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Realtà sudtirolese
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Seite 1 von 12
Datum: 10.06.1961
Umfang: 12
di esprimere in argomento la no stra opinione. Ammettiamo anzitutto, non nascon dendo la nostra soddisfazione, che da Milano a Klagenfurt un progresso è stato fatto. A Milano la diplomazia italiana riteneva tattica opportuna il rifiuto pe rentorio e categorico di entrare nella discussione della questione. A Klagenfurt la tattica seguita a Milano fu abbandona ta. A Klagenfurt da parte italiana si di scuteva, anzi ci si addentrava nei detta gli della questione, anche in quelli di se condaria importanza

a Zurigo la diplomazia italiana potrebbe forse tentare di guada gnare tempo. Riteniamo però che dovrebbe essere interesse della diplomazia italiana con cludere quanto prima, perché ormai la questione del Sudtirolo va incancrenen dosi. Guadagnar tempo potrà essere una ricetta valida in altra situazione e con altre premesse. Nel caso del Sudtirolo, perdurando ormai il problema da troppo IN QUESTO NUMERO TROVERETE: Mantova benemerita Revoca della cittadinanza “Berg-Isel-Bund„ e “Dante Alighieri» Bilancio

gravi pre occupazioni. Difatti non basta la buona disposizione di discutere; essenziale deve essere, specie per noi sudtirolesi che sia mo pars in causa, non tanto come si di scuta bensì di cosa si discuta. Senza mez zi termini diremo che a Klagenfurt da parte italiana non si è discusso affatto della modifica dello statuto di autonomia vigente e men che meno si è accettata la discussione del petit sudtirolese per una effettiva e sostanziale autonomia per il Sudtirolo in base al disegno di legge pre

sentato nel lontano 1958 dai parlamen tari sudtirolesi ai consessi legislativi ro mani. A Klagenfurt la parola d’ordine della diplomazia italiana suonava: rifiu to categorico e perentorio alla modifica dello statuto di autonomia. Comoda la posizione della diplomazia italiana a Klagenfurt; per essa lo statu to di autonomia vigente doveva rimane re tale e quale ed i necessari migliora menti ad una situazione insoddisfacente, anzi insostenibile, dovrebbero avvenire unicamente in sede regionale, a Trento

quindi. A Klagenfurt poi la diplomazia italiana si limitava ad una semplice elen cazione di ipotesi, assicurando nello stes so tempo e tardivamente lo studio delle relative possibilità. Sempre però inchio dandosi sulla regolamentazione in sede regionale. Si arrivava persino al punto da attribuire alla regolamentazione in sede regionale una portata più impegna tiva per quanto attiene le necessarie ga ranzie di durata e di consistenza delle concessioni. Possiamo esimerci da ulterio ri commenti, sicuri

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Realtà sudtirolese
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Seite 11 von 12
Datum: 10.10.1960
Umfang: 12
tenutosi sabato 24 e do menica 25 settembre, alla fine dei lavori era stato approvato un telegramma da in viare al capo della delegazione italiana alFOnu così concepito: TELEGRAMMA “Dirigenti associazione reduci prigio nia, riuniti convegno Bolzano, presente presidente nazionale, interpretando ansie et sentimenti nostra collettività residen te Alto Adige et intero popolo italiano, ardentemente auspicano ferma et decisa azione delegazione italiana difesa sacro santi diritti Italia, respingendo tentativi

applicate le leggi dello Stato contro i sobillatori interni an che se investiti di cariche pubbliche, e contro tutti coloro che si rendessero inde gni di poter mantenere la cittadinanza italiana da essi liberamente richiesta,,. TELEGRAMMA dell’Associazione combattenti e reduci: Il presidente della Federazione com battenti e reduci di Bolzano, Roncador, linite, con il compito, di essere a dispo sizione delle delegazioni degli Stati mem bri deirOnu per delucidazioni ed infor mazioni. Il petit austriaco

all’Onu consi ste notoriamente nella richiesta della con ila inviato il 21 settembre il seguente telegramma all’on. Martino, capo della delegazione italiana all’Onu. On. Gaetano Martino - delegazione ita liana Onu - New York. “Combattenti provincia Bolzano rappre sentanti tutta Italia nel ricordo sanguino si sacrifici guerra 1915-18 per unità Ita lia confidano illuminato pensiero incrol labile fermezza vostra in difesa buon di ritto Italia intangibilità confine Brennero difesa civiltà lavoro italiano

Alto Adige. Presidente provinciale ANCR Roncador,,. UN ALTRO TELEGRAMMA dell’Associazione nazionale mutilati di guerra alla delegazione italiana all’Onu, nell’imminenza della discussione del ri corso austriaco sull’Alto Adige: “Delegazione italiana Onu New York. Mutilati guerra italiani auspicano preci so chiarimento reale situazione Alto Adi ge confidando illuminata et energica di fesa dignità et interessi nazionali et in viano delegazione italiana Onu fervido augurio pieno successo — Pietro Ricci

,,. cessione di una effettiva autonomia re gionale al Sudtirolo. Gli osservatori no minati dalla svp per seguire sul posto lo svolgimento del dibattito, sono i due vi cepresidenti della svp dott. Friedl Volg- ger e dott. Alfons Benedikter, nonché il senatore dott. Luis Sand. E’ stata la stampa regionale di lingua italiana e precisamente i quotidiani “Al to Adige,, e “L’Adige„ a gridare allo scandalo, a parlare di tradimento e a in vocare provvedimenti. In sede nazionale Veco non si fece attendere. Iniziava

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Realtà sudtirolese
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Seite 5 von 12
Datum: 25.11.1960
Umfang: 12
Le carte in regola Amministrazione sudtirolese corretta Sui giornali di lingua italiana della re gione e conseguentemente sulla stampa nazionale si poteva particolarmente ne gli ultimi mesi leggere di frequente che i sudtirolesi, una volta ottenuta l’autono mia integrale per la provincia di Bolza no, farebbero i cittadini di lingua italia na oggetto di sopraffazioni, di vessazioni, di oppressione, e via dicendo. Ci si sforza quindi nel fare le più ne re previsioni circa paventate ingiustizie

che da parte dei sudtirolesi dovrebbero essere commesse in futuro ai danni de gli elementi di lingua italiana. Nel contempo si ribadiva che l’attuale ordinamento regionale era la soluzione migliore, dove la maggioranza di lingua italiana amministrerebbe con senso di giustizia e costituirebbe l’elemento equi libratore nelle controversie fra i diversi gruppi etnici conviventi in regione. E’ evidente che con tali affermazioni la stampa italiana tende ad incoraggia re e a mantenere viva l’opposizione

con tro la concessione di una autonomia in tegrale alla provincia di Bolzano. Ma tali prese di posizione della stam pa di lingua italiana ci offrono lo spuntò per fare alcuni paragoni tra il compor tamento dell’amministrazione provincia le di Bolzano, con maggioranza di lingua tedesca, e l’amministrazione regionale, con maggioranza di lingua italiana. All’uopo giova far precedere un breve esame della struttura burocratica dello ente provincia (Bolzano) e dell’ente re gione (sede Trento). ’ E’ noto

provinciale di Bolzano non esistano impiegati di lingua italiana, oppure, solo in numero esiguo. In base alla legge presso l’amministra- zione provinciale di Bolzano due terzi dei dipendenti devono appartenere al gruppo linguistico tedesco ed un terzo a quello italiano. Presso l’amministrazione regionale il rapporto è inverso, e cioè, due terzi del gruppo linguistico italiano, ed un terzo di quello tedesco. Nelle seguenti tabelle vediamo come questo criterio è stato rispettato. Amministrazione Prov.le

italiana. Amministrazione Regionale di Trento Totale posti: 853. Posti spettanti in base alla legge: Gruppo linguistico tedesco: 276; grup po linguistico italiano: 552; gruppo lin guistico ladino: 25. Posti effettivamente occupati dai sin goli gruppi linguistici: a) Carriera direttiva: Unità 121 di cui 25 al gruppo lingui stico tedesco; 95 al gruppo linguistico italiano; 1 al gruppo linguistico la dino; b) Carriera di concetto: Unità 167 di cui 30 al gruppo tede sco; 135 al gruppo italiano; 2 al grup

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Realtà sudtirolese
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Seite 10 von 12
Datum: 10.09.1960
Umfang: 12
La mano (CONTINUAZIONE DALLA 1. PAGINA) fido degli italiani di Bolzano; difesa di ufficio che in ultima analisi va a pro di certi interessi di una sparuta schiera di professionisti di patriottismo pro doma sua. Di tutto questo essi non devono preoc cuparsi, perché purtroppo Vopinione pub blica italiana è stata lavorata anzi mon tala da molti anni e crede quindi cieca mente. Non nutriamo eccessive illusioni. Assol viamo semplicemente al nostro dovere se riportiamo di seguito le autorevoli non

ché impegnative dichiarazioni fatte re centemente da rappresentanti qualificati del popolo sudtirolese; dichiarazioni che hanno come tema il rapporto di convi venza tra i sudtirolesi e gli italiani resi denti in provincia di Bolzano. Ci limiteremo a riportare le dichiara zioni fatte ultimamente come segue: DOTT. SILVIUS MAGNAGO (Presidente della SVP) al Congresso straordinario del Partito tenutosi a Bolzano il 7 mag gio 1960. . . . Da parte italiana si dichiara e si ri pete con insistenza, che non

può essere concessa l’autonomia regionale al Sudti- rolo, perché i sudtirolesi, che detengono ancorsempre la maggioranza (nella pro vincia di Bolzano) opprimerebbero i cit tadini di lingua italiana immigrati nei quarantanni trascorsi, minando la loro esistenza. Questa motivazione è una scusa oltre modo comoda — già si fa di tutto per trovare un pretesto! Con questo prete sto si arreca però a noi sudtirolesi grave offesa. E’ poi un ragionamento di mera oppor tunità il presupporre da parte italiana

continue rebbero a far parte integrante della na zione italiana, che avrebbero quindi a di sposizione l’apparato dello Stato ecc. Non si può obiettivamente parlare nel loro riguardo di una minoranza che dovrebbe godere con norme internazionali di spe ciali garanzie. Questa impostazione da parte italiana si basa su due valutazioni errate: — anzitutto o si ritiene di essere mi gliori e più giusti e ci si attribuisce quin di capacità delle quali noi sudtirolesi di difetteremmo; — o si presume che da parte

sudtiro lese si adotterebbero gli stessi criteri di trattamento dell’altro gruppo linguistico, criteri come purtroppo finora furono perseguiti da parte italiana nei nostri confronti. Nel primo caso si pecca di una vana su perbia, perché si ritiene di essere miglio ri dei sudtirolesi. Nel secondo caso si ar reca offesa al popolo sudtirolese. Ragio nando così non c’è via d’uscita. Io sono fermamente convinto che i con cittadini di lingua italiana nel Sudtirolo avrebbero da lungo tempo compreso

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Realtà sudtirolese
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Seite 3 von 12
Datum: 10.12.1960
Umfang: 12
I MATRIMONI MISTI lllllllllllllllllllllllllllllHIIIIIIIIIHIIIIHIIIIIIIIIIIIIIIIItllllllllllllllllllllllllllI. Il "razzismo,, sudtirolese: ; mi ■■ 111111111111 ■ 11111111 ■ 1111111 ■ 111 ■ ■ 11 ■ 11 i 111 i i ■ li 11111 ■ i ■ ■ imi iimiiiimimiiiiimT Da anni la stampa italiana e specie quella nazionalista monta l’opinione pub blica accusando i sudtirolesi di razzismo e nazismo nonché di intolleranza nei con fronti della popolazione di lingua italia na residente nel Sudtirolo. Denigrazioni

al cospettoxdeH’Onu Recentemente si è dovuto constatare un crescendo impressionante in tale di rezione e cioè in occasione del dibattito sulla questione del Sudtirolo davanti alle Nazioni Unite. Quanto dalla stampa era stato prefabbricato, in quell’occasione, fu fatto irresponsabilmente proprio dalla più responsabile diplomazia italiana nel dibattito stesso all’Onu. Difatti tanto il ministro degli esteri Antonio Segni quan to il capo della delegazione italiana all’Onu Gaetano Martino in piena se duta

,,. voluto appellare sia alla vasta schiera dei delegati di stati ex coloniali, come pure fare leva sulla tuttora persistente osti lità nei confronti del nazismo. Nel mentre dobbiamo constatare che la diplomazia italiana, a corto di argo menti più probanti, non si peritava di lanciare accuse talmente gravi senza es sere nemmeno in grado di dare concreta dimostrazione delle accuse stesse, null’al- tro ci resta che deplorare simili metodi. Non crediamo, poi, che in vista di uno sperato temporaneo successo

la di plomazia italiana così agendo abbia fat to il reale interesse dell’Italia. Infatti non sono questi i sistemi per accattivar si la fiducia ormai tramontata dei sud tirolesi. E non saranno certamente i sud tirolesi a dimenticare accuse inventate di sana pianta come quelle formulate con tro il popolo sudtirolese dai rappresen tanti italiani all’Onu. Sappiamo peraltro che accuse di tal fatta sono atte a far presa solo in un ambiente quale è quello dell’Onu. E’ ne cessario quindi, se non altro per taccia

re di falso gli argomenti fasulli portati in campo dalla diplomazia italiana, a chiarire il più obiettivamente possibile la realtà delle cose nel Sudtirolo, tale quale essa si presenta a qualunque osservatore dotato di un minimo di obiettività. Visto siffatta impostazione dovrebbe essere facilissimo di comprendere, come noi sudtirolesi non possiamo in propo sito essere per nulla d’accordo. Perché i problemi etnici non si risolvono con la assimilazione forzata di un gruppo etnico compatto come quello

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Realtà sudtirolese
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Seite 6 von 12
Datum: 10.02.1961
Umfang: 12
La tattica italiana all’Onu Sotto il titolo “No alle tesi dei razzisti di Innsbruck,, la rivista “Risorgimento,, (Torino) ha trattato di recente diffusa- mente lo svolgimento del dibattito sulla questione del Sudtirolo dinanzi alle Na zioni Unite. Citiamo qualche brano del l’articolo soprammenzionato che si oc cupa della tattica adottata dalla diplo mazia italiana all’Onu: “Fra tutte le voci che si sono levate in Italia prima e dopo la discussione all’Onu della vertenza sull’Alto Adige, la più

controversia giuridica. La delegazione italiana ha compiuto bene il primo passo sostanziale (si veda soprattutto il discorso di Martino in cui, con voce soffocata dall’impeto, il nostro ex-ministro degli esteri ha spiegato ai appresentanti di un centinaio di Paesi come sia difficile in Alto Adige per una ragazza tedesca sposare un giovane ita liano senza farsi scrivere sulla porta di casa: “La felicità passa attraverso il tra dimento,,. Siamo grati alla rivista “Risorgimento,, per avere scoperto senza peli

sulla lin gua la tattica perseguita all’Onu dalla delegazione italiana. Del resto cose di questo genere le pensavamo; ne abbia mo semmai la conferma. Ci permettiamo però di fare in merito qualche considerazione: 1. Ci pare sistema troppo sbrigativo accusare oggi nel 1961 i neoiascisti di ostilità all’accordo De Gasperi-Gruber, come se essi e solo essi fossero responsa bili perché questo accordo, nonostante che sono passati 14 anni dalla sua firma, non ha avuto attuazione. Del resto, con monotonìa

pesante i responsabili della politica italiana hanno dichiarato fino a qualche mese fa, che la questione del Sudtirolo non esistesse essendo la mate ria di esclusiva competenza italiana. Qua le ultimo esempio di tale politica "lun gimirante,, ricordiamo quanto nella pri mavera del 1960 Fon. Giuseppe Pella, allora ministro degli esteri, ebbe a pro fessare in Parlamento. 2) Ormai le trattative italo-austriache sono imminenti. Quale sarà il comporta mento della diplomazia italiana? Non c’è via d’uscita

risorgimentale italiana, il cui centenario l’Italia democratica celebra nel corrente anno, di dare finalmente ai sudtirolesi quanto per diritto loro spetta. Del resto è anche in gioco il prestigio dell’Italia democratica professantesi di spirito europeo. 4) Perché sarebbe controproducente per il prestigio italiano che la questione del Sudtirolo dovesse in caso di falli mento delle trattative dirette italo-au striache, ritornare all Onu. Non ci sa rebbe più altra via. Difficilmente però la regìa potrebbe

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Südtiroler Ruf
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Seite 7 von 8
Datum: 01.04.1960
Umfang: 8
in dieser Vereinigung eine gewichtige Rolle. Tolomeis Zeitschrift „Nazione Italiana“ In kurzen Umrissen haben wir nun einen Überblick über die Kräfte geboten, die sich zum Angriff auf das mehr oder we niger ahnungslose Südtirol zu sammeln begannen.^Der erste öffentliche Vorstoß, der diesen Angriff ins Rollen brachte, ging von der Zeitschrift „Nazione Italiana“ aus. Mit ihr gab ihr Gründer, Ettore Tolo mei, schon 1890 Ziel und Stichwort. Mit der Zeitschrift „Nazione Italiana 1 ' setzte er sich zum Ziele, in engster

und deut schen Volksteile ohne Kampf in die na türliche Aufsaugung fügten, die Natur und Geschichte nahe und unabwendbar machen“. Aber auch für das Italienertum in Kor sika und in Malta, in Nizza und Dalma tien, im Kanton Tessin und in Tunis, Algier und in Tripolis trat das Blatt mit Leidenschaft ein. In der „Nazione Italiana“ ist schon alles Wesentliche enthalten, was Tolomei in der Folge mehr als ein halbes Jahrhundert lang zu sagen hatte. Aber da das italieni sche Publikum zu dieser Zeit

sich noch allzusehr desinteressiert zeigte an den Fragen, für die Tolomei und sein Kreis mit so viel Stimmaufwand Propaganda machten, mußte das Erscheinen der „Na zione Italiana“ noch im Gründungsjahr 1890 eingestellt werden. Die Zeit war noch nicht reif — aber sie reifte heran. Mit einer unglaublichen Unverfroren heit suchte Tolomei schon in der „Na zione Italiana“ an Hand zahlreicher Fäl schungen — die dann 1916 von Toniolo in ein System gebracht wurden —einen „gemischtsprachigen Charakter“ Süd tirols

nischer Mehrheit hinzustellen. Gefälschte Landkarten In der ersten Nummer der „Nazione Italiana“ veröffentlichte er auch eine Landkarte, auf der er den größten Teil Südtirols als halb unbewohntes Gebiet und den restlichen teils als rein italienisch (Etschland südlich von Bozen), teils als halb italienisch (Etschland zwischen Bozen und Meran) darstellte. Er konnte dies ohne weiteres machen, da das italienische Volk von den Dingen keine Ahnung hatte. Diese Karte wurde nun auch als eigener Druck

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Realtà sudtirolese
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Seite 12 von 12
Datum: 25.01.1961
Umfang: 12
di poche set timane dalla loro elezione — quindi pri ma di avere la più minima prova in con creto —, di parzialità e di faziosità, sol tanto ed esclusivamente per gettare l’al larme nell’opinione pubblica italiana e per mettere le mani avanti. La fabbrica delle statistiche fasulle E) Statistiche fasulle e immigrazione “Bolzano Nuova,, del 4-2-1951: “La stampa nazionale occupandosi del le questioni atesine ha accennato al len to e graduale depauperamento del grup po etnico italiano . . . . . . Il numero

registri della popolazione della città di Bolzano contro circa 3.000 neoiscritti. (sic!). Se si tiene conto degli ovvi principi più sopra esposti che regolano i trasferimenti interni fra provincia e provincia e città e città non può certo non risultare evi dente che Vandamento quale lo si veri fica attualmente è anormale ... „ “Bolzano Nuova,, del 15-5-1955: “Ma il fatto è questo. Giorno per gior no, ora per ora, il gruppo etnico di lin gua italiana perde posizioni individuali e collettive

do in proporzioni molto più consistenti nel Sudtirolo che non quelli dati alla li sta sudtirolese della Südtiroler Volks partei. Gli ultras nostrani non avranno peraltro da preoccuparsi, poiché i re sponsabili della politica italiana e l’opi nione pubblica italiana credono cieca mente agli allarmi gettati e non si interes sano minimamente per accertare la ve ridicità del lamento nel confrontare il responso delle urne .. . Chi vorrà in simile situazione preten dere che i sudtirolesi possano prestare un benché

perfettamente ortodosso ai principi e agli orientamenti del Svp . . . metodi con i quali si reclutano gli elementi marginali del giornalismo italiano . . . Egli tuttavia non potrà recare gran danno alla situazione della Regione già così provata né alla comunità italiana così evidentemente e volgarmente tradi ta. Ma ciò non sminuirà la tendenziosità delle sue intenzioni od il carattere non univoco del suo atteggiamento. E se per ipotesi dannata deriverà della sua e da altre prese di posizione pregiudizio

formativo ed informativo del l’opinione pubblica italiana. Brutali era no i metodi usati contro coloro che for nivano un quadro possibilmente reali stico della situazione. Ma come diceva “Bolzano Nuova,,? “Noi neghiamo come italiani il diritto al signor Gaslini di chiamarsi italiano,,. Se si poteva usare una prosa di tale tracotan za nei riguardi di un corrispondente di passaggio a Bolzano, quale sarà stata la pressione nei riguardi degli italiani residenti in provincia? Tanto più che gli ultras avevano

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Realtà sudtirolese
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Seite 1 von 12
Datum: 10.09.1960
Umfang: 12
UNA COPIA L. 50 S. i. a. p. — GRUPPO II. REALTÀ SUDTIROLESE ANNO”f- NUMERO 1 - QUINDICINALE POLITICO - BOLZANO 10 SETTEMBRE 1960 Inisiandto il discorso Iniziamo la pubblicazione del nostro quindicinale politico “Realtà Sudtirolese,, con parole franche e leali in un mo mento cruciale per il destino del Sudti- rolo. “Realtà Sudtirolese,, è un periodico scritto da sudtirolesi e da autentici auto nomisti di lingua italiana che si rivolge ai cittadini italiani di Bolzano, agli au tonomisti trentini

ed all’opinione pubbli ca italiana. Il nostro programma? Poche parole: parleremo dei diritti, delle istanze ed esigenze del popolo sud tirolese, cercheremo di spiegare in modo concreto e realistico, risalendo anche al passato, i motivi che hanno portato alla precaria situazione del presente. Daremo ospitalità alle voci autonomiste trentine che hanno visto conculcate in dodici an ni di cosiddetta autonomia regionale le loro speranze da una politica largamente antiautonomista perseguita dal gruppo dirigente

trentino. Riteniamo poi di colmare con la no stra modesta presenza una lacuna da troppi anni esistente. Mancava infatti la voce dei sudtirolesi in lingua italiana, mentre gli ultras italiani di Bolzano po tevano spadroneggiare. Infatti da lunghi anni l’opinione pubblica italiana è stata sistematicamen te avvelenata; sicché la politica inaugu rata dal fascismo che tendeva all’elimina zione del popolo sudtirolese quale com patto gruppo etnico perdura. Non si ri nuncia al fine, si cambia solo il metodo

un crescendo impressionante diri genti politici di partiti italiani della Re gione e la stampa regionale di lingua italiana battono la grancassa contro la modesta richiesta dei sudtirolesi di avere Vautonomia regionale per il Sudtirolo. E si grida ai quattro venti che con l’au tonomia regionale per il Sudtirolo per gli italiani residenti in provincia di Bol zano inizierebbe il terrore e la mise ria che li costringerebbe a fuggire pre cipitosamente dal Sudtirolo. Non ci si preoccupa minimamente della realtà

non si preoccupa né il gruppo dirigente trentino, il maggior responsa bile dell’acuirsi della crisi, perché con la autonomia per il Sudtirolo cadrebbe il predominio di Trento su Bolzano; non si preoccupa la stampa nazionalistica di lingua italiana di Bolzano perché ca drebbe la “missione,, del difensore d’uf- (SEGÜE IN 10. PAGINA) I" REALTÀ” SUDTIROLESE esce il 10 e 25 del mese Direttore e responsabile: HANS DIETL Autorizzazione del Tribunale di Bolzano ST. No. 5/60 in data 24 agosto 1960

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Realtà sudtirolese
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Seite 1 von 12
Datum: 10.11.1960
Umfang: 12
risoluzione stessa. Faremo un’unica osservazione: la partita resta aperta e resta di competenza dello Onu. E’ stato reso impossibile il tentativo della diplomazia italiana di investire uni camente la Corte Internazionale dell’Aja della questione del Sudtirolo. Essa rimane quindi, a conclusione di questa prima fa se, problema eminentemente politico. E veniamo al problema di fondo. Dopo questo dibattito all’Onu e dopo gli ar gomenti scelti dalla diplomazia italiana per invalidare la tesi austriaca, il pro

esistenza quale gruppo etnico nel loro spazio di vita che si chiama Sud tirolo. Questa ormai generale sfiducia non po teva non aumentare visti gli argomenti addotti dalla diplomazia italiana nei di battiti all’Onu. Daremo in altra parte del periodico le citazioni più gravi fatte pubblicamente in aula nel palazzo di vetro, tralascian do qualsiasi ulteriore riferimento a quanto di più grave sarà stato detto die tro le quinte e nei contatti di corridoio. Ci sentiamo umiliati per il fatto che la diplomazia

italiana non si è peritata a ricorrere a simili espedienti. Attendiamo adesso la seconda fase, senza eccessiva La commissione politica speciale del- l’Onu ha approvato il 27 ottobre c.a. il seguente testo di risoluzione, evidente frutto di un compromesso perché votato all’unanimità: “L’Assemblea Generale, “ 1) considerato l’art. 68 dell’agenda, “2) considerato che lo ’status’ dell’ele mento di lingua tedesca della provincia di Bolzano è stato regolato dall’accordo internazionale fra l’Austria

e l’Italia fir mato a Parigi il 5 settembre 1946, “3) considerato che il suddetto accor do stabilisce un sistema inteso a garan tire agli abitanti di lingua tedesca la com pleta uguaglianza di diritti con la popo lazione di lingua italiana nel quadro di speciali misure dirette a salvaguardare il carattere etnico e lo sviluppo culturale ed economico dell’elemento di lingua te desca, “ 4) tenendo presente che una disputa fiducia che le trattative bilaterali abbiano positiva conclusione in quanto non possia

mo dimenticare come non dimentichere mo le gravissime accuse lanciate all’Onu dalla diplomazia italiana contro il popo lo sudtirolese. Non defletteremo dalle nostre richie ste, sapendo di avere dalla nostra, sia il diritto che la responsabilità per il futu ro della popolazione sudtirolese. Siamo poi convinti che anche tra i con cittadini italiani viventi nel Sudtirolo, nonché tra gli autentici autonomisti tren tini si farà strada la comprensione per il nostro punto di vista. Anche essi, a co noscenza della

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Seite 8 von 12
Datum: 25.02.1961
Umfang: 12
). Sappia, sig. Poier, attuale sindaco de di Salorno, che certi sistemi che per troppo tempo potevano egregiamente funziona re, ormai non funzionano più: i sistemi con i quali si montava per gretto interes se l’opinione pubblica italiana contro i sudtirolesi — vedi “Il Messaggero,, — on de ottenere il rifiuto delle loro legittime richieste — a Trento come a Roma. Non sono più solo i sudtirolesi, sono e lo saranno in numero sempre più cre scente i nostri concittadini di lingua ita liana a protestare

. si brancolava nel buio più fitto perché si parlava di “eventualità degli incontri,, , di “voci del tutto premature e ipoteti che,, ecc. Al contrario il corrispondente viennese dello stesso giornale, la sapeva alla stes- REALTÀ SUDTIROLESE N o. 4 I giornali nazionali avevano di recente riportato la notizia che su un muro di cinta dell’ambasciata italiana di Bonn sa rebbero apparse di notte delle scritte in bianco e rosso quali: “il Sudtirolo è te desco,, , “autodecisione per il Sudtirolo,, , e che sarebbe

a Bonn, così tempo fa anche a Berlino ci furono del le vibrate proteste italiane e grande pub blicità in Italia. Potendo contare sull’estrema sensibi lità, anzi sulla suscettibilità italiana e sui conseguenti riflessi negativi nell’opinione pubblica italiana, non occorrebbe mol ta astuzia per tentare la ripetizione di sa ora (Vienna 9 c.m. notte) molto più lunga, potendo comunicare: “Con tutta probabilità il prossimo in contro italo-austriaco per l’Alto Adige avverrà a Klagenfurt, in Corinzia

di bordo nella vana speranza di poter uscirne comodamente con qual che concessione in direzione di un'auto nomia de-facto. Perché in questo caso i soloni della di plomazia italiana una volta tanto avreb bero frainteso l’accondiscendenza au striaca di continuare in ispirito europeo le trattative nonostante il diniego asso luto di Segni a Milano; questa buona vo lontà austriaca non comporterà di certo la rinuncia, e nemmeno un cedimento, in merito alla richiesta sudtirolese per una sostanziale

fascista romana. Quanto è “successo,, a Berlino ed a Bonn era semmai uno scherzo di fronte ai fat tacci di Roma e di Bolzano. Così da parte italiana, a forza di pre occuparsi troppo di un formale prestigio, si arriva a fare, involontariamente, il gio co dei comunisti. La combattenti e reduci CRN CRI roccatorte dei lasciati Apprendiamo dalla stampa che il prof. Italo Maffei, vicepresidente della federa zione combattenti di Bolzano, ha tenuto su invito della federazione romana del l’Associazione

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Realtà sudtirolese
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Seite 1 von 12
Datum: 25.01.1961
Umfang: 12
si possa parlare. Del resto anche le fanfare premature da parte italiana inneggianti alla vittoria sono andate smorzandosi appena passata la campagna elettorale del novembre u.s. Quale è quindi la situazione a chiusu ra della prima fase ed all’inizio della se conda? J-iftalcnCfttc UattatiM Non peccheremo di certo di ottimismo troppo spinto constatando un reale ed effettivo progresso scaturito dal dibattito svoltosi all’Onu. Difatti per la prima vol ta dalla firma dell’accordo De Gasperi- Gruber

, accordo firmato nel lontano set tembre 1946 a Parigi, la diplomazia ita liana deve acconsentire ad iniziare trat tative in merito all’attuazione dell’accor do. In forza del dibattito svoltosi all’Onu, la diplomazia italiana si vede obbligata ad archiviare una impostazione per es sa valida fino alla vigilia della discussio ne alle Nazioni Unite; impostazione che, aggrappandosi rigidamente alla finzione della questione altoatesina quale proble ma di esclusiva competenza italiana, negava, insistendovi

di Laives Gli Ultras a Bolzano Che si tratti poi di trattative che me ritino questo nome la conferma anche il fatto che Ton. Segni, quale ministro de gli esteri, si è sforzato di attribuire alla iniziativa italiana la precedenza nella pre parazione del terreno per le trattative. Difatti già ai primi di dicembre u.s. l’on. Segni si vantava che la diplomazia ita liana avrebbe battuta quella austriaca con dodici ore di anticipo nella richiesta del l’apertura delle trattative. Sappiamo che con ciò

firmatari dell’accordo di Parigi — al presidente del Consiglio on. Amintore Fanfani e al cancelliere austriaco Julius Raab — il seguente telegramma: “Svp attende sensi risoluzione Onu immediato inizio trattative sul Sudti rolo. Chiede partecipazione rappresen tanti Svp alle medesime,,. Da parte italiana questo telegramma è rimasto a tutt’oggi senza risposta; quin di di partecipazione sudtirolese alle trat tative non potrà parlarsi. Il silenzio ro mano è tanto più spiacevole nonché poli ticamente

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Realtà sudtirolese
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Seite 9 von 16
Datum: 25.04.1961
Umfang: 16
REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO II Tribunale Penale di Bolzano - Se zione Unica composto dai Signori: 1) dott. Gennaro Nardi, Presidente Est. 2) dott. Roberto Berte, Giudice 3) dott. Umberto Dado, Giudice. Con l’intervento del Pubblico Ministe ro rappresentato dal Sost. Procuratore della Repubblica dr. Alfredo Santange- lo e con l’assistenza del Cancelliere sotto- scritto ha pronunciato la seguente SENTENZA nella causa penale di primo grado contro Dietl Hans, nato a Silandro il 16-1- 1915

. Maffei è Preside del Ginnasio-Liceo di lingua italiana a Merano,,. In esito all’odierno pubblico dibatti mento, sentiti il P.M.. il difensore e lo imputato, si osserva: In fatto e in diritto Nel numero 4 dell’anno secondo del periodico politico quindicinale “Realtà Sudtirolese,, , di data 25 febbraio 1961, periodico in lingua italiana pubblicato da cittadini di lingua tedesca, del quale è direttore responsabile Dietl Hans, ap pariva il seguente articolo: “La combattenti e reduci (A.N.C.R.) roccaforte

nel Sudtirolo. I nostri lettori comprenderanno poi meglio il perché delle gazzarre studente sche nel Sudtirolo, gazzarre antieuropee inscenate dai neofascisti, se apprenderan no che il fascista Prof. Maffei è preside del ginnasio-liceo di lingua italiana a Me rano- L’associazione combattenti e reduci piazzata in provincia di Bolzano risulta quindi ben rappresentata; la sua qualifica politica è dimostrata; è la roccaforte dei fascisti. Possiamo aggiungere: le prospet tive per la convivenza degli

italiani con i sudtirolesi sono tutt’altro che allegre; stando così le cose certamente non per colpa dei sudtirolesi,,. Ritenendo l’articolo lesivo della pro pria reputazione il Prof. Maffei Italo, che è effettivamente preside del Liceo- Ginnasio Giosuè Carducci di Merano, di lingua italiana, si querelava contro Dietl Hans; ed il Procuratore della Repubblica di Bolzano, in applicazione dell’art. 21 della Legge 8-2-1948 n. 47, procedeva per direttissima contestando allo imputa to il reato di cui

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Realtà sudtirolese
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Seite 5 von 12
Datum: 25.09.1960
Umfang: 12
Nazismo e comuniSmo nella questione sudtirolese ? “Il quotidiano “Dolomiten,, ha pubbli cato in data 18 marzo c.a. un articolo in titolato “Südtirol, Nationalsozialismus, Kommunismus,,. Questo articolo non ha avuto l’onore di una controreplica da parte della stampa regionale di lingua italiana. Cosa apparentemente oltremo do strana, perché è ormai da anni prassi di questa stampa di lingua italiana il ri torcere per filo e per segno quanto il “Dolomiten„ commenta in materia poli tica nella

questione sudtirolese. Nono stante i mesi trascorsi riteniamo di fare cosa utile ed opportuna riportare per esteso l’articolo in oggetto, portandolo così a conoscenza dei lettori di lingua italiana: “Sono trascorsi poco meno che 15 anni da quando, cessata la seconda guerra mondiale, si decise per la seconda volta intorno ai tavoli dei diplomatici il desti no di quella parte del Tirolo che si tro va a sud del Brennero. Il popolo sudti rolese si era appellato in modo sereno e dignitoso, forte e chiaro

,, — che vi sarebbero paesi di montagna nel Sudtirolo a maggioranza o italiana o ladina, che sentirebbero ancor- sempre il terrore dell’oltre modo lungo periodo della tirannia hitleriana cosicché essi, ammesso che si pervenisse a un ple biscito, non avrebbero il coraggio di non dichiararsi tedeschi! Con sfrontatezza ancora maggiore De gasperi si espresse in una lettera del feb braio 1946 indirizzata all’allora ministro degli esteri degli Stati Uniti Byrnes. Di ce Degàsperi in quella lettera che

quali nazisti. MENTONO SAPENDO DI MENTIRE Ogni qualvolta i sudtirolesi o per loro gli austriaci reclamano i diritti e naturali e pattuiti per il nostro popolo, si fa di tutto da parte italiana per uscirne ele gantemente facendo credere che le ri chieste sudtirolesi non sarebbero altro che mene naziste. Noti giornalisti italia ni sono arrivati a tanto da attribuire per sino al ministro austriaco Kreisky un pas sato nazista mentre giornali italiani han no avuto il coraggio, parlando della ele zione

del dott. Gorbach a presidente della övp, di vedere nella sua impostazione politica il cavallo di Troia del neonazi smo austriaco. Così si osò parlare di un dott. Gorbach, che dovette sopportare sette anni di campo di concentramento! Succede che di tanto in tanto la poli zia austriaca deve mettere a posto qualche testa più confusa che calda. Questo è il segnale per certa stampa italiana di gri dare allo scandalo, di usare tinte oscure per gridare all’allarme contro il pericolo di una nuova era

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Realtà sudtirolese
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Seite 4 von 12
Datum: 10.01.1961
Umfang: 12
dichiarati inabili per ragioni sanitarie. Quanto ai motivi del nostro rifiuto di una effettiva autonomia, bisogna dire che essi non sono né chiari né plausibili. dei torti? — Si risponde che l’Italia sa rebbe pur sempre presente con i suoi controlli e con i suoi poteri sovrani. 0 forse si teme che siano prese delle misure contro Vimmigrazione italiana? E’ questo certamente il punto più grave di attrito fra le aspirazioni dei “Sudtirole si„ e i programmi degli Italiani. Bisogna però convenire che come

l’Italia si pre occupa della protezione della minoranza italiana nella Provincia, così Velemento tedesco e quello ladino (l’appello all’Onu fu firmato anche dai Ladini) hanno pure ragione di protestare contro la politica di favoreggiamento dell’ immigrazione, quando questa si risolve a loro danno. Se quanto abbiamo riportato del di scorso di Kreisky risponde a verità, e già migliaia di Tedeschi emigrano dal l’Alto Adige perché non trovano lavoro a Bolzano e a Merano, come lo trovano invece, nelle città

l’uso sulla base di “parità„ della lingua tedesca e della lingua italiana nelle pubbliche am ministrazioni, nei documenti ufficiali e nella nomenclatura toponomasti ca. Ma già lo statuto d’autonomia contiene una affermazione che com promette la parità delle lingue. Nelle norme di attuazione si è scesi di un altro gradino ed in un parere del Consiglio di Stato del 6 giugno 1952 si sostiene il punto di vista che la lingua tedesca va considerata soltanto come lingua sussidiaria per rendere possibile

grandi potenze solo come stato neutrale. Si teme che la minoranza italiana del la Provincia abbia a sua volta da subire REALTÀ SUDTIROLESE MARTEDÌ, 10 GENNAIO 1961 - No. 1 le quali sono poi esclusi. 0 si vuol forse sostenere che agli im prenditori di Milano (Falk e Montecati ni) e a quelli di Torino (Lancia) deve essere permesso di occupare di preferen za, nelle fabbriche di Bolzano, lavora tori non alloglotti, anche traendoli da altre regioni? Questo sarebbe un’evidente e odiosa discriminazione

di equità formale, o esteriore; ma essi chiedono ben altro che di essere trat tati come italiani. Un’uguaglianza effettiva, quale è vo luta dal Trattato De Gasperi-Gruber e dalla nostra stessa Costituzione, essi di cono, presuppone anzitutto un’uguale va lorizzazione dell’italiano e del tedesco, anche nei pubblici concorsi, e come al funzionario di lingua italiana è assicura to l’uso della sua lingua dovunque egli sia trasferito nel territorio nazionale, co sì — insistono — anche al funzionario statale

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Realtà sudtirolese
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Seite 6 von 12
Datum: 10.05.1961
Umfang: 12
potuto giustificare un ordine di tanta gravità non erano indicati nella ordinanza di perquisizione impartita dal procuratore della Repubblica. La perqui sizione stessa era naturalmente rimasta senza risultato. Dalla stampa italiana si poteva invece apprendere che nelle vici nanze dell’ingresso al giardino comuni cante con Villa Brigl sarebbe stato tro vato un pacco di volantini e che sarebbe stato questo il motivo per la citata per quisizione. Effettuando la perquisizione non ci si era naturalmente

grave, essendo stata rivolta contro la rappresentanza demo cratica degli interessi di una minoranza etnica, la quale deve essere protetta se condo la stessa costituzione italiana. Al mio telegramma di protesta a Fanfani questi mi aveva risposto con un telegram ma attraverso il quale egli per giunta aveva tentato di intimorirmi e di farmi delle rimostranze. Gli avevo in seguito indirizzato una lettera aperta, con la quale avevo respinte le sue rimostranze, chiedendogli tra l’altro di provvedere

affinché nel Sudtirolo venissero eliminati REALTÀ SUDTIROLESE MERCOLEDÌ, 10 MAGGIO 1961 - No. 9 tutti i distintivi, le scritte ed i monu menti che ricordano il fascismo. La I elevisione italiana aveva bensì fatto dare lettura del telegramma di ri sposta di Fanfani, non però del mio e neppure della lettera aperta da me indi rizzatagli. Fino a che punto quindi siamo arrivati con la democrazia, lo dimostra solo questo fatto. In seguito ai menzionati avvenimenti si è svolto alla Camera dei Deputati di Roma

un dibattito sul Sudtirolo, in occa sione del quale avevano chiesto la parola anche i nostri rappresentanti e fu parti colarmente il dottor Ebner a fare un in tervento di massima degno di nota. I due pesi e le due misure Quale sia il sentimento europeista e la buona volontà alla collaborazione della gioventù italiana di Bolzano, è stato di mostrato mediante due cortei attraverso le vie cittadine, cortei per quanto non au torizzati, tuttavia protetti dalla Polizia. Fu in questa occasione che abbiamo nuo

invece gli alunni italia ni delle scuole medie di Bolzano poteva no per ore intere schiamazzare per le vie della città, ingiuriando pacifici cittadini sudtirolesi di ambedue i sessi, gridando frasi oltraggiose e slogans di odio contro di noi e portando in giro cartelloni sui . quali veniva minacciata e predetta la morte al capo del governo provinciale. E tutto questo nel segno della “italianità,,. Che cosa avrebbe fatto invece la Poli zia italiana, se degli studenti sudtirolesi avessero portato

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Realtà sudtirolese
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Seite 6 von 12
Datum: 25.09.1960
Umfang: 12
di concentramento. Dei 157 deputati dei partiti al governo, che for mano la schiacciante maggioranza, 33 erano in prigione, 11 nei campi di con centramento e sette in esilio. Dei 50 membri della Camera alta, che sono i delegati dei Länder, sei erano in prigio ne, tre in campi di concentramento, uno in esilio. Questi i fatti. Ciò nonostante una certa stampa italiana vorrebbe far credere che l’Austria oggi è in mano di una confra ternita di nazisti, mentre l’Italia sareb be il modello di una democrazia. Potreb

difficilmente c’è territorio abitato da popolazione tedesca il quale in proporzione al numero di abitanti ab bia sofferto e lottato di più che il piccolo Sudtirolo. Già allora abbiamo chiesto che anche da parte italiana si forniscano e cifre e dati. Non abbiamo avuto risposta, te miamo che la risposta tarderà. Siccome questo slogan che taccia i sud tirolesi di nazismo non viene creduto ovunque, perché certi ambienti sono a conoscenza di come in realtà stavano le cose, da parte italiana si gioca con un altro

di lingua italiana anche un can didato sudtirolese. Questi ottenne soli 261 voti preferenziali, mentre la svp ne eb be 124.164. QUALE IL COMPORTAMENTO ITALIANO? Ritornando all’Austria, non conoscia mo altro Stato che avesse sconfessato il comuniSmo in modo sì clamoroso nono stante che i comunisti avessero avuto ot time premesse di poter affermarsi. Ci si dimentica che durante dieci anni (dal 1945 al 1955) due terzi circa della po polazione austriaca dovettero vivere sot to l’occupazione russa. E quando

deputato comunista nel Parla mento viennese. Come si può, e proprio da parte italiana, insinuare che l’Austria perseguirebbe segreti piani con i comu nisti russi! Poniamo una domanda: come sarebbe oggi la situazione politica italiana, se anche l’Italia fosse stata per un decennio sotto occupazione russa? Potrebbe darsi, che con queste premesse oggi ci sarebbe una repubblica sovietica sulle sponde del Mediterraneo. Ogni qualvolta viene da noi affermata l’esistenza di un nostro inte resse legittimo

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Realtà sudtirolese
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Seite 11 von 12
Datum: 10.12.1960
Umfang: 12
Meschinità del giornale “L’Adige,, Per mesi i due quotidiani regionali di lingua italiana preferivano il sistema del la congiura del silenzio nei riguardi di “Realtà Sudtirolese,,. E’ stato il quotidiano “L’Adige,, , or gano della de trentina ad accorgersi nel la sua edizione del 3 c.m. tardivamente ed a modo suo degli argomenti che an diamo da non poco tempo modestamen te esponendo. Sistema questo troppo spic cio e, anzi, meschino. Infatti sotto il ti tolo: “Lo afferma Realtà Sudtirolese

qualsiasi amico . . . che il fanati smo razziale è il vero nocciolo del pro blema,, , ecc. Non saremo noi in questa sede ad in colpare Indro Montanelli di un giudizio tanto avventato e superficiale. Perché cose di questo genere ed ancora più gra vi furono propalate pure ai delegati del- l’Onu — nella vana speranza di ottenere pieno successo — dal responsabile della politica estera italiana, on. Segni, e dal capo della delegazione, on. Martino. Che argomenti fasulli avallati dalla diploma zia italiana

da, rivolta agli italiani che concorrono a formare l’opinione pubblica italiana: Quante di queste vittime del dovere cre dete vadano a carico dei sudtirolesi? La risposta la diamo noi stessi e che comprova la falsità delle denigrazioni si stematiche nei confronti dei sudtirolesi, denigrazioni e calunnie che da anni e in tono crescente vengono propinate al l’opinione pubblica italiana. Ed ecco la nostra risposta: L’on. Flaminio Piccoli, direttore de “L’Adige,, non farà comunque male a ri cordarsi del punto

ta e denigrata, ed anche perché ogni pa zienza ha un suo limite. Sentiamo già pronta l’accusa dei si stematici denigratori del popolo sudtiro lese: il martirio di quel povero finanzie re in Val di Fundres nell’agosto del 1956. Tutta la stampa italiana ne aveva parla to e per troppo tempo. Ritorneremo in argomento in quanto nulla abbiamo da temere. E ritorneremo in proposito a tempo opportuno. Per intanto informiamo i nostri lettori che di questa disgrazia si occuperà pros simamente la commissione dei diritti

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Seite 4 von 12
Datum: 25.01.1961
Umfang: 12
Anche all’estero il fascismo non è morto E" noto che tra i numerosi nuclei di italiani all’estero è ancorsempre forte la eredità spirituale del fascismo. Conse guentemente vi esiste il desiderio che nella patria le cose si evolvessero in que sto senso. A dimostrazione citiamo qual che brano di un articolo di fondo che porta il titolo “Scriviamo in Italia,, , pub blicato ai primi di ottobre 1960 dal giornale “Tribuna Italiana,, e che esce a S. Paulo (Brasile). L’articolo, che ave va per tema

il nostro Governo per il modo col quale venne trattata la questione, e statuirebbe: 1) che il confine del Brennero resti in tangibile con la massima sicurezza pos sibile, e cioè senza alcun pericolo di franchi tiratori alle spalle; tennio inglorioso per la situazione diffi cile nella quale la democrazia italiana deve barcamenarsi oggi per la presenza in Italia di un partito comunista, il più forte del mondo in zona extra-sipario di ferro. Possiamo aggiungere una verità: il fa scismo è responsabile per

la persistente affermazione del comuniSmo nel Sudtiro- lo, nella zona cioè che generalmente e per altri motivi si ritiene nevralgica per la Nato, perché i voti dati in modo con sistente al pei nel Sudtirolo sono voti provenienti esclusivamente da italia ni residenti a Bolzano e inviati a suo tem po nel Sudtirolo con un programma na zionalistico dal fascismo stesso. 2) pertanto che con la maggior possibile celerità la maggioranza assoluta nella provincia di Bolzano sia di nazionalità italiana

; 3) se necessaria, anche una deportazione in massa o quasi, si faccia, dei traditori che dopo aver ridomandato la cittadinan za italiana, ora se ne servono per ten tare di ritornare la regione all’Austria .. .„ . . . Poiché dunque la provincia di Bol zano è nazionalmente area depressa, il Governo deve agire affinché nuove in dustrie, nuovi traffici, nuove vie di co municazione la allaccino alle province sorelle; Agisca pertanto il Governo su ambedue le direttive, e cioè rimandando ai loro paesi i già cittadini

germanici camuffa tisi italiani, ed intensificando al massi mo la immigrazione italiana nelle alte vallate atesine. Solo a questo modo si risolverà il pro blema, e non già accordando ai tradito ri nuovi diritti, che si risolveranno sem ine a nostro danno e pericolo,,. Con parole più sobrie e con un ragio nare più pacato le stesse cose in ultima analisi le ha dette persino il noto studio so A. C. Jemolo e le ha pubblicate l’au torevole giornale “La Stampa,, (il 12 agosto 1960) come segue: “Occorre aver

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Seite 13 von 16
Datum: 25.03.1961
Umfang: 16
la voro umano. L’assunzione dura un anno, senza pos sibilità di rescissione da parte del pre statore d’opera. Oltre al misero vitto e all’alloggio, nel fienile o nella stalla, pò- bri di lingua italiana. Spetta quindi a lo ro tirare le eventuali conclusioni. Possiamo poi aggiungere — e i signori ultras lo sanno meglio di noi, anche se fingono di non saperlo —, che i segretari dei nostri comuni sono non solo statali ma per giunta in maggioranza di lingua italiana. Identica situazione abbiamo poi negli

enti economici, specie nei più importanti quali —- per fare qualche esempio — la Camera di Commercio, la Cassa di Risparmio, ecc., dove, salvo rare eccezioni, i posti direttivi sono ri coperti da funzionari di lingua italiana. Accenniamo inoltre e solo di sfuggita al fatto che l’Ufficio centrale del lavoro e l’Ispettorato del lavoro, la Questura, il Genio civile, l’Anas ecc., sono per oltre il 90°/o serviti di personale di lin gua italiana. Al lettore il giudizio sul dove si tro vano — per parlare

una volta tanto nel gergo dell’organo degli ultras nostrani — la prepotenza, l’arroganza, la soperchie- ria, Vangheria, l’arbitrio, la bravata, la ingiustizia, l’oppressione, il sopruso, la sopraffazione, l’oltraggio, il dispotismo, la tirannide . . . che centinaia di lire a fine settimana co stituiscono il meschino compenso al du ro lavoro. Non si parla neppure di assi curazioni obbligatorie e di altre forme di previdenza . . . Sappiamo che i nostri concittadini di lingua italiana dovrebbero

ri di lingua italiana residenti nel Sudti- rolo. Questi signori si vantano poi — a parole — di essere i paladini della convi venza dei differenti gruppi etnici nel Sudtirolo. Farebbero cosa utile a curarsi della si tuazione mortificante qual’è quella so pra riportata nel servizio de “L’Europeo,, anziché elargire ad una opinione pubbli ca ignara storpiature sulla situazione sud tirolese. Purtroppo anche in alto loco nel psdi bolzanino non pochi sono coloro che rimpiangono il passato ventennio. Altrimenti

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Seite 2 von 12
Datum: 10.10.1960
Umfang: 12
Il sonnifero Il quotidiano trentino "‘L’Adige,, , or gano della de trentina, commenta nel suo numero del 4 c.m. la discussione della questione sudtirolese davanti all’Onu co- II Sudtirolo all’ONU e la stampa regionale Visto dalla stampa regionale italiana (ci tando i titoli): “Alto Adige,, 23-9-1959: “L’Italia non permetterà un dibattito sull’Alto Adige,,. “Alto Adige,, 15-10-1959: “Non riguarda l’Onu la questione al toatesina,,. “ L’Adige„ 20-10-1959: “La realtà dello smacco (austriaco

di Kreisky va verso il fallimento,,. “L’Adige,, 10-9-1960: “Segni sarà presente all’Onu per la di fesa dell’Alto Adige,,. 2 I REALTÀ SUDTIROLESE LUNEDI, 10 OTTOBRE 1960 . No. 3 de “L’Adige,, me finora si è svolta, dicendo tra l’altro quanto segue: “Il primo “scontro,, fra Italia e Austria nella questione altoatesina all’Onu si è risolta indiscutibilmente in favore delle tesi italiane,, . . . . . .“La posizione italiana, sostenuta con calma e pacatezza, e al tempo stesso con la ferma volontà di limitare

italiana. L articolista potrebbe poi gentilmente spiegare, se era forse un segno di “calma e pacatezza,, il fatto che il ministro de gli esteri on. Segni abbia lasciato la sala delle riunioni dell’Onu mentre stava par lando il suo collega Kreisky. tivo di rinviare la soluzione per parec chi anni. In tal modo, poi, la portata di una questione preminentemente politica sarebbe stata ridotta ad una controversia di natura esclusivamente giuridica aven te null’altro per tema se non quello di una semplice

interpretazione di paragra fi. Appare perciò comprensibile che l’Au stria non avesse potuto accettare simile proposta, tanto più che la stessa era ac compagnata dal rifiuto netto e categori co di concedere l’autonomia regionale al Sudtirolo. Non restava quindi altra strada che quella difficile di ricorrere all’Onu. E la diplomazia italiana, che nella prima fase era contraria acché il problema sudtiro lese venisse discusso davanti alle Nazioni Unite, aveva successivamente cambiato tattica accettando poi

il dibattito. Non possiamo in questa sede commentare gli argomenti addotti dalla diplomazia ita liana a difesa della propria tesi. Non pos siamo però convenire in molti degli ar gomenti esposti. Il dibattito all’Onu ci ha reso poi mag giormente convinti che la nostra questio ne è materia esclusivamente politica. E sono stati proprio gli argomenti portati in campo dalla diplomazia italiana a ren derci maggiormente convinti della porta ta politica della questione. Attendiamo perciò serenamente Je conclusioni

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