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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
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Seite 159 von 335
Autor: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Ort: Milano
Verlag: Civelli
Umfang: XLVI, XIII, 278 S.
Sprache: Deutsch
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Signatur: III 154.332
Intern-ID: 138326
fondamento temeva da Lodovico di Baviera un’invasione in Italia, non mancò di sollecitare Carlo IV fratello dell’espulso Giovanni di Boemia a vendicare l’onta dì questo matrimonio. Kella primavera dell’anno 4347 Carlo si trasferì m Trento sotto il mentito abito di pellegrino, ove, rinforzato dalle truppe che gli mandarono Luchino Visconti , Mastino dalla Scala, il patriarca d’Àqui- MOR 403 lefa e il signore di Mantova si pose in istato d’ uscire in campagna. Ai 27 di marzo intervenne ad una messa solenne

nel duomo di Trento in abito imperiale, c vassembralo poscia il suo esercito, si avanzò lungo le sponde dell’ Adige senza ritrovare opposizione. Era giunto nell’ «mena pianura di Me rano, e Margherita, rinchiusa col figlio Mainando nel castello del .Tiralo, faceva una vigorosa resistenza al principe boemo, che l’aveva stretta d’assedio, quando per venne il consorte con un rinforzo dalla Baviera, e coslrinsc Cario a piegare alle superiori sue forze. La città di Merano venne incendiata, e tutte

le terre che fiancheggiano il corso dell’ Adige furono devastate dai fuggitivi, Lodovico gl inse guì, e raggiunti diede loro una sconfitta, nella quale molti rimasero uccisi e molti furono fatti prigionieri. Carlo e Nicola vescovo di Tremo fuggirono e raggiun sero felicemente la Boemia. Il principato di Trento fu occupato dalle armi del vin citore, nè fu restituita ai vescovi che nei- ranno 4339 onde liberarsi dalle scomu niche del papa. Nel volger dell’anno 4361 Lodovico^se gnò il termine della sua

sbruck trasferivano sovente la loro corte nel castello del Tirolo ove si tenevano per qualche tempo, e le Diete degli Stati della provincia si congregarono sovente nella città di Merano. In quesLa città havvi un ginnasio, ed un convento di dame inglesi fondato nel 4722. La chiesa parocchiale di Merano fu fabbricata fra il 4310 e il 4335, e Bur- cardo vescovo di Bressanone la consacrò nel 4367. Il decanato è soggetto alfa diocesi di Trento; in esso vi sono 40 parecchie, 8 chiese minori e 63 sacerdoti

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/138326/138326_269_object_5194418.png
Seite 269 von 335
Autor: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Ort: Milano
Verlag: Civelli
Umfang: XLVI, XIII, 278 S.
Sprache: Deutsch
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Signatur: III 154.332
Intern-ID: 138326
TRE leggio die sta olir’Adige al piede dal colle Dos Trento, a pochi passi della'città, chia mato Sant’Apollinare e più comunemente Piè di Castello. Le vie sono spaziose e regolari, sel ciate con ciottoli di porfido, qui tradotti dall’Adige che li riceve dall’Avisio, fian cheggiate da marciapiedi di marmo, ta gliate nel mezzo da acquedotti di pietra che percorrono per tutta la città, illuminate allo notte, sempre sgombre e pulite. Questa città fu arricchita degli acque dotti dal cardinale

, i compartimenti in terni, la bella cornice che corona quest’e dificio, il cortile neH’inierno , le camere, j loggiati, le sale, le varietà nelle forme e la somma solidità ed eleganza palesano una grandezza di stile che solo si rinviene nelle fabbriche grandiose di quel tempo. Spiccano ancora nelle vòlte e nell’ alto delle pareti degli affreschi del liomanino, di Giulio Romano e del Brusasorei, come frantumi di un grande naufragio. Chiese. Il secondo edificio pubblico di Trento è il suo Duomo o chiesa catte

si conoscono palrj documenti ne’quali si faccia menzione di questa fab brica, È opinione che durante il dominio de’Longobardi, essendo allora Trento re sidenza de’duchi, sorgesse qui un tempio di notevole cospicuità per assumere nome e decoro di chiesa cattedrale, e se ne de duce forte congettura dagli architravi delle tre porte che danno presentemente ac cesso a questo tempio, i quali hanno un ricco ornato di siile evidentemente longo bardo, che dagli intelligenti non si può confondere con nessun altro

di notevole capacità e di non minor decoro. E di ciò tutto è prova non dubbia la parte orientale esterna della cappella de’ Santi Biagio e Lucia (ora convertita in sagrestia), la quale osservasi in forma semicircolare, con una nicchia in cui è posta una immagine di Nostra Donna. Tutti gl’intelligenti affermano concordi , essere questa opera longobardica. Col secolo XI ripigliasi il filo delle* no tizie isloriche di questa cattedrale. E ci è narrato che Udalrico li, il quale fu il primo principe di Trento

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