Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
261 e questi, ed altri illustri personaggi, se ne congratulano seco lui lar gamente ; segno che grande era la fama che gli aveano guadagnata le doti eminenti del suo spirito, e lo splendore del casato, a cui ap parteneva. Ottenuta la conferma apostolica, il Madruzzo s’ affretta a giurare a Ferdinando le solite convenzioni (12 agosto), poi prende il possesso del principato (2 settembre), e nell’ anno seguente va in Fiandra ad omaggiare Carlo V, che durante la tregua firmata in Nizza, vi s’era
recato a sedare i popoli tumultuanti contro il governo. Ritorna a Trento ancora entro Tanno 1540 (14 agosto), e poscia va alla dieta di Ratisbona cominciata a di 5 aprile 1541 ; e terminata questa, e pub blicato l’editto imperiale (27 luglio 1541) che rimetteva ogni cosa alle decisioni del concilio, o del sinodo nazionale, o ad una dieta dell 1 Impero, riceveva in Trento ed ospitava splendidamente al castello di sua residenza T Imperatore, quivi incontrato dal marchese del Vasto con molti nobili
milanesi, da Ercole II duca di Ferrara, e da Ottavio barnese duca di Camerino *). Egli vi si trattenne qualche giorno, e poi se n andò a Milano, a Genova e a Luca dove ai 10 settembre dovea trovarsi con il Papa per intendersela circa il concilio. Il Madruzzo invece ci si rimane, intento a disporsi per essere consacrato e per celebrare pontificalmente con la maggiore solennità la sua prima messa, per la quale veniva destinato il. giorno 29 mag gio 1542 2 )- L’abbate Gonzaga, che v’intervenne a nome del
duca e del cardinale di Mantova, ci descrive le feste fatte in quell’occa sione. Vi furon presenti i figli del re Ferdinando, il marchese Spinetta pel marchese del Vasto, molti prelati, gentiluomini e gentildonne, e sfarzosi cortei d’ ogni sesso. E vi si fecero comparse splendidissime, ricevimenti e scambi di riverenza, banchetti superbi e copiosi, e al legrie d’ ogni genere. Al Castello erano rivolti gli occhi della plebe sbalordita per tanti festeggiamenti. Era il luogo dei maggiori e più
brillanti tripudj, dove la festa avea il suo compimento con i suoni, le danze ed altri spassi, che noi diremo fatti per soddisfare ai gusti del più raffinato epicureismo. E in questa circostanza, sul finire della festività vi ballarono divinamente due ballerine, una veneta e T altra , mascherata che si diceva essere ferrarese, e poi gli scalchi, nella distri buzione dei confetti, ebbero a rappresentare il primo trionfo d’Amore 'ài'modo che finge il Petrarca 3 ). Seguirono poscia nuovi balli, e s’ap