questa parte: e io non posso giudicare se fu un errore o meno; dove qualcosa viene fat to, è successo; e dove io non sono implicato, non posso parlare. Ma come lo hanno fatto, anche a mio nome, per tutti gli anni seguen ti, ciò fu sicuramente sbagliato». Cesare Bat tisti. Qual è la lealtà alla patria e quale pa tria? E il pensiero gli corre a quel suo cugino di Lasa, in Val Venosta. Proprio in quei giorni del 1963, giorni dell’incidente a Trento, a Trento si è concluso il processo contro i cara
. E più com prensibile. E se potessi cominciare a parlare, e anche lui potesse: ma noi siamo entrambi messi a tacere». Una implicita affermazione di similitudine, se non di eguaglianza tra Bat tisti e i «dinamitardi» sudtirolesi e il proble ma più intimo, più grave, il parlarne. Di nuovo Turnier fa dire a Battisti: «Noi ci assomigliamo un po’ tutti in questa regione, e non c’è alcuna differenza, su uno viene da su, dove è tedesco, 0 qui a Trento; dappertut to sono valli e montagne, c’è un certo tipo
, in lingua italiana si pos sono trovare, oltre a Incidente a Trento, Il Mantello (Trento, L’editore, 1990), Un castel lo in Austria (Bolzano, Praxis 3, 1991), La suddivisione del tempo (Milano, Guerini, 1990) La valle di Lausa e Duron (Bolzano, Arcoban Film, 1982). © RIPRODUZIONE RISERVATA di BRUNAMARIA DAL LAGO VENERI Domani Bolzano celebra lo scrittore Seppe leggere i conflitti della frontiera n 16 gennaio 1912 nasce a Gries, un quar tiere di Bolzano, lo scrittore Franz Thriller. Domani, avrebbe
riprese del film Note da Trento che la Rai di Bolzano e di Trento gli hanno dedicato. La regia era di Karl Prossli- ner di Bolzano e di Serena Tait di Tren to, il testo mio. Così per due settimane siamo andati in giro per la Venosta e poi ci siamo fermati a Trento. Per Franz Tu rnier, attore nel film, era un rivivere e fare concreti i suoi versi e i suoi scritti, per noi tutti una grande esperienza. L’esperienza di passare per una terra che è familiare ed estranea allo stesso tempo ha se gnato molti
degli scritti di Tumler. L’espe rienza, o meglio l’Incidente a Trento (titolo di un suo libro, ndr), così viene descritto: «Nell’estate del 1963 un uomo scende in Ita lia assieme alla sua compagna, Passando in macchina per la Val Venosta, non si ferma al paese dove si trova la tomba di suo padre e dove vivono ancora i parenti. Anche duran te una breve sosta a Bolzano egli non visita la propria casa natale. È evidente che l’uomo non vuole essere raggiunto dal proprio pas sato che, come afferma