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Bücher
Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
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Seite 396 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
l’Italia, conveniva anzitutto formare della Savoia il centro dello operazioni. Di là po tevano stendersi le conquiste a Genova, a Milano, a Mantova, a Parma ed agli altri ducati. Colla Savoia amica 'o, per dir meglio, vassallo, prometteva la Francia di dividevo il bottino, e con ciò si assicurava il libero varco dell’ Alpi. Docile strumento per le me ditate imprese fu pel Re Lodovico Madama Reale, Maria Giovanna di Nemours, la vedova duchessa di Savoia, che reggeva lo Stato a nome del figlio minorenne

Vittorio Amedeo. Devotissima alla causa francese, essa non mancò di seguire a puntino gli avvisi di quella corte, la quale, riuscito vano il progetto di matrimonio fra il Delfino di Francia e la Infante del Portogallo, erede presuntiva del regno, cercò trarre un vantaggio dal combinare che questa sposasse invece 11 duca di Savoia. Se Carlo II di Spagna veniva a mancare senza prole, poteva Vittorio Amedeo essere portato su quel trono e cedere la Savoia alla Francia. Già erasi coiichiuso che Amedeo

andrebbe egli stesso a prendere la sposa in Portogallo; o la sua assenza offriva intanto opportuna occasione alla Francia, di occupare tutti i suoi Stati. Se non che il conto s’era fatto senza i grandi di Savoia c Piemonte, i quali, saputo il progetto, levarono alti lamenti, per essersi ciò fatto senza il loro consenso e contro il loro inte resse. Il della Torre, che non dormiva, fu pronto a mettersi in . 1 Àrcli, dì Duino, Relazioni diplomatiche del conte Francesco Uldarico della Torre, ambasciatore

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