sussidiate dalle tedesche spedite subito dal Tiralo: mentre i capi di essa finivano misteriosamente nelle prigioni ed in pubblici supplizi. Il punto culminante dello splendore per il principato di Trento fu durante il reggimento del cardinale Cristoforo Madruzzo, conosciuto nella storia più specialmente pel soprannome di Cardinale del Concilio (1539-1567)- Il Cattolicismo, minato da un lato dalla Riforma che in Germania e nei Nord guadagnava terreno a passi di gigante, e dall’altro dai costumi
anche per opera di Giovanni Morone vescovo di Modena, nuncio pontificio alla corte imperiale, si stabili di fissare in Trento. Il Concilio, sui fasti e sull’opera del quale — deleteria per ogni progresso ijmano — rimandando i lettori a quello che ne dice fra Paolo Sarpi nella sua storia immortale, mi astengo di portare un giudizio diffuso, perché non entra nell’oggetto di quésto librò,'s’aprì il 15 dicembre 1545 e si chiuse nel 1563 nel di 4 dicembre: dopo molte interruzioni e sospen sioni: dopo
esser stato traslocato una volta, nel 1547, a Bologna — per suggestione di papa Pàolo IIP Farnese, e perchè a molti padri non conveniva il soggiornare in Trento: poi per la volontà perentoria di Carlo V e per l’accondiscendenza del nuovo papa, Giulio III, succeduto al Farnese, riportato a Trento nel 1550. In questo periodo del Concilio, al cardinale Cri stoforo Madruzzo, toccò l’onore di ospitare nella suà Trento, al Castello di Buon Consiglio, nella sua villa sontuosa delle Albere, pontefici
e cardinali, i vescovi ed i prelati più insigni ■ del Cattolicismo e di distrarli dalle noie delle lunghe discussioni teologiche e metafisiche, con trattenimenti e sollazzi notturni che ben di sovente non erano in armonia coi deliberati e le proposizioni risolute dai padri nelle riunioni diurne del sacro Concilio. Papi, imperatori, principi, passarono per Trento durante i lunghi dibattiti del Concilio, ed il cardinale Madruzzo