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Bücher
Jahr:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Seite 113 von 379
Autor: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Ort: Milano
Verlag: Aliprandi
Umfang: 374 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 79.502
Intern-ID: 333735
CAPITOLO NONO. ito — La spianata della stazione — Grand Hóteì Trento — Per la città — Via Lunga e via Larga — La piazza, la fontana, il Duomo — Le cattedrali e il Duomo di Trento — Arte nazionale — Tombe e memorie — S. Maria Maggiore — Il quadro del Concilio — Tenebre c luce — Porta Aquileja — Castello del Buon Consiglio — Cardinali e pittori — Passato e presente — Una tomba. Anto per chi arriva colla ferrovia — sia da Verona o da Bolzano — quanto per chi arriva da una delle grandi valli

tributarie dell’Adige, come la Val Sugana e la valle di .Non (Anaunia), il panorama! della conca montana sulla quale si distende la città di Trento, appare bello, ridente, maestoso. Da tanta varietà, imponenza di scena, l’occhio del viaggiatore è subito allettato, incantato. Il bacino di Trento, propriamente, si domina tutto aH’intorno: dalle alte cime dei monti di Gazza, Terlago, Bondone, a quelle del Calisio, dello Sconuppia, della Maranza ed altre ancora, digra- dantisi le une fino al piano

la consuetudine paesana — si vede non vasta, ma graziosa e irta di torri e di pinacoli, Trento — la capitale storica del cosidetto Tiralo italiano : menomata oggi nel suo fastigio sovrano dalla potente e fortunata Innsbruk. I tre colli o monticelli, sui quali Trento posa, son forse l’origine prima del suo nome latino — Tridmtuin — e non senza ragione, perchè visti dall’alto e ad una. certa distanza, sullo sfondo dell’orizzonte presentano appunto l’aspetto fantastico di tre immani .denti, capovolti. Di questi

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Jahr:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Seite 115 von 379
Autor: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Ort: Milano
Verlag: Aliprandi
Umfang: 374 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 79.502
Intern-ID: 333735
differenza d’indole e di carattere, tanto da trovarsi stupito alzando gli occhi sovrappensiero, scorgendo nel viavai della folla i Kauer-Jäger invece dei piumati nostri bersa glieri, ed il grottesco berrettone dei polipai austriaci in luogo del bicorno dei reali carabinieri. Perchè tutto qui in Trento, sente e parla di quel carattere d’italianità che è natura inalienabile col suolo, degli uomini e delle cose che vi sono sopra. Trento, ritraendo ad un tempo del carattere delle città venete e lombarde

, è come il .vertice d’un angolo dal quale si dipartono due lati aventi la loro estremità a Verona ed a Brescia. Oltre Trento, verso il Brennero, verso il Nord, l’ho constatato fin dove ho potuto spingermi, e l’ho sentito ripetere da chi poteva dirlo con competenza e cognizione di causa, questa caratteristica diminuisce e si dilegua in progres sione geometrica coll’aumentare delle distanze; finché, a Bolzano e Bressanone se ne vedono le ultime vestigia, e più oltre scompare affatto nella completa

tedescheria. Ma a Trento si sa e si sente di essere in Italia, le cento volte più che non lo si senta in certi paesi dell’estremo lembo della penisola, di Sicilia e di Sardegna, ove la fisonomia dei luoghi, delle case, degli uomini, prende un aspetto del tutto africano : qui si sente di essere in Italia, e della miglior parte, e nulla havvi che ne attutisca per un momento solo l’illusione — nemmeno il passo pesante, cadenzato dei sol dati, della sbirraglia austriaca, cosi diverso da quello dei nostri

soldati e, diciamolo pure, dal pas-des-loups de’ nostri questurini. Passeggiando in lungo ed in largo, come io ho fatto per quasi tre giorni, le vie di Trento, fermandomi fra la folla dei cittadini e dei montanari, degli acquaiuoli e delle erbivendole, davanti alle vetrine dei negozi o nei caffè, nelle viuzze più remote ed oscure delle quali neppure.ricordo i nomi, nei passeggi più frequentati, l’impressione provata nel primo giro, per la città, non ha mutato: ma anzi si è ognora più consolidata

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Jahr:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Seite 132 von 379
Autor: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Ort: Milano
Verlag: Aliprandi
Umfang: 374 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 79.502
Intern-ID: 333735
di questa — una vera sepoltura, in terreno che essendo costituito del l’antico alveo del fiume, è permeabile ed aquitrinoso, stillante, di continuo umido — non poteva darsi. Oggidi la Tor Verde è chiusa: e colla singolarità del suo tetto a punta, coperto di pia strelle in cotto smaltate in giallo e verde — causa del nome che fino a noi l’ha seguita — muta testimone d’un passato triste e fortunatamente irrevocabile, sorge cupa ed isolata fra la Trento moderna che si rinnova e ringiovanisce, sperando con

patriottica fermezza — ammiranda nelle delusioni presenti — in un avvenire migliore. • Più recente, anzi perfettamente mcdioevale, meno singolare nella sua fofrria tozza e qua drata, tutta in mattoni, ma non meno celebre della Torre Verde, nella storia tridentina, è la Torre Vanga, che sorge proprio alla estremità opposta della città e della stessa via, nella quale è la Tor Verde. La cinta murata di Trento, che si staccava dalle pareti bagnate e corrose dal tempo della Torre Verde, giungeva con una linea

quasi retta fino alla Torre Vanga, presso la quale aprivasi l’antica Porta Bresciana — ingresso a Trento per quanti attraversate le giogaie di Vela o di Bondone giungevano dalla Lombardia e dalla valle del Sarca. La guardia di questa porta si estendeva fino alla testa dell’antico ponte detto di San Lorenzo, sull’Adige. Il nome di Vanga venne a questo massiccio torrione da una illustre famiglia tridentina che cosi si chiamava-: e che molto probabilmente ne fu la edificatrice. Fra i molti cospicui

quattrocento, fu appunto rinchiuso quel vescovo caduto in potere del popolo, capitanato da Rodölfo de’ Bellenzani. . La prigionia del principe mitrato non fu lunga: perchè Enrico di Rottemburgo seppe vincerci rivoltosi e togliere di mezzo il loro capo; ma fu pero un buon ammonimento per il vescovo stesso e per i suoi successori, che tennero in seguito sistemi di governo più miti ed umani; Quantunque entri nel novero degli edifici pubblici di Trento, la Tor Vanga, come la - consorella Verde, attualmente non

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