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Bücher
Kategorie:
Wirtschaft
Jahr:
1935
Guida generale dell'Alto Adige
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Seite 52 von 183
Ort: Bolzano
Verlag: S.I.T.E
Umfang: 183 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Südtirol;s.Wirtschaft;z.Geschichte 1935;f.Verzeichnis
Signatur: II 100.756
Intern-ID: 151269
PROFESSIONISTI E ARTISTI Cester dott. Angelo - idraulico - v, 'Ro smini Defant ing. Augusto - elette. - v. Giovane Italia, 13 Degasperi ing. Mariano - palazzo I.N.Ä. Falasconi ing. Alberto - eletti-. - v. Ca sino Municipale, 4 - iGries Frick ing. Bruno - elettr. - Gries - Frick ing. Francesco - forestale - v. Car rettai, 24 Innerebner ing. Giorgio - elettr. - v. Vin tola, 17 Maestranzi dott. Enrico - elettr. - v. Do- diciville, 8 March ing. Emilio - civile - v. Giov. Italia Marchignoli ing

. Mario - elettr. - v. ìL . da Vinci, S Minarik ing. Giovanni - edile Moldin ing. Ottmaro - elettr. - v. Ro ma, 13 Orioli dott. Vittorio - A.A^S^S. Perathoner ing. Carlo - elettr. - v. Car ducci, 21 Perwanger ing. Leone - idraulico - v. S. Giovanni, 22 Pferschy ing. Alfredo - minerario Piombo dott. 'Luigi - civile - v. Carducci Pultar ing. Guido - forestale - v. Roma, 9 Ricci ing. Gilberto - civile - v. Mendola, 2 Rieder ing. Antonio - idraulico - v. da- stelroncolo, 9 Rizzini dott. Felice - civile

Rovighi ing. Arturo - civile - v. Goethe Schönnegger ing. Guglielmo - forestale - v. Gries, 731 Schwarz ing. Ervino - civile - v. della Torre, 312 Sepe Quarta ing. Giovanni - elettr. - v. Dante, 1 (direttore Istituto Piccole In dustrie ecì Artigianato) Spagnolli dott. Giovanni - civile - presso S. T. E. Stacul ing. Antonio - topografo - p. Er be, 6 Susat ing. Oreste - idraulico Tagliazucca dott. Guido - civile - v. Car ducci Tanesini dott. Arturo - civile - Oltrisar- co, 17 de Tschurtschenthaler ing

. Ivo - civile - v. Carrettai, 16 Ueberbacher ing. Roberto - agrario - v. 28 ottobre, 330 Walde ing. Giovanni - v. CI. Augusta, 10 WATSCHINGER ing. arch. CARLO - stadio d'architettura • via Castel Mareccito, 1 - Tel. 25-88 Welponer ing. Antonio - meccanico - v. S. Giovanni, 6 Zicheli ing. Emilio - elettr. presso Azien da Elettrica Consorz. INSEGNANTI PRIVATI Bonatta cav. prof. Cesare - lingue - v. Rosmini, 9/1II Brusetta prof. Bruno - disegno - p. Vit toria, 4 De Lago - v. Dante ^ . Fontana prof

- v. Reg. Elena, 15 Vareschi E. - v. Conciapelli, 11 Wieser Maria - v. Museo, 34 Zeiger Caterina - p. Grande Italia Zeiger Elena - p. Gr. Italia MEDICI {chirurgia) de Hepperger dott., Pietro - Villa Quisi- sana - Gries Polacco prof. Ezio - Ospedale civile Regele dott. Enrico - v. L. da Vinci, 16 fdentisti) Alber dott. Giuseppe - v. Portici, 69 Burtscher dott. Giov. - v. IL. da Vinci, 2 Canal dott. Paolo - v. Reg. Elena, 15 Dejaco dott. Giulio - v. Portici, 49 DEGLE dott. LODOVICO - via Portici

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Bücher
Jahr:
1894
Scrittori ed artisti trentini
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Seite 261 von 554
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: 553 S.. - 2. ed., notevolmente accresciuta e corretta
Sprache: Italienisch
Signatur: II A-3.847
Intern-ID: 154518
particolare ri guardo alle provinole venete (Padova, 1839, Venezia, 2.a edizione 1842); Corso elementare dì diritto naturale e razionate (Padova, 1842) ; Elementi e siudj proposti agli scolari sui punti fonda- mentali della scienza e della legislazione penale , avido speciale riguardo al Codice penale austriaco (1863); Diritto penale filosofico e positivo austriaco avuto specialmente riguardo alle prov. Lom bardo - Venete (1866); Il Diritto e la procedura penale esposti analiticamente agli scolari (1874

) ; Sui reati detti dì religione (Annali della giurisp . //, 1866-67),' Due relazioni sui progetti del 1868 e del 1S7Ó (Venezia, Atti dell’Ist. Veti. 1868-70) ; Siudj intorno al progetto di codice penale italiano (Rivista pe nale, 1877) ; Sul 'Diritto di querela nei reati dì diffamazione, dì libello , e d' ingiurie (Ibid, 1878): Sull articolo t.° dello Statuto del Regno d' Italia (Atti dell’ Acc. di Padova, 1883); Conti nuazione del lavoro sulla costituzione criminale di Carlo V, detta volgarmente

la Carolina. —, Sull' odierno sistema penale nel Regno d 1 Italia (Padova) ; Sulla memoria II Nihilismo del prof. Buccellati (Rivista critica del prof. Schupfer) ; Sul lavoro del Lucchini, discorso di apertura (Id.) ; Sui delitti-abusi dei ministri dei culti nell' esercizio delle lóro funzioni o forma del nuovo progetto del Codice penale Savelli del /5 novembre i 88 y (Venezia, Atti del R. Istit. Veti.) ; Sul nuovo sistema penale del progetto suddetto (Firenze, R’iv. peti, di dottrina, legist. e' giur.

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Kategorie:
Religion, Theologie
Jahr:
1911
¬La¬ corrispondenza del Cardinal Cristoforo Madruzzo nell'Archivio di Stato di Innsbruck : coll'elenco delle lettere e documenti, un indice dei nomi e dei luoghi e una riproduzione del quadro del Cardinal Madruzzo del Tiziano, già esistente a Trento
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Seite 6 von 53
Autor: Galante, Andrea / Andrea Galante
Ort: Innsbruck
Verlag: Libr. Acad. Wagneriana
Umfang: XII, 35 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 58.093
Intern-ID: 318469
Madruzzo e da Eufemia figlia di Cristoforo signore di Sporenberg e Villanders, veniva sin dai primi anni dedicato allo stato ecclesiastico; nel 1529 otteneva nella cattedrale di Trento un canonicato cedutogli dal fratello Nicolò, e in seguito i frutti delle parrocchie di Tirolo, Merano e Lienz. Dal 1532 al 1537 compì gli studi all'Università di Bologna, dove ebbe a condiscepoli Ales sandro Farnese, Ottone Truchsess barone di 'Waldburg. in seguito arcivescovo di Augusta, e Sta nislao Osio e nel 1534

, mentre si trovava ancora agli studi a Bologna, veniva nominato canonico di Augusta e l'anno seguente decano del capitolo cattedrale di Trento 1 ). Nel 1536 gli veniva conferito il canonicato di Salisburgo 2 ), nel 1537 quello di Bressanone e quando per la morte di Bernardo Clesio, lo splendido protettore delle lettere e delle arti, si rendeva vacante il vescovato tridentino, il capitolo unanime lo acclamava vescovo di Trento 3 ). Nel novembre del 1539 la ele zione capitolare veniva confermata dalla

Curia pontificia, e così si iniziava il vescovato del Madruzzo nella diocesi trentina, che egli doveva tenere per quasi un trentennio, appunto nell'epoca in cui a Trento si tenne il Concilio Ecumenico, e che fu la più celebre e la più importante della storia ecclesiastica trentina. Al 25 maggio 1542 il Madruzzo riceveva l'ordinazione a diacono dal vescovo di Bressanone, Cristoforo II Fuchs, al 27 dello stesso mese la consacrazione a prete, a cui seguiva nel giorno della Pentecoste quella a vescovo

, mentre con breve dei 13 novembre 4 ) dello stesso anno il Pontefice gli concedeva la facoltà di venir eletto o postulato a qualunque chiesa vescovile od arcivescovile. Sulla famiglia dei Madruzzo cfr. JOH. ENGERDO, Madruciados libri tres, Ingolstadii 1593 ; VIGILIO VESCOVI, Posthumae memoriae Madrulianae, Bononiae 3 648; Madrucia Tempe seu gentes ecc. Madnitiae etc., Tridenti 1630 ; AURELIO FERRACCI, Pompa funebre nei funerali fatti nella Chiesa Cattedrale di Trento all' ecc. reo. Möns. Carlo

Emanuele Madruzzo ecc., descritta con altre particolarità spettanti all' illustrissima Casa Madruzzo, Trento 1659; BONELLI, Monumenta occlesiae Triden- tinae. Tridenti 1796 seg. I. p. 102 seg. II p. 306 seg.; Declaratio de extinctione legitima de antiqua famìlia de Madrutio, 1766 edita, s. L; Sammler für Geschickte und Statistik von Tirol, Innsbruch, 1806—1808, Vol. V, pag. 174 seg.; BARBACOVI, Me morie storiche della città e territorio di Trento, Trento, 1821—1824, Vol. II. Cap. XIV, pag. 119 seg

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Bücher
Kategorie:
Religion, Theologie
Jahr:
1911
¬La¬ corrispondenza del Cardinal Cristoforo Madruzzo nell'Archivio di Stato di Innsbruck : coll'elenco delle lettere e documenti, un indice dei nomi e dei luoghi e una riproduzione del quadro del Cardinal Madruzzo del Tiziano, già esistente a Trento
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Seite 9 von 53
Autor: Galante, Andrea / Andrea Galante
Ort: Innsbruck
Verlag: Libr. Acad. Wagneriana
Umfang: XII, 35 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 58.093
Intern-ID: 318469
avuto altra volta ad occuparci in un breve studio, di cui riassumi;)mo (i precisiamo qui i dati principali ')■ Al principio del sec. XIX, in seguito alla secolarizzazione dei principati ecclesiastici di Trento e di Bressanone, i loro archivi 2 ) venivano trasportati ad Innsbruck, dove, non ostante che una pai-te del materiale sia, passata in seguito altrove, essi costituirono uno dei fondi principali del l'importante Archivio di Stato annesso alla i. r. Luogotenenza di Innsbruck

3 ). Al 1 luglio 1805 l'archivista Gassler 4 ), che era stato incaricato dell'esame degli archivii di Venezia, Trento e Bres sanone. faceva trasportare da Trento ad Innsbruck, in sedici casse del peso complessivo di cin quantadue quintali, l'archivio del vescovato di Trento e questo materiale si trova ora principal mente raccolto nella Sezione XLVI dell'Archivio di Innnsbruck, che consta di settantadue fasci coli. Già nell'ottobre del 1805 veniva spedita a Vienna quella parte dei documenti dell'Archivio

di Trento, che il Gassler destinava all'Archivio di Corte di Vienna, passato quindi temporaneamente in seguito agli avvenimenti politici di quell'anno, in Ungheria, come una parte del materiale dell'Archivio di Innsbruck passava poi. in conseguenza delle vicende politiche del Tirolo, a Fri burgo, a Strasburgo ed a Monaco. Ma ciò malgrado e non ostante che nel 1861 fosse passata da Innsbruck a Vienna l'importantissima corrispondenza del Card. Bernardo Clesio' 1 ) assieme ad una serie di documenti

compresi fra il 1325 ed il 1644, un materiale preziosissimo relativo ali antico Principato di Trento ed alla sua diocesi è rimasto presso l'Archivio di Stato di Innsbruck, che apparirà anche meglio in tutta sua importanza quando sarà compiuta la registra/ione del vastissimo materiale già appartenente all' Archivio di Trento vescovile, iniziata dalla solerte Direzione dell' Ar chivio di Stato di Innsbruck Già varii anni or sono la Direzione dell'Archivio procedeva con lodevole sollecitudine

particoliirmento rivolto le citate parti dell'opera del Bonelli relative al Madrur/.o. l'er il conflitto suscitato dall'opera del Tartarotti, cfr. AMBROSI, Scrittori ni artisti trentini. Trento 5894, 2. ed p. 84 sog. ') A. GALANTE, L' epistolario (lei Card. Cristoforo Madruzzo jtresso 1' Archivio di Stato di Innsbruck, nella Miscel lanea di studi in onore di Attilio Horlit t,Trieste 1910, pag. 787—805, con in appendice mia poesia di Nicolò Secco al Card. Mad- uzzo e la risposta di lui. (Cfr. ill proposito

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Bücher
Kategorie:
Sozialwissenschaften , Sprachwissenschaft
Jahr:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Seite 185 von 254
Autor: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Ort: Roma
Verlag: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Umfang: 252 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Signatur: III A-14.025
Intern-ID: 103499
Per quel che riguarda Trento e il Trentino e l’origine dei dialetti ita liani che quivi si parlano, abbiamo da una parte il prof. Tomascheck di Vienna nel Commentario agli Statuti di Trento ( Die ältesten Statuten der Stadt und des Bisthums Trient in d. Archiv, f. Kunde Österreich. Geschichts- quellen he’rausgegeben von d. k. Akad. der Wissenschaften T. XXVI, pi 67-228, Vienna 1861), il prof. Schneller (1° Deutsche und Romanen in Süd-Tirol. 1877 — 2° Die Romanischen Volksmundarten in Süd-Tirol

pubblicazioni. Basta leggere gl 'Idiomi nel Trentino e l’Etnologia trentina per con vincersi che Trento è stata sempre italiana, che sempre popolate d’Italiani furono le valli del Sarca, del Chiese, del Noce, la valle inferiore dell’Adige da Trento in giìi, la Val Sugana inferiore, e in massima parte anche la valle dell’Avisio ('). — Basta leggere dello stesso Malfatti 11 libro della cittadinanza di Trento e / confini del Principato di Trento nell’Archivio storico per Trieste, l’Istria e il Trentino (febbr

. 1882, gennaio 1883) e con fortare questa lettura con quella dei Monum, Eccl. Trid. del padre Benedetto Bonelli (*) (1765), dello Statuto dei Battuti di Trento (’), non che della Biblioteca trentina pubblicata da Tommaso Gar l’anno 1858 (Gar, Pref. agli Statuti di Trento — Barone Giangiacomo Cresseri, Ricerche storiche sul ma gistrato consolare di Trento), per vedere come sia stata costante la prevalenza dei Latini sui Tedeschi, dell’idioma italico sul germanico in Trento e nella maggior parte del

Trentino ; come il regno italico sotto i Franchi compren desse anche il Comitato di Trento ( 4 ); come Trento fra l’XI e il XII secolo (') Io mi discostai dal Malfatti solo in questo, che diedi assai maggiore importanza all’elemento tedesco che un tempo si distese dai Mócheni ai VII ed ai XIII Comuni. Egli invece se ne sbriga con poche parole e non entra nella questione delle origini. (’)' Veggasi dello stesso Bonelli, Notizie storico-critiche della chiesa di Trento, 1760-62. Il Malfatti trae pure non

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Bücher
Jahr:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Seite 102 von 379
Autor: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Ort: Milano
Verlag: Aliprandi
Umfang: 374 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 79.502
Intern-ID: 333735
municipali — e questo non fu poco nello sviluppo civile, morale ed economico di cotesta regione chiusa fra i monti — furono riconosciute a Trento, come per tutte l’altre città italiane obbe dienti a Roma. Memorie antiche e monumenti rinvenuti parlano dello splendore cui era salito il municipio di Trento ai tempi dell’imperatore Claudio. Vedi, fra gli altri, la famosa tavola clesiana, trovata nei Campi neri di Cles, in valle di Non o Anaunia nel 1869, e spiegata da uno che é troppo in. alto

nelle scienze' della storia e della archeologia per soffrire di parti- gianerie o prendere abbagli: nientemeno che Teodoro Mommsen. È un editto di Claudio conferente la cittadinanza, romana ai popoli dell’Anaunia, emanato l’anno 46 di Cristo, ai 15 di marzo, e nel quale il Municipio di Trento, a cui gli panauniesi dovevano sempre restare obbe- ■ dienza, è qualificato per splendido. ' Nel travolgimento dellTmpero Romano, la sorte del .Trentino non è disgiunta per nulla a quella, di tutta l’Italia

, dell’arte, del piacere, della vita di questo mondo, della natura. Ed il Cristianesimo, portato fra i pagani della Gallia Cisalpina da predicatori venuti- dall’Oriente, è introdotto nella valle trentina da Ermagora d’Aquileja : ed un tal Giovino è il primo vescovo di Trento — continuatore dell’opera d’evangelizzazione di Ermagora, e precursore del famoso Vigilio, canonizzato protettore dei Trentini. Il Cristianesimo non salva il mondo romano dalle invasioni dei barbari e dalla.barbarie susseguente: anzi

affretta le une e completa l’altra. -Goti, Visigoti, Ostrogoti, Unni, scorrazzano pei campi italiani e giungono a Roma, scen dendo da ogni parte delle Alpi, orientali. ■ : ' Caduto l’Imperó d’Occidente, il regno dei poti fa di Trento une delle sue provincie: e delle piu: importanti, perchè antemurale alla irruzione di altri barbari,' più barbari dei Goti, che a questi invidiavano' già la ricca preda fatta in Italia',, E ricacciati i Goti dai Greci, oltre l’Alpi, e venuti i Longobardi — non meno barbari

nè 'bellicosi dei Goti ■—chiamati dalla .vendetta di Narsete, l’eunuco che assaporata.la voluttà della,gloria e del potere non voleva ritornare al gineceo, Trento diventa con tutto il resto dell’Italia superiore, Longobardia: ed Alboino, a guardare il passaggio delle. Alpi, vi mette per duca Evino, uno dei suoi più fidati ' generali. Continua sempre, come si vede, indissolubile il nesso fra la storia particolàre di Trento e il gran quadro della storia generale d’Italia.' , Nè diverso accade per l’irruzione

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Bücher
Jahr:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Seite 106 von 379
Autor: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Ort: Milano
Verlag: Aliprandi
Umfang: 374 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 79.502
Intern-ID: 333735
, perchè alla sua' volta venne cacciato da Trento da un nuovo vicario imperiale, Mastino della Scala. Questo periodo, forse il più turbolento ed agitato della storia tridentina, è parallelo, a quel periodo di lotte intestine, di convulsioni politiche, che segna per tutto il secolo tredicesimo in Italia, il punto acuto della discordiafra Guelfi ,c Ghibellini; del dissidio, cioè, fra la podestà chiesastica, che retrocedeva e la podestà civile, che sentivasi tratta dal progresso nato colla libertà

che in un editto del 1182 gl’imponeva di non eleggere più i suoi consoli, di cessare da ogni , atto di sovranità e di prendersi un vicario imperiale. Trento non obbedì alla volontà impe riale, e ventura fu per lui che altri eventi distogliessero il fulvo imperatore dai propositi di vendetta formati contro questo ed altri comuni, del pari gelosi di lor prerogative e disob- . bedienti alla suprema autorità imperiale. Molti anni dopo, Federico II, ad imporre ai trentini le volontà dell’avo

, soppressi i consoli, vi mandò de’vicari suoi, dei quali il più famoso fu .Ezzelino da Romano, Costui fu il primo che introdusse in Trento un presidio di tedeschi, costringendo il vescovo Aldrighetto dei signori di Campo ed altri cospicui cittadini ad esulare. Morto Aldrighetto ed eletto a principe vescovo Egnone conte di Piano, nel 1248, questi riuniti i fuorusciti trentini, ed accor datosi coi cittadini, mal sofferenti l’odiosa tirannia, riuscì a cacciare Ezzelino. La fortuna di Egnone non durò molto

comunale a più grande avvenire. Siamo sempre nella grande orbita della storia nazionale; ed il guelfismo dichiarato dei principi vescovi di Trento, contro i vicari imperiali e contro i tedeschi conti del Tiralo, che avrebbero voluto stabilire la loro supremazia nel Trentino, sfata le argomentazioni di coloro che a questo punto vor rebbero attaccare il Trentino alla. tradizione ed al diritto imperiale. Per circa un secolo (il XIII) Trento fu soggetta a tutte le. alternative delle fazioni che allora

di Baviera tenne in Trento nel 1327 un parlamento, ove convennero i capi del partito ghibellino, ed i loro delegati, compresi,, quelli, di Gastruccio Castracane, che allora teneva nel suo pugno le sorti di Toscana. Gli avvertimenti ed i con sigli dei Ghibellini italiani non giovarono nelPanimo basso e repulsivo di quel principe, che rimarrà sempre nella storia con una nota di vergogna, per non dire d’infamia,, e nel quale ben presto i Ghibellini stessi s’accorsero d’aver riposto-a'torli) le loro speranze

7
Bücher
Kategorie:
Wirtschaft
Jahr:
1925
¬Il¬ padiglione tridentino alla fiera campionaria di Milano nell'anno 1925
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Seite 10 von 48
Autor: Condini, Cornelio [Hrsg.] / a cura di Cornelio Condini ...
Ort: Trento
Verlag: Tipogr. Tridentum
Umfang: 41 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: c.Mailand / Mailänder Messe <1925>;g.Trentino-Südtirol
Signatur: III 96.585
Intern-ID: 243371
e la sistemazione di questa sezione è stata curata con il valido concorso dei direttori degli Istituti per le Piccole Industrie di Rovereto e Bolzano, Ingegneri Guido Monauni e Spiro Nachich, e del delegata per la Fede razione Industriale di Trento Sig. Fortunato Slomp. Durante il periodo d'apertura il Padiglione era diretto dal Dott. Cornelio Condini, coadiuvato dal sig. Guido Torboli. In questa sezione, a cura della direzione, funzionò un ufficio vendite e commissioni, per conto degli espositori, dando

risultati notevoli. Gli espositori In questa sezione della Mostra — della quale seguono illustrazioni e notizie dettagliate su ogni singolo espositore — hanno esposto le seguenti ditte della Provincia: Industria del ferro, rame e bronzo Alessandro Peter & C. - Industria del rame, Trento Luigi Taddei - Officina artistica, Borgo (Valsugana) Luigi Farina - Industria del rame battuto, Riva s IG. Cesare Fcdrizzi - Officina artistica, Trento Pietro Dorner - Officina artistica, Monguelfo (Pusteria) Giovanni

Colbacchi™ - Bronzi artistici, Trento Camillo Chier - Officina artistica, Trento Mario e Attilio .Taddei - Officina artistica, Borgo (Valsugana). Ermanno Val lazza - Officina artistica, Ortisei (Val Gardena) Industria del legno. Francesco Tomasini - Mobilio intagliato, Trento Cav. Carlo Pancheri - Sculture sacre in legno, Ortisei (Val Gardena) Silvio Calza - Galanteria in legno d'olivo, Arco Albino Doliana - Mobilio intagliato, Tesero (Val di Fiemme) Giuseppe Schieder - Sculture in legno, Chiusa

Gottardo Waschgler - Lavori di intarsio, S. Candido F.lli Ortler - Giocattoli in legno dipinti, S. Giacomo (Bolzano) Antonio Dejori - Mobilio artistico, Primiero Casari & Trappolin - Mobilio artistico, Trento. Industrie femminili Ago Trentino - Lavori femminili, Trento U. F. N. Sezione di Rovereto - Lavori femminili, Rovereto Josefa Hofer - Lavori femminili, Maiabassa (Merano) Rita Hellriegl - Lavori femminili, S. Candido Istituto per le Piccole Industrie di Rovereto - Lavori fem minili, Rovereto Else

giovane ditta si è rapidamente sviluppata, tanto da acquistare ben presto, nel suo genere di produzione, un indiscutibile primato nella città di Trento. Senza trascurare il perfezioniuriento dei prodotti, il titolare della Ditta, sebbene molto giovane, rivolse ogni sforzo per dare alla propria industria la massima capacità di produzione; questa ditta è diventata così, nel volgere di pochi anni, la sola nel Trentino che possa ora assumere for niture su larga scala, non solo di attrezzi casalinghi

8
Bücher
Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 14 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
Alta Valle dell'Adige 175 montana sulla quale si distende la città di Trento appare bello, ridente, maestoso. Il bacino di Trento, formato da l'alta corona dei monti già ricordati, si do mina tutto all'intorno : e nel mezzo di questo bacino, che sembra uno scenario circolare da panorama ada giato sopra tre colli, i tre Dossi, sorge non vasta, ma graziosa e irta di torri e di pinacoli, Trento, la ca pitale storica della regione, del l'alta valle dell'Adige, del Trentino. Dai suoi Dossi forse

Trento prese il suo nome latino, Tridentum, e non senza una ragione, perchè visti dall'alto, nello sfondo dell'orizzonte, presentano appunto il fantastico aspetto di tre immani denti capo volti. L'antico motto della città suona difatti : Monte* argentum mihi dant Nomtnque Tridentum, ma, in realtà, l'etimologia pare ijbbia tutt'altra origine. ' Di cotesti tre colli o Dossi, l'o rientale è detto Dos«' Sant'Anna, quello a mezzodì Doss' San Rocco, ed infine quello ad occidente, a falde più ristrette

, a forma di fungo, meno alto, ma degli altri più ce lebre, è il Doss' Trento o Verruca, guardante la città: antica sede di una rocca romana a difesa dai bar bari, poi di fortificazioni a difesa della città verso la parte inferiore dell'Adige, ed ora di una polveriera ed una caserma d'artiglieria. Giungendo dalla strada di Riva o dalla stazione ferroviaria Trento si presenta nel miglior modo pos sibile, colla veste di città elegante, pulita, moderna. Il piazzale della Stazione, ridotto a magnifico

square o giardino in glese, nel quale torreggia il superbo monumento a Dante, opera lodatis- sima del fiorentino Cesare Zoochi, inaugurato pochi anni sono con feste grandiose ed indicibile entusiasmo di tutto il popolo trentino, che - diede al monumento al padre della lingua nostra il più alto significato, è circondato da grandiosi edifizi mo derni, taluno dei quali ad uso di albergo, è uno dei ritrovi più graditi della cittadinanza. Si entra in Trento per una via larga, fiancheggiata da platani alti

e fronzuti, detta della Stazione e, dopo aver passato sopra un ponte in pietra un rivo che scorre placido fra quel verde per finire poi in Adige, al di sotto della stazione stessa. Oltre questo ponte sorgeva l'antica cinta delle mura di Trento, costruite, dicesi, da Teodorico, che i disegni e le incisioni di mezzo se colo fa ci danno ancora diritte, nere e merlate. Dove sorgevano le mura antiche — delle quali sono ancora in piedi alcuni avanzi nella parte occidentale ed a mez zodì della città — con

9
Bücher
Jahr:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Seite 114 von 379
Autor: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Ort: Milano
Verlag: Aliprandi
Umfang: 374 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 79.502
Intern-ID: 333735
altri più celebri, è il Doss Trento, o 'Verruca, guardante la vicina città — di cui già abbiamo parlato — antica sede (dice la Guida dell’Ambrosi) di una rocca eretta dai Romani « a freno dei Barbari ». Purtroppo la rocca romana non ha impedito ai barbari di stanziarsi validamente nella prima gentile città italiana, che é oltre il confine della Germania : e la rocca che sopra il Doss Trento ora sorge, non sta più a freno dei barbari, scendenti dall’Alpe in Italia, ma degli Italiani che

volessero, non salire le Alpi — ché passò il tempo di tali pretese per gli Italiani — ma riunirsi ai loro fratelli di questa vallata, coi quali hanno comuni cielo, avi e lingua. Giungendo dalla strada di Riva — quella da me percorsa — o dalla ferrovia, Trento si presenta nel miglior modo possibile, colle vesti di città elegante, pulita, moderna. Passato il ponte dell’Adige, ed oltre il piazzale della stazione ferroviaria, si offre al vian dante un magnifico squadre a giardini inglesi, nel cui mezzo

serpeggia abbastanza largo, un rivo vegnente dalla montagna, e che muore in Adige. Intorno a questo spazio di giardino, o passeggiata pubblica, ognora verdeggiante per le belle conifere che vi sorgono, pei bei viali, pei tappeti erbosi tenuti con cura estrema, sorgono bellissimi edifici, di recente costruzione, tra i quali — prospiciente la città — il magnifico Hòtel Trento, degno sotto ogni rapporto di ornare la piazza di ben più importante città, e magari d’una capitale. L’orizzonte circuito da monti

, che si gode da questo piazzale, è quanto di più pittoresco si possa desiderare: ed è specialmente dalla stazione o dalla finestra dell’Hotel Trento, che si può ammirare da vicino, senza scomodarsi, nella sua prospettiva migliore, in tutta la stranezza della sua forma il già tante volte menzionato Doss’ Trento. Tutto ciò però é suburbio immediato: non città. Si entra in Trento per una via larga, fiancheggiata da platani alti e fronzuti, detta della Statione, e dopo aver passato, sopra un ponte

in pietre, quasi nel mezzo ad un boschetto di verdura, il rivo più sopra accennato. Oltre questo ponte sorgeva, come evidentemente appare da talune costruzioni comuni •— anche senza dire delle due torri, la Torre verde e la Torre Vanga, che stanno come due capisaldi, agli estremi della città, luna alla sinistra e l’altra alla destra di chi entra — l’antica cinta delle mura di Trento: costrutta, dicesi, da Teodorico, che i disegni e le incisioni di un mezzo secolo fa, ci dànno' ancora diritte, nere

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Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Seite 58 von 91
Autor: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Ort: Innsbruck
Verlag: Selbstverl.
Umfang: [40] Bl., 11 Taf.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text ital. und dt.
Schlagwort: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Signatur: IV 301.953
Intern-ID: 495368
NATALE TOMMASI — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO - Attorno alle spallette della finestra dal lato opposto che in parte è murata, si ripetono le impronte di simili stemmi, busti ed ornamentazioni. Nello spazio tra il foro della finestra e l'arco acuto non vi sono nè avanzi di stemmi nè di ornamentazioni e sotto l'arco non c'è l'aquila, come dall'altra parte, ma vi si scorge solo un ornamento. A questo punto si potrebbe obiettare che le decorazioni attorno alle finestre, i due scudi

, la scuola dei quali in quel tempo era operosa anche fuori d'Italia e la somiglianza dell'arte in Pomposa, Tolentino e Trento dimostra che i maestri dei nostri affreschi seguivano le direttive della scuola di Giotto e di quella del senese Simone Martini, coi suoi precessori. Anche le rappresentazioni di vecchi edifizi di Trento e contorni ed in special modo la comparsa di molte chiese e campanili, i quali presentano indizi non dubbii di stile romanico, con poche eccezioni di motivi di stile gotico

, ci parlano di un periodo di scuola nella quale il suddetto stile nell'architettura venne ancora coltivato sebbene il periodo del gotico fosse già da lungo incominciato. Nel secolo XIV in Italia, patria degli illustri maestri dei nostri quadri, restò ancora in vigore Io stile archittetonico ro manico e questo stile venne conservato eziandio dai pittori e scelto con speciale predilezione nelle loro rappresenta zioni d'oggetti di architettura. Del resto nei contorni di Trento osserviamo il fatto che

i campanili medioevali tuttodì esistenti, sono quasi tutti romani. E questa una prova dell'influsso dell'arte italiana, cui accennammo di sopra. I Principi Vescovi Regnanti di Trento del principio del secolo XIV Filippo Bonacolsi (1289—1303) e Bartolomeo Querini (1304—1307) non entrerebbero in considerazione per riguardo alle nostre pitture dei mesi, giacché il primo non fece alcun ingresso in Trento e l'altro vi entrò sola mente la vigilia di Natale 1306 prendendovi possesso del Castello e della città

e morì il 23 giugno 1307. Noi ascri viamo i nostri affreschi della Torre d'Aquila al tempo della Reggenza dei due Vescovi successori, Arrigo III di Metz e Nicolò Alram; e la ragione di ciò la troviamo nel fatto che i suddetti Principi ecclesiastici soggiornarono per lungo tempo a Trento, mentre i loro tre successori, Gerardo II di Magnocco (1347—1348), Giovanni III di Pistorio (1348—1349) e Mainardo di Neuhaus (1349—1362) non si dass diese Farbe nicht die heraldische ist und um die Mo notonie

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1761)
Notizie istorico-critiche intorno al B. M. Adelpreto, vescovo e comprotettore della chiesa di Trento ed intorno ad altri vescovi della Germania, e dell' Italia a tempi dello scisma di Federigo I. imperadore ; Vol. 2
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Seite 49 von 828
Autor: Bonelli, Benedetto / Benedetto Bonelli
Ort: Trento
Verlag: Monauni
Umfang: XCVI, 730 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 103.346/2
Intern-ID: 337106
7 R E r I ot . x I vij na, a Frontino te. (a)- Che entro le <Jìpi 'Re ti che , denominate Trenti- A?, folle vi tal Camello, sembra non potersi ragionevolmente negare, ne entro le medeiime determinarsi può, almeno sotto Trento (b), situazio ne più acconcia del nostro VOSTRE NT 0 al TrotuGR^CULUM R0~ M^JNORVM. Nè può non riuscir pregevole a Trento l'aver potuto 1© ftcfTo Cattilo col suo Esercito mettere toro piede , ed appostarsi nelle noftre contrade, l'aver qui avuto un Castello da rifugiarsi

.cauja „ Cafae quoque „ e che cantò ancora Virgilio Georg. Lib. 4. F. 324. „In fait us utrtimque gregem, atque in pafpua mittes. „ (b) Disti ialmeno fotto Trento , perchè il dotto e4 erudito Sig. Simon - Pietro JBartojommei è d' avvifo, che il Cailelio prefidiato da Catulo fia anzi un Caßello vicino a Bolgiano , e che però fe lo debba ricercar ( fopra Trento ) in una fitua%ione t ove piti firade qitaft al centro confiuifcpno, ed appunto a Bolgìano piti (irade confluifcono che dal Teorico, dalla

Piadelicia , e dal Ueno ivi portano ec. Quindi egli pensa, che il detto Caßello ßa quello $ che ora cbiantaft CASTEL FEùERf cioè C*4STRVM FOE DERIS, 0 pure fia flato ivi vicino. Ad ogni modo però egli fteifo ebbe a con- feffare ingenuamente: „ Che il Caßello „ di Catulo polla eifere flato Dos Trento, „ non è inverifìmile ; poiché anche in „ Trento fi unifeono più Ararle, che „ dalla Germania portano qua , e così ,, pure da Trento portano più strade „ per l' Italia. „ Il che può arguirli ancora dalle

quattro Porte di Trento , Porta d'Aquile#, detta dell' àquila , porta Feronefe di S. Croce, Porta Bre sciana di S. Lorenzo, e Porta Germa nica di S. Marcino- <?> ciò tanto fembra più verifimile , quanto che dopo la rotta de' medefimi Cimbri per lunga pezza di tempo i po poli Settentrionali perdettero il corag gio di penfare all' Italia. Ogni pru denza volea, che i Romani, sì fatta mente vittoriosi, proccuraflero rantolìo di rientrar nel pofleìTo di Trento , e di tenerlo qual piazza d' armi in ogni

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Kategorie:
Wirtschaft
Jahr:
[1940]
Veronesi e Fiorentini a Merano nel secolo XIV
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Seite 9 von 16
Autor: Trasselli, Carmelo / Carmelo Trasselli
Ort: Bolzano
Verlag: S.I.T.E.
Umfang: 15 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Meran;s.Handel;g.Verona;s.Notariatsurkunde;z.Geschichte 1300-1400;f.Quelle ; <br>g.Meran;s.Handel;g.Florenz;s.Notariatsurkunde;z.Geschichte 1300-1400;f.Quelle
Signatur: II 3.281 ; II 6.635
Intern-ID: 112380
moneta coniata in Verona o moneta coniata in Merano, ma all'uso di Verona? Propendo per la seconda ipotesi, appog giandomi ai seguenti dati, non ancora, che io sappia, posti nella dovuta luce (10). Della Zecca di Trento abbiamo notizie non molto fre quenti: rarissime poi si fanno nella seconda metà del XIII secolo e di ciò non si stupirà chi pensi alle complicate vicende della città in quel secolo (11). Fra tanti padroni, è ben naturale che Trento ricevesse la moneta dei forestieri dominatori

spangnea» (Spange = fibbia, fer maglio), (voi. 13, c. 15 v.). Incidentalmente ricordo anche la menzione di due pittori nel 1379: Fridelinus pictor e «Oli. pictor ex orto ferarum in plebe Mays» (vol. 5, cc. 35 t . e 58 v.). Noto ancora che molti altri nomi di battiloro potrebbero essermi sfuggiti. (10) La bibliografìa sulle zecche di Trento, e Merano non è copiosissima: mi limito a ricordare i lavori del Geröla (I quattrini meranesi ecc. Atti Accad. Agiati, Rovereto, 1929; Varianti di tipo e varietà

di conio nei primi soldi di Trento in Atti e (Mem. Istit. Ital. Numismatica, imi, Roma, 1934); del Perini (Nella Zecca di Merano, in Arch, per l'Alto Adige, 1914, fase. HI-IX; Della Zecca di Merano e delle imitaz. del Tirolino in Italia, ivi, I, ipagg, 40, e Monete di Merano descritte ed illustrate, ivi, I, 195); di A. Gazzoletti (Della Zecca di Trento, Memoria, Trento, 1858); di B. Giovarteli! (Intorno all'antica Zecca Trentina, Trento, 1812); di S. P. Bartholome! (De Trident. Veron. Meranensiumque

monetarum specibus et valore, Trento, 1749), (11) 1222-1256 dominio veronese e di Ezzelino 1256-1265 Vescovo Egnone 1265-1268 Scaligeri 1268-1274 Egnone e Mainardo 1274r-1278 Vesc.- Enrico II 1279-1281 Padova 1283 Alberto della Scala 1291 Mainardo H 1291-1296 Ottone, Enrico, Ludovico figli di Mainardo. ? —

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Kategorie:
Sozialwissenschaften , Sprachwissenschaft
Jahr:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Seite 79 von 254
Autor: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Ort: Roma
Verlag: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Umfang: 252 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Signatur: III A-14.025
Intern-ID: 103499
c. 18, 29 ;L. IX, c. 16, 25; L. X, c. 3. — Epistole franche pubblicate dal Frehero ( Corpus Bist. Franc ) e raccolte dal Troya nel suo Coti. Dipi. Long .— Anastasio bibliotecario. — Balbo (Storia d'Italia sotto % barbari). — Muratori (Annali). (’) Nel 577 « scesero i Franchi al confine d'Italia sopra Trento (così scrive il Balbo L. II, c. 6) e presero il castello d'Anugui che credesi quello di Nan. Accorsevi Ragilone conte longobardo di Lagare, una terra fra Trento e Verona : riprese il castello e tornava carico di preda ; ma fu incontrato

al Campo Rutiliano da Cramnichi, duca dei Franchi, e morto. Ciancichi poi in quella o in altra impresa prendeva Trento. Ma Eboino, duca di di questa città, faeea battaglia con esso a Salurna, uccidevalo e riprendeva il bottino e la città ». Nel 590 « venti duchi Franchi (L. II, c. 8), partiti in due eserciti, varcarono i confini d’Italia. Aldoaldo con cinque altri duchi volse a destra, e per le Rezie scese ne’ piani di Milano e vi pose campo. Olone, il settimo, che li seguì, accostatosi a Bellinzona

, fu morto d’una saetta A manca scese Chedino o Cheno con gli altri tredici duchi franchi per Val di Trento su Verona, e corse quelle provincie fino a Vicenza; e perchè molte delle ville e castella erano già siate dei Franchi , faeemsi dare giuramento. Autari stava chiuso in Pavia e ogni duca in ogni città ». — Nel Trentino furono allora distrutte Te- sana (Tisens), Maletum (Malè), Sermiana' (Sirmian), Appianum (Eppan), Fagitana (Faedo), Cimbra (Cembra), Vitiànnm (Vezzano), Brentonicum (Brentonico

), Volaenes (Volano presso Roveréto), Enhemase (forse Ennemansus-M.insò d’Enno-Denno), due altre ville nel territorio di Alsuca (Valsugana), e uno in quello di Verona,— « Per Verruca intercedevano i vescovi di Savione (Sabiona) è di Trento, ed era riscattata con secento soldi. Tolserne gli abitanti e la roba; e tuttavia prima di raggiungere le patrie sedi furono ridotti a tal povertà, che ebbero a vender le vesti e le armi per vivere ». — Nel 591 per ordine del re Agilulfo andò in Francia Agnello vescovo

di Trento per ottenere la restituzione dei prigionieri, e ne ri scattò infatti parecchi. V’andò pure Evin duca di Trento per conchiudere la pace, e tornò a pace fatta Paolo Diacono, L. Ili, c. 31; L. IV, c. I. — Muratori, A. 577, 590,591.;- Balbo, L. II, c. 6-10. — Malfatti, / castelli trentini distrutti dai Franchi. Arch. stor. per T. l’Ia. e il Tr. A. 1883, voi. II, fase. 4.

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1760)
Notizie istorico-critiche intorno al B. M. Adelpreto, vescovo e comprotettore della chiesa di Trento ed intorno ad altri vescovi della Germania, e dell' Italia a tempi dello scisma di Federigo I. imperadore ; Vol. 1
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Seite 488 von 503
Autor: Bonelli, Benedetto / Benedetto Bonelli
Ort: Trento
Verlag: Monauni
Umfang: XVII, 462 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 103.346/1
Intern-ID: 337105
INDICE Degli Scrittori, Perfonaggi, e cofe notabili. A- ABbati, D 'Acqua Negra 'Pietro 202,. Admontenfe Gotìfredo 4 p. pj. i§i, d' Augea, ora Gries £«rào 208. di Chiara valle Faßrado 42. 48. 58. 63. 64. 85. 87. Ciftercienfi 3*5. Clavatcn : fe JLlgifo 97. 100. Cluaiacenfì di Gironda Gerardo 209. not. é, di S. Lamberto nella Stiria Tìetro 148. di S, Lorenzo pretto Trento uAru'tdperto 432. in not, Lanfranco 55. not. a. 191. 'Pietro 208. not. b. Tedalch 208. 2.09. not. h. Malmesburieafe vfìlklmo

3?-. 21 6. di S. Michele fopra Trento En gelberte 119. Enrico 208. Morimonden- ,fe py. 102. di Novezela Enrico 208. 'Reicherfpergenfe Gerhoho 93. ip8 .ziS. 254. Hermanno Cronifta jp. 4p. 50. 7j. 87. not. a. 132. 170. Z53. delia Vangadizza J/^o 145. Urfpergenfe 14. not. <1. <5S. 177. di S. Zenone di . Verona 120. Abbondanzio Vefc. di Trento 273. Adalberto Arci vefc. di Salisburgo 50.52. 93- 97' Adalberto Tiranno fi oppone a Lotta- rio III. che pafTa pel Trentino, e vien fuperato 14. §. Adalberto Vefc. di Praga non ebbe

Chiefa preflb Arco 301; e fegg. fua ?<efta quando introdotta, nella Chiefa * di Trento 3 12. Adalgerio Vefe. di Feiere, e di Belluno 242. AdaJperone-Vefc.' di Trento 20z. 32 .1, Adami -Franz. 1 K>. n8. 154. 358. 396. Adamo Vefc. di Felt re 7 6. 84. ' j . Ade! ber to ( dt Carimali ) Vefc. di Bergamo 302. 365. S*. Adelberto , o Alberto, Vefc. di Co-. mo 301. 365. 5. Adelberto Oliandefe 302. Wlddpreto di Livo 205. 212. Àdelpreto di Sarentina 212. Ade preto I. Vefe. di Tremò B. Adelpreto II. Vefc

. di Trento. Non fu il fuo fola nome quello à'jilbertQ x. e fegg. Non confìa per certo di guai Na* 2Ìone Egli foffe 7. Non cominciò a reggere la Chiefa di Trento nei 1157, s ma nel 11 <$6. pag. 7. e fegg. Nel 1158. non calò in Italia coil' lraperador Fe derigo I. 30. Nel 115p. non fi äffen- tò dalla fua Chiefa ivi. Non è inter venuto al gran Congrego Imperia!« di Roncaglia 3 e perchè ivi . Non è certo il di lui intervento al Concilia bolo di Pavia 32. e fegg, E nell'ipotefì di tal intervento, non

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Bücher
Jahr:
1894
Scrittori ed artisti trentini
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Seite 181 von 554
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: 553 S.. - 2. ed., notevolmente accresciuta e corretta
Sprache: Italienisch
Signatur: II A-3.847
Intern-ID: 154518
poeta facile ed elegante, nacque l’anno 1834. Resosi sacer dote, battè la carriera della pubblica istruzione. Insegnò nel Ginnasio vescovile di Trento, e vi si dimostrò uomo assai versato in ogni ramo di classica letteratura. Ricordiamo di lui parecchie belle cose messe in un elegante volumetto col modesto titolo di Poesìe (Trento, 1881); un melodramma gio coso in due atti che s’intitola La guardia al morto {Ibid. 1882); i Versi dettati in Memoria del XV centenario deIV as sunzione

di S. Vigilio alla Sede vescovile di Trento {Ibid. 1885), e La povera Rita , scene domestiche del Trentino (Riva, 1885)- Finì di vivere a ' dì 25 febbrajo 1888, Carlo Perini di Trento, scrittore di buon gusto e fratello di Agostino, col quale divise per lungo tempo gli studj e le fatiche letterarie. Ebbe i natali il 6 febbrajo 1817; e'come venne laureato in medicina nell’Università di Padova, ne abbandonò la pratica, e si rese tutto, prima alle scienze naturali, e poi a quelle di amena letteratura. Fece per

più anni il pubblicista, collabo rando in parecchi giornali trentini, compose parecchie Centu rie di piante appartenenti alla Flora- dell’ Italia settentrionale, e le diede fuori fisiotipate con un metodo suo proprio, fondò col fratello il Giornale letterario intitolato: Ü Ape (1852), e insieme con lui fece la versione italiana con aggiunte del Com pendio della storia generale dì Levi Alvares (Trento, 1852}. Prestò l’opera sua nella compilazione della Statistica Trentina {Ibid. 1852), e scrisse

un Breve prospetto di topografia patolo gica del Trentino (Padova, 1843); poi I figli del popolo , novella ^Trento, 1857); Trento e i suoi contorni {Ibid. 1859); Cenni storici, statistici e biografici relativi al Trentino {Ibid. 1863); Il Concilio di Trento, riassunto storico (Ibid. 1865); i Castel lani del Trentino nel secolo decìmoquario , romanzo storico (Ro vereto, 1879), e dopo quest’ultimo lavoro pose mano ad„esten-

16
Bücher
Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 10 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
lo siano venuti, salendo alle strette delle valli del Chiese e dell’Adige, e si siano spinti sino al luogo dove è ora Trento. Se li vollero di stirpe gallica ; ma avevano indole diversa dai Galli, ed alleati de’ Ve neti e de Romani non tenevan che per essi, donde la loro inimicizia per tutte le genti che dissentivano dalla pace di che erano solleciti difensori. I Galli stabiliti nella parte superiore a Trento rimasero nelle condizioni di vita e di costumi proprie della loro razza; ond

' è a ritenersi, eh’ essi facessero parte di quelle federazioni di genti che gli antichi chiamarono retiche, nemiche ai Romani ed ai loro alleati, e si estendevano nel Tirolo, e altrove sino nell’ Elvezia meridionale. Ai Cenomani è attribuita la fondazione di Trento, e dell’ origine loro, cimbra o belga, è detto, non senza le debite ragioni, dall’ illustre scrittore Senatore Gabriele Rosa i ). CAPO IL Primi avvenimenti storici. (364? av. l’ E. V, — 474 dell’ E.V.). Uno de’ primi avvenimenti storici

un cotale accordo tra gli uni e le altre che il tempo ebbe a suggellare, formando una sola gente d’indole mite e insieme austera, portata ad accedere a tutti gli ordinamenti della vita civile, a differenza dei G.alli rimasti in Italia, e delle popolazioni alpine della Rezia, che con i loro dissidi, e la barbarie propria della loro razza, incontrarono so vente lo sdegno e la vendetta de’ Romani. ®) I Cenomani in Italia. Brescia, 1886. 2 ) Iustini Historiarum lib. XX. 3 ) «Alia subinde manus Cocnomanorum

Elitovio duce vestigia priorum «secula; eodem sàltu favente Belloveso cum transcendisset Alpes, ubi « nunc Brixia ac Verona urbes sunt considunt » T. Invìi Historiarum lib. V, cap. XIX. 4 ) Martini Carlo: Scritti di storia e d* archeologia ecc. Trento, 1855, pagina 99, i i . J ■I I

17
Bücher
Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 615 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
301 7- Tutti i forestieri dì qualunque sorte, che avessero impieghi pubblici saranno obbligati a lasciare entro 24 ore gli Stati Trentini, ed il Consiglio li rimpiazzerà con terrieri. 8. Tutti i Canonici dì Trento, che non sono nati in Trento usciranno subito dal territorio trentino, e i Canonici trentini si adu neranno e formeranno una triplice lista di soggetti, la quale sarà pre sentata al Generale in capite per la scelta. 9. Il Generale Comandante della Piazza occuperà il luogo del Capitano

della città. 10. Il Consiglio di Trento resta incaricato dell 1 esecuzione del presente ordine sotto sua responsabilità, Dal Ouartiere Generale di Trento »V li 2 Fruttidoro 1 ’ anno IV della Repubblica Francese Ronaparte Generale in capite dell’Armata d’ Italia. N.° 32. Supposta supplica de’ cittadini al Magistrato, perchè rivendicasse i suoi diritti, offesi dai membri del Consiglio (Dal Manci : Annali cit. Ili, pag. 740). Cittadini Rappresentanti, A mali estremi giovano estremi rimedi. Un Principe

debole troppo per nuocerci, ed incapace di soverchiarci per le leggi fonda-, mentali del Paese, che lo contenevano, se n’ è vergognosamente fug gito. A questo ci viene sostituito a supremo Tribunale il dinanzi Consiglio composto di cinque individui, quattro de’ quali sono altret tanti tiranni, fieri, ambiziosi, prepotenti, ignorantissimi. Essi notoria- 'mente inimici di tutti i buoni, eccoli per non so qual accidente portati all’ apice della potenza, e grandezza tale che da cenni tosto dipendono

18
Bücher
Jahr:
1880
¬Il¬ Trentino : appunti e impressioni di viaggio ; volume unico
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Seite 285 von 297
Autor: Gambillo, Carlo / di C. Gambillo
Ort: Firenze
Verlag: Barbèra
Umfang: XII, 277 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. [265] - 274
Signatur: II 74.459 ; II A-3.889
Intern-ID: 154750
266 SAGGIO. DI BIBLIOGRAFIA TRENTINA, Baroni Clemente. - Idea della Storia e delle consuetudini antiche della Valle Lagarina, ed in particolare del Ro ver etano. • Bariolammei Fr. Stefano. - Cenni intorno al carattere, ai co stumi e le usanze del popolo perginese. (Trento, 1860.) Bariolammei Simon Pietro. - De Tridentinarum, Veronensium, Meranensiumque monetarum speciebus, (Trento, 1749.) Bassetti cav. Tito. - Civiltà di Trento nei tempi passati. (Trento, 1857.) — Sulla mascherata trentina dei

Giusi Gobj. (Trento, 1855.) — Dei laghi di Toblino, Santa >1 assenza e Cavedine. — Memoria sul Trentino e sul Tirolo. Vedi Accademico Val- darnese. — Agli Italiani fratelli. Versi di un relegato (dal fondo della • Boemia), (Milano, 1861.) — Riflessioni sulla memoria riguardante i laghi di Toblino, Santa Massenza e Cavedine. (Trento, 1864.) Beda Weher. - Handbuch für Reisende in Tyrol. — Das Land Tyrol. Bemardelli Pietro. - Dei governi del Trentino dal 1816 in poi. (Milano, 1860.) Beriondelli

Girolamo ~Istoria della Valsugana. (Padova, 1665.) Betta (de) Edoardo. - Erpetologia del Trentino. — Malacologia della Valle di Non. (Verona, 1852.) Bifjnamì Enea. -11 Lago di Garda descritto e disegnato. (Mi lano, (livelli. 1873.) Boneìli P . Benedetto. - Notizie storico-critiche intorno alla - Chiesa di Trento. — Monumenta Ecclesias tri den time. Bonfiglìo avu. Sigismondo. - Italia e Confederazione germa nica. (Torino e Milano, 1865.) Bottea ab. Giovanni. - Cronaca dì Folgaria. Branca Ascanio

20
Bücher
Jahr:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Seite 104 von 379
Autor: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Ort: Milano
Verlag: Aliprandi
Umfang: 374 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 79.502
Intern-ID: 333735
gente a nuova vita con un nuovo popolo — popolo multiforme perché ad ogni città era diverso — sentivasi attratta. L’Impero die mano valida ai vescovi nel compiere la loro rivoluzione — e tra i favoriti fu Udalrico li che vide dall’imperatore Corrado il proprio vescovado di Trento trasformato in principato, con dominio temporale, con giurisdizione estesa per tutta la valle dell’Adige e dipendenze, dalla Chiusa di Verona a quella superiore di Bressanone. E di questa importante fase della storia

italiana, preparatrice dell’era comunale, il principato vescovile di Trento è forse l’unica istituzione che sia sopravvissuta fin quasi ai nostri tempi: cioè sino alla fine del secolo scorso. Sotto il governo dei vescovi, conti o marchesi o principi, a seconda dell’importanza delle loro città o chiese, cominciarono vitalmente a sorgere le istituzioni comunali, preludio al periodo più glorioso dei tempi di mezzo nella storia della vecchia Europa. Ed in Trento, come nelle altre città dell’Italia

romane eransi conservate in maggior purezza ed integrità che non altrove, ond’è che le istituzioni municipali di Trento — siccome risulta dalle antiche memorie e dagli Statuti — ritennero in gran parte del carattere liberale e popolare del municipio latino. Infatti, per molto tempo, non Comune fu detto — come nel rimanente d’Italia — bensì, Magistrato consolare come s’usava ai tempi di Roma: cosa bella anche questa a sapersi per coloro che si fanno beffe del diritto storico, od impugnano quello

di razza. Il Magistrato consolare di Trento, godeva diritti stabiliti e riconosciuti in precedenza di quelli dei principi vescovi: prendeva con questi parte ai pubblici affari, a seconda della loro natura con voto consultivo o deliberativo: aveva un proprio e largo statuto riconosciuto e confermato dagli imperatori che succedettero a Corrado il Salico, esclusi però Barbarossa e Federico II di Svevia .suo nipote, i quali, nelle peculiari circostanze in cui si trovò l’Impero, per causa loro, di fronte

al movimento comunale, credendo, salvare le prerogative imperiali coll’opporsi ad esso, attirarono invece sull’Impero e su di loro medesimi quei mali, quelle disgrazie che tutti sanno e che condussero in Italia ed in Germania all’estrema rovina la casa di Svevia. T Delle franchigie di cui godeva il Magistrato consolare di Trento di fronte all’autorità •vescovile, la più gelosa era quella del diritto di presentare al principe vescovo la terna delle

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