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Geographie, Reiseführer
Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 13 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
, di un Tribunale di giustizia pel Circolo di Trento, di un Capitanato distrettuale, di una Pretura, di una Di rezione di poste e telegrafi. È città vescovile, con sede di un principe-vescovo, la cui diocesi, assai vasta, si estende anche su una parte del Tiralo tedesco. L'istru zione pubblica è impartita in Trento in un 1. R. Gin nasio liceale, un Ginnasio-Convitto, un Seminario ve scovile, un I. U. Istituto magistrale per le fanciulle, una 1. R. Scuola media di commercio, una Scuola di pratica agraria annessa

174 Appendice V. Distretto di TRENTO. — Il distretto eli Trento si estende sopra una superficie di 1007 chilometri quadrati e comprende una popolazione di 30.154 abitanti. Consta di 12 Comuni: Trento, Gardolo, Monte Vaccino, Villa Montagna, Cognola, Povo, Villaz- zano, Mattarello, Vigolo Vattaro. Sardagna, Ravina, Romagnano. Forma il punto cen trale di questa parte dell'alta valle dell'Adige, detta Bacino di Trento, il quale si chiude ad oriente dai monti Celva, Maranza, Vigolana— parte dello

Scanupia (2150 m.) guar dante la città — a greco dal Calmo, ad occidente dal Bondone (2180 m.) ed a maestro dai monti di Ter la go e dal Gara: i primi, gli orientali ed il -grecale, a falde molto dila tate, sparse di colline amenissime con due dossi: uno ad oriente ( j D oss 1 Sant'Agata) e l'altro a mezzogiorno (Doss' Sa?i Hocco ) ; ed i secondi a falde più ristrette, che fini scono alla sponda destra dell'Adige, e un dosso (Doss' Trento) fortificato, guardante la città antica, sede di una rocca

eretta dai Romani a freno dei barbari. Nel distretto di Trento, oltre l' Adige che scorre rapido a breve distanza dalla città, quasi a rasentarne le mura occidentali, corrono: il Fersina , scendente dal laghetto alpino di Nardemolo sopra Palù e, dopo aver bagnata la valle dei Mocheni, ingrossato da rivi e torrentelli, scendenti dalle valli laterali, entra nella bella piana di Pergine, da cui, volgendo verso Trento, scorre incanalato fra alti dirupi fino a precipitare nel piano trentino per un'alta

e magnifica cascata (Pontalto), dopo la quale mette foce in Adige, a mezzodì della città, nella località detta il Deserto; il Bio di Vela , il Bio di Sardagna , il Rio Bondone, il Sedè ed altri minori corsi d'acqua che ingrossano l'Adige, a monte ed a valle di Trento. Il Sardagna, prima di finire in Adige, sulla riva destra del fiume, fa una bella cascata, precipitando dall'altipiano di Sardagna per alti dirupi nella valle di Trento, davanti a questa città. La linea ferroviaria del Brennero taglia nella

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Geographie, Reiseführer
Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 25 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
186 Appendice protettorato dell'Austria sul Trentino, col pretesto della comune difesa dei territori posseduti dal conte del Tiralo, dai principi-vescovi di Trento e da quelli di Bressanone. Durante il reggimento del cardinale Bernardo Clesio, cominciato nel 1514, Trento fu teatro di una nuova sommossa popolare contro i feudatari e l'alto clero ; sommossa che, essendosi estesa nel contado, prese il nome di Guerra Rustica. Fu domata dàlie forze •ve scovili unite a quelle del conte del Tiralo

ed i capi fi nirono o per mano del carnefice o nelle segrete del castello e della Tor Verde. Il punto culminante dello splendore, per il princi pato di Trento, fu durante il vescovado del cardinale Cristoforo Mad ruzzo, conosciuto più specialmente nella storia col nome di Cardinale del Concilio. Com'è noto il Concilio Ecumenico, che prese il nome di Trento dal luogo nel quale tenne il maggior nu mero delle sue sessioni, fu organizzato ed indetto per riformare e disciplinare

in Trento la sede del Concilio. Questo si apri il 15 dicembre 1545 e si chiuse il di 4 dicembre 1563, dopo molte interruzioni e sospensioni, dopo es sere stato traslocato una volta in Bologna (1547), per suggestione di Paolo HI Farnese e per il desiderio di molti Padri ai quali non conveniva il soggiorno di Trento; indi, per la volontà perentoria di Carlo Tela condiscendenza del nuovo papa, Giulio HI, riportato a Trento. Durante le sessioni del Concilio il cardinale Cristoforo Madruzzo provvide con

dell'arciduca Leopoldo, già vescovo di Gurk e d'Augusta; questi, avendo rinunziato, fu eletto Ernesto conte di Harrak. cardinale ed arcivescovo di Praga; indi Sigismondo Alfonso conte di Thun. Indi, per quasi un secolo, si elessero degli Italiani, cioè: Francesco degli Alberti, di Poja; Giuseppe Vittorio degli Alberti, di Enno ; Gian Michele conte di Sporo. Nel 1725 si ritornò ai Tedeschi col conte Antonio di Waldenstein, per oltre trent'anni. 11 terzultimo ed il penultimo dei principi-vescovi di Trento

furono ancora italiani, cioè : Francesco Felice dei conti di Enno (1758-62); Cristoforo II dei conti Sizzo de' -Noris (1763-76) e tedesco l'ultimo, Pietro Vigilio conte di Thun (1776-800). Sotto il governo di questi il potere temporale venne, dalle truppe francesi, tolto ai vescovi di Trento e non fu loro mai più restituito. I Francesi, comandati da Joubert, entrarono in Trento il 5 settembre 1796 e vi instaurarono tosto, come avevano fatto nelle città della Lombardia e del l'Emilia, forma di governo

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Geographie, Reiseführer
Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 23 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
184 Appendice Trento l'alta valle dell'Adige. Nè diverso succede quando, nel dominio d'Italia, i Franchi di Cario Magno si sostituiscono ai Longobardi: Trento da duchea lon gobardica è tramutata in marchesato feudale, subendo tutte le vicende che nel secolo della dominazione caro lingia subì l'Italia, coll'aggravante che Trento e le sue valli furono di continuo percorse dagli eserciti degli imperatori scendenti a riaffermare od a prendere in Roma la corona imperiale, o risalenti, decimati

e di sfatti, a rimpolparsi d'armi e d'armati nei paesi di oltremonte. Nè durante il secolo X, in cui si avvicendarono, tra Pavia, Verona, Spoleto, Roma e Germania, re ed im peratori indigeni ed esotici, la storia del marchesato tridentino, il quale si estendeva allora fino alle Giudi- carie e per tutta la Valsugana, differisce o si distacca da quella di tutta l'Italia superiore, ed anzi ha parte grande nel conflitto delle due correnti che dividevano allora l'animo degli Italiani. Da Trento, fatta

, a de primere il feudalismo, molestia e pericolo per l'Impero, trasformò il marchesato di Trento in un principato ec clesiastico, visto che l'autorità ecclesiastica dei vescovi era la sola che teneva testa al feudalismo, sostenendo contro di esso le ragioni del popolo. Quel periodo, ehe Giuseppe Ferrari qualifica della rivoluzione vescovile, è uno dei più importanti nella storia nostra, come quello che fu il preparatore imme diato dell'èra comunale. Ulderico II fu il primo vescovo-principe dì Trento, creato

da Corrado il Salico. Aveva giurisdizione per tutta la valle dell'Adige e dipendenze, dalla Chiesa di Verona a quella superiore di Bressanone. Sullo scorcio del secolo XI la vita comunale co mincia a manifestarsi in Trento, con istituzioni e leggi che tenevano in gran parte del carattere liberale e popolare del municipio latino. A Trento il governo cit tadino non fa, come nelle altre città d'Italia, detto Co mune, ma per molto tempo serbò il nome romano di Magistrato consolare: cosa che mostra in modo

elo quente l'attaccamento antico alle tradizioni romane di questa popolazione. Il Magistrato consolare di Trento godeva diritti stabiliti e riconosciuti in precedenza dai principi-vescovi: prendeva con person parte ai pubblici affari, a seconda della loro natura, con voto consultivo e deliberativo ; aveva un proprio e largo statuto, riconosciuto e confermato dagli imperatori che succedettero a Corrado il Salico, esclusi Barbarossa e Federico II, per le peculiari condizioni di lotta coi Co muni

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Geographie, Reiseführer
Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 21 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
e codici preziosi. Il barone Antonio Mezzetti, bibliofilo assai conosciuto, morto in Milano nel 1841, lasciò alla nativa Trento tutta la sua ricca collezione di libri e di documenti : la prima eli circa 15.000 volumi, l'altra di 1148 documenti, formanti 50 volumi in-folio, tutti relativi a pratiche, sessioni o deliberazioni prese dal Concilio. Oggi la Biblioteca tri dentina consta di quasi 40.000 volumi ed èin continuo aumento. Il Museo Civico, conservato nello stesso palazzo, fu fondato col lascito

del conte Benedetto Giovanetti, che, morto nel 1846, lasciava alla città il ricchissimo suo medagliere ed i preziosi cimeli dell'età etrusca e romana, raccolti nel suo palazzo. Altra collezione pre gevole di monete ed oggetti d'antichità paesane, rac colta dal canonico De Piràni di Ala. (u da un nipote di questi donata al Comune di Trento, che con acquisti di oggetti rari ed artistici e doni di benemeriti citta dini riesci a formare un interessante Museo di memorie patrie, regionali; nonché

un ricco campionario della fauna e della flora tridentina. La perla di questo Museo, pezzo archeologico di grandissimo valore, è la famosa Tavola Clesiana, rinvenuta nei Campi Neri presso Cles nell'anno 1869, dichiarata da Teodoro Mommsen ed oggetto di studio per gli eruditi in archeologia e storia. Fra le istituzioni di beneficenza di cui Trento ha •vanto va ricordato l'Ospedale civico intitolato a Santa Chiara, ricostruito e regolato ora secondo i più mo derni e rigorosi dettami della scienza

ospitaliere. I Sobborghi. — Pittoreschi ed interessanti sono i sobborghi immediati di Trento, formanti piccole fra zioni del Comune, quali: Pùdicasiello, sulla sponda destra del fiume, alle falde del Boss' Trento o Verruca e dove primeggia il curioso gotico edificio di Sant'Apol linare, nel quale si conservano frammenti di scolture del periodo romano e discreti dipinti ; — il grazioso paesello di Vela; — le colline di San Giorgio, cosparse di graziosi villini ; — il convento dei Carmelitani, eretto dal

Galasso, indi trasformato in Ospizio di maternità ed ora adoperato dal Governo ad uso di caserma ; — la scogliera delle Laste, fornata dalla' base del monte Ca listo, fiancheggiata da colline e pendici amenissime ; — la passeggiata al Fersina, eminentemente pittoresca; — il Cimitero (fìg. 57), di recente costruzione, ricco di mo numenti ; — il palazzo o villa degli Àlberi, costruito dal conte Gian Gaudenzio Madruzzo, padre del cardinale di Trento. Al tempo del Concilio servì ad ospitare prin cipi

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 19 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
conico acutissimo, coperto da piastrelle in cotto a smalto giallo e verde, donde gli efletti bizzarri se condo la luce e quando il sole vi batte sopra. Torre Vanga (fig. 54). — Più recente, anzi per fettamente medioevale, meno singolare nella sua forma tozza in mattoni, ma .non meno celebre della Torre Venie nella storia trentina è la Torre Vanga, sorgente all'estremità opposta della città e della stessa via nella quale è la Tor Verde. La cinta murata di Trento che si staccava dalle pareti bugnate

e corrose dal tempo della Tor Verde, giungeva, con una linea quasi retta, fino alla Tor Vanga — presso la quale aprivasi l'an tica porta Bresciana — ingresso a Trento per quanti, attraversate le giogaie di Vela e di Bondone, giunge vano dalla Lombardia. La guardia di questa porta si estendeva fino alla testa dell'antico ponte detto di Sa» Lorenzo, sull'Adige. Il nome di Vanga venne a questo massiccio tor rione da una illustre famiglia tridentina, che molto probabilmente la eresse. Fra i molti cittadini

che facessero rimodernare e ricostrnrre il ca stello del Buon Consiglio. Il Mariani, nel suo Trento con il Sacro Concilio et notabili, dice questo edifizio tanto antico che ospiti in esso « furono persino i pre decessori di San Vigilio ». Lasciamo al cronista tridentino ìa responsabilità della sua affermazione. La parte più antica di questo edifizio è il torrione costruito in pietra viva, merlato, nel quale è conservata l'antica campana del Comune, detta Renf/a, perchè chiamava, coi suoi rintocchi

al l'arringo i magistrati del Comune. Ora è serbata al più modesto ufficio di avvisatrìce delle funzioni re ligiose. Municipio. — Il Magistrato civico di Trento ebbe nel secolo scorso due residenze : il palazzo Vecchio ed il palazzo Nuovo del Municipio : sì l'uno che l'altro sorgono nella via più centrale della città, la via Larga. Il primo, ora adibito a sede della I. B. Scuola Com merciale, è dotato di un'antica torre. Vi si serba an cora intatta la spaziosa sala che serviva alle riunioni del Consiglio

tridentina nel 1801. In questo edifizio sono allogati tutti gli uffici del Comune, la Biblioteca ed il Museo. In tempo del Con cilio vi ebbero fastosa dimora i cardinali Ercole Gon zaga e Giovanni Morene. Palazzo Nuovo della Giustizia. — È il più no tevole degli edifizi pubblici moderni di Trento, per la grandiosità o la ricchezza con cui venne costruito, nella nuova via che da piazza Fiera va a piazza d'Armi. I primi disegni di questo maestoso e severo edifizio furano dati dall'architetto trentino

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Geographie, Reiseführer
Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 17 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
178 Appendice impronte. Michelangelo Mariani, nella sua opera Trento con il Sacro Concilio ed altri notabili, edita net 1672, parla di queste pitture cosi: « Sono le pitture di questi luoghi di città assai lodevoli, ma cedono a quelle « che stanno in faccia della torre del Duomo su la « piazza, dove in gran varietà portano le figure a s scurcio, motto e geroglifico, rispondendo quelle che « si veggono nella Torre stessa e dirimpetto ». Delle pitture della Torre non si hanno più tracce; queste

delle due Case ai Portici, assai interessanti per l'arte, sono ancora abbastanza bene consertate. Credesi siano dovute al pittore vicentino, ben noto nella storia del l'arte veneta, Marcello Fogolino. Santa Maria Maggiore. — Dopo il Duomo è fra gli edifr/.i sacri di Trento, per bellezza di architettura e per memorie storiche, il più importante. Sorge sulla piazzetta omonima, nel luogo ov'era anticamente l'an tica chiesetta di Santa Maria della Neve, prima par rocchia che fu chiamata in sussidio

Seminario, eretta sui disegni del P. Andrea del Pozzo, gesuita, nel 1701 ; — la Chiesa di San Pietro, in istile gotico, rimodernata sui disegni di Pietro Selvatico, a tre navate ed una magnifica can toria: — ed infine la piccola ina elegante Chiesa di San Martino, con un bellissimo dipinto del Gignaroli, bolognese. Castello del Baon Consiglio. — È fra gli edi lìzi profani di Trento il più importante per ragioni ar tistiche, architettoniche e storiche. Fu l'antica splen dida residenza dei principi

-vescovi di Trento, e per quanto mal ridotto dalle successive occupazioni militari serba in alcune parti buofii avanzi dell'antico splen dore. Il castello del Buon Consiglio sorge nella parte orientale d'ella città, che è anche la più elevata, e presso l'antica porta di Aquileja, alle falde quasi del monte Calisio, che si presentano irte e spezzate in lunga fila, come una scogliera battuta dal mare. La posizione, alta e sgombra da ogni parte nella quale sorge il ca stello, permette, dagli spalti

e dalle finestre, di domi nare, non solo sulla città, ma su l'intero bacino di Trento edi buona parte della vallata superiore dell' A dige fino alla piana di Lavis. Secondo le antiche memorie trentine, ove ora sorge il castello e precisamente nel luogo ove è il torrione rotondo, vuoisi sorgesse, al tempo della dominazione romana, una rocca di ri scontro a quella esistente sulla Verruca o Boss' Trento. Ma nessun monumento serio conferma questa leg genda : ed il torrione attuale, sebbene porti il nome

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 30 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
da Roberto Sanseverino, ed i Tedeschi, sotto il comando di Sigismondo d'Austria, alleato al vescovo di Trento: bat taglia finita colla sconfitta dei Veneziani. Nella chiesa curaziale havvi un quadro che rappresenta in certo modo quella battaglia. Nel 1796 a Galliano si batterono Austriaci e Francesi, questi ultimi capitanati da Bonaparte in persona. La vittoria fu favorevole alle armi repubblicane ed i Francesi, oltre che di Calliano, s'impossessarono anche dell'antichissimo vicino Castel Pietra

, di origine romana, feudo un tempo dei signori di Beseno, poscia dei Castelbarco, sede dei vescovi di Trento, infine degli arciduchi d'Austria conti del Tirolo, che la diedero in feudo ai Wolchestein. Ora appartiene ai baroni Cresceri di Calliano. Cenno storico. — Come tutto il Trentino, fino alle pendici delle Rezie, la valle Lagarina fu colonia ro mana; colonia datante, secondo Mommsen, non dal l'Impero ma dalla Repubblica. Gotesta valle mediana dell'Adige fu certamente la prima terra conquistata dai

del loro passaggio. La via militare Claudia- Augusta, che conduceva in Germania, percorreva la valle Lagarina in tutta la sua lunghezza; anzi è accer tato, che dalla Chiusa Veronese fino a Trento, due fossero le strade romane percorrenti questa valle: l'una sulla destra e l'altra sulla sinistra del fiume. Sepolcreti, iscrizioni, medaglie, armi e monete romane rinvenute in ogni parte della valle provano la consistenza e l'im portanza data da Roma a questa sua colonia prealpina. II nome attuale

la valle Lagarina lo deve al medio evo, alla conquista longobarda. La prima nozione che di essa si ha è in Paolo Diacono, accennante ad un Regilone comes de Lagare, che governava il paese tenendo la sua sede in Villa, che fu detta de Lagare e poscia Lagarina. Nell'invasione franca la valle Lagarina passò sotto il dominio feudale dei marchesi di Trento, come appare dal placito tenuto da Lodovico II in Trento nell'845 — ricordato dal Muratori — ed al quale intervennero gli uomini di Avio, di Marco

, di Castione, di Mori, di Tierno, di Lenzina, terre tutte delle valli che al mar chese di Trento facevano atto di vassallaggio. Corrado il Salico attribuì la valle Lagarina — nel memorando Piacilo che erigeva Trento in principato vescovile — alla Mensa tridentina; ed i principi la divisero in vari capitanati con sedi a Pradaglia, Lizzana, Castelbarco e Serravalle, dando origine a frequenti conflitti fra ca pitani e capitani ed anche cogli stessi principi-vescovi di Trento. Fra le famiglie di questi

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Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 14 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
Alta Valle dell'Adige 175 montana sulla quale si distende la città di Trento appare bello, ridente, maestoso. Il bacino di Trento, formato da l'alta corona dei monti già ricordati, si do mina tutto all'intorno : e nel mezzo di questo bacino, che sembra uno scenario circolare da panorama ada giato sopra tre colli, i tre Dossi, sorge non vasta, ma graziosa e irta di torri e di pinacoli, Trento, la ca pitale storica della regione, del l'alta valle dell'Adige, del Trentino. Dai suoi Dossi forse

Trento prese il suo nome latino, Tridentum, e non senza una ragione, perchè visti dall'alto, nello sfondo dell'orizzonte, presentano appunto il fantastico aspetto di tre immani denti capo volti. L'antico motto della città suona difatti : Monte* argentum mihi dant Nomtnque Tridentum, ma, in realtà, l'etimologia pare ijbbia tutt'altra origine. ' Di cotesti tre colli o Dossi, l'o rientale è detto Dos«' Sant'Anna, quello a mezzodì Doss' San Rocco, ed infine quello ad occidente, a falde più ristrette

, a forma di fungo, meno alto, ma degli altri più ce lebre, è il Doss' Trento o Verruca, guardante la città: antica sede di una rocca romana a difesa dai bar bari, poi di fortificazioni a difesa della città verso la parte inferiore dell'Adige, ed ora di una polveriera ed una caserma d'artiglieria. Giungendo dalla strada di Riva o dalla stazione ferroviaria Trento si presenta nel miglior modo pos sibile, colla veste di città elegante, pulita, moderna. Il piazzale della Stazione, ridotto a magnifico

square o giardino in glese, nel quale torreggia il superbo monumento a Dante, opera lodatis- sima del fiorentino Cesare Zoochi, inaugurato pochi anni sono con feste grandiose ed indicibile entusiasmo di tutto il popolo trentino, che - diede al monumento al padre della lingua nostra il più alto significato, è circondato da grandiosi edifizi mo derni, taluno dei quali ad uso di albergo, è uno dei ritrovi più graditi della cittadinanza. Si entra in Trento per una via larga, fiancheggiata da platani alti

e fronzuti, detta della Stazione e, dopo aver passato sopra un ponte in pietra un rivo che scorre placido fra quel verde per finire poi in Adige, al di sotto della stazione stessa. Oltre questo ponte sorgeva l'antica cinta delle mura di Trento, costruite, dicesi, da Teodorico, che i disegni e le incisioni di mezzo se colo fa ci danno ancora diritte, nere e merlate. Dove sorgevano le mura antiche — delle quali sono ancora in piedi alcuni avanzi nella parte occidentale ed a mez zodì della città — con

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Geographie, Reiseführer
Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 24 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
Alta Valle dell'Adige 185 Fig. 57. — Trento : Il Cimitero. sofferenti l'odiosa tirannia, riuscì a cacciare Ezzelino. La fortuna di Egnoiie non durò molto, perchè a sua volta venne cacciato dal 'nuovo vicario imperiale, Mastino della Scala, signore di Verona. Per tutto il secolo XIJI Trento fu soggetta alle al ternative continue delle fazioni ehe allora si combatte vano nelle città d'Italia e quivi, come altrove, molto sangue fu sparso per le vie della città. Nella sua calata in Italia, Lodovico

il Bavaro tenne ira Trento, nel 1327, un Parlamento, al quale conven nero i rapi del partito ghibellino, i legati delle città ghibelline e quello di Castruccio Caslracane, clic allora teneva in pugno le sorti della Toscana. 11 Bavaro tradì e deluse ben presto le speranze dei Ghibellini italiani e Trento, pochi mesi appresso, lo vide risalire il Brennero umiliato, cacciato, fuggente, maledetto. Sui primordi del quattrocento una rivoluzione popo lare contro i mercenari tedeschi tenuti dal vescovo, che

Maggiore e decapitato per mano del boia, come traditore : le sue case saccheggiate, arse, rase al suolo. Presto però i principi-vescovi di Trento si trova rono in conflitto coi conti del Tirolo per ragioni di giurisdizione e per lungo tempo tennero testa all'in- 63 — Eia Patria, vol. I, parte 2*. vasione tedesca in queste valli. E mentre a nord ave vano a nemici i conti del Tirolo, a mezzodì dovevano difendersi contro gli attacchi della Repubblica di Ve nezia, che dal Veronese e dal Vicentino aveva

comin ciato ad insinuarsi nel loro territorio, tanto che, nel 1416, era già padrona della vallò Lagarinn e minac ciava Trento, mentre, per la parte della valle di Loppio, estendevasi a Riva, nella valle di Ledro, e giù finn a Brescia. I conti d'Arco, impauriti dal progresso della po tenza veneta in territori sui quali vantavano diritti feu dali, ricorsero, insieme al vescovo di Trento, del quale erano virtualmente vassalli, per aiuti a Sigismondo d'Austria, conte del Tirolo. Questi, vedendo gli

seguenti ; ma, passata la signoria del Tirolo nelle mani di Massimiliano I im peratore d'Austria, questi, con forze preponderanti, scese nella valle dell'Adige e li fece sgombrare dalla vai Lagnrina, che ancora occupavano. Ciò avveniva nel 1509;' indi Giorgio III di Ncidcch, per le .influenze dell'imperatore, fatto vescovo e principe di Trento, concludeva con Massimiliano quel trattato, clic dal l'anno in cui fu sottoscritto venne detto Libello del l'Undici, per forza del quale si stabiliva una specie di

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Geographie, Reiseführer
Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 22 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
Alta Valle dell'Adige 183 vescovile di Trento, la quale pagava un assegno annuo di 120 lire veronesi agli uomini di Vigolo perché vi tenessero una guardia. Fu distrutto da Ezzelino, poscia, riedificato, sfidò il tempo ed è ancora a tutt'oggi iu istato di sufficiente con servazione. CENNO STORICO Nelle sue antichissime orìgini Trento segui le leggi etniche e storiche ita liane, e nulla ebbe a che fare colle razze nordiche, le quali fin dopo il periodo romano, quando si spinsero a mezzodì, non

della razza italiana. Trento fu presto cospicuo, splendido municipio ro mano. Memorie e monumenti d'ogni genere ne par lano e fra gli altri la famosa lapide o Tavola Clesiana, trovata nei Campi Neri di Cles nel 1869, recante l'editto di Claudio Cesare, che conferisce la cittadi nanza romana agli abitanti dell'Anaunia, ora valle di Non, emanato l'anno 46 di C.ai 15 di marzo. In quella . tavola il Municipio di Trento, al quale gli Anaunieiisi erano obbligati d'obbedienza , è qualificato

\)e,\' splendido. Nel travolgimento dell'Impero Romano l» sorte del Trentino non é disgiunta da quella di tutta l'Italia superiore. I barbari vi calano sopra, precipitando dalle Fig. 56. — Trento : Palazzo Tabarelli. Alpi non più guardate e difese dagli antichi legionari, rumando sul loro passaggio tutto quello che la gran dezza romana vi aveva creato. In quel periodo il Cri stianesimo si diffonde nelle valli dei Trentino portatovi da Ermagora d'Aquileja: Trento diventa la sede, il centro della nuova Chiesa

e Giovinone è il primo pre sule precursore di San Vigilio, instancabile predicatore della nuova Cede fra i barbari abitatori rielle vicine lìezic. Caduto l'Impero d'Occidente il regno dei Goti fa di Trento una delle sue provincie e delle più importanti, perchè antemurale ad pi tre minacciatiti invasioni di barbari. Per questo Tcodorico riedifica le mura e le torri della città e la muiihce di numeroso presidio. Colla venuta dei Longobardi, Trento segni le vicende della madre patria, e dei trontasci duchi

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 12 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
, piena di vita e di industrie. Vi sono filande da seta, segherie, fabbriche di biacca ed altri stabilimenti importanti. Sebbene breve, la storia di Lavis rammenta due fatti d'una qualche importanza. Il primo è l'incendio e saccheggio di Lavis, avvenuto il 5 settembre 1796 ad opera dei Francesi comandati dal Vaubois, sospettante i terrazzani di favoreggiamento e complicità cogli Au striaci, che, evacuando Trento, quivi si erano ritratti e fortificati, opponendo seria resistenza all'avanzarsi delle

di Trento, sulla sponda sinistra dell'Adige, ha una popolazione di 10.094 abitanti, sparsa nei Comuni di Civezzano, Àlbiano, Fornace, Baselga, di Pinè, Bedol, Lona- Lases e Miola. Consta, topograficamente, di un bacino o semicerchio di colline, con- giungentesi da un lato colla rapida pendice tagliata dalla strada da Pergine a Trento, dall'altro coll'altipiano dell'amenissima valle di Pinè, allungatesi a settentrione di Pergine e formante il dorso che divide il Fersina dall'Avisio. Vi corrono

i torrentelli Siila, Bosco, Bedol, Regnana e Prada. È regione quant'altra mai pittoresca. Civezzano, capoluogo del distretto, a 709 metri sul livello del mare, è un villaggio cospicuo con 1856 abitanti, case in gran parte moderne, belle vie e ben pulite. La sua chiesa decanale, eretta per ordine del munifico cardinale Bernardo desio, principe-vescovo di Trento, è di buona architettura, dovuta ad Antonio Medaglia, comense. È forse, architettonicamente, la migliore dell'agro tridentino, essendone in special

: di Pinè, della Serrala, di Piazze e di Lases. Nei non lontani colli di Sant'Agnese trovasi poi il laghetto detto Lago Santo, la cui singolare, per non dire assurda, leggenda fu raccolta dallo storico locale Mariani nell'opera Trento con il Concilio. Nei paesi rurali e montanini del distretto di Civezzano nulla havvi che, alFinfuori delle bellezze naturali dei luoghi, meriti rimarco. Solo nei pressi di Fornace, villaggio posto sulla destra del torrentello Siila, si trovano i ruderi dell'antico castello

di Fornace, posseduto per molto tempo dai signori di Roccabruna, da cui per eredità passò ai Gaudenti di Trento. Il castello venne in parte distrutto per costrurre la nuova chiesa parrocchiale, ed il torrione, alto e massiccio, crollò or son circa quarant'anni.

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Geographie, Reiseführer
Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 20 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
Alta Volle dell'Adige 181 Fig. 55. — Trento : TI Tribunale. per il direttore, impiegati, guardie, cappellano; infer meria, chiesa, confortatorio e locali adibiti ai lugubri uffici dell'esecutore di giustizia. Orfanotrofio. — Quest'edifizio, sorgente nel sob borgo di San Bernardino Vecchio, ha aspetto mae stoso e di belle linee architettoniche. Ne diede il disegno l'architetto cav. Milesi di Como ; ed oltre le ampie camerate, refettori, sale di studio ha un bel giardino, una cappella

, un elegante teatrino, le officine ed un locale adibito all'esposizione permanente dei lavori compiuti dagli alunni e ricoverati. Ne è proprietaria ed amministratrice la Congregazione di carità. Edifizi privati. — Per quanto non molto vasta Trento possiede buon numero di edifizi privati, degni, per pregi architettonici ed artistici, di essere ricordati ed additati all'attenzione degli studiosi. Fra i più im portanti citiamo i seguenti : Palazzo Galasso . — Sorge in via Lunga ed è uno dei più grandiosi

ne rispettarono la bella e forte architettura. * * * Edifizi che meritano d'essere ricordati ed ammirati in Trento sono i palazzi Sarda gna. a Da Prato: il primo già appartenente all'antica famiglia dei Colepini, con affreschi dclRomnnino ed una singolarissima porta a cariatidi, balaustra e putti in marmo (di bel ba rocco), ritenuto lavoro di Francesco Barbacovi di Toja; l'altro, oggi sede della Scuola magistrale femminile, eretto sui disegni «lei Palladio, già dimora del cardi nale Crescenzio durante

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 10 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
genio nazionale, il che non fecero i capitani tedeschi mandati dai conti del Tirolo a governare le altre valli del versante meridionale delle Alpi stendentisi ai piedi del Brennero. 2. — La parte media dell'Alta Valle dell'Adige (CIRCONDARIO DI TRENTO). Questa parte dell'alta valle dell'Adige — soggetta all'Impero Austro-Ungarico — colla successiva parte bassa, valle Lagarina, è, per ragioni geografiche, etnografiche, storiche, quella che più colleghi ed interessi l'alto Veronese e l'alto Vicentino

, con cui ha confini politici, di Stato, ma non confini di lingua, di razza, di ragioni geografiche e di passato storico. . Essa comprende l'antico circondario di Trento o distretto capitanale, suddiviso poi nei distretti giudiziari di Trento, Pergine, Civezzano, Cembra, Lavis, Mezolombardo e Vezzano. Si stende su una superficie di 949 chilometri quadrati e confina: a set tentrione, coi distretti già da noi ricordati di Cles e di Bolzano ; ad occidente, colla valle del Sarea e le Giudicarle

; ad oriente, colla Valsugana e la provincia di Vicenza nel Regno d'Italia; a mezzodì, col distretto capitanale di Rovereto. Seguendo col metodo finora tenuto, la gran valle discendente dell'Adige, proce diamo da settentrione a mezzodì, nella succinta descrizione degli interessanti paesi di questa regione, sopra ogni altra interessantissima. ' I. Distretto di MEZOLOMBARDO. — Per superficie, se non per abitanti, di tutti i distretti del circondario di Trento è il più importante. Ha una popolazione di 16.550

una forte rocca a guardia dell'antica strada dai Romani pure aperta, da Vervò per Trento, Zambana, Acquamagra, Rocchetta. Nei bassi tempi il feudo di Mezolombardo, detto allora Medium e dai Tedeschi — impiantati visi coi conti del Tirolo — Meli, venne diviso ili due parti : in uno, il Medium Sancii Petri o vetus, denn compreso il castello e territorio dell'at tuale Mezolombardo; l'altro, il Novum o Sanala Maria de Corona, è l'attuale castello di Mezocorona, altro insigne monumento della storia

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Geographie, Reiseführer
Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 18 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
Alta Valle dell'Adige 179 lasciò ai pittori che lavoravano nelle sale e nelle logge del suo castello la sconfinata libertà di soggetto e di metodo ; sì che tutta la mitologia greco-romana, ardita e naturalista, venne, nei mille suoi episodi, illustrata nei soffitti, sulle pareti ed in ogni parte di quel ca stello, destinato ad essere sede di una Corte essenzialmente ecclesia stica, Ma indetto il Saero Concilio e fissata Trento pei 1 sua sede, il principe-vescovo del tempo, cardi nale Cristoforo

murata. 11 principe-vescovo teneva la sua Corte nella parte detta appunto Castello Nuovo o Domvs Aurea. Nel castello Vecchio c'erano gli iifiìci del Consiglio di Stelo, del Tribunale, nonché le abi tazioni dei numerosi dipendenti della Corte civile ed ecclesiastica del principe-vescovo. Nel torrione d'Au gusto ed adiacenze c'erano, oltre delle prigioni, gli alloggi del presìdio, per molti anni formato da milizia cittadina; ma dopo il libello dell'Undici, da truppe mercenarie, porlo più svizzere

e tedesche, mantenute dal conte del Tirolo, come onere per la sua carica di avvocato della Chiesa tridentina. Tale stato di cose durò per oltre tre secoli, finché non venne l'onda ri voluzionaria a spazzar via tutto. Occupato il Trentino Fig. 54. — Trento : Torre Vanga. da Juubert, abolito il principato ecclesiastico, il ca stello del lìuori Consiglio, senza alcun rispetto alle memorie storiche ed ai suoi pregi artistici, venne tras formato in caserma, nella quale, a seconda delle varie vicende delle

guerre napoleoniche nel principio del secolo scorso si alternarono truppe francesi, tedesche, italiane, bavaresi. Dopo il -1815 vi sedette il Comando militare austriaco nel Trentino e quivi, il 15 aprile, furono fucilati ventini giovani di Trento e del circon dario, clic, attratti dalla voce della patria comune, ar mati, si accingevano a passare in Lombardia, sorpresi e catturati, dopo breve scontro, dalla truppa austriaca nei pressi di Castel 'L'oblino, in valle di barca. L'ese cuzione di quel

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Geographie, Reiseführer
Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 29 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
190 Appendice All'incirca a pari altezza, ma più celebre e conosciuto dello Scanupia, è il Bon done (2100 m.), che s'alza a ponente di Trento sulla riva destra dell'Adige, dividendo la vallata di questo fiume da quella del Sarca. Il Bondone è più visitato e celebrato dello Scanupia, perchè entra nel suo sistema quel bellissimo altipiano che si chiama Orto di Abramo, dal quale si alza il Cornelio che sale a 2176 metri, ed il monte Vazom (1631 m.). Fra l'Orto di Àbramo ed il Cornelio sonvi prati

Trento et il Sacro Concilio et notabili , narra che l'imperatore Carlo V, nel 1530, lo percorse in ogni senso cacciandovi ogni sorta di selvaggina. La flora del Bondone è ricchissima, vi sì raccolgono bianchi di roccia, primole, ane moni, arniche, genziane, tra cui la rara Genziana nivalis di Linneo. Il Bondone è di formazione giurassica inferiore;, nella parte più alta però si mostrano il giura superiore ed il calcare nummulitico. Alle falde ed intorno al Bondone si raggruppano vari paesi; per

esempio, verso Trento si trovano: Ratina e Garniga; nel territorio capitanale di Rovereto invece Villa Lagarina, Nogaredo, Castelnuovo, Castellano, Pederzano, Aldeno, Nomi. Cintone: paesi tutti di qualche importanza, che non mancano di notizie storiche interessanti l'intera valle. Così, Castellano e Castelnuovo, vicini e destinati ad una sorte comune, ' furono un tempo castelli dei Castelbarco, che, nel 1456, ne furono spogliati da Giorgio, vescovo-principe di Trento, il quale ne passò l'investitura

, precipitando così in breve tratto da un'altezza di oltre 800'metri, per una sequela di scaglioni e cascate di bellissimo effetto. Aldeno , piccolo paese sull'Adige, all'imbocco della vallata di Rivo dell'Inferno, alle falde del Bondone e di fronte allo Scanupia, può dirsi; per chi viene da Trento, la prima terra della valle Lagarina. È paese antichissimo, sulla via romana, che dalla valle del Po, risalendo l'Adige, conduceva in quella del Danubio; il suo nome vuoisi derivato dalle parole etrusche aliena

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Geographie, Reiseführer
Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 28 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
del canto xv de\VInferno coi versi: E quale i Padovan lungo la Brenta, Per difender lor ville e lor castelli, Anziché Chiarentana il caldo senta ... Naturalmente molto inchiostro fu sparso sulla questione, ma ognuno rimase del proprio parere, poiché l'intenzione vera, primitiva del divin poeta rimase impenetrabile, VII. Distretto di VEZZANO. — Di questo importante distretto fu già ampiamente trattato nell 1 Appendice al volume Bergamo-Brescia, pag. 530. DA TRENTO A ROVERETO Interessante è sotto

ogni aspetto quella parte della valle dell'Adige che chiude a mezzodì il bacino di Trento e passa poi nella valle Lagarina, percorsa dalla ferrovia e dalla strada postale Trento-Rovereto-Ala-Verona. Questa parte dell'alta valle Ati- sina è fiancheggiata da alte caratteristiche montagne ed ai suoi lati si aprono valli di minore importanza, tributarie del gran fiume, ma delle quali il tacere sarebbe' rendere incompleto questo cenno. La Val Sorda, — È una delle piccole valli tributarie, alla sponda

sinistra del l'Adige, compresa fra i monti Maranza e Scanupia. Singolarmente alpestre e solitaria, è percorsa dalla strada che dalla valle dell'Adige, per Bosentino, Vigolo, Vattaro e Calceranica, conduce a Caldonazzo in Valsugana, Oltre l'imbocco della vai Sorda la vallata dell'Adige si restringe sempre più. A Mattarello, ultimo villaggio del circondario di Trento, lo Scanupia colle sue erte pendici si avvicina tanto alla sponda sinistra dell'Adige da lasciare appena posto per la strada carrozzabile

e per la ferrovia che corrono ambedue sulla sinistra del fiume. Alla destra invece si stendevano una volta paludi ed ora fertili campagne, mentre il Bondone si tiene fino a Galliano ed a Nomi, distante dal fiume. Alla cosiddetta chiusa dei Murazzi (poco sopra Calliano) esisteva, nel XV secolo, il confine politico fra la Repubblica veneta ed il Principato del vescovo di Trento. Da qui comincia pure la Valle Lagarina. Lo Scanupia, il Finonchio, lo Zugna, il Castelberto e VAcquiglio alla sinistra del

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Geographie, Reiseführer
Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 15 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
176 Appendice di Trento fu cominciato nella prima metà delI'XI se colo per volontà fiel vescovo Ulderico II ; proseguito, dopo lunga interruzione, dal 1 d29 al 1149, dal ve scovo Allamanno, da cui fu consacrato, coll'intervento del vescovo di Concordia e del patriarca d'Aquileja ; fu rifatto e compito tra il 1207 ed il 1218, per le cure del vescovo Federico di Vanga, cancelliere dell'impe ratore Ottone. Chi sia stato l'architetto della prima costruzione non è noto ; ma ciò che di essa rimane

frontispizio del duomo di Parma e in altre cattedrali italiane; negli archetti, nei fregi, nelle cornici della parte esterna della tribuna, nelle navate, nella cupola ottangolare, nell'abside di forma elittica. La parte architettonica, anche nei suoi particolari minimi, nei dettagli decorativi, è quanto di più rimar chevole offre il duomo di Trento al visitatore, sia allo esterno che allo interno-, ove le tre navate archiacute, sorrette da piedritti mistilinei, completano e confer mano l'impressione

il duomo di Trento ha dipinti pregevoli del Romanino, delBru- sasorci, del Dorigati, del Loth (bavarese), dell'CV- betto (Alessandro Turchi da Verona), un affresco di scuola giottesca del 300, ecc. Fra gli oggetti che hanno ricordo storico è il Cro cefisso in legno scolpito, antichissimo, davanti ai quale in pompa solenne furono lette e pubblicate le decisioni del Concilio; e nella sagrestia si conservano arazzi preziosi, argenterie, messali ed antifonari di grande valore, ecc. Nelle tombe, di cui

il duomo di Trento abbonda, vanno distinte : quella, più o meno autenticata, di Sant'Adalperto, vescovo e primo predicatore del Cri stianesimo nella regione, difesa da una densa infer riata, con placca dorata portante a cesello la scena del martirio subito dal santo ; la tomba di Roberto Sanse- verino, capitano generale di Venezia, ferito e morto alla battaglia di Galliano contro Sigismondo d'Austria. Questo monumento è dovuto ad un Luca Moro, ed oltre del busto del •valoroso guerriero porla due

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 26 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
Alta Valle dell'Adige 187 con 294 abitanti, a 502 metri sul livello del mare, in bella posizione, con eleganti ville; — Cognola, con 1486 abitanti, ameno paese sulla vecchia strada di Civezzano, è Comune formato da varie frazioni; — Povo, colle frazioni di Pantè, Gabiolo, Oltre castello, Sprè e Salè, forma un Comune di 1981 abitanti, steso per gli ameni colli, ad oriente di Trento, formanti le ultime falde della Maranza; — Villazzano, con 744 ab., sui fianchi del Doss' di San Rocco, capoluogo

precipita con bella cascata — che si vede anche da Trento — il rivo Sardagna scendente dai prati del Vazone; — Ravina, con 992 ab., sulla destra dell'Adige ed ai piedi del Bondone, ove notasi la magnifica villa di Marogne; — Romagnano, con 773 ab., sul colle tra Ravina e Aldeno, in posizione amenissima, ricca di vigneti, con case di bella apparenza e chiesa curaziale di buona architettura. VI. Distretto di PERGINE. — Questo distretto comprende una popolazione di quasi 15.000 abitanti, divisi nei Comuni

di Pergine, Vigalzano, Madrano, Nogarè, Serso, Viarago, Sant'Orsola, Palù, Fierozzo, Frassilongo, Canezza, Falesina, Yignola, Ischia, Tenna, Castagne, Susà, Costasavina e Roncegno. E formato dalla valle del Fersina, che s'apre a settentrione, e dal piano che da questa valle e da quella di Pinè si distende sotto un vasto orizzonte sino ai monti di mezzodì. E bagnato dal Fersina, che trae le sue origini dal laghetto alpino di Nardemolo (1956 m.) e finisce in Adige non lungi da Trento, dopo aver fatto

, nella località di Pontalto, una grandiosa e pittoresca cascata. Il distretto di Pergine è attraversato dalla strada postale bellis sima, eminentemente pittoresca, che da Trento per la Valsugana e Primolano conduce a Bassano con un ramo e coll'altro a Feltre. Anticamente il Perginese era diviso in sette gastaldie, dalle quali erano esclusi la valle di Palù, spettante ai signori di Caldonazzo, e Fierozzo, i cui abitanti erano tenuti per arimanni al servizio del castello di Pergine. Pergine

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