Sviluppi della battaglia del grano in Alto Adige : (decennale della marcia su Roma)
Le cause precipue di questo stato di fatto devono ricercarsi nelle consuetudini, nei vari accorgimenti legislativi e, finalmente, nell’applica zione della legge organica sul Maso Chiuso, che fin dal 1900, con una serie di disposizioni rigide, disciplinò il diritto ereditiero. Cosicché è garantita la consistenza e la continuità del possesso terriero, bastevole ad una famiglia di coltivatori, evitando la suddivisione e lo spezzettamento del complesso aziendale-familiare, che trasmettesi inte gro
ad un unico erede, o si trasferisce per compravendita, con speciali restrizioni atte a salvaguardarne l’unità vincolata. I riflessi economico-agrari, sociali, ed etici che 1 Istituto del Maso Chiuso ha determinato in Alto Adige, sono di tale portata da influire su tutto il complesso del regime fondiario della regione. Giova peraltro accennare che in talune vallate ove si è conservato il ceto rurale di tipo latino, tale istituzione non ha attecchito e predo mina immutato il diritto ereditiero
a frammentazione fondiaria ( Val VermG sta-Val Gardena). Con l’applicazione della legislazione italiana, 1 Istituto del Maso Chiuso deve ritenersi giuridicamente sorpassato. Di fatto, però, ancora esiste fortemente radicato tra i ceti rurali che ne apprezzano tutta la potenza plasmatrice della compagine sociale ed economico-agraria oggi esistente. Per una chiara illustrazione della struttura fondiaria di questa regione, onde porre in giusto rilievo la fisionomia dell’azienda agraria, nelle sue caratteristiche
economiche e nei suoi pregi di tecnica colturale, è d’uopo accennare che in provincia di Bolzano vige tuttora l’Istituto giuridico del Libro fondiario, specie di Catasto probatorio, che costituisce, attraverso ben congegnate registrazioni, la prova legale ed inoppugnabile del pos sesso e dei diritti ed oneri ad esso attinenti. La ripartizione e il godimento della proprietà dei beni silvo-pasto- rali è regolata e si effettua da parte dei singoli proprietari dei «masi» siti a valle, cui sono legati
speciali diritti di godimento del pascolo alpino o del bosco, in istretta correlazione con l’armonico evolversi dell attività aziendale nelle sue varie branche agrarie, zootecniche e silvane. Lo sfruttamento del suolo a scopo di pascolo si effettua su larghe estensioni, ed in special modo riguarda le 708 malghe o alpi esistenti