frirgli a tale intento una considerevole som ma di denaro, die doveva, secondo i patti, essere versata nella prima città, posta tutta in Italia. L’astuto segretario fiorentino scri veva da Bolzano alla signoria: Ricerco de- straniente dove sia Trento, e da’ paesani mi è stato detto il confino intra Italia e Ale magna essere più qua che Trento un miglio, dove il Machiavelli intendeva certo parlare di confine linguistico, poiché quello del prin cipato si protraeva fin sopra Bolzano, onde
la signoria di Firenze gli dava commissione di tare il versamento a Trento, mentre Massimiliano non l’avrebbe sgradito nem meno a Bolzano, Noto infine, per non scrivere a tale proposito un libro intiero, che, trattando si di convocare il concilio, i protestanti lo volevano in Germania, il papa in Ita lia. Dopo molte contenzioni, si stabilì di tenerlo a Trento, ma, dice il Pallavicino, ì protestanti fecero i lor separati protesti... contro alla residenza in' Italia , ed il Sarpi nota che, partiti
i protestanti di Vormaxia (dove tale proposta erasi fatta) diedero fuor a un libro, dove dicevano insomma : che non aveano il Tridentino per concilio,, come non congregato in Germania, secondo le pro messe dì Adriano e dell’Imperatore: alche avendo mostrato di soddisfare con elegger Trento , era un farsi beffe di tutto il : mondo, non potendosi dire Trento in Germania, se non perchè il vescovo è principe dell’impero, ma per quello che tocca alla sicurtà esser così bene in Italia , et in poter del Ponte fice