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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 25 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
incorporato nell'amministrazione politica, civile e giu diziaria, prettamente tedesca, del Tirolo. Circondario. — Il circondario immediato del distretto di Trento è formato dai seguenti Comuni: Gardolo, con 1094 abitanti, fra Trento e Lavis, paese di bell'aspetto con una chiesa parrocchiale di buona architettura, dovuta al milanese Pages; — Mon- tevaccino, con 127 ab., sul declivio settentrionale del monte Calisio; —Villamontagna,

186 Appendice protettorato dell'Austria sul Trentino, col pretesto della comune difesa dei territori posseduti dal conte del Tiralo, dai principi-vescovi di Trento e da quelli di Bressanone. Durante il reggimento del cardinale Bernardo Clesio, cominciato nel 1514, Trento fu teatro di una nuova sommossa popolare contro i feudatari e l'alto clero ; sommossa che, essendosi estesa nel contado, prese il nome di Guerra Rustica. Fu domata dàlie forze •ve scovili unite a quelle del conte del Tiralo

ed i capi fi nirono o per mano del carnefice o nelle segrete del castello e della Tor Verde. Il punto culminante dello splendore, per il princi pato di Trento, fu durante il vescovado del cardinale Cristoforo Mad ruzzo, conosciuto più specialmente nella storia col nome di Cardinale del Concilio. Com'è noto il Concilio Ecumenico, che prese il nome di Trento dal luogo nel quale tenne il maggior nu mero delle sue sessioni, fu organizzato ed indetto per riformare e disciplinare

in Trento la sede del Concilio. Questo si apri il 15 dicembre 1545 e si chiuse il di 4 dicembre 1563, dopo molte interruzioni e sospensioni, dopo es sere stato traslocato una volta in Bologna (1547), per suggestione di Paolo HI Farnese e per il desiderio di molti Padri ai quali non conveniva il soggiorno di Trento; indi, per la volontà perentoria di Carlo Tela condiscendenza del nuovo papa, Giulio HI, riportato a Trento. Durante le sessioni del Concilio il cardinale Cristoforo Madruzzo provvide con

dell'arciduca Leopoldo, già vescovo di Gurk e d'Augusta; questi, avendo rinunziato, fu eletto Ernesto conte di Harrak. cardinale ed arcivescovo di Praga; indi Sigismondo Alfonso conte di Thun. Indi, per quasi un secolo, si elessero degli Italiani, cioè: Francesco degli Alberti, di Poja; Giuseppe Vittorio degli Alberti, di Enno ; Gian Michele conte di Sporo. Nel 1725 si ritornò ai Tedeschi col conte Antonio di Waldenstein, per oltre trent'anni. 11 terzultimo ed il penultimo dei principi-vescovi di Trento

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1860
De' governi del Trentino : dal 1796 in poi
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Seite 15 von 26
Autor: Bernardelli, Pietro / [Pietro Bernardelli]
Ort: Milano
Verlag: Agnelli
Umfang: 24 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; z.Geschichte 1796-1824
Signatur: II 129.904
Intern-ID: 65092
si instimi una Corte di Giustizia civile e crimi nale subordinata alla Corte di Appello in Brescia, ed una Camera di Commercio, tutti gli uffici! amministrativi centrali; un Tribunale di prima istanza in Bolzano ed un Tribunale di Commercio in (in La conte.! di Bolzano c la contea della Venosta giacciono nella valle superiore dell’Adige; di quella valle die si apre sopra Verona al punto den minalo Cliitisa Veronese, e die terminale sulla vetta delle Alpi d’Italia al gran passo del monte Vertone, alla

— li — orizzotil.'ile fra kolmamt c Gargazone. E tosi il nuovo Regno 61- lalia non abbracciò nè lolla la coutca «li Bolzano, nò alcuna parie delia contea della Veuosta, dei quali terriiorii, col Du calo di Trento imi (smelile. al marchesato di Castellavo nel Manto vano. fino dal secolo XI gli imperatori romano-germanici aveano investilo a titolo di donazione con piena sovranità territoriale i Vescovi di Trento. La Diocesi di Trento anche attualmente si estende su quelle due antiche contee

di Bolzano c della Venosta, e conta in lutto 450 mila anime (I). Designato che fu il territorio da annettersi al Regno d’Italia, venne questo eretto a Dipartimento delTÀlto Adige, che con pro clama del 10 giugno 1810 venne anche solennemente inaugurato; ed in quel giorno Trento, capitole di quel nuovo Dipartimento ita liano, vide innalzare le armi del Hegno. Posta mano alla Sua or ganizzazione, della quale con vicereale decreto di Parigi del 18 maggio 1810 si aveva data la commissione al consigliere

di Stato prefetto del Dipartimento delfAdige in Verona, sì attivò col 1 set tembre 1810 la Prefettura del Dipartimento. Fu questo diviso ' in cinque distretti, ossia viceprefetturc. dì Trento, Rovereto, Riva, Cles c Bolzano, e questi in venti Cantoni ed altrettante giudicature di' pace. Coniava allora una popolazione di 2(io,loft anime, che ora sì sono cerio a innen late a 400,000, delle quali 550,000 appartengono al solo Trentino. Il distretto di Bolzano comprendeva 54,456 abi tanti. In Trento

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Jahr:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Seite 102 von 379
Autor: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Ort: Milano
Verlag: Aliprandi
Umfang: 374 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 79.502
Intern-ID: 333735
municipali — e questo non fu poco nello sviluppo civile, morale ed economico di cotesta regione chiusa fra i monti — furono riconosciute a Trento, come per tutte l’altre città italiane obbe dienti a Roma. Memorie antiche e monumenti rinvenuti parlano dello splendore cui era salito il municipio di Trento ai tempi dell’imperatore Claudio. Vedi, fra gli altri, la famosa tavola clesiana, trovata nei Campi neri di Cles, in valle di Non o Anaunia nel 1869, e spiegata da uno che é troppo in. alto

nelle scienze' della storia e della archeologia per soffrire di parti- gianerie o prendere abbagli: nientemeno che Teodoro Mommsen. È un editto di Claudio conferente la cittadinanza, romana ai popoli dell’Anaunia, emanato l’anno 46 di Cristo, ai 15 di marzo, e nel quale il Municipio di Trento, a cui gli panauniesi dovevano sempre restare obbe- ■ dienza, è qualificato per splendido. ' Nel travolgimento dellTmpero Romano, la sorte del .Trentino non è disgiunta per nulla a quella, di tutta l’Italia

, dell’arte, del piacere, della vita di questo mondo, della natura. Ed il Cristianesimo, portato fra i pagani della Gallia Cisalpina da predicatori venuti- dall’Oriente, è introdotto nella valle trentina da Ermagora d’Aquileja : ed un tal Giovino è il primo vescovo di Trento — continuatore dell’opera d’evangelizzazione di Ermagora, e precursore del famoso Vigilio, canonizzato protettore dei Trentini. Il Cristianesimo non salva il mondo romano dalle invasioni dei barbari e dalla.barbarie susseguente: anzi

affretta le une e completa l’altra. -Goti, Visigoti, Ostrogoti, Unni, scorrazzano pei campi italiani e giungono a Roma, scen dendo da ogni parte delle Alpi, orientali. ■ : ' Caduto l’Imperó d’Occidente, il regno dei poti fa di Trento une delle sue provincie: e delle piu: importanti, perchè antemurale alla irruzione di altri barbari,' più barbari dei Goti, che a questi invidiavano' già la ricca preda fatta in Italia',, E ricacciati i Goti dai Greci, oltre l’Alpi, e venuti i Longobardi — non meno barbari

nè 'bellicosi dei Goti ■—chiamati dalla .vendetta di Narsete, l’eunuco che assaporata.la voluttà della,gloria e del potere non voleva ritornare al gineceo, Trento diventa con tutto il resto dell’Italia superiore, Longobardia: ed Alboino, a guardare il passaggio delle. Alpi, vi mette per duca Evino, uno dei suoi più fidati ' generali. Continua sempre, come si vede, indissolubile il nesso fra la storia particolàre di Trento e il gran quadro della storia generale d’Italia.' , Nè diverso accade per l’irruzione

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Jahr:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Seite 114 von 379
Autor: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Ort: Milano
Verlag: Aliprandi
Umfang: 374 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 79.502
Intern-ID: 333735
altri più celebri, è il Doss Trento, o 'Verruca, guardante la vicina città — di cui già abbiamo parlato — antica sede (dice la Guida dell’Ambrosi) di una rocca eretta dai Romani « a freno dei Barbari ». Purtroppo la rocca romana non ha impedito ai barbari di stanziarsi validamente nella prima gentile città italiana, che é oltre il confine della Germania : e la rocca che sopra il Doss Trento ora sorge, non sta più a freno dei barbari, scendenti dall’Alpe in Italia, ma degli Italiani che

volessero, non salire le Alpi — ché passò il tempo di tali pretese per gli Italiani — ma riunirsi ai loro fratelli di questa vallata, coi quali hanno comuni cielo, avi e lingua. Giungendo dalla strada di Riva — quella da me percorsa — o dalla ferrovia, Trento si presenta nel miglior modo possibile, colle vesti di città elegante, pulita, moderna. Passato il ponte dell’Adige, ed oltre il piazzale della stazione ferroviaria, si offre al vian dante un magnifico squadre a giardini inglesi, nel cui mezzo

serpeggia abbastanza largo, un rivo vegnente dalla montagna, e che muore in Adige. Intorno a questo spazio di giardino, o passeggiata pubblica, ognora verdeggiante per le belle conifere che vi sorgono, pei bei viali, pei tappeti erbosi tenuti con cura estrema, sorgono bellissimi edifici, di recente costruzione, tra i quali — prospiciente la città — il magnifico Hòtel Trento, degno sotto ogni rapporto di ornare la piazza di ben più importante città, e magari d’una capitale. L’orizzonte circuito da monti

, che si gode da questo piazzale, è quanto di più pittoresco si possa desiderare: ed è specialmente dalla stazione o dalla finestra dell’Hotel Trento, che si può ammirare da vicino, senza scomodarsi, nella sua prospettiva migliore, in tutta la stranezza della sua forma il già tante volte menzionato Doss’ Trento. Tutto ciò però é suburbio immediato: non città. Si entra in Trento per una via larga, fiancheggiata da platani alti e fronzuti, detta della Statione, e dopo aver passato, sopra un ponte

in pietre, quasi nel mezzo ad un boschetto di verdura, il rivo più sopra accennato. Oltre questo ponte sorgeva, come evidentemente appare da talune costruzioni comuni •— anche senza dire delle due torri, la Torre verde e la Torre Vanga, che stanno come due capisaldi, agli estremi della città, luna alla sinistra e l’altra alla destra di chi entra — l’antica cinta delle mura di Trento: costrutta, dicesi, da Teodorico, che i disegni e le incisioni di un mezzo secolo fa, ci dànno' ancora diritte, nere

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1860
De' governi del Trentino : dal 1796 in poi
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Seite 5 von 26
Autor: Bernardelli, Pietro / [Pietro Bernardelli]
Ort: Milano
Verlag: Agnelli
Umfang: 24 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; z.Geschichte 1796-1824
Signatur: II 129.904
Intern-ID: 65092
fecero sì clic anche il Vescovo Principe di Trento Pietro Virgilio, — (o convinto thè il suo principato ectlesiaslico non avrebbe po tuto resistere ai mutali tempi, ovvero pieghevole alle insinuazioni dell’Austria che amava esser libera nelle sue operazioni)—■, dopo di avere instiiuiin nel dì precedente una Reggenza di Canonici, egli pure nel giorno 17 maggio 17 96, abbandonasse la resi denza di Trento, e passasse le Alpi In segnilo ai ben noti combattimenti, il Generale Supremo Bo- naparle

, preceduto da Massena, fece il suo ingresso in Trento il § settembre 1796, e prese stanza nel castello di residenza dei Principi; ricusò di accogliere gli ossequi della reggenza del Vescovo Principe dicendo ad essa di non riconoscere nè volere governi clericali (1); ordinò a reggere il paese fino alle Alpi un nuovo go verno denominalo Consiglio di Trento; visitò le circostanti posizioni; e nel giorno seguente, dopo di avere ammesso ng!i omaggi il Capitolo della Cattedrale di Trento die assicurò dello

piena pro tezione della Republica Francese, insegni Wurmser nella valle Ausiignna, lasciando in Trento il Generale Vaubois comandante di divisione. Questa diversione raccolse il grosso dell’ armata francese sui piani della Venezia, e l'austriaca potè quindi riprendere, il L no vembre 1796, la posizione di Trento. II manifesto del 7 novembre 1790 dichiarò senz’altro tutto il Trentino messo »otto am ministrazione del Sovrano Principe del Tlrolo qnal Sapremo Avvocato, Protettore, e Difensore della

Chiesa di Trento , finché Io esigeranno le circóstanzc* Il 16 novembre 1796 venne attivato in Trento tino spe ciale I R* Consiglio Amministrativo per lutti gli a flari publici, polìtici, camerali e giustiziarii in luogo del Consiglio Au? lies, che era il supremo dicastero del Principato di Trento. Quella autorità austriaca, la quale non difese ma violentemente (I) Sono ricordate te paróle die il Generale Bonaparie diresse , al Capo ec clesiasti» della Reggenza. .Dupocbft udì essere essa sala

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1761)
Notizie istorico-critiche intorno al B. M. Adelpreto, vescovo e comprotettore della chiesa di Trento ed intorno ad altri vescovi della Germania, e dell' Italia a tempi dello scisma di Federigo I. imperadore ; Vol. 2
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Seite 49 von 828
Autor: Bonelli, Benedetto / Benedetto Bonelli
Ort: Trento
Verlag: Monauni
Umfang: XCVI, 730 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 103.346/2
Intern-ID: 337106
7 R E r I ot . x I vij na, a Frontino te. (a)- Che entro le <Jìpi 'Re ti che , denominate Trenti- A?, folle vi tal Camello, sembra non potersi ragionevolmente negare, ne entro le medeiime determinarsi può, almeno sotto Trento (b), situazio ne più acconcia del nostro VOSTRE NT 0 al TrotuGR^CULUM R0~ M^JNORVM. Nè può non riuscir pregevole a Trento l'aver potuto 1© ftcfTo Cattilo col suo Esercito mettere toro piede , ed appostarsi nelle noftre contrade, l'aver qui avuto un Castello da rifugiarsi

.cauja „ Cafae quoque „ e che cantò ancora Virgilio Georg. Lib. 4. F. 324. „In fait us utrtimque gregem, atque in pafpua mittes. „ (b) Disti ialmeno fotto Trento , perchè il dotto e4 erudito Sig. Simon - Pietro JBartojommei è d' avvifo, che il Cailelio prefidiato da Catulo fia anzi un Caßello vicino a Bolgiano , e che però fe lo debba ricercar ( fopra Trento ) in una fitua%ione t ove piti firade qitaft al centro confiuifcpno, ed appunto a Bolgìano piti (irade confluifcono che dal Teorico, dalla

Piadelicia , e dal Ueno ivi portano ec. Quindi egli pensa, che il detto Caßello ßa quello $ che ora cbiantaft CASTEL FEùERf cioè C*4STRVM FOE DERIS, 0 pure fia flato ivi vicino. Ad ogni modo però egli fteifo ebbe a con- feffare ingenuamente: „ Che il Caßello „ di Catulo polla eifere flato Dos Trento, „ non è inverifìmile ; poiché anche in „ Trento fi unifeono più Ararle, che „ dalla Germania portano qua , e così ,, pure da Trento portano più strade „ per l' Italia. „ Il che può arguirli ancora dalle

quattro Porte di Trento , Porta d'Aquile#, detta dell' àquila , porta Feronefe di S. Croce, Porta Bre sciana di S. Lorenzo, e Porta Germa nica di S. Marcino- <?> ciò tanto fembra più verifimile , quanto che dopo la rotta de' medefimi Cimbri per lunga pezza di tempo i po poli Settentrionali perdettero il corag gio di penfare all' Italia. Ogni pru denza volea, che i Romani, sì fatta mente vittoriosi, proccuraflero rantolìo di rientrar nel pofleìTo di Trento , e di tenerlo qual piazza d' armi in ogni

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Jahr:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Seite 271 von 379
Autor: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Ort: Milano
Verlag: Aliprandi
Umfang: 374 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 79.502
Intern-ID: 333735
capoluogo, fu chiamata Intendenza di Trieste. Nell’amministrazione interna i mutamenti furono grandi: innanzi tutto, fu soppresso lo statuto, col quale, salvo le avvenute riforme, Trieste si reggeva sin dal, 1295: le -attribu zioni del Comune furono ristrette ad un piccolo Consiglio, con incarichi edilizi ed annonari; fu introdotta la legislazione francese — ciò che allora su questo rapporto costituiva un grande progresso^— tanto per il civile che per il politico ed il penale : fu levato (con grande

case. La pace di Schönbrunn (Vienna) firmata il 14 ottobre 1809 produsse degli importanti, radicali cambiamenti in tutta la regione del Litorale. L’Austria perdette in virtù di quel trattato anche questi suoi dominii. La Francia entrò quindi in possesso del Goriziano, di Trieste, dèlia ^contea d’Istria, del Circolo di Villaco (Carinzia), di tutta la Carniola cli’é al di qua della Sava, di tutta la Croazia civile, di parte della Croazia militare : della Dalmazia, di Ragusa e delle Bocche di Cattaro

del Regno Italico, fu incorporata essa •pure nelle provincie- illiriche. Il maresciallo Marmont, nominato all’uopo duca di Ragusa, dipendente direttamente dal l’imperatore e dal ministero di Parigi, amministrava col titolo di governatore civile e militare le vaste provincie con sede a. Lubiana, proclamata capitale deH’Illirio. Ogni altra provincia aveva per capo un 'intendente, agli ordini del governo di Lubiana: e ITstria, costituita insieme al Goriziano in una sola provincia, con Trieste per

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 22 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
Alta Valle dell'Adige 183 vescovile di Trento, la quale pagava un assegno annuo di 120 lire veronesi agli uomini di Vigolo perché vi tenessero una guardia. Fu distrutto da Ezzelino, poscia, riedificato, sfidò il tempo ed è ancora a tutt'oggi iu istato di sufficiente con servazione. CENNO STORICO Nelle sue antichissime orìgini Trento segui le leggi etniche e storiche ita liane, e nulla ebbe a che fare colle razze nordiche, le quali fin dopo il periodo romano, quando si spinsero a mezzodì, non

della razza italiana. Trento fu presto cospicuo, splendido municipio ro mano. Memorie e monumenti d'ogni genere ne par lano e fra gli altri la famosa lapide o Tavola Clesiana, trovata nei Campi Neri di Cles nel 1869, recante l'editto di Claudio Cesare, che conferisce la cittadi nanza romana agli abitanti dell'Anaunia, ora valle di Non, emanato l'anno 46 di C.ai 15 di marzo. In quella . tavola il Municipio di Trento, al quale gli Anaunieiisi erano obbligati d'obbedienza , è qualificato

\)e,\' splendido. Nel travolgimento dell'Impero Romano l» sorte del Trentino non é disgiunta da quella di tutta l'Italia superiore. I barbari vi calano sopra, precipitando dalle Fig. 56. — Trento : Palazzo Tabarelli. Alpi non più guardate e difese dagli antichi legionari, rumando sul loro passaggio tutto quello che la gran dezza romana vi aveva creato. In quel periodo il Cri stianesimo si diffonde nelle valli dei Trentino portatovi da Ermagora d'Aquileja: Trento diventa la sede, il centro della nuova Chiesa

e Giovinone è il primo pre sule precursore di San Vigilio, instancabile predicatore della nuova Cede fra i barbari abitatori rielle vicine lìezic. Caduto l'Impero d'Occidente il regno dei Goti fa di Trento una delle sue provincie e delle più importanti, perchè antemurale ad pi tre minacciatiti invasioni di barbari. Per questo Tcodorico riedifica le mura e le torri della città e la muiihce di numeroso presidio. Colla venuta dei Longobardi, Trento segni le vicende della madre patria, e dei trontasci duchi

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1921
¬Il¬ Tirolo, unità geografica? : studio di geografia politica
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Seite 63 von 151
Autor: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Ort: Firenze
Verlag: Ed. "La Voce"
Umfang: 145 S. : zahlr. Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturangaben
Schlagwort: g.Tirol ; z.Geschichte
Signatur: II 88.776 ; II A-3.986
Intern-ID: 155047
© troviamo fra i vassalli del vescovo di Trento, numerose fa miglie che, specie al principio del sec. XIII, erano divenute molto potenti nella regione, — come i signori di Mandruzzo, di Lodròn, di Enno, di Salerno, di Caldonazzo, di Sporo, di Vanga, che possedevano contee rurali e signorie in Anaunia, in Val di Sole, in Val di Kemme, nelle Gin di càrie, a Beseno, a Pòrgine, ecc. (2) — ehe taglieggiavano i viaggiatori? ostacolavano il movimento commerciale dei tedeschi, che scendevano

, attraverso al Brènnero, a Venezia, rendendo deserte e selvatiche le strade attraverso le Alpi. Potenti fra tutti erano i signori di Castel!:)arco, di parte guelfa, che al tempo di Federico Barbarossa dominavano in Val La- j garina, dal Murazzo, al di sopra di Galliano, fino alla Chiusa presso Volargne, erano così custodi di questa importali* ; tissima arteria di comunicatone (3). I signori di Arco? (che come tali compaiono la prima volta nel 1124, ma che nel 1210 si trovano vassalli di Trento) dominavano

sull 'alto lago di Garda (meno Riva che era stata data da Carlo Magno alla chiesa di Trento) e sulla maggior parte dell' in feriore valle del Sarca, sulla via quindi fra Trento e le Giu- dicàrie. Finalmente i conti di Mavòn (« Flaune) », la cui ori gine pare si riconnetta a quella dei conti di Lurngau, più tardi conti di Gorizia, nel 1124 ottennero P« avvocatura » (1) Cfr. T iiunn (M.), 11 Bucato di Trento, cit.» pag. 22. In vero nel 1166» la comunità di Pergine, già forte nella regione

, ti ranneggiata da G-undibaldo gastaldione vescovile con atto solenne si diede al Comune di Vicenza, salvo però i diritti del 5 Impero ß della'Chiesa di Trento ; per cui tale dedizione temporanea, non sembra abbia alterato il dominio di Trento ( T hunn , cit., p. 31)- (2) M ayb (M.), Weìscldivól in seiner geschchtlicken Entwick lung, bit,,, pag. 71. (8) Cfr, Thunn (M.), Il Ducato di Trento, cit., pag. 14.

9
Bücher
Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 10 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
lo siano venuti, salendo alle strette delle valli del Chiese e dell’Adige, e si siano spinti sino al luogo dove è ora Trento. Se li vollero di stirpe gallica ; ma avevano indole diversa dai Galli, ed alleati de’ Ve neti e de Romani non tenevan che per essi, donde la loro inimicizia per tutte le genti che dissentivano dalla pace di che erano solleciti difensori. I Galli stabiliti nella parte superiore a Trento rimasero nelle condizioni di vita e di costumi proprie della loro razza; ond

' è a ritenersi, eh’ essi facessero parte di quelle federazioni di genti che gli antichi chiamarono retiche, nemiche ai Romani ed ai loro alleati, e si estendevano nel Tirolo, e altrove sino nell’ Elvezia meridionale. Ai Cenomani è attribuita la fondazione di Trento, e dell’ origine loro, cimbra o belga, è detto, non senza le debite ragioni, dall’ illustre scrittore Senatore Gabriele Rosa i ). CAPO IL Primi avvenimenti storici. (364? av. l’ E. V, — 474 dell’ E.V.). Uno de’ primi avvenimenti storici

un cotale accordo tra gli uni e le altre che il tempo ebbe a suggellare, formando una sola gente d’indole mite e insieme austera, portata ad accedere a tutti gli ordinamenti della vita civile, a differenza dei G.alli rimasti in Italia, e delle popolazioni alpine della Rezia, che con i loro dissidi, e la barbarie propria della loro razza, incontrarono so vente lo sdegno e la vendetta de’ Romani. ®) I Cenomani in Italia. Brescia, 1886. 2 ) Iustini Historiarum lib. XX. 3 ) «Alia subinde manus Cocnomanorum

Elitovio duce vestigia priorum «secula; eodem sàltu favente Belloveso cum transcendisset Alpes, ubi « nunc Brixia ac Verona urbes sunt considunt » T. Invìi Historiarum lib. V, cap. XIX. 4 ) Martini Carlo: Scritti di storia e d* archeologia ecc. Trento, 1855, pagina 99, i i . J ■I I

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Bücher
Jahr:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Seite 141 von 379
Autor: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Ort: Milano
Verlag: Aliprandi
Umfang: 374 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 79.502
Intern-ID: 333735
CAPITOLO UNDECIMO. Il circondario di Trento — Fisonomia e indicazioni generali —■ Divisione amministrativa — Il distretto di Trento — Pergine — Disqui sizione dantesca — La Val Sugana — Levico e lloncegno — Strade e speranze — Civezzano — Cembra — Lavis — La fortuna di un alluvione — Mczzolombardo — Castelli e storie — Cima Tosa e Cima Roma. l circondario di Trento, è come chi dicesse il nocciuolo della dominazione austriaca al di qua delle Alpi, del Brennero. Si estende nella valle dell’Adige

, ed imbocco di taluna delle valli minori adiacenti, per una superficie di circa novecentoquarantanove chilometri quadrati e forma nel complesso una specie di conca oblunga, il cui asse potrebbe dirsi il letto dell’Adige, ed il centro virtuale e topo grafico i tre Dossi, entro i quali si stende la città di Trento! Confina a settentrione coi distretti di Cles (Anaunia) e di Bolzano — alta valla dell’Adige: ad occidente colla valle del Sarca . e le Giudicarip: ad' oriente colla Val Sugana ed il Regno

d’Italia: a mezzodì col distretto capi tanale di Rovereto. Quella che chiude l’orizzonte del circondario di Trento è tutta una corona di monti di varia altezza, parecchi dei quali anzi imponenti, per modo che il paese mantiene costantemente, in ogni sua parte, un aspetto alpestre e pittoresco. . L’Adige, il fratello maggiore del gran padre Eridano, I’Athesis dei latini e YEtsch dei tedeschi, che scende dalle ghiacciaie del Pizzo Bianco, dà Resca, percorre il circondario di Trento nella sua maggiore

lunghezza, e vi riceve alimento cospicuo di acque da tre grossi tributari,. il Non a destra e l’Avisio ed il Fersina a sinistra — senza dire del numero gran dissimo di rivi che da una parte e dall’altra de’ suoi fianchi, scendono da ogni sbocco di valletta minore e da ogni crepaccio di montagna che si presenti; e fra questi rivi i più noti sono: Rio di Vela,, il Rio di Sardagna, che fa una bella e copiosa cascata, quasi davanti a Trento, conte a riscontro di quella del Fersina a Pontalto, il Rio Bondone

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 10 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
genio nazionale, il che non fecero i capitani tedeschi mandati dai conti del Tirolo a governare le altre valli del versante meridionale delle Alpi stendentisi ai piedi del Brennero. 2. — La parte media dell'Alta Valle dell'Adige (CIRCONDARIO DI TRENTO). Questa parte dell'alta valle dell'Adige — soggetta all'Impero Austro-Ungarico — colla successiva parte bassa, valle Lagarina, è, per ragioni geografiche, etnografiche, storiche, quella che più colleghi ed interessi l'alto Veronese e l'alto Vicentino

, con cui ha confini politici, di Stato, ma non confini di lingua, di razza, di ragioni geografiche e di passato storico. . Essa comprende l'antico circondario di Trento o distretto capitanale, suddiviso poi nei distretti giudiziari di Trento, Pergine, Civezzano, Cembra, Lavis, Mezolombardo e Vezzano. Si stende su una superficie di 949 chilometri quadrati e confina: a set tentrione, coi distretti già da noi ricordati di Cles e di Bolzano ; ad occidente, colla valle del Sarea e le Giudicarle

; ad oriente, colla Valsugana e la provincia di Vicenza nel Regno d'Italia; a mezzodì, col distretto capitanale di Rovereto. Seguendo col metodo finora tenuto, la gran valle discendente dell'Adige, proce diamo da settentrione a mezzodì, nella succinta descrizione degli interessanti paesi di questa regione, sopra ogni altra interessantissima. ' I. Distretto di MEZOLOMBARDO. — Per superficie, se non per abitanti, di tutti i distretti del circondario di Trento è il più importante. Ha una popolazione di 16.550

una forte rocca a guardia dell'antica strada dai Romani pure aperta, da Vervò per Trento, Zambana, Acquamagra, Rocchetta. Nei bassi tempi il feudo di Mezolombardo, detto allora Medium e dai Tedeschi — impiantati visi coi conti del Tirolo — Meli, venne diviso ili due parti : in uno, il Medium Sancii Petri o vetus, denn compreso il castello e territorio dell'at tuale Mezolombardo; l'altro, il Novum o Sanala Maria de Corona, è l'attuale castello di Mezocorona, altro insigne monumento della storia

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1877
Guida alpina : Tirolo meridionale, Alpi Venete (Lago di Garda)
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Seite 16 von 78
Autor: Ball, John / per John Ball
Ort: Verona
Verlag: Münster
Umfang: 77 S. : Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus dem Engl. übers. - Orig. Titel nicht feststellbar
Schlagwort: g.Trentino ; f.Führer<br />g.Venezianer Alpen ; f.Führer
Signatur: I A-4.334
Intern-ID: 161212
servire di letto all’Adige che for mava un grande giro sopra sé stesso, precisamente fuori della città, ed il vecchio fondo presentemente è pres soché asciutto. Quest’impor tante lavoro che si vede in parte, da chi corre la fer rovia, ha reso facile il dre naggio di qualche' porzione di terreno al di sopra di Trento, ma si dice che abbia accresciuto il pericolo d'al lagamento per la parte in feriore della vallata. Trento è solamente 628 piedi sopra il livello del mare, e nelle 17 m. che seguono

, l’Adige si abbassa di 90 p. Dopo aver subite le varie sorti delle guerre durante le invasioni dei Goti, Franchi e Longo bardi , con Intervalli di pro sperità, sotto Teodorico e Carlo Magno, Trento godè varii secoli di tranquillità e di indipendenza, quasi mai interrotti, sotto la sovranità effettiva dei Vescovi, che tenevano la città e le ag giunte vallate come feudo dell’Impero. lì titolo di Prin cipe-Vescovo dura ancora, ma la giurisdizione tempo rale fini nel 1802. Oltre la grande strada che attra

versa la vallata dell’Adige, due grandi strade fanno capo a Trento. Quella che conduce a Riva descritta nella strada B, e la strada di Padova per la Val Sagana e Bassano, co me nella § 59, strada A. Gli omnibus per Riva e Borgo di Val Sagana partono due volte al giorno dal Rebec chino. Nel centro della val lata vicino alla città s’erge una roccia ^notevole, cono sciuta come Dos Trento , e chiamata anche la Verruca , frequentata altre volte amo- tivo della bella vista che vi si gode. Dopo il 1857

venne fortificata, ed il permesso di salirvi sopra si ottiene, difficilmente. I dintorni di Trento of frono delle circostanze ec cellenti per lo studio della maggior parte delle roccic sedimentari delle Alpi orien tali, che è facilitato dai ta gli eseguiti nella costruzione delle nuove strade per Riva, e Val Sugana, e dalle cave di pietre aperte da presso alla città. Al N. e N.-E. nelle

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Sprachwissenschaft
Jahr:
(2005)
Ladinia : sföi culturâl dai Ladins dles Dolomites ; 29. 2005
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Seite 24 von 242
Ort: San Martin de Tor
Verlag: Ist. Ladin Micurá de Rü
Umfang: 236 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Sprache: Deutsch; Italienisch; Ladinisch
Anmerkungen: Goebl, Hans: ALD-II: 2. Arbeitsbericht (2004) / Hans Goebl ; Edgar Haimerl, 2005</br> Goebl, Hans: ¬Der¬ "Sprechende" Ladinienatlas : Vorstellung des akustischen Moduls des ALD-I samt Hinweisen zur Installation und Benützung der beiliegenden DVD / Hans Goebl ; Roland Bauer, 2005</br> Jodl, Frank: ¬L'¬ origine della palatalizzazione di [k,g/a] nel romanzo dell'Italia settentrionale, del Ticino, dei Grigioni e della Ladinia dolomitica / Frank Jodl, 2005</br> Kostner, Barbara: Cantare a più voci in Val Badia : ruoli, regole e significati della polivocalità di tradizione orale in una valle ladina dolomitica / Barbara Kostner ; Paolo Vinati, 2005</br> Pausch, Oskar: Am Beispiel Brioschi: Dolomitenlandschaft als Bühnendekoration / Oskar Pausch, 2005</br> Ponticelli, Loredana: Paesaggio e linguaggio: pratiche di relazione / Loredana Ponticelli, 2005</br> Tecchiati, Umberto: Sistemi insediativi ed organizzazione del territorio nel Bronzo recente dell'Alto Adige / Umberto Tecchiati ; Massimiliano Di Pillo, 2005</br> Thiele, Sylvia: Quersprachig denken : zum Umgang mit lexikalischen und anderen Lücken beim Fremdsprachenerwerb / Sylvia Thiele, 2005</br> Videsott, Paul: Dolomitenladinische linguistische Bibliographie 2002 - 2003 - 2004 / Paul Videsott, 2005
Schlagwort: g.Ladiner ; f.Zeitschrift<br />g.Ladinisch ; f.Zeitschrift
Signatur: II Z 1.092/29(2005)
Intern-ID: 402742
-1986, 35-52. N iederwanger , G./T ecchiati , U.: Acqua, Fuoco, Cielo. Seeberg: un luogo di roghi votivi di minatori della tarda età del bronzo nelle Alpi Sarentine. Catalogo della mostra, Bolzano 2000. P arnigotto , I./P isoni , L./T ecchiati , U.: Nuovi dati e riflessioni sul Bronzo finale nella conca di Bressanone (BZ): risultati della scavo di Via Castellano (campagne 2002-2003), Firenze (in stampa). P erini , R.: Area cultuale preistorica sulla Groa di Sopramonte (Trento), in: “Studi Trentini

di Scienze Storiche”, sez. II, LVIII, 1, 1979, 41-65. P erini , R.: Scavi archeologici nella zona palafitticola di Fiavé-Carera. Parte I, Trento 1984. P erini , R.: Scavi archeologici nella zona palafitticola di Fiavé-Carera. Parte II, Trento 1987. P erini , R.: Testimonianze di attività metallurgica dall’Eneolitico alle fasi finali dell’età del Bronzo in Trentino. Per Giuseppe Sebesta scritti e nota bio-bibliografica per il settantesimo complean no, Trento 1989. P erini , R.: Scavi archeologici nella

zona palafitticola di Fiavé-Carera. Parte III, Trento 1994. P reuschen , E.: Estrazione mineraria dell’età del Bronzo nel Trentino, in: “Preistoria alpina”, 9, 1973, 113-150. R iedel , A.: Die Fauna einer bronzezeitlichen Siedlung bei Appiano (Südtirol), in: “Rivista di Ar cheologia”, IX, 1985, 9-27.

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Sport, Spiel
Jahr:
1930
Dolomiti occidentali.- (Da rifugio a rifugio ; 2)
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Seite 27 von 342
Autor: Club Alpino Italiano
Ort: Milano
Verlag: Arti grafiche E. Calamandrei
Umfang: 249 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Dolomiten <West>;f.Führer
Signatur: I 87.740/2
Intern-ID: 328721
m. 1107; Albergo Colamento m. 1167; Osteria Carlettini m. 1370; Cavelonte m. 1303; Ri fugio Cima d'Asta « Ottone Brentari » m. 2443; Albergo al Passo del Brocon m. 1616; Caoria m. 861; Rifugi ai Laghi di Colbricon m. 1926. VIE DI ACCESSO Si accede alle valli del gruppo dalle seguenti stazioni ferroviarie: Trento m. 194, sulla linea Verona-Brennero; Pérgine m. 480, Borgo Valsugana m. 380, Castelnovo m. 358 e Grigno m. 263, sulla linea Trento-Bassano del Grappa; Cavalese m. 1000, Panchià m. 982

e Predazzo m. 1018, sulla linea elettrica Ora-Predazzo ; Feltre m. 325, sulla linea Pàdova-Calalzo. Punti di partenza dal fondovalle: Cembra m. 665, nella V. di Cembra; Pieve Tesino m. 882, nella V. del T. Grigno; Fiera di Primiero m. 717, nella V. di Cismon; S. Martino di Castrozza m. 1444, nella V. di Cismon. CARTOGRAFIA « Carta d'Italia, 1:25.000 ». Tavolette : Trento, Lavis, Mezzolombardo, Lévico, Miola, Cembra, Egna, Roncegno, Palù, VaJfloriana, Carano, Borgo, Cimon Bava, Stelle delle Sute, Cavalese

, Grigno, V. Tolva, Caoria, Pre dazzo, Fonzaso, Mezzano, Cima d'Arzon, Panevéggio. Istituto Geografico Militare, Firenze, 1926. «Carta d'Itàlia, 1:100.000». Fogli; Trento (XXII) e Feltre (22). Isti tuto Geografico Militare, Firenze, 1928. « Carta turistica delle Dolomiti occidentali, 1 .*100.000 », edizione ita liana del Kartogr. Institut Freytag & Berndt, Vienna (per la parte orien tale della Catena di Lagorai). « Spezialkarte, 1:75.000». Fogli; Trento (N.° 5546, zona 21, col. IV); Borgo e Fiera

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1805
Periodi istorici e topografia delle Valli di Non e Sole nel Tirolo Meridionale
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Seite 14 von 159
Autor: Maffei, Giacomo Antonio ¬de¬ / Jac. Ant. di Maffei
Ort: Roveredo
Verlag: Marchesani
Umfang: X, 144 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Nonsberg ; z.Geschichte ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte
Signatur: III 102.554
Intern-ID: 255010
Nd testo dice, che la guerra., e le vittorie di Druso sopra i Reti prin cipiarono presso Trento, cui consente anche il Quadrio Dissertazione intor bo la Faltellina li. $. IV. e -questa vicinanza a .Trento, e ali 5 Adige , che .pure è nominato dal Mascovio ,, consente molto meglio ali 3 Anaunia , che & Sterzine • seguito poi i Romani arrivarono anche al Premier , come piace al .Rosehmanno. Onde giova attenersi -all' opinione del Quadrio Dissertazioni intorno alla Valtellina II. §. IV. Che gli

, e costretti a ri spettare senza offesa i passeggeri , aperte anche , e -quanto potè essere fra monti, spianate, e accomodate le strade, che prima erano difficili, e peri colosissime j , così scrive Stratone Geografo Greco (a) . Furono aggregati al più vicino Municipio Romano , ?che<era quello di Trento , e considerati in seguito fra i popoli Trentini ; ed essendo Trento -ascritto alla Tribù Papiria , come si rileva da Lapide esistente nel ( a- 'Stello, ed eretta a C. Valerio C.-F, Pap. Mariano tìonores

dissolvantur. 'Questa descrizione non riguarda la sola Anaunia., come •apparisce dal testo, ma essa v' è certamente compresa, {.b ) Notizie di Trento del P. Bonellì Volume IL Dissertai• Pram• pag. 49.

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1761)
Notizie istorico-critiche intorno al B. M. Adelpreto, vescovo e comprotettore della chiesa di Trento ed intorno ad altri vescovi della Germania, e dell' Italia a tempi dello scisma di Federigo I. imperadore ; Vol. 2
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Seite 46 von 828
Autor: Bonelli, Benedetto / Benedetto Bonelli
Ort: Trento
Verlag: Monauni
Umfang: XCVI, 730 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 103.346/2
Intern-ID: 337106
xliv DISSERTAZIONE drì debbono intenderli non di tutte le Citta , ma delle principali , dunque non fono da noi wak intefe della Città di Trento, cui come a Città principale , prefieder doveva il prelodato Governatore della Trovimi a. E che Trento, eziandio ne* più rimoci tempi, foffe Citta princi pale^ arguir fi può da quegli antichi Scrittori, che delle Alpi Reticbe favellando 3 le appellan Trentine ; non {olendoli prendere simili deno minazioni se non se dalla parte più nobile, e principale

. Su di che fono notabili le parole di Dione L. 54. ove dice, che Rbaeti inter No^ ricttm é' Gallium, ad Alpes Italiat finitima;, quits TRIDENT INAS nomi ^ nant , fedes fms baberit , per intendere, che Trento, «Mi Città precipua de' 1 Reti 60s rron poco fa sua denominatone (tendeva. Se affermòStra^ bone T j . 4. 5 che Rbaeti nfque ad Itaìiam per tingunt fupret Veronam &c. ^ limili Reti Copra Verona , confinanti coli' Italia , erano per appunto | Trentini ß) : e ramo quefti diftingoonfi dalle picciolo

Genti ricordatc- datlo fìerfo Strabene , quanto disse quefto grati Geografo : Lepontii Tridentini y Stoni (f), è- aìiae (omplures exiguac gentes , quae- f u p e rioribu J temporibus Itaìiam tenner um, htrociniis dedita? y & pauper es ere. Non trimenti cht volendo prefencetnente riferire i principali Popoli delk no^ fìre Alpi, così mentovafle quelli de' Territory di Boi-giano, di Trento 3 ^ di Rovere do , che rantolìo loro foggiungeflfc : e più altre piccioìe Genti- » non figntficherebbe già per

l'essersi qui me m covati i Tremitìi con gli Stoni, è indisi^ che il Trentino era picciola cofa ; met*,, tre fe gli Stoni presso Catone, e Plinio^ contano trenta quattro Oppidi, che < Jq ^ vrà dirli' de' Trentini ? Che di Trento po de Reti y quando lappiamo da Dì - q ,.. ile » che popidofa erat gens Raetontm , e Vellejo Patercolo, ch'eglino erano ro frequences ì (a) Non olla a ciò credere quel detto $ Plinio L. j. e, ir?. Fertini, & Triden tini , & Berne ufo s Raetict Oppida , avendo {aggiunto

18
Bücher
Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 174 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
le relative prebende; cosa cbe i canonici, temendo non fosse valida, rimisero al pontefice, e fu. da lui confermata 3 ), Indi (1396) assolse le pievi di Cles e di san Zeno in Anaunia dall’ obbligo della costruzione del ponte Carrara 1 *') ; concesse ( 1399 ) ai nobili di Trento e a quelli delle pievi di Lomaso la esenzione dai pubblici servigi e dalle col lette, e imposte prediali 5 ), e riconobbe unitamente al suo capitolo (25 decembre) in faccia ad Alberto e Leopoldo conti del Tirolo i patti stipulati

morì. Ma Roberto nell’ anno stesso della sua incoronazione passava le Alpi, e prendeva la .vja di Trento per scendere in Italia, sollecitato da Bonifacio IX, dai Fio- rentini e dai Lucchesi, che temevano della potenza che v’avea con seguita Gian Galeazzo. Costui sino dall’anno 1395 avea ottenuto da Venceslao il titolo di duca di Milano, ed ora, accettata la signorìa dì Siena, rispondeva fieramente contro l’ invito di restituire all’ Impero il ducato milanese, ed armava per combattere l’Imperatore

. Roberto presso al Garda veniva assalito da Facino Cane di Casale che. di fendeva per Gian Galeazzo la città di Brescia, e v’ebbe la peggio (21 ottobre). Chiedeva denari, e questi tardando a> venire, si decise di far ritorno in Germania, Il nostro Vescovo nel tempo, che Roberto fu in Trento, ot tenne da lui con diploma dei 16 ottobre 1401 la facoltà di esigere *) Bonelli : Notizie citate , 111, pag. 239. *) Statuto di Trento. Trento, 1714, pag. 113. Bonelli : Notizie citate , III, pag, 235. 4 ) Alberti

20
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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Medizin
Jahr:
1931
Itinerari dolomitici : guida generale delle stazioni climatiche del Trentino, Alto Adige e Cadore
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Seite 35 von 133
Ort: Cortina d'Ampezzo
Verlag: Società Automob. Dolomiti
Umfang: XVI, 114 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol;f.Führer<br>g.Cadore;f.Führer
Signatur: II 7.558
Intern-ID: 311718
. - E' il capoluogo della valle di Non ed ha l'aspetto e le comodità di una cittadina, con bella Chiesa ed un artistico pa lazzo Assessoriale della prima metà del '500. Stupendi giardini con vasto panorama sui villaggi e sui castelli dell' Anaunia. Nelle vici nanze merita menzione il maestoso Castello di Cles, antica dimora della famiglia del grande Cardinale di Trento, Bernardino Clesio. Belle passeggiate e gite nei dintorni, e sulle cime settentrionali del Gruppo di Brenta. Degna di nota, l'escursione

al laghetto di Tovel, attraverso l'omonima valletta, una delle meraviglie del Trentino, ancor poco conosciuta dai turisti. Sorge in pittoresca solitudine a m. 1 182 s. m. fra imponenti cattedrali di conifere, ed una colora zione rosso fiammante, dovuta alla composizione chimica, fisica e biologica delle sue acque. Da Trento ore 3 sulla linea Trento-Male. Alt. m. 658. Abit. 3400. P. Tg. Tf. Med. Farm. Alberghi aperti tutto l'anno: Vit toria, Aquila Nera, Centrale, Ancora. Cloz. - Da Trento ore 4, servizio

automobilistico. Abit. 1400. Alt. 792. P. Tg. Tf. Med. a Brez (3 Km.) Farm, a Revò (4 Km.). Albergo Cloz. Brez. - Da Trento ore 4 di auto. Abit. 1300. Alt. 728. P. Tg. Med. Farm, a Fondo (Km. 6). j4lberghi : Alpino - Concordia - Brez - Villa Nuova. CC. RR. a Revò. Castelfondo. - (fermata auto « Birreria Castelfondo ») Abit. 1000. Alt. 500. Collettoria postale; Tg. Med. a Brez (4 Km.), Farm, a Fondo (4 Km.). Alberghi: Morandi e James. RR. CC. a Fondo.

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