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Bücher
Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 23 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
184 Appendice Trento l'alta valle dell'Adige. Nè diverso succede quando, nel dominio d'Italia, i Franchi di Cario Magno si sostituiscono ai Longobardi: Trento da duchea lon gobardica è tramutata in marchesato feudale, subendo tutte le vicende che nel secolo della dominazione caro lingia subì l'Italia, coll'aggravante che Trento e le sue valli furono di continuo percorse dagli eserciti degli imperatori scendenti a riaffermare od a prendere in Roma la corona imperiale, o risalenti, decimati

e di sfatti, a rimpolparsi d'armi e d'armati nei paesi di oltremonte. Nè durante il secolo X, in cui si avvicendarono, tra Pavia, Verona, Spoleto, Roma e Germania, re ed im peratori indigeni ed esotici, la storia del marchesato tridentino, il quale si estendeva allora fino alle Giudi- carie e per tutta la Valsugana, differisce o si distacca da quella di tutta l'Italia superiore, ed anzi ha parte grande nel conflitto delle due correnti che dividevano allora l'animo degli Italiani. Da Trento, fatta

, a de primere il feudalismo, molestia e pericolo per l'Impero, trasformò il marchesato di Trento in un principato ec clesiastico, visto che l'autorità ecclesiastica dei vescovi era la sola che teneva testa al feudalismo, sostenendo contro di esso le ragioni del popolo. Quel periodo, ehe Giuseppe Ferrari qualifica della rivoluzione vescovile, è uno dei più importanti nella storia nostra, come quello che fu il preparatore imme diato dell'èra comunale. Ulderico II fu il primo vescovo-principe dì Trento, creato

da Corrado il Salico. Aveva giurisdizione per tutta la valle dell'Adige e dipendenze, dalla Chiesa di Verona a quella superiore di Bressanone. Sullo scorcio del secolo XI la vita comunale co mincia a manifestarsi in Trento, con istituzioni e leggi che tenevano in gran parte del carattere liberale e popolare del municipio latino. A Trento il governo cit tadino non fa, come nelle altre città d'Italia, detto Co mune, ma per molto tempo serbò il nome romano di Magistrato consolare: cosa che mostra in modo

elo quente l'attaccamento antico alle tradizioni romane di questa popolazione. Il Magistrato consolare di Trento godeva diritti stabiliti e riconosciuti in precedenza dai principi-vescovi: prendeva con person parte ai pubblici affari, a seconda della loro natura, con voto consultivo e deliberativo ; aveva un proprio e largo statuto, riconosciuto e confermato dagli imperatori che succedettero a Corrado il Salico, esclusi Barbarossa e Federico II, per le peculiari condizioni di lotta coi Co muni

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Kategorie:
Technik, Mathematik, Statistik
Jahr:
1914
¬Le¬ miniere argentifere di Trento
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Seite 7 von 55
Autor: Mons Argentarius <Trento> / Mons Argentarius, Società a g. l. in Trento
Ort: Trento
Umfang: 41 S. : Ill., grpah. Darst., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; s.Silberbergbau
Signatur: III 109.821
Intern-ID: 93028
CAPITOLO I. Cenni storici sulle antiche miniere argentifere di Trento N elle vite dei santi di fra Bartolameo, agiografo trentino che scrisse verso la metà del 200, si legge un’interessante digressione a proposito dell’etimologia della città. Trento egli dice deriva il suo nome da tre monti, di cui due ricchi di boschi e di pascoli, mentre dal terzo, quello settentrionale, si cavano vene d’argento; d’onde anche il motto che circonda l’antico sug gello civico, che suona: .Montes Argentum mihi

dant, nomenque Tridentum.“ Questo passo di fra Bartolameo non è però il più antico ricordo delle miniere argentifere. Ben più importanti documenti custodiscono gli archivi di stato di Vienna ed Innsbruck e quello cit tadino, pubblicati parte nel codice Vanghiano ed altri in patrie riviste 1 ). 11 documento più antico è del 1189: un diploma col quale Federico I imperatore concede in perpetuo a Corrado, vescovo di Trento, l’investitura su tutte le miniere esistenti e future del Principato, diritto

, di regola, riser vato all’impero. Ancor prima di quest’anno dunque è provato che esistevano miniere, le quali dovevano essere discretamente sviluppate, se Trento poteva già nel 1182 veder riconfermato l’an tico previlegio di una zecca, alla quale lavorarono anche artefici Fiorentini come quel tal Belioto dei Rubafadi che è nominato in un documento nel 1272. Le miniere di Trento devono essere quindi più antiche. Se si pensa che Fornace, ove si ve dono tuttodì grandi depositi di scorie, è nome d’origine

romana citato assieme ad altri luoghi vicini nel documento che ricorda il placito tenuto a Trento nell’845 da Garibaldo messo di re Lo dovico II e se si considera che il diploma di Federico I si richiama evidentemente ad antichissimi diritti del Principato, non si avrà poi difficoltà ad ammettere che, pur perdendosene le origini nei primi secoli del più buio medio evo, le nostre miniere furono probabilmente conosciute già dai romani e continuate sotto i Longobardi. Questo intanto è certo, che

le miniere presero un grande sviluppo col principio del duecento, quando il Vescovo Vanga chiamò minatori dalla Germania e precisamente, come pare, dalla Fran- b Dott. Giov. Battista Trener — Le antiche miniere di Trento. In „Annuario della Soc. Alpinisti Tridentini pel 1896-98.“ Trento, Scotoni & Vitti. Pag. 26-89, con bibliografia storica e geologica. — Vedi anche: Perini — Stati stica del Trentino. Trento 1852. Dorr. G. B. Trener — Notizie sulle antiche miniere di Trento. „Tridentum“ Rivista di studi

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Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Seite 11 von 91
Autor: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Ort: Innsbruck
Verlag: Selbstverl.
Umfang: [40] Bl., 11 Taf.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text ital. und dt.
Schlagwort: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Signatur: IV 301.953
Intern-ID: 495368
NATALE TOMMASI - CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — nord-ovest nell'angolo interno delle mura, nelle quali in parte è incorporata. Siccome Trento era una città importante e già sotto i Romani e poi sotto i Longobardi si trovavano colà magi strati e distinte personalità, si può facilmente ammettere, benché manchino i documenti storici, che in questo punto dominante la città e situato dirimpetto al Castello del Ver ruca o Dos Trento sia esistito, almeno in parte, il nostro Castello ancora

nei tempi antichi. Il documento migliore sarà quello che si potrà eruire dalle costruzioni ancora esistenti. Il Castello ha servito a diversi scopi. L'Imperatore Cor rado II diede la Contea a Uldarico II, Vescovo di Trento (1027). Poco dopo vi aggiunse la Contea di Bolzano e la Venosta, e il Vescovo fu creato Principe dell'Impero. Da documenti si volle dedurre, che il Giudice Imperiale di Trento Sodegerio de Tito (1239) quale Podestà Imperiale e Amministratore del Vescovado avesse edificato

(1363—1390) ; in seguito a queste convenzioni venne resa l'indipendenza al Principato vescovile. Lo stesso Vescovo ristaurò il Castello che era stato danneggiato dal terremoto del 1348. Da quest'epoca il Castello rimase Residenza dei Principi Vescovi di Trento fino all'anno 1796. Nel Castello vecchio sono urgenti almeno i lavori di ma nutenzione per evitarne un ulteriore deperimento. Si deve completare il selciato del cortile e qualche pezzo di pietra mancante nelle parti architettoniche di tutto

- schon unter den Römern, dann unter den Longobarden Behörden und höhere Persönlichkeiten sich dort befanden, kann wohl angenommen werden, dass an dieser die Stadt beherrschenden Stelle, an der entgegengesetzten Seite des bekannten Kastells Verruca oder Dos Trento, minde stens teilweise unser Kastell schon in den antiken Zeiten existiert habe, obwohl keine historischen Dokumente vor handen sind. Allein das beste Dokument wird dasjenige sein, was aus den noch vorhandenen Bauten sich als richtig

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Seite 22 von 42
Ort: Torino
Verlag: Ute
Umfang: S. 163 - 202 : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Signatur: III 215.967
Intern-ID: 359312
Alta Valle dell'Adige 183 vescovile di Trento, la quale pagava un assegno annuo di 120 lire veronesi agli uomini di Vigolo perché vi tenessero una guardia. Fu distrutto da Ezzelino, poscia, riedificato, sfidò il tempo ed è ancora a tutt'oggi iu istato di sufficiente con servazione. CENNO STORICO Nelle sue antichissime orìgini Trento segui le leggi etniche e storiche ita liane, e nulla ebbe a che fare colle razze nordiche, le quali fin dopo il periodo romano, quando si spinsero a mezzodì, non

della razza italiana. Trento fu presto cospicuo, splendido municipio ro mano. Memorie e monumenti d'ogni genere ne par lano e fra gli altri la famosa lapide o Tavola Clesiana, trovata nei Campi Neri di Cles nel 1869, recante l'editto di Claudio Cesare, che conferisce la cittadi nanza romana agli abitanti dell'Anaunia, ora valle di Non, emanato l'anno 46 di C.ai 15 di marzo. In quella . tavola il Municipio di Trento, al quale gli Anaunieiisi erano obbligati d'obbedienza , è qualificato

\)e,\' splendido. Nel travolgimento dell'Impero Romano l» sorte del Trentino non é disgiunta da quella di tutta l'Italia superiore. I barbari vi calano sopra, precipitando dalle Fig. 56. — Trento : Palazzo Tabarelli. Alpi non più guardate e difese dagli antichi legionari, rumando sul loro passaggio tutto quello che la gran dezza romana vi aveva creato. In quel periodo il Cri stianesimo si diffonde nelle valli dei Trentino portatovi da Ermagora d'Aquileja: Trento diventa la sede, il centro della nuova Chiesa

e Giovinone è il primo pre sule precursore di San Vigilio, instancabile predicatore della nuova Cede fra i barbari abitatori rielle vicine lìezic. Caduto l'Impero d'Occidente il regno dei Goti fa di Trento una delle sue provincie e delle più importanti, perchè antemurale ad pi tre minacciatiti invasioni di barbari. Per questo Tcodorico riedifica le mura e le torri della città e la muiihce di numeroso presidio. Colla venuta dei Longobardi, Trento segni le vicende della madre patria, e dei trontasci duchi

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Jahr:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Seite 102 von 379
Autor: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Ort: Milano
Verlag: Aliprandi
Umfang: 374 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 79.502
Intern-ID: 333735
municipali — e questo non fu poco nello sviluppo civile, morale ed economico di cotesta regione chiusa fra i monti — furono riconosciute a Trento, come per tutte l’altre città italiane obbe dienti a Roma. Memorie antiche e monumenti rinvenuti parlano dello splendore cui era salito il municipio di Trento ai tempi dell’imperatore Claudio. Vedi, fra gli altri, la famosa tavola clesiana, trovata nei Campi neri di Cles, in valle di Non o Anaunia nel 1869, e spiegata da uno che é troppo in. alto

nelle scienze' della storia e della archeologia per soffrire di parti- gianerie o prendere abbagli: nientemeno che Teodoro Mommsen. È un editto di Claudio conferente la cittadinanza, romana ai popoli dell’Anaunia, emanato l’anno 46 di Cristo, ai 15 di marzo, e nel quale il Municipio di Trento, a cui gli panauniesi dovevano sempre restare obbe- ■ dienza, è qualificato per splendido. ' Nel travolgimento dellTmpero Romano, la sorte del .Trentino non è disgiunta per nulla a quella, di tutta l’Italia

, dell’arte, del piacere, della vita di questo mondo, della natura. Ed il Cristianesimo, portato fra i pagani della Gallia Cisalpina da predicatori venuti- dall’Oriente, è introdotto nella valle trentina da Ermagora d’Aquileja : ed un tal Giovino è il primo vescovo di Trento — continuatore dell’opera d’evangelizzazione di Ermagora, e precursore del famoso Vigilio, canonizzato protettore dei Trentini. Il Cristianesimo non salva il mondo romano dalle invasioni dei barbari e dalla.barbarie susseguente: anzi

affretta le une e completa l’altra. -Goti, Visigoti, Ostrogoti, Unni, scorrazzano pei campi italiani e giungono a Roma, scen dendo da ogni parte delle Alpi, orientali. ■ : ' Caduto l’Imperó d’Occidente, il regno dei poti fa di Trento une delle sue provincie: e delle piu: importanti, perchè antemurale alla irruzione di altri barbari,' più barbari dei Goti, che a questi invidiavano' già la ricca preda fatta in Italia',, E ricacciati i Goti dai Greci, oltre l’Alpi, e venuti i Longobardi — non meno barbari

nè 'bellicosi dei Goti ■—chiamati dalla .vendetta di Narsete, l’eunuco che assaporata.la voluttà della,gloria e del potere non voleva ritornare al gineceo, Trento diventa con tutto il resto dell’Italia superiore, Longobardia: ed Alboino, a guardare il passaggio delle. Alpi, vi mette per duca Evino, uno dei suoi più fidati ' generali. Continua sempre, come si vede, indissolubile il nesso fra la storia particolàre di Trento e il gran quadro della storia generale d’Italia.' , Nè diverso accade per l’irruzione

5
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Kategorie:
Sozialwissenschaften , Sprachwissenschaft
Jahr:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Seite 79 von 254
Autor: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Ort: Roma
Verlag: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Umfang: 252 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Signatur: III A-14.025
Intern-ID: 103499
c. 18, 29 ;L. IX, c. 16, 25; L. X, c. 3. — Epistole franche pubblicate dal Frehero ( Corpus Bist. Franc ) e raccolte dal Troya nel suo Coti. Dipi. Long .— Anastasio bibliotecario. — Balbo (Storia d'Italia sotto % barbari). — Muratori (Annali). (’) Nel 577 « scesero i Franchi al confine d'Italia sopra Trento (così scrive il Balbo L. II, c. 6) e presero il castello d'Anugui che credesi quello di Nan. Accorsevi Ragilone conte longobardo di Lagare, una terra fra Trento e Verona : riprese il castello e tornava carico di preda ; ma fu incontrato

al Campo Rutiliano da Cramnichi, duca dei Franchi, e morto. Ciancichi poi in quella o in altra impresa prendeva Trento. Ma Eboino, duca di di questa città, faeea battaglia con esso a Salurna, uccidevalo e riprendeva il bottino e la città ». Nel 590 « venti duchi Franchi (L. II, c. 8), partiti in due eserciti, varcarono i confini d’Italia. Aldoaldo con cinque altri duchi volse a destra, e per le Rezie scese ne’ piani di Milano e vi pose campo. Olone, il settimo, che li seguì, accostatosi a Bellinzona

, fu morto d’una saetta A manca scese Chedino o Cheno con gli altri tredici duchi franchi per Val di Trento su Verona, e corse quelle provincie fino a Vicenza; e perchè molte delle ville e castella erano già siate dei Franchi , faeemsi dare giuramento. Autari stava chiuso in Pavia e ogni duca in ogni città ». — Nel Trentino furono allora distrutte Te- sana (Tisens), Maletum (Malè), Sermiana' (Sirmian), Appianum (Eppan), Fagitana (Faedo), Cimbra (Cembra), Vitiànnm (Vezzano), Brentonicum (Brentonico

), Volaenes (Volano presso Roveréto), Enhemase (forse Ennemansus-M.insò d’Enno-Denno), due altre ville nel territorio di Alsuca (Valsugana), e uno in quello di Verona,— « Per Verruca intercedevano i vescovi di Savione (Sabiona) è di Trento, ed era riscattata con secento soldi. Tolserne gli abitanti e la roba; e tuttavia prima di raggiungere le patrie sedi furono ridotti a tal povertà, che ebbero a vender le vesti e le armi per vivere ». — Nel 591 per ordine del re Agilulfo andò in Francia Agnello vescovo

di Trento per ottenere la restituzione dei prigionieri, e ne ri scattò infatti parecchi. V’andò pure Evin duca di Trento per conchiudere la pace, e tornò a pace fatta Paolo Diacono, L. Ili, c. 31; L. IV, c. I. — Muratori, A. 577, 590,591.;- Balbo, L. II, c. 6-10. — Malfatti, / castelli trentini distrutti dai Franchi. Arch. stor. per T. l’Ia. e il Tr. A. 1883, voi. II, fase. 4.

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Jahr:
1858
Ricerche storiche riguardanti l'autorità e giurisdizione del magistrato consolare di Trento
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Seite 55 von 98
Autor: Cresseri, Giangiacomo ; Gar, Tommaso / comp. da Giangiacomo Cresseri. riordinate e annotate da Tommaso Gar
Ort: Trento
Verlag: Monaui
Umfang: XXXI, 64 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 89.159
Intern-ID: 331652
— n — forma di governo. Cmterum ( dice egli parlando ancora dì quei tempi) omnium citerioris Italice, $ed maxime Lombardia} civitatumeadem ferme Reipublicm ratio fuit ; nam magistratus fere eosdem creaverunt. Ciò premesso, non potrebbe dubitarsi che Trento, prima del diploma di Corrado,, fosse città libera e si governasse col mezzo de’ suoi Consoli, se non che nel caso che non fosse stata compresa in citeriori Italia e nella Lombardia, Senza avere ricorso a quei geografi che, sotto i romani

imperatori, pongono Trento nella decima re gione d’Italia, non solo si ricava da Paolo Diacono, che Trento col suo territorio formava un ducato del regno dei Longobardi, nominandosi da lui, tra gli altri duchi dì Trento, Evino, Gaicloaldo ed Àlachi; ma di più, che questo ducato era uno dei più ragguardevoli di tutto il regno. Poiché, narrando clic, dopo la morte del re Clefo, comandarono in Lombardia solamente i duchi, egli non ne adduce che cinque, quasi che i soli degni di considerazione, e fra questi

Evino duca di Trento, il quale fu in grado di distruggere un esercito di Franchi, che voleva calare in Lombardia. E aggiunge poscia, che Alachi, duca di Trento, colle forze proprie, non solo superò un conte bavarese li mitrofo , ma pose in foga il suo re medesimo. Finita la dominazione dei Longobardi, Trento fu considerato come città di Lombardia anche sotto gli imperatori franchi e tedeschi ; ed allorché il suo vesco vo, essendo stato dichiarato principe dell’Imperio con volo e sessione, venne

7
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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1910
¬Il¬ Trentino : guida pratica
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Seite 28 von 196
Autor: Battisti, Cesare / C. Battisti
Ort: Trento
Verlag: Soc. Tipografica Ed. Trentina
Umfang: 178 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; f.Führer
Signatur: II 89.154 ; II A-18.349
Intern-ID: 71486
Decima regione italica. Monumento insigne della romanità del Trentino è la Tavola Clesiaua contenente l'editto con cai l'im peratore Claudio conferiva la cittadinanza romana agli anauniesi. Augusto comprese Trento e il Trentino nella Regione italica , e in tal posizione essi rimasero per circa mille anni. Dopo la caduta dell'impero romano, il Trentino formò parte del regno degli Ostro goti ed era ascritto alla Ve nezia ; poi del regno dei Longobardi, nel quale Trento fu sede di uno dei 3 duchi

di quella monarchia feudale. Rovesciato dalla spada di Carlo Magno il trono dei Longobardi, sotto il dominio de' re ed imperatori franchi, italiani e germani, Trento formò costantemente parte del Tavola Otesiana. Regno d ! Italia come ducato, marchesato o contea dì confine. In appresso quando gli imperatori romano-germanici pen sarono di assicurarsi che nei vestiboli dell'Italia non si pian tassero delle grandi signorìe feudali o delle monarchie ereditarie, l 'imperatore Corrado li il Salico, islituì

nel 1027 il principato vescovile di Trento, che durò fino al 1796, quando l'ultimo principe abbandonava il potere dinanzi all'invasione francese comandata dal Bonaparte. Visse per quasi 1000 anni questo principato in continue lotte col vicino Tirolo, e con altri signoiotti; ma ebbe anche periodi di pace e di splendore, specie sotto Bernardo Clesio (1514-1539) e Cristoforo Mad ruzzo protettori delle belle arti ed ospiti signorili dì imperatori, principi e prelati che convennero a Trento per

lo storico concilio. Malgrado il dominio dei vescovi che si eleggevano bensì dal capitolo, ma che più volte furono stranieri o asserviti ad una politica contraria all'integrità nazionale del paese, si ebbero sempre a Trento e nel Trentino delle potestà municipali che nei loro statuti ritraevano compiutamente gli ordini dei liberi comuni lombardi. Frequenti poi furono le leghe offensive e di fensive di Trento con altri comuni dell'Alta Italia; dall'Italia erano inoltre chiamati i vicari o podestà che

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Kategorie:
Sozialwissenschaften , Sprachwissenschaft
Jahr:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Seite 186 von 254
Autor: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Ort: Roma
Verlag: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Umfang: 252 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Signatur: III A-14.025
Intern-ID: 103499
— 18G — si sia retta con gli ordini liberi che vigevano nelle citta lombarde della Lega, ordini liberi acquistati per le stesse cause e con gli stessi mezzi dei Comuni dell’alta Italia; come lo Statuto di Trento (1210, con riforme successive fino al 1528) abbia grande somiglianza nel civile e nel criminale con quello di Verona e di altre città della superiore e media Italia (*) ; come il libero allodio fosse oltremodo esteso nel Trentino e la proprietà oltremodo divisa; come anche il Comune

di Carlo Magno: il che ammette anche il Tomascheck, Die all. Slat., p. 101. — Anche lo Statuto di Koveredo è nella sostanza conforme a quello di Trento. ( 5 ) Si consultino a questo riguardo anche le opere seguenti: Francesco Felice Al berti (Principe-Vescovo di Trento) Annali del Principato , pubblicati da T. Gar, 1860. — Jnl. Ficker, Forschungen zur Reichs u. Iiechtsgesch. Italiens. — Hormayr, Geschichte Tirol's. — Malfatti, Degli idiomi, ecc. (’) Si consultino a questo proposito anche le opere

seguenti: Frapporti, Storia e con dizione del Trentino sollo la dominazione dei Goti, dei Franco-Dajoari e dei Longobardi. Trento, 1840. — Giuseppe Egger, Geschichte TiroVs. Innsbruck, 1872. — Alberti, Amali del Principato. — Malfatti, Gl'idiomi ecc. — Anche il Bonato diè gran peso, per la coloniz zazione del basso Trentino, alla supremazia dei conti del Tirolo, non che ai molti feudi dei signori bavaresi. — Ma quanto ai signori bavaresi ciò che resta assodato si restringe alla questione della nota

o in parte fosse un tempo tedesca la Valsngana, cioè la valle superiore del Brenta ; e può darsi che tale fosse anco una parte della valle dell’ Adige ad ostro di Trento, non foss’ altro per rimmediata vicinanza dei Cimbri veronesi ». —Ma il Gegani, chiuso dentro ilimiti di tre appendici di giornale, non ha potuto fornir prove dirette delle sue concessioni ; mentre da quello che noi si è detto fin qui o si,dovrà dire più. oltre risulta, che la Val d'Adige fino a Salurno e la Valsngana per tutta la parte

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1921
Guida di Trento
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Seite 15 von 40
Autor: Federazione Concorso Forestieri del Trentino / ed. dalla Federazione Concorso Forestieri del Trentino
Ort: Trento
Verlag: Scotoni e Vitti
Umfang: 36 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Nebent.: Trento
Schlagwort: g.Trient;f.Führer
Signatur: I 109.100
Intern-ID: 311743
Trento fu occupata dai Romani cento e più anni avanti l'èra volgare. L'Imperatore Augusto aggregò tutto il Trentino e l'Alto Adige alla decima regione italica. Nel famoso editto dell'imperatore Claudio del 46 d. C. che concede la cittadinanza romana agli a- bitanti delle valli del Noce, Trento è detta splendido municipio. Dopo la caduta dell'impero romano, il Trentino formò parte del regno degli Ostrogoti ed era ascritto alla Venezia; poi del regno de' Longobardi e Trento fu sede di uno dei

36 duchi di quella monarchia. Rovesciato dalla spada di Carlo Magno il trono de' Longo bardi, sotto il dominio de' re ed imperatori franchi, italiani e germani, Trento formò costantemente parte del regno d'Italia come ducato, marchesato o contea di confine. In appresso quando gli imperatori romano-germanici pensa rono di assicurarsi che nei vestiboli dell'Italia non si piantassero delle grandi signorie feudali o delle monarchie ereditarie, l'impe ratore Corrado II il Salico, istituì nel 1027

il principato vescovile di Trento, che durò fino al 1797, quando l'ultimo principe abban donava il potere dinanzi all'invasione francese comandata da Bonaparte. Visse per quasi 1000 anni questo principato in continue lotte col vicino Tirolo e con altri signorotti; ma ebbe anche periodi di pace e di splendore, specie sotto Bernardo Clesio (1514-1539) e Cristoforo Madruzzo protettori delle belle arti. Nel 1802 Trento cadeva sotto il governo austriaco. Nel 1805 per i! trattato di Presburgo il Trentino assieme

10
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Kategorie:
Sozialwissenschaften , Sprachwissenschaft
Jahr:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Seite 188 von 254
Autor: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Ort: Roma
Verlag: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Umfang: 252 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Signatur: III A-14.025
Intern-ID: 103499
prima parte di questo scritto (*). Quanto alla terza, fu già avvertito dal Gar (Pre fazione agli Statuti di Trento , p. XI) e ripetuto dal Malfatti (Idiomi del tren tino , p. 28), che nelle carte trentine e nel codice Vangiano non s’incontrano quasi mai professioni di legge longobarda; fatto singolarissimo che ne induce a credere, per legittima conseguenza, che le famiglie di stirpe longobarda, do- iciliate in numero piuttosto scarso nel Trentino, si sièno assai per tempo immedesimate colla

germanico et ita lico, utpote ex his nationibus conflata, quamquam longi sit major numerus Italorum ». (’) Della condizione di Trento sotto i Goti ragiona pure il Malfatti ( Idiomi , p. G). Poco a me rimane da aggiungere ai suoi argomenti. — Lo Schneller asserisce che Trento, distrutta dai harbari, fu rifabbricata e ripopolata di Goti da Teodorico; ma il fatto si è che l’incarico d'imprendere insieme a quei del paese la ricostruzione d’una città nel Trentino, ch'era forse la stessa Trento, danneggiata

oltre misura dalle invasioni, fu dato ai Feltrini e non ai Goti, (Cassiodoro Variar. L. V, ep. 9, Possessoribus Feltrinis). « In Tridentina igitur regione civi tatem costruì nostra praecipit auctor itas.... sed quia territorii parvitas magnitudinem operis sustinere non potest.... non decet paucos sustinere quod constat plurimis expedire ». — Oltracciò non è in dne sole lettere (Malfatti, Idiomi, p. 6) che Cassiodoro ha ricordato Trento e la regione tridentina (la precedente e l’ep. 28 del L. III

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Kategorie:
Sprachwissenschaft
Jahr:
1890
¬I¬ tedeschismi del Trentino : opera dedicata alla strenua Società Pro-Patria
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Seite 97 von 122
Autor: Pilati, Silvino / interpretati da Tommaso del Murero
Ort: Rovereto
Verlag: Grigoletti
Umfang: 118 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Pilati, Silvino: Tommaso del Murero / Silvino Pilati. - 1890 - In: ¬I¬ tedeschismi del Trentino ; S. [94] - 118. - Sign.: II 5.575 ;
Schlagwort: g.Trentino ; s.Mundart ; s.Germanismus
Signatur: II 5.575
Intern-ID: 240667
romani il Trentino era abitato da un popolo italico. I romani elevarono Trento a municipio. Caduto T impero d’ occidente il Trentino faceva parte dell 1 I- talia. Venuta nel VI secolo, l’Italia superiore in mano dei Longobardi questi posero a Trento uno dei trentasei loro duchi. Carlo magno, posto fine alla dominazione dei Longobardi, aggregò il Trentino alt’Italia. Cessati i Caro lingi esso formò parte del Sacro romano impero. I vescovi vennero a poco a poco attirando nelle loro mani

, in punto di morte, si ravvedeva e lasciava sul testamento disposizioni che gli eredi eseguivano tutto al rovescio. Queste peripezie furono magistralmente esposte da Agostino Perini nei suoi Castelli del Tirolo (Trento, Monaunì ’31), opera lodata dall’imparziale storico innsbruckese (di Hall) barone von Hohenhühel. A volte i vescovi, o pro bono pacis o per debolezza, scendevano a conces sioni veramente perniciose ai loro interessi ed autorità. Ma? non essendo lo stato ereditario, pur di goderne, vita

durante, gli usufrutti in santa pace, del resto poco si curavano. Si perde poi il bandolo in una ininter rotta vicissitudine di ipoteche, pegni, caparre. Il caos giuridico si complica quando vescovo o podestà di Trento è un conte del Tirolo e quando l’av- vocazia dei principato di Trento passa per eredità alla stessa famiglia im perante.

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Kategorie:
Sozialwissenschaften , Sprachwissenschaft
Jahr:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Seite 90 von 254
Autor: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Ort: Roma
Verlag: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Umfang: 252 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Signatur: III A-14.025
Intern-ID: 103499
Giusta l’opinione dello Schraeller e del Bergmann, l’elemento germanico avrebbe cominciato ad avanzarsi dal nord verso la veneta pianura, lungo il corso dell’Adige e del Brenta, fin dai tempi della dominazione longobarda. Ma che il confine d’Italia all’epoca dei Longobardi era fra Trento e Bolzano, e non più oltre, lo dice chiaramente Paolo Diacono (L. Ili, e. 9 a. 577). « His diebus advenientibus Francis , Anagnis castrum, quod super Triden- tum, in confinis Italiae positum est , se eisdem

tradidit ». Paolo Diacono considerava come confine d’Italia il limite del dominio longobardo, e che questo limite non poterono mai varcare d’un lungo tratto i Bajuvari, e di mostrato dalla storia delle relazioni fra l’Italia eia Baviera.—Trento ebbe un duca longobardo fino all’epoca della conquista franca. — Uu duca di Trento, Alachis, quel medesimo che si ribellò ai re Bertarido e Cuniberto, fece guerra con un conte ( Gravionem) dei Bavari, il quale tenea Bolzano e i vicini castelli ( Bausanum

in prime nozze da Teodebaldo, re d’Àustrasia. Un’altra figliuola Garibaldo dette in moglie ad Eboin, duca Ai Trento. Un nepote di Teodolinda, Ari- pento, che aveva accompagnato la zia in Italia ed era divenuto duca d’Asti, die’principio a una dinastia di ve bavaresi che durò sessantanni (652-712) e colla Baviera non ebbe altro legame che l’origine. Presso il duca di Baviera Teodebato si rifugiò da ultimo Anspraudo, ajo del re deiLongo- bardi Luitberto (a. 703) ( ! ) e rimasto col figlio Liutprando per

venneio, come già si è visto, dal sud. Ctr. Malfatti, / confini del Principato di Trento p. 7. C) Paolo Diacono L. V, c. 36. Maja (Castrum Magcnse, oggi Mais) era nel territo rio dorè più tardi sorsero Castel Tirolo e Meran. Quivi ancor dominavano i Longobardi nel 730- V. Aribone di Frisinga, Vita S. Garbiniani episc. Frising. c. 35 negli Acta Sanctor, ordin. S. Benedicti. — P. Diacono fra i castelli distrutti dai Franchi Panno 590 nel territorio tridentino (L. IH, c. 30) pone Tisana (Tisens fra Meran

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1761)
Notizie istorico-critiche intorno al B. M. Adelpreto, vescovo e comprotettore della chiesa di Trento ed intorno ad altri vescovi della Germania, e dell' Italia a tempi dello scisma di Federigo I. imperadore ; Vol. 2
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Seite 467 von 828
Autor: Bonelli, Benedetto / Benedetto Bonelli
Ort: Trento
Verlag: Monauni
Umfang: XCVI, 730 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 103.346/2
Intern-ID: 337106
. Junii Indizione X. Anno Dom. Incarti. MXXVJI. An. vero Domni Chuonradi Regni III. Im- (L,S.) perii I. Aàum Prixie feliciter. (k) H K 0 T <4 Z-I 0 K I. (a) Si chiamava GifeU, e Ghia. di Nuvoledo nelle foci della Valfugana, (b) De' Duchi di Trento parla la in quel tratto d'Agro, che qui appel- Storia de' Longobardi di Paolo Diacono, lafì Campo Longo, poco fopra i rottami e nominatamente di Liutfredo Duca di d' un Cartello , che nel Secolo XIV. Trento abbiam fatta parola sopra pag, chiama vafic

/«/à Xicbi Caftri liovi & Cai- 39. c feg. Di Vfingo Conte di Trento fan- donatii Dynafìae. no ricordanza gii Atti di S. Corbiniano (/) Fu dunque il noftro Vdalrico be- fcritti da Aribone, e della Marca Tren • netnerico non che della Chiela di Tren ti»« la Storia di Liutprando. to, ma ben anche di quella di Feltre , (0 Si noti il religiofo piiflirao moti- cui prefiedev^ Richizone detto anche Gio vo di tal Donazione, Si avverta anco- vanni, nel noftro Dittico ricordato, ra, che febbetie fi dice is quello

Dipìo : (g) Qui pul - e riluce lo stesso religiofo ma, che i Corpi de' tre Santi Martiri piiiìinao motivo della Donazione me- Anaunienfi riposano nella Cattedrale di defima . Trento, ciò però va inteso per Synecdo- (h) Anche il nome di questo Impe ci» d una parte d effi soltanto. rado te Contado è rammentato nel ooiìro (d) Non Vldaricus , come hanno al' Dittico. 11 Monogramma , ch e ^ cune Copie. accenna, è simile a quello, ebe puo ve- U) Qui s' indicano 1 termini delle derfi presso 1' Ughelli

T. *• Ial -. f ac - Giurisdizioni dell' uno e dell' altro Ve- col. 164. Su l'ufo de' Monogrammi im- icoyado, sì di Trento , che di Feltre , pedali può vederli il (Zwàno del Du cioè la Chiefa di S. Desiderio ai Maß Canee v, Monogramma.. . (0 Cosi

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1761)
Notizie istorico-critiche intorno al B. M. Adelpreto, vescovo e comprotettore della chiesa di Trento ed intorno ad altri vescovi della Germania, e dell' Italia a tempi dello scisma di Federigo I. imperadore ; Vol. 2
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Seite 645 von 828
Autor: Bonelli, Benedetto / Benedetto Bonelli
Ort: Trento
Verlag: Monauni
Umfang: XCVI, 730 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 103.346/2
Intern-ID: 337106
34 § DOCUMENTI annotazioni: '(<0 CE il Tridentine Ecclefie appellafle nel pendio di ftretta Valle fopra la Chiz; non folo al Canonicus , ma anco- zola, dee ricercarli il Campus Sardis, qui ra al Trepofitus, converrebbe dire, che fupra Feronam eli, mentovato da 'Paolo Oi> la Digniia .di Trepofito unita al Canoni- cono, in cui futuri Re de' Longobardi celebro cato, foflevi in Trento a' tempi del no- le nozze colla Spofa Teodolinda. Tanto pin Uro Vescovo Federigo XVanga ; e che per che v'ha

Documefl^ legio, ma piuttofto allo flesso riftituita. to LXXII. lo Spedale eli S. Margherita ß Ciò però vien combattuto dal faperfi, chiama fitum inter Mam & Mm um. Ol' che nella Diocefi e Principato di Tren- trechè mettendo la Tavola Teodofiana , S ÌO furonvi altri Prepoliti ; e che Marti- 'Peutingeriana, come vien appellata, 2.4. mì ni v. con Bolla del 142.6. fi mosse ad glia lontano da Trento S^mi{is, tal diftao- aggiugnere alla Cattedrale di Trento la 2a fem bra convenirli a Sarno predo il Dignità

Hofpitalis de Sartia Vallis Lagarine, fd) Nel Glossario del Cangio per Sit' c nel margine da antica mano è notato era s intende Confecrutip. Qui però forfe epiid Burgetum. Presso al Borghetto dun- vorrà esser intefa per la Fessa principa le fotto Pia, luogo più ampio, e non le di S* Vigilio. Cosi pure ne 11 antece. già o nei diftntto di Garda, o in Som» dente Documento. £ eden go fejeovo di Trento . Si conjerva nell'Ar chivio del Caftelb di Trento. Tdreac ì ^ cn, !' cus Tridentine Ecclcfìc Dccarrus

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1898
Repetita juvant : a proposito di nuovi spropositi ultramontani
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Seite 20 von 71
Ort: Trento
Verlag: Scotoni e Vitti
Umfang: 85 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: L'Alto Adige ; 1898
Schlagwort: g.Trentino ; g.Deutsche
Signatur: II 302.520
Intern-ID: 499647
affatto da. mescolanze nelle valli occidentali del Wocc, del Sarea e del Chiese, che formano una buona metà, del Trentino, (qui il dott. Rohmeder può gemere a buon diritto: Tu quoque, pater mi!) ma asserendo insieme che nella valle maggiore dell'Adige e in Trento stessa e nelle valli ad Oriente l'elemento germanico venisse a distendersi largamente, anzi in modo da, tenere il di sopra. Or questa, asserzione, secondo noi, 11011 regge che in parte. Ci troviamo d'accordo col sig. Schneller sinché dice che

uh giorno .in qualche borgata e paesello al Nord di Trento, quale Mezzotedesco e San Michele, dove ora si usa l'italiano; e lo stesso si dica di Vallarsa e di Terragnolo all'Est di Rovereto. Alcune piccole immigrazioni ') Nel pregiato lavoro a Etnografìa trentina », rompo reo noi 1.881, Malfatti dimostrava poi contro il prof, lìidcniiìinn olio la Valsugana propriamente detta non fu mai tedesca. — 32 — ebbero luogo durante tutto il medio evo; come quella dei minatori (argentarli, sii- brarii) fatti

effetto 'Ielle condizioni politiche, venivano di mano in mano a stanziare qua o là. I territori germanizzati non dovettero essere neppur la decima, parte di tutto il paese. Quanto alla, Città di Trento, potrà il let- to re persuadersi in seguito, per più d'una Prag, e con buoni argomenti, che l'idioma ■ forestiero non v' ebbe, a soppraft'are il . Paesano; e ehe ivi, come per massima nel /contado e nelle valli, l'elemento antico seppe . civilmente tener sempre il di sopra.» E qui dimostra con argomenti

di gran Poso e con 1' autorità di storici degni di fede la importanza dell' elemento latino nel ■dentino al tempo de'Goti e dei Longobardi ') e dei Franchi. «Infatti anche gli annalisti dei. tempi dei Carolingi e Luitprando parlano della, città, e del ducato di Trento come della, Pritna città e marca d' Italia verso set- tentrione. E dell' Italia, seguitò a far parte Sotto gli imperatori Sassoni finche Cor- yndo il Salico nel 1027 non ebbe ad rivestire il vescovo della, Contea o del ') A proposito dei

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte
Jahr:
1793
Notizie storiche, topografiche, e religiose della Valsugana e di Primiero
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Seite 41 von 582
Autor: Montebello, Giuseppe A. / raccolte e compilate da Giuseppe Andrea Montebello
Ort: Rovereto
Verlag: Marchesani
Umfang: XII, 464, 104 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Val Sugana ; s.Landeskunde<br />g.Val Sugana ; z.Geschichte Anfänge-1793<br />g.Primör ; s.Landeskunde<br />g.Primör ; z.Geschichte Anfänge-1793
Signatur: II A-2.370
Intern-ID: 107489
Dalle parole Duces, Comites, firn Manhiov.es km - ufqm beneficii nomine habere vifi fanti fi fcorge, che la Contea di Trento era prima un hensfiLio militare » ctie dal Sovrano concedevafi a qualche benemerito o almen favorito perfonaggìo pel tempo della f Ua vita fe condo P ufo di fimi li benefizi, e che questi perfonaggl portavano il titolo chi di Duchi, chi di Conti, e chi di Marchefi. Da quelle Ecclefias Dei variis tribulationi bus & miferiis opprejjas fi comprende, come erano fia

te trattate quelle Chiese fólto il governo di tali Benefi ziar j . E quelle altre Exceptis iis rebus , quas Ecclefìce Feltrenfi ... * conjenfu, prece, atque laudatione /apra nomi nati Epijcopi Oudiìlrici . . . . contulimus . Cetera vero cnvMii Gfr. mi fomminiftrano I’ argomento piu Co pra accennato, che o Cotto i Longobardi , o almeno dopo di loro la Contea di' Trento fieli estesa per una gran parte e forfè in tutta la Valfngana. Poiché donan do T Imperatore quella Contea al Vefcovo dì Trento non pollo

capire, come abbia adoperato quel detto ex ceptis iis , r c questi luoghi non avefiero prima apparte nuto alla nominata Contea, il termine eccettuato esten do relativo ad una parte, che fi distrae dal fno tutto . Non vedo, ne pure, che ci aveste ad entrare con qual che valore il consenso del Vefcovo di Trento , quando non fi Coffe ivi conchi ufo di staccare una porzione del la Contea di Trento per affegnarla al Vefcovo di Pel- tre, Finalmenté -dopo aver efpreflb i lìmiti della dona zione al Vefcovo

17
Bücher
Jahr:
1894
Scrittori ed artisti trentini
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Seite 102 von 554
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: 553 S.. - 2. ed., notevolmente accresciuta e corretta
Sprache: Italienisch
Signatur: II A-3.847
Intern-ID: 154518
caio Trcnhno sotto i Re dìItalia Longobardi Franchi e Germani (> listoriae Ducatus Tridentini sub Regibus Italiae Longobardis, Francis et Germanis Breviarium). Era anch’egli dì Pergine, dove nacque nell’anno 1726. Professò medicina, e fece anno tazioni molto erudite alla Cronaca trentina del Pincio. Raccolse molti documenti che vanno distinti in più volumi, e sono in parte nella Biblioteca di Trento e in parte in quella d’Innsbruck, e si distinse ad un tempo nella musica, nel disegno e nella

poesia latina, della quale abbiamo un saggio, che fu lodato dal Facciolati, nel poema rimasto inedito de circumforaneis medicorum vanitatibus. Finì di vivere a dì 5 novembre 1780. — Il p. Agostino Maria Zanetti di Trento («f- 1780) coo però insieme col p. Giuseppe Ippolito ad ordinare l’archivio del Castello di Trento, e lasciò una Storia cronologica triden tina, una delle Comunità dì Pine , Cives sano e Levico e un Diario delle cose succedute dall anno 1747 * n P 0 *» scritti che mai videro la luce

, e non sappiamo dire se sieno conservati o distrutti. — Gabriello Antonio Gorelli di Trento attese a scrivere della storia dei Conti d’Arco. Fu cappellano per oltre quarantanni del Conte Vinciguerra d’Arco e Segretario del Conte Francesco Leopoldo e della Contessa Giovanna Felicita. Di lui teniamo manoscritte le Notizie intorno ai Conti di’ Arco, le quali vanno dal 1124 a! 1730.-— Antonio Rachini di Primiero, medico fisico stipendiato per la medesima valle, compose nell’anno 1723 le Memorie dell

Ospitale e Monastero delli Santi Martino e Giuliano, che anticamente si ritrovava sopra il monte di Casirossa nella valle dì Primiero, e che di presente possiede il nome di Priorato ; memorie che si conser vano trascritte dal p. Tovazzi, e nella biblioteca di San Ber nardino e nella civica di Trento. — Il Canonico Decano Sigismondo dei C.ti Manci lasciò scritta di suo pugno una

18
Bücher
Jahr:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Seite 103 von 379
Autor: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Ort: Milano
Verlag: Aliprandi
Umfang: 374 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 79.502
Intern-ID: 333735
dell’Impero, perchè dall’Impero il Papato c Roma ne avrebbe rotratto — almeno si pensava — maggior potenza e splendore. Sacrificati i Longobardi alla politica del Papato ed alla rivolta nazionale contro la grettezza della loro monarchia militare, col rinnovamento deU’Impero d’Occidente nella persona di Carlo Magno, Trento di duchea, fu trasformato in marchesato feudale: subendo tutte le vicende che nel secolo della dominazione carolingia subì l’Italia. Più d’una volta, in questo secolo

tenebroso e nei successivi, Trento e le sue valli furono percorse dagli eserciti degli imperatori scendenti a riaffermare la fuggevole conquista, od a prendere in Roma la corona imperiale: o risalenti decimati e disfatti a rimpolparsi d’armi e d’armati nei paesi d’oltremonte. Né durante il secolo decimo, in cui si avvicendarono tra Pavia, Verona, Spoleto e Roma e Germania, re ed imperatori, quali Berengario del Friuli, Guido, Lamberto, Arnolfo di Carinzia, Lodovico, Rodolfo, Ugo, Lotario, Berengario

contro la politica delle monarchie, feudale, opprimente, non rispondente ad alcuna delle tradizioni allora rimaste vive nel pensiero e nel desiderio dei popoli. Da Trento anzi, fatta la Pasqua del 1004, si parti Arrigo di Bamberga, chiamato dalla rivoluzione italiana, contro la forma monarchica feudale del regno per dare nel nome dell’Impero da lui incarnato, il colpo di grazia a quella forma che per tanti secoli non doveva più risorgere, alla sua volta personificantesi nel marchese d’Ivrea

e re d’Italia, Ardoino. E quando, nel procedere, del secolo undecimo cominciarono cogli albori della vita comunale — esplosione di vita tutta italiana scendente in linea retta dalla tradizione antica, e non obliata di Roma — i primi bagliori del rinascimento, l’aurora d’una nuova epoca,.Corrado il Salico, a favorire la gestazione e lo sviluppo dei futuri Comuni, contro il feudalismo militare, molestia e pericolo permanente dell’ Impero, come fece per altre città, trasformò il marchesatp di Trento

19
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1805
Periodi istorici e topografia delle Valli di Non e Sole nel Tirolo Meridionale
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Seite 31 von 159
Autor: Maffei, Giacomo Antonio ¬de¬ / Jac. Ant. di Maffei
Ort: Roveredo
Verlag: Marchesani
Umfang: X, 144 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Nonsberg ; z.Geschichte ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte
Signatur: III 102.554
Intern-ID: 255010
, che al Malo concorresse il popolo tut to, ma non al Placito.,-che. era giudicio più privato. Neil' Opera del Mu ratori Antiqmt. Ital. Med. Mvi Tom. II. col. 2.71., e -segg. -e' è un Placito ^ tenuto nella Corte Ducale di Trento .alla presenza -di Commissarj Impe riali. In esso Àlidi berta Abbate .del Monastero di 3,. Maria in Organi di Verona trattò lite -contro .alcuni del Trentino, che negavano di essere servi del suo Monistero, e ottenne sentenza favorevole. Ivi apparisce Garlbalda giudice

\Jgone .Duca di Provenza. Sotto 1' impero dì questo l'anno 935 Manasse Arcivescovo ,d'Arles non contento del grado, e gregge suo, siccome parente del Re 'Ugo, venne a pescar maggiori ricchez ze in Italia, avendogli il Re, che per politica amava di esaltare 1 suoi pa^ renti, e nazionali, assegnato le rendite delle Chiese di Verona, Trento, Mantova, e fattolo Marchese di Trento , con iscandalo per altro di tutt' j fedeli, cui sempre fanno orrore -simili ingojamenti di ecclesiastiche rendite ^ e dignità

. Muratori Annali d'Italia all'anno citato. Questa è la prima vqL ta, che apparisce un Marchese in Trento , e un Vescovo ivi dominante. Egli era ancora in vita l'anno 960, quando in Italia regnava Berengario II, 11 Regno Germanico F.anno 961 per elezione fatta nella Dieta tenuta in Vormazia passò in Ottone 11 Grande , Duca di Sassonia. Questi fece cangiar aspetto agli affari dell' Italia *, poiché calatovi con un esercito per la via di Tremo', € sconfìtto 3 e spogliato di regno Berengario

20
Bücher
Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1805
Periodi istorici e topografia delle Valli di Non e Sole nel Tirolo Meridionale
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Seite 26 von 159
Autor: Maffei, Giacomo Antonio ¬de¬ / Jac. Ant. di Maffei
Ort: Roveredo
Verlag: Marchesani
Umfang: X, 144 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Nonsberg ; z.Geschichte ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte
Signatur: III 102.554
Intern-ID: 255010
vrana , nelle cose.universal! del Regno tutti insieme formando un Senato, A Trento fu dato per Duca Evino: e questa fu la prima volta, che- Tren to ebbe 11 titolo di Ducato. ... -, - . Tre Duchi de' Longobardi trovando gusto nel mestiere di bottinare, fecero-un 5 irruzione nelle Gallie , governate da' Franchi ; ; ma dopo varie sconfitte dovettero in fretta levarsi da quelle contrade, e per le nevi cadute nelle Alpi bisognò aver per grazia abbandonar la preda , onde metter in salvo la view

. Irritati i Eranchi da queste incursioni, calarono nel territorio Trentino , secondo il Muratori 1' anno 577, e presero il Castello Anagnì posto sopra Trento, che lor si arrese. Paolo Diacono: „-His Duci bus ad- venientihns Francis.».. AndS f ' x ''^' y ' ir * t ' ,tfrr y jwJ jMjptr Tridenwm ■ fn conßmö Ita- „ lix pusìiiim est, se eìsdem tradidìt . ' Eccovi il (fastello Anagnì , che io sognai eretto per, ordine, di .Teodorico Re de 3 Goti , capo della Valle , per sincope detto Nan . :L' espressione

vittoria, ineoraggito Crannichi - non . molto dopo si- scaricò contro Trento ? e lo devastò. Si mosse allora 1q. stesso Duca Evino , ■ e Crannichi inferiore di forze si diede col bottino alla fuga. Non fu più a tempo di passare 1' Adige, e ripigliare la strada dell' Anaunia : gli conven ne tener la.via retta sulla sinistra del fiume, e raggiunto a Salorno in messo a fìl di-spada con tutta la sua truppa, che lasciò colla vita la preda. Evino. vincitore scacciò dal territorio tutto il rimanente

de' Franchi , e ri mase pacifico possessore del Ducato, di Trento Cb). . d Neil' ( ) a Quam ob causam Comes. LöngobdrdorUm de Lagare Raglio nomine . Anagnìs ■)) veniensj ?am depredatus est. jOui cum de prenda reverteretur } in campo Kot a li ano j; obvio siti Duce Francorum Chramnichis, cum pi uri bus e suis per empi us est. ' Paul. Diac, de Gestts Longobi L. III. cap. 91 ( b ) Continua Paolo Diacono Lib. III. cap, 9. } , Qui Chramnichis non multum n post temp us ( anno_ 577 j Tri dent um veniens

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