Regione dell'Ortler.- (Guida dei monti d'Italia ; [31]).- (Alpi Centrali ; Vol. 2)
e spesso allo scoperto, nel qual caso ci si attiene, onde non tagliar gradini, alle rocce affioranti a destra, più solide di quanto non sembri, e un po' su di loro, un po' sulle erte chine di neve che le separano, da ultimo per le rocce, si tocca l'anticima 3538. In annate povere di neve invece è miglior partito arrampicarsi . direttamente su tutta la cresta di rocce, non difficile ed interes sante, ma faticosa perchè di detriti, blocchi e paretine. Una bella cresta nevosa alquanto stretta, dapprima
di raggiungere V anti- cima 3538 dal Colle Vioz, guadagnarla per il marcato costolone che da essa si stacca a S-E. Se ne tocca con tutta comodità la base (v. 161 b) e tenendosi sempre piuttosto a sinistra (S.) si evita ogni difficoltà. Su chiazze di neve, adoperando solo di tratto in tratto le mani, da ultimo con piacevole arrampicata si guadagna l'anticima. Questa via è consigliabilissima a chi, sceso dal Taviela all' anticima, vedesse il pendio trentino del Col Vioz battuto dalle pietre o credesse troppo
diretta via, specialmente in discesa, dal Forno - 2 a 3 ore. Utilissimi i ramponi. Raggiunto, come per l'itinerario 161 a), il pianoro superiore del Ghiacciaio del Forno, lo si percorre in direzione S. per lentissime chine verso il termine inferiore del costolone che dall'anticima 3563 del Taviela scende a N-O (sulla c. G. sono ommesse le fendi ture al suo piede). Evitando alcune enormi crepacce e scen dendo da ultimo un poco, si entra nel bellissimo bacino glaciale