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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 257 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
perduti, obbligandolo a riconoscere il regno per un feudo della corona di Spagna ; spezzò i ferri a 20 mila schiavi, e s’imbarcò (1.7 a g 0 ' sto 1535) per la Sicilia, traendo seco le benedizioni degli schiavi redenti e la. fama di avere domata 1’ alterigia d’un nemico divenuto spaventoso e terribile alla cristianità ; onde potea vantare di avere un titolo di più per salire al soglio che lo renderebbe capo temporale del mondo cristiano. Ma I’ unità, che sperava di ristabilire, veniva lacerata

dalla Riforma, e le nazioni si manifestavano contrarie alla monarchia, coiti’ era stata concepita nel Medio Evo. Il Clesio, che da Padova s’era recato alla Corte di Vienna, scendeva a Napoli per visitare 1’ Imperatore, e rallegrarsi del ripor tato trionfo in nome del re Ferdinando. Di là passa a Roma, e in fine fatta premura insieme con gli altri commissari imperiali presso ài Papa per una sollecita dichiarazione del concilio generale, si ri condusse in Trento, e vi si trattenne, finche seppe che

il re Ferdi nando fosse giunto ad Innsbruck. Venutovi, va a visitarlo, e in quel- I’ occasione ottiene dal Re un reversale (20 luglio 1536)? in cui si dichiara come cancellate dagli statuti tirolesi editti l’anno 1532, la Rendena, le Giudicane, Riva ed alcun’ altra terra del principato trentino, che erroneamente erano state inserite fra i confini del Tirolo, e si ordina, che nelle edizioni posteriori siano sempre omesse *) ; e di piu ottiene con diploma dei 15 agosto di essere dispensato da ogni

. E incontrato all’Avisio dal Cardinale accompagnato da, Cristoforo Madnizzo decano del Capitolo successo al Bonnisio, dai conti Vinciguerra d’Arco e Lodovico Lodrone, da Aliprando Clesio, da Francesco Castellalto, e da capitani, tra’ quali era Stench capitano delle Giudicane con quattromila fand tutti vestiti a gala. 11 Re e la Regina avevano un seguito dì mille fanti e trecento cavalli, di quaranta dame e damigelle d’ onore in „ abito alla tedesca, „ e col capo ricoperto da berretta di velluto con sopra

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 46 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
guerra, si propone di scendere sino in Sicilia, e fa altri propositi ; ma questi sogni di vana ambizione si dileguano con la morte del papa. Importava ad Ottone di creare pontefice una sua creatura, ed a questo fine passa a Roma e fa nominare papa Pietro Canepano, vescovo di Pavia, che prese il nome di Giovanni XIV ; ma poi s’inferma, e cessa di vivere da vent’ otto anni (7 decembre 983). A lui succede Ottone 111, che era minorenne, ed Arrigo di Baviera, uscito allora dal suo esilio, col

pretesto di fare da tutore, s’impadronisce del gio vane Imperatore e lo manda a Magdeburgo. La Germania a quest’ atto si solleva, e Arrigo è costretto a ritirarsi. Teofania s’incarica del- l’educazione del figliuolo ; ma non della direzione degli affari del regno, la quale venne affidata all’ arcivescovo di Magonza ed al con- siglio dei primati, In Italia le dissensioni civili non erano cessate : il console Cre scenzio avea ristabilita in Roma la repubblica, e respingeva energi camente la nomina

si compivano questi ed altri avvenimenti, l’ignorante cristianità attendeva anseiosamente il finimondo. Bernardo di Turingia lo avea fissato, coll’Apocalisse alla mano, pel chiudersi del Mille; e tutti, meno gli accorti, cercavano di procurarsi la via alla misericordia

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 81 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
81 imperiale si trovò per intero disordinato; l’Imperatore, rovesciato da cavallo non comparve tra’ vivi che tre giorni dopo, e molti di quel- l’esercito rimasti in vita, cercando la salvezza colla fuga, perirono annegati nelle acque del Ticino, onde Federico è costretto a pensare seriamente di pace. Fu scelta Venezia a sede di un congresso (24 luglio); e quivi, intervenuti il pontefice Alessandro, 1 ’ Imperatore, e i deputati delle città confederate, si conchiuse per la pace della Chiesa

, e per una tregua dì sei anni coi Lombardi, e di quindici col re di Sicilia. In un concilio tenuto dipoi dal papa nell’ aula del palazzo patriarcale (14 agosto 1177), ne furono riconfirmati i patti con giu ramento, e fu pronunciata la scomunica contro chi avesse da distur bare quella pace. .E mentre così andavano le cose di Federico in Lombardia, nel Trentino tutto era disposto alla guerra. I Guelfi se ne sentivano ani matissimi pei fortunati successi dei confratelli lombardi ; e prima ancora che

a se i vassalli della valle del Brenta, assoldava i Fortini di Verona, invocava gli aiuti promessi dai Carlessari, se la intendeva con Federico d’Arco, con Bertoldo del Tirolo, e con i due fratelli fiamminghi Rodolfo ed Orlando Della Rovere, che ven- / nero ai suoi servigi in qualità di venturieri. Riesce a sedare la som mossa de Bolzanini; .ma in valle Lagarina incontra la peggio. Egli marciava con il grosso dell’ esercito, e non già’ come taluno vuole, con l’ usata 'scoria di cortigiani è d‘ armati e colf

intento di non offendere, ma di passare per scendere a Venezia ed assistere al con gresso ivi tenuto 2 ). I Guelfi tenevano la destra dell’Adige da Mori al confine veronese, e come intendono la marcia degli avversar], passano il fiume a Ravazzone, e s’incontrano con il nemico a Ro bor eto. Vi s’ appica un atroce combattimento, il quale finisce con la sconfitta de’ Ghibellini, e la morte del Vescovo (8 marzo 1177 )- È detto che fosse stato trafitto con lancia da A zzane di Castelbarco, *) Frapporti

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 115 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
il pupillo sotto la sua protezione, considerava vacante l’Impero, e dichiarava ai baroni ed ai prelati di Calabria e di Sicilia, che i due Stati rimarrebbero in perpetuo della Chiesa Romana. Iti Germania, alla morte del re Guglielmo (1256), i. principi e gli Stati s’ erano costituiti iti tante sovranità indipendenti, e non volevano riconoscere alcun re, o imperatore, che non fosse della natura d’un capo d’una repubblica. I papi v' accrescevano il disordine con le loro scomuniche; e qui, e nelle Due

Sicilie facevano uso d’ogni arte per soffocare nel sangue le. ultime faville di casa Sveva. Ad Innocenzo IV succedeva Alessandro IV di casa Segni (12 decembre 1254), e questi, degno successore della slealtà politica del defunto, morto il re Guglielmo, vietava alla Germania (28 lu glio 1256) di eleggere re Corradino sotto pena di scomunica. Colà gli elettori erano discordi intorno alla nomina del re. L’ arcivescovo di Colonia s’ accordava con quello di Magonza nel nominare Riccardo, conte

di Germania, coglie una voce divulgata a caso, o ad arte, che spacciava morto Corradino, e tirati a sè ì prelati e i baroni del Regno, in Palermo piglia la corona di re delle Due Sicilie (1258); ma il Papa non poteva darsi pace che Manfredi avesse osato usurpare un feudo di san Pietro e farsi incoronare a .dispetto delle censure ecclesiastiche. Lo scomunica di nuòvo, e proibisce agli Italiani di riconoscerlo, di assisterlo e di pre stargli consiglio. E nondimeno Manfredi fu riconosciuto re, e tutte

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 108 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
contro la casa di Svevia mille dissapori e inimicizie, finché 1 ’Impe- ratore, sconfitto a Parma (18 febbr. 1248), e poi a Bologna nel di lui figlio Enzo (26 maggio), e visto come le cose di Germania inco minciavano a prendere mala piega, quasi schiacciato dal peso d’una vita lungamentè tormentata, si ritira nella Puglia, e muore a Firen zuola (13 decembre 1250) tra le braccia di Manfredi, suo figlio na turale, nel cinquantesimosesto anno di sua età. Corrado IV, alla morte del padre, avea

, e, lasciando Lione (16 aprile 1251), faceva ritorno in Italia Corrado volea accordarsi con lui ; ma non riesce. Il Papa dichiarava che la Sicilia spetta alla Santa Sede per sentenza del concilio lionese e toma alla scomunica, finché il giovane Imperatore si risolve dì ri tornare a Germania ; ma nel porsi in viaggio, a Lavello nella Basi licata, muore improvvisamente (21 maggio 1254). ' E intanto colla morte del vescovo Aldrighetto veniva dichiarato vescovo e principe di Trento Egnone, o Egenone, di Piano

e d’ animo intraprendente; vuole misurare se . stesso con ì suoi nemici, e prima, senza lasciare il titolo che li conferiva la Chiesa da lui occupata, impugna le armi contro i Vanga, i più vicini dei suoi nemici. Li vinse in uno scontro, e Beraldo Vanga, caduto p r ,-_ giomero, lo rinchiuse nella torre di Salomo, e ve lo trattiene, finché Adalberone di lui nipote, facendo per sé, e per lo zio, non rimette in mano del vincitore, per 1250 lire di piccoli, la casa murata con torre ed altri edifici posta

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