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Bücher
Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Seite 32 von 105
Autor: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Ort: Novara [u.a.]
Verlag: De Agostini
Umfang: 74 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Signatur: II 87.677 ; 1.088
Intern-ID: 88598
, con lingua e diritto latino lino ai sec. xni e xiv. Così nel tratto atesino gli stessi possessi fondiari appartenevano in gran parte ad italiani, che dichiaravano di vivere secundum Curiam romanam, e nella stessa città di Bolzano, durante il sec. xv la maggioranza della popolazione parlava italiano. Fu nei sec. xv i e xyii che ac- . cresciuti di numero e di potenza i coloni tedeschi, per la protezione della Casa d'Asburgo padrona della contea del Tirolo, l'elemento tede sco venne alla riscossa

contro gli italiani ostacolando la cultura e la immigrazione dell'elemento trentino, sopratutto attorno a, Bolzano. Tuttavia, l'importanza dell'elemento italiano tornò ad aumentare nei sec. xvn e xvin per il commercio della seta e l'industria dei tra sporti sulla piazza commerciale di Bolzano, che si regolava comple tamente all' italiana. Anzi durante tutto il periodo della Controriforma, Bolzano sotto l'egida elei vescovi di Trento, divenne un posto avan zato di difesa della romanità e del

cattolicesimo, contro l'invasione germanica e protestante transalpina. In questo periodo, ad onta dell' antica germanizzazione della re gione, l'elemento italiano ebbe notevole incremento anche in P usi eri si. per il commercio coli'Ammezzano e il Cadore, sopratutto all'epoca dello splendore di Venezia, che per la « strada d'Ai emagna » inviava in Germania i propri commercianti e ambasciatori ; mentre in Venosta, ad onta dell'editto del 1610 del conte di Tirolo principe Massimiliano d'Asburgo che proibiva

di usare nella chiesa la lingua ladina, il ro mancio continuò a parlarsi in parecchi villaggi, fino ai primi del sec. xix. Si comprende, che quando nel 1S10 il Tirolo meridionale venne unito al Kegiio italico, il tratto da Bolzano a Sai orno era ormai in gran parte riguadagnato all'elemento italiano, e tali condizioni rima sero inalterate, anzi migliorarono in tutta la prima metà del sec. xix, per l'insediarsi nella regione di agricoltori trentini della Val di Non, sulle terre abbandonate e paludose

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Bücher
Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Seite 10 von 105
Autor: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Ort: Novara [u.a.]
Verlag: De Agostini
Umfang: 74 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Signatur: II 87.677 ; 1.088
Intern-ID: 88598
Biénza e dell' Isar co e tutto ]' Ampezzano, appartengono al vescovato di Bressanone, anch'esso oggi suffraganeo di. Salisburgo, originariamente di Aquileia, che si estende al di là del crinale alpino, co ni premieri do Innsbruck e il resto del Tirolo col Vorarlberg. Nei limiti dell'Alto Adige annovera 8 deca nati : Ampezzo, Livinallongo, Bressanone, Brunico, Mälles, Marebbe, Türes e Stìlves. Alla diocesi di Coirà, suffraganea di Ma,gonza, ma che una, volta dipendeva da Milano e comprendeva buona

dalla conquista romana. E difficile stabilire i limiti di tale conquista; ma all'epoca repub blicana, sebbene questi territori fossero abitati da genti ancora irrequiete, i romani ritenevano di aver portato il confine d' Italia al Brennero, sul crinale delle Alpi, chiamate dalla città più impor tante della Val d'Adige, Alpes Triäentinae. All'epoca imperiale, quando con Dm so e Tiberio la conquista romana si spinse oltre il Brénnero sul versante alpino settentrionale, e Augusto fondò a, difesa

d'Italia la provincia Bética che insieme al Nórico comprendeva il nodo centrale alpino fino al Danubio, il confine del Municipio Tridentino, che era aggregato alla, X- Eeg'ione d'Italia, venne portato verso la, Chiusa di Bressanone ad oriente, e presso Merano ad occidente. Due lapidi ci assicurano che a Sabiona, a sud-ovest di Bressanone, e a Parcines, sulla stretta di Teiles sopra Merano, v'erano due stazioni di gabellieri, ciò che indicherebbe che lì presso passava il confine. La X Regione d'Italia

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