rieserfernergruppe;s.Schutzhütte;f.Führer
Segnatura: I 87.740/1
ID interno: 328719
(m. 2970, 86 a) il confine passa poco sotto la Punta della Gallina (cippo 82 a) ; di qui piega verso SO, lungo le Crode delle Galline (cippo 81 e 80 a), piega decisamente in direzione O, toccando il Passo della Cappella (m. 2871, 78 a); per M. Cantone (m. 3042), per la Forcella delle Capre (2805, 75 a), sale alla Cima delle Pècore (m. 2999), passa sulla Punta del Lupo (m. 2894, 69 a), sul Passo di Sàlez (m. 2799, 68 a), su Cima Matàun e sul Pian dei Morti (m. 2981, 61 a), giungendo sul Piz Clopai

(m. 2917, 60 a). Di qui volge per breve tratto verso NO, lungo la cresta, poi piega bruscamente verso NE sino a Q. 2882, (59 a bis), quindi taglia direttamente, in direzione NO, la testata della Gola delle Capre, passando su Cima Castello (m. 2911, 59 a). Per oltre mezzo km. la linea di confine segue la cresta in direzione NO sino a M. di Mezzo (ni. 2748, 58 a ) poi abbandona di nuovo la cresta per ritagliare la Gola del le Capre, scendendo verso O attraverso i pascoli e gli acquitrini (m. 2034

e la Croda Rimes; piega verso SE fino alla Punta della Vedretta; passa sotto la vetta del Mompiccio (m. 3161); tocca il Foratrida (m. 3136); passa a mattina del Piz Sesvenna donde raggiunge dritto il Murterel, poi il M. San Lorenzo (m. 3020), lo Sterlex (m. 3066), la Fórcola di Sterlex e FUrtirola (m. 2911). La linea dì confine ora abban dona la displuviale, scendendo, in direzione E, nella V. d'Avigna, che se gue fino alla confluenza della Y. di Monastero; passa per Pontevilla, sale al Cavallàccio

« Ve rona » (m. 2769); Rifugio di Màzia (m. 2702); Rifugio della Palla Bianca (m. 2554); Rifugio di Rassass (m. 2256). In territorio austriaco; Hochjochhospiz (m. 2422); Sammoarhiitie (m. 2525); Brandenburgerhaus (m. 3251); Gepatschhaus; Rauhekopfhütte (m. 2731) VIE DI ACCESSO. Si accede ai rifugi delle Alpi Venoste dalle seguenti stazioni della 388 linea ferroviaria Merano-Màlles : Merano (m. 323); Tel (m. 510); Senates (m. 553); Silandro (m. 721;; Sluderno (m. 921); Màlles (m. 1051).

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
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Pagina 304 di 335
Autore: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Luogo: Milano
Editore: Civelli
Descrizione fisica: XLVI, XIII, 278 S.
Lingua: Deutsch
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Segnatura: III 154.332
ID interno: 138326
4.° la rac colta da ine fatta di libri, stampe e, ma noscritti per servire ‘alla storta ecclesia stica, civile e letteraria del vescovato,* è principato di Trento e del concilio ecu menico celebralo in dein città; 2.° tutta l’altra mia libreria senza eccezione, com preso i carteggi epistolari e le carte d'ogni genere; 3.° il ritratto di Carlo Firmian, ministro cesareo in Lombardia, dipinto da Knoìler, ed il quadfo del pittore Pack rap presentante una seduta della corte di giustizia in Trento nei primi

tempi della felice ricuperazione fatta'dall’augusta casa d’Austria. In tertue correspeltivo di que sto legato la_ città di Trento è pregata di pagare alle mie eredi fiorini 3000 V. Y.. in tre anni senza interessi. » ; Alla morte del Mazzetti, seguita nel 48fc4, la città di Trento accettò il legato, e tras portata la raccolta in paese, restò per di versi anni chiusa, in casse nel palazzo mu nicipale, e presentemente si trova disposta in tre stanze dello stesso fabbricalo, die tro la quale è occupato

il signor Tom maso Gar, già bibliotecario dell’università di Padova, ad estendere uh indiee e ad ordinarla a materie. ‘ . Il conte Benedetto Gìovannelli, che fu i per molti anni podestà di Trento, coltis simo e studioso della storia antica della sua patria, raccolse con diligenti cure e molle spese un gran numero di antiche monete e medaglie, e tulio poi quello di antichità che la ventura gli metteva in mano, rinvenuto nelle valli trentine. Morì il 6 giugno 4846, ed egli pure legava alla città di Trento

, verso una pensione alle figlie, questa preziosa raccolta, destinato un tempo a far parte della biblioteca e museo; tridentino. Un giovane di cuore e di mente veniva quarto a sussidiare e quasi ad animare questa grande e bella istituzione che la di Trento è prossima a inondare ad e . etto, Camillo conte Sizzo morì nel‘fior egli anni nel 4849, e legavo a questo story la somma di fiorini ventimila. « De- TRE siderando, egli dice nel suo testamento, che Trento mia patria concorra colle al tre città

italiane a compiere la conserva zione della civiltà, e che la comunica zione dei concetti e delle verità non ab bia urta porle puramente passiva; persua so, che lo sviluppo dei; bei sentimenti si» una contribuzione alla grandezza morale e civile dei popoli, e che uno spiro di solida e robusta letteratura njuli lo sboc ciar di quella gentilezza che preservà dalla viltà e dall’ inerzia ; Credendo dovere di buon cristiano pensare all’educazione, del popolo, che è il più vàlido mezzo per sol levarlo dal

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Libri
Anno:
[1916]
¬Le¬ Terre irredente e i nuovi destini d'Italia : letture sulla guerra italiana ed europea per la gioventù e per le famiglie
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Pagina 136 di 142
Autore: Bonacci, Giovanni [Hrsg.] / G. Bonacci ...
Luogo: Firenze
Editore: Bemporad
Descrizione fisica: VIII, 126 S. : Ill., Kt.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Segnatura: 926
ID interno: 182685
distruggitrici della natura, sia affrontando l' invasione colerica (1910 -1911), sia organizzando le difese contro la minaccia della peste e del tifo in Napoli e nella Provincia. Prestò le sue cure ai danneggiati dall'eruzione vesuviana del 190G ed ai danneg giati dalle inondazioni nel Veneto, Istituì posti di pronto soccorso nei maggiori porti e nei centri più popolosi del Regno, e post permanenti nelle zol fai© di Sicilia e nelle cave di Val bi sen zio e della Versilia, frequentemente funestate dagli

Ferdinando Palasciano di Capua aveva tuonato contro il martirio dei feriti di guerra; già nel 1848 Ferdinando Palasciano di Capua osava parlarne al generale Filangeri, e nel settembre del 1861 ne faceva argomento di un suo discorso all 'Accademia Pontaniana di Napoli. Benedetto Migliore. V.-- L'opera della 6roee Rossa in tempo di pace Ovunque sovrasti un pericolo alla salute pubblica, una ca lamità al paese, la benefica Associazione accorre sollecita a far argine, a contender le vittime alle fort

infortuni sul lavoro. L'azione della Croce Rossa maggiormente rifulse nella cam pagna antimalarica (iniziata il 1900 e continuata senza inter ruzione nell'Agro Romano, nelle Paludi Pontine ed in Sicilia) e negli aiuti di ogni natura apportati nel 1905, 1907, 1908 ali© regioni desolate dal terremoto. Ricordo ancora l'impressione dolorosa, eh© provai nei primi

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1878
¬Der¬ erste Römerzug Kaiser Karl IV. : (1354 - 1355)
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Pagina 59 di 351
Autore: Werunsky, Emil / von Emil Werunsky
Luogo: Innsbruck
Editore: Wagner
Descrizione fisica: 339 S.
Lingua: Deutsch
Soggetto: p.Karl <Römisch-Deutsches Reich, Kaiser, IV.>;s.Romfahrt;z.Geschichte 1354-1355
Segnatura: II 75.234
ID interno: 163688
52 Tumult der Raspanti. versprochen, die gegenwärtige Verfassung Pisa's zu belassen und nichts in dieser Hinsicht irgendwie zu ändern. Dem Aufruf des Königs zur Huldigung Folge leistend fand sich in der That eine grosse Menge Bürger Pisa's im Dom ein, viele davon hatten iisgemein Waffen mitgenommeil, die sie bei sich ver steckt hielten 1 ). Der König war bereits unterwegs nach der Catte drale und hatte »Ponte della spina' 2 ) passirt 3 ), als ein grosser Lim durch die Raspanti verursacht

in den lauten Rufen: „Es lebe der Kaiser, Tod dem Conservatore, s - Sie holen die Waffen, die sie in der Gewandung ver steckt. halten, hervor, schon blitzen Schwerter und Dolche, man stirai aus dem Dom und abermals ertönt dasselbe wilde Geschrei 7 ). Allge mein eilt das Volk zu den Waffen, die einen aus böser Absicht, die andern aus Furcht und um sich nöthigenfalls vertheidigen zu *) Ban. Sardo 118. 2 ) M. Vili. IV. 45. Nach Repetti dizionario etc. della Toscana 4, 865 sollte man tneinen, dass die Brücke

»della Spina* ganz in der Nähe der noch jetzt am linken Arnonfer befindlichen kleinen Kirche »S. Maria della Spina* über den Arno geführt habe. Das ist aber einfach nicht möglich; * Ponto della Spina* war vielmehr bei der »Porta alle Piagge € im Osten von Pisa gelegen, wie man aus der Erzählung Ranieri Sardo's p. 110 von der Vertreibung des Aufrührers Benedetto Macciaione ersieht, der über »Ponte della Spina® zur sporta alle Piagge* hinausgejagt wird. Ferner ist in der Cron. di Pisa (Mnr. XV. 1036

E) vom Dorn Christi dio Bede, der sich in der Kirche »S. Maria della Spina* befand, and da hei ss t es : Ja spina di Christo, la quale li fu posta in capo alla sua passione, la quale spina è nella Chiesa di Santa Maria del Ponte nuovo.* Die Brücke also, die bei „s. Maria della Spina® im Westen Pisa's über den Arno führte, war nicht »Ponte della Spina*, wie man glauben sollte, sondern ,Ponte nuovo*. Ganz unzweifelhaft wird dies durch die Beschreibung der Brücken Piea's, die Johannes da Annonce

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Pagina 21 di 42
Luogo: Torino
Editore: Ute
Descrizione fisica: S. 163 - 202 : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Segnatura: III 215.967
ID interno: 359312
182 Appendice Gonzaga), con avanzi di pitture a fresco nella facciata mostranti ilì-itratto (All'imperatore stesso e le figure di Quinto Curzio e Minio Scevola ; — la casa Monti, con affreschi del seicento, raffaelleschi di buona scuola; — la casa Garavaylia, invia San .Marco, con affreschi del Brusasorci, di bellissima fattura, rappre sentanti un Episodio della vita di Scipione, nella parte inferiore; una Battaglia, nel mezzo; e più alto la Sfida d'Apollo e Mida : questi affreschi

un ricco campionario della fauna e della flora tridentina. La perla di questo Museo, pezzo archeologico di grandissimo valore, è la famosa Tavola Clesiana, rinvenuta nei Campi Neri presso Cles nell'anno 1869, dichiarata da Teodoro Mommsen ed oggetto di studio per gli eruditi in archeologia e storia. Fra le istituzioni di beneficenza di cui Trento ha •vanto va ricordato l'Ospedale civico intitolato a Santa Chiara, ricostruito e regolato ora secondo i più mo derni e rigorosi dettami della scienza

e personaggi ragguardevoli e a darvi trattenimenti e spettacoli grandiosissimi. Quivi albergarono Marco Girolamo Vida, cremonese, vescovo d'Alba, letterato, filosofo dottissimo e poeta, che vi tenne conversazioni od accademie letterarie col Flaminio, i cardinali Polo, Dal Monte e Madruzzo. Castelli storici. — Negli immediati dintorni di Trento si notano avanzi più o meno importanti di al cuni castelli che ebbero parte notevole nelle vicende trentine, e di questa parte principale della valle supe riore

560 metri sul livello del mare; fu feudo della famiglia comitale dei Povo, dalla quali uscì un patriarca d'Aquileja. Non ne rimangono che pochi avanzi. Castello di Mattaiìello ( Castrum MaUarelli), — Su un altipiano, nel luogo detto Matiarello di Sopra. È abbastanza ben conservato ed ha apparenza di un palazzotto forte, con quattro torri rotonde e mer late agli angoli ed una torre quadrata nel mezzo,. Ap parteneva ai principi-vescovi di Trento, che lo diedero in feudo ai Castelbarco e ad altri

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