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Libri
Anno:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Pagina 69 di 633
Autore: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Luogo: Rovereto
Editore: Sottochiesa
Descrizione fisica: 317 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.611
ID interno: 350295
69 de' re Longobardi (17 aprile 1155 )? ed a-Roma compera quella d’ oro a prezzo del sangue di Arnaldo. A papa Anastasio era succeduto Adriano IV (3 decembre 1154)3 il solo inglese che nel corso dei tempi fosse salito alla cattedra di Pietro *)• Egli, uomo di molto ingegno e di carattere energico ed inflessibile, tratta con Federico, e stabilisce seco lui le condizioni per le quali sarebbe incoronato imperatore. Il popolo romano continuava a reggersi a repubblica dietro le norme stabilite

da Arnaldo; ma il papa temeva che il re di Germania, giunto a Roma, avesse da di sporre delle cose a modo suo, onde pensa di prevenirne il pericolo, scagliando su Roma l’interdetto. Il popolo si turba, il Senato teme d’una sommossa e dell’arrivo di Federico, e chiede la rivocazione dell’ interdetto. Arnaldo esce di città, e Adriano ne diventa il solo padrone. E intanto Federico s’ avanza. 11 popolo, desioso di libertà, manda a lui un’ ambasciata, offrendo la corona a patto che volesse conservare alla

città la repubblica e pagasse alla stessa un dono di cinquemila marchi d’ argento. L’ offerta tendeva a porre la corona dell’ Impero sotto la protezione della libertà romana; e il re, aderendo, si sarebbe sottratto definitivamente dalla dipendenza sacerdotale. Ma egli tenea troppo delle idee della sua epoca, e venuto sotto le mura di Roma, fa arrestare Arnaldo, che si era rifugiato in un castello della Campania, e lo rimette al prefetto del Papa. Adriano convoca allora un concìlio

’ Apostolo, e la lotta che vi s’impegna diventa accanitissima e sanguinosa. Il papa non si commuove alla vista del sangue cittadino; i Tedeschi insultano i l ) Gregorovxus : Storia di Roma cit. IV, pag, 600.

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Libri
Anno:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Pagina 44 di 633
Autore: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Luogo: Rovereto
Editore: Sottochiesa
Descrizione fisica: 317 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.611
ID interno: 350295
di confine fra l’Italia e la Germania, e non prima, abbiano inco- minciato i Tedeschi a calare nelle nostre valli, ed a stabilirvisi in fa miglie, in ispecie sui monti del Perginese, di Roncegno e di Lavarone, dove in tempi posteriori se n aggiunsero di nuove, trovando nell’ in dustria metallurgica un onesto mezzo di sostentamento e di gua dagno *)■ Indi, morto papa Leone, si rinnovarono in Roma i soliti disordini per la elezione del pontefice. Ottone vi manda Li udprando, vescovo di .Cremona

, lo storico del tempo, insieme con Otgero vescovo di Spira, affinchè presiedessero alla, nomina del nuovo papa, Ne fu eletto il vescovo di Kami, il quale prese il nome di Giovanni XIII, ed era creatura dell’ Imperatore. I grandi di Roma insorgono contro di lui; e lo costringono a fuggire. Vi si ristabilisce la repubblica, e Adal berto, cogliendo F occasione, ricorre novellamente alle armi ; ma in uno scontro avuto con Burcardo duca di Svcvia lascia la vita in sieme col fratello Guido. L’Imperatore

ridiscende allora per la terza volta in Italia, ed entra in Roma, vi punisse crudelmente quanti per amore di libertà aveano avuto parte all’ attentato contro il pontefice- rimette Giovanni XIII sulla sua sede, e in ricompensa ottiene, che suo figlio, già designato re di Germania nella dieta di Worms (26 maggio 961)7 fosse incoronato imperatore (22 decembre 967). Indi passa nel mezzogiorno d’Italia, e vi sottomette il duca di Spoleto' e i signori di Benevento, di Capua e di Salerno, interviene al concilio

meridionale delle Alpi ricerche storiche del Prof. Arturo Galanti (Roma, 1885), eie Escursioni nella valle del Fersina di G. A. G. (Rovereto, 1886). 2) Labbei Concilia , Venetiis, 1730, XI voi. pag, 911.

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Libri
Anno:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Pagina 358 di 633
Autore: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Luogo: Rovereto
Editore: Sottochiesa
Descrizione fisica: 317 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.611
ID interno: 350295
del nuovo Pastore. I commissarj cesarei sì trovano questa volta per fettamente d’accordo con le viste degli èlettori, e nel giorno stabilito esce eletto a pieni voti Giovanni Benedetto Gentilotti, che allora co priva la carica di auditore dì Rota in Roma. Era nato in Trento gli 11 luglio 1672 da Giambattista cbe fungeva l'ufficio di consigliere aulico vescovile, e da Cecilia baronessa de Lener. Fece i suoi primi studj in patria ; indi fu inviato alle università di Salisburgo e di Inns bruck

, e di là a Roma, ov’ ebbe a perfezionarsi nello studio delle leggi civili e canoniche, non meno che nelle lingue greca, ebraica ed arabica, nelle quali fece un tal profitto, che venne creato membro del collegio di Propaganda, e fu assunto nell’ archiginnasio della Sa pienza, dove vi stette per lo spazio di otto anni interi. Passato quel tempo, 1’ arcivescovo di Salisburgo, Gianernesto dei conti di Thunn, lo chiamò a sè, gli conferì la direzione della sua cancelleria e lo nominò suo consigliere. Alla morte del

bibliotecario cesareo, signor Nessellio (1699), l’imperatore Leopoldo I lo chiamò a succedergli, ed otto anni dopo fu spedito in Italia insieme con Adamo conte di Martinitz viceré di Napoli, ma sei mesi appresso fe’ ritorno a Vienna per dare termine al registro di quella biblioteca, già arricchita di molti codici e manoscritti-, frutto delle ricerche da lui fatte nel corso dei suoi viaggi. Nel 1723 andò a Roma, e prima di questo tempo avea conseguito in Trento il canonicato a lui ceduto da Giovanni Ber

s’inducesse a dispensarlo, e che la Corte di Roma tenesse nulla la sua elezione per non trovarsi in sacris ' 2 ) ; ma perduta questa speranza, si trova colpito da tale perturbazione d’animo, che non lo lascia più in pace. Gli si fanno più acerbi ed ostinati i malori, ai quali andava soggetto, e tanto gli si ammontarono d'in tensità, che morì il dì 20 dello stesso mese della sua elezione. La sua morte rese al Trentino una generale mestizia ; e, come la notizia pervenne ad Innsbruck, il Ministero temendo

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Libri
Anno:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Pagina 230 di 633
Autore: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Luogo: Rovereto
Editore: Sottochiesa
Descrizione fisica: 317 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.611
ID interno: 350295
230 Trentino il celebre latinista Adriano Castelli noto comunemente dal. nome di Cardinale da Corneto. Fu segretario di papa Alessandro VI, e poco mancò che non vi lasciasse la vita per la malignità del Pontefice, che insieme con il suo figlinolo avea meditato di avvelenarlo per im possessarsi delle di lui ricchezze. Nell’ ottobre del 1507, regnando papa Giulio II, si tolse segretamente da Roma, e visse da incognito sino all’ anno 1511 a Trani nella Puglia *)• quello stesso anno esce di là per

sono di lui due iscrizioni e una casa assai modesta eh' è detta la Cd dei Gardenal 8 ) ; e fu questo il luogo ove dimorò più a lungo nei due anni circa, che il Cardinale si tenne tra noi. È noto, che alla morte di Giulio II se ri andò per non più ritornare, e fu al conclave, da cui sortì pontefice Leone X, rimanendo poi in Roma, finche incolpato dì avere avuta parte nella congiura del Petrucci, malgrado la grazia ottenuta, scappò di nuovo (20 giugno 1518), e si trasse sulla costa Adriatica

, e dì là a Venezia (6 luglio), dove, destituito dal Pontefice, rimase sino alla nuova della morte del suo persecutore (1521). Allora si pose in via per recarsi in Roma al conclave ; ma per istrada dtsparve senza lasciare traccia di sè : credesi che un suo famiglio 1’ avesse ucciso per derubarlo 9 ). i) Schreck: Opera citata, pag.' 28. 3) Schreck : Opera citata , pag. 181. 3) BoNELLi: Notizie citate, 111, pag. 292. 4) Schreck; Opera citata , pag. 105. ' ») Schreck: Opera citata , pag. 100. 6) Schreck : Opera

citata , pag. 76, 233. : h Schreck: Opera citala, pag. 109. 8) Schreck : Opera citata , pag. 107. &) Gregorovius : Storia della città di Roma ecc. traci, dal Manzato, Vili, pag. 263.

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Libri
Anno:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Pagina 46 di 633
Autore: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Luogo: Rovereto
Editore: Sottochiesa
Descrizione fisica: 317 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.611
ID interno: 350295
guerra, si propone di scendere sino in Sicilia, e fa altri propositi ; ma questi sogni di vana ambizione si dileguano con la morte del papa. Importava ad Ottone di creare pontefice una sua creatura, ed a questo fine passa a Roma e fa nominare papa Pietro Canepano, vescovo di Pavia, che prese il nome di Giovanni XIV ; ma poi s’inferma, e cessa di vivere da vent’ otto anni (7 decembre 983). A lui succede Ottone 111, che era minorenne, ed Arrigo di Baviera, uscito allora dal suo esilio, col

pretesto di fare da tutore, s’impadronisce del gio vane Imperatore e lo manda a Magdeburgo. La Germania a quest’ atto si solleva, e Arrigo è costretto a ritirarsi. Teofania s’incarica del- l’educazione del figliuolo ; ma non della direzione degli affari del regno, la quale venne affidata all’ arcivescovo di Magonza ed al con- siglio dei primati, In Italia le dissensioni civili non erano cessate : il console Cre scenzio avea ristabilita in Roma la repubblica, e respingeva energi camente la nomina

di Ottone. L’ Imperatrice cercava inutilmente di rimediare a questi torbidi, e Ottone nell’ anno 996 cala in Italia per la via di Trento, assedia Milano, e vi si fa incoronare re. Indi va a Roma, e mancato a’ vivi Giovanni XV, fa nominare pontefice Bru- none, figlio di Ottone di Franconia, che prende il nome di Gregorio V. Questi lo incorona Imperatore, e l’incoronato lo retribuisce, condan nando in corte plenaria Crescenzio e parecchi senatori romani all’esilio. Ritorna poi in Germania; ma non appena

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Libri
Anno:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Pagina 43 di 633
Autore: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Luogo: Rovereto
Editore: Sottochiesa
Descrizione fisica: 317 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.611
ID interno: 350295
Montefeltro, sua moglie Villa era in quello di San Giulio, Adalberto in Peschiera, e Guido, suo fratello, nell’ isola Comacina. Ottone avea investite tutte e quattro queste fortezze : San Giulio capitolò prima, e Montefeltro durò invece a lungo nella difesa. Adalberto era passato a Roma e colà il pontefice incominciava a pentirsi della protezione accordata all’ Imperatore. Gl’ Italiani di mezzogiorno s’ armavano in favore dei Romani, ed Ottone, costretto da questi non imaginati mu tamenti

, fa una rapida mossa sopra Roma. Vi entra e tiene in Vaticano una Corte plenaria, nella quale, al pontefice, già fuggito con Adal berto, viene surrogato Leone Vili (22 decembre 963 ). Ma non appena 1' armata imperiale si fu allontanata dal territorio romano, che Gio vanni XII rientra in città, e in un concilio fa deporre Leone. Di qui nuovi disordini, e l’odio dell’Imperatore contro i Romani, che aveano disertata la causa sua. Alla morte di papa Giovanni, aveano eletto papa Benedetto V, che non amava

gli Alemanni, onde Ottone, ca duta Montefeltro, fatto prigioniero Berengario e relegato a Bamberga, ricompare dinanzi a Roma. Vi trova chiuse le porte, e la assedia ; il papa giornalmente saliva sopra una torre di Castel sant’ Angelo, maledicendo gli assedianti, ma in fine la città si dovette arrendere per fame. Leone riebbe la tiara, e con lui fu allora stabilita la pace eol- l’Impero a prezzo delle più larghe concessioni. CAPO Vili. Imperatori di Germania e il regime feudale. (966 — 1015

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Libri
Anno:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Pagina 45 di 633
Autore: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Luogo: Rovereto
Editore: Sottochiesa
Descrizione fisica: 317 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.611
ID interno: 350295
ad Ottone suo nipote ; e, mentre ciò avveniva, i Romani si sforzavano di riconquistare la perduta libertà, aderendo alle intenzioni del console Crescenzio, eh’ era riuscito a chiudere in Castel sant’Angelo papa Bonifazio VI, succeduto a Giovanni XIII (972), ed a porre in luogo suo Bonifazio soprannominato Francone. Scopo di Crescenzio era di sottrarre Roma dalla dominazione stra niera e di separare l’autorità temporale dei papi dalla spirituale, ri mettendo il temporale al senato ed al popolo

. Ma il novello ponte fice, che avea promesso di tenersi al solo spirituale, non sentiva minor fame di dominio degli altri ; corrispondeva segretamente con la Corte di Germania, e scacciato dalla sua sede, si rifuggiva in Costantinopoli, di dove brigava per essere rimesso sul suo trono. I Romani gli aveano creato in successore certo Dono, che visse pontefice pochi mesi, e dietro a lui un Benedetto VII (974), nipote di Alberico marchese di Roma. Costui era inviso al partito imperiale, onde Ottone scende

in Italia, e a Roma (981) si vendica dei senatori partigiani dì Cre scenzio, facendoli trucidare in mezzo del banchetto, a cui erano stati invitati. Bonifazio però non ritorna, e Benedetto rimane al suo posto sino alla morte ( 983 ). Indi Ottone s’immischia in nuovi affari, col pretesto dei diritti dotali di sua moglie Teofania muove contro i Greci e i Musulmani, - e vincitore prima, vinto dipoi, fugge sconosciuto, e si sottra ai pirati, che lo aveano accolto in una loro galera, gettandosi ardimentoso

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Libri
Anno:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Pagina 145 di 633
Autore: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Luogo: Rovereto
Editore: Sottochiesa
Descrizione fisica: 317 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.611
ID interno: 350295
145 di Roma, allora retta a governo popolare sotto la protezione del re di Napoli; e il nostro Vescovo la caldeggiava del pari in vista dei •particolari interessi della sua Chiesa. Abbiamo di lui un’ esortazione scritta dagli accampamenti (io agosto 1311) sotto Brescia ad Ulrico d-Arco, perchè non prestasse aiuto ai ribelli Bresciani, e si tenesse • a Cesare, sicuro di averne maggior comodo e maggior onore 1 )* In Napoli a Carlo II d’Angiò (1809) era succeduto Roberto, suo terzogenito, e questi

continuando a mantenersi nel diritto di pro tèttorato su Roma, faceva di tutto per guadagnare autorità in To scana e in Lombardia, per poi salire alla monarchia d’ Italia. Ad Avignone negoziava presso la Corte papale la cessione della Provenza per avere in cambio le pretese che il Papa vantava sul ducato Ro mano, sulla Marca d’Ancona e sull’ esarcato di Ravenna, Ma Clemente faceva mostra di tenersi ad Arrigo, e nel -tempo stesso, non volendo disgustare Roberto, conferiva a quest’ ultimo il vicariato della

Romagna e'di Ferrara; per la qual cosa Roberto inviava ambasciatori ad Arrigo con false esternazioni di amistà, e faceva occupare dal fratello suo Giovanni Castel sant’Angelo e il Vaticano. E tuttavia Arrigo entra in Roma, e vi si fa incoronare con il consenso del Papa (29 giu gno 1312). Ma i Guelfi erano dalla parte di Roberto; Firenze ricu sava di dare udienza agli ambasciatori imperiali, è i Romani, durante l’incoronazione, non permisero che i militi alemanni entrassero in città. Arrigo è-per ciò

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