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Bücher
Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1901
Trentini e Tirolesi : appunti etnografici
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Seite 34 von 35
Autor: Oberziner, Giovanni Amennone / Giovanni Oberziner
Ort: Trento
Verlag: Scotoni e Vitti
Umfang: 32 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Alto Adige
Schlagwort: g.Trentino ; s.Irredenta<br>g.Trentino ; z.Geschichte
Signatur: II 102.164
Intern-ID: 244104
frirgli a tale intento una considerevole som ma di denaro, die doveva, secondo i patti, essere versata nella prima città, posta tutta in Italia. L’astuto segretario fiorentino scri veva da Bolzano alla signoria: Ricerco de- straniente dove sia Trento, e da’ paesani mi è stato detto il confino intra Italia e Ale magna essere più qua che Trento un miglio, dove il Machiavelli intendeva certo parlare di confine linguistico, poiché quello del prin cipato si protraeva fin sopra Bolzano, onde

la signoria di Firenze gli dava commissione di tare il versamento a Trento, mentre Massimiliano non l’avrebbe sgradito nem meno a Bolzano, Noto infine, per non scrivere a tale proposito un libro intiero, che, trattando si di convocare il concilio, i protestanti lo volevano in Germania, il papa in Ita lia. Dopo molte contenzioni, si stabilì di tenerlo a Trento, ma, dice il Pallavicino, ì protestanti fecero i lor separati protesti... contro alla residenza in' Italia , ed il Sarpi nota che, partiti

i protestanti di Vormaxia (dove tale proposta erasi fatta) diedero fuor a un libro, dove dicevano insomma : che non aveano il Tridentino per concilio,, come non congregato in Germania, secondo le pro messe dì Adriano e dell’Imperatore: alche avendo mostrato di soddisfare con elegger Trento , era un farsi beffe di tutto il : mondo, non potendosi dire Trento in Germania, se non perchè il vescovo è principe dell’impero, ma per quello che tocca alla sicurtà esser così bene in Italia , et in poter del Ponte fice

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Jahr:
1891
Notizie storico-statistiche sulla Val di Fiemme
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Seite 125 von 200
Autor: Delvaj, Giorgio / Giorgio Delvaj
Ort: Trento
Verlag: Scotoni e Vitti
Umfang: 200 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.579
Intern-ID: 330479
r — 127 — utili su quel di Moena devono essere stati altri; ed altri non possono essere stati che i conti Guelfi di Bolzano e quindi gli Eppan die a quelli subentrarono. Ed in fatti i Signori di Bol zano e poi gli Eppan erano già potentissimi e tali da ridersene del Vescovo di Trento quando questi ottenne il Principato se colare, e, come altrove pur si disse, erano padroni di tutte le terre e castella dell’Eizach e .di quelle sulla sinistra dell’Adige da oltre Bolzano fino a Lavis; peroni

nessun altro fuori di loro poteva spingersi dalle nostre parti. Vedemmo poi già come agli Eppan in sulla metà del I2.° secolo siano state fiaccate le corna, e come abbiano dovuto ce- .dere i loro beni al Vescovo di Trento per venirne infeudati, in parte,-quai suoi Vassalli, e che da allora troviamo esso Ve scovo in possesso .di beni oltre il Ponte de la» Costa. Peroni deve dirsi che egli, il Vescovo, col tracollo degli Eppan abbia con seguito 'i beni Tu Moena, e che poi in parte gli abbia riservati

a se stesso, ed in parte ceduti di nuovo agli Eppan per infeu- dazione. Conseguito tal dominio dal Vescovo su Moena, la cosa non correva più regolare che quella Terra facesse parte della Diocesi di Bressanone, ma sì che passasse anche per riguardo ecclesiastico alla Diocesi di Trento, e quindi alla Parecchia di Fiemme; e di fatto da quell’epoca la troviamo ecclesiasticamente a Trento unita. E da allora, probabilmente, si incominciò anche con qualche relazione giuridico-economico-politica di Moena con

Fiemme, relazione che andatasi sempre più stringendosi e per fezionandosi maturò e si compì coll’unione piena e formale del 1318. Intanto andava sempre più decadendo la stella degli Ap piano e potenti si facevano oltre ogni dire i loro rivali Conti del Tirolo, arrivando all’ apogeo di loro grandezza sotto ai due Mainarsi; i quali a tanto arrivarono a costringere il Vescovo di Trento ad infeudarli di-molti beni degli Eppan. Or si deve tenere per certo che sia stito in forza di queste infeudazioni che

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Jahr:
1891
Notizie storico-statistiche sulla Val di Fiemme
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Seite 7 von 200
Autor: Delvaj, Giorgio / Giorgio Delvaj
Ort: Trento
Verlag: Scotoni e Vitti
Umfang: 200 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.579
Intern-ID: 330479
PARTE I. I, CENNO GEOGRAFICO 'Flemme è la parte di mezzo della lunga Valle percorsa in direzione di N. 0. del torrente Avisio (Àvés), che prendendo origine dalle acque della Marmolata shocca nell’Adige un po’ sopra Trento, La parte estrema all'origine del torrente forma la Valle di Fassa; quella verso lo sbocco è detta di Cembra. Giace Flemme ad una distanza media da Trento di 15 ore di cammino, e ad un’altezza dal livello del mare di 1000 metri. È circondata tutt 1 all’ intorno da due catene

di alte montagne che si estendono con ampli lati e diramazioni di monti e valli secondarie, insenature e diruppi lino nella Pusteria, nel Friu lano, Valsugana, Trento e Val d’Adige; tra le quali TAvisio uscito da Flemme trova sfogo sol per profondi e lunghi bur roni; da trovarsi così quella riposta e lontana dalle vie prin cipali con accessi per valichi lunghi e difficili. Fra questi il più. breve, men disastroso e perciò principale è da Egna per Mon tagna e 8. Lugano, ove la catena di monti si apre

, ma nissuno finoia con ammissìbili conclusioni; volendo derivati tai nomi chi da «flemma» pel freddo della valle, chi dai molti legnami da fuoco di cui è coperta, chi da fiamme dalle quali si vuole sia stata arsa alTentrarvi delle prime genti. — Vedi' Mariani «Trento» p, 592 — Sammler III p. 59.

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Jahr:
1891
Notizie storico-statistiche sulla Val di Fiemme
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Seite 75 von 200
Autor: Delvaj, Giorgio / Giorgio Delvaj
Ort: Trento
Verlag: Scotoni e Vitti
Umfang: 200 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.579
Intern-ID: 330479
Cappellano «del Vescovo) però eccitò il suo Vicepievano a resi ster « visiliter » contro tale pretesa '). 11 Vescovo Giorgio fattosi esoso ai suoi popoli per le continue gravezze dì cui li andava caricando, i cittadini di Trento, capitanati da Rodolfo Bellenzani, la notte del 4 aprile ,1407 si levarono a sommossa contro del suo governo, e fatto prigioniero il Vescovo'medesimo lo chiusero nella Tor Wanga, Fomentatore di questo moto sedizioso si deve credere sia stato Federico onde aver egli cosi

un pretesto di intromettersi nelle cose del Principato, ed impadronirsene. Ciò che di fatto fece subito prendendo Trento ed assicurandosi del Principato l'av vocala ed il governo, e costringendo il Vescovo a rìnuoziar glielo. Dopo di che questi dovette esulare per molti anni. Con ciò anche la nostra Valle passò sotto l’alto dominio del Conte; ciò che è con Armato dal fatto che « nella Dieta tenuta l’anno 1407 gli atti furono sottoscritti dai Rappresentanti della Valle .di Flemme, come appunto' da quelli

della Città di Trento, e di Val di Non, e non dal Vescovo, che per altro rappresentava tutto il Principato 1 2 ) ». Federico fulminato dalle censure ecclesiastiche e battuto dai Principi dell’Impero, ai 10 maggio 1418 in Costanza da vanti ad un Concilio Generale dovette piegarsi a prometter la restituzione al Vescovo di Trento dell’usurpatogli dominio : in ispecie delle Valli di Flemme, di Non, di Sole, e delle Terre di Riva, di Ter meno e di Bolzano 3 ); restituzione riguardo a Flemme effettuata

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Jahr:
1891
Notizie storico-statistiche sulla Val di Fiemme
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Seite 91 von 200
Autor: Delvaj, Giorgio / Giorgio Delvaj
Ort: Trento
Verlag: Scotoni e Vitti
Umfang: 200 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.579
Intern-ID: 330479
■ — 93 — generale del 1. maggio 1749 fu confermato il voto del li 23 ke fir aro come sopra i) ». In fai modo venne sopressa per qualche tempo, ma non del tutto levata la questione per le cacce; poiché nel 1761 il Ministero di Trento tornò ‘ alla proibizione della caccia sulla neve di qualunque sorta di animali quadrupedi. Continuando .però i Fiemmazzi a protestare e a far valere le loro ragioni si venne di nuovo alla limitazione del divieto per i soli cervi, quindi per le cerve, e finalmente

e la Baviera da una parte e FAustria dall’altra, estendendosi fino nel Trentino, ove i Francesi sotto la condotta di Venderne. marciando per monte Baldo e Bus di Vela, alla metà d’agosto 1703 s’erano impadroniti di Dos Trento da cui bombardarono la città, nella quale s'era chiuso il generale austriaco Solari. — Le milizie di Flemme erano partite già Fanno avanti per monte Baldo.— Il Vescovo al minaciar del pericolo si rifuggii* a Moena da dove visitò la Valle consacrando la Chiesa di Pan- chià; e vi restò

fino allo spirar del settembre, allora quando i Francesi levato' il campo senza aver potuto prender Trento si ritirarono. Durante l’ assedio di questa città il nobile Cazza« da Cavalese ritornando dai contorni della città in patria vi sparse la novella che i Francesi avessero preso Trento, e marciando verso settentrione avessero già raggiunto Salorno. 1) Ivi p. 171. — Yanzettà b.° 96. 2 ) Yanzetta n.ri 85, 95, 96, 97, l

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Jahr:
1891
Notizie storico-statistiche sulla Val di Fiemme
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Seite 74 von 200
Autor: Delvaj, Giorgio / Giorgio Delvaj
Ort: Trento
Verlag: Scotoni e Vitti
Umfang: 200 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.579
Intern-ID: 330479
aneli’ esse sulla tradizione — dicono che la peste infierì in Flemme precisamente nel 1339. Il (Filmozzi scrive: «si crede sìa stata (in Fieni me la peste) 1' anno 1348 ». Comunque sia delicatezza matematica delle due date, esse ad ogni modo ci fanno conchiudere all’esistenza della peste nella Valle in quel torno di tempo. E poi certo che nel 1348 la peste menò strage a Trento come in tutta l’Europa: niente di più probabile che abbia fatto altrettanto in Fieni me. Morto nel 1365 Rodolfo

nominato in qualche carta di Flem me. Leopoldo confirmò alla Valle i suoi Privilegi ai 16 agosto dell’anno 1380. 11 Vescovo di Trento Giorgio I, Barone di Lich- tenstein, fece altrettanto ai 14 Maggio del 1391, riservando però a se la punizione di due delitti nuovamente contemplati, cioè l'adulterio e la fornicazione, e la violenta o maliziosa aggres sione nell' altrui casa coll’ animo di uccidere o di fare altro male ; ed ai 5 febbraio del 1404 ratificò ai Fiemmazzi altri di ritti e consuetudini, cui

essa ripeteva bensì da tempi immemo rabili, ma che non erano specificati nelle anteriori conferme. Fra questi si novera l’autorità di terre Regole, di esiger le imposte consuete, d’impor pene ragionevoli ai contravventori delle Consuetudini, e di esigerle anche per via di appigno- razioni *). L’anno 1404 gli Arciduchi pretendevano — non si sa con che pretesto — dal Clero di tutta la Diocesi di Trento una. grave ed inconsueta colletta. Il Pievano di Cavalese (Giovanni 0 Eccezioni della C. p. 119

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