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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1906
¬La¬ famiglia Pizzini di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 10)
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Seite 34 von 44
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 40 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 3/4
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/10
Intern-ID: 165265
nel tribunale di Valtelina, di Rovereto e di Bolzano. Ai 20 di marzo del 1806 fu nominato aggiunto a Rovereto, nel 1807 capitano nella milizia locale e il 10 dicembre 1808 commis sario provvisorio di guerra per il tempo che durava il passaggio delle truppe, fu poi nominato dal governo di Napoleone I con decreto dei 26 novembre 1808, segretario presso il tribunale del dipartimento dell’Alto Adige e con altro decreto dei 21 agosto 1810 dal gran giudice ministro di giustizia in Milano a cancelliere

cri minale presso la corte di giustizia in Trento, carica che tenne fino al 1813. Nel 1816 passò segretario provvisorio d’appello, indi con sigliere del tribunale criminale di Rovereto. Dall’ impetatore Francesco I, con lettera dei 20 novembre 1822, Giulio a nome anche dei suoi fratelli Luigi e Pio, ottenne l’in vestitura delle decime di famiglia, e dopo la morte dell’imperatore Francesco, il suo successore Ferdinando I 1’accordava con decreto dei 20 gennaio 1837, a Giulio e a suo fratello Luigi

) fu con decreto dei 20 ottobre 1792 dall’imperatore Leo poldo I, eletto canonico della cattedrale di Trento. Fu accolto dapprima come chierico per essere ammesso l’anno successivo (1793).al possesso del canonicato, dopo averne ottenuto laj di spensa per la giovine età con bolla pontificia dei 6 marzo 1793. In seguito fu creato dal re di Baviera ciambellano visse a Mo-

Orazio s’accompagnò a Marianna, figlia del conte de Arsio e Vasio e di Elisabetta de Sporo e Valer. I ritratti dei due co niugi ad olio sono conservati nella sala del palazzo Pizzinì. Orazio morì ai 4 di novembre 1819, e lasciò dietro di sè i seguenti figli: Notburga coniugata col barone Francesco di Nicolò Todeschi, Giulio, Luigi, Adamo e Pio Angelo. Giulio, primogenito di Orazio, fece gli studi universitari fre quentando la facoltà giuridica, compiuti i quali incominciò la pra tica forense

. Giulio morì ai 15 gennaio 1840. Fu marito della contessa Fleride, figlia di Bernardino Santi del Monte del Nove di Brescia. Dopo la morte del marito si ritirò a Timoline di Brescia coi figli Enrico Orazio, Bernardino e Riccardo, mentre a Rovereto rimase il solo figlio Edoardo. Delle due figlie Anna Notburga s’accompagnò col nobile Lizzari, Luigia col nobile de Gasperi. Luigi, secondogenito di Orazio, percorse la carriera sacer dotale e nella verde età di circa 14 anni (13 anni, 10 "mesi e 8 giorni

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1909
¬La¬ famiglia Partini di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 19)
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Seite 17 von 30
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 24 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: San Marco ; 1,3/4
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/19
Intern-ID: 165297
volte, in data 22-giugno 1650, a rogiti Filippo trentini ( 3 ), e 14 agosto 1676, a rogiti Giacomo Pandini. 0). Dei numerosi figli di Gio Battista sopravvissero -Fortunato, Melchiore, Francesco e Gio Battista* e le figlie. Vittoria, Lionella, che sposò in primi voti Bar tolomeo Mazza di Trento — carta di dote 26 agosto 1657, a ro giti Leonardo Besenella {% e 2 aprile 1660, a rogiti Bernardo Benvenuti ( 9 ) in secondi voti Melchiore Gaggia, cancelliere -criminale in Volsana : (Óssana, Val di Sole

), Florenzia Lidia, andata sposa a Guglielmo. Chiusole di Trento, Francesca che prese per maritò Giuseppe Sbardèllati ; e Laura ' Zanarda, sposatasi nel 1669 ad Antonio Sbardèllàti. Melchiore, di Gio Battista, percorse la carriera sacerdotale, come si rileva dalla sua carta di istituzione di patrimonio in data -14 marzo . 1661* a rogiti Bernardo Benvenuti ( 10 ). Tèsto in data 14 luglio 1692, a rogiti Matteo Voltolini ( lJ ) a favore del fratello. Gio Battista. . . Francesco, un. altro figlio,di Gio

Battista, nato nel 1642, morì il giorno 3 agosto 1666 a ventiquattro anni,, dopo aver fatto testamento in data 2 agosto 1666, a rògiti Gio Battista Passerini (l 2 ). i Fortunato, .figlio primogenito di Gio Batta, sposò nel 1658 Lucrezia, figlia del capitano arciducale Sigismondo Frizzi carta di dòte 17 febbraio e 4 aprile 1658, a rogiti Ferdinando'Sro^ 13 ). (x. 13 ) Archivio notarile di Rovereto, tribunale di ’ Rovereto.

14 aprile 1648, Ai tigli fu deputato come curatore Francesco Scudelari, il quale in data 26 aprile. 1649, a rogiti Antonio Malinverno ( 3 ), e 3 maggio 1650 i rogiti Bernardo Benvenuti^ 4 ), fece eseguire l’inventario dei beni. Sposò Vittoria, figlia del capitano Giuseppe Zanardi di Riva, che per l’eredità del marito, ebbe col cognato don Melchiore una que stione, appianata poi in data 14 luglio 4649, a rogiti Antonio Ma- lmvefno ( 5 ), arbitro il- dottore in legge Filippo Tellani. Vittoria destò due

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1904
¬La¬ famiglia Betta di Tierno Chiozzola Brentonico e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 4)
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Seite 14 von 25
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 24 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 10, 1904, fasc. 2
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/4
Intern-ID: 109553
concessioni del prin cipe vescovo di Trento fu sepolto nella tomba che s’era già pre parata nella chiesa delle Salesiane. Pubblicò diversi opuscoli d’in dole religiosa e compilò una „ Cronaca di alcuni avvenimenti di Brentonico e della Valle Lagarina dal 1727-1765,“ il cui mano scritto conservasi tuttora nella nostra biblioteca civica. Da Gabriele Giuseppe, che ebbe per moglie Valentina Bal lista, nacque nel 1738 Gio. Francesco, cancelliere dei quattro vi cariati nella valle di Cresta. Da Rosa Maini Gio

nella parrocchia di Mori; alla elezione del cappellano concorrevano tutte le famiglie Betta, In quel giorno erano intervenuti, Baldas- sare de Betta, vicario di Brentonico, il dottor Gabriele Giuseppe di Brentonico, Beno Betta di Chizzola, il dottor Giulio e dottor Antonio di drizzala, don Felice Betta, arciprete di San Marco e suo fratello abate Giuseppe Bartolomeo ambidue di Rovereto. Gio. Battista Betta morì ai 10 di ottobre 1765 nella casa Betta nel borgo San Tomaso, e in seguito a speciali

. Francesco ebbe tredici figli, dei quali uno, il dottor Francesco, fu consigliere al tribunale di Belluno, un altro, Ferdinando, si dedicò al sacer dozio, due altri, il dottor Vicenzo e Decimo, furono podestà di Brentonico. Il dottor Vicenzo ebbe quattro figli, cioè Gio. Battista che si fece prete, Ferdinando veterinario, Giuseppe agrimensore e Luigi geometra; tutti morirono senza figli. 11 dottorFrancesco ebbe da Desiderata Moro! un unico figlio Ferdinando, che dopo assolti gli studi liceali a Belluno

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1904
¬La¬ famiglia Betta di Tierno Chiozzola Brentonico e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 4)
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Seite 24 von 25
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 24 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 10, 1904, fasc. 2
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/4
Intern-ID: 109553
a. 1627, notaio o. 1624 n. 1625 Cancelliere moglie Pasqua Passerini di Castellano ancesco GABRIELE Carlo Lucia 57-1 n. 1669. f 1703 n. e •!• 1673 n. e f 1676 moglie Teresa Maria Baroni n. 1680, -M751 Fiorenza Pier Antonio Da FELICE n. 162» n. 1633, > 1703 Caposlipite del ramo di Rovere! Arciprete di Oardumo n. 1631, 1713 Medico fisico di Rovereto moglie Margherita Eccaro moglie Maria ? moglie- Cattcrina ? m Valente Cip: Pasqua Dt GABRIELE GIUSEPPE Gio. Batosta n. e v 1761) n. 1690, v 1761 n. 1701

Albero genealogico della famiglia Betta di Tierno, Ghizzola, Brentonieo e Rovereto BARTOLOMEO Antonio GUGLIELMO Francksc viveva 1477 1487 Vicario di Mori viveva 14' Antonio Oi.v.io' PIETRO ANTONIO Capostipite el ramo di Brentonieo Capostipite del Ramo dal Toldu GIACOMO Capos tlpitc del Ramo di Tierno Agostino moglie Bella moglie* Beila ? G10. GABRIELE Vicario di Brentonieo moglie Lucia Camelli a Bartolomeo Marini GIROLAMO nngiie Margherita ? \ Carlo CIO. BATTISTA Gio. Batta Maddalena n. 1021

Domenica Ventu GIROLAMO^ n Antonio MartinclI Francesca Teresa sposata col Da Romani Teresa Coiiinta ro GIO. FRANCESCO il. 1738, ;• 1797 Cancelliere dei Quadri) Vico in Val di Cresta moglie Rosa Maini n. 1746, y 1837 Carlo Felice i-ei a Maria Filippo Giuseppe Elisabetta Francesco Ignazio Felice Carlo Iìortolamf 742 n. 1745 n. 1747 n. 1750, f 1781 n. 1753 n. 1755. f 1: sposata con CARLO ANTONIO Pietro Antonio Fiorenza Maria IT 1676, y 1718 n. 1676, t 1695 n. 1678 Cancelliere della fiera di Bolzano

’ Lucrezia de Saracini-Belfort Gregorio Ciovan Giovanni Maria Giovanna Maria D.r FRANCESCO n. 1787, f 1843 i. r. Consigliere al Tribunale di Belluno nogiie Desiderata Moro! Giuseppe Paolo Giuseppe Giacomo Caterina Elisa Margherita Frigida Fui ice Giuseppe n. 1707, 1744 n. 1706, y 1765 sposata con Lodovico Nonio Arciprete di Rovereto Consigliere nel Consiglio supremo Socio fondatore di Mantova dell’Accademia degli Agiati Valentino Boriolomlo Decimi? Podestà di Brenlonici FILTRO ANTONIO Capitano

■a contessa'^Alberti Conico Giuseppe Leonardo n. 1718, t 1801 Sacerdote FERDINANDO n. 1822, f 1878 moglie Luisa Salmon BONAVENTURA reato Barone nel 17 o Barone' n Gio. Battista ì. 1808, v 1838 Sacerdote n, 13 IO E 'i' 1843 agrimensore n. 1825,"i-' 1873 Geometra moglie Enrica Grandi CARLO ANTONIO ■bella contessa Pioverli GIACOMO moglie Nicolina de Voltolini n. 1^23,"-^I9N3 sposata il D.r Francesco Campostella Francesco Ottone Consigliere el Tribunale di Rovigo CARLO MARIA n. 1849, -f 1866

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1903
¬La¬ famiglia Betta di Arco, Revó di Castel Malgolo.- (Famiglie nobili trentine ; 2)
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Seite 19 von 28
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 25 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 3-4
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/2
Intern-ID: 109550
stata contrastata la cittadinanza di Trento, ne intentò causa e la vinse, come appare dal decreto del consiglio di Trento del 22 di cembre 1787, col quale si riconosce la cittadinanza trentina alla nobile famiglia Betta di castel Malgolo. Morì in Trento nel 1833. Della seconda moglie Antonia dei conti Terlago ebbe un figlio, il quale ebbe una figlia che fu l'ultimo rampollo della famiglia e con lei si estinse questa linea nel 1876. Un altro figlio di Giuseppe Francesco, Filippo, si consacrò

alla carriera ecclesiastica, studiò a Vienna, si fece prete a Trento nel 1788, e di qui passò a Roma nel collegio germanico per per fezionarsi negli studi. Ebbe l’alto onore nel 1792 di leggere al Quirinale davanti al papa Pio VI un’orazione d’occasione. Fu poi cappellano in San Paolo d’Eppan e nel 1805 fu nominato Priore del santuario di San Romedio. Nel 1825 ricevette colà T impera tore Francesco I; e morì ivi nel 1855 dopo 50 anni di priorato. Lasciò erede suo pronipote Edoardo figlio

di Maurizio. Un terzo figlio di Giuseppe Francesco, Francesco, studiò al Teresiano di Vienna, e percorse la carriera giudiziaria. Laureatosi in legge, fu protocollista di consiglio presso il tribunale mercantile e di cambio in Vienna, poi segretario del dicastero dei nobili, consigliere di tribunale, indi consigliere d’appello al tribunale in Venezia, poi di nuovo consigliere d’appello in Vienna, dove morì nel 1812. Pubblicò un’ opera in lingua tedesca in cinque vo lumi La pratica della Giurisprudenza

. Dei figli di Maurizio, Edoardo, socio della nostra Accade mia, nato a Castel Malgolo nel 1822, godette come naturalista fama europea. Studiò a Milano indi a Pavia, dove si laureò in legge, ma per aver ereditato, come dicemmo più sopra, una vi stosa sostanza dalla cugina Teresa de Betta vedova del conte Orti

5
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1900
¬A¬ proposito di certi "diritti storici" : lettere aperte di storia trentina a Sua Eccellenza il Ministro Dr. de Körber
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Seite 33 von 43
Autor: Pasini, Ferdinando / Ferdinando Pasini
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 43 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; z.Geschichte
Signatur: II 64.468
Intern-ID: 242153
LETTERA SETTIMA. N. Affari Pr. 36/00-2 ' Alla Redazione del “ POPOLO „ (49) in TRENTO IN NOME DI SUA MAESTÀ. l’IMPERATORE ! l’I. R. Tribunale Circolare di Trento quale giudizio di stampa, deliberando sopra analoga proposta di questa I. R. Procura di Stato dei 12 nov, 1900 Ss. 29/00-1, lui preso in seduta non pubblica la decisione: Contenere l’articolo stampato nel N. 177 del locale periodico II Po polo dd. 10 novembre 1900, intitolato « A proposito di certi diritti storici » I.a pag. IV.a

ufficiali, nonché nel periodico locale il 11 Popolo a termini di legge. - Motivi. L’articolo incriminato contiene espressioni atte per sè stesse ad eccitare altri all'odio ed aL disprezzo contro il nesso politico dell Impero. Costituendo ciò gli estremi oggettivi del crimine prev,. dal § 65 a 0. P. si appalesa, in base ai §§ 485, 489 e 498 R. p. p. e §§ 36, 37 e. 39 della legge dì stampa 17 dicembre 1862 B. L, I. ex 1868 N. 6,, giustificato l’in tero tenore della decisione. 1. R. TRIBUNALE CIRCOLARE

colonna e 2.a p a g. I.a e II.a colonna, che incomincia colle parole -- Eccellenza, ho trovato » e finisce « ma in compenso ho finito », gli estremi oggettivi del crimine di perturbazione della pubblica tranquillità prev. dal § 65 ci C. P., confermarsi perciò il sequestro di detto numero or dinato dall’ I. R. Procura di Stato, vietarsi .l'ulteriore diffusione dell’arti colo incriminato ed ordinarsi la distruzione degli, esemplari colpiti dal se questro e la pubblicazione della decisione usi giornali

SEZIONE VI. Trento, li' 12 Novembre 1900. F EURICON I.

6
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1908
¬La¬ famiglia Panzoldi di Sacco e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 14)
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Seite 18 von 22
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 17 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 14, 1908, fasc. 1
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/14
Intern-ID: 165293
in pia zza dei Vò. A rogiti Pietro Malinverno. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1696 dicembre 2. — Carta di dote di Anna Maria di Gio Battista Pan zoldi, sposa a Gio Battista Baldovini di Trento. A rogiti Andrea Tabarelli. j (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1697 aprile 20. — Testamento di Gio Battista qm Leonardo Panzoldi scritto di proprio pugno e inserito nei rogiti del 1697 di Andrea Tabarelli de Fatis. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale

1654 ottobre 28, — Caterina del Bene, vedova di Leonardo Panzoldi, no mina a suo procuratore Carlo Telarli. A rogiti Matteo Segalla. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1665 maggio 24. — Carta di dote di Orsola figlia di Leonardo Panzoldi moglie di Bortolomeo figlio di Francesco Capra di Vicenza. A rogiti Gio Bat tista Passerini. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1665 giugno 12. — Sigismondo Francesco, arciduca d’Austria e conte del Tirolo, conferisce

ai due fratelli Gio Battista e Ferdinando Carlo Panzoldi per sè e loro successori il titolo di Cavaliere del sacro romano impero. (Presso Eugenio Seeber in Bludenz). 1667 novembre 6. — Carta di dote di Teresa qm Antonio Baroni Caval- cabò moglie di Girolamo figlio di Antonio Panzoldi di Bogliacco. A rogiti Gio Maria Martinelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1674 novembre 14. — Carta di dote di Vittoria figlia di Leonardo Pan zoldi moglie di Valeriane qm Giorgio Angeli

di Feltre, A rogiti Gio Maria Martinelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto. 1679 febbraio 2. — Testamento di Caterina Del Bene, vedova di Leonardo Panzoldi. A rogiti Gio Maria Martinelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1680 agosto 17. — Codicillo di Anna Caterina Del Bene, moglie di Leo nardo Panzoldi. A rogiti Michele Saibante. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1683 novembre 3 — Gio Battista Panzoldi nomina a suo procuratore il dottor

Gio Francesco Martinelli, figlio del notaio Francesco Maria, documento scritto in Innsbruck di proprio' pugno e inserito nei rogiti del 1683 del notaio Francesco Maria Martinelli. (Archivio notarile Rovereto, tribunale di Rovereto). 1684 agosto 17. — Inventario dei beni lasciati da Girolamo qm Antonio Panzoldi di Sacco. A rogiti Pietro Malinverno. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1693 febbraio 6. — Gio Francesco Panzoldi di Sacco compera da Alberto Donazini una casa situata

7
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1910
¬La¬ famiglia Vannetti di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 20)
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Seite 22 von 24
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 18 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: San Marco ; 2,4
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/20
Intern-ID: 165298
Salvetti di Trento e Gloseffa'andata sposa a Benedetto de Sardagua pure di Trento, Le due sorelle stipularono tra loro e l'arciprete di Mori in data 3 dicembre 1807, a rogiti Antonio Scoltini ( 4 ), una con venzione per l’esecuzione del legato perpetuo dì far celebrare messe per le anime dei membri delia famiglia Vannetti e per la scelta del sacerdote, che le celebrasse a Molina di Mori, Ravazzone, Mori e nella chiesa della Madonna delle Grazie. Quésto diritto doveva passare dopo la morte di esse

13, 20 e 27 febbraio 1797, inseriti nei rogiti del notaio Giuseppe Bottini, in parte firmati di proprio pugno dalla testante. (’) Lasciò erede della propria sostanza il nipote Giovanni, figlio di Gio Felice Saibante. Dall’inventario dei beni, in data 7 marzo 1797, risulta che tutta la sostanza lasciata da Bianca Laura arrivava all’importo di troni 12.376 ( 2 ). Dopo la morte di dementino, Bianca Laura Vanhetti rimase erede dei beni esistenti nel vicariato di Mori, affrancati dopo la morte del

al seniore delle due linee Salvetti e Sardagna. ' Rovereto nel marzo 1910. Q. Perini (9 Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto. (-) Archivio -notarile di Rovereto, atti bavari N. 585. ( 3 ) Archivio notarile di Rovereto tribunale dì Rovereto. (b » " * - »

8
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1904
¬La¬ famiglia Betta di Tierno Chiozzola Brentonico e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 4)
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Seite 15 von 25
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 24 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 10, 1904, fasc. 2
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/4
Intern-ID: 109553
dove ebbe il posto di medico fisico della città e divenne capo stipite del ramo dei Betta di Rovereto. Nel 1667 su proposta del podestà di Rovereto, Francesco Mario Noceti, Felice coi suoi fratelli Oio. Battista notaro, Carlo pure notaro e cancelliere della giurisdizione di Castellano, e Pietro Antonio, arciprete di Gardumo, fu ascritto alla cittadinanza roveretana, ne diventò consigliere e più tardi provveditore del consiglio cittadino. Come provveditore insieme coi suoi colleghi Lindegg

e Orefici fece fondere il cam- panone della torre sul quale stava impresso il suo nome con quello dei colleglli. Nel 1739 il campanone fu poi rifuso a Trento col materiale del vecchio. Il dottor Felice abitava a Rovereto nel l’attuale casa Baroni sotto i portici che aveva comperata dai fra telli Eccaro; possedeva pure una bella villa alla Favorita di Mori. Felice mori nel 1713, e fu sepolto nella chiesa di Santa Maria nella tomba di famiglia. Dei suoi tredici figli che ebbe da Teresa Eccaro soltanto

Carlo Antonio sopravvisse. Carlo Antonio fu cancelliere alla fiera di Bolzano. Sposò Lu crezia de Saracini Beiforte Molveno, e morì ancor giovine nel 1718, lasciando diversi figli minorenni sotto la tutela della moglie e del cugino, sacerdote Gio. Battista Betta di Brentonico. Lucrezia com però nel 1728, per l’importo di fiorini 7501, il palazzo della comu nità della regola di Lizzano, nel sobborgo di San Tomaso, dove trasportò la sua dimora. La casa sotto i portici fu venduta nel 1738 a Paolo

Strabei macellaio di qui per l’importo di fiorini 1670. Dei figli di Carlo Antonio, Felice Giuseppe, nato nel 1706. si dedicò alla carriera ecclesiastica, studiando all'università di Inns- bruck; nel 1727 ricevette in Trento i quattro ordini minori, partì poi per Roma, dove nel 1730 celebrò la sua prima messa. Fu dottore di sacra teologia e poeta. Nominato dapprima decano fo raneo di Villa Lagarina in seguito all’elezione fatta nel 1735 dal principe vescovo Thun passò aH’arcipretura di Rovereto

nell’età di 29 anni. Nel 1752 fu ascritto alla nostra accademia e militò sotto il nome di Eapalte. Colpito da apoplessia, mentre in Nori- glio assisteva alla solennità della consacrazione di quella chiesa curaziale, spirava il giorno 11 dicembre 1765. Pubblicò qualche opuscolo e dei versi. Margherita Brigida andò sposa a Lodovico Nonio, che oc cupò la carica di vice presidente del consiglio supremo di Mantova.

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1909
¬La¬ famiglia Partini di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 19)
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Seite 7 von 30
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 24 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: San Marco ; 1,3/4
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/19
Intern-ID: 165297
di Rovereto dalla prepotenza del capitano di quel presidio, Francesco Breisach ( 3 ). Nel 1535 Francesco era medico di Riva. Tanta fama diffuse del suo sa pere e dell’arte medica che ben presto fu chiamato a Trento come medico del cardinale Cristoforo Madruzzo e di suo fratello Nicolò. Il decano della cattedrale di Trento, Ottone barone de Waldburg, nominato vescovo e poi cardinale in Augusta, lo volle nella sua nuova residenza. Dopo la morte del fratello Bernardino (1549), ritornò in patria, ma i suoi

1565 fu ascritto alla matricola tiro lese. Nel 1568 soggiornò di nuovo a Rovereto, dove in data 10 giugno in stadio meodo mas propre Ecdesiaem St. Marci. ( 7 ) scrisse p- 2 ) Archivio, notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto. ( 3 ) Tamsnini Enrico : Una pagina gloriosa di Storia Roveretana, Trento 1908. (43) Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto. ( e ) Presso la famiglia Partini di Rorria. 0 Archivio notarile di Rovereto, archivio dei nobili 1/3.

.. Nel 1561 gli morì, la moglie Maddalena, - figlia di Frizzo Frizzi, capostipite .della nobile famiglia Frizzi, che aveva testato in data 6 giugno 1557, con codicillo 4 novembre 1560 a rogiti Marco Porta ( 5 ). L’imperatore Ferdinando, per premiare i molti meriti di Fran cesco Partini, con diploma in data Vienna 9 settembre 1561, gli concesse per sè e suoi discéndenti e nipoti (erano cugini) figli di Partine, la nobiltà del sacro romano impero collo stemma genti lizio ( 6 ), e in data 13 ottobre

10
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1900
¬A¬ proposito di certi "diritti storici" : lettere aperte di storia trentina a Sua Eccellenza il Ministro Dr. de Körber
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Seite 40 von 43
Autor: Pasini, Ferdinando / Ferdinando Pasini
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 43 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; z.Geschichte
Signatur: II 64.468
Intern-ID: 242153
Giovanellì, in occasione die i popoli del Trentino vennero riuniti al Regno d'Italia. Seconda edizione riveduta dal l'autore. 1810, Trento, dalla Tipografia Mona uni. (21) Considerazioni di F. V. Barbacani, già cancelliere del Principato di Trento, sulla futura prosperità de’ popoli del Trentino ora riuniti al Re gno d'Italia. Trento, per Giambattista Monsoni stamperia, 1810. (22) « Dissertazione di Francesco Frìsinglteìli Rovereta.no » detta nel l’Accademia degli Agiati Panno 17. — Mas. 2439, in Bihl

— 42 — 11 fatto si trova anche narrato nel libretto troppo poco conosciuto : Il Trentino provincia italiana, studi storico etnografici di un Trentino, "Ve rona,' dalla‘tipografia, di A. Ormino 1867, — Yi è raccolta una gran quan tità di materiale prezioso per una storia del sentimento nazionale nel Trentino, (19) jP. Sgttlmero, Proposta eco. in Ardi. p. Trieste ecc. voi. IV, fase. 8. (20) Trento città d'Italia per origine, per lingua, e per costumi. —- .Ragionamento isterico di Benedetto

Vittori di. Rovereto, che gentilmente me li favorirono. (28) Autografi vannettiani presso la Biblioteca Estense di Modena. •Carteggio Yannetti-Tiraboschi. . (29) Ivi, carteggio Vannetti-Tira boschi, (30) Cfr. Ferdinando Pasini. Nazionalismo e irredentismo, lungo arti colo in parecchi numeri del giornale « Il Lavoratore > Trieste, 1900. . (31) Mna, 2493, a penna, presso la Bibl. Civ. Trento, (8 2) Accademico Valdarnese.. Memorie sul Trentino e sul Tiralo con note ed illustrazioni. (33) Proclami

. Oiv., Trento. (23) Deutsche Knlftir and Litteratur de. s 18. Jahrlnmcl ini Lichte der mtgenossischen Kritik. Oppeln, E. Franck, 1886. (24) Mns.. presso YAccademia degli Agiati in Rovereto. (25) Lettere inedite di Olem. Vannetti. Rovereto, Sottochiesa, 1869. (26) Ferdinando Pasini. Personalità di Glena. Vannetti. Rovereto, Sot tochic,se. 1899, pag. 28. (27) Autografi vannettiani in possesso de’ chiarissimi signori ex-podestà ■di Cherso. prof. dott. Francesco Coglievina, e avv. dott. Riccardo

a stampa 11 e 10 sett. 1809. (34) Fr. Ambrosi., Commentari della Storia Trentina. Rovereto, Sot- tothiesa, 1887, Voi- II. pag. 146. a stampa, 28, agosto 1809. (36) Sk-izzen und Xultnrlnlder aus Tirai, Innsbruck, Wagner 1877, pag. 223-24. (37) Trento, città <? Italia ecc. o. c. pag. 22-23. (38) B. T. lina questione per una carta ecc. o. c. pag. 8. (39) Carteggio mns. Vannetti-Tiraboschi, Bihl. Est. Modena, lettera 20 maggio 1780. (40) Ambrosi. Commentari ecc. II, pag. 84. (41) Ferdinando Pasini. Cadendo

11
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1908
¬La¬ famiglia Panzoldi di Sacco e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 14)
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Seite 19 von 22
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 17 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 14, 1908, fasc. 1
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/14
Intern-ID: 165293
Tabarelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1703 gennaio 3. — Carta di dote dì Anna Vittoria di Gio Battista Pan zoldi, sposa a Pompeo Antonio Sardagna di Trento. A rogiti Andrea Tabarelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1703 gennaio 9. — Carta di dote di Anna Eleonora di Gio Battista, sposa a Melchiore di Gio Battista Parlini di Rovereto. A rogiti Andrea Tabarelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1705 ottobre 13. — Riconoscimento

Battista Panzoldi, durante l’esilio di lui in Italia. A ro giti Giovanni Segalla. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1709 novembre 17. — Raimondo Panzoldi nomina a suo procuratore il cognato Melchiore Partirli. A rogiti Antonio Stroemer inserito nei rogiti del 1709 di Pier Rinaldo Manzoli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1709 dicembre 11. — Raimondo Panzoldi vende al cognato Dott. Melchiore Partirli la casa signorile situata nel sobborgo di Santa Caterina

. A rogiti Pietro Manzoli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1721 maggio 30. — Inventario dei beni del fu Francesco Panzoldi di Sacco. A rogiti Gio Battista Cheller. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1740 ottobre 12. — Testamento di Giuseppe Antonio qm Girolamo Pan zoldi di Sacco. A rogiti Bortol. G. Battisti. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1744 dicembre 4. — L’imperatrice Maria Teresa concede il feudo perpetuo

curatore il dottor Gio Francesco di Gio Antonio Panzoldi di Salò. A rogiti Mat teo Voltolini. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1697 novembre 26. — Assicurazione di dote ad Eiena di Cristoforo Aria- ger di Bolzano, moglie di Gio Francesco Panzoldi di Sacco. A rogiti Matteo Voltolini. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1700 luglio 14. — Gio Francesco Panzoldi e suo nipote Giuseppe Antonio ebbero la cittadinanza nella comunità di Sacco. A rogiti Andrea

delle spese pagate da Anna Claudia Panzoldi, vedova Baldovini, per liberare dal carcere suo padre Gio Battista. A rogiti Andrea Tabarelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1706 ottobre 4. — Specifica delle spese pagate per il processo Marotta dal notaio Andrea Tabarelli per conto di Gio Battista Panzoldi. A rogiti Fabri zio Segalla. (Archivio di Rovereto, tribunale di Rovereto). 17Ó6. ottobre 14. • - Resoconto delle spese pagate da Andrea Tabarelli de Fatis, procuratore di Gio

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Seite 24 von 47
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/9
Intern-ID: 165264
Teodoro era uomo di genio e di grandi imprese. Alle inve stiture delle miniere di marmo e di ferro, aveva ottenuto dal prin cipe vescovo di Trento Cristoforo Madruzzo, in data 12 marzo 1559, il privilegio per50 annidi poter confezionare il pane in compagnia di Alessandro de Franceschini di Vicenza, secondo una loro nuova invenzione (novus confictendi panem modus). Nel 1565 Teodoro uccise a tradimento un Baldironi e fece assassinare da un certo Giovanni Troletto, colla cooperazione del nipote

Bario, la propria moglie Elisabetta, colpevole d’infedeltà. A sua volta poi Bario si vendicò pure del drudo delia zia, Giu seppe Vidaschi di Trento, facendolo ammazzare. Dal podestà di Trento, Pogellini cavaliere d’Imola, con sentenza del 1565 ( J ), Dario Castelletti fu condannato a morte. Giovanni Pellegrino, un’altro figlio dell’infelice Pietro s’avviò alla camera militare, fu capitano al servizio di Carlo V e coman dante di due compagnie, pugnò valorosamente nella giornata degli li aprile 1544

a Cerisole, dove fu ferito e fatto prigioniero. Più tardi venne poi liberato pagando l’importo di mille fiorini del Reno, Il giorno 17 settembre 1564 Giovanni Pellegrino depone come testimonio nel castello di Rovereto nel noto processo per alto tra dimento, a favore di Matteo Del Bene ; tale deposizione è firmata da Gasparo de Nieolis cancelliere della giurisdizione di Nomi. Balla moglie Borotea de Ars io ebbe due figli e una figlia: Dario, che arrivò alle più alte cariche, Pietro e Cassandra sposata poi

al mio onore e alla mia vita; temendo ancora di peggio per i miei figliuoli, per mia madre e consorte, voglio che la mia famìglia viva lontana da loro in Ceinbra o in Kòntgsperg. Parlando poi nel detto testamento della succes si Deve essere del 1563, perchè appunto in quest’anno Pogellini figura come podestà di Trento.

a Cristoforo Lizzer-Castelli. Pietro, morto nel 1579, dal matrimonio con Margarita figlia di Paride de Lodron, colonnello di Carlo V, ebbe due figli, Ciò Pellegrino e Vespasiano, il primo si consacrò al sacerdozio e giunse al canonicato "prima, a Bressanone, poi a Salisburgo. Dario Castelletti nomina nel suo testamento del 1593 questi suoi nipoti con parole dure, egli li dipinge come pessimi soggetti; sebbene, egli disse, li avesse beneficati si mostrarono verso di me ingrati; hanno perfino attentato

13
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1907
¬La¬ famiglia Savioli di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 13)
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Seite 17 von 23
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 18 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 13, 1907, fasc. 3/4
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/13
Intern-ID: 165269
dall’ebreo Orlandi. A rogiti B. Benvenuti. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1562 agosto 18. -■ L’Imperatore Ferdinando I elevò i fratelli Gasparo, Giovanni c Donato Savioli al grado di nobiltà del sacro romano impero. (Presso il signor Palamede Savioli di Milano). 1564 maggio 24. — Gasparo qm. Girolamo Savioli compera da Oliviero Olivieri una casa alle campanelle. A rogiti Marco Porta. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1572 agosto 13. — Testamento di Donato

qui. Girolamo Savioli. A rogiti Andrea Cobclli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1577 maggio 18. — Testamento di Giovanni qm. Girolamo Savioli. A ro giti Andrea Cobclli. (Archivio notarile Rovereto, tribunale di Rovereto). 1590 aprile 13. — Gasparo qm. Gerolamo Savioli compera da Jacobo Roc cabruna di Trento uno stabile coir appezzamenti di terreno nel sobborgo di Santa Caterina. A rogiti Giuseppe Rosmini. (Archivio not. di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1591 giugno

REGESTO DEI DOCUMENTI CONSULTATI 1491 febbraio 3. — Antonio Savioli da Bardolino compera da Antonio qm. Federico Bustoli un appezzamento di terra. A rogiti Domenico Porla. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1503 luglio 4 . — Compromesso tra Portola in ea, moglie di Antonio Savioli e Domenica, moglie di Giovanni Savioli. A rogiti Domenico Porta. (Archìvio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1550 ottobre 31. — Girolamo Savioli compera la casa in piazza Pretoria

10. - Testamento di Gasparo qm. Girolamo Savioli. A rogiti Giuseppe Rosmini. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1593 giugno 23. — Testamento di Ferdinando qm. Donato Savioli con codicillo 14 gennaio 1596. A rogiti Andrea Cobelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1595. — Inventario della sostanza lasciata da Giovanni qm. Gerolamo Sa violi. A rogiti G. Rosmini. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto).

15
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1903
¬La¬ famiglia Betta di Arco, Revó di Castel Malgolo.- (Famiglie nobili trentine ; 2)
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Seite 10 von 28
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 25 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 3-4
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/2
Intern-ID: 109550
Betta nei primi anni del secolo xv passò dal ducato di Milano nella contea di Arco prendendo dimora preci samente nel paese di Romarzollo insieme col figlio Antonio o An- toniollo, che aveva condotto seco. Antonio, uomo dottissimo, fu eletto dai conti d’Arco a proprio cancelliere, indi fu sindaco di Riva e notaio. Ebbe per moglie Elena dei nobili Ruffalcazia, mi lanese. Morì in Arco nel 1486 e fu sepolto colla moglie in quella città. Lasciò un unico figlio Giovanni il quale si laureò in legge

, e Una famiglia di letterati archesi del secolo XIV. „Ricordo del VII Congresso delia Lega nazionale in Arco“. Trento 1900.

Del ramo stanziatosi in Rovereto, i Betta dal Toldo, ab biamo molti uomini illustri si nelle scienze, lettere ed arti, come nelle armi. Poche sono invece le notizie che potei raccogliere dei Betta delle altre località del Trentino. Ulteriori miei studi che sto facendo sulle diverse famiglie dei Betta, se saranno coronati da successo, li renderò di pubblica ragione; per ora mi limiterò a pochi cenni sui Betta d’Arco, parlando invece diffusamente di quelli di Revò e castel Malgolo. Bartolomeo

diventando uno dei più rinomati notai di quel tempo; fu illustre letterato e scrittore di belle lettere. Passò poi al servizio dell'ar ciduca Sigismondo e prese parte a molti fatti d’armi. Odorico e Andrea, conti e signori d’Arco lo crearono loro confidente e con sigliere. Si ritirò in Trento dove morì nel 1497. Dell’attività letteraria dei Betta d’Arco esiste un codice, pos seduto dalla Laurenziana di Firenze, contenente carmi e prose di autori trentini, fra i quali figurano Antonio e Giovanni

de la Betta, e un Lodovico, forse figlio di quest’ultimo.R) Da Sammaritana nobile de Grandi da Riva Giovanni ebbe un figlio Bonifacio, nato in Arco nel 1475. Bonifacio si laureò in legge, fu al servizio dei duchi di Mantova, di Ferrara e dei conti d’Arco. Coll’imperatore Massimiliano ! prese parte all’assedio di Padova, e nominato commissario generale condusse le milizie trentine in aiuto di Verona, assediata dai Veneti. P) Papaleoni G: Giovanni Lagarino. „Archivio Trentino“ anno V, fase. I. Trento 1886

16
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1904/08)
Pubblicazione della Società Museo Civico di Rovereto ; 41 + 44.- Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto ; 1/2
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Seite 17 von 250
Ort: Rovereto
Verlag: Tipogr. Roveretana
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Fasc. 1 und 2 geb. in 1 Bd.
Schlagwort: c.Rovereto / Stadtarchiv ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Signatur: II 102.602
Intern-ID: 330812
— 12 — fino alla sommità del monte, colla Borcoletta (V) ai confini di Vicenza, coi teneri di Vallarsi (?) fino alla sommità del monte. Eog. del not. Limone fu Federico di Villa. - Cons : Libr. I Caiie 6 e 7. E un estratto tolto dal volume 61 degli atti municipali, il qual volume ora più non esiste. Venne copiato li 20 Aprile 1480 dal notajo Nicolò fu Antonio di Donano , bellunese , cittadino di Conegliano. cancelliere del podestà Gabriele Pizza mano. U estratto contenuto in questo libro dei

Consigli è di mano del notajo e can celliere Andrea Comenduno (o Comandò) da Salò. All’ erezione dell’istrumento sono presenti quali testimoni Pietro fu Francesco da Isera , Conzio fu Zaccarone da Isera , Federico fu Xalonano (?) di Garniga della. località detta Rotali , Ermanno da Rotali , Federico Bellone, Francesco figlio di Tonello, e Rii orando (?) notajo di Trento. E. 26. — 1341 — 1 Gennaio. — A Pedersano. Penato fu Pedersano da Pedersano vende a Francesco sarto (?) figlio di Benve nuto

da Pedersano una campagna in regola di Pedersano 1. d. Spinacci. Eog. di Gerardo di Delaido detto Scarone da Villa. — Pergamene. — Perg. Cari. 1 N. 21. All’erezione del documento sono presenti Francesco figlio di Albe ito, Ordano (?) fu Guai techerio, Bonino figlio di Bontempo, Oristano fu Ferola (?) tutti da Pedersano. Il notajo Gerardo agisce per autorità concessagli dall’ onorevole messer Morie di Guidavo vicario in Valle Bagarino- per Nicolò Vescovo di Trento. N. 27. 1348. — 28 Settembre. — In Ala

. Testamento di Francesco fu M acoardo di Ala. Eog. del not. Orebouo fu Giovanni. Pergamene. — Perg. Car. I -N. 22. AW' erezione sono presenti Amoardo fu Guglielmo, Francesco fu (?) Guglielmo fu Orebono, Pasetto fu Guffredo, Iacopino fu Giovanni, Guglielmo figlio di Semprebono Stracanti e Zenone ju Filippo, tutti di Ala. Il testatore dispone per l’obito suo nella Chiesa di S. Maria di Ala, e così pure lascia l’occorrente per Vufficiatura di messe in suffragio dell’ anima sua,, olire che al l’altare

17
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1908
¬La¬ famiglia Fedrigazzi di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 16)
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Seite 9 von 28
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 23 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 14, 1908, fasc. 3/4
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/16
Intern-ID: 165295
e fu sostituito da Lodovico Rovereti, vicecapitano e provicario, come negli anni antecedenti, cancellieri: Lorenzo Fiorentini, morto durante l’anno, Bortolo Capello, Osvaldo Dalsasso, Giovanni Doaz zer, Paris Antonio, attuario fiscale Michele Covio. 1658. Come nell’anno precedente, meno il cancelliere Osvaldo Dalsasso. ( x ) Con diploma dei 29 marzo 1656 l’arciduca Sigismondo Fran cesco concedeva a Michele Fedrigazzi la sua protezione. ( 2 ) Con atto stipulato in Trento in data 6 aprile 1657, a rogiti Lorenzo

Paris Antonio detto Perizzon Savoiardo, vice cancelliere Giacomo Grandi e attuario fiscale Battista Covio. 1654. In sostituzione di Bortolo Capello, Giacomo Grandi passò alia carica di cancelliere. 1655. Come nell’anno antecedente, meno i cancellieri Gia como Grandi e Giovanni Doazzer. 1656. Figurano come cancellieri: Lorenzo Fiorentini, Paris Antonio, Bortolo Capello e Giovanni Doazzer, attuario fiscale, Giovanni Covio. 1657. Capitano Battista Endrici il quale morì durante l’anno

ne rilasciava la quietanza dell'importo pagato. ( 5 ) Il Fedrigazzi con lettera 26 aprile 1659 restituiva all arciduca la signoria di Telvana. ( G ) . ' (9 Tavole Cronologiche; manoscritto del padre JVÌ. Morizzo nel municipio di Borgo. O Archivio Moli di Nomi. CO Archivio Moli di Nomi. CO Archivio di Luogotenenza in Innsbruck, Archivio trentino capsa XXXI1/61. CO Archivio Moli di Nomi. CO Archivio di Luogotenenza in Innsbruck, Pest-Archiv XXVI,T00.

18
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1909
¬La¬ famiglia Lodron di Castelnuovo e Castellano.- (Famiglie nobili trentine ; 17)
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Seite 35 von 61
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 56 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 15, 1909, fasc. 1
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/17
Intern-ID: 165296
1584-1603 Ippolito Battaglia di Villa, dal 1554 al 1584 fungeva come vicario di Castelnuovo e giudice di Castellano 1589 Nicolò di Antonio Sartori, notaio e cancelliere 1603-1605 Antonio Festi, vicario, anche di Castelnuovo. Linea di Castelnuovo A Nicolò qm Paride Lodron era toccata nella divisione del 1534 il feudo di Castelnuovo. Ma subito dopo insorsero questioni col fratello Agostino, per i confini delle due giurisdizioni, que stioni che non furono appianate neppure coll'intervento del car

dinale desio, ma continuarono anche dopo la morte del fratello Agostino, e furono più vive che mai nel 1556, come risulta dal seguente brano di lettera che Giulia, figlia del qm Agostino scriveva alla madre in data 8 agosto 1556: Pare impossibile che quel vedo (il conte Nicolò suo zio) non la Ima mai in pace , e che il voja il nostro castello ( 1 ). Nel 1527 Nicolò pregava il vescovo di Trento, cardinale Bernardo Gesto di essere investito di una ìsola del fiume Adige situata nelle pertinenze

anche nelle investiture del 1498, 1504, 1507 e 1515. Nel libro dei consigli di Rovereto in data 19 agosto 1535 si trova registrato un mandato al conte Nicolò, a cui si ordina di togliere la proibizione, che egli aveva imposta agli ufficiali di Rovereto, di far proclami in Pomarollo, perchè una parte dei sudditi t 1 ) Archivio parrocchiale di Villa. ( 2 ) Repertorio dell’archivio vescovile di Trento II 4 fol. 671. ( 3 ) Archivio di Luogotenenza in Innsbruck, libri feudali, Voi. XIII, fol

19
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1907
¬La¬ famiglia Pedroni de Clappis di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 12)
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Seite 16 von 17
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 12 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/12
Intern-ID: 165267
Gresta di Castelnuovo e di Castelcorno moglie 1618 Anna di Gio. Francesco Marcabruni BlASIA coniugata 1613 con Giovanni Massimi cancelliere di Castel Alto Domenica Francesco Antonia Gio. Battista Virginia n. 8. IV. 1618- n. 21. 1. 1620 n. 9. IV. 1623 n. 22. XI. 1625 n. 21. IV. 1631 lo marito 1667, Valentino di Antonio Galli d'Isera 2 o marito 1682, Gio. Battista Salvador! di Morì Carlo Francesco n. ,12. XI. 1653 morto bambino Eleonora n. 26. II. 1655 coniugata 1689 con Carlo Antonio Bianchi di Trento

Bibero Genealogico della Famiglia padroni de Glappis GUGLIELMO Filippo moglie Ginevra ? Taddea coniugata con Giovanni Lantani Guglielmo moglie 1602 Giovanna di Matteo Pizzini di Nogaredo Tomaso viveva 1593 Gio. Giacomo PIETRO notaio 1557-1588 Cancelliere di Castel Cresta moglie Antonia figlia dì Fiorio Pezzi di Nago viveva 1601 Giovanni Giacomo viveva 1594 Taddea coniugala con Antonio di Donato Gobbi Antonia n. 5. IV. 1618 GUGLIELMO notaio 1582-1624 ANDREA notìfto 1616-1640 Cancelliere

di Castelnovo moglie Caterina ? t 15. XII. 1659 Virginia 24. IV. 1621 coniugata .r Bernardo Benvenuti (Chiusole) Dottor GUGLIELMO rr. 7. II!. Ifi23, f- 15. X». 1708 Cancelliere di Castelnuovo Capitano dei Quadro Vicariati Consigliere Cesareo e Senatore moglie 1653 Teresa de! D. r Francesco Ferrari FRANCESCO notaio 1593-1627 Cancelliere poi Vicario di Castel Gresta, di Castelnuovo e Castellano moglie Virginia di Federico Moretti di Reviano Fedeiuco PIETRO 2. XII. 1603 notaio 1610-1660 Vicario di Castel

coniugata con Gottardo Festi Antonio Andrea n. I. XII. 1657 n. 31. XII. 1658 f bambini ADAMO FRANCESCO f 1. VII. 1758 Capitano e Governatore dei Quattro Vicariati Giulia Teresa del if.r Cristoforo Frizzi f 29. VII. 1758 Caterina Cecilia n. 21. I. 1659 n. 17. XI. 1660 y bambina coniugata 1680 t con Gio. Battista di Giorgio Gardumi di Ala Barbara Caterina coniugata 1690 m Ottavio di Giov. Man tegazza di Milano Clara Teresa , Caterina Andrea Sigismondo n. 29. VI. 1667 1° marito Antonio di Got

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Bücher
Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1904
Storia di Rovereto
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Seite 136 von 226
Autor: Bertanza, Giovanni ; Chiesa, Gustavo [Bearb.] / Giovanni Bertanza
Ort: Rovereto
Verlag: Grigoletti
Umfang: 227 S.. - 2. ed., aumemtata e migliorata / per cura di Gustavo Chiesa
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Rovereto ; z.Geschichte
Signatur: II A-582
Intern-ID: 102507
Il Trentino allTtaiià. ( 1810 ). Veniamo perciò difilati alla applicazione dell’Articolo 111 del Trattato di Parigi, de’ 20 Febbraio 1810, col quale tutto il Tren tino venne ceduto al Regno d’Italia; ai 10 di Giugno sorse defi nitivamente il nuovo'Dipartimento dell’alto Adige con un prefetto a Trento, e 4 sotto prefetti, a Rovereto, e a Volgiamo, Riva, e Cles. 1! prefetto di Verona, barone Antonio Smancini fu tosto in caricato della organizzazione del novello dipartimento: e col I di Settembre

tutto era già italianamente ordinato. U barone Alessan dro Agucchi bolognese fu il primo nostro prefetto ed il sig. Cesare Sertoli il primo presidente della corte di giustizia, e Giovanni Berrà r. procuratore. Fissati i confini sino alla Chiusa di Bressa none, tutto il dipartimento fu spartito in cinque distretti, presieduti dal prefetto, per Trento, e da vice-prefetti, come si disse, a Ro vereto, a Riva, a Cles, a Bolgiano : ogni distretto suddìvidevasi in cantoni, ciascuno con un proprio giudice

di pace, ed ogni can tone distinguevasi ih riparti. 11 distretto di Rovereto avea tre cantoni: Rovereto, Ala, Mori con tre giudicature di pace: nove riparti avea Rovereto, tre Ala, e quattro Mori e tutto il distretto di Rovereto sommava a 47.700 abitanti, di cui 29.800 spettavano al cantone di Rovereto, il resto agli altri due ; e tutto il dipartimento dell’alto Adige contava al lora 265.160 abitanti. Rovereto e, Bolgiano, ebbero per di più un tribunale di commercio, di cui, a Rovereto fu presidente

il citta dino Gaetano Tacchi. Gli affari di tutto il dipartimento erano trat tati in un consigliò di'trenta deputati, che riunivansi a Trento in epoche determinate, e l’ordine pubblico era mantenuto da tre de legati politici risiedenti a Trento, a Rovereto, a Bolgiano. Anche alla pubblica istruzione si provvide opportunamente: in ogni cantone, e possibilmente in ogni riparto si dovette aprire una scuola popolare, che nelle sedi principali avea più classi ; Rovereto riaprì regolarmente il suo ginnàsio

, ritenendo alcunché della scuola reale bavarese, ed il liceo ebbe confermata la sua sede in Trento. Con questi ordinamenti, rapidamente attuati, e

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