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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 445 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
ancora si sapeva degli impiegali destinati al disimpegno dei due uffici, e nulla dell’estensione che sarebbe per prendere la nuova autorità. Il Commissario continuava però a procedere con le sue ordinazioni; ordinava che nessuno venisse assunto al collegio dei Dottori senza partecipazione fatta al tribunale, e faceva altri ordini diretti a limitare la libertà di coloro che intendevano battere la carriera del Foro. Si ordinava che i giudici s’uniformassero al disposto del codice giu diziario

, e ne applicassero le leggi sino all’arrivo del nuovo codice ; rimaneva il Pretorio quale tribunale di prima istanza pei non nobili, e pubblicato il nuovo codice, se ne spedì copia a tutti 1 giudici e tribunali del principato. E così volgendo le còse, ogni giurisdizione del Foro ecclesiastico vescovile andava a cessare (l marzo 1804). A dì 19 marzo il commissario Strobel andava ad Innsbruck per ri prendere la carica che avea momentaneamente abbandonata, lasciando appena incominciata 1 ' opera di sistemazione

, 0 sovrastante nelle ventilazioni ereditarie del ceto nobile il signor Antonio Sardagna, già consigliere neirAmministrativo. A vicepresidente fu eletto il conte Alberto degli Alberti; ma per gli affari di giustizia non contemplati da questo tribunale rimaneva lo statu quo , e di essi ogni gravame o ricorso doveasi portare all’ appellatorio d’ Innsbruck. Il tribunale circolare componevasì del Welsperg come capitano, di due aggiunti, eh’ erano i signori Riccabona di Flemme e il barone Giuseppi Bor daglia Taxis

, del segretario Pietro Ducati, e da altri che facevano da scrivani e da attuari. Del resto anche in questo tribunale c’ era poco di definito ; e in genere la costituzione del paese mancava ancora di una stabile base. Occorreva che le,si desse T ultima mano, ed a questo fine venne un nuovo Commissario (4 maggio) nella persona del sig. Blencitz, consigliere aulico del Supremo Tribunale di giustizia in Vienna. Ma la guerra s’era intanto riaccesa tra la Francia e la Gran Bretagna, Quest’ ultima fece

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 491 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
(l6 agosto), per deliberare su questa petizione; ma un ordine supe riore fa sospendere la sessione ed ingiunge di consegnare le carte • relative all’oggetto pel quale era stata indetta 1 )- In Trento l’i. r. Capitano avea pure chiesto copia del protocollo di sessione (25 luglio), e diramata una circolare alle Preture ordinando di vietare alle rappre sentanze comunali dei varj distretti di trattare su questo argomento, S’apriva intanto al Trentino la ferrovìa di Verona-Trento (23 marzo 1859

), e P°’ la linea di congiunzione da Trento a Bolzano (ìó maggio); ed alla ferrovia s’aggiungeva l’introduzione dei fili te legrafici, e della luce a gas (18 marzo 1859), con cui venne illu minata la prima volta la città di Trento. Era allora podestà il conte Gaetano Manci, egregio patriotta e solerte reggitore della pubblica cosa; ma i suoi principi politici non erano conformi alle viste deì- l’i. r. Governo, onde sì pensò di sostituire a lui un podestà gover nativo, e d’impedire con misure di repressione, che

si rinnovassero in paese le agitazioni per qualsiasi idea di separazione. Dimesso il podestà Manci (24 giugno 1860), il Municipio dì Trento fu governato, in via provvisoria, dal conte Vincenzo Consolati; il quale ne rasse gnava la carica (12 luglio) al Consigliere Alessio degli Attlmayer, che l’assumeva in nome del Governo. E poco prima (4 aprile) era stato ordinato il sequestro dei beni de’ cittadini emigrati dalla patria, e poi, nel giorno stesso della destituzione del conte Manci, venivano arrestati

in Trento, in Rovereto, Ala, Riva e Borgo, parecchi cittadini, una quindicina circa, e mandati nell’ interno della Monarchia a domicìlio coatto. Per 1’ effettuazione dei sequestri ordinati sui beni de cittadini emigrati si nominarono i notari signori Moar, Boscarolli e Negri ; ma questi se ne sottrarono, rinunciando senza riserva al notariato. - Nel marzo 1861 era stato ordinata la prima eiezione dei de putati alla dieta d’ Innsbruck, la quale va composta di 68 membri, figurando in primo luogo le caste

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 290 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
minati suoi commissaij Nicolò de Polweiter, Luca Römer e il Doti. Antonio Schrottenberger ; i quali, come vennero a Trento, rassegna rono ai Consoli le loro credenziali. Non vi trovarono ostacolo da parte della cittadinanza -, e nell’ anno seguente Massimiliano li poneva sotto sequestro il principato, e vi nominava suo commissario Francesco Hendl. Indi rimise la causa del Vescovo al Foro imperiale residente nella città di Spira, ed ivi si fece quella nota, che venne pubblicata 1’ anno 1571 col

titolo di Notula Spirensis, e non fu accettata. Rima sero per ciò le cose come s’ erano poste ; e intanto si riaccendeva la questione per il possesso dei Quattro Vicariati. Se Io contendevano ì Madruzzi ed i Castelbarco ; e dopo lunghe contese esacerbate da vicendevoli aggressioni, vennero alla risoluzione di rassegnare la causa all’ Imperatore. Questi con lettera dei 25 settembre 1573 la unisce a quella del Vescovo e ne commette l’esame ai commissarj residenti in Trento, e nondimeno la cosa ebbe

XIII, il quale non fece tanta festa nel dì del suo esaltamento, quanta ne fece per la notizia della strage fatta in Francia degli Ugonotti nella troppo celebre notte dì san Bartolameo (24 agosto 1572). In Trento è poi da notare lo scoppio di quella pestilenza, che partita da qui, scese ad invadere la Venezia e la Lombardia. Si narra che sulla fine del marzo 1574 si manifestarono in Trento parecchi casi di peste ; ed è detto, che il contagio fosse stato portato da un . fo restiere venditore di merci

, o da un Trentino che andato alla fiera 1) Perini : I Castelli del Tiralo , II, pag. 35. 2) Manci: Annali di Trento, MSS. della Bib. eli Trento, 1, pa g. 463

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 121 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
121 nardo una transazione, nella quale veniva stabilito, che pagato lo stipendio dei capitani e dei custodi di Trento e dei castelli del ve scovato, tutte le rendite derivanti dai dazj, da affitti, da collette, e da altri rami d’entrata, fossero divise per metà tra loro, eccettuata però- la parte spettante al Conte, che doveva essere mantenuta senza diffalco. Di più, si convenne, che le spese di guerra siano fatte in comune, e che i proventi delle appellazioni, delle vendite, delle tu tele

e curatele siano riservati al Vescovo. Il Conte dal canto suo non prometteva che ciò a cui era tenuto come avvocato della Chiesa di Trento l )- Indi nel maggio dello stesso anno Egnone affitta per un anno la sua zecca a Belliotto dei Drobossati fiorentino per lire 300 2 ); e, nel novembre, alla presenza di Mainardo e di molti altri testimoni trasmette a titolo di pegno, per 1150 lire veronesi a Gra- lanto di Salorno la gastaldia di Fiemme con il patto di ricuperazione 3 ). Nella prima metà del 1270

Egnone ritorna a Trento, e con il consenso del Capitolo, dei ministeriali e dei cittadini, disobbliga perpetuamente, in rimedio dell’ anima sua e de vescovi suoi successori, gli uomini della cappella di Termeno e di Magrè dalla colletta loro imposta di fresco dai conti del Tirolo. Era questo un atto di sovra nità che non piaceva ai Conti, e li rendeva poco disposti a permet tere che il Vescovo rimanesse tranquillo possessore della sua sede. V’ è chi dice, che Mainardo si fosse accordato segretamente

coi Castrobarcensi, e con que’ cittadini, che disamavano il Vescovo, e avesse loro assicurata piena libertà di agire quando volessero man dare ad effetto le loro mire di sedizione 4 ). E in vero non tardarono i Castelbarco ad unirsi con ri malcontenti di Trento; e, assalito Egnone ■nèlla sua ■ sede, lo costrinsero di nuovo a fuggire. Egli si ripara -in Pine, e sotto il portico di santa Maria di quella valle, fulmina contro i Castelbarco e i cittadini loro alleati la sentenza di scomunica con

F interdetto sopra la città e su tutta la diocesi (13 ottobre 1270), e ne trasmette copia al preposito di san Michele ed ai parroci dì Fiemme, di Cembra e di Giovio, affinchè fosse resa di pubblica ra gione s ). E da quel punto il Vescovo più non si rende alla sua sede. *) Alberti : Annali cit . pag. 148. 2 ) Prima del Drobossati la zecca di Trento era stata impegnata (16 settembre 1262) a Facino Nosterio, a Turesendo Ipotecario e a Benvenuto Corogolla (Durig: Beiträge cit. pag. 93), e dopo di lui, per

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 111 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
dell’indefessa assistenza prestata a lui nel suo esilio da Trento contro i tirannelli che lo perseguitavano 1 ). Colà, come apparve la notizia della rivolta di Trento, si risolve a ritornare, e per via fa pace con gli uni e gli altri a prezzo di molti sacrifizj 9 ); e dopo cinque anni dì vita raminga e sconfortata, rientra in Trento, dove fissa la sua residenza al dosso Malconsiglio (Malcojiseì) nella casa fabbricata da Sodegerio di Tito, morto nella prima metà di giugno 3 ), quasi con

temporaneamente al suo arrivo. Cerca tosto di premunirsi di denaro per fare fronte alle spese incontrate, e in ispecie, per promuovere la sua difesa, per pagare le guardie di Calisperg, i balestrieri ed altri militi posti a guardia del castel Selva e di Castelvecchio, ed a questo fine investe (15 giugno 1255) un Oderico da Ponte della muta o dazio del ponte di Trento all’Adige ■'*). Cacciato il nemico di città, questo ritorna presto per la Val- sugana con l’intento di cogliere i Trentini all’ insaputa e farne

ven detta; ma giunto sotto le mura di Trento, contra ogni sua previsione, è costretto ad arrestarsi dinanzi alle opere di difesa incontratele di ritornare indietro. Ed è detto, che la Valsugana in quell’ incontro avesse dovuto soggiacere al furore dell’ esercito di Ecelino, che, come dice il Monaco Patavino citato, ebbe a devastarla crudelmente con rapine, incendj e la distruzione di molte ville e castella 5 ). Mainardo intanto campeggiava la valle superiore dell’Adige °), e in lega con Ecelino

6
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Kategorie:
Wirtschaft
Jahr:
1902
Mezzo secolo
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Seite 60 von 139
Autor: Camera di Commercio e di Industria <Rovereto> / Camera di Commercio e di Industria in Rovereto
Ort: Rovereto
Verlag: Grandi
Umfang: 107, XXVI S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: k.Camera di Commercio e di Industria in Rovereto;z.Geschichte 1852-1902
Signatur: III 1.381
Intern-ID: 223883
Contro questa sentenza interpose gravame la Procura di stato e il Tribunale di appello in Innsbruck con decisione 28 novembre 1863, accogliendo il gravame, riformava la sentenza del primo giudice e, riconoscendo colpevole Antonio Cofler del crimine di perturba zione della publica tranquillità e del delitto di sedizione, lo con dannava per il primo capo d'accusa a quattro mesi di carcere ina sprito con un digiuno al mese e per il secondo con l'arresto di due settimane. La suprema Corte

l'indimenticabile Presidente alle sofferenze del carcere. La Camera intanto rimase sciolta fino al 19 settembre 1867. Ricostituita, non trascurò egualmente occasione alcuna per chiedere ed appoggiare i diritti dell'autonomia del Trentino. Nel 1869, invitata dalla Sezione di luogotenenza in Trento a delegare un membro nel Comitato che doveva studiare la pro posta di istituire due o più Consorzi agrari distrettuali per il Tirolo meridionale tedesco, la Camera negava la sua collaborazione os servando: „Allora

perchè si prenda parte a discus sioni di una Società agraria i cui studi ed esperimenti hanno per base condizioni affatto diverse.' Nel 1871, rimettendo al Ministro del commercio una copia dell'indirizzo che i Municipi e Comuni del distretto camerale ave vano presentato all'Imperatore in occasione della sua visita a Trento, chiedendo una completa autonomia provinciale con dieta propria,

8
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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 83 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
83 gliüolo d' Aldrìghetto, ~ uscendo di Rovere con la lancia in resta, Contro il Vescovo di Trento, che veniva con molta gente per torglì 10 Stato, l'ammazzò, conservando la Signoria a suoi discendenti i ). Altrove dice pure, che il nome fosse stato dato da uno Della Ro vere, che, in premio de’prestati servigi, ottenne di restare alla cura de' confini di Borghetto 2 ). Ma sull’autorità di questo autore nulla sì può conchiudere. Si ha solamente di certo, che Rovereto esisteva al tempo di cui

parliamo, ed era infeudato all’illustre famiglia dei Castelbarco. Del resto quella terra, che fu culla al commercio trentino,' ' e patria di molti uomini illustri, si deve avere per molto antica, forse da prima abitata senza che avesse un nome, poi accresciuta da nuovi abitatori con nome probabilmente preso dai Roveri che vegetavano rigogliosi ne’ suoi contorni, e in fine per nuovo aumento di popola zione, e per l’importanza del luogo, divenuta la sede d’ un tribunale di giustizia esteso a tutta

: Memorie storiche della città e del territorio di Trento, ! II, pag. 11. ! 3 ) Muratori Antiquit. Ital, 1Y, pag. 285 — Tartaro™ : Memorie I cit., pag. 18. ! 6 ) Labbei Concilia ecc., XIII pag. 13. I . ■ ' l . ■ • ■ ,

9
Bücher
Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 331 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
16 Corte. 1 canonici, per tutte queste sue qualità, ne vagheggiavano Y elezione, e convocati per la nomina del successore, pensavano alla fortuna eh’ egli solo potea rendere al vescovato, allora ridotto a gravi angustie - non avea più di nove mila scudi d’ entrata -, la lite dispen diosissima con i Castelbarco, pel possesso dei Quattro Vicariati, pen deva ancora indecisa al tribunale dell' Impero, e poi c erano liti da intraprendere per il mantenimento dei diritti della chiesa contro gli eredi

suonò forte, malgrado che 1’ organista n’ avesse messa tutta la sua arte, ed al Castello la cam panella solita a suonare nell’ elezione del vescovo, si ruppe al primo tocco 1 ). H papa poi, senza essere con il popolo, sì rifiuta di con fermare quella elezione, e non riconosce l’Arciduca per legittimo ve scovo di Trento. E non di meno 1’ eletto si tenne fermo, ed ottenuta dall’Imperatore, suo cugino, la solenne investitura delle regalie (26 aprile 1660), prese il temporale possesso del principato

che fu firmata dalle parti il dì 27 settembre 1662. A Giangiacomo Sizzo era stato commesso il maneggio dell’ affare ; I’ arciduca Sigismondo vi si faceva rappresentare da Ignazio Weinard, ed erano deputati per il Conte Ciriaco Troies, Cristoforo Udalrico de Fach, Giacomo Fair, Giangiacomo Arparei e il segretario Haus mann. Ne furono prodotti i gravami, e posti in discussione, fatte le 1) Motivi dell’ elezione a Vescovo di Trento dell’Arciduca Sigismondo, Vedi Appendice, N. 20. 2) Mangi : Annali

10
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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 419 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
contemporaneamente il governo d’ Innsbruck ordina che il Consìglio Amministrativo austriaco sia ripreso. La Reggenza sì raccoglie per istabilire il da farsi, e conchiude di eseguire gli ordini dei Principe, onde avvenne che si videro in Trento stabiliti due Con sigli, due Tribunali, uno principesco e l’altro austriaco. I canonici reggenti ritirano le chiavi del Castello e degli Archiv] ; e mentre le cose andavano di questo passo, arriva al Magistrato la notizia del- 1’ armistizio conchiuso tra 1’ arciduca Carlo

e il Generale in capo del- 1’ armata d'Italia; armistizio che fu precursore della pace, i cut pre liminari furon segnati a Leoben a dì 17 aprile. Ai 19 dello stesso mese giungeva in Trento il consigliere Filippo Baroni di Cavalcabò incaricato dal governo d’ Innsbruck di assumere la presidenza del Consiglio amministrativo ; ma la Reggenza faceva ostacolo al buon ordinamento di esso. C’erano due tribunali, due autorità che si con trastavano la preminenza, e c’ era nel popolo tutto quel disgusto che inette

: Cronaca de’ falli accaduti in Trento in occasione della guerra Ira Vimp. Casa d’Austria e la Francia . MSS. della Blbl. di Trento, 11 aprile 1797. 2) Pietrapìana: Cronaca citata, 13 aprile 1797. a ) Pietrapìana: Cronaca citata , 20 aprile 1797.

11
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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 338 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
Teodorico e dì Margherita dei conti Thunn di Castel Brughiero ; nac que a dì 7 novembre 1621 nel castello di Tono in Anaunia, ed ebbe dallo zio Cristoforo, per cessione, il canonicato dì Trento (1641). Carlo Emanuele Madruzzo lo nominò arcidiacono della sua catte drale (1662), e nell’ anno seguente fu creato vescovo principe di Bressanone. Confermato vescovo di Trento, il Magistrato consolare invia a complimentarlo il capoconsole Alessandrini e il console Be vilacqua, e gli fa pervenire 500

fu fatta giustizia. Nel- 1 ’ 'occasione che fu concordato il possesso arrivarono in Trento i Commissarj Wolkenstein e Buffa, ingiungendogli di giurare le com pattazioni, le bolle pontificie e la Notula di Spira ; e tali molestie durarono sino all' arrivo del vescovo, che si effettuò ai 3 i marzo dell’anno 1670, senza alcuna pompa, nè alcun segno di pubblica esultanza 1 ). Nell’ anno precedente a questo arrivo Candia era caduta in 'mano de’Turchi (tó settembre 1669), e la infausta nuova tanto amareggiò

il pontefice, che cadde infermo, e morì (9 decembre). E nello stesso anno i nostri cronisti trovano da registrare una grande agitazione prodotta nelle popolazioni d’ Innsbruck e di Hall per le forti scosse di tremuoto, che vi si fecero sentire, e i danni che ne ri portarono in più luoghi i fabbricati. Trento ne fu esente, ina nell’ anno successivo (16 luglio 1670) n’ebbe una fortissima, che fu creduta come un residuo di quelle che furon sentite al di là del Brenner A papa Clemente IX, dopo un intervallo

12
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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 89 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
lombarde, continuava a manifestarsi in Trento, e nel rimanente principato trentino. In esso veniva ordinato, che nessun potesse edi ficare od erigere torri senza permesso del vescovo Corrado, e dei suoi successori ; che le torri esistenti potessero venire devastate ad arbitrio di lui, e che nessuna società o congregazione si avesse da fare senza che il vescovo non desse licenza *). E con questo decreto, e con le concessioni ottenute dall’ Imperatore Federico I, confidava di potere esercitare piena

autorità anche sul Comune di Trento, che più di qualsiasi altro sapeva mantenersi libero dalla soggezione episcopale. Ma non ci riesce; e sempre concitato per nuove discordie, tenta pacificarsi con i Castelbarco, che al tempo di Adalpreto li furono contro il vescovo nel difendere i diritti dei liberi Comuni ; e cerca un appoggio nel Comune di Riva contro i signori d’Arco, che aveano pervertito il carattere di amici e-difensori della Chiesa trentina. Con cede perciò ai Rivani il diritto di trasporto sul

di Trento tentano ;<T insorgere ( 1200 ); onde avvenne, che quel tentativo di sommossa fu presto soffocato, ma non lo spirito che lo. animava, il quale rimase più vivo di prima, e fu cagione, che non tardassero a farsi palesi nuovi .guai, e quei dissensi, che trassero il Vescovo à nuove angustie. '11 Comune di Trento s’ accorda con i Veronesi, Odelrico d’Arco ne : segue 1’ esempio, e tutti d’ accordo brigano contro il potere del Ve scovo ; il quale, impotente a resistere, s’ affretta ad acconciarsi alla

13
Bücher
Kategorie:
Sprachwissenschaft
Jahr:
1890
¬I¬ tedeschismi del Trentino : opera dedicata alla strenua Società Pro-Patria
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Seite 99 von 122
Autor: Pilati, Silvino / interpretati da Tommaso del Murero
Ort: Rovereto
Verlag: Grigoletti
Umfang: 118 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Pilati, Silvino: Tommaso del Murero / Silvino Pilati. - 1890 - In: ¬I¬ tedeschismi del Trentino ; S. [94] - 118. - Sign.: II 5.575 ;
Schlagwort: g.Trentino ; s.Mundart ; s.Germanismus
Signatur: II 5.575
Intern-ID: 240667
da Verona, pernottò in Avio, il che mostra a particolar servitù che aveva quel castellano colla casa di Boemia, la qual sudditanza sta in legione inversa con quella dovuta al vescovo di Trento suo immediato signore. ') È poi da notarsi che la parte inferiore dell’ attuale V. Lagarina apparteneva forse in quei tempi a Verona. m # In tutto il sec. XIV frequenti furono le turbolenze del Trentino. Lo- ldovico marchese di Brandeburgo figlio dell’imperatore Lodovico il Bavaro aveva sposato nel 1342 Margarita

dalla Tasca-di-Mulo,ultimo rampollo dei conti del Tirolo di casa Goriziana. Egli avanzò pretese sul nostro vescovado, anzi s’impadronì di Trento. I Castelbarchi vogarono secondo il vento e rieb bero Castel Penede (segno dunque che nel frattempo lo avevano perduto se ora Io ricuperano) con Nago e Torbole tolti ai conti d’Arco partigiani del vescovo. * * # Essi seppero ingraziarsi sempre i nuovi padroni, e vediamo p. es. nel 1366 Aldrighetto Castrobarcense accompagnar l’arciduca Rodolfo nel suo

ci fu il vescovo di Trento che x ) Vedi la monumentale opera del Heinke: Il gius feudale comune ed austriaco con un estratto del codice feudale veneto ed una raccolta di decreti italici ed austriaci in materia di feudi, ti*ad. Casini. Bosio, Ve nezia, GatteL ’43. Voi. 4. 2 ) Margherita, detta dalla Tasca-di-Mulo (Maultasche), 1316-69, per una deformità della mascella, è figlia del Re di Boemia Enrico (| 1295), conte del Tirolo e duca di Carinzia e di Beatrice di Savoja. Sposò essa nel 1337 Giovanni

14
Bücher
Kategorie:
Sprachwissenschaft
Jahr:
1890
¬I¬ tedeschismi del Trentino : opera dedicata alla strenua Società Pro-Patria
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Seite 98 von 122
Autor: Pilati, Silvino / interpretati da Tommaso del Murero
Ort: Rovereto
Verlag: Grigoletti
Umfang: 118 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Pilati, Silvino: Tommaso del Murero / Silvino Pilati. - 1890 - In: ¬I¬ tedeschismi del Trentino ; S. [94] - 118. - Sign.: II 5.575 ;
Schlagwort: g.Trentino ; s.Mundart ; s.Germanismus
Signatur: II 5.575
Intern-ID: 240667
* # * Gl’imperatori cedevano di buon occliio due galli in un pollaio, fedeli alla massima; dividi ed impera. I popoli traevano partito da quello stato di cose, ricorrendo al Vescovo di Trento contro il Conte del Tìrolo e al conte contro il vescovo. I vassalli inasprivano per proprio conto il conflitto fra le due autorità, sperando vederlo degenerare in lotta fra la Chiesa e lo Stato j mentre essi frattanto andavano emancipandosi. E i due antagonisti» per te nerseli fedeli, abbondavano

in privilegi, temendo ognora dai potenti signori delle vicine città italiane, die sempre stavano in agguato per veder di ca varne qualche vantaggio. * * * La più potente di tutte le famiglie che regnassero presso noi sono i Castelbarco. Essi, oriundi dalla Boemia, s’ erano stanziati nella Val Lagarina nel sec. XII. Vassalli del vescovo di Trento r ) parteggiarono sempre coi suoi più accaniti nemici, ora coi Mainardi della casa di Gorizia, conti del Tirolo, ora cogli Scaligeri, ora con Ezelino

si sparti rono l’eredità, originando così le linee : di Brentonico, Avio, Ala, Gresta, Liz zana, Beseno, Castellano, Castelnuovo e Castelcorno. * * * Nel 1272 pare che Mainando di Gorizia conte del Tirolo, togliesse per punizione Castel Penede con Nago Torbole ai Conti d 1 Arco — partigiani del ■.) Aldrighetto di Castelbarco ammazzò in guerra Adalpreto vescovo_ di Trento nei dintorni dì Rovereto, Per la qual cosa quest’ultimo venne dichiarato martire. Una lapide, posta sul frontone esterno dello scaleo

15
Bücher
Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 442 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
127 corona molti altri uomini nati e cresciuti all’ombra di lei. Tra questi nominiamo Clemente Baroni di Cavalcatici Saccense, Giangiacomo Cresseri, Pietro Paolo Dall’Arme, Antonio Gaudenti e Ignazio Sar- dagna di Trento; Simon Pietro jun. e Francesco Stefano Bartolomei di Pergine; Francesco Antonio Alpruni di Borgo; Jacopo Tartarotti, fratello del celebre critico, Carlo Rosmini, Costantino Lorenzi, de mentino Vanetti tutti da Rovereto, e Giuseppe Pederzani di Villa Lagarina, ambidue grandi

, e la vita sua non va senza il merito di avere suggellata l'opera incominciata dal valoroso Ro- veretano. Morì nell’ottobre del 1S02, quando la Rivoluzione rendeva impossibile il ritorno delle vecchie istituzioni. In Trento i Gesuiti, che furono i principali autori del nostro decadimento intellettuale, aveano cessato di esservi sino dall’anno 1773 ; il Vescovo, che avea condannato alle fiamme il libro del Tartarotti, era morto nel 1762, e tutti gli altri, eh’ ebbero parte diretta nel perseguitare i due

di Bissingen alla fine del decembre scorso vomiva ri chiamato in Innsbruck, e il 2 gennaio 180S ritornava in Trento, e non più investito del carattere di prima, essendo stato destinato a fungere un’ altra missione nella capitale della cessata Veneta Repub blica. A lui subentrava nel governo del Tirolo il vicepresidente Gian-

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 90 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
, e fa, che il Comune di Trento, prendendo animo dalla nuova di scordia, s’ accordasse con lui nell’ attendere dal tempo 1’ opportunità necessaria per irrompere contro gli autori della pace. Il Vescovo si trova per ciò di nuovo impacciato ; e, viste le difficoltà che si op ponevano per ricomporre il suo Stato all’ ordine ed alla quiete, prende la risoluzione di andarsene e di abbandonare per sempre le troppo difficili e infortunate cure del principato. Passa I’ alpe, e nel borgo di Eniponto (Innsbruck

), presenti il conte Egenone di Ultimi, Ermanno di Livo, Ottone di Formiano, Musone e Pelarino di Trento, Arrigo Suappo di Livo ed altri, il giorno IO marzo 1205, si dichiara di avere statuito di servire a Dio, facendo voto di entrare in una comunione religiosa. Respinge energicamente ogni preghiera diretta a farlo de sistere da tale determinazione, e, protestando di non ricevere altro dono dalla mano degli uomini, fuorché per volere o comando del suo superiore, l'abbate l 2 entra nel monastero di san

, e i magistrati della città, risoluti di nulla concedere al Vescovo, ne cu rarono T amministrazione, e dì concerto con Alberto conte del Tirolo, allora nominato podestà di Trento, s’ opposero ad ogni tentativo, che Corrado faceva nell’ intendimento di riacquistare il rinunciato domìnio. E finalmente il Pontefice, condannando le pretese di quei Vescovo, ordina al Capitolo della Chiesa trentina, per mezzo de’ suoi legati Visone, vescovo di Treviso, e Alberto, prete mantovano, di nominare il nuovo pastore entro

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Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 205 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
CAPO XXIII. Giovanni (IV) Hinderbach. (1465— 1486). - Il Capitolo di Trento, alla morte di Giorgio II, nominò vescovo Giovanni Hinderbach (5 ottobre 1465), malgrado il divieto, che avea ricevuto dal pontefice Paolo II, il quale volea per sè la nomina del successore. Era Assiano, canonico di Passiria e preposito della cat tedrale trentina. Contava quarantasette anni di età, avea assolti i proprj studj nell' università di Padova, ed era uomo di grande ingegno e molta dottrina. Si trovava in Roma

, rinun ciando, sotto pena di spergiuro, al diritto di eleggere in avvenire il proprio vescovo j ). Fu confermato nel giorno stesso della capitolare rinuncia (12 maggio 1466); manon prese possesso della sua diocesi prima dei 21 settembre, costretto a rimanere in Roma per ragioni della sua ambasciata. E intanto 1 ’ arciduca Sigismondo continuava a reggere nel temporale il vescovato di Trento ; ed è noto, che nel- 1 ’ assenza del Vescovo eletto, Giovanni di Povo, canonico ed economo delle entrate

vescovili, di consenso con gli altri canonici, accordò a Sigismondo di Thunn, costituito capitano di Trento dall’Arciduca predetto, il salario di quaranta marche di Merano per la custodia e il governo della città, un lauto trattamento per la dì lui persona e famiglia, le cose necessarie a fornire ed a mantenere cinque cavalli, e il necessario per tenere presidiato il castello, e per pagare il suo nuncio. nel caso che per servizio del vescovato avesse da recarsi in Innsbruck. Indi l’arciduca Sigismondo

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Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 65 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
scovi. Il Comune di Trento non gli fece perciò buona accoglienza : era creatura dell’ Imperatore, e questo bastava per averlo di parte contraria alle aspirazioni di coloro, che tenevano per la realizzazione delle libertà municipali. Non era guelfo, ma ghibellino, e quindi di fensore dell’ immobilità dei cosiddetti diritti feudali e del perpetuo aggiogamento delle classi inferiori. Il Comune trentino lo avver sava, ed erano con lui nello stesso intendimento i Comuni della valle dell’Adige sino

esercito ; ma giunto a Trento senza contrasto, s’ arresta. Trova i luoghi munitissimi, e gli animi preparati a fargli una seria resistenza. È costretto a dirigersi per la valle del Sarca e muovere di là alla volta di Brescia per le Giudicarle', ma colà lo attendevano le milizie di Adalberto conte di Lodron, che dalla rocca di Spine tentava di troncargli la via 0 - Gli fu uopo forzare quel passo, e non vi riuscì che a forza di durare nella pugna, e solo dopo molto spargimento di sangue. Ritornato nell

' anno seguente, ebbe nuove molestie, è poi ne ebbe nel 1136 quando ridiscese, e quando ne fece ritorno. I Guelfi vegliavano con tinuamente alla difesa delle Chiuse, tenevano abbarrate le vie, rotti i ponti, e gremiti di mille ostacoli i luoghi atti a dare alcun passo. E solo, superando con grave fatica siffatti ostacoli, nell’ anno 1137 giungeva l’Imperatore a Trento. Quivi solennizzò la festa di san Martino, e fu ultimo suo ritorno a Germania. S' ammalò, e proseguito tuttavia il viaggio, all

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