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Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
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2011
Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Seite 18 von 259
Autor: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
Ort: Bolzano
Verlag: La Fabbrica del Tempo
Umfang: 256 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. und ital.
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Signatur: II 305.880
Intern-ID: 555919
cappella del castello. Anche il cimitero venne spostato in quello che allora era il cortile del castello. Il fiume infatti fino all’inizio del XVIII secolo all’altezza di Vadena non era stato regolato e solo per merito dello Stato illuminista si affermö il pensiero di una sua regolazione sistematica e della bonifica dei terreni. A Vadena ciö accadde ad opera del matematico e frsico bolzanino Josef Peter von Zallinger (1730-1805), proprietario del Pelhamerhof (Birti), che bonihcö 1 propri

terreni costruendo un canale, la fossa di Vadena. La sua opera maggiore, realizzata poco dopo, fu il prosciugamento delle paludi di Termeno, che in piccola parte raggiungono anche il territorio del comune di Vadena. In seguito diversi terreni paludosi vennero bonihcati e utilizzati soprattutto per la coltivazione del granturco. I tempi di rivolte e delle guerre napoleoniche fra il 1790 e il 1814 impedirono la realizzazione di molti proget- ti. Solo a partire dal 1818 il governo austriaco diede inizio

a sei tagli e rettihche fra la foce dell’Isarco e San Michele. Un taglio venne fatto vicino a Stadio, un altro vicino a Piccolongo, entrambi completati nel 1826. Con questo si era convinti di aver allontanato l pericoli in questo tratto. Staffier scrive ad esempio nel 1847: I terreni bassi della zona da Vadena in giü sono caratterizzati dajebbri per lejrequenti piene dellAdige e per le acque che di conseguenza ristagnano. Questa avversa condizione locale tuttavia negli Ultimi anni e andata

migliorando con il recente taglio dell Adige nei pressi di Piglon. In realtä quanto scritto da Staffier non era vero. Per mancanza di strumenti tecnici adeguati, il nuovo alveo del fiume non era stato scavato a sufhciente profonditä, tanto che il hume ben presto giunse a scorrere piü alto del terreno circostante. Le inondazioni si ripeterono sempre piü frequenti, molto grave fu quella del 1848. Peggiore delle inondazioni tuttavia fu il fatto che la falda freatica ricominciö a salire. I terreni di Stadio

ritornarono poco a poco a essere sommersi. Specialmente le vaste inondazioni del 1868 fecero capire che Punica soluzione del problema avrebbe dovuto essere la sistematica regolazione dellAdige fra Merano e Sacco, a sud di Rovereto. Nel 1869 venne fondato un con- sorzio di comuni da Bolzano a Mezzocorona, a cui tuttavia i comuni di Laives e Vadena non aderirono. Fra proget- tazione, lavori preparatori e discussioni sul fmanziamento passarono altri dieci anni, hnche una legge dello Stato del 23 aprile del

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Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2011
Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Seite 249 von 259
Autor: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
Ort: Bolzano
Verlag: La Fabbrica del Tempo
Umfang: 256 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. und ital.
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Signatur: II 305.880
Intern-ID: 555919
nella primavera del 1854 e del 1855 5 . Esse vennero affidate dalla contessa al cappellano del castello, don Ci- priano Pescosta 6 (1815-1889), e a esse parteciparono anche i giovani Giuseppe (1843-1920) ed Emanuele (1836-1888) Thun, rispettivamente figlio e nipote. II Pescosta tenne una sorta di giornale di scavo ove annotava e di- segnava i piü importanti ritrovamenti e di cui ben presto (1857) provvide a fare copie ed estratti e a spedirli a varie persone. Alla fine di maggio del 1855 venne

scoperta la lapide iscritta; non a caso poco dopo (giugno/luglio 1855) i Waldthaler, insospettitisi per i ricchi ritrovamenti, tolsero la licen- za di scavo al Pescosta e intrapresero loro stessi delle ricerche (1855/58), tramite parenti e amici. Tuttavia, per l’irregolaritä e Pinesperienza nel lavoro, questi scavi vennero ben presto abbandonati. Nell’agosto 1859 vennero fatte nuove indagini a cura del parroco di Cortaccia e cultore di numismatica Giambattista Neuraiter (1823-1879). Nell’estate del

1860 7 venne scoperto, nelle vicinanze, il cosiddetto ripostiglio di Vadena/Caldaro, i cui reperti venne ro subito acquisiti dai conti Thun, per il tramite del Pescosta. Intorno al 1868 fu la volta di monsignor Giambattista Zanella 8 (1808-1883) di Trento, collezionista e appassionato d’antichitä. Nonostante la fama della necropoli crescesse con il passare del tempo, grazie anche alle numerose collezioni e pubblicazioni, le disastrose alluvioni dell’Adige del 1868 e soprattutto dell’autunno del

1882 causarono il progres sive abbandono del sito archeologico. Nel 1926 cominciö a interessarsi della questione il soprintendente alle Antichitä delle Venezie, Ettore Ghi- slanzoni (1875-1964), grazie all’appoggio del soprintendente ai monumenti di Trento Giuseppe Gerola (1877-1938) e all’aiuto dell’ispettore onorario e direttore del Museo Civico di Bolzano Karl Maria Mayr. Dal 1927 9 un gruppo di cultori locali sotto la guida del Mayr si dedicö infatti alla localizzazione del sito. Una prima

ricognizione alla fine di marzo 1928 non diede risultati, ma alla metä di agosto Emil Pasolli, possidente Cipriano Pescosta, il primo scavatore della necropoli di Vadena/maso Stadio (autoritratto) Ettore Ghislanzoni, direttore degli scavi nella necropoli di Vadena/maso Stadio negli anni Venti-Trenta del XX secolo 5 La I si svolse per alcuni giorni a maggio e per un’altra settimana nella primavera del 1854, la II tra maggio e giugno del 1855. 6 Pescosta prese servizio presso i Thun di Bragher nell’ottobre

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Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2011
Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Seite 20 von 259
Autor: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
Ort: Bolzano
Verlag: La Fabbrica del Tempo
Umfang: 256 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. und ital.
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Signatur: II 305.880
Intern-ID: 555919
della riva, all’incirca all’altezza del ponte attuale, e anche presso maso Frizzi nella parte nord del territorio del comune. Fino alla fine del XIX secolo dunque Vadena e raggiungibile da Laives, Bronzolo e Ora solo su vie d’acqua. Questi traghetti furono continuamente causa di contrasti per la manutenzione o per la loro costruzione. Nel 1869 la piena dell’Adige aveva accumulato un grande banco di sabbia proprio davanti all’approdo di Vadena, e cosi nel 1870 Fapprodo e il traghetto dovettero essere

ricostruiti per la somma di 339 fiorini. 11 comune si accollö i costi, perö li volle recuperare attraverso il prezzo del trasporto. Il proprietario del maso Caneve, che conhnava direttamente con Fapprodo, non voleva pagare per se e per i suoi affittuari ne un contributo ne il biglietto del trasporto. La motivazione addotta era che i precedenti proprietari Benoni possedevano il traghetto come proprietä privata e avevano ceduto il titolo di proprietä al proprietario successivo. Il Capitano distrettuale

di Bolzano Vinzenz a Prato respinse questa interpretazione perche il traghetto nel frattempo era stato rifatto e gestito dal comune. Un primo ponte sull’Adige venne portato a termine sul territorio del comune di Vadena nel 1859. Era un ponte ferroviario in muratura solidamente costruito presso Gmund/Monte, tuttavia piuttosto basso e poggiante su cinque massicci pilastri. Nella catastrohca inondazione del 1882 causö un pericoloso effetto di ristagno, tanto che nel 1883/85 fu abbattuto e sostituito

da un ponte di ferro senza pilastri. La popolazione fu felice del ponte, perche era possibile attraversare il hume in fretta seppur pericolosamente. In ogni caso la pretura di Caldaro il 3 dicembre del 1867 diffuse un foglio secondo cui gli abitanti del comune di Vadena [...] non devono piü usare [...] il ponte e la mas- sicciata della ferrovia come strada. Soltanto nel quadro della regolazione dellAdige, quando vennero costruiti diversi ponti provvisori per con- durre meglio i lavori, gli abitanti

si convinsero dei vantaggi di un ponte, specialmente perche il grande banco di sab bia rendeva nuovamente difhcile Fattraversamento. Nel 1872 il comune deliberö di edihcare un ponte. Tuttavia solo nel 1884 si procedette alla costruzione, dato che nel 1882 il traghetto era stato portato via dall’acqua alta. Il ponte era di legno e aveva quattro pilastri nel letto del hume, il che lo rendeva molto fragile in caso di piena. Infatti hno al 1926 il ponte fu spazzato via o danneggiato per ben quattro volte

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Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2011
Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Seite 17 von 259
Autor: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
Ort: Bolzano
Verlag: La Fabbrica del Tempo
Umfang: 256 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. und ital.
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Signatur: II 305.880
Intern-ID: 555919
segnati in modo decisivo dalPAdige. Il traghetto sul fiume e il collegamento con l’Oltradige furono all’origine della nascita del paese, ma anche l’agricoltura nella piana fra il fiume e il monte ne dipendono. Dalla confluenza di Adige e Isarco a sud di Bolzano si forma una corrente potente, che nei periodi di piena trasporta grandi masse d’acqua e detriti. Ciö portö sempre a inondazioni. Kurt Werth, nel suo Geschichte der Etsch zwischen Meran und San Michele (2003), conta dal 500 dopo Cristo (data

Marx Sittich von Wolkenstein descrisse cosi nel 1600, nella sua geografia del territorio, il piccolo Giudizio (Gerichtei) di Laimburg: si estende per un miglio (circa 7,5 km) di lunghezza e comprende circa venti focolari (abita- zioni). 11 Laimburg e appena andato in rovina e Leuchtenburg/Castelchiaro e disabitato. Ai piedi di Laimburg si trova una chiesetta (Birti), dedicata a Santa Maria Maddalena. Risalendo un po’ il fiume, si trova un vecchio castello con una bella cappella su una

collinetta. Marx Sittich fa notare che il Giudizio si caratterizza per i bei boschi di querce ricchi di selvaggina. Devono trascorrere ancora duecento anni perche si trovi nei documenti ufhciali qualcosa di nuovo su Vadena. Il funzionario principesco Franz Karl Zoller da conto nel suo Alphabetisch-topographischen Verzeich niß (Innsbruck 1806): Pfaten. Piccolo centro, curazia e castello sull’Adige (del) Giudizio di Altenburg. Nell Alphabetisch topographischen Taschenbuch von Tirol und Vorarlberg, uscito

del Monte di Mezzo, a est lungo il Lago di Caldaro e quella striscia di pianura che scende dalValtra parte del Monte di Mezzofra questo e il fiume Adige. Con l’eccezione di due masi, che sono situati sul Monte, tutte le altre localitä sono distribuite nella piana in riva destra delVAdige. La piü significativa e Pfatten (ital. Vadena, lat. Vadum), circa 2 ore e Vi da Koltern, costituita da 12 casali circondati dai loro frutteti, con 182 abitanti. Qui si trova un ponte di barche che collega con

il paese posto di fronte, Branzoll, nel distretto giudiziario di Neumarkt. [...] A sud di questa localitä un po’ piü in giü si trova l’insediamento di Piglon con 4 case, e sulla punta piü bassa del Monte di mezzo, a % ore da Vadena, si trova Gmund (Monte), una stazione per l’attraversamento dell’Adige e vicino unosteria. Principalmente di qui il distretto di Tramin mantiene il collegamento con la strada postale presso Auer. II fiume La nascita e lo sviluppo del comune di Vadena (Laimburg) furono

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Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2011
Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Seite 31 von 259
Autor: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
Ort: Bolzano
Verlag: La Fabbrica del Tempo
Umfang: 256 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. und ital.
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Signatur: II 305.880
Intern-ID: 555919
La specializzazione dell’agricoltura subi significativamente una forte accelerazione a causa delle inondazio- ni dell’Adige del 1965 e 1966. 11 fango lasciato dal fiume e conseguenti lavori di ripulitura condussero a un nuovo inizio. In quegli anni cominciö l’attivitä del Centro sperimentale di Laimburg. Anch’esso sostenne Linnovazione. Non si sarebbe tuttavia avuta una tale trasformazione, se nell’agricoltura non fosse stata introdotta la meccaniz- zazione. Nel 1956 fu acquistato il primo

del mercato non rallenta e il margi- ne di utile non cresce. Situazioni eccezionali si verihcano solo raramente: fu il caso del 1986 quando, in conseguenza all’incidente nucleare di Chernobyl, le mele incontaminate di Vadena raggiunsero prezzi record. Le innovazioni nellagricoltura hanno perö fatto si che - a differenza di altri paesi - non vi sia stata una fuga dalla campagna e che anche una nuova generazione continui a lavorare la terra. Ad ogni modo il numero degli impiegati nellagricoltura

si ridusse significativamente e il paese corse il rischio di spopolarsi. Dopo aver raggiunto i 708 abitanti nel 1961, il numero degli abitanti di Vadena cominciö a scendere, raggiungendo nel 1981 il record negativo, 560 abitanti. Si do- vettero introdurre misure per contrastare la perdita di residenti, ovvero la destinazione di terreno a zona residenziale per favorire l’insediamento di giovani famiglie del paese o dei dintorni. A questo scopo sorse negli anni Ottanta fra l’argine dell’Adige

e il sovrappasso dell’autostrada la localitä di Vadena Nuova. Qui si trovano anche una banca, negozi, un bar e pizzeria. In base ad un piano di recupero, negli anni Novanta del secolo scorso a Birti sono stati costruiti diversi nuovi edihci. Anche in altre frazioni e ripresa l’at tivitä edilizia, tanto che oggi il numero di residenti del comune ha superato il migliaio. Non tutti sono pienamente integrati nella comunitä del paese, per alcuni Vadena e solo un dormitorio. Tuttavia proprio grazie a queste nuove

circostanti sono un argomento problematico. Per raggiiungere il paese si devono superare ferrovia, fiume e autostrada. Mentre il fiume esiste ovviamente da sem pre e la ferrovia scorre nella valle dal 1859, l’Autostrada del Brennero (A 22) e molto piü recente e ha un impatto mag- giore. Il 21 dicembre 1963 nel consiglio di amministrazione della Societä autostradale, fondata nel 1959, si decise l’inizio dei primi lavori di costruzione del tratto autostradale, inclusi fra il resto anche i ponti sulPAdige

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Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2011
Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Seite 26 von 259
Autor: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
Ort: Bolzano
Verlag: La Fabbrica del Tempo
Umfang: 256 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. und ital.
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Signatur: II 305.880
Intern-ID: 555919
I mutamenti intorno al 1870 risalgono alla nuova legge comunale del Tirolo del 1862 e all’ordinamento comuna- le del 1866. In essi vennero regolati esattamente i compiti e gli organi dei comuni. A Vadena ogni quattro anni venivano eletti dodici rappresentanti comunali, divisi ugualmente fra il primo e il secondo corpo elettorale. Allora gli elettori era- no divisi in tre corpi elettorali: al primo corpo appartenevano il clero, i funzionari pubblici, i dottori, gli ufficiali a riposo e il terzo

piü benestante dei componenti del comune, cioe coloro che contribuivano al primo terzo di tasse. Al secondo corpo elettorale appartenevano quei proprietari che pagavano il secondo terzo di tasse. Nel terzo corpo si trovavano tutti gli altri soggetti d’imposta. Erano esclusi dal diritto di voto tutti coloro - ed erano la maggioranza - che a causa della loro povertä non pagavano le tasse. Alle eleziont comunali in Tirolo erano ammessi solo i primi due corpi elettorali. Questo sistema avvantaggiava

abitanti fossero in maggioranza di lingua italiana. Per assicurarsi la maggioranza per il proprio gruppo linguistico, i gruppi contrapposti trovarono una solu- zione piuttosto originale: la concessione di cittadinanze onorarie. I cittadini onorari avevano infatti il diritto di voto nel primo corpo elettorale e potevano, dato che questo era assai piccolo, risultare decisivi. Nel 1906 il comune su proposta del capocomune Giovanni Miori nominö cittadini onorari cinque noti rappresentanti del partito

nazional- liberale di Trento e Rovereto; nel 1908 e nel 1911 i capocomune Ferdinand Sanin e Franz Zeiger riuscirono a far nominare i due ecclesiastici germanofrli Nikolaus Malpaga e Christian Nicolussi-Feck, e quattro esponenti tedesco- nazionali di Bolzano, fra cui il borgomastro Julius Perathoner. Ogni volta Popposizione protestö presso la giunta del Tirolo di Innsbruck, la piü alta autoritä di garanzia. Ogni protesta fu perö sempre vana poiche la concessione delle cittadinanze onorarie era

competenza diretta del consiglio comunale. Solo nel 1920 Pamministrazione provinciale provvisoria di Trento annullö le ultime due nomine, perche non erano il frutto di considerazioni locali ma nazionali. Dopo Pannessione all’Italia nel 1919 e fmo al 1922, la maggior parte delle vecchie leggi austriache e tirolesi rimase in vigore. La provincia, fmo alla presa di potere del fascismo, fu amministrata dal commissariato generale civile a Trento con a capo Luigi Credaro. Dopo le ultime elezioni del 1913

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Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2011
Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Seite 32 von 259
Autor: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
Ort: Bolzano
Verlag: La Fabbrica del Tempo
Umfang: 256 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. und ital.
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Signatur: II 305.880
Intern-ID: 555919
fra Brennero e Modena divenne percorribile senza interruzioni. Da allora il traffico scorre senza impedimenti nella Val d’Adige. Ciö comporta tuttavia gravi problemi di inquinamento atmosferico e acustico. Barriere antirumore sono state costruite peraltro giä in due occasioni, con parziale successo. L’intensihcazione del traffico negli Ultimi decenni da e verso Vadena ha reso insufficiente il ponte ad arco in acciaio aperto nel 1929. Si sviluppö un lungo dibattito sulla forma del nuovo ponte

. In origine era stato progettato un manufatto tradizionale con pilastri nel letto del fiume. Con quel genere di ponti i vadenesi non avevano perö fatto una buona esperienza, ma il tutto sembrava giä deciso dalle autoritä provinciali. Ma la grande inondazione del 1990 rafforzö i dubbi su tale genere di costruzione e si modificö il progetto. Il nuovo ponte aperto nel 1999 corrisponde, inclusi gli adattamenti alle nuove esigenze, al principio costruttivo del manufatto preesistente. Il vecchio ponte di Vadena

e stato invece spostato a monte del precedente e adempie ora, al confine del comune, il proprio servizio per la ciclabile Bolzano-Trento. Con il nuovo ponte e stato realizzato anche il nuovo accesso al paese tramite il sottopassag- gio della ferrovia; esso sostituisce lantico collegamento attraverso Bronzolo ma per la sua posizione non corrisponde alle aspettative di molti abitanti che gravitano per le loro attivitä e le scuole piuttosto su Laives e Bolzano. Inoltre a causa di alcune strutture imposte

Staffier, Tirol und Vorarlberg, statistisch, mit geschichtlichen Bemerkungen, II. Theil - II. Band - 2. Lieferung, V. Kreis an der Etsch, Innsbruck 1847 Georg Tengler (a cura di), Vadena. Paesaggio e storia, Bolzano 1991 Georg Tengler (a cura di), Laives. Dal paese alla cittä, Bolzano 1998 Kurt Werth, Geschichte der Etsch zwischen Meran und San Michele. Flussregulierung - Trockenlegung der Möser - Hochwasser, Lana 2003 Beda Weber, Die Stadt Bozen und ihre Umgebungen, Bozen 1849 Peter Philipp Wolf

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Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2011
Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Seite 252 von 259
Autor: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
Ort: Bolzano
Verlag: La Fabbrica del Tempo
Umfang: 256 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. und ital.
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Signatur: II 305.880
Intern-ID: 555919
venne intrapresa la terza e ultima campagna 13 di scavo. La fine delle ricerche sistematiche sul campo non fu motivata dall’effettivo esaurirsi della necropoli quanto da problemi finanziari. Nel 1932, in occasione del I congresso della Societä di Studi per la Venezia Tridentina, il sito venne visitato dallo stesso Ghislanzoni insieme a G. Roberti, M. Disertori e C. Viesi, ospiti presso la casa vadenese di Viesi, allora presidente della societä. Nel 1937 ci fu un piccolo intervento di scavo

a opera di due appassionati alla preistoria locale, G. Innerebner e L. Oberrauch di Bolzano. Tra il 1940 e il 1943 vennero intraprese altre “raccolte”, sempre dall’ing. Innerebner. Passarono altri trent’anni prima che fossero svolte nuove ricerche sul sito della necropoli; dal 1972 al 1978 un gruppo 14 di Studiosi e appassionati locali, guidati dall’allora direttore del Museo Civico di Bolzano Reimo Lunz, profondo cultore dei cimeli vadenesi, intrapresero alcune Campagne di recupero di materiale

. 13 La I campagna del 1928 (27-11/15-12) durö 16 giorni; la II del 1929 (30-9/21-12) 71; la III del 1930 (17-6/14-8) 48 giorni. Furono utilizzati operai (4 nella I; 2/5 nella II; 3/4 nella III) con propri attrezzi e una carriola, sotto la sorveglianza dell’assistente di Ghislanzoni, il geometra Antonio Nicolussi- Moretto (1901-1975) di Luserna, parenti del quäle, i Nicolussi-Leck, abitano tuttora nel soprastante maso Kreit che fu dei Waldthaler. Gli scavi vennero condotti in gran parte da lavoratori locali

, in modo veloce e alquanto impreciso. Fra questi giovani collaboratori ci fu anche il sig. Hartmann Lentsch (1923-2006) di Bronzolo, appassionato cultore di archeologia, che ebbe poi in ereditä dal parente Thomsen un vaso trovato proprio a Vadena. Taluni dettagli rimasero inosservati e cosi molti dati andarono persi. Cid lo si puö dedurre sia dalla pubblicazione del Ghislanzoni (del 1940 a dieci anni dagli scavi), caduto spesso in contraddizioni, confusioni e inesattezze, sia dalle ricerche del 1989

e del 1991 in cui si e riscavata la trincea C, rinvenendovi molta ceramica e una tomba romana a inumazione non vista e parzialmente distrutta. 14 II gruppo, denominato Schlern-Runde , composto da G. Erhärt, L. Hauser, G. Innerebner, P. Mayr, J. Oberrauch, H. Prinoth, E. Schubert, in gran parte della Bassa Atesina, operö fra il 1972 e il 1978; parallelamente effettuarono ricerche, sempre con riferimento a Lunz: E Bellinazzi (1974/75), il geom. G. Claroni (1973/77), U. Prugger e G. Rottensteiner (1975

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2011
Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/555919/555919_28_object_5628861.png
Seite 28 von 259
Autor: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
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Anmerkungen: Text dt. und ital.
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Signatur: II 305.880
Intern-ID: 555919
berazione” della propria nazione divenne Pobiettivo di un numero crescente di persone. Ciö portö inevitabilmente, specialmente nelle zone di confine linguistico, all’esplodere di conflitti fra appartenenti a nazioni diverse. Accadde anche nel Tirolo storico, e in queste diatribe nazionali fu coinvolto ben presto anche ll paese di Vadena. Con la rivoluzione del 1848/49 anche qui emersero i conflitti nazionali. Si rafforzarono specialmente dopo il 1866, quando l’Austria perse il Veneto e sorsero

preoccupazioni anche per la parte ltaliana del Tirolo (Trentino). Per prevenire una eventuale perdita di questo territorio, le autoritä vollero soprattutto rafforzare l’elemento tedesco ai conhni del Trentino e limitare nei paesi limitrofi l’elemento italiano. Per questo si puntö l’attenzione in particolare sulla scuola (lingua d’insegnamento) e sull’amministrazione statale (lingua ufficiale). Cosi il giudizio distrettuale di Caldaro pretese nel maggio 1868 che il bando per il taglio degli alberi fosse

trasmesso in lingua tedesca e non in lingua italiana. Parimenti, il 23 maggio del 1868 il giudice distrettuale di Caldaro spedi 25 libriccini di preghiera in tedesco elegantemente rilegati come premio agli scolari di Vadena che nell’inverno precedente avevano studiato tedesco. Il capocomune conte Thun ringraziö il benefattore e dichiarö che avrebbe distribuito il libriccino piü avanti, appena gli scolari sarebbero stati in grado di capire ciö che leggevano. La scuola nei decenni seguenti divenne sempre

di piü oggetto di contesa politica. La scuola di Vadena era stata fondata nel 1830 per iniziativa del curato del posto Antonio Pancheri, originario di Dambel in Val di Non, e l’inse- gnamento era stato impartito in italiano fmo al 1868. Nel 1867 avrebbe dovuto essere soppressa per iniziativa delle autoritä di Innsbruck, ma nel 1869 si trovö un compromesso: tre giorni alla settimana di insegnamento in tedesco, tre giorni in italiano. Questo accordo in seguito non fu rispettato e con un’ordinanza del

1873 Pinsegnamento in italiano fu completamente eliminato. Il comune protestö ma non prese altre iniziative, cosi la scuola rimase in tedesco. Solo nel 1897 i capifamiglia chiesero che la scuola italiana fosse reintrodotta. Il comune appoggiö la richiesta, ma le autoritä scolastiche non le diedero seguito. I toni del conflitto nazionale si erano nel frattempo alzati ed entrambe le nazionalitä si accanirono nella lotta per la scuola. Da parte tedesca la questione era gestita dal Deutscher

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Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2011
Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Seite 24 von 259
Autor: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
Ort: Bolzano
Verlag: La Fabbrica del Tempo
Umfang: 256 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. und ital.
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Signatur: II 305.880
Intern-ID: 555919
zione dell’Adige, l’acquisto di pesticidi e la pressione fiscale aumentarono le difficoltä. Si trova un indizio di questo sviluppo critico nel relativamente rapido cambio di proprietä di molte tenute a Vadena, i cui proprietari uno dopo l’altro passarono la mano per i troppi debiti. Solo a partire dal 1890 reconomia si riprese, e fu rafforzata dalla nasci- ta del turismo. Inoltre l’agricoltura locale si specializzö nei settori della frutticoltura e della coltivazione della vite, rivolgendosi

repentina. II comune Grazie alle riforme e ai cambiamenti del XVIII e dei primi del XIX secolo si formö un po’ alla volta Pistitu- zione del comune. E l’unitä di base delPamministrazione e quella direttamente competente per i suoi residenti. I suoi compiti erano di mantenere le strade e i sentieri, di garantire che la scuola del paese (con i locali e il pagamento dei maestri) funzionasse a dovere; doveva organizzare l’assistenza ai poveri e ai malati, raccogliere regolarmente le imposte e versarle

allamministrazione finanziaria. Anche nellambito ecclesiastico il comune doveva svolgere di- versi compiti, ad esempio la manutenzione degli edifici. Per questo nella prima metä del XIX secolo i capifamiglia del comune eleggevano un capocomune, due assessori e un cassiere. L’incarico veniva affidato per un anno ed era ammessa la rielezione. A causa della difficoltä degli impegni richiesti, questi incarichi non erano affatto graditi, ma ognuno doveva rendersi disponibile a svolgere questo ufficio. Vadena al tempo

del Regno d’Italia (1810-1813) fu dap- prima parte del comune di Bronzolo e successivamente di quello di Caldaro. Per migliorare Passistenza medica, a partire dal XIX secolo venne assunto un medico condotto. Poiche il paese era piuttosto piccolo, il comune fece una convenzione con medici dei comuni vicini, Laives o Bronzolo. Il 12 dicembre del 1869 venne stipulata una convenzione con il dottor Benoni da Laives. Per un assegno di 100 fiorini egli si impegnava a curare i residenti di Vadena di sopra

. I pazienti dovevano pagare per ogni visita 35 soldi, di notte 70. La visita mortuaria costava 50 soldi. L’attraversamento dellAdige era anch’esso addebitato ai malati. Inoltre il medico doveva recarsi almeno due volte alla settimana alla casa Scarperi sulla sponda sinistra dellAdige, ove po- tranno gli infermi essere da lui visitati verso pagamento di soldi 10 per ogni visita con o senza ordinazione. I poveri del paese dovevano essere visitati gratis. Da un elenco consegnato al medico per il 1868

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Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2011
Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Seite 16 von 259
Autor: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
Ort: Bolzano
Verlag: La Fabbrica del Tempo
Umfang: 256 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. und ital.
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Signatur: II 305.880
Intern-ID: 555919
Gli inizi Nonostante la sua posizione, Stretta fra le rocce a picco dei Denti di Cavallo, il Monte di Mezzo e le pareti di Vadena da un lato, il fiume Adige con il suo corso spesso variabile nel corso della storia dall’altro, nel territorio fra Ischia-Frizzi e Monte (Gmund) vi sono stati insediamenti umani fin dall’antichitä. Dal primo millennio avanti Cristo le tracce di insediamenti sono documentate. L’origine si trova ben rappresentata nel nome odierno del paese: Vadena deriva dal latino

vadum = guado. Questo fu usato nella preistoria, al tempo dei Romani e anche nel Medioevo. La piü antica denominazione scritta documentata, nel 1000 d.C. circa, fu Uattina. Questo passaggio sul fiume si trovava o nei paraggi di Monte o presso l’odierno paese di Vadena. Attraverso il guado la via conduceva dalla Val dAdige all’Oltradige o attraverso la Sella di Kreit o attraverso Monte fino al Lago di Caldaro. In quel tempo questa zona apparteneva al territorio del principato vescovile di Trento, che

lo diede in feudo ai conti di Appiano nel XII secolo. Nel secolo successivo il territorio venne coinvolto nel conflitto fra i vescovi di Trento e 1 conti di Appiano con Mainardo II di Tirolo. Nel 1260 divenne possedimento del conte di Tirolo, che se lo assicurö con la costruzione di un castello. Questo fu costruito da Heinrich Laian (Heinrich von Lejen), un vassallo di Mainardo da cui prese il nome anche il castello: Laienburch (=Laimburg). Alla sua morte (nel 1286 circa) il castello con tutti i masi

del circondario passö ai signori di Rottenburg, stretti alleati di Mainardo II. Costoro per rendere sicuro il dominio eressero a partire dal 1320 un secondo castello nelle immediate vicinanze, Leuchtenburg/Castel- chiaro, situato piü in alto. Entrambi i castelli nei secoli successivi furono coinvolti in conflitti armati, furono assediati, conquistati e l’intera contrada fu devastata. L’obiettivo era di danneggiare i signori dei castelli e delle terre, ma i veri danneggiati erano in realtä

i contadini che lavoravano i masi. Nel 1407 gran parte della nobiltä (sud)tirolese si sollevö contro il suo principe Federico IV (Tascavuota) sotto la guida dei Rottenburg. Nel 1410 il Tascavuota riusci a sconfiggere i congiurati, i Rottenburg furono spodestati ed entrambi i castelli con il territorio circostante entrarono nel possesso diretto del signore del territorio. Nel documento di possesso del 1412 vengono segnalati a Kreit e a Stadio, cioe nelle immediate vicinanze di Laimburg, quattro masi

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Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
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2011
Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Seite 22 von 259
Autor: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
Ort: Bolzano
Verlag: La Fabbrica del Tempo
Umfang: 256 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. und ital.
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Signatur: II 305.880
Intern-ID: 555919
L’antico passaggio sull’Adige di Vadena, come e stato appena ricordato, si e poi quasi spopolato nonostante Yantico castello. Di recente qui si stabiliscono alcune famiglie italiane, soprattutto per il trattamento del ricco raccolto di seta, che qui niene coltivata, soprattutto da Birti a Roveredo (Weber 1849). Nell’introduzione della coltivazione del baco da seta si trovano le origini della Vadena di oggi. Fino ad al- lora qui si trovavano parecchi masi, che appartenevano a proprietari

residenti altrove, a Caldaro o a Bolzano (ad esempio von Menz, von Zallinger) e che venivano coltivati da contadini o affittuari. Per la sua posizione marginale, le frequenti inondazioni, una generale sfavorevole condizione dell’agricoltura tradizionale, che garantiva pochi gua- dagni, sempre piü proprietari si disfecero dei loro beni. Trovarono interessati fra importanti imprenditori della seta di Rovereto e del Roveretano. La coltivazione della seta tirolese allora era in piena horitura, gli

proprietä dei maggiori complessi di Birti (Pelhamer), Maso Ca stello, Piccolongo (cfr. Tengler 1991). La famiglia di imprenditori roveretani Saibante, importante dal punto di vista economico ma specialmente culturale, entrö in possesso nel 1787 della chiesa e dei masi Carnel, nel 1795 anche del Pelhamerhof (il proprietario precedente era Zallinger). Essi cedettero nel 1812 le loro proprietä a Cristoforo de Birti, anche lui da Rovereto. I suoi eredi si indebitarono fortemente e la tenuta dovette essere

von Wiser a Matteo Zamboni e Matteo Ferrari da Mattarello. Nel 1837 e nel 1840 Matteo Tevini entrö in possesso del maso; gli eredi lo alienarono nel 1890 a favore del dottor Carlo Viesi da Cles. Fino al 1980 rimase in possesso della famiglia Viesi, fmche per ragioni ereditarie divenne della famiglia Kinspergher. I nuovi proprietari insediarono sui loro beni soprattutto afhttuari e braccianti provenienti dalla loro patria di origine e introdussero gli impianti di gelsi e la coltivazione del baco da seta

. Nel passaggio dei masi, sia per com- pravendita, sia per ereditä, si notano questi sviluppi. Del Mairhof si dice che nel 1817 su entrambi i lati dell’intera strada dal maso all’Adige erano stati piantati gelsi. Nel 1824 il maso aveva un vivaio di gelsi di 8000 metri quadri. La diffusione della coltivazione della seta in questa zona ha particolarmente favorito Yinsediamento di italiani, perche i Walschen se ne intendono. Infatti lungo YAdige si sono stabilite parecchie famiglie, in particolare nei

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Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
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2011
Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Seite 30 von 259
Autor: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
Ort: Bolzano
Verlag: La Fabbrica del Tempo
Umfang: 256 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. und ital.
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Signatur: II 305.880
Intern-ID: 555919
ufficio pubblico; dal 1940 le madri nubili continuarono a usufruire della pubblica assistenza, anche se avevano scelto la cittadinanza germanica. Ancora nel novembre del 1939 era stato invece disposto che l’assistenza doveva essere immediatamente sospesa. In realtä solo pochi vadenesi emigrarono, nessun possidente, solo singoli nullatenenti. Per loro la vendita delle proprietä non era un problema, mentre agli altri la complessitä della questione fece rimandare a lungo la partenza e infine

la impedi. Dopo il rivolgimento del 1943, non si parlö piü di trasferimento. I tedeschi erano i padroni assoluti della provincia, anche se solo per breve tempo. La mobilitazione totale per la cosiddetta vittoria finale del Terzo Reich fece crescere la pressione sugli abitanti del paese, in particolare per ciö che riguardava le prestazioni di lavoro, le imposte e la chiamata alle armi. Molti vennero impiegati per svolgere diversi lavori, altri fuggirono dal paese e si nascosero prin- cipalmente

in Trentino. Ciö non accadde senza conseguenze, perche in questi casi i genitori, fratelli e sorelle del fug- gitivo potevano hnire nel campo di concentramento di Bolzano. Grazie alla politica ragionevole del commissario Alois Nicolussi questo a Vadena non accadde mai. Con la fine della guerra nel maggio del 1945 non fu facile ricominciare e superare gli effetti di due dittature contrapposte l’una all’altra. Si dovevano elaborare ingiustizie patite, e trovare nuovi ruoli e compiti. Una pacihcazione

ufficiale non ci fu, ma la mutata situazione - la democrazia in Italia, Pattribuzione di un’autonomia al Trentino-Alto Adige, la pur lenta ripresa economica - portarono a una progressiva attenuazione dei contrasti nazionali e al loro superamento. Dopo quasi un secolo di contrasti “in trincea”, era davvero giunto il tempo. II grande mutamento negli Ultimi decenni Come ovunque in Europa, nella seconda metä del XX secolo anche qui in provincia e avvenuta una rivo- luzione economica e sociale. Soprattutto

specializzazione in direzione della coltura intensiva di frutta, quasi esclusivamente mele. Il clima e i terreni si dimostrarono parti- colarmente adatti alla coltivazione della tipologia Golden Delicious; nei primi anni vennero coltivate anche pere Kaiser-Alexander. Se fino ad ora si era lavorato soprattutto per l’autoconsumo, ora i vadenesi produssero per il mercato. Questo portö a una modifica del paesaggio. Oggi sono i meleti che segnano Limmagine, una volta erano le pergole delle viti poste a grande

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Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2011
Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Seite 256 von 259
Autor: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
Ort: Bolzano
Verlag: La Fabbrica del Tempo
Umfang: 256 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. und ital.
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Signatur: II 305.880
Intern-ID: 555919
Si tratta dunque di una brocca metallica munita di ansa, di 22,5 cm di altezza e di circa 16 di diametro (cfr. fig. a lato). II manufatto e ricavato da un’unica lamina di rame, tirata a martello in maniera a tratti irregolare (si distinguono i segni dei singoli colpi). Sul lato posteriore del recipiente, in corrispondenza dell’ansa, le estremitä della lamina risultano unite mediante saldatura (piü correttamente “brasatura”) e successiva limatura, lungo una linea verticale. L’ansa, costituita

da una verga di spessa lamina a sezione concavo-convessa, ricavata per battitura, risulta a sua volta fissata alla parete e rispettivamente al bordo mediante brasatura. L’antico artefice padroneggiava dunque a pieno tale tecnica (brasatura) anche se si nota una certa trascuratezza nelle rifiniture. II luogo ultimo di provenienza del manufatto ha potuto essere ricostruito con certezza: Si trovava nel maso Gilgen (o Schrenk), un antico complesso agricolo situato nel comune di Vadena. Da qui

fu prelevato e posto in vendita assieme ad altri oggetti di arredo di qualche pregio, poco tempo dopo la chiusura del maso, oggi non piü abitato. II maso era stato venduto, nel 1889, a Giuseppe Dallago di Cles in Val di Non, bisnonno delle ultime proprietarie, da Michael e Kaspar Ferrari, esponenti di una vecchia famiglia locale. Per il manufatto non e dato di ritrovare con facilitä delle analogie nell’ambito dei vasi di lamina metallica noti nella etä del Ferro della Valle dell’Adige neppure nella

toreutica etrusca o magno greca. Piuttosto che verso prototipi di provenienza peninsulare, la ricerca di confronti sembra dare invece i frutti in direzione della toreutica dei Celti dell’Europa centrale. Dunque un probabile prodotto di importazione. In base a tali confronti forse appare inoltre proponibile una datazione tra la metä del IV e gli inizi del III secolo a.C. Di notevole interesse sono gli interventi antichi ed in particolare i segni di forti colpi intenzionali (non meno di venti

), riconoscibili lungo la carena. Tali danni volontari di cui si scorgono chiare tracce potrebbero rientrare in pratiche del rituale delle sepolture della recente etä del Ferro, tra quei fenomeni cioe dei quali la piegatura delle spade di ferro, attestata anche in ambiente retico (e tra l’altro copiosamente nella stessa necropoli di Vadena), rappresenta uno degli aspetti piü conosciuti. Tutto questo ben s’accorda con la possibile interpretazione della brocca di maso Gilgen come parte dell’originario corredo

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2011
Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Seite 21 von 259
Autor: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
Ort: Bolzano
Verlag: La Fabbrica del Tempo
Umfang: 256 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. und ital.
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Signatur: II 305.880
Intern-ID: 555919
Nell’estate del 1930 si formö un nuovo consorzio per la costruzione di un ponte, composto dai comuni di Va- dena, Ora, Termeno, Caldaro e dalle due amministrazioni provinciali di Bolzano e Trento (la localitä di Ora all’epoca si trovava in Provincia di Trento) e le autoritä militari. Si trattava di un ponte fra Ora e Monte. L’amministrazione delle ferrovie costrui qui un nuovo ponte ferroviario a due binari; il vecchio ponte a un binario era infatti diventato obsoleto. Il consorzio sorse per

prendere in consegna il vecchio ponte e adattarlo al passaggio di persone e merci. Il ponte fu posto su rulli e spostato verso sud. Anche questa volta l’attuazione del progetto subi ritardi, ma nel giugno del 1932 Popera fu aperta al traffrco. Non per molto, tuttavia. Nel corso della Seconda guerra mondiale, fra Pagosto 1944 e Paprile 1945, si ebbero piü di dieci attacchi aerei su entrambi i ponti. Il 13 settembre del 1944 fu distrutto il ponte stradale, P8 aprile del 1945 il ponte ferroviario

. Quest’ultimo fu sostituito subito dopo la fine della guerra con un ponte provvisorio di legno; il 14 settembre 1949 i treni tornarono ad attraversare il nuovo ponte ferroviario. Per le persone e i veicoli fu allestito un nuovo traghetto, che rimase in esercizio fino all’apertura del nuovo ponte nel 1950. Agricoltura Fin dall’antichitä Pattivitä fondamentale per gli abitanti dell’area di Vadena fu Pagricoltura. Nella sua storia del paese, Georg Tengler cita ampiamente dagli urbari medievali, cioe dagli

di recente agli umidi prati in riva alPAdige. Questi Ultimi nei secoli precedenti avevano, anche grazie alla caccia e alla pesca, un’importanza economica ben maggiore di quanto generalmente si pensi. Questa stri- scia di prato che da Merano accompagnava tutto il corso del fiume serviva soprattutto come pascolo invernale per gli abitanti, ma anche per altri utilizzatori. Ad esempio i contadini di Fondo e Malosco avevano il diritto di pascolare le loro pecore da metä marzo fmo alla fine di aprile nelle

paludi di Oberpfatten (Vadena di sopra), e i contadini della Val di Fiemme a Unterpfatten (Vadena di sotto). Le condizioni di coltivazione si modificarono a poco a poco alla fine del XVIII e nel XIX secolo. Scrittori contemporanei cosi riferiscono sulla situazione di Vadena: II territorio intorno a Bolzano produce cereali, vino e castagne. Ma il territorio intorno alle rive deUAdige e deU’Isarco, che sfocia nellAdige quando si raggiunge Bolzano, e paludoso e insalubre (Wolf 1807). Comune di Laimburg

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2011
Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Seite 27 von 259
Autor: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
Ort: Bolzano
Verlag: La Fabbrica del Tempo
Umfang: 256 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. und ital.
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Signatur: II 305.880
Intern-ID: 555919
e Laives o fra Caldaro e Laives. Queste proposte non andarono a buon fine, forse perche a Vadena risiedevano personalitä come Giovanni e Luciano Miori. Cosi nel 1926 si giunse a un compromesso: Vadena e Laives fondarono un consorzio, con un podestä, un segretario comune e quindi un’amministrazione comu ne. Giuridicamente dunque il comune di Vadena continuö ad esistere. E questa situazione rimase tale hno al 1943. Dopo che P8 settembre del 1943 Thalia sottoscrisse un armistizio con gli Alleati

anche a Vadena. La maggior parte dei giovani dovette arruolarsi, alcuni caddero, molti rimasero dispersi o non diedero piü notizie di se. Il commissario prefettizio di Vadena, Alessandro Dal Ri, alla fine di agosto del 1943 si rivolse alla Croce Rossa Italiana di Roma, chiedendo notizie sul fante Vittorio Pallaoro, combattente sul fronte russo. Il padre Cesare, residente a Vadena in via Maso Castello, non aveva piü notizie di lui da molti mesi. La guerra raggiunse il paese. Dapprima gli scontri dell

’8 settembre, poi dall’ottobre del 1943 fino alTaprile del 1945 i sempre piü numerosi bombardamenti aerei nei dintorni. Il paese stesso non fu colpito, ma lo fu il ponte ferroviario presso Monte a sud e Bolzano a nord. I tedeschi posizionarono una batteria contraerea sul Monte di Mezzo, sopra il paese, che divenne naturalmente obiettivo degli attacchi aerei degli Alleati. Nel paese vennero organizzati diversi rifugi antiaerei per gli abitanti. Come si legge nei diari inediti di Luciano Miori, nel paese

trovarono alloggio con tinuamente truppe tedesche, che si comportarono in genere correttamente. I lavori nelle Campagne procedevano a ritmo sostenuto, per Taccresciuto bisogno bellico di generi alimentari, ma venivano attentamente sorvegliati. Il 2 maggio del 1945 le truppe tedesche in haha capitolarono, il 4 maggio gli americani entrarono a Bronzolo; a Vadena giunsero il 16 maggio. I soldati tedeschi, formalmente prigiomeri di guerra, rimasero nel paese ancora per diversi giorni, poi vennero

trasportati a sud. Un mese dopo, il 24 giugno, i capifamiglia del paese si riunirono ed elessero sindaco Giuseppe Mosna. Egli venne confermato dalla prefettura di Bolzano e rimase in carica hno al 1952. In quell’anno si tennero le prime elezioni comunali democratiche dopo 30 anni (dal 1922); sindaco fu eletto suo hglio Alberto. Nel 1974 lo segui il fratello Alfredo e dal 1990 al 2005 il nipote Carlo Mosna. Nazionalismo e politica Nel corso del XIX secolo lo Stato e la societä subirono una profonda

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Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Seite 25 von 259
Autor: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
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Verlag: La Fabbrica del Tempo
Umfang: 256 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. und ital.
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Signatur: II 305.880
Intern-ID: 555919
di hnanziamento dei comuni si basava infatti sul principio delle addizionali. Ogm comune poteva arrivare anche al 100 per cento di addizionale, in casi eccezionali anche oltre, sulle tasse statali - principalmente imposta fondiaria, imposta sull’industria, casatico. Nel 1920 le soprattasse - a causa delle spese straordinarie e delhinflazione seguita alla Prima guerra mondiale - salirono sino al 150% dell’imposta fondiaria, al 200% del casatico, e al 50% della tassa sul consumo di vino. Tanto

maggiori erano le spese del comune, tanto piü i soggetti a imposta erano chiamati a pagare. Ognuno ha il diritto di appartenere a un comune, in genere il proprio comune di nascita. Questo e compe- tente per lui in ogni ambito, soprattutto nel caso in cui egli non sia in grado di mantenersi da se. In tempi in cui non esistevano ospedali pubblici ne case di riposo per anziani, il comune era l’ultima possibilitä di sopravvivenza per chi era povero, malato, anziano, e non aveva una famiglia che

il cosiddetto permesso politico di matrimonio. Dal 1820 hno alla hne della Prima guerra mondiale i comuni potevano negare il matrimonio alle persone che, secondo il pa- rere degli amministratori, non avevano i possedimenti o il reddito necessario a mantenere una famiglia e avrebbero dunque potuto prima o poi diventare di peso all’assistenza pubblica. Senza tale autorizzazione il parroco non poteva procedere al matrimonio. A Francesco Kerschbaumer, che il 23 giugno del 1868 chiese il permesso per sposare

Aloisia Anselm nata a Termeno, cameriera a Trento, e produsse certihcati di buona condotta di entrambi, sia scritti dal curato che dai datori di lavoro, il conchiuso del Comune chiese di ripetere la domanda, perche mancante di bollo. Poi gli venne richiesto di dimostrare di essere davvero cantoniere presso la strada ferrata, al casello n. 122. Allora egli portö come documentazione la dichiarazione su carta intestata dell’ingegnere della sua sezione e ottenne inhne il permesso. Andarono in fumo invece

segretario insieme a Bronzolo, ma neppure questo durö senza mterruzioni. Dato che a Vadena hno al 1870 la funzione di capocomune fu sempre esercitata da italiani, la lingua usata dallamministrazione era l’italiano, quasi sempre anche con le autoritä sovraordinate. Dopo il conte Josef Thun, a questa funzione fu eletto Franz Perathoner e questi usö il tedesco. Nei decenni seguenti l’uso della lingua cambiö a seconda della guida del comune: dal 1906 al 1919 fu esclusivamente il tedesco, poi esclusivamente

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Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Seite 12 von 259
Autor: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
Ort: Bolzano
Verlag: La Fabbrica del Tempo
Umfang: 256 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. und ital.
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Signatur: II 305.880
Intern-ID: 555919
Tre anni fa La Fabbrica del Tempo ha avviato un percorso di ricerca storiografica intitolato Arcipelago Memoria e fondato sulla raccolta di documenti e testimonianze provenienti da luoghi decentrati del nostro territorio provinciale. Sin da principio e stato coinvolto nell’iniziativa anche il paese di Vadena, ove si e dato vita al progetto specifico Arcipelago Vadena. In virtü delle disponibilitä riscontrate, si e creato un gruppo di lavoro composto tanto da membri dellassociazione quanto

da abitanti del luogo che con entusiasmo e impegno ha via via contattato e coinvolto ulteriori concittadini e famiglie, sia di Vadena che del circondario. Il materiale fotograhco e documentario messo a nostra disposizione e stato progressivamente scansionato e descritto nelle apposite schede di raccolta: in tal modo si e creato un ricco patrimonio storico che ora si e inteso valorizzare, sempre in modo rispettoso del vissuto emozionale ad esso sotteso. Grazie alla fiducia e alla disponibilitä dei

hanno arricchito il volume di due contributi storici. Desideriamo quindi ringraziare Fabrizio Miori non solo per Limpegno organizzativo riversato nel progetto ma anche per il ricco patrimonio fotograhco messo a disposizione. Un fortissimo ringraziamento sia rivolto quindi a tutti i membri del gruppo di lavoro: alle archiviste Annalisa Andreolli e Giorgia Filagrana, a Elisabetta

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2011
Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Seite 142 von 259
Autor: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
Ort: Bolzano
Verlag: La Fabbrica del Tempo
Umfang: 256 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. und ital.
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Signatur: II 305.880
Intern-ID: 555919
L’antico centro del paese era Birti. A causa delle frequenti inondazioni, la chiesa venne abbandonata e abbattuta. Rimase solo la torre romanica. Nel 1794 si decise di spostare la chiesa del paese nella vecchia cappella del Castello. Questa si trovava in una posizione sopraelevata e quindi piü sicura. Fra il 1840 e il 1850 la cappella fu ampliata e rinnovata e assunse la forma dell’attuale chiesa del paese. E dedicata a Santa Maria Maddalena e costituisce il nuovo centro. Anche il cimitero

fu spostato qui nel 1795 e vi rimase hno al 1863, quando fu costruito Fattuale cimitero. Sopra lantico cimitero fu costruita la residenza dei signori de Ferrari. Per molte generazioni la chiesa fu il centro della vita del paese. Festa patronale e costumi religiosi segnavano il corso della vita: battesimo, prima comunione, matrimoni, funerali, specialmente le messe solenni nelle giornate di festivitä importanti, con processioni, ma anche le devozioni di maggio, la recita del rosario, portavano delle

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Bücher
Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2011
Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Seite 13 von 259
Autor: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
Ort: Bolzano
Verlag: La Fabbrica del Tempo
Umfang: 256 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. und ital.
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Signatur: II 305.880
Intern-ID: 555919
e Silvano Gazziero per l’indispensabile supporto tecnico e informatico, dall’altro con Mauro Cabassa per la sua opera di responsabile marketing. Desideriamo mettere in rilievo il sostegno dell’Amministrazione comunale di Vadena, ed in primis del sindaco Alessandro Beati, che si e impegnato infaticabilmente anche nel reperimento dei materiali e che sin dalle prime battute ha sposato con convinzione il progetto. Tale iniziativa non avrebbe tuttavia potuto articolarsi in questa ampiezza senza il decisivo

sostegno della Ripartizione provinciale Cultura italiana, che ne ha subito ben compreso l’utilitä e ne ha consentito la realizzazione in sinergia con la Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano e PAutostrada del Brennero SpA. Siano ringraziate anche la Regione Trentino-Alto Adige, il Comune di Merano, la Banca di Trento e Bolzano e Bozner Kunstauktionen, cosi come la Cassa Raiffeisen Bassa Atesina, che nel 2009 ha sostenuto la realizzazione e la presentazione delle videointerviste ad alcuni abitanti

del paese. Vor drei Jahren hat La Fabbrica del Tempo / Die Zeitjabrik mit einem Geschichtsprojekt namens Arcipelago Memoria begonnen, das auf einer Sammlung von Unterlagen und Zeugnissen aus verschiedenen Orten unseres Landes beruht. Von Anfang an wurde auch die Gemeinde Pfatten in die Initiative miteinbezogen, wo das besondere Projekt Archipel Pfatten ins Leben gerufen wurde. Angesichts der Hilfsbereitschaft, die wir dort vorfanden, wurde eine Arbeitsgruppe gebildet, die sowohl aus Mitgliedern

der Vereinigung La Fabbrica del Tempo / Die Zeitfabrik als auch aus Bewohnern der Ortschaft selbst bestand. Im Laufe der Zeit konnten weitere Bewohner und Familien sowohl aus Pfatten selbst als auch aus der Umgebung miteingebunden werden. Fotomaterial und zusätzliche Dokumentation wurden laufend digitalisiert und nach und nach durch Karteikarten erschlossen. Auf diese Art und Weise kam ein reichhaltiges geschichtliches Gut zusammen, das nunmehr aufgewertet wird, selbstverständlich unter Respektierung

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Bücher
Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2011
Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Seite 160 von 259
Autor: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
Ort: Bolzano
Verlag: La Fabbrica del Tempo
Umfang: 256 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. und ital.
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Signatur: II 305.880
Intern-ID: 555919
Accanto alle feste e cerimonie religiöse, nell’epoca moderna cresce progressivamente Pimportanza di quelle civili. Da un lato sono festivitä di natura statale, come la nascita delPimperatore o del re, o giorni festivi per particolari ragioni patriottiche. Dall’altro lato sono feste in occasione di avvenimenti particolari, come l’arrivo di personalitä di rango, la chiusura del raccolto in autunno, e feste di nuovo conio come la festa del vino o la festa del grano negli anni Trenta, ma anche

feste di paese per certi anniversari o per l’inaugurazione di nuove costruzioni (scuole, ponti, strade). Non mancano ovviamente le normali feste campestri, che si svolgono sempre in stagioni favorevoli, nelle quali si sta semplicemente insieme a mangiare, bere, fare musica e ballare. Non si devono dimenticare anche i pomeriggi liberi della domenica, dopo la recita del rosario, dove si trascorre in pace il giorno libero e ci si prepara mentalmente alla successiva settimana lavorativa. Anche queste

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