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Bücher
Kategorie:
Religion, Theologie
Jahr:
1903
Eco delle feste del decimoquinto centenario dei SS. Martiri Anauniensi : la pieve di Sanzeno ; notizie topografiche, civili ed ecclesiastiche
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Seite 118 von 160
Autor: Morizzo, Marco / raccolte e compilate da Marco Morizzo
Ort: Trento
Verlag: Monauni
Umfang: 135 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Nonsberg ; s.Märtyrer ; <br />g.Sanzeno ; z.Kirchengeschichte
Signatur: II 102.542
Intern-ID: 150490
poveri. Cappellano: don Giuseppe Manincor da Casez. 2 fissar io a Banco: don Antonio Donati da Banco, già curato di Tavon, il cui posto rimane perciò vacante. 1781. — Con decreto cesareo vengono soppressi tutti gli ere miti, e perciò anche F eremitaggio di s. Pietro al Palù di Tavon dovette essere abbandonato, e la chiesa fu chiusa. Ne restò pro prietario il patrono barone Coredo, cui spettava pure 1' obbligo di far celebrare le due messe annue fondate dall' eremita Fedricci. 1782. — Cappellano : don

Giuseppe Concini da Tuemio. Quantunque Tavon avesse avuto per la fondazione Tavonati il suo beneficiato curato, pure non aveva nella sua chiesa perenne mente il SS. Sacramento. Sentendosene il bisogno, sì ricorse per il permesso alla r.ma Curia, la quale in data 24 agosto lo concesse, a condizione però, che di quello si potesse servirsi per la soia co munione dei fedeli, e non già per fare esposizioni solenni o processioni. 178$.— Cappellano: don Gioseffantonio Melchiori da Cavalese (in marzo

). Vieeprimissario a Sanzeno: don Giuseppe Concini da Tuenno. Prete novello: don Filippo Giacomo de Betta da Castel Mal- gaio, ordinato ai 6 gennaio. Don Gianfrancesco Ziller da Sanzeno, già curato di Lon, poi di Fraveggio, e finalmente di Tres, prendeva in agosto possesso della parrocchia di Cavedine. Si fece una nuova sagrestia per la chiesa dì Salter. Nella notte del 1° febbraio furono rubati, mediante frattura della porta del santuario di san Rom e dio, il calice con brillanti donato dal vescovo Firmian

, quello donato dal vescovo Giuseppe Maria Thunn, e quello donato dal decano di Ens Giorgio Bombardi. Tutti e tre questi calici erano cesellati, ricchi di smalti e pietre preziose. Inoltre allora furono portati via anche fiorini 35 di elemo sine, nonché il danaro del vicepriore, varie camicie, burro ed al tre cose.

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