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non fi chiama Benoloto, ma Bertoleto. (ee) Ecco nominato di nuovo Gomita- tiis de Hitenoro. (//) Tal Cartello, attefa la fua situa- zione, fu confederato il più importante alla Chiefa di Trento , e quindi nelle aostre Carte vien rinomato cotanto. Di presente però è tutt'affatto diftrutto. (gg) Su di tal piissimo Testamento , che tuttavia conservali anche nell'Ar chivio del Cartello di Trento, veggafi fopra pag. 595. (bh) Siccome molto dee la Chiefa di Trento alla munificpntiflìma pietà

di Gu glielmo di Caßelbarco, cosi merita qui ono rata ricordanza il detto F. Daniele Mi norità come di lui Consigliere e Diret tore. ^ G : jt R I K E. (ii) Cioè ( crederei ) quelli del Frate- mano di Trento. Vedi pag. 157. (MO Va Carta del 1x63. apparifce , che Bertolotto di Ravazzone Notajo avea scritto un Inftrumento in grazia del Sìg. Ridolfo di Fivario figliuolo del q v Sig. Marcohrum di Fivario, quali che fofle stato investito dal nostro Vefeovo Egncme de quibufdam Muntamis & media Vaiar fa ; il qual

Inftrumento fu giudicata un'im postura del detto Notajo da' Signori Mazzorento e Cristiano di Pomarolo , Arrigo Soga d'ÄrcQ , GIacopino e bor dano di Gardumo , Rartolommeo dì Brentontco , Bonaventura Giudice di Verona ec. (Il) Da tutti i prenarrati Diritti del la Chiefa di Trento nella Valle Laga- rina è piìt che manifesto, che non foto ne' tempi da noi più rimoti era compre• fa nel Ducato di Trento, ma tuttora è qual che cofa di più j che pura e pretta cefi di quel Fefcovato . Somiglianti dirìcci

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(1761)

Seite 450 von 828

, confernie ntibus qui- bufdam Martyrologìis dicitur obiijfe & coli i. oBob. , dalia Chiefa di Trento però fu celebrata mai sempre la principal Fe tta. del Santo noftro Anacoreta a' 15. di Gennajo, e la men principale della di lui Traslazione nel primo d' Ottobre. Per 1' oppofito la Felìa principale di S. Remigio Ve fcovo di Reims coftumò fem- pre la Chiefa di Trento di celebrarla nei primo di Ottobre , come di Santo molto diverso dal noftro Remedio. Il già trascritto Martirologio ,che denominam

mo Ve/covile , in cui fi ricorda a' 15. di Gennajo 5. Remigio Vescovo di Reims, Non è proprio della Chiefa di Trento, onde in e/Tò dalla prima mano non fi è dominato Santo alcuno della Chiesa di Trento, nè tampoco 8. Vigilio. I Monu- Menti e Martirologi preffo il Raderò , fi attengono i PP* ßolJandifti per ri- ftp ire la morte del noftro S. Remedio al ' Volums Secondo» azioni: primo d Ottobre, cedono ne!!' amichiti al noftro Calendario Adelpretano , che come Calendario più antico, e proprio eziandio d una

Chiefa in cui il Santa noftro morì, parmi meritare tutta la fe de. Nulla ha dunque che fare il noftro S. Remedio morto a' 15. con S. Remigio morto a' 13. di Gennaio^ e febben con corre la lor Traslazione nello fteflo dì primo d'Ottobre, difeonvengon però in quefto, che per S. Remigio in tal giorno li fòlennizza la fefìa principale, e per Remedio la men principale. (b) Ne Calendar; e Martirologj propri della Chiefa di Trento non potei rifeon« trare giammai, che S. Remigio di Reims con altro nome

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(1760)

Seite 299 von 503

i6o Notizie lßorico - Cr it. del B. <Adelp. poca durata. E che non fia nell'accennato fenfo perfuafion popolare , chia ramente il dimoftrano le Memorie, e Documenti, di cui parleremo, on de apparifce la perfusione della Cbiefa di Trento , e degli fìeflì Vefcovi, c Clero. Se il fecondo ; non fu dunque tal perfuafione popolare , mcr- cechè perfuafione eziandio della parte più faggia e migliore di Trento. E quindi fegue pure, che fe la Chiefa di Trento, confidente univerfal- mente ne' Trentini

, ebbe la detta perfuafione ; fi è dunque potuto pro vare ( malgrado il non potrei provare del Sig. Diocefano di Roveredo ) che dalla Cbiefa di Trento Martire fia fiato giudicato Alberto (ubito dopo h fua morte. E però ognuno giudicar potrà fu la mirabile e ftupenda coerenza del non potrei provare, che ne pur dalla Cbiefa di Trento Marti* re fia flato giudicato Alberto fubito dopo la fua morte , e del provai altresì 3 the la perfmfion popolare de Trentini era antica, quanto lo è la morte del

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(1761)

Seite 85 von 828

7 R E T? I y of. Ixxxiif ed il vero , o verifimile , da quello apparifce o falso o tutt' affatto improbabile. Ne fi- afcriva tutto il prodotto del nostro S. Remedio a* tempi dell' infelicità. , e miferia della Cbiefa di Trento pet conto delle per' fone E celefiaflicbe intorno alla metà MS ecolo X; imperciocché qualunque fi foffe tal infelicità^ e mi feri a, non fu già tale, e tanta , che capace ftata foffe la Cbiefa di Trento ad infignerfi un Santo di pianta, e ad al zar Altare a chi non

Io foffe di fatto. Anzi ne' detti tempi 'precefi d'infelicità, e di miferia, rilevali, eh' era invalfo preffo il Clero e Po polo di Trento il costume d'eleggere in Vefcovo Sacerdotem non folum worum probitate pollentem, liberatoria do Brina expolitum^ fed etiam cunBa■< rum virtutum culmine renitentem -, quale fu per appunto in que medefimi tempi il Vefcovo ^Arnaldo (a ), e prima di lui il Vefcovo Bernardo (b) : Ed affinchè più non vadali efagerando V infelicità de J tempi barbsri y e rozzij

3 il Juo titolo di Confefjore , e anche pag. z 25 - col. I. Invecchia 1 2 Cap' (?) be . n è vero, che non fu „ feovado perfone ignoranti, e fenza ^ rC u Chiefa di Trento, ma da „ lettere, intorno a -dieveggafi Stefano quena dr Pavia^ e che nel faeró Col- , 7 Baluzio l'opra l'Epifl. 2.2.. di S. Ci- iegio delia noltrà Città -Trovò— 3>- pwano s e il JBironio ad ann* uwwi* allora un Ecclefiaftico di cotanto emi- „ 12,. „ Vedi pag. 48. della nafca. Raccolta. nenti vinti fornito e adorno , qual (b) Meritò

complexio tum Magißm i tur/i » Trento, arrivavano talvolta al Ve- pifcipnlh mgnm in hrnrm. seäekt 8

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(1761)

Seite 70 von 828

Ixvii) DISSERTAZIONE e della Prepofitura di Trento, fi appella Odolricm de Torta EhBm Ec- chfìc Tridentine, il quale flato essendo circa la metà del Secolo tredi- cefimo intruso da chi perseguitava la Chiefa di Trento, non ebbe luo go giammai in alcuno de noftri Cataloghi. Ma sebbene in quefti non vi fi legge, nè come Eletto^ nè molto meno come Vefcow il detto ' Od ohico , ad ogni modo nella Tab. Cbron. ^Arcbiep. MedìoU presso i PP. Bollandifti To. VI Maji vi fta regiftrato EL Manàjjes. XXXVI

. Temo 'ancora, che chiami pietà l'avanzare dt. pag. 9. esservi nel noftro Dittico error certo nella dìfìrìbuzione de Vefcovi da x AL iez{fio a Bernardo cioè dall' 881., e più ^ fino all'92 o. circa. Concioffiachè. oil de gì fio, o uéldegifo ( anzi iJdelgifo , come ft a scritto nel noftro Diu rich ) non cominciò già a reggere la Chiefa di Trento nell'anno 881. 5 ma supponevi molto prima nata una .ftrepitofa lite tra lui , e xJdelardo Vescovo di Verona sopra la Villa Afiana ; ed altro è il fissar

Y epoca del Vescovado di ^Aldegifo dall' 881., altro che .sotto di lui fol fielt an« KS 881. Giovanni Vili. Tapa decidejfe le vertenze con delardo di Verona per U Villa i Àfi ana. Onde dubitar non potendosi, che molto prima dell' 881. resse la Chiefa di Trento il noftro yjdelgifo ( e quindi T Ughelli la ferisce all'anno 874. ) non fo ravvisar il preteso error certo , ehe.j.ra* detti A del gif7 e Bernardo vi fi frappongati fei Vescovi di poca durata fc - Malfratamente che non fi adduce dal Sig

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(1760)

Seite 424 von 503

y e probità ragguar devoliJftyno , al fog' giorno ben lungo d' un rinomati(fimo Concilio ec. , qualor non aveflfe fon damento di vera Santità, e Martirio il Culto antichifiimo del B. Adel« preto, Santo notiffimo, non che nella Cattedrale di Trento , ma ben anche in tutta la Dioceß , da cui fi celebra univerfai Meß a , ed uffizio ; ina nòti già quàlor mancafle di fimile fondamento il Culto di S. Feli ce in Valle di Gardumo, mercechè Culto a due noti anzi noti fimiMar* tiri Felice, e Fortunato , per

confezione dello fteffo Apologifta, mai fem- pre diretto, e Culto d* uà Santo, che, i detta del medefìmo, più igno~ io, ed ofcuro di quefio non s' udì giammai , nè venerato unque mai nella Cattedrale di Trento, molto meno in tutta la Diocefi, ma foltanto ■ nel la Còiefa Tarrocchiale di falle in Gardumo, Giurifdizione de' Signori Conti di Caflelbarto. IV. Non men inetta diceria fi è quel altro efempio da lui ricor data pag. 167. „ Si ha da Giovanni Brompton ad ann. 1198., che le ^ Monache Godeshomenfi

predeeelTori Paolo V.. e Clemente Vili. (e) Anche quella diceria è del pari inet ta, perchè non v 'ebbe prurito nè grande, nè picciolo, nella Chiefa di Trento d'aver de'Santi in quantità tra fuoi Vefcovi, fe tra quelli fi conta^ il folo S. Vigilio col B. Adelpreto . Nè il prurìto ancora più- grande d'aver de' Santi in quantità, mal grado il rigore de' Canoni , ha fatto, che la Chiefa di Trento fognato abbia giammai d' attribuirli il S. Felice Vefcovo e Mar tire ir* Vaile di Gardumo.

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(1761)

Seite 114 von 828

UL DITTICO IL *o molto più antico Io dimoftrano ( conforme nella Dissertazione Pre via osservammo ) i Calenàrj Vdal- riciano, e Adelpretano, ed anche le Carte più vetufte del Vescovo Udilfcalco . E che la ferma perfus ione d' eiler la Chiefa di Trento figliale dell' Aquilejefe, conti mol to maggior antichità , che quella del Secolo XIII. fembra a me fuor d' ogni dubbio . In quefta perfu»- /ione, o fia tradizione certamente è fondato il Dittico Udalriciano , non che ciò, che ferisse F. Barto

cerla tale. Il motivo pertanto di chiamarli S. Vigilio Epifcopus a primo tertius, pento che fia flato prefo dalle ve lli fi e Pitture onde voglionfì origi nate quelle, che tuttavia fuflìftono nell'antico Cartello di Trento, nel le quali lo ftefTo S. Vigilio viene! r apprefentato qual terzo Vefcovo di Trento con Mitra. Ma non v'ha c hi non fappia ciò', che Orazio de ^ ri e cantò ; WLRICIviNQ . 17 ....... Tì&oribus, atque Toetis Quidlibet audendi fem per fuit aequ# potè (las. , Per altro chi vorrà far

feria riflef- (ione alla qualità del veftito, e del baftone de Partorì rapprefentati tuttavia nelle dette Pitture del vec chio Cartello di Trento dopo S. Er* magora VefcovÒ d' Aquileja , non potrà non ifcorgerli veri Vefcovi, avvegnaché fenza Mitra. Al certo il loro Baftone è fimigliante al Ba ftone Vescovile, che viene! descrit to da Guglielmo Durando Rational. Divinor. Officior. L. 3. c. 15. , e la di cui immagine fi rapprefenta nel la Brixia Sacra del P. GradenigO pag. 45., ove pag. 44. not

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(1761)

Seite 687 von 828

hujufmodi elemofine ma nu m pietatis porrexerim ipfis Sororibus & ef ( e arum ) Nunciis. XX° dies Criröinallum». Lc centum Venìaliura de injurà. lege peniteatia niù fericordirer in. Dflo relaxamus. Dat. Bouzani. curretite Anno Dni Milllmo- dueemlrao quiiiquaginao odavo Indici, prima die Lune YIIIL infrante De cembri. (c) ^KK&T t A TL-1QHI- %a) HpUttavia veggonfi i fili ài feta on- mento delta Chiefo di Trento ; fiafi à» X de pendeva il Vefcovile Sigillo,di- vocato con 5. vigili o anche il noßro

di fìeffa noüra Cattedrale ;• GLQMQSQRVM : SanBi nella Lamina fepolcrale. L'altro- MARTÌRVM SIBILÌI ET ^éDELT RETTI titolo poi di Marrìris nelle Giunte con- t A tr O^OKVM '^IQSTWSVM. Sc temporanee ai Calendario Udalriciano. Chiefa di Trento ha dato al nofìco' Qua! Padrone ed Avvocato delia Chi e- preto il titolo di Martire, convien dire che. fa di Trento era dipinto anticamente ne avelie un grande motivo ; wevrre „ fatto il volto del Coro della Cattedrale come qui vien in accoucioii ripetere, noli

di Trento con 5. Figilio, prima dell' al- lo accordò già ai Santi Fratelli d! 5- Vigi- tirno rinnuovaraento. Quindi v'ha tue- Contuttoché riconosciuti dalla meàUrng. ìa la r^Aione di credere, che qui da! veri Martiri di defiderio, e &P'° atl teb,- VefcovD Egmne , contra la perfccuzione ben per difpofìzione divina lAM morti s d Ex,dim- di Romano nuovo Eretico Ar- con effblui, Nèfi dica, che w venera- naldiüa , a* danni, «d all' ultimo difoia.- to qual Martire giufìa gU abfl J l de moli. h%rbA-

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(1760)

Seite 306 von 503

Capa Decimoquarte'. ' 267 io coflituite 3 •venendo innocentemente ucci/e, al grado dì Santo, 0 di Martire v toflo falivano , e che uomini non idioti , e molte Chiefe particolari, tali li veneravano , di che i mentovati efempj fanno baftante prova . Qua fi che la Chiefa di Trento entrar dovelfe nel novero di quefte wo// e c&e- fi particolari eh e,veneravan per Santi, o per Martìri, le perfine Eccle- ßafliebe innocentemente weife ; quando anzi ftando al detto dell'Apologista, e del di lui

innocentemente ucci [e, e di venerarle come tali 5 non .ebbe luogo nella Chiefa di Trento, la quale non ha mai creduto nè come Martire , nè come 'Sä/m , nè tampoco ha venerato giammai come tale il per altro degnifiìmo Vefcovo Giorgio di Liechtenstein e Niccl- sburg, tuttoché innocente non folo, ma ben anche barbaramente per- feguitato 5 ed uccifo. In Catalogo pergameno del Secolo XV. fi dice di lui, che mult as adverfitates perpeßus eft, che da certo Bellenzano captus ac m fundo Turris Wange pofitus fuit

, e che Io fteffo Bellenzano duos Juvenes Nobiles ex ^Auftria ejus Camerarios decapitari ac capita eorunàem eidem prefintari fecit, e che dopo altre molte perfecuzioni, da lui innocente mente non meno, che pazientemente fofferte, finalmente Herum retentm fuit 1 & pofitus in Caßro Spori ubi v.t dicitur veneno interni &c. L efem- pio di quello Vefcovo, che non ebbe mai nella Chiefa di Trento nè Culto, nè titolo di Beato, baftar può per argomentare, fe nella Chie fa di Trento aver Iuo°o potefTe 1 abufo

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(1760)

Seite 352 von 503

- 3J NICIS AD MERITUM CELESTIS GRATIE AC IMPETRANDE 35 VENIE PERSOLVENDIS. „ Ecco che molto dopo del Secolo tre- dicefimo invalfe nella Chiefa di Trento il Culto dì 3. Adalberto Ves covo e Martire di Praga. XI. Bensì certa cofa è , che nei Secolo tredicennio di già era in vai fo il Culto pubblico del noflro Vefcovo e Martire S. ^delpreto. On= de in un originale Indulto, e Diploma {a) del celebre ragguardevo* lilfimo noftro Vefcovo , e Principe Egnone , de' Conti d' Eppan { il qual Indulto 9 e Diploma

conferva tuttavia il filo, per cui flette ira luogo pubblico appefo ) tra' fantiflìmi nomi della BeatifSma Vergine Ma ria, e de 1 * Beati Appoiloli Pietro e Paolo y e di tutti i Santi, vi fi es primono ( come più fiate dicemmo ) quegli ancora GLORIOSORUM MARTIRUM VIGILII ET ADELPRETTì (b) PATRONORUM NO- STRORUM. E tutti e due invocatili' come Avvocati , il primo come principale, i! fecondo come men principale della Chiefa di Trento, con-« tra le rovine, e danni recati dall'Eretico Ezelino di Romano

, con cui i Gaftrobarcenfi della Val Lagarina fi collegarono contra la medefima Chiefa. Tanto dubitar non fi può, che il Culto pubblico, dato dalla Chiefa di Trento nel tredicefimo Secolo a 5*. Mìpreto , fia quel deflo appunto, che davafi al noftro <Jdelpreto. Anche in altra Carta original le del medefìmo Egnone vien menzionata Brqyda (c) Epatus jacens a pud Sein xAàelpntum (d). ' Che fe il valorofo Autore della Difefa delle Me morie Storico-Critico-Cr-omlogicbe del Regno de Longobardi ec. alla pag

.'I J. da quelle parole di Paolo Diacono intorno a Venanzio Fortunato : Volume Trimo. R r wé LHì ^ ata : Bauzani currents jlnm MiB. prima dìe^ZfhuP-^ 0 W-. Si confova Sffli^C ftero antichiffimo di S. Michele, of h!di S. Chiara preffo Trento. (b) L %Adelprettì col raddoppiato i leg ge!] eziandio nella Continuazione del Dit tico Udalriciano j e nell'Adelprecano. (f) Brajda fignifica lo fteflo» che Cam po fuburbano, onde raccogliefi vino, gra no, legume ec., fecondochèdietro ilGlof- fario di Carlo Du Frefne

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(1761)

Seite 710 von 828

guari dopò violò il giura-? mento, e traile nel Tuo peccato ancora i propr) Figliuoli, come diremo. E quin di venne molto a patire non folo la Chiefa di Trento , ma quella ancora di Breflanone. Onde leggo preffo Wiguleo Hundio Metrop. Sdisb. in Epifcopìs Brixi* nenfìbm [uh Bruitone. „ Poft hujus ( Bru* „ nonis ) obitum ( ^nm 11 88. ) Eccle- „ fiaßrixinenf. cum tota quafi Dioece/I ,, diverfis calamitatibus ac tyrannorum >, injuriis opprefla, & ferè ad fummam ,, inopiam redada &c. ,, Lo fteflb avs

venne anche al la Chiefa di Trento, mal-, grado tutto ciò, che nella prefente Car* ta ila regiftraro. CI. 1279. Carta originale riguardo alla riconciliazione , ed A$ o I u % ìom dab la f comunica incorja da* Signori C aftrobarcenfi , e loro Colle gati >> fitto Enrico IL Vescovo di Trento', la qual T^tconcilia- %ione jeguì per me%x° di Adalgerio Vejcovo di Feltre 5 e dì Belluno y Compromeffario dt entrambe le parti. Si conferva nel? Archivio del C aft elio di Trento. L. *J«S. Jl ì>lno Domini

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(1761)

Seite 688 von 828

il noftro Vefco- Chiefa di Trento dimoftroflì molto lonta- vo Egnone Ila ft a to 1 Echeno clericus & na dal regolarti in quella parte fecondo Canonicus S. Vigilii deli anno 1181. , {[ gli abttfi de fecoli barbari. Che però feil che febben pag. 47 1 « not« d» dicemmo incre- noftro Vefcovo in viva guerra nato folle dibile, a motivo che a prima faccia così tolto di vita con un colpo di lancia nel fembra ; non è però imponìbile , fapen- 1177., nella foggia che nel 1181. in vi- 6oii più altri cfler viffuti

di Trento, fe^mórto folle in viva „ re, che nè pur dalla Chiefa di Trento guerra. La teftimonianza poi del noftro ,, Martire fia flato giudicato Alberto fu- Egnone efige per mio avvilo ogni fede , „ foito dopo la fua morte , giacché la no- sì perchè egli fu Vefcovo dotto, e come „ ftra antica Lapida non moftra etàmag- molto prima flato Canonico di Tren- ,, giore del Secolo XV. ec. „ tutto anzi to , giusta i Documenti num. LXXIX. e il pefo di provare fta a carico di lui , come LXXX1II. 1 dovette essere

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(1761)

Seite 453 von 828

. Apologista, che non ,ba in grado nè dl Confeßori, nè •di Santi i predetti Claudiana e Magoriano, concioffiachè nominandogli z\kpagg,6j. :ioo. e jiz. non dà loro il titolo di Z-m- 2», quando per altro l'accorda alla lor Madre Majfenza ; e dopo aver oflervato dietro il Papebrocfaio ( parlando^. 312., «lì Giuliano Prete), che non foio per CON FESSORE, ma nè men per sJo{TO paßa egli mila Chief a di Trento , immediatamente iòggiugne, che per tali non dovettero una volta poffare nè meno gli accennati Claudia

a' tempi del detto Calen dario Madruziano. (c) Il titolo di Venerabile , come comu ne a' Vefcovi antichi, ben fi conviene al nostro Agnello , ma di Santo non già; non perchè fi supponga morto ostinato nello feifrna de' tre Capitoli, avendo potuto ri» crederli del fuo fallo , come v ha tutto* il motivo di crederli ravveduto S. Ingenui- 8«, e più altri, fecondochèda noi fu pro vato pag. zz. , ma perchè la Chiefa di Trento non lo ha giammai venerato per Santo. (<i) S«»w tuttavìa difendefi dal prelodato

Sig. Rcfchio,malgrado tutto quello che replicatamele venne feritto in contrario; (eng Nel Dittico Udalriciano, e ne' ov ài Cataloghi, fi è non già vicefimus quin' ttu , ima -vicefirn US qnartas. (f) f poft beattm vigilium feptìmus cam mina bene soltanto in Tenia inclufivo di S. Vigilio in fenfo poi efclufivo non è fsptimm , ma fextus. (g) Se per decimo ottavo ama $' intende, che in età di didotto anni cominciò a reg gere la Chiefa di Trento» verrebbe a re stringerli l* tmnorum ebeiter vigìnti

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(1760)

Seite 461 von 503

di quelle parti 5 dopo aver col proprio beneficato la Chiefa di Trento , fi fofje ritirata a finire i fuoi giorni, e quivi avejje voluto e/, fere feppellita , a tutto ? impafio della Leggenda di S. Remedio aveffe data incentivo , tanto-nulla ha di verifimile, che anzi pare un nuovo sbardeL iato fogno , e chimera ; mentre fe così folle, e perchè, domando io 3 la Chiefa di Trento conta così pochi Santi, maffimamente tra' Vefcovi, qualor avefife avuto sì fatto prurito d infingeteli? Perchè non preftò

di Verona , e S. Remedio a quella eli Trento. Ma perchè troppo crescerebbe la filafirocca , e converreb&e traferivere con una fiucchevoUjftma diceria la maflìma parte della Scrittura. dei! Apologista , per rilevare nella medefima tutti i fogni d* infermi , * fole da Romanzi ; baftì queflo breve faggio, per recarne un altro fuc- citlto de' di lui madornali fvarioni. XIV*'

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(1761)

Seite 463 von 828

de VI- to efter non può fe non il primo tim& &c. , nella qual Carta è mentovata di queiio nome, perchè Vdalrìca fecondo, £>. Berta uibbatiffa & D, Lucarda Decaneffa giulta il noßro Dittico, cominciò a rego- & omnes alte Dné Monache. Il mede fine lare la Chiefa di Trento dal MXXII. Ab- confta da più altre Carte , e del 1Z04. biarao dunque dai prefente Diploma due fotto il Vefcovo Conrado , e del 1391, fot- Vdalrió Vei'covi di Trento l'uno all'altro- to il Vefcovo Gisrgio , edel 142-7. e 142.8. immediatamente

, e li dice, che praefuit ab (c) Sopra quello inclito Monìfiero dell' anno Chrifìì 1018. ufque 1046. quo obiit ; Ordine di S.Benedetto nella PufteriaDio- ove al detto anno io 18. egli consegna la cefi di Brefifenone esercitarono in feguito la fondazione di tal Moniftero- fatta dallo giurisdizione loro i Vefcovi di Trento, fteifo Folcoldo. Del Vefcovo ^Addperone fi fi » che inter- (e) Su di quello vocabolo Mundiburdiutw venne alla Dedicazion del medesimo fot- eruditamente a lungo difeorre Martino

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(1760)

Seite 400 von 503

, e farlo ac- crefcere coli' univerfaì Me fa , ed Uffizio in tutta la Diocefi. Nè punto è credibile, che non fiafi quel ragguardevoliflìmo Vefcovo e Cardina le («J regolato con tutto il più faggio avvedimento , e più matura ri- fleflìone, €c fece sì, che le apocrife Lezioni di S. Mafienza più non aveffero luogo nella Chiefa di Trento (b). Se il Chiariflìmo Sig. Mar chete Scipione Maffei neli' Iß ori a di Verona Lib. XL col. 342. parlando dell Uffizio di tremafei Vefcovi Santi, eh* ebbe principio

in Verona da una. Coßttuztone Sinodale del 1503. affermò, ch J è certo, che da wieynorte allot ricevute comunemente il Clero fu indotto; che dovrà dirfi del noftro Car dinale, che inferito volle di nuovo nelle Fette dei fuo Troprium Sanflo- vum tra' Vefcovi di Trento dopo S. Vigilio i! folo S. uidalpretoì E fic- come il f u0 degniamo Anteceflore, e Zio Cardinal Lodovico Madruzzo >.j>ttenn c V accrefcimcnto del Culto del B. Martire Simone dalla Santa i n £ ppöftoIica CO» così niente più facile a credere

, che fatto abbia ° anc ^ e ^ Cardinal Carlo dimorante in Roma, non folo in rap- Volume Trinto . Z z p 0rCo (a) Differì, dei B. jlaalpr- pag. 40. mub. Inarato recitata in Trento in lode del Car- l l P'Z' 2 H- dinal Lodovico Madruzzo par, 10. Nell'Orazione funebre di Niccolò

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(1760)

Seite 280 von 503

Capo Decìmoìer&o * 24 i fórfi non può, che dunque a tanto egli inoltroffi per gìufta dìfefa dei proprio , e che però il figlio Ariano riguardato non foffe come ribello, nè in difgrazia de' Vefcovi di. Trento cadejj'e . Ecco con le fue proprie armi guafiata tutta la -vittoria del nofiro ghriofo Trionfatore , il quale per ri fiutarla, indarno ricorre al fuo fido Commilitone Launoyo pag. ij^.dicen- do: Il Martirio d'<J&erto farebbe feguito in un tempo, in cui 1' Idolatria era affatto efiinta

impervcrfare folea , conforme t sei Capo II. dicemmo, nè egli fu il folo Martire fatto dagli Arnaldi- $i , fecondochè nel principio di quello fteflb Capo ofifervammo. XXIX. L' eflerlì dunque contentata la Chiefa di Trento di voler a' fuoi piedi pentito , e ravveduto del fuo gran fallo Aldrighetto • di Caftelbarco, e di non averlo per sì orrido misfatto privato de'Feudi, o piìx feveramente punito , indica , che qui pure fi tratta della prezio sa' Morte d' un Martire, che a detta del citato Pincio, pro

latria , pro Religione, pro Deo gloriofijpmè occubuit: alla qual morte per e/Ter gloriofa, limilmente non fi conveniva^ che deturpata veniiTe nè col fangue dell'Uc- cifore , nè con la privazione de'Feudi 3 nè con limili altri temporali gaftighi. XXX. Ed appunto non diflimil efempio di moderazione criftiana dimo erò nel fecolo appreflfo la fteffa Chiefa di Trento, e fotto il Vefcovo Egnonc de'': Conti d'Eppan, allorché nel 1259., non dirò qual clementi/Timo Padre, ma bensì qual piilfitna Madre

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(1760)

Seite 287 von 503

, la Val Lagara , fenza cb' altri mi haveffe dominio ; che v4ldrigbeto Hi pois & berede di Guglielmo ( il quale t anno 1319. ordino per fuo Tefta* mentoche foffer0 difpenfati per V amor di Dio più dì venti mila Duca ti ec. ) fece in Verona il Moni fi ero, & U Chief a di S. Fermo , & la do* nò a Frati Conventuali di S. Francefco ec.} e che in Trento nella Cbiefa frin* cipale apparifce la memoria di <jfzzo figliuolo d' ^Aldrighetto ( quefìi vive-« va nel 1331. ; il quale ufeendo di Rovere con h lancia

in refla, contra il Vefcovo di Trento, che veniva con molta gente p ET - t0Tg U lo Stato /' ammaz* zò, confermando la Signoria a' fuoi difendenti ec. Tutte fandonie fugge« rite al Sanfovino dalle cantafavole d' appaflìonatiflìmi Relatori. XXXVII. Fandonia prima, che i Caftelbarchi fieno ftati unque mal affolliti Signori della Val Lagarina, fenza che la Chiefa di Trento vi avelfe diritto e dominio ; per ifmentire la quale baftar potrebbe la Carta del 1171. (a) corredata da più Notaj nella più valida

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(1761)

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DEL XIV. secolo: 65s cJNNOTaZIOH I. (a) /^\Ui non fi efprirne di qua! Or- vera Trovidus vir Gratiadeus Votarius fi- V5 dine follerò, bensì in altra Car- lius Ser intbonii Ser Blaxìi de Caftello de ra.Originate dell'Archivio delia Prepo- Terlacbo Dioc. Trid. finirà di Trento , pubblicata JLmo y^at. (b) Vaie lo fleffo, che Suburbano, oflia Mill. Quadrigent. tercio decimo Indift.fexta Sobborgo , e penferei, che per avventura die Jovis vìge fimo primo menfis Decembris tal nome fia rimafto dal

vetuftoSobbor- Trìdenti in Cantratet Sorbani de [tòtus Ho- go prima che Trento foflfe^ßnto di mm /pitale Santte Marie Mayoris deTridento&c., ra per ordine del Re Teodorico^ fi appella Monaflerium Monklium Sanfte (c) Su di forni gl tante palio già altro- Margarete de Sorbano Ordinis Fratrum Tre- ve s è fatta offer vazione. dicatorum de T ridento ; ed in queftà fecon- (d) Suififte tuttavia, ma fenza il Mo da Carta fi fpecifica eziandio il nome nifteró, tal Chiefa, in cui tra'Santi del- della Priora, o fia

Abbadeffa, e dell'una la Chiefa di Trento veggonfi effigiati, o 1' altra Religiofa di tal Moniftcro, come Leviti i SS. Magoriano e Claudia- cioè Religiofa & honeßa Domina Domina no, e come Martire 5. Adalpreto. Nel tdeleita de Balzano Trhrijfa feu utbbatijfa fuddetto Archivio Prepofiturale v' ha dim Monaßerii, $$colina de Falle Jtnna- una Carta del 1 363., da cui fi ha, che ma Katerina de Infprukjz ; e neppur fi Frater Blaftus Epifcopus Teriflajienfis inTon- dlllimula lì nome del Proccuratore

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fempre nella Chiefa di Trento pacificamente goduto ì ma a giuftificar eziandio altri Yefcovi delle vicine Chiefe, che hanno a' fuoi tempi fiorito. Per tanto fon d'avvifo,che la prelodata Opera non folo nulla contenga di ripugnante alla Fede,buonico- fìumi, e Difciplina, ma lìa anzi loro molto conforme; come pure atta, opportuna, e dopo V apologia delle Memorie ^Antiche di Rovereto quafì direi neceflaria ad ifgombrar tutte le nebbie, con cui non ha guari tentoflì, febben in vano, -d' ofcurare

l'UluftreChiefa di Trento; e però degna anzi degnilfima, sì per comun difinganno, che per la dovizia delle Notizie, Memorie, e Carte nella medefima con buona fede prodotte, che vegga la pubblica Luce a gloria di Dio, e del Santo noftro Paftore. Data dal Convento di S. Marco di Trento queflo dì 4. Gennajo 1760. Fr. Bartolommco-Maflimo dall'Armi Agoftiniano Maeftro di Sacra Teologia.

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