Dosegù la cui coda terminale arriva fin quasi nel fondo della Valle di Gavia. Essa vien divisa in due parti, di cui la orientale, più vasta, ammanta la parete O. del S. Matteo, da uno sperone roccioso scendente aS. dalla Punta Pedranzini. La cresta S-O di neve a sera, di neve e roccia sull'altro Iato, separa la Vedretta Dosegù da quella di Valpiana nell'alto ; poi, formata la bianca elevazione del Monte Mantello - m. 3536 - divide la prima da quella di Villa Corna (sulla c. G. erroneamente Vila Corna

). Tra il Punto 3446, detto da alcuni giustamente Cima Viilacorna, e la quota 3396 si stacca a S-S-E una dirama zione rocciosa a dividere, sotto il nome di Viilacorna, la principale Val Piana colla confluente di N-O di Viilacorna, dalla Val Umbrina (erroneamente detta Val Umbria sulla c. G.), affluenti tutte della Val del Monte (Peio); la seconda è compresa tra la costiera Viilacorna e la cresta corrente dal S. Matteo a S-O fino alla quota 3219, cui venne proposto con giusti criteri la denominazione

Monte Giumella. Ma di gran lunga il più superbo ed impressionante fianco della montagna è quello rivolto a N. al ghiacciaio del Forno, dalle masse di ghiaccio sospese paurosamente sotto alla immane cornice, il più sel vaggio certamente di tutta la regione dell' Ortler. PANORAMA: È un punto di vista di grande importanza. La sua posizione net tamente staccatala dominare una estensione quasi infinita di orizzonte, sì che con tempo estremamente limpido si può vedere ad occhio nudo il Monviso, il Rosa

ed il Monte Bianco. A S. l'Adamello intero colla sempre maestosa Presanella e tutte le catene minori; a N. l'imponente Königsspitze e il largo Cevedale colla corona di vette che li uniscono e tutte le altre più o meno note ; ma l'-occhio corre sovratutto alla vastissima Vedretta del Forno che si svolge ai piedi in tutta la sua estensione di mare sconvolto, mentre dall'altro lato riposa nel verde della Val di Gavia e nei suoi laghetti scintillanti.

Bormio, in 2 a 3 ore; altrimenti diligenza in 5,40. Dopo Tirano comincia l'Alta Valtellina, dai numerosi diroccati castelli posti a mezzo monte, che sbucano colle loro torri fra le macchie dei castagni rivestenti di folto bosco tutto il monte a

cresta. ICONOGRAFIA : Gnecchi, pag. 136-137. Senza notizie precise. Certamente però accessibili senza troppe difficoltà ; la vetta settentrionale dai pressi del Passo di Giere (v. sopra) per chine di erba e detriti - 1J4 d'ora dal passo, ore 4 da Cané ; la culminante, abbandonando l'itinerario del Passo di Giere dalla Val Grande verso i 2300 m., poi per il lato N-O. 431.) Monte Matasöl o Mattaceul (m. 2845 e 28 33 A)- La nuova dizione Matasöl (dialettale, ma sempre più logica che Mattaceul

: da S. Apollonia alla Baita di Sommo- bosco - 1 ora - e di là percorrendo a mezza costa il fianco occi dentale della Valle delle Messi alla vetta - ore 2 circa. Interessante la discesa per il Laghetto di Monticello (v. 422 a Variante). Da S. Apollonia ore 6 circa tra salita e discesa. 425.) Monte Coleazzo x (m. 3006). Si trova a N. di Villa d'Allegno e forma la prima importante cima della lunga costiera di Pietra Rossa. Punto di vista splendido sui monti della bassa e media Val Camonica.

invernali. Alberghi : Grand Hotel (1® ordine) in posizione isolata a 10 minuti a monte del paese, sulla strada del Tonale, poi altri numerosi più modesti. Posta, telegrafo, automobili (4 corse al giorno per Edolo). - Dogana italiana. - Guide e portatori. A Ponte di legno confluiscono le vallate del Frigidolfo e del Nar- canello i cui torrenti uniti formano l'Oglio. Il nome deriva da Pons Daligni (e non dal ponte di legno, vicino alla chiesa), che Dalegno era anticamente il comune costituito