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perpetue. te B. Viglili M. (g) omnibus accedentibus ad di&um locum in die po- iìtionis difti primari! lapidi^ vere penitenùbus & confeflis- concedit In« dulgentiam unius anni. Ego Zacheus Sacri Palati! Notarius huic interfui Se fcripfi. (b) ANNOTAZIONI. (a) CIn a quefto tempo i PP. Ere- vento, fotto il titolo di 5. Marco Evan J Milani di S. Agoftino non ave* gelißa a PP. Agostiniani accordato, ano per anche ottenuto Convento entro (d) Tanto è vero, che dominava in la Citta di Trento ; lo tenevan bensì

Trento Maimrdo , che vi volle il con- luori di Trento in Barbatila fopra Ci- fenfo di questo, fenza di cui il confenfo Vezzano; fecondochè accertali da Bolla d' Egnone non avrebbe avuto il pretefo di Gregorio IX. data in Lacerano per effetto . Tolto dunque ogni oftacolo manum Magiftri Banboltmaei L. Romanae per 1' erezione del nuovo Convento , Ecclefiae Vicecancellarii , 6. Honas Mai ;, fortunatamente avvenne, che abbifo- jndiff. fept. Incarnai. Dom. anno 1234. gnando per venire all' opera una Cafa

'pontificatits vero D. Gregorìi Tapae IX. ivi vicina, la qual era & uxitzXGiovanni jlnno oftavo^ . Tal Bolla vien accenna- di Cavedine Giudice, ed Abitante nella ta ne' Secoli vdgefiiniani del P. Luigi To- ftelfa Città di Trento, ebbe quefto pio rei li da Bologna To. IV. all'anno 12-71. Signore a cortefemente donarla; fecon- pag. 762,. col. 1., Quefto Scrittore av- dochè afiìcura un Inftrumento pubblico verte altresì fotto Io fteffo anno pag. dell' iste ffo anno, mefe,e giorno,rogato j6o. col . 1. e feg

., che contribuì non da Varino di Bono Notajo del Sacro poco all' erezione del Convento de' PP. Palazzo. Agostiniani entro le mura di Trento (e) Quefto Tiem di Sejano infame F. Michele da Trento Vefcovo Roßanenfc con Daniele Ghifoldo donarono per la ( Rofetifez o Rofanenfe h e Suffragane» neh ftefla erffifcione, e fabbrica, le Cafe lo ia firn Tatria . ro contigue , onde fi potette maggior» (b) Cioè dalla Prepofitura di S. Mi- mente allargare la Chiefa ; com« confta chele di Canonici Regolari

di 8. Ago- da due pubblici Inftrumenti rogati in feine fopra Trento, fondata dagli An- quest' anno nel primo di Febbrajo dallo tenaci del nostro Egnone. fteflo Varino . La Famiglia Sejana e ce- (c) Nello ftelTo luogo, anno , mefe-, lebre nelle Carte da me vedute, e con* ® giorno, ufcì un' altra Carta del medefi- lava grande antichità, e nobiltà. wo Egnone , con cui invitava, ed ani- (/) Mori entro quefto anno medefi? m ava con Indulgenze rutti i Fedeli della mo il noftro travagliatiflìmo Egnone» sua

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(1761)

Seite 236 von 828

*AL DITTICO I fervafi nell'Archìvio del Cartello di Trento 3 e che comincia : Gregórius Epifcòpus Seruus Seriìorum Dei Di- hftis Fili is Triori , if Contentai Ma- ttaßerii S. <_Anrie de Roncódórìego Otà. 5° ^Augußini Trident. Dioc. &c. Fu ivi anche un Moniftero di Rcligiofe . (58) Tanto è vero essere feguita la morte del noftro VefcövO <jldri~ ghetto entro Tanno 1247.5 che na to effondo tra la Comunità di Cai- darò , e la Comunità di Timme en- tfo queft* anno medefimo un grave litigio

. (Quindi corrègganfi «que* MSS. 3 „ che figurano paflfato alla patria de* giufti il noftro Aldrighetto f anno 1252. Certamente fecondo una Carta cit. Contin. Cod. PPàfìg. n. CCXXV. un anno prima s cióè nel 1251. era già-Vescovo di Trento di lui Succeifore. Eifa Carta è data : MCCLI. IndiB. 9. die Martis 12. exèunte Septembri apud Dornum no- nam Dni Contitis Tjrolenfis é'c. Que rto Conte del Tirolo fi appella oideì- preto , ed era Feudatario del Ve feo- vado e Principato di Trento. Fra' Teftimonj

intervenuti alla pubblica- zion di tal Carta, in primo luogo è .mentovato D. Qdolricus Trepoßtus S. Michaelis .■ Nella medefima vien efprelfo il nome di Domini Egeno- nis Dei gratia Epifcopi Tridentini . Tanto è vero, eh c <Jldrighetto fuo Predeceffore prima del 1252. già era morto. Che fe Egnone fi fup- pone nella predetta Carta già Ve- feovo Trentino nel 1251.dunque falfo è altresì quello avanzano gli fteffi MSS. > che foffe eletto , e con fermato Vefcovo di Trento V anno 125z. In fomma refta fuor

di ogni dubbio, che la morte d J ^Aìdrìgbet- to Predeceflfore d* Egnone cadde nel \ t. 1247.) ficcome altresì è certo, che l'elezion del medefimo yjldrigbetto se guì nel 1233. A' tempi di lui foffri la Chiefa e Principato di Trento molti trava gli- Onde in un' antica Membrana, che fi conferva nelT Archivio del Cartello di Trento, e che fu fcrit- S 2 ta fot-

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(1761)

Seite 227 von 828

izo <J K K 0 T del Caftello di Trento, confegnata all'anno 1232. rilevo, che il noftro Gerardo diede in Ifpofa a Odolrico figliuolo di Federigo d'Arco una fua Nezza chiamata <Jdehfa éc. E di fatto nella Genealogia de' Signori Conti d'Arco, telTuta da Ambrogio Franco , vi fi legge : Uxor Odorici Tan?,erae fi4it Do : vddelafia. Ma dal noftro MS. fi fa in oltre , che fu Kezza di Gerardo da Cremona Ve- feovo e Principe di Trento. (j6) Quefta Epoca è poco diffe rente da quella del noftro antichif

- cìpum gratia praeclara y A Mobiles te- nens ßIbi pergrata neceffitudine junSìos. Rapporta la teftimonianza del Ca nonico Giovanni da Parma, che af- -fcrì, qualmente maximam Nobilium adbaefwnem babuerunt ipfi de Campo. Soggiugne d'aver letto in Libro Jn- rtum JwifdiBimum temporalium Veri. Capti, Trid. ad annum 1238. , che fotto quefto Vefcovo 1' Iraperadore in Trento bahebat Commi ffaTiuxn unum 4 Z 1 0 H 1 D. Lazarum de Lucd . Rome la fé- guente Ifcrizione fepolcrale dell Ar- cidiacono Bonifacio

di Caftelbarco : „ Anno Dm MCCXXXVIII. Indift. „ XI. DieMartisV. infrante O&ob. „ Bonifacius de Caftrobarco Archi- „ dìaconus Tridenti qui eft hie fc- „ pultus„ Indi egli conghiettura, che i Si- gnori Caftrobarcenfi erano in quefto torno di tempo fideks EcclefiaeT ri denti. Ma ritornando al noftro ^UrWheu to di Campo , egli fu prima Cano nico della Chtefa di Trento , con forme accerta la Carta originale del 1224. accennata di fopra pag. 122. col. 2. Nella Carta Cod. Wang. Com. i). CCXXIII. ,la qual riguarda

Trentino pag. 227., allorché pronunziò, che fuiAldrigo eletto, e confirmato Vefcovo e Trend- pe di Trento circa V anno 12 3 3 - poi' che fi trova fcritto, che nel fuddeito anno 3 3. ricevejfe il giuramento di fe deltà e Vaffaìlaggio da Federico , e da Emprando (RiprandoJ d^rco. E di fatto non ìafeia fu di ciò dubbio al cuno

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(1761)

Seite 648 von 828

DEL XIII. pdlatus repwtur, non manca però qualche Carta in cui fi denomina anche *4delpretu$. Quelli in tempo, che fu Ficedtmino del la Chiefa di Trento, dovette dimoftrarfi tutto contrario all' abufo di qnz VicedQ* mini , che meritamente fu condennato nel IV'. Lateranefe Concilio del 12 .15. ; e tanto non ebbe a dolersi la Chiefa di Trento dei di lui Vicedominato , come la Chiefa di Brescia del Ficedominato d'altri, che anzi dopo la morte del fuo Vefco* vo Federigo , lo riconobbe meritevole

. Di tal luogo fi- parlereiHQ in altro Documento. (e ) J3a' prenominati luoghi raccoglie vi , che non poco ftendeafi -a' tempi flefìì di Briano la giurifdizione de' Signori Ca- flrobarcenfl. Anzi fembra credibile, che al tempo de fuoi Anteceffori molto più fole dilatata , ed ampliata, non lenza SECOLO « fuggezione però alla Chiefa di Trento» mentre al dir d' altra Carta citata Fot 1. pag. 2,50. )um & eomm 'Privilegia tc- ßantur antiqua ab erezione Ecclefte ( cioè dacché il Vescovado di Trento venne

oildrigbetto , ed tizzone fi ri conobbero Feudatari, e'nòbili Faffalli^ del la Chiefa di Trento, quindi coftrettt co me tali a .giurar fedeltà al noftro Vesco vo Federigo . Ciò, che ben ;lì conveniva a tenore del predetto Concilio Latera nefe IV. del 12.15., che provveduto avea Eccléfiarum indemnitaü. Rapporto poi al vocabolo Cataneorum , leggo nel Gioca rlo del Cangio : „ Catanei, iidem qui ,, Capitami apud Feudales, quidquid con-. ,, era reclament Scriptores aliquot Itali, „ qui aliunde vocis originem

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(1761)

Seite 467 von 828

. Junii Indizione X. Anno Dom. Incarti. MXXVJI. An. vero Domni Chuonradi Regni III. Im- (L,S.) perii I. Aàum Prixie feliciter. (k) H K 0 T <4 Z-I 0 K I. (a) Si chiamava GifeU, e Ghia. di Nuvoledo nelle foci della Valfugana, (b) De' Duchi di Trento parla la in quel tratto d'Agro, che qui appel- Storia de' Longobardi di Paolo Diacono, lafì Campo Longo, poco fopra i rottami e nominatamente di Liutfredo Duca di d' un Cartello , che nel Secolo XIV. Trento abbiam fatta parola sopra pag, chiama vafic

/«/à Xicbi Caftri liovi & Cai- 39. c feg. Di Vfingo Conte di Trento fan- donatii Dynafìae. no ricordanza gii Atti di S. Corbiniano (/) Fu dunque il noftro Vdalrico be- fcritti da Aribone, e della Marca Tren • netnerico non che della Chiela di Tren ti»« la Storia di Liutprando. to, ma ben anche di quella di Feltre , (0 Si noti il religiofo piiflirao moti- cui prefiedev^ Richizone detto anche Gio vo di tal Donazione, Si avverta anco- vanni, nel noftro Dittico ricordato, ra, che febbetie fi dice is quello

Dipìo : (g) Qui pul - e riluce lo stesso religiofo ma, che i Corpi de' tre Santi Martiri piiiìinao motivo della Donazione me- Anaunienfi riposano nella Cattedrale di defima . Trento, ciò però va inteso per Synecdo- (h) Anche il nome di questo Impe ci» d una parte d effi soltanto. rado te Contado è rammentato nel ooiìro (d) Non Vldaricus , come hanno al' Dittico. 11 Monogramma , ch e ^ cune Copie. accenna, è simile a quello, ebe puo ve- U) Qui s' indicano 1 termini delle derfi presso 1' Ughelli

T. *• Ial -. f ac - Giurisdizioni dell' uno e dell' altro Ve- col. 164. Su l'ufo de' Monogrammi im- icoyado, sì di Trento , che di Feltre , pedali può vederli il (Zwàno del Du cioè la Chiefa di S. Desiderio ai Maß Canee v, Monogramma.. . (0 Cosi

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(1761)

Seite 153 von 828

5 & \si N' N 0 T' iA furnftam caßiittis gratiam . te auxi- liame cußodiat. Ter Dom. Sin ora non potei incontrar Carta alcuna, che parli o di Moniftero, o di Col legio di Sacre Vergini , fiorite in Trento 2' tempi del noftro Udalri- co IL ; rilevo bensì da ciò , che narra F. Bartolommco prelTo i PP. Bollandifti Die X. ^Jugufti pag. 5 zi., che 1 Monaci Benedettini lotten- trarono nel Moniftero di S. Loren zo preflo Trento a certe antiche Religiose , dalle quali era prima abitato. Onde quefte per

, e grado di Principe. Quando bene poi da quefto noftro gran Prelato non fi avene altro, fuor ché il Calendario, ii Dittico, e tutto r intero Libro Liturgico, che daeffo vien appellato Udalriciano , ciò ba- ftar potrebbe per farlo conoscere molto benemerito della Chiefs di Trento. Siccome a' tempi di luì fi continuava la Disciplina intorno ali* ufo del Dittico, così continuo^ la Disciplina di porgere a J Bambini bat tezzati la Comunione del Corpo e Sangue di Gesù Crìfto , prima che fi slattafTero dalle

rispettive lor Madri . Facendoli nelT accennato Libro Liturgico sovente menzione di S. ^Afra Martire Auguftana e nel Calendario, e neir Orazion Nobis quoque peccatoribm del Canone del la Metta , e anche nel Corpo del Mellale, quindi può arguirli la di vozione del noftro Véscovo inverso la Santa Martire Auguftana. Vano bensì j anzi vaniffimo farebbe il sospettare , che quefto Udalrico fi chiami Secondo qual fopranome di affai nota famiglia di Trento in que'tempi. Onde ha fatto bene il Sig. Cano nico

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(1761)

Seite 594 von 828

. Indict- iexta me fubfcripfi. L. t^S. Ego Ercetus D. Fr. Rom. Imp. Not. &c. L. Ego Johannes fac. Pal. Not. &c. &c. ANNOTAZIONI. U) Q lUefìa è la prima Carta, in cu _ alia prefenza del Vefcovo d Ireneo comparifce <Aldrìghetto diCaßelbar Qui appella fi ^Aldrigitus come appun to .nella Lamina fopra la facra Tomba d S. Adelpreto ,che può vederli nel Volume I pag. 2.87. Nel Documento però n. XLV «ve iron vi fi feorge nè prefenza del Ve feovo di Trento, nè di alcun fuo Delega to, v ien nominato ^ilderìcus

lui. Quindi egli venne finalmente a cancellar la mac chia contratta, a dimostrarli fedele Vaf- fallo della Chiela di Trento, ed a riftituir alla fua illustre Famiglia i' antico splen dore . (b) Qui Salomone vien intitolato Vefco- v.o di beata memoria , ma fenza effere cosi QualifiQjo nel noftro Dittico , e fenza ' J na alcuna di Culto, Polumq Secondo. (c) Nell'Indice del Codice Wanghiano., la presente Carta s'intitola: Carta de Com• mutacìone Flemìs & Trevor e . Dunque 'Pruvur altro non feixibra

, che Trcvore, o fia Treore nelle Giudicane, di cui par la il Mariani nel fuo Trento pag. 544.' Che Truvvr non fignifichi Trimier , co me pensò qualcheduno, fi ricava an*' Che dal non effere mai flato Trimier di ragione dellaChiefa di Trento, ma bea si di quella di Pel tre, giufta le cofe no-i tate, fopra il Documento num. XXXI.' Nèfembri Arano, che i Conti d 'Eppan, per altro non poco lontani, poffedefie» ro fino nelle Giudicarle ; mentre un'al tra Carta dello fteffo Codice Wanghia no num.LXW

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(1761)

Seite 353 von 828

- zz rans ; meruit inter Choros An- s , gelorum coronari. Per Dom. „ Nell'Uffizio ftampato l'anno 1619. v' ha quefta fola, che fi trova pur anche presso il Fezio con poca va riazione : 33 Deus qui nobis solennem hunc 33 diem j in honors beatae Maxen- s> tìae celebrandum concedis : fac ss nos pia ejus intercessione itaman- 3 3 datis tuis inservire, ut polì hanc „ vitam gaudiis tecum pcrfruamur „ aeternis. p €r z>om. 33 0 KI Maggio ? Il Mariani nel Aio Trento pag. ßi; tra le Reliquie del Duomo di Trento

più rispettabili annovera il Capo di S. Maß'enztt . Di quefta noftra San ta riparlerò altrove. Qui aggiungo soltanto z .eh' erra certamente il Mar tirologio del Molano nel fissare la Fefta della noftra S. Majßenza a'30. di Marzo , quando i Codici Vati cano e Bodecenfe la fanno morta a'30. d* Aprile, nel qual giorno dalla Chiesa di Trento la di lei Fe fta fi celebra. Nulla v' ha della medefima Santa nel Martirologio Ve- fcovile, ove soltanto fi dice : xand. Dorotbei. \Alihì Qui

Sedunenß locouigauno. Taffio Sigi [mundi Regis . Il Mariani nel tuo Trento pag. 61. tra le più in cigni Reliquie della noftra Catte drale rammenta Due deti in cam® de Samt yjipoßoli Filippo, e Giacomo. (150) Non so rilevale a chi ap-, parte nga quello Obit us • So bensì s che in quello giorno primo di Mag gio dell'anno 11-cadde la mor te- Cri

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(1761)

Seite 160 von 828

al tri Vescovi anche il nome di Hart- Dvici Ratisbon. Epifc. , ma di que- fto Vescovo leggo preflfo T Hun- dio 3 che fuffeBus anno 1105. fuit ? onde non potè intervenir comeVc^ feovo di Ratisbona ad alcuna Car ta del it 04. Finalmente che il noftro Gebardo continuale ad efter Vefcovo di Trento nel 1118. parmi nafeer non pofla ragionevole dubbio 3 checché abbia qualche antica Carta in con trario. Imperciocché il Sig. Mu ratori ( Rer. Itaì. Script. To. 2.part. 2. col 676. ) reca un Diploma af fai lungo

Carta d'filtern anno 'Ve fcovo di Trento, fegnata MCXVII. Per levar ogni errore, noi la rap porteremo con la correzione do vuta in quella noftra Raccolta. An che da tre Carte, che pur produr remo nella medefima Raccolta rica<» vafi , che il noftro Gebardo non fi difpensò tutt' affatto dalla Refiden- za nella fu a Diocefi , febben per altro feguitava la Corte Imperiale^ e che quantunque innalzato al gra do di Cancelliere à' ^Arrigo V. Im- peradore , nonpertanto , come già dicemmo, confervò T umiltà

fino a riconoscerli, e chiamarli Vefcovo df folo nome. Sotto lo ft e fio Gebardo feguì in Trento /' amo 1112. un incendio grandijpmo , come feri ve dietro il Munftero il Mariani nel fuo Trento pag. z 25. A tal incen- , dio, che ( fe credei! loro ) ridus se la

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Seite 215 von 828

gli Eretici Ma nichei, o fia Paca ri ni, come in fa- vore della libertà degli Ecclefiafti- ci cc. Che Ezelim da Romano non giugnefic a dominar > 0 piuttofto tiranneggiar in Trento fin dall' an no 12 2 2., ma guari dopo, sembra a me più che certo, e lo vedremo \ fuo , Iu0 o° • 0ra batti il dire , che 1* affenza di cjuefto noftro Ve- icovo non portò già quelle futiefle conscguente, a cagtQg delle quali AZIONI morto pretended , come la dimo* Arano Varia Inßrumsnta in publicam formam redaSìa a Mufone

Hotario D. Ottonii Rom. Regis de mandato D. Ge- rardi <j4nhidiaconi & Delegati DE pi« feopi ^Alberti anno 1222. IndiB. io. die 14. intran. Jmmr. in Tatst. E pi- [copi. Così pur è molto lungi dal vero, che da allora in poi fi per- delle da' Vescovi di Trento il di-« ritto ed ufo di batter monete, cer ta cofa effendo da una Carta au tentica da me veduta, segnata no 126z. IndiB. 5. die Dom. 14. exeun. Septemb. Trìd, in Talat. Epìfc. , che vi fi continuò lo ftefTo diritto, ed ufo; mentre „ Dns Egno

EpüsTri- dentinus jure pignoris pro cen« tum & 50. libris quas accepei- at a D. Fazino . Thurefendo &c ; eos conftituit Maflarios . Dnos . & Reftores . ad Monetam annis viginti fabricandam. laborandam. operandam. faciendam legaliter . prout HACTENUS juxta illaai ligam. compofitionem. fabricham. pondus . opcrantes exercucrunt Jacobinus. & ejus foeii&c. „ On de parlando del diritto di batter moneta accordato a* Vescovi e Prin cipi di Trento , ed annoverato da! dotto Zafio inter Regalia nella fua

elegante Epitome de' Feudi ; attefta Innocenzo da Prato pag. z6. , che di effe coniate in Trento aliqtm ex- cufae adbuc edam b§die ni dent ur, a Trasdcccjfvribus Driis Tridenti Traefu- Itbitf , Jpedali ter ab Epifcopo Nicolao Bruna fttb anno 1340. jam ducenti* & quadraginta annis cum imagine ip- fivs 3) >3 3) 5? 33 3) 53 )) 3> 33

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(1761)

Seite 216 von 828

DITTICO I ßus EJ>ifcopi, & àquila Epifcopatus, ó* Civitatis Inßgnia &c. Ancor nelle Memorie ^Antiche . di Rovereto pag. 47. nella nota * fi atteftafopra una moneta ài Niccolò Bruna , e quindi fi arguifce non fuffiftere 3 che xAleßan drò Duca di Mazzovia, eletto Fefco- DO fAnno 14.24, fojfe il primo , töe la Zecca eli Trento riaprile. Ma per ritornar al noftro 1 Adelpreto, © fia .Alberto^ e dar del medefimo qual che maggior contezza , tratta dalle Carte autentiche deir Archivio del Cartello

di Trento , uopo c di fa- pere, eh effendofi in Riva di Tren to da alcuni eretta una Torre fen- za licenza del Vefcovo Federigo i 110 PredeceiTore, per la qual cola ufcì Ur * Laudo de^ VafTalJi della Curia, c he fi venifle rantolìo alla demoli zione z dimoftrato da quelli z che così l'aveano fabbricata, pentimen to del loro fallo, e rinunziato fo- P r a la fteffa ogni diritto , non fo- ™ ent:e demolita non venne , ma delia medefima furono con /ottima clemenza invefìiti dal noftro Vefco vo eletto

ad re Bum feudum, fecon- dochè canta lTnftrumanto del 1220. il primo di Settembre, regiftrato al num. XXXI. Cod. Wang, col titolo di Charta Turris de Ripa. Da altra Car ta bellamente fegnata ^Armo 1220. Inditi, 8. die Mercur. io. exeun. Ja- ftuar. fi ha, che in Trento nel Pa lazzo Vescovile alla prefenza dello ftciffo Vefcovo eletto, di Enrico De cano, di Gerardo Arcidiacono , di Odolrico da Sejano ec.z Tietro di Ma- lofcQ Giudice lelTc il Diploma di 11^ Federigo 11. Re de s Romani emanato in Augufta

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Seite 71 von 828

certo. XXXVII. Molto maggior errore farebbe bensì nella Continuazione del noftro Dittico, qualora il titolo di VIRI BE^JTI fi foffe appofto a chi infelicemente morto rimase con le Scomuniche fulminate full anima ; ma quefto così non è cèrto y che anzi è un fogno, e chimera del Sig. Apologifta , come Io è ancora del Sig. Canonico il Voldarìco fiorito cir~ ca l'anno 913. o 813. Il perchè mi Infingo, che fe niun della Chiefs di Trento osò giammai di negare alcuno de' Santi Vefcovi della Chie

- fa di Verona, tuttoché questa ne conci un lungo Catalogo j neppur il moderno degnissimo Sig. Canonico Veronefe avrà così poco riguardo inverfo la ftefla Chiefa di Trento, che negar voglia la Santità del di lei B. t AdelpretO) avvegnaché per Toppo/ito effa Chiefa di Trento noti annoveri più di due foli Ve fco vi Santi. E sì giufto riguardo tanto più Me ló comprometto dal prelodato Sig. Canonico, quanto che eglidimoftra di non aver trovato altro intoppo per credere Santo il noftro <Jdeìpre~ ks, fuorché

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Seite 755 von 828

DOCUMENTI CXVIII. 13 76. Lettera originale dì Enrico III. Vescovo di Trento m fujßdia delle Monache Domenicane del Monìflero di S. Mar' gberita di Trento. Si conferva nell'Archivio del Caflello di Trento. FRarer Henricus Dei & Apostolice Sedis gratia Tridenrinus Epifcopus. Univerfis & fingulis Xpi Fidelibus tara Clericis quam Laicis per Civitatem nostrani Tridentinam ejufque Diocefim constìtutis ad quos prefentes Licere deferrentur falutem in Dno lempiternam. Quo- niam ut ait Apostolus omnes

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Seite 500 von 828

Ù E L XII. SECOLO. XXVI. II59. Carta autentica appartenente a ciò, che la Val dì Ledro doveva al Vejcovo , ed alla fm Curia di Trento > jotto il Vejcovo Adelpreto IL , ricavata dal Codice Wanghiano n. 144.5 e cor retta con altra autentica dell' Archivio deh Camello dì Trento, L. S. J Mercurii qui fuit Vili. Kal. Aprii. In Ecclefia S. Mi- I J chaelis de Loco Ripa, prefentia bonorum Hominum quo rum nomina fubtus leguntur. In iftorum prefentia Epi- fcopus l Aàdpretus (a) Tridcntinus per lignum

. Mufo de Cagno. Arpus de Cleiffo. Otto qui dicitar Graffo. Trintinus fìlius Ottonis qui dicitur Dives de Trento. Wezelli • Villicus. Federicus. Odolricus. Ger. Ariprandus de A reu . Ottobonus de lnfula . Beroardus. Arpus. Marcoardus. Amclri- P Ripenfes. Orlandus. Rachinardus. Albertus. Johannes. Ger. Calciama- E e e 2 ta.

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Seite 188 von 828

.; così ac certali in oltre il preciso Mefe, e giorno della inedefima dal Calenda rio noftro Udaìriciano , leggendoli in qu'efto a' 20. di Settèmbre da contemporanea mano ricordato l'Oöi- tus.Epi diberti. Di quello dlberto è scritto negli antichi Cataloghi de' Vescovi di Trento, eh z Caflrum Stenici & ejus Tallatium conflruxit prout habetur in Regiftro Veteri in principio ejufdem'. Ciò che altriprefTo l'Anonimo Tren tino pdg. 217. intendono, che dallo fteffo fu riftaurato il Caflello di Stem- co. Dal

medesimo Anonimo chia mali tal Luogo, fituato nelle Giudi- carie, Capitale di que' Top oh , da Th- nio , ed altri antichi Scrittori detti Steo- ni, 0 Stenoni , tra l'dlpì ài Trento all' Italia confinanti . Fa menzione di ciò anche Innocenzo da Prato , il quale di più , dietro il suo Canoni co' Giovanni da Parma , foggiugne , che tempore bujus Epifcopi diberti EcclefiaTridentina in fummo tumultu , & inter feopùlos fcillae fuit -pofita Dice molto in poco in commenda zione dello ftelfo dlberto il Catalo

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Seite 121 von 828

. La lontananza da Roma, e dall' Italia , ove-vieppiù le perfecuzioni infierivano , poteva renderli più ficuri , maffimamente avendo bensì entro le Alpi noftre Reciche fissata la Sede, ma non co sì tofto entro la Città di Trento, dove avrebbero fatto maggior com parsa , e dato maggiormente ne 11' occhio de' persecutori Gentili. Qui vien molto in acconcio il ripetere le parole del noftro Sig. Avverfa« rio nella citata Difiertjazione De Orig Eccl Trid. pag. 42. ,, Quemad- „ modum difficilius contra leges

na, e di S. Gaudenzo Vefcovo di Brefcia, non per tanto conti mag gior numero di Predecessori , che quelli due Vefcovi.. (15) Ne'pofteriori Cataloghi de* Vefcovi di Trento fi rapportano que ft L mede fimi ver fi , a' quali fi aggiugne , che bit verfus babeniur in tumbu San&i Vigila in altari ma jori

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Valle Attefina. Quindi l'Oluran- diìitìs de Enno , e 1' Harius de Enno prelfo ]' (Jghelli r. 5. col. 606. e djo. non fu- ron d' Egna , oaa di Enno , o fia Denno ■nella detta Anaunia. Anche 1' Hennum nominato nello Statuto Capitolare di Trento deve interpretarli per Demo , e non per Egna. (aa) Sopra 1' antichità di quefto Luo go in Tridentino diftriSu nota 1' Erud. Sig. Canonico Bionifi nella tua Differt.de duo- bus Epifc. bidone &11otingo'pag. Z]. „Quis non videat a Cimbris oriri , qui eo „ loci

di S. Chiara nel Borgo dì. 8. Croce di Trento v' ha una Pergame na originale col pendente figlilo, in cui. lo fteffo noftro VcCcovo F. Enrico con ferma qmddara auftentìcum 'Privilegium. Sanffi'Jìmi Tatris Dni Johannis Divina Tra- videntia Tape XXII. , col qual Privilegio Papale le Monache di tal Moniftero fi. volevano efenti dal pagamento di Deci me, Collette, Dazjj fpefe di Viiìte, e da altre fimiìi impofizioni. Il Privile gio Papale ha il Dat. Evintone XV. KaL Oftob. Tontificatus nofiri. Anno fecundo

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Geschichte

Jahr:

(1761)

Seite 505 von 828

Mario fi era fatto un accompagnamento di Servi aßaii, a quali dava egli il nome di V^iPyDIE : così porta il teßo Cnco. Veg ga fi la di lui Verona lllußrsta Lib. XI. pag. 6o-j. dell' Edition Veronefe del 1 73 i - (c) Non è facile l'indovinare quale fa qucfto Cartello, attefochè febòcn lot to Trento di là dall'Adige v'ha la Vil la di Tiffavacca , detta Belvedere , e ncll' alto appo la medefima verso Ravina vi lì icorgono tuttavia i veftigj d' un Cartello, ch'era porto in dein veduta ; tal

denominazione però di Belvedere non fi ravvila nelle vetuste Carte, ma trop po è recente. In vano pure fi cerca ^ Cartello di Belvedere in Fon. is , per- l* ètiche Carte non parlano fuor- « Una Torre, e non gà di Castella O r a uopo malte diligenti ricerche l'atte pec mezzo di Amici, avendo- rilevato dalle Carte fotto Egnone , qualmente quello Vefeovo per declinare i fuoi per- lecutori, erafi rifugiato nell' anno 1170. in Tinedo fopra Trento, e vieppiù affi oratoli mìCaftellQ di Belvedere , quivi fi- tuato

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(1761)

Seite 506 von 828

D € L XII. „ delle Campagne dì Trento bagnate „ dall' Adige ; e sembrami, che giurta- 5, mente g'ii pofla convenire il nome di „ Belvedere. Di fatto l'Uomo Vecchio, „ che aveva in compagnia , aderiva „ d' avere da' iuoi Vecchj udito a de- „ nominarlo col nome di Caßello di Bel- ,> vedere; ma oggidì da tutti vie» ap- „ pcllato il Caßello della Mot ( così det- ,, to forfè dalla motta di fallì ) nè „ v'ha alcun altro, che fappia effere „ fiato chiamato Belvedere. Checché ne z, fi a , tutte

d' altri. (.du Tutti i Feudi del Velcovido di Trento hanno rapporto a S. Vigilio, cj- me a Santo principale del medelìmo Ve scovado. E non senza molta ragione vi aggiunse all' ad falvam fidelitatctn Sa-ich Vigilii , anche 1' & ipfim Eptfcopi & fuo- rstm fucceflorum , perchè in altra Carta, che sotto fi darà, vederanfi le inique macchinazioni de' vicini Signori del Ca rtello di Pergine ec. Qualor il nullro Vescovo avuto avelie all' Imperatore quel molto attacco, che vietigli imputa to, sembra, che non

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Jahr:

(1760)

Seite 282 von 503

Umfang: XVII, 462 S. : Ill.

Ort: Trento

Verlag: Monauni

Sprache: Italienisch

Signatur: III 103.346/1

Intern-ID: 337105

di TeiTalonica, ri luffe pofeia vieppiù in Sottomettendoli umilmente a quella penitenza, che Santo Ambrogio gl' impofe. E per far ufo d' un efempio più vicino al cafo prefente, fe i Conti di Eppan Federigo, ed Arrigo rimafero ofeurati non poco col farfi AffafTini di ftrada, fino a fvaligiare i Pontifìcj Legati , ed il Vefcovo noftro Adelpreto; ravvedutili pofeia del loro fallo , fi riguar- daron dalla Chiefa di Trento, qual pia Madre, come nobili Figliuoli, ed illuftri Vaffalli della medefima; di forta che

nella Criti ca degli Annali del Baronio di'Antonio Pagi ali anno 1130. n . LIV. Trinceps ma- gnus junta Laudanum in Gallia prim'tpans , magnus erat nomine , quìa fummus erat / cele re . Ecclejtis ig:tur ctrcumjacentìbus Boflilis , omrtCs in juum F if cum redegerat <&c. E per non andar mendicando efempj ffranieri , e troppo lontani, fi richiami a memoria quello del panzerià d'Arco pag. 208. e feg. il quale tra vagliò non poco la Chiefa di Trento. On de nulla lafciandofi movere dalla clemenza

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Jahr:

(1760)

Seite 213 von 503