9 Ergebnisse
Sortieren nach:
Relevanz
Relevanz
Erscheinungsjahr aufsteigend
Erscheinungsjahr absteigend
Titel A - Z
Titel Z - A
Bücher
Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/350295/350295_328_object_5191371.png
Seite 328 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
presso il volgo ignorante qualche traccia di ragione per sostenersi. L esistenza del diavolo non è ancora interamente bandita dalle mentì degli uomini; e fu il diavolo che partorì le streghe e gli stregoni; ina come questo ebbe a trovarsi di fronte ai progressi della scienza, i suoi prestigi cessarono, ed esso stesso s’indusse a languire, a per dere la vita colpito da marasmo senile. La lotta della sana ragione contro quest’ essere imaginario incominciò sino dal secolo decimosesto, e com’ebbe

, a proseguire ogni dì più vittoriosa, rimase soverchiata completamente la reazione, che si dimenava per sostenerlo. Gli ultimi sforzi di essa si riscontrano nei sermone che pronunciò il famoso ge suita Giorgio Gaar a Würzburg presso al rogo di Suor Maria Renata (21 giugno 1749); sermone, che appoggiando tutta la stregoneria, condanna di ateismo chi non ci crede ! ). Ma V intemperanza del frate ottenne 1’ effetto contrario : nessuno s’ acchetò alle di lui parole, e la lotta contro i pregiudizj della

stregoneria si fece più gagliarda dì prima. Sorsero a combatterla apertamente i più valenti scrittori del tempo, de’ quali è uno il nostro celebre Girolamo Tartarotti, che nell’anno stesso in cui fu pubblicato il Ragionamento del Gaar, pub blicò colle stampe di Rovereto il suo trattato Del Congresso not turno delle Lamie; e così abbattuto 1‘edificio della stregoneria, il diavolo, dopo tanti secoli d’ imaginaria esistenza, s’ebbe a trovare colpito da quella ferita mortale, che lo rende impotente a più

rilevarsi. Nel 1646 1’arciduca Ferdinando Carlo, divenuto maggiorenne, prendeva in mano le redini del governo del Tirolo, e nell’anno se guente (25 aprile) moriva in Vienna d’Austria Mattia Galasso 2 ) nativo di Trento ed unico figlio di Pancrazio di Campo e di Maria Mercanti. Nacque ai 16 settembre 1584, ed ebbe a figurare nella guerra dei Trent’ anni, combattendo ai comandi del Wallenstein, e poi coinè generalissimo, avendo raggiunto il supremo comando con la perfidia d’un tradimento : si pensò

a perdere il Wallenstein, ed il Galasso ottenne dal colonnello Rodolfo conte di Thunn un valido appoggio 3 ). Fu accusato di cospirazione, ed il Wallenstein fu dimesso e poscia barbaramente assassinato in Egra a dì 25 febbraio 1634 4 ). Il Galasso ottenne allora una gran parte dei beni del morto generale, ed entrò in campagna a fianco di Ferdinando, figlio dell’‘Imperatore. La fortuna gli arrise per tre anni continui ; ma poi incominciò ad avversarlo. ') Gaar,: Ragionamento fatto avanti al rogo eli

1
Bücher
Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/350295/350295_208_object_5191251.png
Seite 208 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
nelle passate guerre*), pei molti abbellimenti introdotti nei fabbricati della città, per l’ opera perseverante da lui mantenuta nell arricciare di codici e di libri la biblioteca vescovile, pei ricchi arredi che prov vide a decoro della sua chiesa, e per quell’ amore eh’ era entrato in lui di alternare le incumbenze del suo ministero con gli utili studj, frutto dei quali sono le note apposte ai codici e libri da lui posse duti, e la continuazione dell’ opera di Enea Silvio Piccolomini

de Federici 111 Imperatoris vita et rebus gestis 2 ). Partecipava in parte dello spirito del tempo, che incominciava a manifestarsi adorno d’ una vita nuova ; ma dell’ entusiasmo, con il quale questo tempo veniva salutato dagli uomini, non volea sapere. Amava il passato, e per questo s’associava cordialmente ai nemici dell’umano progresso, ai monaci che gridavano forte contro ogni istituzione che non fosse quella dei loro conventi. Ed era allora, che le passioni religiose sì eccitavano grandemente sotto

le influenze dei pregiudizj lasciati ai popoli dai secoli di barbarie e d’ ignoranza, e che 1 Inquisizione trovava campo di espandersi e di sfogare la propria rabbia contro 1’ indipendenza del pensiero. Da noi le cose non andavano in modo diverso, e la cacciata degli Ebrei da Trento e da altri luoghi del Trentino, avvenuta nell’ anno 1475, in seguito alle persecuzioni mosse contro di loro dal mondo cristiano, ne fa ampia fede. Un orribile avvenimento, che l’ignoranza dei tempi seppe ac creditare

, e i nostri cronisti ebbero a narrarci con tutti i suoi parti colari veri od inventati 3 ), diede occasione, che anche in Trento s’introducesse la stampa. Le prime stampe che vi si fecero sono dell’ anno 1475 • contengono la storia del martirio del b. Simone, e sono date da stampatori girovaghi 4 ). Primo di questi sì nota un Alberto Kunne (1475), secondo un Ermanno Schindeìeyp (1476), e terzo il prete Leonardo- Longo Trevigiano, quivi venuto da Torre di Belvesin con titolo parocchiale presso la chiesa

di santa Maria Maggiore 4 ). Di questo prete le edizioni trentine che si conoscono cì danno 1’ operetta del Calfumio e Xovenzonio de beato Simone puero et. martyre (1481), la commedia di Sicco • Polentone intitolata La Catinìa (1482, 28 marzo), e gli epigrammi intorno al b. Simone dì Giovanni Mattia Tiberino di Chiari (In beatum Symouem et. epigramma , i) Alberti*. Annali citati, pag. 350. ' ' 4) Frapporti : Opera citata, pag. 551. 3) P in ciò : Croniche di Trento , pag. 119. — Alberti: Annali citati

2
Bücher
Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/350295/350295_309_object_5191352.png
Seite 309 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
*) accompagnato da Giangaudenzio, suo cugino, e con tutto quell’ apparato di splendore, di cui i Madruzzo erano abili ri cercatori. Giangaudenzio è quello stesso che figurò nella sentenza robo- retana , e fu uomo d’ armi, che militò nelle guerre d’ Ungheria sotto T imperatore Rodolfo II, e in quelle del Piemonte, finché, seguita la pace, venne in patria, tenendovi la carica di colonnello di tutte le milizie del Tirolo 2 ). Egli fece edificare la cappella Madruzzo nella chiesa dì Cala vino, ed al di lui zelo

pei frati e per la religione, è dovuta 1’ erezione del famoso tempio dell’ Inviolata in Riva, il cui ■ valore artistico è egregiamente tratteggiato nella beila Memoria del valente nostro scrittore Doti, L. A. Baruffai di 3 ). Ritornato dalla dieta, il Vescovo cercò di regolare con 1’arci duca Massimiliano gli affari della milizia, e si diresse all’imperatore Mattia allo scopo di ottenere il privilegio impetrato dal cardinale Lo dovico a riguardo delle appellazioni de’ suoi sudditi, e fu convenuto

(1614), che nessuno potesse ricorrere alla Camera dell’ Impero, se la causa non sorpassasse la somma di 500 ragnesi d’ oro. Nel frat tempo i conti d’Arco aveano ricuperate le loro signorie già passate a Ferdinando, riconoscendole come feudi del Conte del Tirolo. E nel tempo stesso si fecero voci di guerra prossima a scoppiare tra gli Arciduchi d’Austria e la Repubblica di Venezia ; cosa che indusse il Vescovo a tenere fortificate le frontiere di Valsugana, a munire la rocca di Riva ed a presidiare

del Tirolo , II, pag. 56. 3 ) La Inviolata. Riva 1881, op. ir» f.

3
Bücher
Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/350295/350295_437_object_5191480.png
Seite 437 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
di profonda erudizione, e di buon gusto per la letteratura italiana e latina. Del resto tutto passava a seconda della reazione: la stessa Accademia degli Accesi, che s’era aperta in casa Alessandrini l’anno 1628, non andava esente dai capricci del tempo. Era una specie di Arcadia, i cui membri insigniti di nomi pomposi soleano raccogliersi, in dati tempi, in pubbliche adunanze, sforzando le Muse a bruciare incenso a pie’ del trono del Vescovo principe loro protettore. I primi iscritti furono

ventuno ')• N’ era preside Giulio Alessandrini (VAgitato), omonimo del celebre medico vivenle al tempo di Bernardo desio ; lo seguivano i'dottori Giacomo Mersi (XInvigorito), Domenico Ama' dori (il Focoso), Giambattista Scienza (il Sospinto), Matteo Berti .(XAu mentato), Bernardino Bomporto (XAgirato), Cristoforo Andrea Mattioli (XIncognito), ed Agostino. Campi (il Filologo). A questi s’ univano Simone Ghirardi di Pietrapiana (il Raccolto), Gioseffo Bianchi (il Re golato), Bernardino Manci

(1671). Governava allora la Chiesa trentina Mons. Sigismondo Alfonso di Thunn, ch’era stato eletto vescovo nel gennaio del 1668; gli Accademici si raccolgono sotto la di lui protezione, e tornano a tenere le loro particolari sedute, leggendo e disputando sulle cose lette. Compariscono nuovi tra i cittadini Carlo Mattia Saracini (il Ra- vìvante), i dottori Felice Busetti (il Libero), Giuseppe Lener (VInca lorito), Antonio Bevilacqua (l' Ardente), Gio. Paolo Ciurletti (XInstan cabile), Gio. Battista

di Trento, Michel’Angelo Mariani (l’ Intrepido), l’autore del libro intitolato Trento con il sacro Concilio ed altri notabili, e due padri della Congregazione Regolare Somasca: to Mariani: Opera rii. pag. 347.

4
Bücher
Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/350295/350295_310_object_5191353.png
Seite 310 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
310 . l'intendimento di porlo sul trono, e di renderlo strumento cieco dei loro disegni Lo aveano mandato a fare un pellegrinaggio a Loreto, e di ritorno lo spinsero a fare la guerra ai protestanti. Con i tua- nesm indussero l'Imperatore, che non avea figliuoli, ad adottarlo e a cedendi la corona di Boemia e d' Ungheria. Ma i Boemi avversi all'intolleranza religiosa insorgono presto, e s impadromscono del go verno L’esempio c imitato dai protestanti d Ungheria, di Moravia e di Slesia onde

i Gesuiti, gridando alla ribellione, proclamano essere suonata V ora per dare mano all' estirpazione degli eretici. 1 Pnnc.pt molestanti s' unirono allora ai Boemi, ed i cattolici spiegarono le armi ner abbattere definitivamente il protestantismo. E come 1 partiti si trovarono uno contro l'altro, s'accese quella guerra che per la sua durata fu detta dei Trenta anni, e fu guerra ripiena di tutti gli orrori del fanatismo religioso, e ultima guerra di religione, la quale non rese al cattolicismo

un servigio, che valesse a far avvantaggiare d’un palmo la propria causa. , Tr , Morto rimperàtore Mattia (1619), Perdurando II prendeva m mano' le redini dell’ Impero, Il nostro Vescovo era tuttodì alla sua sede e solo due anni dopo quella morte, fu costretto ad assentarsene ad istanza del re di Spagna e dell’ Imperatore, che lo inviarono a Roma Ber assistere nel conclave alla elezione del nuovo pontefice. Prima di andarvi accolse la dedica, che gli fece Giovanni Antonio Magmi di Padova della sua Carta

del Territorio di Trento 0 ; e giunto in Roma, contribuì efficacemente alla nomina del successore di Paolo V % il quale fu scelto nella persona del cardinale Alessandro Ludovisi bo lognese (9 febbraio ió 3 l), che assunse il nome di Gregorio XV, ed ebbe un pontificato di soli due anni e quattro mesi. E intorno a questo tempo il nostro Cardinale si diede premura, perche la dignità, di che ■era investito, non avesse ad uscire dalla sua famiglia. Dispose, che venga promosso al suddiaconato il suo

5
Bücher
Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/350295/350295_297_object_5191340.png
Seite 297 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
disse Gianantonio Facchinetti, il quale dopo due mesi di pontificato fece posto a Clemente Vili (Ippolito Aldobrandini di Fano), nominato papa il dì 30 gennaio 1592. Costui non morì tosto come avvenne de’ suoi antecessori, ed è di lui la bolla di soppressione dell’Ordine de’ Cruciferi (30 luglio 1592)', che aveano sede in Trento nel sobborgo di Santa Croce fuori di Porta Veronese *). Il nostro Madruzzo ne applica i beni in favore del Seminario 2 ), e concede la chiesa ed il convento ai padri

Cappuccini, che ci vennero T anno 1598 3 ), e vi rimasero sino al 1842, sino all’ erezione del nuovo convento posto in colle, a vista della città : in luogo più sano e più acconcio alle mistiche con templazioni della vita claustrale. Il Tirolo alla morte di Ferdinando (1595) ricadeva a Rodolfo II. L’Arciduca non avea lasciati figliuoli capaci -di successione ; n ebbe due da Filippina Welser di Augusta ; ma T imparità del grado faceva loro ostacolo a succedere al padre. Morta questa sua prima moglie

, ne sposò una della casa ducale di Mantova, Anna Caterina, la quale non gli portò prole alcuna. L’ Imperatore era perciò il solo che avesse diritto a quella contea, ed egli, ottenuto per mezzo di suo fratello, l’ arciduca Mattia, dai nuovi sudditi, il giuramento di fedeltà, com mise T amministrazione del paese al governo dell’Austria superiore; cosa che non piacque ai Tirolesi e li indusse a tumultuare, sicché ci volle la forza ad acchetarli. Ridotti all'ubbidienza, chiesero un proprio principe

, e T ottennero più tardi (1607) nella persona dell'ar ciduca Massimiliano, Gran Mastro dell’Ordine teutonico, e generalis simo delle annate imperiali. Il nostro Vescovo era affetto di podagra, e dicono i nostri cronisti, che Filippo II volea innalzarlo alla dignità di viceré di Na poli, eh’ ei se ne ritrasse, adducendo per iscusa T infermità che lo trava gliava, e io rendeva inètto ai pubblici affari. E fu per la stessa ragione, che con il consenso di papa Clemente Vili, e del Capitolo della sua .cattedrale

6
Bücher
Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/350295/350295_546_object_5191589.png
Seite 546 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
scientemente sopra ì SS. Evangeli, ed in virtù di questi prometto per Noi, e successori di non accettare, nemeno Ve scovo, o Canonico, il quale non presti giuramento di osservare le cose premesse, come stanno, di parola in parola, al qual fine ab biamo alla presente posto il Nostro sigillo. Data in Trento il Lunedì avanti S. Mattia doppo la Nascita di Christo l3ó3. N.° 9 . Altra del Medesimo Vescovo Alberto e Capitolo alli Duchi Alberto e Leopoldo d’Austria, come Conti del Tyrolo dell’anno 1365. (Dalla

Mise. Alberti, li, 123-24). MSS. della B. di T. N. 9. Noi Alberto la Dio grazia e della Sede di Roma Vescovo di Trento facciamo sapere, e confessiamo colla presente, che doppo la terminazione delli ultimi affari coll’ Mino Principe Nostro diletto Sig. Duca Rodolfo dì felice memoria fu Duca d’Austria Conte del Ty rolo, il quale ne’ suoi ultimi giornijreslituì a Noi la Nostra Chiesa, essendo succeduti nelli suoi paesi lTllmi Principi Alberto, e Leopoldo Nostri diletti Signori, li Medesimi per 1 amore

, ed affetto, che et por tano hanno pure a Noi rassegnato la Nostra Citta, e borghi di Trento, e tutti li altri luoghi, villaggi, Marche a giurisdizioni, Signorie Nobili, communità, raggioni, dignità, e buone usanze, che si aspettavano a Noi ed alla Nostra Chiesa, le quali eglino prima occupavano per li diritti de loro Antecessori Conti del Tyrolo, e però per la grazia ricevuta Noi prenominato Vescovo Alberto sanamente, e di propria volontà con Matura deliberazione, ed anco con consenso,^ ed appro vazione

7
Bücher
Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/350295/350295_319_object_5191362.png
Seite 319 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
gli farebbe giustizia, s’ abbandonava agli eventi. Confermato nella coadiutoria, fu consacrato vescovo.di Aureliopoli; e morto lo zio, ebbe dall’ imperatore Ferdinando II (maggio 1629) l’investitura delle regalie, in forza della quale prese il formale possesso del principato trentino. Ne furon fatte le solite feste, ed altre feste si fecero lì ap presso per il rinvenimento delle ceneri di s. Vigilio, rimaste ignorate per lo spazio di dodici secoli : dicesi, che tate rinvenimento si fosse

effettuato nell’ occasione, che fu trasportato l’altare maggiore del Duomo sotto la cappella grande 4 ). E mentre ciò avveniva, nella guerra di Germania contro ì pro testanti, la fortuna continuava ad essere favorevole agli eserciti im periali. Nel corso di essa, e precisamente nell’anno 1627, avvenne la morte di Vincenzo II duca di Mantova. Carlo Gonzaga di lui'cubino come più prossimo parente,' entrò in possesso di quel ducato ■ ma il duca di Guastalla gliene contendeva la successione, L’ Imperatore

consolare si diede tosto premura per impedirne la diffusione, ed a questo scopo fa isolare perfettamente la parte della città colpita dal morbo, ed invia a Verona deputati, ove il morbo era pure scoppiato, per rilevarne il proo-resso e il modo impiegato per la salute del popolo. Fa acquisto di calce per consumarvi dentro i cadaveri ; vieta gli spettacoli pubblici e ì bagordi, relega gli accattoni e i vagabondi a Piedicastello, e stabilisce una questua regolare pel loro sostentamento 3 ). E malgrado ciò

8
Bücher
Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/350295/350295_308_object_5191351.png
Seite 308 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
308 nario vescovile, il Magistrato consolare vi concorse ad alleviare, la spesa, alzando alquanto il prezzo delle carni ! ), e dispose che l’ edu cazione della gioventù fosse affidata a loro. E malgrado ciò ai confini nordici del territorio trentino bazzicavano gli eretici, onde il Vescovo- s’affretta a rimediarvi, ponendo in Bolzano, ad Egna e ad Eppen i frati Cappuccini. E così a forza di frati e di monache, e con l’as sistenza dell’Arciduca, e con le voci di miracoli avvenuti, di mera viglie

operate per la virtù di certe acque, di certe imagini, e con mille leggende di cose straordinarie, e di avvenimenti attribuiti alla collera od ai favori del cielo, si riuscì a ristabilire l’ignoranza, ed a rendere possibile nel Trentino lo stabilimento di quell’unità religiosa che il Vescovo s era proposto di ottenere. E mentre qui si faceva premura per le cose della fede, i Si gnori di Beseno e Caldonazzo facevano rinascere la questione altre volte agitata con i Vicentini circa i confini non bene

si consultassero nelle decisioni. Esaminata la causa, si venne alla determinazione dei confini, ed a quella sentenza (28 ottobre 1Ó05), che fu detta roboretana , e rese alle parti litiganti la pace desiderata. In Trento tutto procedeva a seconda dei desideri del Vescovo N’era 1’anima, e intorno a lui si raccoglievano i frati, ed ìspecie j Gesuiti, che aveano in. mano l’indirizzo della gioventù, e s’adope ravano etficaceinente a far convergere su loro 1’attenzione di tutti In Roma alta morte di papa Cleuiente

9