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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 217 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
’ imperatore Federico III, nel suo passaggio per Trento, rinvestitura del temporale e le regalie (21 giugno 1489). Ma la questione dei cinquecento scudi tornava allora a rivivere. Nell’anno 1490 l’auditore papale Matteo degli Ubaldi, trovando il Vescovo renitente lo dichiara interdetto, e la cosa sarebbe andata molto innanzi, se 1’ Imperatore e Massimiliano suo figlio non si fossero posti di mezzo per finirla. Quest’ ultimo avea in quel tempo conseguita la contea del Tirolo dall’ arciduca Sigismondo, che

aggravato dagli anni, e privo di successione, pensò di ritirarsi dalla vita pubblica per godere in pace un’annua pensione di cinquanta mila fiorini e la proprietà delle cacce. Il nostro Vescovo rientrava quasi contemporaneamente in possesso delle miniere esistenti in Anamnese, e ne godeva gli utili divisi per metà col nuovo Conte del Tirolo. C era tra il Vescovo, il Conte e V Imperatore una grande concordia, e da essa avvenne, che le censure dichiarate dall’auditore suddetto furono sospese, e poi

al vescovo di .Treviso conforme al! articolo decimo della pace del 1487. Nel 1492 la città di Trento otteneva da Massimiliano, come Conte del Tirolo, ampia conferma de suoi privilegi e statuti 2 ) ; e nello stesso anno cessava di vivere (25 luglio) papa Innocenzo, a cui succedeva Roderigo Borgia, nipote di Callisto III, che prese il nome di Alessandro VI. Il nostro Vescovo invece viveva, e s’ occu pava nel riparare agli sconcerti recati all’ erario vescovile dalla lite sostenuta contro le pretese dei

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Bücher
Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 266 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
Da lettere dei 29 maggio i prelati raccolti in Trento appren devano la nuova della morte di Costanza Farnese figlia di Paolo III maritata. Santa Fiore, della quale dicevano che „ era molto in grazia „ del Papa di tal maniera, che in sua mera istantia S. S.tà promosse „ molti Prelati al Cardinalato, tra quali il cardinale da Rimini (Ascanio „ Parisiano), che sborsò già quantità di denari, quali soli furono causa „ della sua promotione, essendo lui altrimenti da tutti, il S. Collegio „ e gli

altri buoni universalmente riputato indegno del Cappello *).. A dì 2 giugno vi arrivava improvvisamente il Farnese reduce da Worms, il quale partì la mattina seguente. Ai 7 dello stesso mese vi giunse Emanuele Filiberto, figlio dì Carlo III duca di Savoja con {splendido corteo di paggi e gentiluomini diretto alla volta di Worms 2 ) per trattare con la Maestà cesarea e con il re de’Romani d’un ma trimonio tra lui e Maddalena figlia di quest’ ultimo ; matrimonio, che come fu allora impedito dalla

tenera età degli sposi, non s’effettuò di poi per nuovi accidenti 3 ) ; ai 24 vi arriva il marchese del Vasto che si recava alla Corte imperiale ; ed era questo il giorno, in cui avea principio la fiera di san Vigilio, la quale durava dieci giorni ed era famosa per la quantità di bestiami che venivano posti in ven dita, e per la copiosa, affluenza di mercadanti e di compratori. Ma il concilio non s’ apriva, ed i prelati convenuti per esso incominciavano ad annoiarsi. Facevano lagni, e pel caro prezzo

de’ viveri, e pel caldo che trovavano eccessivo, e per la deficenza di certi comodi della vita e pei cittadini che dicevano avessero un contegno riservato verso i fore stieri. Chiesero, che si facesse un bando contro il costume che avevano i terrazzani di ballare alla festa, e di raccogliersi in allegre brigate 4 ) malgrado che qualche prelato v’ intervenisse, e si dilettasse ballare „ con le belle “ 5 ); e non cessando di lagnarsene anche in pubblico provocano la colera del Cardinale di Trento, il quale

, colti da subitanea tempesta, furono travolti nell’Adige e vi. perirono. A loro è dedicata l’affettuosa Elegia del biellese Giacomo Bosio, che ci fece conoscere 1’ esimio storico Conto Carlo Cipolla (Archivio Trentino , 1889, pag. 126), 4) D'òlLiINjER : Opera citata, I, pag. 88, 14 Julii, 5) Giuliani: Archivio citato, pag. 186.

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