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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
1900
Bericht über die erste ordentliche Tiroler Landes-Lehrerconferenz zu Innsbruck am 24.-26. October 1899 = Relazione sulla prima conferenza provinciale ordinaria dei maestri del Tirolo tenuta a Innsbruck il 24, 25, 26 ottobre 1899
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Seite 110 von 374
Autor: Tiroler Landes-Lehrerconferenz <1, 1899, Innsbruck> ; Hausotter, Hans / erstattet von dem Vorsitzenden Hans Hausotter ...
Ort: Innsbruck
Verlag: Selbstverl. des Landesschulrathes
Umfang: XVI, 356 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. u. ital.
Schlagwort: g.Tirol ; s.Schule ; z.Geschichte 1899<br>g.Tirol ; s.Lehrer ; z.Geschichte 1899
Signatur: II 108.400
Intern-ID: 598805
dirà: Ma questo è lavoro che ammazza!—No, non è il lavoro che ammazza, bensì il gridare infruttuoso a una classe insubordinata, il polverone d’ una scuola in ìscompiglio, 1’ amarezza, lo scoramento di vedere il nessun fratto delle proprie fatiche. «Lo so, la preparazione è lavoro difficile; già, dopo cinque ore di attività nella scuola, doversi ancora trattenere in questa per .or dinare, correggere e forse punire, e in casa attendere alla lunga e

di scuola, obbligando di tempo in tempo gli scolari a disporre sul banco tutte le cose loro, per accertarsi che nulla manchi, « Riepilogando, si può dire che la preparazione giornaliera consiste: a) nella fissazione della materia da insegnare durante il giorno : b) nello studio del metodo d’impartire l’istruzione ; c) nella preparazione della classe e dei mezzi d’insegnamento oc correnti ; cl) nella preparazione degli scolari, « Devo però aggiungere che nemmeno qui finisce il lavoro di preparazione del

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1897
Benaco : notizie e appunti geografici e storici
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Seite 247 von 785
Autor: Solitro, Giuseppe / Giuseppe Solitro
Ort: Salò
Verlag: Devoti
Umfang: XIII, 759 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Gardasee-Gebiet ; s.Landeskunde<br>g.Gardasee-Gebiet ; z.Geschichte
Signatur: II 172.910
Intern-ID: 203700
in epoche diverse, secondo la qualità del terreno. Di solito si zappa qui il vigneto all’aprirsi del maggio, e lo si vanga in estate f*j. La potatura si comincia qui dopo le operazioni vendemmia e la prima raccolta dell 1 oliva: in alcuni luoghi nel novembre, in altri in dicembre o dopo, e dura tutto l’inverno, avvicendata cogli altri lavori campestri, ritardata o affrettata dai capricci della stagione. Alla fine del marzo generalmente i vigneti dèi II eliaco sono tutti pronti e aspettano

il primo fiato di primavera, per gonfiare le gemme. Diligentissima è la potatura tra noi: ella è veramente l’ o- perazione a cui il contadino attende con più amore, con vera passione, direi quasi da. artista, e generalmente con indiscutibile competenza: egli è orgoglioso dell opera sua quando, terminato il lavoro, guarda le sue viti allineate, assettate in modo irriprovevole, così da soddisfare non solo le giuste esigenze della pianta, ma quelle eziandio dell occhio. Il bravo viticoltore sa distinguere

nel suo vi gneto la vite elie ha bisogno d’ima potatura pronta au tunnale da quella che deve essere potata., in inverno o in primavera. In generale la vite vecchia già quasi esausta si pota subito dopo terminata la vendemmia, la giovane e rigogliosa in primavera, le altre' in inverno. Questi i dettati della viticoltura moderna.. ( 2 ), non dissimili di molto da quelli dei!antica, che pure ai diversi climi e all’età e alle condizioni della, pianta, adattava il tempo della potatura, come Plinio

e Columella insegnano ( 3 ), e come IAbiurarmi, (!) 1 Romani non erano concordi sul tempo della zappatura e van gatura, ritenendo alcuni che si dovessero fare la prima volta subito dopo la vendemmia e poi prima della metà dell’ inverno ; altri invece che si dovesse farle alla prima metà di aprile e alla prima metà di maggio, poi quando la vite comincia a fiorire, poi alla sfioritura e finalmente quando l’uva comincia a colorirsi Ritene vano altri che la vigna non si debba lavorare più di quanto con viene

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
(1995/1996)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 40 - 41. 1995 - 1996)
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Seite 47 von 113
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Enth.: 1995, Nr. 1/2 - 3/4 ; 1996, Nr. 1/2 - 3/4<br />Universität in Südtirol : Vortragsreihe und Podiumsdiskussion = Università in Alto Adige. - 1995<br />Frauenhaus zwischen Autonomie und Anpassung : Tagung, Bozen 17. 9. 1994 = Casa delle donne tra autonomia e adattamento. - 1995<br />50: unvergessen = 50: dimenticare mai. - 1995
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/40-41(1995-96)
Intern-ID: 319184
, è l’inven trice del “vota donna”, lanciato dal suo partito nella campa gna del 1987. Non solo: lei per prima ebbe l’idea che la legge “Azioni positive per la realizzazione della parità uo mo-donna nel lavoro”, poteva essere usata per fare femmi nismo di Stato. La legge fu approvata nell’aprile ’91 e quat tro mesi dopo la Turco avanzava l’idea del “bonus”: per aumentare la percentuale delle donne in parlamento, lo Sta to dia più soldi ai partiti che fanno eleggere più donne. Molte insorsero: siamo forse

, fecero cambiare idea subito ai dirigenti RAI. E, poco dopo, anche al giudice il quale ha sentenziato che il recla mo dell’uomo era “inammissibile” (giuridicamente par lando): la campagna governativa era costituzionale e lo sarà, come ogni altra sìmile iniziativa, fino a quando i due sessi non avranno raggiunto la parità sostanziale (quella formale, c’è già). In pratica, quando? Domanda senza ri sposta. Dipende, infatti, dai criteri di misura e questi di pendono dai valori tenuti in conto, i quali

, lo Stato è diventato femminista. Non ideologicamente, ma tecnicamente fem minista. La giornalista Roberta Tatafiore di Noi Donne, dei resto, lo aveva previsto da tempo, parlando di un “femminismo di Stato”. I giornali riferiscono che, dopo la sentenza del giudice, Tina Anseimi sprizzava gioia, e si capisce: con un paio dì mosse era riuscita a portare a conclusione l’opera che era di altre più che sua, raccogliendone i frutti. In particolare, era l’o pera dell’ex comunista Livia Turco. Lei, infatti

prodotti di scarto da promuo vere con un buono? La Turco si difese: quella che propongo è una “azione positiva” come prevede la legge. (Notare che la legge recita “parità nel lavoro” e non in qualiasi campo, ma questo nessuna lo ha rimarcato, né allora né ora). L’“azione positiva” di Livia Turco non passò, per il poco elegante accostamento fra partiti, soldi e donne. È trion falmente passata, invece, quella di Tina Anseimi che, al contrario, separava l’immagine della donna che fa politica dalla

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Seite 210 von 377
Autor: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Signatur: II 102.606
Intern-ID: 272018
contendenti. Altre contese scoppiarono qualche anno dopo fra Udalrico di Castel Tono e Guglielmo di Castel Nano, queste pure durate a lungo e a stento ricomposte, per l’intervento di ragguardevoli persone, con sentenza definitiva d’arbitri nel 1358 * 2 ). coi documenti clic finora si hanno non 6 possibile farne mia narrazione ben assoclota e sicura. — Vedi la recensione di questo lavoro del Lauger, nol- l'Archivio Treni .XX (1905) pag. 109 seg. ') v. Alberti, Annali , p. 239. Nel regesto del relativo

, come vedemmo, un posto cospicuo per autorità personale e per vasti possedimenti, poscia Corrado di Schenna e il Conte di Königsberg. Questi finalmente riusci rono a comporre la pace fra i contendenti, cosicché quando venne nominato il nuovo Vescovo Nicolò di Bruna e prose possesso della propria sede nel 1338, le Valli di Non e di Sole parvero tornate tranquille. Diciamo parvero, perchè pochi anni dopo nuove ostilità, ina parziali, scoppiarono ancora. Sappiamo infatti che nel 1343, Pie tro de Tono

, figliuolo di Simone 2°, e cugino del Simone, che ebbe tanta parte nei torbidi avvenimenti del 1336, era lui pure in lotta contro parecchie altre famiglie nobili della Valle e che la composizione delle reciproche accuse e questioni venne de ferita al giudizio imparziale di. Ubertino di Carrara Signore di Padova ’), dopo che erano riusciti vani i tentativi fatti da Gui done dei Cardinali di Pesaro ed Odorico di Permiano (Fimnian), delegati speciali del principe vescovo per mettere d'accordo le parti

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Kategorie:
Literaturwissenschaft
Jahr:
1896
Dante nel Trentino
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Seite 43 von 160
Autor: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: 160 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Signatur: II 58.359
Intern-ID: 133974
— 43 evidentemente troppo a fidanza colla notizia che dà il Maffei nella sua « Verona illustrata », secondo la qua le Dante « vide Cangrande in Signoria ». Calcolo sba gliato e che non torna nemmeno colle premesse del Vannettì. Perchè Dante non essendo arrivato a Verona dopo il r303 —- il Vannettì dice: 1304; ma lasciamo andare —— ed essendo non meno certo che Cane entrò in Signoria nel 1312 (1), si dovrebbe per necessità con cludere che nove, o per lo meno otto, ma non sei fu rono gli anni

di dimora ininterrotta a Verona. E ciò è tanto falso che nulla più. È il Vannettì prosegue : <s Noi altri pure della Valle Lagarina possiamo osservare nel suo Inferno qual che descrizione » — sono graziosi questi qualche ! — « di qualche luogo delle nostre e delle nostre vicine parti, durante il lavoro del quale io credo più verisi- milmente aver il Poeta passeggiato anche la nostra Vaile ». Buona passeggiata! — Mi soffermerò più a lun go altrove sopra le opinioni del colendissimo cavalier Giuseppe Val

errano, che, dopo quello squarcio di prosa, commenta gli immancabili primi versi del canto XII dell’ Infèrno. Ma davvero che dementino Vannettì sa peva dir le cose con molto più garbo del padre suo ! e davvero che il candore e la buona fede dì questi studiosi di Dante del settecento — « chiarissimi nella Repubblica delle Lettere » come si diceva e si ~§crivé- va, sono pari alla diffidenza dei critici moderni ! — In ordine cronologico, la prima memoria scritta (1) Cfr. anche Balbo: op. cit. pag. 371

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Kategorie:
Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2012
Selva Gardena attraverso i secoli : dai primordi a rinomata stazione turistica
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Seite 35 von 420
Autor: Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / edito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ... - Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / dito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ...
Ort: Bolzano
Verlag: Athesia Druck
Umfang: 416 S. : zahlr. Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1a ed. Literaturverz. S. 407 - 410
Schlagwort: g.Wolkenstein <Grödner Tal> ; z.Geschichte ; f.Bildband
Signatur: III 343.180
Intern-ID: 615084
I ripari sotto roccia del Pian de Frea sono stati abitati ripetutamente durante le fasi antiche e recenti del Mesolitico, dal Sauveterriano antico, intorno al 9.000 a. C. fino al Calstelnoviano, intorno al 5.000 a. C. Dopo che il sito è stato frequentato per circa 2000 anni, è stato abbandonato a partire dalla prima neolitizzazione. Questo abbandono si può spiegare con il profondo cambiamento culturale avvenuto in quel periodo in Europa. Con la sedentarietà, il lavoro nei campi e la pastorizia

non consentivano più di abbandonare il proprio villaggio per periodi lunghi; inoltre la carne da allevamento è molto più grassa e nutriente della carne di selvaggina. La caccia si era trasformata di colpo, per la prima volta dopo migliaia di anni, in un fenomeno marginale. Solo con l'avvento di una prima forma di alpeggio, durante l'Età del Bronzo le zone di alta montagna assunsero nuovamente una qualche importanza per l'uomo. Ed è proprio in questa fase che si può attestare una nuova

34
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Kategorie:
Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2012
Selva Gardena attraverso i secoli : dai primordi a rinomata stazione turistica
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Seite 85 von 420
Autor: Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / edito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ... - Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / dito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ...
Ort: Bolzano
Verlag: Athesia Druck
Umfang: 416 S. : zahlr. Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1a ed. Literaturverz. S. 407 - 410
Schlagwort: g.Wolkenstein <Grödner Tal> ; z.Geschichte ; f.Bildband
Signatur: III 343.180
Intern-ID: 615084
Pitscheider de Menza - (1877-1961) - maestro scultore Non si può parlare della Scuola d'Arte di Selva, senza menzionare Albino de Menza. Egli fu un personaggio che ha lasciato il segno per svariati anni nel nostro istituto. Da giovane operò in diversi laboratori di Ortisei, soprattutto a Petlin, che era il posto dove venivano fatti i lavori più importanti di tutta la val lata. Poiché in Val Gardena dopo il 1900 il lavoro come intagliatore era molto diminuito, lui, nel 1902, andò a fare lo scultore

all'Accademia con il prof. Mullner, molto stimato a quei tempi. Dopo la guerra, quando ritornò a Selva, capì che a causa dei cambiamenti politici (la nostra val le era nel frattempo finita sotto il regime fascista) sarebbe stato meglio avere un titolo riconosciuto in Italia e si iscrisse all'Istituto Superiore delle Belle Arti a Roma, dove conseguì il diploma per insegnare ad intagliare, disegnare e modellare. In questo modo potè cominciare a insegnare alla Scuola d'Arte (aperta nel 1908

) diventando, dopo la Seconda Guerra, direttore e mantenen do questo incarico fino al 1961. Il signor Luis insegnò a disegnare e a intagliare a due generazioni della nostra gente e non vide mai di buon occhio l'inizio della scultura con i pantografi: fu sempre del parere che questo fatto avrebbe portato prima o poi alla scomparsa del bel mestiere di scultore. Le opere più conosciute del signor Luis sono: la Pietà, il presepe regalato a papa Giovanni XXIII ed il ritratto di Malcolm Campbell. Albino

a Regensburg e a Norimberga. Dopo che nel 1907 fu inaugurata a Selva una scuola per intagliare e modella re, cominciò nel 1909 ad insegnare a scolpire nel legno. Nel 1914, durante il servizio militare a Vienna, lo assegnarono a modellare protesi per i soldati che avevano perso braccia 0 gambe in guerra. Di ritorno da Vienna insegnò anco ra fino al 1939, anno in cui perse il posto per aver optato per il "Reich", ma dal 1944 al 1950 potè riprendere ad insegnare alla Scuola d'Arte. Negli anni successivi

al 1939 realizzò moltissimi modelli per la fabbrica di sculture ANRI. Il Comune di Selva, grazie ai suoi meriti, gli ha dedicato la sala per mostre "Bera Albino'' nella Casa della Cultura "Oswald von Wolkenstein". La più importante collezione delle sue opere si trova nel Museo della Val Gardena a Ortisei. Dott. Gianni Marzola - "II Re delle Dolomiti” (1925-2002) Nato il 14 agosto 1925 a Milano, morì il 24 giugno 2002 a Grado. La sua passione per lo sci era nata durante la Seconda Guerra Mondiale, dopo

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Kategorie:
Technik, Mathematik, Statistik
Jahr:
1892
Memoriale dei lavori tecnico-edili eseguiti dalla commissione provinciale pel regolamento delle acque in Tirolo a motivo della inondazione dell'anno 1882 in base della legge dei 13 marzo 1883, B. J. No. 31
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Seite 8 von 74
Ort: Innsbruck
Verlag: Edizione della commissione pel regolamento delle acque
Umfang: 44 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Tirol ; s.Überschwemmung ; z.Geschichte 1882 ; s.Wildbachverbauung
Signatur: II 319.193
Intern-ID: 575624
;i calcolo a nelle in cani 'dubbi In capaciti! ili concotTonv .11 dogli interessa ti, mentre, so la rimozione dol pericolo si mostrava, indubbiamente di generale interesse, il relativo lavoro venne incondizionatamente assunto nel programma generale, ,pi,and' anche ut»» contribuzione di concorrenza non si potesse, sperare. •Secondo il programma generale 1' esigenza per i lavori tecnico edili già eseguiti e per gilè,Ili proposti per I esecuzione, senza riguardo alle spese in regia

disponibili, in modo elio per gli anni di lavoro 188(5 lino ni. 1888 i lavori tecnico-edili n forestali insieme venissero coperti coll’ importo di 4,1(51.(300 fiorini. Questa, cifra di fiorini 4,1(51,(500 risultava da ciò, che dalle contribuzioni dello stato e della provincia, da versarsi negli anni 188(5, 1887, 1888, a copriinento dei riporti ancor da pagarsi per gli anni di lavoro 1884 e 1885 veniva detratto 1’ importo di fiorini 5(50.000. 8e si confronta questa somma colla esigenza di f. 8,700.110

già alla prima pel-trattazione. Ciò nulla meno il comitato si sottopose al difficile compito c, dopo lunghe c replicate pertrattazioni fra gli organi tecnico-edili e forestali e replicate riduzioni, venne alla fine compilato un programma costretto nei limiti dei disponibili mezzi. L’importo complessivo

36
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Kategorie:
Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2012
Selva Gardena attraverso i secoli : dai primordi a rinomata stazione turistica
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Seite 298 von 420
Autor: Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / edito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ... - Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / dito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ...
Ort: Bolzano
Verlag: Athesia Druck
Umfang: 416 S. : zahlr. Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1a ed. Literaturverz. S. 407 - 410
Schlagwort: g.Wolkenstein <Grödner Tal> ; z.Geschichte ; f.Bildband
Signatur: III 343.180
Intern-ID: 615084
Altri commercianti di sculture in legno di Selva Alois Riffeser - Maciaconi (1844-1922) fu uno dei primi ambulanti della Val Gardena e sembra che iniziò la sua attività tra il 1867 e il 1872. Grazie al com mercio delle statuine di legno raggiunse il benessere già dopo pochi anni e costruì nel 1877 la grande casa Maciaconi dove al giorno d'oggi c'è l'omonimo albergo. Lì aveva anche aperto un negozio. Egli fu anche il padre di Antonio Riffeser, il fondatore della ditta ANRI. Ferdinand Riffeser

- Rigori Anche la ditta "Pigon" è una delle più antiche ed era già stata fondata da Vin- zenz Riffeser, padre di Ferdinand. La data non è nota, ma Vinzenz commercia va in statuine di legno sicuramente prima della Grande Guerra. La ditta "Pigon" commerciò sculture in legno fino alla fine del 20° secolo e poi altri articoli di importazione. Luis Perathoner - Nuda Nella casa di Solech, Batista Perathoner cominciò a commerciare in statuine in legno intorno al 1900. Dopo la Prima Guerra, suo figlio Luis

Perathoner- Senior (1891-1965) prima e poi il figlio Luis (1932-1989), insieme alla sorella Maria e alla moglie Hildegard, portarono avanti la ditta, cambiando dal 2000 in poi mercanzia, a seconda della domanda di mercato. Dopo la Prima Guerra cominciarono a commerciare in statuine in legno anche Giuani Senoner - Valantin (intorno al 1925) e August Mussner - Ciajea (nel 1936); il suo negozio viene oggi gestito da suo figlio Walter. Dopo la Seconda Guerra furono naturalmente diverse le persone che comin

ciarono a trattare sculture in legno ed ebbero grosso successo dagli anni 1950 fino al 2000, anno in cui il settore ha avuto qualche problema di smercio. La popolarità della scultura e naturalmente anche la fortuna di una buona parte dei nostri compaesani operanti in questo settore è durata per circa 50 anni dopo la Seconda Guerra. Senza dubbio la produzione con pantografi contri buì a creare concorrenza da paesi esteri operanti con costi molto più bassi. Al resto concorsero il cambiamento dei gusti

, dello stile di vita e può darsi anche della qualità - non sempre la migliore - delle nostre statuine, tanto che al giorno d'oggi, questo artigianato è andato in crisi. Certamente bisogna fare una differenza tra scultori, vale a dire quelli che scolpiscono a mano, e quelli che rifiniscono il lavoro preparato dalle macchine. Sembra che abbia successo solo l'offerta di chi riesce ad offrire sculture a mano di qualità. Pagina del catalogo di Alois Riffeser - Maciaconi ( 1900). Pagina del catalogo

37
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Kategorie:
Sozialwissenschaften
Jahr:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Seite 42 von 139
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: 139 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Schlagwort: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: III Z 342/2004,1
Intern-ID: 361166
i confini solo con un contratto di lavoro in mano. I numeri sono nuovamente impressionanti: dal '46 al '72 lasciano l'Italia sette milioni di perso ne. Ancora una volta gli italiani all'estero finan ziano lo sviluppo, in questo caso il boom, eco nomico del proprio paese. L'ondata continua fino al '70. Poi ci sarà un altro brusco calo e solo cinque anni dopo i rimpatri supereranno gli espatri. Curiosamente il '75 è proprio Tanno della 1° Conferenza nazionale sull'emigrazione. Ancora una volta la politica

trovarsi sul fronte opposto a quello di tutti questi paesi latino-americani. Con il regime fascista l'indifferenza della poli tica nei confronti del fenomeno migratorio si trasforma in sfacciata negazione. Nei fatti però Mussolini si interesserà del fenomeno più dei suoi predecessori e sostituirà il loro laissez faire con una strategia di emigrazione pilotata. Uno dei suoi strumenti sarà l'Icle, Istituto di credito per il lavoro italiano all'estero. Tutto questo però ad una condizione: „bisogna abolire

con le sue due mete,. Parigi e Mosca, e quella coloniale dopo la conquista dell'Etiopia nel 1936. Con la seconda guerra mondiale la situazione degli emigrati italiani cambia ancora e natural mente in peggio. Negli Usa l'Fbi compila una lista dei cittadini da internare nel caso di un at tacco sul suolo americano, la Custodial Detenti- on List, nella quale compaiono anche gli italia ni. Le navi dei pescatori italiani vengono seques trate e alcuni equipaggi sono internati. Anche i consolati italiani

del mondo". Con questo in vito del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi riparte nel dopoguerra il flusso migra torio italiano. Dalle sue parole traspare l'idea dell'emigrazione come rimedio alla povertà e soprattutto alla disoccupazione a lungo termi ne del dopoguerra. A non avere un posto è il 6,7% della forza lavoro in Lombardia, i'8,4% in Veneto e un'uguale percentuale nel Friuli Ve nezia Giulia. La popolazione migrante si indirizzerà verso il Canada, l'Australia' e alcuni paesi europei

38
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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
-2002
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2002,1)
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Seite 93 von 151
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: 145 S. : Ill.
Sprache: Deutsch
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/2002,1
Intern-ID: 331956
lato, individuare percorsi e terreni di verifica dell'effettiva radicalità ed efficacia delle pratiche adottate dai diversi sog getti nei loro rispettivi ambiti. La decisione delle e dei Disobbedienti di esprimersi come movimento tra ì movimenti, ricercando in questa forma i necessari ed adeguati livelli di unità del più generale movimento contro il neoliberismo e la guerra, è anche conseguenza d'una comune lettura della fase apertasi dopo le giornate di luglio 2001 a Genova e con gli eventi dell

' 11 settembre. La Guerra Globale Permanente si è presentata come scelta costituente d'un nuovo assetto del dominio, nel fuoco di una acuta crisi delle politiche neolibe- riste e del ciclo capitalistico che ha segnato gli ultimi decenni. Dall'11 settembre, dunque, si è assistito ad una complessiva ridislocazione dei poteri e dei loro strumenti, cosi come delle soggettività e delle reti sociali che contro di essi esprimono conflitto, dopo aver rivelato attivamente quella stessa crisi a partire dall'evento

la cacciata di Domingo Cavallo, agente del FMI e della Banca Mondiale, e la rinuncia di quattro presidenti in poche settimane: ha insomma inaugurato quest'anno in un segno opposto a quello apparentemente ricercato dalla potenza imperiale messasi in moto dopo l'll settembre. La crisi neoliberista viene ulteriormente ratificata, in un contesto strategico come quello inscritto nel progetto degli Accordi di Libero Commercio delle Americhe, e vede irrompere una urgenza di trasformazione radicale, che già

scuola del 15 febbraio, già indicato dalle iniziative delle Rsu e del sindacalismo di base, nelle forme di una generalizzazione del conflitto e della sua piattaforma così come di un nuovo „evento“ centrale di socializzazione e lotta. Le ed i Disobbedienti intendono farvi vivere le tematiche della redis tribuzione del reddito, come istanze comuni del lavoro, del non lavoro e della cooperazione dei saperi messi al lavoro, che insieme abitano la dimensione della precarietà. Va pure raccolta

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Jahr:
1897
¬Il¬ paradiso in terra : dal 1901 al 1910.- (Biblioteca della Società Operaia Cattolica di Trento e Circondario ; Num. Straord.)
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Seite 28 von 104
Autor: Gregorovius, Emilio / di Emilio Gregorovius. Versione libera dal tedesco di F. C.
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: 100 S.. - 4. ed.
Sprache: Italienisch
Signatur: 2.022
Intern-ID: 186614
— 25 Or mentre il Tigri faceva ordine nella società, il Pe drozzi colla moglie ed il figlio, e accompagnato dal co gnato, si cercava un alloggio. Ma tutto era già occupato e dopo molto tempo dovette accontentarsi di trovar rifugio in una stalla mezzo diroccata fuori della città. Una tavola ed un paio di sgabelli erano i mobili, e un po’ di paglia formava il giaciglio. 8'era fatto oscuro, e il contadino se n’uscì in cerca di pane per la sua famigliola e più di tutto pel suo bam boccio che

piangeva dalla fame. In alcune case trovò i fra telli e le sorelle mesti e silenziosi ; in altre si divertivano per bene. Da mangiare e da bere ce n'era in abbondanza; ma, allorché il Pedrozzi ne domandava, riceveva in risposta: Andate altrove, non ne abbiamo che per noi! Dopo lungo chiedere ottenne un pane nero e una bottiglia di birra. Corse tosto dai suoi, ma per via ripeteva continuamente tra sè : À casa mìa starei proprio meglio. Arrivato al suo tugurio, trovò che altri avea provvisto meglio

di lui. Nella sua assenza crasi presentato il Tigri e aveva portato un cesto di buoni bocconi che stavano già disposti sulla tavola. C era un gustoso salame, un pollo ar rostito, pane bianco col burro e fino del caviale, cose tutte che prima non le potea.no avere che i ricchi. Anche tre bot tiglie di Champagne brillavano coi loro turaccioli dorati agli occhi del contadino. Suo figlio s’ era già messo al lavoro, e masticava allegramente. La donna invece, ritta presso la tavola, guardava triste

e silenziosa quell’apparecchio. Dopo d’aver ringraziato il Tigri, il Pedrozzi si mise a tavola, .e quegli partì insieme col Rivolta, che sussurrò pessimi consigli all’ orecchio della sorella. Dobbiamo man tenerci l’amicizia del Tigri, le diceva; e seguì ridendo il suo amico. Datterina, disse il contadino, col viso raggiante, adesso vogliamo saziarci. Questa è una cena! Se la andrà sempre così, dimenticheremo presto tutte le spaventevoli scene che abbiati veduto quest’ oggi. Così dicendo, cominciò

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Bücher
Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Naturwissenschaften, Landwirtschaft, Hauswirtschaft
Jahr:
1903
Pregiudizi e superstizioni intorno alla fauna tridentina
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Seite 104 von 136
Autor: Marchi, Giuseppe / G. Marchi
Ort: Trento
Verlag: Tipogr. Ed. Artigianelli
Umfang: 128 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; s.Tiere ; s.Volksglaube
Signatur: II 109.752
Intern-ID: 201913
che staccano poi colla bocca per costruire le numerosissime cellette prismatiche a sezione esagonale, di varia grandezza secondochè serviranno pei maschi, per le operaie o per la regina, tutte vicine le une alle altre, le quali servono co me abitazione, come culla delle larve e come magazzino di materiali. Quindi, come ognuno vede, nemmeno la cera, come tale, viene raccolta dalle api. Le uova, tre giorni dopo la loro deposizione nelle celle, si schiudono e ne nascono le piccole larve, le quali

compiu to il loro perìodo di nutrizione fra il decimo ed il duodeci mo giorno si filano un bozzoletto sericeo entro cui si incri salidano. Giunto il momento di trasformarsi in insetti perfet ti dopo quattro fino a nove giorni, secondochè si tratta di regina, di operaie o di fuchi, vi è grande agitazione in tutta la colonia; se fra gli adulti vi è una nuova regina, la vec chia cerca subito di ucciderla a colpi di pungiglione. Allora avviene una lotta fra le due rivali, rimanendo le operaie semplici

spettatrici e disposte ad accettare la vincitrice; op pure alla vecchia femmina si unisce un gruppo di neutre fedeli a questa e sciamano, ossia abbandonano 1’ antica abi tazione per andare a formare una nuova famiglia. Se la vecchia colonia era fiorente e vi si svilupparono parecchie regine, invece di un solo sciame possono darsene diversi. L’Ape è un. insètto utilissimo, di poca spesa e relativa mente di poco lavoro; peccato che nel nostro Paese, che pur sarebbe assai adatto all’ apicoltura, eccettuate

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