Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
il bisogno di sottrarsene, e se pei loro tentativi meritavano che nel linguaggio ufficiale fossero chiamati ribelli, nella storia non compariscono che come ribelli ad un idea già condannata dal tempo. Ovunque, nel Trentino, cresceva il malumore ; erano gli ufficiali del vescovo principe che lo provocavano, e dopo le condanne pronunciate contro coloro che aveano tentato di sorprendere Castelcorno e il ca stello dì Tenno, scoppiò un’estesa rivoluzione nelle valli di Non e Sole. Ne furono capì Antonio
In ama di Dermulo, Bonmartino Gua- resco, Giovanni Gentilini, il. notaro Bartolomeo di Cles e Federico di Malè ;. i quali, dopo parecchi convegni tenuti segretamente, si rac colsero in San Zeno, e a dì 29 maggio 1477, festa dei santi Sisinnio, Martirio ed Alessandro, in mezzo alla folla accorsa da ambe le valli, dannò il segnale della rivolta, gridando : vìva il popolo ! Tutti se ne sentono scossi, e armati di alabarbe e di armi d’ ogni maniera muo vono verso il castello di Coredo, dove avea sede